Accoglienza e accompagnamento nei percorsi di salute 2017

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(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
AZIENDA PER L’ASSISTENZA SANITARIA N. 3 “ALTO FRIULI –
COLLINARE – MEDIO FRIULI”
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ03246
ALBO REGIONALE FRIULI
VENEZIA GIULIA
4°
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
ACCOGLIENZA E ACCOMPAGNAMENTO NEI PERCORSI DI SALUTE 2017
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A 15 - ASSISTENZA (riferita alla tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona)
SALUTE
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il territorio in cui si realizza il progetto coinvolge le strutture ospedaliere (un
presidio ospedaliero e un presidio ospedaliero per la salute) dell’ambito dell’Alto
Friuli. In questo territorio afferiscono 43 Comuni, per un totale di circa 72.000
abitanti.
L’incremento della popolazione anziana unitamente ad un aumento degli immigrati,
a cui si aggiungono anche utenti con disabilità, rappresentano una percentuale
considerevole della popolazione che accede ai servizi sanitari.
L’ Alto Friuli è caratterizzato da un crescente invecchiamento della popolazione;
elevata è la quota di anziani soli e da ciò è anche elevato il ricorso a servizi sanitari,
spesso in “sostituzione” di mancate relazioni sociali. A ciò è bene aggiungere gli
utenti con disabilità e/o invalidanti, che pongono l’individuo in difficoltà ed in
posizione di fragilità ed inoltre gli immigrati, che rappresentano una categoria in
aumento.
A queste situazioni di carattere generale, si collegano situazioni particolari di utenti
temporaneamente in difficoltà.
Dall’esame degli indicatori di struttura della popolazione si ricava che in generale
l’Alto Friuli si colloca nei valori medi regionali. Tuttavia, nel tempo, questo
territorio è l’unico in Regione, con la Bassa Friulana, a vedere un continuo
incremento dell’indice di invecchiamento (rapporto tra anziani <65 e bambini sotto i
14).
La popolazione sta cioè progressivamente squilibrandosi a svantaggio delle classi
più giovani, che dovranno sostenere gli oneri produttivi ed assistenziali nel futuro.
Osservando la situazione all’interno del territorio, si può verificare che il maggiore
squilibrio si registra nei Comuni di Alta Montagna, mentre le situazioni migliori
appartengono ai Comuni più popolosi e di fondovalle.
L’indice di dipendenza, specialmente quello relativo alla componente “senile”,
ovvero il numero di anziani >65 anni rapportato al numero delle persone in “età
lavorativa” (15-64 anni) è invece un sensibile indicatore del “carico assistenziale e
sociale” che la popolazione si attiva a sostenere.
Anche questo parametro, pur essendo l’Alto Friuli in media regionale, presenta una
distribuzione di valori direttamente proporzionale alla perifericità e al grado di
svantaggio del Comune. Se la media regionale e aziendale dell’indice di dipendenza
senile è di circa 32%, ovvero di un anziano ogni tre adulti. Si osserva come in
Comuni come Tolmezzo, Gemona, Tarvisio, Villa Santina, Sutrio, Osoppo, esso è
anche inferiore al 30%, mentre, all’opposto, in Comuni come Cavazzo, Cercivento,
Paluzza, Forni di Sotto, Comeglians, Prato Carnico, Socchieve, Resiutta esso supera
il 40%, per arrivare a oltre il 50% (un anziano ogni due adulti) a Dogna, Preone e
Rigolato. E’ evidente la disparità di condizione, che, viste le dinamiche migratorie e
naturali già esaminate, tende ad accentuarsi nel tempo.
In una comunità di questo tipo, caratterizzata da un territorio prevalentemente
montano dove le peculiarità geografiche e socioeconomiche, la frammentazione
morfologica, la bassa densità e la dispersione della popolazione, le difficoltà dei
collegamenti (anche in relazione alle condizioni climatiche) aggiungono criticità ai
bisogni/problemi sociosanitari delle persone e delle famiglie, si impone all’Azienda
Sanitaria una spinta organizzativa forte nella consapevolezza che, per prevenire e
contrastare il disagio, per promuovere salute e benessere e creare coesione sociale,
è importante puntare sulla qualità delle relazioni, sulla costruzione di legami sociali
ricchi di umanità, sul no profit , sulla formazione, sul volontariato, sulle famiglie e
su tutto ciò che costruisce legame sociale.
In questo contesto, attraverso azioni finalizzate ed un’esperienza pluriennale, si mira
a favorire, sponsorizzare e dare impulso al fenomeno del volontariato cercando di
creare delle basi solide e durature che permettano da un lato di promuovere la
cultura della solidarietà tra la popolazione locale e dall’altro, con uno sguardo più
attento alla realtà giovanile, di farli sentire parte integrante di una comunità che li
accoglie, li ascolta, li forma, li prende in carico, e, indirettamente, li spinge verso
una strada lavorativa facendogli sviluppare nuove competenze in relazione alle
attitudini personali.
Il sostegno del volontario può esprimersi sotto forma di erogazione di informazioni
o accoglienza, oppure attività di accompagnamento nell’ambito dell’assistenza
sanitaria ospedaliera e distrettuale, nei percorsi di fruizione dei servizi aziendali.
Questo permetterebbe una migliore qualità percepita dei servizi offerti. Le
esperienze di volontariato e di servizio civile già avute nelle nostre strutture hanno
dimostrato come la presenza di volontari dia un valore aggiunto ai progetti già in
atto nell’Azienda Sanitaria.
Destinatari principali del progetto sono evidentemente coloro che fruiscono delle
prestazioni sanitarie ospedaliere, sia in regime di ricovero che ambulatoriale, ovvero
distrettuale. Utenti, spesso, in stato di difficoltà emotivo e fisico, anziani, stranieri .
A questa categoria principale vanno però aggiunti anche i familiari che
accompagnano i pazienti o che si recano in ospedale per rendere visita a un proprio
congiunto.
Indicatori misurabili di risultato:
quantitativi:
numero di anziani e persone svantaggiate coinvolte negli interventi del nascente
servizio;
altri utenti
qualitativi:
livello di soddisfazione degli utenti che beneficiano del servizio;
livello di soddisfazione e partecipazione dei volontari in servizio civile in
riferimento alle mansioni a loro affidate, alla formazione specifica ricevuta e alla
loro partecipazione nell’attività dell’Azienda;
livello di acquisizione da parte dei volontari in servizio civile delle competenze
offerte dal progetto.
DATI E MAPPE DELLE STRUTTURE RELATIVE AL TERRITORIO DI
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Distretti: (numero e denominazione)
“Distretto del Gemonese, del Canal del Ferro e della Val Canale"
"Distretto della Carnia"
Comuni:
n. 43
Superficie totale:
kmq. 2356
Abitanti totali:
n. 72.062
Abitanti comuni principali:
Gemona del Friuli: n. 11.076
Tolmezzo: n. 10.560
Densità abitativa media:
30.59 abit./kmq
Presidi ospedalieri:
n. 2 (Un presidio ospedaliero e un presidio ospedaliero per la salute)
7) Obiettivi del progetto:
La finalità del progetto è quella di creare un moderno sistema di accoglienza e di
orientamento nelle strutture dell’AAS. Come evidenziato al punto 6, le strutture
destinatarie del progetto un bacino di utenza di circa 72.000 destinatari residenti
(oltre ad una notevole attrazione verso i residenti dei Comuni vicini); ai 2 presidi
ospedalieri (Gemona e Tolmezzo) afferiscono quotidianamente centinaia di utenti,
in buona parte anziani, disabili o comunque in condizioni di fragilità sia fisica che
cognitiva.
L’obiettivo generale è quello di umanizzare l’assistenza ospedaliera nell’area
dell’accoglienza per i cittadini che accedono alle strutture sia territoriali che
ospedaliere e alle diverse unità operative che erogano le prestazioni sanitarie.
Il significato del concetto di accoglienza in ospedale è mutato radicalmente negli
ultimi decenni in relazione al peso che il comfort e la relazione interpersonale hanno
assunto nella qualità della vita della società moderna. In passato “accogliere” in
ospedale significava controllare gli accessi o fornire ai cittadini un luogo di sosta
temporanea, oggi l’accoglienza comprende il servizio informazioni, l’orientamento e
l’accompagnamento dei cittadini per la fruizione dei servizi e spesso, in una costante
interrelazione fornitore cliente, il concetto di accoglienza travalica i limiti temporali
e strutturali.
Un ospedale orientato alle esigenze dei cittadini si pone costantemente in modo
interattivo, disponibile in modo permanente, anche con l’ausilio delle nuove
tecnologie e di mezzi multimediali.
L’obiettivo specifico del progetto è quello di:
o Fornire informazioni corrette ai cittadini che accedono alle strutture
ospedaliere sulle prestazioni erogate, sulle modalità di fruizione e
sull’unità operativa di ricovero dei pazienti;
o Accompagnare gli assistiti dall’ingresso dell’ospedale al luogo di
fruizione delle prestazioni;
Inoltre, una adeguata accoglienza comprende anche ascolto, solidarietà e
comprensione per alleviare l’impatto e l’ansia, specie nelle sale d’attesa delle
strutture ospedaliere ed ambulatoriali.
L’utente può, con un migliore stato d’animo, affrontare l’imminenza di essere
sottoposto a prestazioni sanitarie, trasmettendo beneficio anche all’operatore
sanitario che così lavora in un clima più sereno e disteso.
Obiettivi del progetto nei confronti dei volontari
Far conoscere dall’interno l’organizzazione del sistema ospedale, i professionisti che
vi operano, le procedure ed i processi che determinano il risultato finale, le modalità
di ricovero e di cura dei malati.
Motivare i giovani al volontariato nei confronti di coloro che vivono in una
condizione di disagio temporaneo o permanente.
Acquisire competenze nella gestione delle relazioni pubbliche, nello sviluppo della
capacità d’ascolto e relazionale, nella conoscenza delle problematiche relative agli
anziani ed alle persone svantaggiate e/o disabili, stimolandone la sensibilità e
avvicinandoli ad una visione sociale che li avvii ad essere cittadini attivi nel proprio
contesto di vita e di relazioni.
Obiettivi specifici verso gli operatori sanitari
Rivalutare il ruolo della relazione interpersonale nel rapporto con gli assistiti.
Avviare un costante confronto con i giovani volontari portatori di entusiasmo e
motivazione.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
L’attività fondamentale di tutto il personale (personale dipendente e futuri volontari
di servizio civile) si svolgerà all’interno delle strutture dell’Azienda, negli spazi
comuni interni ed esterni dell’area.
L’obiettivo generale è favorire l’accoglienza e l’accesso alle strutture sanitarie delle
persone più svantaggiate. Gli obiettivi specifici che porteranno avanti i volontari
consistono nel riconoscere i soggetti con maggiore difficoltà psicosociosanitaria e la
presa in carico di questi soggetti che si traduce nell’accompagnamento materiale
degli utenti, dato che le strutture ospedaliere e distrettuali sono complesse (molte
volte, il reperimento di un ambulatorio per una persona in difficoltà può risultare
logisticamente difficile). L’utente disorientato o in condizioni di disagio quando
accede alle strutture dell’AAS, può richiedere informazioni sulla ubicazione dei
servizi, sulle modalità di accesso, nonché essere materialmente accompagnato, se
svantaggiato. Il volontario può agevolare la camminata o spingere la carrozzina, nel
caso di persone non deambulanti, fornire aiuto nella salita e nella discesa
dell’automezzo. Ma anche sostegno alle persone fragili che hanno l’opportunità, in
tal modo, di utilizzare le strutture sanitarie, sempre meglio accolti, orientati ed
accompagnati per raggiungere nei tempi più brevi il servizio desiderato.
Un altro obiettivo che si impone di raggiungere è la promozione dell’equità
nell’accesso alle strutture sanitarie e alle cure anche per le persone più vulnerabili e
in difficoltà. E ancora garantire agli utenti la conoscenza dei percorsi corretti da
seguire fornendo informazioni e supporto.
Nelle prime tre/quattro settimane di frequenza, i volontari saranno sottoposti ad un
programma di formazione che comprenderà sia lezioni teoriche sia di affiancamento
pratico, svolto dal personale docente esperto, opportunamente supportato dal
personale tecnico-amministrativo. A fianco della formazione teorica, i Volontari
prenderanno conoscenza del progetto, degli obiettivi, degli operatori direttamente
coinvolti nel progetto e delle strutture in cui esso si realizzerà..
Dal secondo mese presteranno servizio nei luoghi in cui potranno espletare le
attività previste. Ai volontari verranno forniti gli strumenti idonei per operare
all’interno delle strutture nelle attività e per la gestione quotidiana del progetto.
Verrà fornito, in modo condiviso, il calendario delle attività
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
- N. 2 dipendenti (1 infermiera e 1 sociologo) che affiancheranno i
volontari di Servizio civile con il Servizio di portineria e di informazioni
nelle strutture ospedaliere e distrettuali;
- N. 3 Operatori del Servizio informazioni (di cui 3 addetti alle
informazioni con esperienza ultradecennale) che favoriranno lo
svolgimento delle funzioni dei volontari fornendo adeguato supporto
durante lo svolgimento delle loro mansioni;
- la presenza attiva di tutto il personale del CUP e del centralino che può
fornire supporto ai volontari stessi;
- la presenza di tutto il personale ospedaliero (medici, infermieri, oss) e
in particolare del personale di Pronto Soccorso, altro punto di accesso
ospedaliero che verranno informati della presenza, del ruolo e delle
attività previste per i volontari in servizio;
- la presenza attiva dei volontari dell’AVULLS, già partner del progetto;
- la consulenza con le professionalità del Servizio Sociale dei Comuni,
già partner del progetto, per eventuali problematiche e informazioni.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
 Erogare informazioni ed indicazioni sulla ubicazione dei servizi e modalità
di accesso;
 Accompagnare gli utenti, deambulanti e in carrozzina all’interno delle
strutture, da e per i locali e ambulatori, dove lo richiede l’assistenza alla
persona seguita, agevolando la camminata o spingendo la carrozzina nel caso
di non deambulanti;
 Fornire aiuto nella salita e discesa dall’automezzo nell’ambito della struttura
ospedaliera e distrettuale;
Disponibilità all’ascolto ed alla compagnia per alleviare situazioni d’ansia, collegate
a prestazioni sanitarie, specie nelle attese presso gli ambulatori medici.
Mesi di svolgimento del progetto
Progetto / attività
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Formazione generale
Formazione specifica
Conoscenza del contesto di servizio
Monitoraggio periodico avanzamento
progetto
Risposta telefonica utenza
Accompagnamento utenza presso
struttura dall’ingresso
Fornire supporto
nell’accompagnamento
Fornire
informazioni
corrette
all’utenza
Acquisire competenze specifiche
nella comunicazione esterna
Monitoraggio progetto
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
/
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
12) Numero posti con solo vitto:
/
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
30
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Ottemperanza alle disposizioni legislative vigenti in materia di trattamento dei
dati personali, di riservatezza, di segreto d’ ufficio
Rispetto del codice di Comportamento dei dipendenti della Pubblica
Amministrazione
Rispetto delle indicazioni fornite dal responsabile
Rispetto degli orari indicati dal responsabile
Rispetto delle vigenti norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di
lavoro
Rispetto delle disposizioni legislative in materia di raccolta e gestione di dati
12
sensibili
Disponibilità a cambi momentanei di sede tra i 2 ospedali
Flessibilità oraria
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
N. vol. per
ident. sede
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Nella pagina web dedicata al SCN, allestita nel sito internet www.ass3.sanita.fvg.it
dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria N.3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli”,
saranno pubblicate tutte le notizie utili sui progetti, i progetti stessi, bandi. Il sito
principale dell’Azienda evidenzierà il link che porterà direttamente al sito del
Servizio Civile Nazionale particolarmente in prossimità di bandi o news di
rilevanza. (1 ora / mese per un tot. di 12 ore/anno).
L’Azienda chiederà all’Università di Udine, ai Comuni, ai comprensori scolastici ed
altri siti visitati da utenza giovanile della zona, di installare relativi link nei loro
portali. (2 ore)
Notizie inerente il SCN saranno diffuse su quotidiani, radio e tv locali e provinciali
attraverso l’ Ufficio Stampa dell’ AAS3. (2 ore / mese per un tot. di 24 ore/anno).
In prossimità di bandi di selezione sarà data diffusione capillare negli ambiti
territoriali ristretti di attuazione dei progetti, tenendo conto in particolare di ambienti
giovanili (organizzati e non). (2 ore/anno).
Verrà inviata una comunicazione ai dirigenti scolastici di tutti gli Istituti Medi
Superiori dell’ Alto Friuli, proponendo un breve intervento formativo da parte di
personale dell’ AAS3 e dei volontari del SCN, al fine di pubblicizzare i progetti in
corso e il ruolo dei volontari del SCN al loro interno. Per questo progetto si
usufruirà della collaborazione del partner Servizio Sociale dei Comuni che farà gli
incontri nelle scuole superiori del territorio (Stima: 10 ore/anno)
Pubblicizzazione e sensibilizzazione dei giovani al Servizio Civile Nazionale sulla
web tv aziendale, e in particolare effettuare registrazioni relative alla spiegazione e
alle modalità di presentazione delle domande per i singoli progetti approvati. ( 10
ore).
Pubblicazione sulla newsletter aziendale “Informa” prodotta in 10.000 copie delle
notizie relative al Servizio Civile e ai progetti proposti dall’Azienda. (Stima 15
ore/anno)
Totale ore: 75 ore /anno
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione Attraverso colloquio con personale esperto verranno verificate le conoscenze in
merito a :
Possesso del diploma di scuola media superiore
Possesso di diploma di laurea
Pregressa esperienza presso l’Ente
Pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore di impiego
Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto
Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto
Disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio
Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario
Interesse per l’acquisizione di particolari professionalità e abilità previste dal
progetto
Conoscenza della lingua friulana
Conoscenza della lingua slovena
Conoscenza della lingua tedesca
Conoscenza base della comunicazione sociale
Capacità relazionali
Capacità di utilizzo di semplici strumenti informatici
Disponibilità del candidato a trasferte, flessibilità oraria, trasferimenti
Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato
Ulteriori esperienze di volontariato
Possesso della patente B
Valutazione Curriculum vitae lavorativo e formativo
Ne risulta una scala 1-20 sulla quale verrà articolata l’ eventuale graduatoria dei
candidati, qualora il numero delle richieste eccedesse i posti a disposizione e fermi
restando i requisiti di cui al punto 22.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Il monitoraggio verrà predisposto su due piani: quello legato ai singoli volontari e
quello legato ai risultati raggiunti dall’AAS3.
Il monitoraggio prevede incontri quindicinali tra tutti i volontari riguardanti il
progetto insieme al personale impiegato nel progetto per confrontarsi, fornire
informazioni, verificare la motivazione e il benessere dei volontari.
Verrà predisposto un piano di monitoraggio dettagliato, che si baserà su di un’
articolazione strutturale (monitoraggio mensile dello stato di avanzamento del
progetto) e su una articolazione temporizzata a scadenza fissa (riunione trimestrale
con il responsabile del servizio civile aziendale e l’OLP) durante la quale verrà
anche chiesto ai volontari di stilare una relazione sulle proprie attività, sulle
problematiche riscontrate e sui punti di forza personali e del progetto.
La valutazione conclusiva sarà attuata secondo queste modalità , che verranno poi
confrontate anche con metodologie quantitative:
 qualità organizzativa (realizzazione delle attività previste – valutazione a
breve termine)
 qualità autopercepita (debriefing degli operatori che hanno partecipato al
progetto – a breve termine)
 qualità eteropercepita (da parte degli stakeholders interni ed esterni- a breve
termine)
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Possesso del Diploma di Maturità superiore
Conoscenza – parlata – di almeno una delle lingue ammesse a tutela nel territorio in
oggetto del progetto, ai sensi della L. 482/99 (friulano o sloveno o tedesco), oppure
della lingua inglese; la valutazione avverrà tramite colloquio con personale
traduttore- interprete , utilizzando i criteri docimologici di valutazione della
conoscenza linguistica. In caso di conoscenza di due o più lingue i punteggi riportati
in ogni singola prova di conoscenza verranno sommati.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Il finanziamento aggiuntivo dell’ AAS3 al progetto descritto può essere quantificata
in circa 10.000 Euro.
Comprendenti le spese per il materiale di uso corrente destinato al progetto
(cancelleria, stampati, materiale di consumo per l’ informatica), le spese di
tipografia e redazionali.
I costi relativi al webmaster del sito Internet istituzionale.
Le spese per le ore aggiuntive richieste al personale che affianca i volontari del
SNC.
I costi delle attrezzature informatiche che verranno destinate ai volontari.
Le spese per i trasporti necessari agli accessi ai vari Comuni ed alle varie sedi
aziendali.
I costi riguardanti gli esperti che collaboreranno alla formazione dei volontari
comprensivi anche di spese di viaggio e vitto.
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Sono partners del progetto come da lettere allegate:
 Servizio Sociale dei 43 Comuni dei Distretti “Gemonese” e “Carnia”: accade
frequentemente che le richieste di accoglienza ed accompagnamento
rappresentino una spia di situazioni di disagio sociale, tali da richiedere
l’intervento dei Servizi Sociali dei Comuni; la collaborazione fra la SOS
Relazioni, Comunicazione e Fund Raising (coordinatrice del progetto) ed i
Servizi Sociali stessi è imprescindibile.
 AVULSS: la presenza dei volontari dell’AVULSS negli ospedali di Gemona
e Tolmezzo è consistente (circa 100 volontari complessivi); la collaborazione
è reciproca, in quanto accade frequentemente che i volontari richiedano
supporto ai Punti Informazione per indicazioni, spostamenti, supporto;
d’altro canto, i Punti Informazione possono attivare il volontariato nel caso
vengano a conoscenza di situazioni di grave bisogno o disagio.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
 N. 2 Postazioni informatiche( pc, stampante, accesso rete) attrezzate con il
pacchetto Office;
 Materiali informativi divulgativi
 Moduli prestampati di richiesta interventi vari;
 N. 2 postazioni attrezzate con telefono, fax, fotocopiatrice;
 N. sufficiente (da valutare ) di carrozzine per utente con difficoltà di
deambulazione fornite dal Servizio Sociale dei Comuni, partner del progetto;
 Automezzi aziendali a disposizione dei volontari per eventuali spostamenti
in servizio.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
PRESENTE
Il tirocinio viene accreditato dall’ AAS3 quale formazione sul campo, ai fini dell’
accreditamento ECM (Educazione Continua in Medicina) di cui è provider. La
definizione precisa dei crediti avverrà nel momento in cui saranno definiti i numeri
effettivi e le caratteristiche (scolarità, competenze) dei volontari del SCN
partecipanti al progetto; sulla base dell’ esperienza maturata e dei criteri deliberati
dalla giunta regionale, saranno concessi ai volontari in media 1 credito ogni 10 ore
di attività, e ai formatori , accompagnatori, operatori circa 0,4 crediti ogni ora di
attività.
La maggior parte delle Università riconosce crediti formativi per lo svolgimento del
Servizio Civile.
Di volta in volta si assegneranno i crediti, riferiti alla sede Universitaria
eventualmente frequentata.
27) Eventuali tirocini riconosciuti:
PRESENTE
Il tirocinio viene accreditato dall’ AAS3 quale formazione sul campo, ai fini dell’
accreditamento ECM (Educazione Continua in Medicina) di cui è provider. La
definizione precisa dei crediti avverrà nel momento in cui saranno definiti i numeri
effettivi e le caratteristiche (scolarità, competenze) dei volontari del SCN
partecipanti al progetto; sulla base dell’ esperienza maturata e dei criteri deliberati
dalla giunta regionale, saranno concessi ai volontari in media 1 credito ogni 10 ore
di attività, e ai formatori , accompagnatori, operatori circa 0,4 crediti ogni ora di
attività.
Le ore di tirocinio vengono altresì certificate dall’ AAS3 , come frequenza presso
struttura pubblica accreditata.
28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione delle attività svolte durante
l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:
Le competenze e professionalità acquisite saranno certificate dal Centro di
Formazione Aziendale dell’AAS n° 3 (Provider Nazionale e Regionale per l’
Educazione Continua in Medicina). L’AAS3 ha in atto convenzioni per tirocini con
le Università di Udine, Trieste e Padova, e possiede numerose professionalità interne
(psicologi, sociologi, pedagogisti, riabilitatori, assistenti sociali, infermieri, terapisti
della riabilitazione, medici…) accreditate a fungere da tutor dei tirocini. Tanto di più
le certificazioni rilasciate ai volontari saranno valide ai fini del CV anche nei
confronti di Enti terzi.
In particolare potranno essere certificati:
Acquisizione di competenze riguardanti dinamiche di gruppo.
Acquisizione di competenze riguardanti corsi su tecniche di counseling e analisi
transazionale.
Acquisizione di competenze informatiche base (Pacchetto completo Office).
Acquisizione di competenze informatiche avanzate (Pacchetto completo Office,
Internet, Posta elettronica).
Acquisizione di conoscenze giuridiche (area della comunicazione, legislazione
sociale e sanitaria).
Acquisizione di conoscenze e competenze nell’ ambito della comunicazione sociale.
Acquisizione di una approfondita conoscenza del sistema socio-sanitario nazionale e
locale.
Acquisizione di conoscenze base delle 3 lingue minoritarie (tedesco, sloveno e
friulano) ammesse a tutela nel territorio aziendale.
La formazione specifica per la comunicazione di massa e le attività di relazione con
i mass media saranno seguiti da una giornalista iscritta all’ Ordine Nazionale, che
potrà attestare in tal senso la formazione e le attività.
In questi anni di esperienza di servizio civile, abbiamo notato come ragazzi e
ragazze che si sono approcciati a questa esperienza non avendo ancora le idee chiare
sul loro futuro, hanno intrapreso percorsi formativi e professionali soprattutto in
ambito sanitario e sociale, con ottimi risultati. Alcuni volontari collaborano da anni
con l’Azienda e sono rimasti in continuo contatto con gli OLP e il personale che li
ha supportati in tutto l’anno di servizio civile contribuendo alla loro crescita.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Centro di Formazione dell’ AAS3 Alto Friuli – Piazzetta Portuzza 2 Gemona del
Friuli (UD)
30) Modalità di attuazione:
In proprio:
corso propedeutico organizzato dal Centro di Formazione Aziendale che si
avvarrà di formatori esperti nelle differenti problematiche e discipline.
Docenti:
Personale dirigente dell’AAS 3
Docenti universitari
Formatori accreditati SCN
Testimonianze da parte di esperti invitati alle giornate di formazione
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Per raggiungere gli obiettivi formativi previsti dalla Formazione Generale dei
Volontari del Servizio Civile, si intende fornire dapprima informazioni e
conoscenze di base propedeutiche, sviluppando
poi abilità operative e
metodologiche.
Le metodologie utilizzate saranno:
lezioni magistrali, lezioni frontali, dibattiti condotti da esperti, lavori di gruppo
guidati, esercitazioni individuali, situazioni esperienziali con affiancamento, visione
di documentari e films.
Gli strumenti didattici saranno: lavagna luminosa, videoregistratore, strumenti
informatici (pc e videoproiettore).
La formazione all’ informatica e la formazione alle lingue sarà effettuata in aula
multimediale specificamente attrezzata con 16 postazioni presso AAS3.
Supporti alla formazione: dispense, bibliografia mirata, sitografia
33) Contenuti della formazione:
La Formazione Generale dei Volontari in Servizio Civile, propedeutica alla
formazione specifica ed al successivo inserimento nei singoli progetti della Azienda
Sanitaria, vuole sviluppare competenze caratteristiche a cui fa riferimento
l’ordinamento del Servizio Civile Nazionale (Circolare 4-9-2003, prot. N. UNSC
807/II/I), caratteristiche fondamentali per le diverse forme di partecipazione attiva
alla vita della società civile.
 Il SCN: caratteristiche, ordinamento, significati.
 Lo Stato italiano: ordinamento, principi fondanti, Carta Costituzionale.
 Internazionalità, globalizzazione: riflessioni sugli intrecci della moderna
società civile; ruolo del SCN.
 Dall’obiezione di coscienza al SCN: evoluzione storica e normative di
riferimento.
 Protezione civile.
 Difesa non armata e non violenta della Patria.
 Cittadinanza attiva.
 Gestione dei gruppi e dei conflitti.
 Lavorare per progetti.
 Aspetti giuridici, economici, sociali ed etici dal punto di vista degli operatori
sociosanitarie e dal punto di vista delle istituzioni (ivi compreso il SCN).
 Elementi di organizzazione sanitaria: SSN- SSR- Aziende territoriali,
aziende Ospedaliere.
 L’attuale programmazione ed organizzazione sanitaria e sociale della
Regione Friuli Venezia Giulia. Organigrammi e funzionigrammi delle





aziende Sanitarie.
I servizi sociali dei Comuni; i servizi delegati.
Concetti e logiche alla base del lavoro integrato. La legge 328/2000
sull’integrazione socio-sanitaria.
Legislazione essenziale: privacy, riservatezza, responsabilità, segreto d’
ufficio.
Alto Friuli: caratteristiche territoriali, demografiche, epidemiologiche,
sociali, culturali.
Sicurezza nei luoghi di lavoro
34) Durata:
48 ore. 8 giornate di formazione di 6 ore ciascuno prima della formazione specifica
e prima dell’inserimento dei volontari nella sede di attuazione del progetto.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Centro di Formazione dell’AAS3 Alto Friuli – Piazzetta Portuzza 2 Gemona del
Friuli (UD) e presso le sedi ospedaliere dove i volontari prenderanno servizio
(formazione sul campo).
36) Modalità di attuazione:
In proprio, con formatori dell’Ente e con ricorso a esperti della materia di cui trattasi
di volta in volta.
Il Centro di Formazione Aziendale ha costruito un progetto didattico (ulteriormente
personalizzabile in base alle caratteristiche specifiche dei discenti) per il quale si
avvarrà di formatori esperti nelle differenti tematiche e discipline. Il gruppo di
formatori è composto da personale particolarmente qualificato appartenente al
Servizio Sanitario regionale, da esperti esterni e da docenti universitari.
L’obiettivo è fornire ai volontari gli strumenti e le competenze necessarie per
inserirsi nel progetto e sentirsi autonomi a poterlo svolgere.
Inoltre si dà la possibilità ai volontari di partecipare a corsi di formazione o
convegni organizzati dall’AAS che possono essere di particolare interesse per i
volontari stessi.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Olga Passera, nata a Magnano in Riviera il 14.03.1961
Roberta Collica, nata a Messina il 31.01.1981
Stefano Aristelli, nato a Udine il 02.12.1983
Sonia Micelli, nata a Udine il 05.11.1959
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Olga Passera, nata a Magnano in Riviera il 14.03.1961; sociologo, da 12 anni
Direttore della SOS di Marketing Sociale dell’AAS3 Alto Friuli; Responsabile
aziendale del SCN; accreditata quale formatore, progettista, OLP, giornalista
pubblicista iscritto all’Albo FVG.
Roberta Collica, nata a Messina il 31.01.1981; sociologo della comunicazione, già
volontaria di SCN presso AAS 3 Alto Friuli; formatore, progettista e OLP
giornalista pubblicista iscritto all’Albo FVG.
Sonia Micelli, nata a Udine il 05.11.1959; infermiera professionale, da 14 anni
addetta i Punti Informazione e all’URP dell’AAS 3 Alto Friuli, OLP.
Stefano Aristelli, nato a Udine il 02.12.1983; laurea in Comunicazione integrata per
le imprese e le organizzazioni, Referente URP dell’AAS 3 Alto Friuli, OLP,
progettista, formatore accreditato, giornalista pubblicista iscritto all’Albo FVG.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Dopo le conoscenze di base fornite dal percorso di formazione generale e per
raggiungere gli obiettivi specifici del presente progetto, sono necessarie per il
gruppo dei volontari del SCN:
• Approfondire le conoscenze relative alle finalità ed alle attività specifiche del
progetto.
In tale ambito sono previste:
Visite guidate ai reparti e servizi;
Esercitazioni pratiche con affiancamento degli operatori del servizio.
• Sviluppare abilità operative e metodologiche per un ruolo attivo negli interventi
previsti.
Verranno privilegiate le metodologie andragogiche più adatte, in particolare sistemi
di apprendimento attivo.
Le metodologie utilizzate saranno:
lezioni magistrali, lezioni frontali, dibattiti condotti da esperto, lavori di gruppo
guidati, esercitazioni individuali, situazioni esperienziali con affiancamento,
visualizzazione di materiali multimediali, ricerche mirate, visione documentari e
film.
Gli strumenti didattici saranno: lavagna luminosa, videoregistratore, strumenti
informatici (pc e videoproiettore).
La formazione all’ informatica e la quella linguistica saranno effettuate in aula
multimediale specificamente attrezzata con 16 postazioni presso AAS3.
Supporti alla formazione: dispense, bibliografia mirata, sitografia.
40) Contenuti della formazione:
 Sanità pubblica: profili istituzionali e organizzativi;
 I compiti dei Comuni: struttura organizzativa e ambiti socio-assistenziali;
 La legge regionale sull’integrazione socio-sanitaria e sul reddito di
cittadinanza;
 Concetti e logiche alla base del lavoro integrato;
 La legge 328/2000 sull’integrazione socio-sanitaria;
 L’approccio globale alla persona. Per una rilevazione dei bisogni che
rispetti le diversità dei soggetti e dei territori,
 I programmi nazionali e regionali sulla Carta dei Servizi; le norme sulla
riservatezza;
 Organizzazione dei servizi dell’AAS 3;
 La qualità: tecnica, organizzativa, percepita;
 Friulano base e avanzato;
 Teoria della comunicazione sociale;
 Informatica di base e avanzata;
 Il monitoraggio e la valutazione;
 Tecniche: problem solving, team building, time management;
 Etica per la comunicazione ;
 Etica per la comunicazione sociale;
 codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni;
 Il diritto-dovere di cittadinanza.
 Corsi di lingua, delle lingue minoritarie ammesse a tutela nel territorio
aziendale (friulano, sloveno e tedesco)
 Corso aziendale sulla relazione: qualità e sviluppo operativi;
 Corso aziendale come potenziare la relazione di aiuto.
41) Durata:
1. competenze legate all’ area cognitiva (sapere): 30 ore
2. competenze legate all’ area operativa (saper fare): 50 ore
3. competenze legate all’ area affettivo-relazionale (saper essere): 20 ore
Totale : 100 ore di formazione specifica
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il progetto formativo complessivo viene strutturato in unità didattiche, al termine di
ognuna delle quali è prevista una verifica oggettiva dell’ apprendimento. Utilizzando
gli ormai validati e consolidati sistemi ECM, la valutazione di ogni Unità didattica
comprenderà 3 elementi:
1. la verifica formativa attraverso test, questionari, elaborati, produzione di
relazioni e similari;
2. la verifica sommativa, attraverso la supervisione degli affiancatori nell’
attività del progetto;
3. la valutazione della formazione da parte del discente comprendente la
valutazione di contenuti, metodologie, docenti.
Si prevede anche un lavoro di gruppo finale che, attraverso una elaborazione
collettiva, partendo da spunti ed osservazioni individuali, possa rilanciare
indicazioni per il lavoro pratico del progetto. Una specie di valutazione complessiva
e condivisa dell’intero percorso di formazione.
Data
20/09/2016
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
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