ARRIVA IN ITALIA IL DIMETILFUMARATO FARMACO ORALE PER LA SCLEROSI MULTIPLA RECIDIVANTE REMITTENTE 10 marzo 2015 Una nuova arma contro la sclerosi multipla è disponibile per gli oltre 70 mila italiani che convivono con questa malattia neurologica, la più comune tra i giovani adulti, che nella maggior parte dei casi scoprono la malattia tra i 20 e i 40 anni, con un rapporto donna:uomo di circa 2,5:1. Lo scorso 24 gennaio, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità della nuova terapia dimetilfumarato per il trattamento della Sclerosi Multipla Recidivante Remittente (SMRR), la più comune forma di sclerosi multipla che colpisce circa l’80-90% dei pazienti. L’Aifa lo ha inserito in classe A. Dimetilfumarato è una terapia orale indicata per il trattamento di pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante-remittente, che rappresenta la forma più comune di sclerosi multipla. Attualmente dimetilfumarato è approvato negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Canada e in Australia. Grazie a un solido programma di studi clinici e ai lanci commerciali iniziati negli Stati Uniti a marzo 2013, sono stati trattati con dimetilfumarato più di 135.000 pazienti in tutto il mondo. Gli studi hanno dimostrato l’efficacia del nuovo farmaco nel ridurre le recidive della malattia, la progressione della disabilità e le lesioni cerebrali dovute alla patologia, mantenendo un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole. Gli eventi avversi più frequenti associati a dimetilfumarato sono stati rossore con sensazione di calore al viso e al collo ed eventi gastrointestinali. Tra gli altri effetti indesiderati rientrano una riduzione della conta linfocitaria media nel primo anno di trattamento, con una successiva fase di stabilizzazione. Sebbene non si conosca l’esatto meccanismo di azione di dimetilfumarato, si ritiene che questo farmaco offra un nuovo approccio al trattamento della SM grazie all’attivazione e al potenziamento della via del fattore Nrf2. Questa via fornisce alle cellule dell’organismo una difesa fisiologica dall’infiammazione e dallo stress ossidativo causato da condizioni patologiche. “I numerosi dati clinici disponibili hanno dimostrato l’efficacia del trattamento orale con dimetilfumarato nel ridurre la frequenza delle recidive e la progressione della disabilità, due risultati importanti che hanno un impatto notevole sulla storia di malattia e sulla qualità di vita dei pazienti. – spiega Giancarlo Comi, Direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale e del Dipartimento Neurologico dell’Ospedale San Raffaele, Università Vita-Salute, Milano – Un aspetto innovativo è, oltre all’efficacia, il buon profilo di sicurezza e tollerabilità del nuovo farmaco, che ne rendono molto agevoli l’utilizzo e il monitoraggio. L’introduzione di questa nuova molecola rappresenta quindi un’opportunità per molti pazienti”. Continua Carlo Pozzilli, Ordinario di Neurologia presso l'Università La Sapienza di Roma: “La sclerosi multipla comporta un’alterazione della guaina mielinica che compromette la capacità delle fibre nervose di condurre gli impulsi elettrici che regolano le varie funzioni dell’organismo. Le lesioni della guaina mielinica hanno un’iniziale natura infiammatoria, che può evolvere in una fase cronica con perdita di tessuto nervoso e danno irreversibile. Si ritiene che il nuovo farmaco dimetilfumarato sia in grado di attivare un particolare meccanismo di difesa dell’organismo, la via del fattore Nrf-2, che permette di contrastare l’infiammazione e lo stress ossidativo causato dalla malattia”. “Il nuovo farmaco dimetilfumarato – prosegue Pozzilli- si inserisce nello scenario terapeutico come terapia innovativa che può essere utilizzata in diverse fasi della malattia. Infatti i dati disponibili ci permettono di affermare che tale farmaco è utile nei pazienti all’esordio della malattia, così come in pazienti che non tollerano o risultano non rispondenti alle terapie iniettive a oggi maggiormente utilizzate nella Sclerosi Multipla quali l’interferone beta o glatiramer acetato. Il farmaco orale dimetilfumarato ha dimostrato infatti negli studi clinici registrativi a oggi eseguiti e nella esperienza clinica ormai maturata da più di due anni negli Stati Uniti e di almeno un anno in altri paesi d’Europa, come ad esempio la Germania, una buona combinazione di efficacia, sicurezza e tollerabilità che quindi lo pone oggi in una posizione di assoluto rilievo nella terapia attuale della Sclerosi Multipla. “ L’approvazione europea si basa sui dati di un vasto programma di sviluppo clinico che ha incluso due studi di Fase 3 globali, DEFINE e CONFIRM, che hanno coinvolto oltre 2.600 pazienti SMRR, così come uno studio di estensione in corso in cui alcuni pazienti sono stati seguiti per più di quattro anni. Nello studio DEFINE, dimetil fumarato, somministrato due volte al giorno, ha ridotto significativamente la percentuale di pazienti con recidiva del 49% (p<0,0001), il tasso annualizzato di ricadute (ARR) del 53% (p<0,0001) e la progressione della disabilità, mantenuta a 12 settimane valutata con la scala EDSS (Expanded Disability Status Scale), del 38% (p=0,0050) a due anni rispetto al placebo. Nello studio CONFIRM, dimetil fumarato, somministrato due volte al giorno, ha significativamente ridotto il tasso annualizzato di ricadute (ARR) del 44% (p<0,0001) e la percentuale di pazienti con ricadute del 34% (p<0,0001) rispetto al placebo a due anni. Sebbene non abbia raggiunto la significatività statistica, dimetil fumarato ha mostrato una riduzione del 21% della progressione della disabilità mantenuta a 12 settimane nello studio CONFIRM. Entrambi gli studi hanno mostrato che dimetil fumarato ha significativamente ridotto il carico lesionale cerebrale rispetto al placebo, come dimostrato dalle indagini di risonanza magnetica (RMI). I notevoli progressi compiuti nella conoscenza di questa patologia neurologica autoimmune e del suo trattamento, ci permettono oggi di avere molte informazioni sulla possibile evoluzione della malattia, considerata un tempo come poco prevedibile. Inoltre, mentre fino a 20 anni fa non esistevano medicinali in grado di incidere sull’evoluzione della malattia, oggi vi è ampia disponibilità di farmaci definiti “disease modifying”, in grado cioè di modificare, rallentare e anche arrestare il decorso della malattia. I trattamenti disponibili sono in grado di ridurre e, nel migliore dei casi, abolire le ricadute della malattia con il conseguente effetto di evitare che il paziente vada incontro a una disabilità conclamata. Questo non significa che oggi siamo in grado di guarire la Sclerosi Multipla, ma certamente con le terapie idonee siamo in grado di arrestare il processo patologico che è alla base della patologia e che se arrestato, soprattutto in fase precoce di malattia, evita al paziente di andare incontro nel tempo a limitazioni della sua autonomia in grado di compromettere la sua qualità di vita.