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Terapia non chirurgica di parodontiti o gengiviti ulcero-necrotiche. Studio
clinico prospettico con follow-up a 1 anno
Lenzi E.1, Lenzi D.2, Cairo F.1
1Firenze; 2Prato
Introduzione
Le parodontiti ulcero-necrotiche (UN) sono patologie rare spesso associate a condizioni transitorie
o croniche di immunodeficienza e stress. La prevalenza stimata nella popolazione è meno dell’1%
(Friedman et al. 1992). Tali patologie sono fortemente associate a infezioni da spirochete
(Listgarten 1965). Clinicamente i pazienti lamentano dolore, alitosi, sanguinamento gengivale
spontaneo. In alcuni casi può essere presente febbre e linfo-adenopatia satellite. Clinicamente è
presente una decapitazione delle papille interprossimali con crateri dei tessuti molli ed aree di
necrosi visibili.
Materiali e metodi
Dati clinici su parodontiti o gengiviti ulcero-necrotiche sono stati raccolti in modo prospettico da
un singolo parodontologo in uno studio clinico privato dal 2001 al 2014. In tutti i casi è stata
impostata una terapia non chirurgica immediata con strumenti ultrasonici senza levigatura
radicolare della componente extragengivale. La strumentazione sottogengivale è stata effettuata
nei soli siti con sondaggio >4mm. Nei casi di parodontite ulcero-necrotica o nei casi di
compromissione sistemica è stata associata una terapia antibiotico-sistemica (metronidazolo 250
mg/tris in die). I pazienti sono stati dimessi con terapia anti-infiammatoria e prescrizione di
clorexidina 0.2%/bis in die. Sono stati rivalutati dopo 3 giorni e 1 settimana per verificare il
miglioramento della fase acuta. A 1 settimana i pazienti sono stati istruiti a riprendere le tecniche
di controllo meccanico della placca. Successivamente sono stati inseriti in un programma di
mantenimento professionale. Durante le sedute professionali sono stati usati ultrasuoni sulle radici
prossime ai crateri dei tessuti molli, coppette e paste micro-abrasive. Ai pazienti è stato
raccomandato uso calibrato di scovolini (zone posteriori) e super-floss (zone anteriori). I controlli
periodici erano bi-settimanali nel primo mese, poi mensili fino al 3° mese, infine ogni 3 mesi fino a
1 anno, quando sono stati raccolti i dati clinici finali.
Risultati
In 14 anni, sono stati diagnosticati e trattati un totale di 17 pazienti con parodontiti UN; 10
presentavano gengiviti UN mentre 7 presentavano parodontiti UN. L’età media era 38±6.7 anni, 11
pazienti erano di sesso femminile, 16 erano fumatori. In un caso il paziente era sieropositivo per il
virus HIV. Il trattamento ha portato alla risoluzione dei segni acuti d’infiammazione già a 1
settimana. A 1 anno, nei casi di gengiviti UN è stato osservato una significativa ricrescita
spontanea dei tessuti molli interdentali (p<0.0001) con riempimento degli spazi interprossimali.
Nei casi di parodontiti UN la ricrescita interprossimale è stata minima e non ha mai portato a una
chiusura completa dello spazio inteprossimale.
Conclusioni
Il trattamento non chirurgico delle parodontiti UN è efficace e si associa a ricrescita spontanea dei
tessuti molli interdentali e chiusura completa degli spazi dopo gengivite UN. Il mantenimento
professionale delle zone interdentali con strumentazione minimamente invasiva appare critico per
supportare la ricrescita spontanea dei tessuti molli.
Spazio Ricerca – Premio M. Cagidiaco 2016 – Sala 500, Giovedì 17 marzo 2016 ore 15.00-15.10
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