GRAMINACEE. una confusione, ho conservato alle brattee il nome di gluma; e alle bratteole quello di palece, e dato a queste complessivamente con il perigonio e gli organi genitali il nome di fiori, perchè abbracciati oramai dalla maggior parte de' botanici. Riguardo poi all' embrione ho seguilo la nomenclatura indicataci da C. L . R i c h a r d , in quanto che mi sembra confermata dalle mie osservazioni. Singolare è al certo la natura dell'embrione in questa famiglia, offrendo delle particolari disposizioni di diffìcile interpretazione. Però ad avere in questo una guida giova ricorrere al germogliamento. Per esso io non posso considerare c o m e cotiledone l'ipoblasto di R i c h a r d , che non acquista allora alcuno sviluppo, nè a m e importa per ora il decidere se sia da riguardarsi c o m e una parte della radi- chetta secondo il R i c h a r d , o della plumula giusta Adriano Jussieu, o se sia in fine un corpo particolare come lo ha creduto il Nees ab Esenbeck. Ho creduto quindi riguardare come cotiledone quel che il Kunth seguito in ciò da Endlicher considera come parte della p l u m u l a , e che inviluppa questa avanti l ' e p o c a del germogliamento, prolungandosi poscia in una specie di guaina aperta superiormente per lasciare uscir via le foglie. Abito. — Ho detto di sopra parlando della classe delle g l u m a c e e c o m e le gramigne abbiano un abito tutto particolare, da riconoscersi facilmente anche dal volgo una pianta di esse da qualsiasi altra famiglia : ciò si deve perchè le graminacee costituiscono una famiglia assai n a turale. Sono le gramigne italiane piante per lo più e r b a c e e , anzi volgarmente per questo carattere tra di noi si dicono erba; rare volte sono fruticose, come si v e d e per alcune specie di annido, di erianthus, di saccharum, e c , siccome meglio sarà detto nelle vedute geografiche che qui sieguono. L e loro radici sono generalmente fibrose, delicate e spesso coperte di p e l i , ovvero repenti, mandando con fibre qualche volta degli stoloni, per cui si r e n d o n o , quando sono abbondanti, feste a' campi. I culmi ora semplici, ora ramosi verso b a s s o , in- formano d'ordinario de' c e s p u g l i , più o m e n o densi, rare volte nascono solitarii, generalmente cilindrici, qualche fiata compressi, offrono di tratto in tratto de' nodi che non di raro sono gonfi e colorati, ricoperti n e g l i internodii in parte o in totalità dalle guaine delle foglie: spesso g l ' i n ternodii superiori più prolungati sono nudi. Ho detto superiormente parlando dei culmi delle monocotiledoni, c o m e alcune g r a m i g n e , così la phahris coerulescens, la nodosa e c . , la varietà nodosa del phleum fra-