Neonati immigrati - sicupp.it - Società Italiana delle Cure Primarie

Neonati immigrati
Negli ultimi anni fortemente in crescita risulta nel nostro paese il numero di
neonati figli di immigrati. La presenza di questi bambini, almeno in parte,
migliora il bilancio demografico dell’Italia anche se dal punto di vista
normativo poco o nulla si fa perché questi bambini possano sentirsi italiani:
una nota fortemente negativa, tra le altre, è l’acquisizione della cittadinanza
che in Italia è ex-sanguinis e non ex-loci, per essere italiani, infatti, non basta
nascere in Italia ma è necessario essere figlio di almeno un genitore italiano.
E’ intuitivo come per i bambini crescere in un paese, dove non si è
riconosciuti come cittadini, renda fragile e precario il senso di sicurezza e di
stabilità..
2002
2008
+ 584.477
277.976
1.200
1.000
800
600
400
200
0
Marocco
Egitto
Albania Palestina Afghan.
Paesi di provenienza
Credo sia un impegno ineludidile per noi pediatri di famiglia supportare
adeguatamente la crescita di questi piccoli stranieri aiutando le loro famiglie
ad integrarsi senza dovere per questo rinunciare alle loro tradizioni
socioculturali. Fra gli altri un elemento basilare che permea comportamenti e
scelte è sicuramente l’appartenenza religiosa e l’Islam rappresenta per
numero di credenti la seconda religione nel mondo dopo il Cristianesimo. In
Italia, secondo i dati del XIX Rapporto sull’Immigrazione del 2009 i
musulmani presenti nel 2008 erano circa il 30.6% di tutti gli immigrati.
.
Religione e Immigrazione
in Italia
cattolici
ortodossi
musulmani
induisti
buddisti
animisti
2009
CATTOLICI
16,8
ORTODOSSI
PROTESTANTI
20,4
3,2
MUSULMANI
38,0
ORIENTALI
9,6
EBREI
0,1
ebrei
Dossier Statistico 2009
XVIX Rapporto Immigrazione
Riti della nascita nell’Islam
La fonte principale degli insegnamenti nella religione islamica è costituita dal
Santo Corano, che, secondo la tradizione, è la parola di Dio (Allah) dettata
dall’arcangelo Gabriele al profeta Maometto (Muhammad) quattordici secoli
fa. Va specificato che sebbene il Corano sia considerato immodificabile,
quando si parla di Islam bisogna prendere atto delle diverse scuole e
tradizioni che si sono venute a creare nel tempo. Non è possibile
naturalmente in queste poche righe entrare nel dettaglio, ma bisogna tenere
presente che anche nelle tradizioni che riguardano l’infanzia esistono
all’interno dell’Islam notevoli differenze.
La nascita di un figlio, così come in ogni cultura, è un evento gioioso
caratterizzato da un certo numero di riti, talvolta differenti a seconda del
sesso del neonato.
Appena il bimbo nasce la mamma, il papà o un adulto di riguardo (talvolta un
Imam1) gli si china accanto e recita l’adhan o “invito alla preghiera”:
viene recitato all’orecchio destro:
“Dio è grande (4 volte)
Attesto che non esiste altro dio
all’infuori di Dio (Allah)
Alzati per la preghiera (2 volte)
Alzati per il Benessere (2 Volte)
Dio è grande (2 volte)
Non esiste altro dio
All’infuori di Dio
All’orecchio sinistro andrà invece recitato l’iqama, l’annuncio dell’inizio della
preghiera:
“Dio è grande (2 volte)
Attesto che non esiste altro dio
all’infuori di Dio (Allah)
E che Maometto è il suo profeta
Alzati per la preghiera alzati per il Benessere
Ecco l’ufficio è pronto (2 volte)
Dio è grande (2 volte)
Non esiste altro dio
All’infuori di Dio
Tutto questo perché le prime parole che ascolta il bambino possano essere
un invito alla preghiera ed il ricordo del suo benessere.
Quindi, sempre poco dopo la nascita e possibilmente prima della prima
poppata, si compie il rito detto Tahaneek o Tabnik: viene strofinato sul
palato del neonato un pezzetto di dattero ammorbidito, o del miele o dello
zucchero Questo rituale di solito è compiuto dal genitore del neonato o da un
membro di rilievo della famiglia e trae le sue origini da un noto Hadith2 nel
quale si narra che il Profeta Maometto ammorbidiva i datteri nella sua bocca
e poi li strofinava sul palato dei neonati. L’obiettivo del rito è fare
1
L’Imam è una sorta di guida morale e spirituale, ma può essere anche un devoto musulmano che sia particolarmente
esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera canonica.
2
Un Hadith è la trasmissione orale di una testimonianza riguardante un detto, un fatto, un atto, un comportamento del
Profeta Maometto. Con l'andar del tempo, dopo la scomparsa del Profeta vennero fatte delle Raccolte di Ahadith
(ahadith è il plurale arabo) ed ogni testimonianza era preceduta dalla Catena dei Trasmettitori (Isnad).
sperimentare il sapore della dolcezza quale costituente della fede. Si pensa
che questo elemento di dolcezza renderà il bambino gentile e ubbidiente e
che le sue parole "saranno dolci come il miele". Il desiderio di compiere
questo rito tradizionale subito dopo la nascita può scontrarsi con i protocolli
dei nostri nidi certamente non attrezzati con datteri od altri alimenti similari,
ma il non compierlo può generare una sorta di preoccupazione nei
neogenitori Musulmani. La conoscenza di questa pratica tradizionale da parte
dei nonatologi può essere di aiuto nel negoziare con la famiglia una pratica
che in qualche modo possa fare percepire al piccolo la dolcezza al palato
(massaggiare il palato con una garza sterile imbevuta di soluzione
glucosata?), garantendo nello stesso tempo la sicurezza e la salute del
neonato.
Il nome 3 tradizionalmente viene assegnato ai
nuovi nati sette giorni dopo la nascita durante
la cerimonia chiamata Aqiqah o festa del
settimo giorno. In questa occasione, la testa
del piccolo viene rasata per eliminare tutte le
impurità; i capelli vengono pesati e un pezzo
di argento pari al loro peso viene dato ai
poveri come elemosina, detta in arabo
zakah4. Tutta la famiglia celebra poi una grande festa, durante la quale il
bambino viene presentato al gruppo di parenti e alla società, per la festa
viene sacrificato (ucciso secondo il rito Halal5) un montone per una
femminuccia, due montoni per un maschietto
3
Si può scegliere di chiamare i propri figli con un nome arabo di filiazione o di paternità (ad esempio, Abu-padre di o
Umm-madre di, oppure Ibn-figlio di o Bint-figlia di)
4
(l’elemosina o zaqat è uno dei cinque pilastri dell’Islam insieme alla testimonianza di fede Shahada,
alle preghiere rituali Salāt o Namaa, al digiuno durante il mese di Ramadan , al pellegrinaggio alla
Mecca Hajj).
5
Il termine Halal significa letteralmente concesso, e la macellazione Halal deve avvenire in modo tale che l’animale
venga totalmente dissanguato, deve essere compiuta da un uomo del libro (musulmano, ebreo o cristiano) con un
coltello affilatissimo, l’animale deve avere la testa rivolta verso la Mecca e chi compie il rito deve pronunziare il
Bismillah ( in nome di Dio)