Dossier tecnico n° 3

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Dossier tecnico n° 3
Protezione degli impianti per
mezzo del Sistema di
Selettività Logica
Protezione degli
impianti per mezzo
del Sistema di
Selettività Logica
Dossier Tecnico n° 3
Redatto a cura dell'attività
protezione e controllo
Indice
Introduzione
2
Procedimenti classici di selettività
e loro limiti
La selettività amperometrica
2
La selettività cronometrica
3
La selettività logica
Principio del sistema
di selettività logica
Applicazione della selettività
logica al Sepam
Realizzazione della selettività
logica
Alcuni schemi d'applicazione
della selettività logica
5
Vantaggi della selettività logica
8
4
6
7
1
Guida alle protezioni di media tensione
1. Introduzione
L'intervento delle protezioni elettriche
è sempre un evento traumatico che non
solo determina la messa fuori servizio
di parti più o meno importanti
dell'impianto, ma molto spesso lascia
nella confusione il personale addetto
alle operazioni di emergenza.
Solo l'elemento di protezione
(interruttore o fusibile) che è installato
immediatamente a monte della parte
di circuito dove si produce il guasto
deve intervenire, mentre le altre
protezioni, pur rilevando la situazione
di guasto, devono agire di rincalzo.
Un guasto che si produce in un punto
qualunque di un impianto di
distribuzione non deve in alcun modo
privare di energia elettrica l'insieme
dell'installazione.
Questo non solo permette di limitare
le zone dell'impianto che vengono
escluse dall'alimentazione, ma
consentirà, successivamente, un più
rapido riconoscimento del punto di
guasto e quindi un più veloce ripristino
delle condizioni di normale funzionamento
da parte degli operatori addetti alla
manutenzione.
Da questa evidenza risulta la necessità
di isolare rapidamente la parte guasta
senza privare di energia in modo
indiscriminato gli altri utilizzatori: questo
è il principio che sta alla base della
selettività degli interventi.
I procedimenti classici di selettività
(amperometrica e cronometrica)
permettono di rispondere a questa
esigenza più o meno correttamente.
Il Sistema di Selettività Logica (brevetto
Merlin Gerin) permette di ottenere una
selettività totale tra tutti gli stadi di un
impianto di distribuzione elettrica,
industriale o terziaria, dall'alta alla
bassa tensione.
Inoltre permette l'eliminazione
del guasto in un intervallo di tempo
molto ridotto e indipendente dalla
localizzazione del guasto stesso.
Il presente dossier introduce la nozione
di selettività logica fornendo i concetti
base sui quali essa si fonda ed
evidenziando i vantaggi offerti rispetto
alla selettività cronometrica e
amperometrica; tali argomenti saranno
ripresi in successivi dossier.
2. Procedimenti classici di selettività e loro limiti
La selettività
amperometrica
Essa implica l'installazione di
apparecchiature di protezione
istantanee (interruttori rapidi o fusibili).
Il suo principio è basato sul fatto
che il valore della corrente di cortocircuito è tanto più elevato quanto
più il guasto è vicino alla sorgente
di energia.
Sullo schema di figura 1, sono indicati
con Ir i valori di regolazione
dell'intervento istantaneo e con IccA
il valore massimo della corrente
di corto-circuito che può manifestarsi
nel punto A e sapendo che si ha
intervento solo quando Iguasto > Ir se:
■ IrD2 > IccA > IrD1,
la selettività è totale;
■ IccA > IrD2,
la selettività amperometrica non è totale
ma parziale, perché l'intervento delle
protezioni sarà selettivo soltanto se:
Iguasto < IrD2.
2
Questo procedimento di selettività
risulta purtroppo applicabile soprattutto
in bassa tensione dove le impedenze
di linea non sono trascurabili, mentre
in media tensione si potrà utilizzare
solamente nella selettività tra le
protezioni poste a monte e a valle
di trasformatori.
selettività assicurata se: IrD1 < Iguasto < IrD2
selettività non assicurata se: IrD2 < Iguasto < IccA
fig. 1: selettività amperometrica parziale.
MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n° 3
La selettività cronometrica
Iguasto
Consiste nel ritardare il funzionamento
della protezione a monte affinché la
protezione a valle abbia il tempo di
isolare la partenza guasta.
Lo scarto minimo richiesto tra
le temporizzazioni di due protezioni
successive è dato dal tempo di
apertura dell'interruttore a valle
incrementato del tempo di
diseccitazione della protezione a
monte (cfr. fig. 2). In questo modo la
selettività totale può essere ottenuta
soltanto ritardando le protezioni con
temporizzazioni tanto più lunghe
quanto più le apparecchiature sono
prossime della sorgente di energia.
Nell'esempio della figura 3 gli
interruttori D1 hanno intervento
istantaneo, gli interruttori D2 sono
ritardati di 0,3 s, gli interruttori D3
di 0,6 s, e gli interruttori D4 di 0,9 s.
Una conseguenza nefasta di questi
ritardi scaglionati è il ritardo molto
elevato con cui avviene l'apertura del
circuito in caso di guasto a monte
dell'installazione, nell'esempio
precedente 0,9 s sulla sbarra A.
soglia
tempo
T2
tiD2
trD2
tiD1
T1
taD1
tiD1, tiD2 : tempi d'inerzia delle protezioni in D1 e D2
T1, T2:temporizzazioni delle protezioni in D1 e D2
taD1:
tempo di apertura interruttore in D1
trD2:
tempo di ricaduta protezione in D2
selettività cronometrica: T2-trD2 • T1 + ta D1
scarto tra le temporizzazioni: T2-T1 • taD1 + trD2
fig. 2: selettività cronometrica.
Al livello della sorgente di energia
questo ritardo diviene eccessivo
e presenta diversi inconvenienti:
■ spesso è incompatibile con le
imposizioni dell'ente distributore
di energia che domanda un tempo
di intervento breve a livello
dell'interruttore generale dell'utente;
■ impone un sovradimensionamento
termico dei cavi e dei quadri;
■ accresce considerevolmente i danni
dovuti ad un guasto.
fig. 3: distribuzione radiale con impiego della selettività cronometrica.
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3
Guida alle protezioni di media tensione
2. La selettività logica
Le selettività amperometrica e
cronometrica creano, come appena
visto, alcuni problemi. Gli elettrotecnici
hanno imparato ad aggirarli.... spesso a
scapito della selettività stessa. Il Sistema
di Selettività Logica è stato sviluppato
con l'obiettivo di rimediare a questi
inconvenienti; questi permette di
ottenere la selettività tra più protezioni
ottimale e, inoltre, di ridurre
considerevolmente il ritardo di intervento
degli interruttori situati più vicino alla
sorgente.
Principio del sistema di selettività logica
Quando si verifica un guasto in un
impianto radiale, la corrente di guasto
percorre il circuito situato tra la sorgente
e il punto di guasto stesso:
■ le protezioni a monte del punto di
guasto sono sollecitate;
■ le protezioni a valle del punto di guasto
non sono sollecitate;
■ solo la prima protezione a monte
del guasto deve intervenire.
Ad ogni interruttore è associata una
protezione in grado di emettere e
ricevere un ordine di attesa logica.
Quando una protezione è sollecitata da
una corrente di guasto:
■ emette un ordine di attesa logica verso
le protezioni poste a monte;
■ provoca l'intervento dell'interruttore
associato se non riceve ordine di attesa
logica dalle protezioni poste a valle.
La figura 4 descrive in maniera
semplificata una distribuzione radiale
(si è rappresentato un solo interruttore
per quadro).
Funzionamento in caso di guasto
al punto A della figura 4
■ le protezioni in D1, D2, D3...DN sono
sollecitate;
■ la protezione in D1 emette un ordine
di attesa logica verso monte e un ordine
di apertura all'interruttore D1;
■ le protezioni in D2, D3...DN emettono
un ordine di attesa logica da valle verso
monte e ricevono un ordine di attesa
logica che impedisce loro di impartire
l'ordine di apertura agli interruttori
associati (il ragionamento si interrompe
quando la protezione DN ha una
regolazione tale per cui la corrente
di guasto non raggiunge la sua soglia
di intervento Ir).
L'interruttore D1 elimina il guasto in A
nell'intervallo di tempo:
TD1=T1(1) + taD1 + tiD1 con:
T1(1): temporizzazione (ritardo) della
protezione in D1,
taD1: tempo di apertura dell'interruttore D1,
tiD1: tempo d'inerzia della protezione in D1.
4
Funzionamento in caso di guasto
al punto B di figura 4
■ la protezione in D1 non è sollecitata;
■ le protezioni in D2, D3...DN sono
sollecitate ed emettono un ordine di
attesa logica verso monte;
■ solo la protezione D2 non riceve alcun
ordine di attesa logica ed emette un
ordine di apertura.
L'interruttore in D2 elimina il guasto in B
nell'intervallo di tempo:
TD2=T1(2) + taD2 + tiD2 con:
T1(2): temporizzazione della protezione
in D2,
taD2: tempo di apertura dell'interruttore
in D2,
tiD2: tempo d'inerzia della protezione
in D2.
Lo stesso ragionamento può essere
applicato a uno qualunque degli
interruttori installati sull'impianto di
distribuzione.
Le temporizzazioni T1(1), T1(2)...T1(N) delle
protezioni possono quindi essere ridotte
fino ai limiti permessi dalle
caratteristiche della protezione e dai
transitori di messa in tensione delle
macchine da proteggere (motori,
trasformatori): queste temporizzazioni
non sono condizionate da problemi di
selettività.
Con il sistema di selettività logica il
tempo di eliminazione dei guasti può
essere ridotto di molto ed è indipendente
dal numero di protezioni in cascata. In
questo modo è anche possibile ottenere
la selettività tra una protezione
istantanea a monte e una protezione
temporizzata a valle: per esempio
prevedere una temporizzazione più
ridotta alla sorgente che vicino ai carichi.
Nota: la funzione "attesa logica"
corrisponde ad un incremento della
temporizzazione della protezione a
monte. Per motivi di sicurezza, la durata
dell'attesa logica deve essere limitata e
ciò permette alla protezione a monte di
intervenire in soccorso della protezione
a valle non funzionante (intervento di
rincalzo). A questo proposito oltre alla
temporizzazione di intervento T1(N)
sono normalmente previste altre due
temporizzazioni T2(N) : il ritardo T2 è
quello massimo di presa in conto
dell'attività logica da parte della
protezione a monte (N+1) in caso di
intervento della protezione a valle (N)
T3(N) : è il tempo di permanenza
dell'ordine di attesa logica dopo
l'emissione del comando di apertura
dell'interruttore associato.
fig. 4: distribuzione radiale con impiego
della selettività logica.
fig. 5: rappresentazione dell'intervento
delle diverse temporizzazioni.
MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n° 3
Applicazione della
selettività logica al Sepam
Il sistema di selettività logica si sposa
in modo perfetto con le nuove protezioni
basate sulla tecnologia numerica a
microprocessore, come per esempio
il Sepam o altre apparecchiature di
protezione Merlin Gerin.
Sepam è un'unità programmabile a
microprocessore che assicura le
funzioni di misura, protezione,
automatismo e comunicazione per il
controllo e comando degli impianti
elettrici (cfr. fig. 6).
Per utilizzare la selettività logica
è sufficiente:
■ programmare le istruzioni logiche
nella logica d'automatismo del Sepam
(cfr. fig. 7), per questo si possono
utilizzare una uscita e un ingresso
qualunque di quelli disponibili;
■ realizzare i cablaggi dei circuiti
d'attesa logica tra i Sepam degli
interruttori del quadro e tra i diversi
quadri, ricordando che ad una
protezione possono giungere più
segnali di attesa logica.
fig. 6: Sepam, unità programmabile di protezione e controllo comando.
Funzionamento (cfr. fig. 7)
La sollecitazione della protezione di
sovracorrente di un Sepam provoca:
■ l'emissione istantanea di un ordine
di attesa logica,
■ l'interruzione dell'ordine di attesa
logica dopo l'intervento dell'interruttore
associato al Sepam.
La ricezione da parte di un Sepam di un
ordine di attesa logica provoca, per un
periodo di tempo limitato, un ritardo
dell'intervento per le funzioni di
sovracorrente del Sepam.
fig. 7: sottoprogramma di selettività logica del Sepam.
MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n° 3
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Guida alle protezioni di media tensione
Realizzazione della
selettività logica
Regolazioni delle temporizzazioni
■ delle protezioni
La temporizzazione T1 di ogni
protezione è calcolata in modo da
essere insensibile alle normali o
inevitabili sovracorrenti (che si possono
avere all'atto della messa in tensione di
trasformatori, avvio di motori) ed
eliminare i guasti il più rapidamente
possibile.
La scelta della temporizzazione non è
più limitata dai vincoli della selettività
cronometrica: una protezione di cortocircuito con tempi molto ridotti può
essere utilizzata, ad esempio, per la
protezione dell'alimentazione di un
quadro dove le partenze verso i carichi
presentano protezioni di sovracorrente
che possono essere temporizzate.
■ della selettività logica
Essa comporta due temporizzazioni:
■ T 2 corrisponde alla durata massima
di attesa da parte della protezione a
monte, qualunque cosa succeda: T2
deve essere regolata a un valore pari a
due volte il più lungo tempo di
eliminazione di un guasto a valle;
■ T 3 corrisponde al tempo durante il
quale bisogna mantenere l'attesa logica
dopo il funzionamento della protezione
(emissione del comando di apertura
dell'interruttore): T3 deve essere
regolata a un valore leggermente
superiore al tempo di funzionamento
dell'apparecchio di interruzione
associato alla protezione.
In funzione dei bisogni dell'utilizzatore
e delle caratteristiche dell'impianto
elettrico, l'utilizzazione della selettività
logica può essere:
■ localizzata in una sola cabina,
progressiva, realizzata quindi in
tappe successive, in modo da
estendersi da una cabina ad un'altra,
in occasione dei periodici lavori di
manutenzione sull'impianto,
■ globale, se essa è prevista sin dalla
progettazione dell'impianto.
■
fig. 8: principio di cablaggio dei circuiti d'attesa logica.
Nota: la limitazione della durata
massima T2 dell'attesa logica è
realizzata dalla protezione che riceve
l'ordine di attesa logica.
Principio del cablaggio dei circuiti
di attesa logica (cfr. fig. 8)
Impiego del sistema di selettività
logica (cfr. fig. 9)
La selettività logica può essere
realizzata:
■ per le protezioni di corto-circuito
e di guasto omopolare,
■ su tutta l'estensione dell'impianto,
dall'alta tensione fino alle partenze
principali della bassa tensione,
■ su un solo elemento di impianto,
ad esempio su un quadro dove la
selettività è parte integrante
dell'equipaggiamento costruito
e collaudato in fabbrica.
fig. 9: esempio di regolazioni delle temporizzazioni delle protezioni di un quadro utilizzando
la selettività logica.
6
MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n° 3
Alcuni schemi di
applicazione della
selettività logica
Il principio della selettività logica è stato
esposto come applicazione in impianti
a distribuzione radiale, ma altri schemi
di distribuzione possono beneficiare
della selettività logica: cavi in parallelo
e distribuzione in anello.
Cavi in parallelo
Lo schema della figura 10 rappresenta
due cabine connesse da due cavi in
parallelo.
Se si manifesta un corto-circuito al
punto A, è necessario che si aprano gli
interruttori in D2 e D4, e loro soltanto, in
modo da isolare il cavo guasto e
continuare ad alimentare la cabina.
Per questo gli ordini di attesa logica
scambiati dalle protezioni sono orientati
per mezzo di relé direzionali.
L'esame dello schema mostra che le
protezioni associate agli interruttori da
D0 a D4 vedono tutte il guasto: esse
emettono dunque un ordine di attesa
logica.
Dal momento che il relé direzionale
associato a D4 ha commutato, gli ordini
di attesa logica sono trasmessi in modo
che solo gli interruttori in D2 e D4
intervengano.
fig. 10: cavi in parallelo, corto-circuito in A.
Distribuzione in anello
Lo schema della figura 11 descrive il
principio di utilizzazione del sistema di
selettività logica nel caso di
distribuzione in anello utilizzando dei
relé direzionali.
Nota: la denominazione relé direzionale
può indicare:
■ sia una protezione elettronica a
tecnologia statica analogica, in grado
di realizzare la selettività logica
■ sia una funzione programmata
in una protezione a tecnologia numerica
a microprocessore come il Sepam.
emissione attesa logica
ricezione attesa logica
fig. 11: anello chiuso, corto-circuito in A.
MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n° 3
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Guida alle protezioni di media tensione
3. Vantaggi della selettività logica
Oltre alla selettività di intervento delle
protezioni, che è la funzione principale
del sistema, la rapidità di intervento
ottenuta permette di ridurre le esigenze
di tenuta al corto-circuito dei conduttori,
delle apparecchiature, dei trasformatori
di corrente, ecc...in termini
economicamente apprezzabili.
Questo procedimento di selettività è molto
sicuro: un mancato funzionamento non
può, in alcun caso, estendersi
all'insieme dell'impianto.
Il vantaggio più importante della
selettività logica, rimane comunque
quello di permettere di ottenere tempi
di intervento non cumulati sull'insieme
dell'impianto, dalle partenze principali
della bassa tensione fino all'alta
tensione.
8
Di realizzazione poco complessa,
la selettività logica si adatta senza
difficoltà tanto alle installazioni in corso
di progettazione che a quelle già
esistenti. In effetti essa permette
successive estensioni senza modificare
le regolazioni già adottate e necessita
di un semplice cavetto di collegamento
tramite doppino tra quadro a valle
e quadro a monte per trasmettere
le informazioni logiche.
Inoltre, essendo il sistema indipendente
dal numero di livelli protetti, la
progettazione degli impianti è effettuata
in funzione dei bisogni reali
dell'utilizzatore e non in funzione delle
esigenze del distributore.
MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n° 3
Schneider Electric S.p.A.
20041 AGRATE (MI) Italia
Tel. 039 6558111
Fax 039 6056900
www.schneiderelectric.it
In ragione dell’evoluzione delle Norme e dei materiali, le
caratteristiche riportate nei testi e nelle illustrazioni del presente
documento si potranno ritenere impegnative solo dopo
conferma da parte di Schneider Electric.
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