CALENDARIO della Chiesa Vicentina ANNO LITURGICO 2013-2014 La speranza che il cambiamento dei percorsi di iniziazione cristiana rinnovasse anche il volto delle parrocchie, ha dovuto scontrarsi con comunità spesso in difficoltà ad accogliere e condividere la fede, prima ancora che ad annunciarla. Tornare a parlare di iniziazione cristiana, oggi, significa perciò non tanto interrogarsi su quali strategie pastorali adottare per suscitare nuovi cristiani, ma chiederci quali percorsi sta intraprendendo Dio per incontrare gli uomini che vivono oggi e che cosa chiede alla Chiesa di cambiare per assecondare questo incontro. In altri termini il primo passo è quello di decentrare la parrocchia da sé per metterla in ascolto della parola di Dio e dentro la parola pensare e volere se stessa. Il secondo passo è quello di aiutare la parrocchia perché, uscendo dalle proprie mura, vada nelle periferie e impari a guardare con simpatia l’uomo che vive all’alba di questo XXI secolo, mettendosi in ascolto di quanto egli vive, per intessere con lui il «dialogo della salvezza». L’ultimo passo richiede un’opera di decentramento delle nostre parrocchie, passando dall’accoglienza al lasciarsi accogliere, facendosi compagni di viaggio. (dalla Nota catechistico-pastorale del Vescovo Beniamino Generare alla vita di fede – 8 settembre 2013) LA MIA “VISITA” VUOL ESSERE ESSENZIALMENTE UN EVENTO DI GRAZIA, CHE RENDE PRESENTE ED ATTUALE LA VISITA DI DIO AL SUO POPOLO.”. (Vescovo Beniamino) O Signore nostro Gesù Cristo! Concedi alla tua Chiesa che è in Vicenza di accogliere e comprendere il dono di grazia della visita pastorale che il nostro Vescovo Beniamino si accinge a compiere Questa visita pastorale risvegli in noi, Signore, il senso dell’appartenenza alla santa Chiesa, rafforzi i vincoli di comunione e di fraternità tra di noi, rinvigorisca il nostro impegno come membra vive del tuo corpo. Fa’, o Signore, che nella visita pastorale noi ravvisiamo la tua visita che viene a manifestarci il tuo amoroso disegno per la nostra salvezza, a consolare i nostri animi, a correggere i nostri difetti, a suggerire coraggiosi propositi per la nostra vita cristiana, a indicarci percorsi nuovi di testimonianza nel mondo. Possa questa visita, per l’intercessione di Maria, e dei Santi della nostra terra vicentina, essere per noi il pegno di un perenne incontro con te, nel tempo e nell’eternità. Così sia! Calendario della Chiesa VicentIna Anno Liturgico 2013-2014 Lezionario festivo: A Lezionario feriale: Anno II In copertina: “Diamo volto alla comunità, grembo della fede”. Toni Vedù 2013, per gentile concessione. L’anno liturgico guida la comunità cristiana nel cammino di fede finalizzato all’accoglienza, alla comprensione e all’attualizzazione, nella propria vita, del mistero d’amore manifestato da Dio Padre nel Figlio per opera dello Spirito Santo. In tale contesto si inserisce la vita quotidiana della Chiesa, chiamata ad annunciare e testimoniare il suo Signore dove le persone vivono, gioiscono, soffrono, faticano e sperano. La nostra Chiesa vicentina, in questo anno pastorale, ha scelto di riflettere su un tema non nuovo, perché già al centro del cammino diocesano negli anni passati: la nuova evangelizzazione. Si tratta di ripensare l’annuncio salvifico di Gesù Cristo, avendo a cuore la preoccupazione fondamentale di suscitare una sincera e convinta accoglienza del Signore e del suo Vangelo da parte della comunità cristiana e di ogni battezzato. Un cammino che richiede la testimonianza e l’impegno della comunità adulta nel “Generare alla vita di fede” i nuovi cristiani, come indicato nella Nota Pastorale per l’anno 2013-2014. Il nuovo anno liturgico è ricco di un altro evento importante e significativo per la vita della Chiesa: la Visita pastorale. È un evento di grazia per la nostra Chiesa e, per me, una occasione preziosa per conoscere la Diocesi, il popolo che la costituisce, il suo territorio, la sua organizzazione e la sua storia. Un impegno che intraprendo, partendo da dove l’aveva sospeso il mio predecessore, mons. Cesare Nosiglia, in seguito alla sua nomina alla sede arcivescovile di Torino. Mi preme, però, sottolineare lo spirito con cui intendo vivere questo evento ecclesiale, che è ben riassunto nella Lettera di indizione: “Vengo, infatti, tra voi desideroso di incontrarvi, conoscervi, condividere la gioia dell’essere insieme discepoli del Signore. Vengo per testimoniarvi la fede che abbiamo ricevuto dagli Apostoli e della quale sono stato fatto servitore. Ma vengo anche per «rinfrancarmi con voi», per essere a mia volta confortato e sostenuto nella fede che abbiamo in comune «io e voi». Busso con umiltà alla porta del vostro cuore, chiedendo di essere accolto come un fratello, che non intende fare da padrone sulla vostra fede ma il collaboratore della vostra gioia (cfr. 2Cor 1,24). Per questo desidero che al cuore della mia Visita ci sia questo fraterno intreccio di relazioni e di incontri, evitando tutto ciò che può avere sapore di esteriorità o formalità”. Affido fin d’ora al Signore la vita di questa nostra Chiesa, in particolare il cammino pastorale e la Visita pastorale, per l’intercessione della Madonna di Monte Berico e per la preghiera di tutto il popolo di Dio che è in Vicenza. Vicenza, 20 ottobre 2013 + Beniamino Pizziol Vescovo di Vicenza INDICE Presentazione di Mons. Pizziol pag. 3 L’ANNO LITURGICO I giorni liturgici Tabella dei giorni liturgici Occorrenza e concorrenza delle celebrazioni pag. 9 » 10 » 12 LA SANTA MESSA Principi generali pag. Indicazioni pastorali » Norme particolari » Numero delle Messe domenicali » Scelta della Messa » Messa conventuale e della comunità » Binazione » Trinazione » Messe «Pro populo» » Concelebrazione » Messa «ad diversa» e votive » Messe rituali » Messe per gli sposi e Messa di ringraziamento per il 25° e 50° anniversario di matrimonio » Messe dei defunti » Norme per l’anticipazione della Messa Festiva » Solennità esterna delle feste » Messa di anniversario del Papa, del Vescovo e della propria ordinazione sacerdotale » S. Messa e Comunione agli infermi » Messe fuori dei luoghi sacri » Comunione eucaristica » La Comunione due volte nello stesso giorno » 13 14 16 16 19 21 21 22 22 22 23 24 24 26 27 28 28 28 29 30 30 La Comunione al calice La Comunione ai celiaci La Comunione fuori della Messa Digiuno eucaristico secondo il nuovo Codice di Diritto Canonico Norme per l’istituzione e l’esercizio del ministero straordinaro della Comunione Elemosine per le Sante Messe Lettera del Vescovo ai presbiteri della Diocesi sulle offerte per Sante Messe e sulle collette diocesane, nazionali e universali pag. 30 » 32 » 33 » 33 » » 34 39 » 41 LITURGIA DELLE ORE Consacrazione del tempo Coloro che celebrano la Liturgia delle Ore Schema delle singole Ore pag. 45 » 45 » 48 AVVERTENZE PARTICOLARI Iniziazione Cristiana degli adulti pag. Celebrazione del sacramento della Penitenza » Nota su cresima degli adulti e situazione matrimoniale » Rito delle Esequie: indicazioni pastorali » Vesti per le celebrazioni liturgiche » Indulgenze » Astinenza e digiuno » Giornata mensile di preghiera per le vocazioni » Il servizio di canto delle parrocchie nella Chiesa Cattedrale» Giornate Nazionali o Diocesane » Feste mobili » 51 52 53 54 59 59 60 61 62 64 67 Introduzione al lezionario domenicale «C» Uso del lezionario festivo Uso del lezionario feriale Pubblicazione del nuovo lezionario Calendario Prospettive pastorali diocesane per il 2012-2013 68 75 75 76 79 80 pag. » » » » » La S. Messa/7 INDICAZIONI LITURGICO - RITUALI 8/La S. Messa . La S. Messa/9 L’ANNO LITURGICO I - I GIORNI LITURGICI 1. - La Chiesa celebra con sacra memoria in giorni determinati lungo il corso dell’anno l’opera salvifica di Cristo. Ogni settimana la Domenica ricorda la Risurrezione del Signore; questo stesso mistero insieme con la sua beata Passione viene celebrato anche una volta all’anno nella Pasqua, la più grande solennità. E nello svolgersi dell’anno viene sviluppato tutto il mistero di Cristo e si ricorda il giorno natalizio dei Santi. Nei vari tempi dell’anno liturgico, secondo la tradizione, la Chiesa aiuta la formazione dei fedeli attraverso pii esercizi spirituali e corporali, istruzioni, preghiere, opere di penitenza e di misericordia. 2. - Ogni giorno viene santificato dalle celebrazioni liturgiche del popolo di Dio, soprattutto dal Sacrificio eucaristico e dall’Ufficio di­vino. 3. - Nel primo giorno di ogni settimana, detto «giorno del Signore» o «Domenica» la Chiesa, per tradizione apostolica che ripete la sua origine dal giorno della Risurrezione di Cristo, celebra il mistero pasquale. Perciò la Domenica deve essere ritenuta come la primordiale festa cristiana. 4. - I Santi che hanno particolare importanza per tutta la Chiesa si celebrano obbligatoriamente; gli altri o sono inseriti nel calendario universale, ma si celebrano ad libitum, o sono venerati soltanto da qualche Chiesa particolare, nazione, famiglia religiosa. 5. - Le celebrazioni, secondo l’importanza che ad esse si attribuisce, si distinguono in: solennità, feste e memorie. 10/La 10/L ’anno S. Messa liturgico 6. - Le solennità sono annoverate fra i giorni liturgici principali e la loro celebrazione incomincia con i primi vespri nel giorno precedente. Alcune solennità hanno pure una Messa propria per la vigilia, che va celebrata solo come Messa vespertina nel giorno precedente. 7. - La celebrazione delle massime solennità di Pasqua e di Natale si prolunga per otto giorni. Tutte e due le ottave sono ordinate da leggi proprie. 8. - Le memorie sono obbligatorie o ad libitum; la loro celebrazione si compone con la feria corrente secondo le norme delle Introduzioni generali al Messale e alla Liturgia delle Ore. Se nello stesso giorno sono inserite nel calendario più memorie ad libitum, se ne celebra una sola e si omettono le altre. 9. - Nei sabati del tempo per annum, in cui non ricorre una memoria obbligatoria, si può celebrare la memoria ad libitum della beata Vergine. II - TABELLA DEI GIORNI LITURGICI La precedenza tra i giorni liturgici, quanto alla loro celebrazione, è regolata esclusivamente dalla seguente tabella. I. 1. Il Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore. 2. Il Natale del Signore, l’Epifania, l’Ascensione e la Pentecoste. Le domeniche di Avvento, di Quaresima e di Pasqua. Il Mercoledì delle Ceneri. Le ferie della Settimana santa, dal lunedì al giovedì incluso. I giorni fra l’ottava di Pasqua. L’anno La S.liturgico/11 Messa/11 3. Le solennità del Signore, della beata Maria Vergine, dei santi, iscritte nel calendario generale. La commemorazione di tutti i fedeli defunti. 4. Le solennità proprie, e cioè: a) la solennità del Patrono principale del luogo o del paese o della città; b) la solennità della dedicazione e dell’anniversario della de­dicazione della propria chiesa; c) la solennità del titolare della propria chiesa; d) la solennità o del titolare, o del fondatore, o del patrono prin­ cipale dell’ordine o della congregazione. II. 5. Le feste del Signore iscritte nel calendario generale. 6. Le domeniche del Tempo di Natale e le domeniche del Tempo or­dinario. 7. Le feste della beata Vergine Maria e dei santi iscritte nel calendario generale. 8. Le feste proprie, e cioè: a) la festa del patrono principale della diocesi; b) la festa dell’anniversario della dedicazione della chiesa cat­ tedrale. c) la festa del patrono principale della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio; d) la festa del titolare, del fondatore, del patrono principale del­ l’ordine o della congregazione e della provincia religiosa, salvo quanto è disposto al n. 4 d; e) le altre feste proprie di qualche chiesa; f) le altre feste iscritte nel calendario di ciascuna diocesi, o del­ l’ordine o della congregazione. 9. Le ferie di Avvento dal 17 al 24 dicembre compreso. I giorni fra l’ottava di Natale. Le ferie di Quaresima. 12/La 12/L ’anno S. Messa liturgico III. 10. Le memorie obbligatorie iscritte nel calendario generale. 11. Le memorie obbligatorie proprie, e cioè: a) le memorie del patrono secondario del luogo, della diocesi, della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio, dell’ordine o della congregazione e della provincia religiosa; b) le altre memorie obbligatorie iscritte nel calendario di ciascuna diocesi o dell’ordine o della congregazione. 12. Le memorie facoltative, le quali tuttavia si possono celebrare anche nei giorni elencati nel n. 9, però nel modo particolare descritto in «Principi e norme» per l’uso del Messale Romano e per la Liturgia delle Ore. In questo stesso modo, come memorie facoltative, si possono celebrare le memorie obbligatorie che eventualmente ricorrono nelle ferie di Quaresima. 13. Le ferie di Avvento, fino al 16 dicembre incluso. Le ferie del Tempo di Natale, dal 2 gennaio al sabato dopo l’Epifania. Le ferie del Tempo pasquale, dal lunedì dopo l’ottava di Pasqua al sabato prima della Pentecoste incluso. Le ferie del Tempo ordinario. OCCORRENZA E CONCORRENZA DELLE CELEBRAZIONI Se nello stesso giorno cadono più celebrazioni, si celebra l’Ufficio di quella che nella tabella dei giorni liturgici occupa il posto superiore. Tuttavia, le solennità impedite da un giorno liturgico che ha la precedenza si trasferiscano al primo giorno libero dalle celebrazioni elencate ai nn. 1-8 nella tabella della precedenza, salvo quanto è stabilito al n. 5 delle Norme per l’anno liturgico. Le altre celebrazioni impedite per quell’anno si omettono. Se nello stesso giorno si devono celebrare i Vespri dell’Ufficio corrente e i primi Vespri del giorno seguente, prevalgono i Vespri della celebrazione che nella tabella dei giorni liturgici ha un posto superiore; in caso di parità, si celebrano i Vespri del giorno corrente, a meno che il seguente non comporti precetto festivo. LaLaS.S.Messa/13 Messa/13 LA S. MESSA A) PRINCIPI GENERALI 1. - La celebrazione della Messa, in quanto azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato, costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale e per i singoli fedeli. È perciò di somma importanza che la celebrazione della Messa, o Cena del Signore, sia ordinata in modo che i ministri e i fedeli, partecipandovi ciascuno secondo il proprio ordine e grado, traggano abbondanza di quei frutti, per il conseguimento dei quali Cristo Signore ha istituito il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue e lo ha affidato, come memoriale della sua passione e risurrezione, alla Chiesa, sua dilettissima sposa (IM, nn. 1, 2). 2. - L’efficacia pastorale della celebrazione aumenta se i testi delle letture, delle orazioni e dei canti corrispondono il meglio possibile alle necessità, alla preparazione spirituale e alle capacità dei partecipanti. Questo si ottiene usando convenientemente di una molteplice facoltà di scelta. Nel preparare la Messa, il sacerdote tenga presente più il bene spirituale comune dell’assemblea che il proprio gusto. Si ricordi anche che la scelta di queste parti si deve fare insieme con i ministri e con le altre persone che svolgono qualche ufficio nella celebrazione, senza escludere i fedeli in ciò che li riguarda direttamente. Dal momento che è offerta un’ampia possibilità di scegliere le diverse parti della Messa, è necessario che prima della celebrazione il diacono, il lettore, il salmista, il cantore, il commentatore, la schola, ognuno per la sua parte, sappiano bene quali testi spettano a ciascuno, in modo che nulla si lasci all’improvvisazione. L’armonica disposizione ed esecuzione dei riti contribuisce moltissimo a disporre lo spirito dei fedeli per la partecipazione alla Eucaristia (IM, n. 313). 14/LaS.S.Messa 14/La Messa 3. - Tra le parti proprie del sacerdote, occupa il primo posto la Preghiera eucaristica, culmine di tutta la celebrazione. Seguono poi le orazioni, cioè: l’orazione di inizio (o colletta), sulle offerte e dopo la comunione. Spetta ugualmente al sacerdote, per il suo ufficio di presidente dell’assemblea radunata, formulare alcune monizioni e proporre le formule di introduzione e di conclusione previste nel rito medesimo, annunziare la parola di Dio e impartire la benedizione finale. Egli può, inoltre, intervenire con brevissime parole, all’inizio della celebrazione, per introdurre i fedeli alla Messa del giorno; alla Liturgia della Parola, prima delle letture; alla Preghiera eucaristica, prima di iniziare il prefazio; prima del congedo, per concludere l’intera azione sacra. La natura delle parti «presidenziali» esige che esse siano proferite a voce alta e chiara e che siano ascoltate da tutti con attenzione. Perciò mentre il sacerdote le dice, non si devono sovrapporre altre orazioni o canti, e l’organo e altri strumenti musicali devono tacere. 4. - Poiché la celebrazione della Messa, per sua natura, ha carattere «comunitario», grande rilievo assumono i dialoghi tra il celebrante e l’assemblea dei fedeli, e le acclamazioni. Infatti questi elementi non sono soltanto segni esteriori della celebrazione comunitaria, ma favoriscono ed effettuano la comunione tra il sacerdote e il popolo. Le acclamazioni e le risposte dei fedeli al saluto del sacerdote e alle orazioni costituiscono quel grado di partecipazione attiva che i fedeli riuniti devono porre in atto in ogni forma di Messa per esprimere e ravvivare l’azione di tutta la comunità (IM nn. 10-15). B) INDICAZIONI PASTORALI 1. - La celebrazione della Messa, in quanto azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato, costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale, e per i singoli fedeli (cfr. Principi e norme per l’uso del Messale Romano, cap. I, n. 1). LaLaS.S.Messa/15 Messa/15 2. - La conoscenza della Messa è doverosa perché in essa «si ha il culmine — sia dell’azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo; — sia del culto che gli uomini rendono al Padre, adorandolo per mezzo di Cristo Figlio di Dio» (ibid., n. 1). 3. - La partecipazione a un così sublime mistero dev’essere «consapevole, attiva, e piena, esterna ed interna, ardente di fede, speranza e carità»; partecipazione vivamente desiderata dalla Chiesa e richiesta dalla natura stessa della celebrazione, e alla quale il popolo cristiano ha diritto e dovere in forza del Battesimo” (id. n. 3). 4. - Vivere la celebrazione. A tal riguardo è necessario: a) prendere coscienza del proprio essere battezzati e perciò partecipi del sacerdozio di Cristo, sia il sacerdote (n. 4, id.) come il popolo n. 5, id.); b) ascoltare la Parola di Dio con cuore docile e puro, «perché Dio stesso parla al suo popolo e Cristo, presente alla sua parola, annunzia il suo Vangelo» (n. 9, id.). Il popolo fa propria questa parola divina e vi aderisce... (n. 33-37, id.); c) ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo. Poiché la celebrazione eucaristica è un convito pasquale e a questo mirano la frazione del pane e gli altri riti preparatori (n. 56, id.). Altre espressioni di una viva partecipazione sono: a) i dialoghi fra il celebrante e l’assemblea dei fedeli e le acclamazioni (nn. 14-17, id.); b) il canto (n. 19, id.; cfr. n. 274, e nn. 63-64, id.); c) i gesti e gli atteggiamenti del corpo: si legga attentamente il n. 62 a proposito dell’ufficio e compito del popolo di Dio, e inoltre i nn. 20-22; d) svolgere bene gli uffici e i ministeri propri dei vari componenti l’assemblea (nn. 60, e cfr. n. 10: per il sacerdote; n. 66 e n. 18: per il lettore). Nell’assemblea, che si riunisce per la Messa, ciascuno ha il diritto e il dovere di recare la sua partecipazione in diversa misura a seconda della diversità di ordine e di compiti (n. 58, id.). 16/LaS.S.Messa 16/La Messa 5. - Testimoniare la Messa. Il fatto che Cristo ci renda «comunione» deve esplicarsi poi nella vita quotidiana. L’amore evangelico del prossimo non proviene da volontà umana, ma è dono dall’alto. Esige una concreta espressione: condivisione dei beni, vivere gli uni per gli altri, sentire in sé le pene e le gioie dell’altro. Chi comunica al Corpo di Cristo non vive più per se stesso né per la sua affermazione. Poiché assume un Corpo spezzato e un Sangue versato, il popolo di Dio rafforza la sua unità... e progredisce continuamente in santità (n. 5, id.). Ogni celebrazione esige una pratica preparazione (n. 73, id.), vale a dire accordarsi «con tutti coloro che sono interessati rispettivamente alla parte rituale, pastorale e musicale, sotto la direzione del rettore della Chiesa, e sentito anche il parere dei fedeli per quelle cose che li riguardano direttamente». 6. - Messa con il popolo. Il messale romano al capitolo IV sottolinea l’importanza della Messa celebrata con una comunità, specialmente parrocchiale: «essa infatti soprattutto nella celebrazione comunitaria della domenica, manifesta la Chiesa universale in un momento e in un luogo determinato» (nn. 75-76, id.). «Conviene che la celebrazione si svolga con il canto e con un congruo numero di ministri, soprattutto nelle domeniche e feste di precetto... È bene che un lettore, un cantore e almeno un ministro assistano, di solito, il sacerdote celebrante» (nn. 77-78, id.). Per questa «forma tipica» di celebrazione vengano date dettagliate norme dal n. 79 al n. 126. Inoltre nel Libro della Preghiera si possono trovare dei sussidi per seguire attivamente la celebrazione della Messa, dal n. 19 al 105. C) NORME PARTICOLARI Numero delle Messe domenicali (Disposizioni diocesane: cfr. “L’Eucaristia del Giorno del Signore…”, Rivista della diocesi, anno 2000, n 9, pp. 1221-1229) 1. Va anzitutto ribadita la norma n. 11 del Sinodo, che recita: “Ogni LaLaS.S.Messa/17 Messa/17 parrocchia privilegi la messa domenicale perché insostituibile esperienza di comunione. Gruppi, associazioni e movimenti partecipino abitualmente alla messa domenicale che si celebra in parrocchia. Eventuali eccezioni sono autorizzate dal Vescovo” (SINODO, n. 52). Questo significa che alla domenica e nelle grandi festività dell’anno liturgico non vanno celebrate messe per gruppi o ricorrenze particolari (familiari, civili...), così da compromettere l’indispensabile centralità della celebrazione comunitaria. Quando un gruppo o un’associazione (ecclesiali o operanti nel sociale) partecipano in modo pubblico e organizzato a una messa domenicale o festiva della parrocchia, è bene segnalare all’inizio la loro presenza con un cordiale saluto e farne memoria nella preghiera dei fedeli, ma per il resto la celebrazione dovrà conservare il suo pieno carattere comunitario, evitando forme ostentate e particolaristiche di intervento e di visibilità (bandiere, ecc.). 2. Nelle parrocchie e nelle chiese non parrocchiali s’interponga la distanza di un’ora e mezza fra l’inizio delle celebrazioni successive. In questo modo si garantirà uno spazio per la preghiera individuale e per le confessioni; sarà possibile concludere le messe con un momento di scambio comunitario e prepararle con un momento di accoglienza; si renderà meno frettolosa la presenza dei preti; si potranno anche migliorare le condizioni igieniche degli ambienti. 3. Nelle parrocchie e nelle chiese non parrocchiali va ripensato il numero delle messe vespertine della sera della domenica e delle feste, anche prevedendo una loro distribuzione concordata nel territorio dell’unità pastorale o del vicariato, con la possibilità per i parroci di alternarsi nelle celebrazioni. Da una parte, infatti, i ritmi attuali di vita impongono di dare spazio al “tempo libero” personale e familiare; ma dall’altra occorre educare, anche con segni concreti, alla scelta di non relegare abitualmente la messa festiva nei ritagli del “tempo libero”. 4. Ad ogni sacerdote della diocesi è concessa la facoltà abituale 18/LaS.S.Messa 18/La Messa di celebrare due messe nelle domeniche e nei giorni festivi. Invece la facoltà abituale di celebrare tre messe nello stesso giorno dovrà essere chiesta caso per caso all’Ordinario diocesano, il quale la concederà in presenza di una “giusta causa”. Questa scelta (che non riguarda ovviamente le situazioni occasionali di emergenza) risponde alla legge e alla prassi tradizionale della chiesa (cf. Codice di Diritto Canonico, can. 905), e anche all’esigenza per i preti di presiedere le diverse celebrazioni con una partecipazione personale intensa sul piano spirituale e pastorale. In questo contesto i sacerdoti celebranti (soprattutto parroci) ricordino alcuni obblighi: * ogni parroco è tenuto a celebrare ogni domenica e nelle feste di precetto una messa “pro populo” (cf can. 534,§ 1), nella quale non potrà applicare per altre intenzioni, né trattenere per sé l’offerta. Un parroco di più parrocchie è tenuto a celebrare una sola messa “pro populo” per tutte le comunità che gli sono affidate (cf. can. 534,§2). Per i parroci “in solidum”, solo uno di essi è tenuto all’obbligo di celebrare “pro populo”, nell’ordine da loro stabilito (cf. can. 543,§2,2°). L’intenzione “pro populo” va adeguatamente pubblicizzata; * nelle messe domenicali e festive non è opportuno rendere pubbliche le intenzioni particolari per cui si celebra, per educare al carattere comunitario della celebrazione e per evitare l’impressione di “privatizzare” l’Eucarestia; * quando in una messa, per ragioni di opportunità pastorale, vengono rese pubbliche più intenzioni, il celebrante può trattenere una sola offerta, impegnandosi a celebrare o a far celebrare una messa per ciascuna intenzione (cf. can. 948). Le intenzioni di messe non necessarie alle singole parrocchie vanno versate alla Curia per andare incontro in modo ordinato ai sacerdoti non impegnati in parrocchia, ai vescovi di paesi poveri, a religiosi e missionari; * si ricorda pure l’obbligo di versare in Curia le offerte delle messe binate, dopo aver trattenuto la quota stabilita per il celebrante (cf. can. 951). 5. Nelle unità pastorali affidate a parroci “in solidum”, e nel caso di più parrocchie affidate a un solo parroco, ci sia di LaLaS.S.Messa/19 Messa/19 norma una sola messa per parrocchia (soprattutto se numericamente non molto consistente), così da assicurare una presenza personale il più frequente possibile e non frettolosa del parroco (o di un parroco) ad ogni comunità. 6 Allo scopo di favorire l’unità del popolo di Dio, anche nelle chiese rettoriali officiate da sacerdoti diocesani e nelle chiese officiate da religiosi ma prive di una consistente presenza comunitaria, si celebri un’unica messa domenicale e festiva, concordando l’orario con il parroco (cf. cann. 558,559,680). In tali chiese si eviti pure di celebrare le liturgie del Triduo pasquale, e il Responsabile partecipi alle liturgie parrocchiali. 7. Per quanto riguarda le comunità religiose femminili, è prevista la celebrazione di un’unica messa domenicale e festiva nei monasteri, nelle case di riposo per religiose e nelle comunità numerose e impegnate in servizi consistenti. Le religiose delle altre comunità partecipino alle messe delle parrocchie, anche per animarle con la loro presenza (cf. SINODO, n. 52). 8. Negli ospedali, nelle case di riposo e nelle strutture dove ci sono persone comunque impedite nei movimenti, si cerchi di assicurare per quanto possibile una messa domenicale e festiva per gli ospiti residenti. Scelta della Messa 1. - Nelle solennità: secondo il calendario della chiesa in cui si celebra. 2. - Nelle domeniche, nelle ferie di Avvento e di Quaresima, nelle feste e nelle memorie obbligatorie: a) se la Messa si celebra col popolo, il sacerdote segua il calendario della chiesa in cui celebra; b) se la Messa è celebrata senza il popolo, il sacerdote può scegliere o il calendario della chiesa o il calendario proprio. 20/LaS.S.Messa 20/La Messa 3. - Nelle memorie ad libitum e nelle ferie «per annum» si può scegliere: a) o una delle 34 Messe domenicali «fra l’anno» (I.M. 323); b) o la Messa del Santo o di uno dei Santi di cui si fa memoria; c) o la Messa di qualche Santo inscritto nel Martirologio di quel giorno; d) o una Messa «per diverse necessità» o votiva; e) o una delle Messe per i defunti. 4. - Se celebra con il popolo, il sacerdote ricerchi innanzitutto il bene spirituale dei fedeli, e badi di non imporre loro i suoi gusti. Abbia cura soprattutto di non tralasciare troppo spesso e senza una causa sufficiente le letture assegnate ai singoli giorni del lezionario feriale: la Chiesa infatti desidera che la messe della parola di Dio sia offerta ai fedeli con maggior abbondanza. Per lo stesso motivo faccia un uso moderato delle Messe dei defunti: ogni Messa è offerta tanto per i vivi quanto per i defunti e in ogni preghiera eucaristica si ricordano i defunti. Non è possibile obbligare i fedeli che quotidianamente partecipano alla Messa, ad assistere frequentemente a celebrazioni funebri. Pertanto, si riservi la celebrazione delle Messe di anniversario (e quotidiane) solo in circostanze che interessano, in qualche modo, tutta la comunità. Per le Messe fatte celebrare da una famiglia si usi la liturgia del giorno e si nomini il defunto commemorato in una apposita intenzione alla preghiera dei fedeli. 5. - Le memorie che cadono in tempo privilegiato (IG. 237-239): 1. Nelle ferie dal 17 al 24 dicembre, come pure durante l’ottava di Natale e nelle ferie di Quaresima, non si celebra alcuna memoria obbligatoria, neppure nei calendari particolari. Le memorie invece che in un dato anno cadono in Quaresima, per quella volta si considerano come memorie facoltative. 2. Nei suddetti periodi, se qualcuno vuole celebrare il Santo che è indicato come memoria: a) all’Ufficio delle letture, dopo la lettura patristica del Proprio del LaLaS.S.Messa/21 Messa/21 Tempo con il suo responsorio, aggiunge la lettura agiografica propria con il suo responsorio e conclude con l’orazione del santo; b) inoltre alle Lodi e al Vespro, dopo l’orazione e senza la conclusione, può aggiungere l’antifona (propria o del Comune) e l’orazione del santo; c) alla Messa della feria privilegiata si può sostituire la colletta con quella del santo, di cui si fa memoria. Messa conventuale e della comunità Tra le Messe celebrate da alcune comunità, un posto tutto particolare spetta alla Messa conventuale, che è parte dell’Ufficio quotidiano, come pure la Messa della «comunità». E benché per queste Messe non sia prevista nessuna forma speciale di celebrazione, tuttavia è quanto mai conveniente che esse siano celebrate in canto e soprattutto con la piena partecipazione di tutti i membri della comunità, siano religiosi o canonici. In queste Messe ciascuno eserciti il suo ministero secondo l’Ordine ricevuto. È conviveniente che tutti i sacerdoti, non obbligati a celebrare individualmente per l’utilità dei fedeli, per quanto possibile concelebrino queste Messe. Inoltre, tutti quelli che appartengono a quelle comunità, tanto i sacerdoti che per il bene spirituale dei fedeli sono tenuti a celebrare individualmente, quanto i non sacerdoti, possono comunicarsi sotto le due specie. Binazione Nei giorni di Domenica e festa di precetto è concessa la binazione della S. Messa ai sacerdoti che celebrano nelle chiese dove, per ra­gioni pastorali, si è ottenuto l’indulto con Decreto vescovile e non ci sia altro sacerdote disponibile (cfr. Past. Munus, fac. 2). Nei giorni feriali è concessa la binazione della S. Messa ai sacerdoti che celebrano nelle chiese sopra indicate, purché non ci sia altro sacerdote disponibile e ci sia vero concorso di fedeli: in occasione di ritiri, primi venerdì, matrimoni, funerali e in particolari feste di devozione. 22/LaS.S.Messa 22/La Messa Nelle concelebrazioni di comunità capitolari o religiose e di sacerdoti in particolari riunioni del clero, è concessa la binazione della S. Messa; cioè quando essi hanno già celebrato o devono poi celebrare un’altra Messa per l’utilità dei fedeli (S.C.C. del 7-8-1972). Trinazione Nei giorni di domenica e festa di precetto è concessa allo stesso sacerdote la celebrazione di tre Sante Messe (trinazione) nelle chiese dove, per ragioni pastorali, si è ottenuto l’indulto della trinazione con Decreto vescovile e non ci sia altro sacerdote disponibile (C.D.C. can. 905, 2). Nei giorni feriali e in caso di concelebrazione non è mai permessa la trinazione della S. Messa. Messe «Pro populo» I vescovi e i parroci, nei giorni festivi di precetto debbono offrire la S. Messa per tutto il popolo di Dio (can. 388 par. 1 e 534 par. 1, n. 2). Ordinariamente questa celebrazione deve coincidere con la Messa principale; è conveniente che venga notificata chiaramente al popolo perché tutti si impegnino nella preghiera a favore della comunità. Il Motu Proprio «Firma in traditione» di Paolo VI (13 giugno 1974), abrogando indulti concessi in passato, vieta di ricevere per questa celebrazione offerta alcuna (Conf. Ep. Triveneta). Concelebrazione La concelebrazione della S. Messa, che manifesta l’unità del sacerdozio e di tutto il popolo di Dio, è permessa nei casi elencati nei «Principi e Norme per l’uso del Messale», al n. 153 (Ed. C.E.I., pag. XXVI). In particolare considerazione dev’essere tenuta la concelebrazio- LaLaS.S.Messa/23 Messa/23 ne dei sacerdoti con il proprio vescovo nella Messa crismale del giovedì santo, in occasione della Visita pastorale, degli esercizi spirituali, di convegni, di consultazioni sacerdotali o di celebrazioni del XXV e L di sacerdozio, o di funerali di confratelli, ecc. In questi casi si manifesta in modo singolare il segno dell’unità del sacerdozio e della Chiesa, proprio di ogni concelebrazione. Messe «ad diversa» e votive 1. - Data la facoltà piuttosto ampia di scegliere letture e orazioni, conviene che delle Messe per diverse necessità si faccia un uso moderato, cioè quando lo esige l’opportunità. 2. - In tutte le Messe per diverse necessità, a meno che non si dica espressamente il contrario, è permesso utilizzare le letture e i canti tra le stesse del lezionario feriale, se si adattano alla celebrazione. 3. - Ci sono tre generi di Messe per diverse necessità: a) Le Messe rituali, connesse con la celebrazione di alcuni Sacramenti e Sacramentali, o con i loro anniversari; b) Le Messe per le varie necessità, che si celebrano in particolari circostanze, sia che capitino ogni tanto sia che ricorrano in tempi stabiliti; c) Le Messe votive dei misteri del Signore o in onore della beata Vergine Maria e dei Santi, da scegliere liberamente secondo la pietà dei fedeli. 4. - L’uso delle Messe rituali è retto da proprie norme, esposte nei libri rituali o nelle Messe stesse. 5. - Tra le Messe per le varie necessità, l’autorità competente può scegliere le Messe per le suppliche che, nel corso dell’anno, saranno stabilite dalla Conferenza episcopale. 6. - In caso di grave necessità, la Messa per tale necessità può essere celebrata, per disposizione o con il permesso dell’Ordina- 24/LaS.S.Messa 24/La Messa rio del luogo, tutti i giorni eccetto le solennità e le domeniche di Avvento, di Quaresima e di Pasqua. 7. - Nei giorni in cui ricorre una memoria obbligatoria, se lo richiede una vera necessità, nella Messa con il popolo si possono utilizzare i formulari che rispondono a questa necessità, a giudizio del rettore della chiesa o dello stesso sacerdote celebrante. Messe rituali Le Messe rituali sono quelle durante le quali si conferisce un Sacramento (Battesimo, Cresima, Ordine, Matrimonio...) o si celebra un rito di consacrazione (dedicazione di una chiesa, Professione religiosa, ecc.). Queste Messe sono regolate da norme particolari contenute nei rispettivi rituali dei sacramenti e consacrazioni. Messe per gli sposi e Messa di ringraziamento per il 25° e 50° anniversario di matrimonio 1. - Il Sacramento del Matrimonio viene abitualmente celebrato durante la Messa, dopo la lettura del Vangelo e l’omelia. 2. - La Messa è quella proposta nel Messale, da celebrarsi con paramenti bianchi. Essa è proibita: a) nel Triduo sacro (sera del giovedì santo - domenica di Resurrezione); b) nelle solennità di Natale, Epifania, Ascensione, Pentecoste e feste di precetto; c) domeniche di Avvento, Quaresima e Pasqua, ed altre solennità; d) altre domeniche. In questi casi si dice la Messa del giorno, e si imparte la benedizione degli sposi e si adopera, secondo l’opportunità, la formula propria per la benedizione finale. LaLaS.S.Messa/25 Messa/25 Nei casi c) e d) una delle letture della liturgia della parola può essere presa dai testi previsti per la celebrazione del Matrimonio. Nei giorni indicati alla lettera d), si può dire anche integralmente la Messa «per gli sposi». 3. - Chi presiede, terminata la lettura del Vangelo, tiene agli sposi una omelia dal testo sacro. In caso di Messa festiva d’orario, tiene l’omelia prescritta, nella quale inserisce un breve riferimento al rito nuziale. 4. - Il presbitero che presiede la Messa deve anche benedire le nozze. 5. - La celebrazione nuziale sia sempre decorosa, raccolta e celebrata nell’ora fissata. Nell’ornamento di fiori e addobbi si eviti ogni esagerazione e ogni preferenza di persone, che sembri voler mettere la casa di Dio e della comunità a servizio e a discrezione dei privati. Gli sposi e gli invitati indossino abiti convenienti e tengano un contegno devoto anche nell’entrare e nell’uscire dal tempio. 6. - Durante il rito nuziale e durante la S. Messa, è vietata l’esecuzione di brani musicali non idonei al luogo sacro e alla celebrazione liturgica. 7. - Nell’anniversario di Matrimonio (25.mo o 50.mo) nei giorni in cui ricorre una memoria obbligatoria e nei giorni dei nn. 12, 13 della Tabella dei giorni liturgici si usi le Messe proprie del nuovo messale a pag. 748, 749, 750. Anche in questa occasione i coniugi possono fare la Comunione sotto le tue specie. 26/LaS.S.Messa 26/La Messa Messe dei defunti 1. - Tra le Messe dei defunti il primo posto spetta alla Messa esequiale. Essa si può celebrare in qualsiasi giorno, eccetto le Solennità e le domeniche di Avvento, Quaresima e Pasqua. 2. - Le Messe dei defunti si possono celebrare: a) alla notizia della morte; b) in occasione della sepoltura definitiva; c) nel primo anniversario della morte, anche se ricorre una memoria obbligatoria o una feria che non sia il mercoledì delle Ceneri o i primi giorni della Settimana santa, una feria di Quaresima o di Avvento dal 17 al 24 dicembre o di un’ottava. 3. - Le Messe quotidiane dei defunti sono permesse solo nel tempo «per annum», a queste condizioni: a) nei giorni in cui si celebra una memoria ad libitum; b) nei giorni in cui si fa l’ufficio della feria; c) purché siano realmente applicate per i defunti. 4. - Nelle Messe esequiali si tenga di solito una breve omelia, escluso però ogni genere di elogio funebre. L’omelia è raccomandata anche nelle altre Messe dei defunti celebrate con il popolo. 5. - Si raccomandi ai fedeli, soprattutto della famiglia del defunto, di partecipare anche con la comunione al sacrificio eucaristico of­ferto per il defunto. 6. - Se la Messa esequiale è direttamente connessa col rito dei funerali, detta l’orazione dopo la comunione e omessi i riti conclusivi della Messa, si proceda al rito dell’ultima raccomandazione e del commiato. Questo rito non si celebra se non alla presenza del cadavere. 7. - Nell’ordinare e scegliere quelle parti della Messa dei defunti, soprattutto delle Messe esequiali, che si possono variare (orazioni, letture, preghiera universale), si tengano presenti i motivi pastorali, per ciò che concerne il defunto, la sua famiglia, i presenti. LaLaS.S.Messa/27 Messa/27 Norme per l’anticipazione della Messa festiva (cfr. Bollettino Diocesano - marzo 1971) 1. - La celebrazione liturgica delle domeniche e degli altri giorni festivi inizia con il Vespero del giorno precedente. Perciò dalle ore 16 e non oltre le ore 21 si può celebrare la Messa con la quale i fedeli possano soddisfare il precetto festivo (Cfr. C.I.C. can. 1248, §1). 2. - Spetta al parroco e ai sacerdoti della sua comunità parrocchiale giudicare sulla opportunità pastorale di estendere la concessione anche ad altre chiese pubbliche situate entro i limiti del territorio parrocchiale. 3. - I parroci che non ritengono opportuno, per il ristretto numero dei fedeli o altri motivi pastorali, avvalersi della concessione della anticipazione della Messa festiva omettano la celebrazione della Messa al pomeriggio dei giorni antecedenti le domeniche e feste di precetto, allo scopo di non ingenerare incertezze nella valutazione dei fedeli tra Messe valide per il precetto e Messe non valide. 4. - Anche nelle chiese dove finora si celebravano, per ragioni pastorali, più Messe vespertine, al sabato e nelle vigilie delle feste, si celebri, d’ora innanzi, una sola Santa Messa. 5. - La Messa anticipata al sabato e alle vigilie delle feste sia celebrata con la liturgia domenicale o festiva. I testi liturgici siano della domenica o della festa (le vigilie di Natale, Pentecoste, Assunzione della B.V.M., S. Giovanni Battista, Ss. Pietro e Paolo e la veglia pasquale hanno testi propri). Permane, di conseguenza, l’obbligo della omelia e della preghiera dei fedeli. 6. - I parroci e i pastori di anime illustrino ai fedeli il motivo di questa disposizione, raccomandando di non dimenticare il valore cristiano della domenica e di usare della concessione solo in caso di necessità. 28/La S. Messa 7. - I fedeli che con tale Messa incominciano la celebrazione della Domenica o festa di precetto, possono comunicarsi a tale Messa anche se si sono già comunicati al mattino, o possono comunicarsi alla Domenica (Cfr. C.I.C. can. 917). Solennità esterna delle feste Per il bene spirituale dei fedeli, nelle Domeniche «per annum», si possono fare quelle celebrazioni, che ricorrono durante la settimana e sono gradite alla devozione dei fedeli, purché queste abbiano la precedenza sulla Domenica nella tabella dei giorni liturgici. Di queste celebrazioni si possono dire tutte le Messe celebrate con concorso di fedeli. Anniversario del Papa, del Vescovo e della propria ordinazione sacerdotale In questi giorni non si può più dire l’orazione sotto unica conclusione corrispondente a tale anniversario. Tuttavia, se lo richiede vera necessità dei fedeli, anche nei giorni in cui ricorre una memoria obbligatoria o una feria che non sia il mercoledì delle Ceneri o i primi giorni della Settimana Santa o una feria di Quaresima o di Avvento dal 17 al 24 dicembre o di un’ottava, si può celebrare la Messa votiva corrispondente a questo anniversario, a giudizio del rettore della chiesa o dello stesso sacerdote celebrante. Nelle feste, nelle ferie di Quaresima e di Avvento sopra ricordate, nei giorni fra l’ottava del Natale, sempre alle stesse condizioni, si richiede il permesso dell’Ordinario del luogo. È opportuno che di tali anniversari si faccia memoria nella preghiera dei fedeli. S. Messa e Comunione agli infermi 1. - Il parroco curi che gli infermi, anche non gravi o in pericolo di morte, e le persone anziane che non possono andare in chiesa, La S. Messa/29 ricevano spesso la comunione, anzi possibilmente ogni giorno, nel tempo pasquale. A questi la comunione si può portare a qualsiasi ora. 2. - In caso di necessità è lecito comunicare solo sotto la specie del vino, chi non può assumere la specie del pane. In tal caso, è lecito celebrare la Messa presso l’infermo. 3. - Se non si celebra la Messa presso l’infermo, dopo la sunzione che fa il celebrante o alla fine della Messa, il Sangue del Signore si versa in un vasetto dorato all’interno, a chiusura perfetta, così da evitare pericoli di effusione. Il calice si purifica versandovi dell’acqua, riponendo questa nel vasetto della purificazione e asciugando con un purificatoio. 4. - Il rito è quello stesso della comunione agli infermi; sostituendo, sia nella formula che nell’orazione seguente, alla parola corpo la parola sangue. 5. - La comunione si può amministrare dando il Sangue del Signore a bere o direttamente nel vasetto che lo contiene, o con un cucchiaino d’argento, sottoponendo al mento il purificatoio o il piattello, nel caso che la comunione si amministri col cucchiaino. Messe fuori dei luoghi sacri 1. - Luogo proprio della celebrazione dell’Eucaristia sono gli ambienti di per sé destinati al culto (can. 932). Eccezioni sono previste solo per motivi pastorali ben precisati (Messe domestiche per infermi, particolari circostanze come la conclusione della visita a famiglie di un caseggiato o frazioni). 2. - Tali celebrazioni vanno debitamente preparate da incontri di catechesi e di preghiera, necessari a preparare i fedeli a una partecipazione cosciente e maggiormente efficace. Anche in questi casi vanno rispettate le norme liturgiche (riti, vesti, ecc.), e 30/La S. Messa le condizioni stabilite dalla Istruzione «Actio pastoralis» della S. Cong. per il Culto (15 maggio 1969). Conviene che i sacerdoti si accordino in precedenza con il parroco della comunità presso cui si intende celebrare. 3. - Le stesse norme valgono per le case di villeggiatura, i campi scuola, le colonie, le pensioni per famiglie, ecc. Si ricorda che sia per tali celebrazioni come per la conservazione del SS. Sacramento, è necessaria la licenza dell’Ordinario del luogo ospitante (Conf. Ep. Triv.). COMUNIONE EUCARISTICA La Comunione due volte nello stesso giorno Vi sono circostanze particolari nelle quali i fedeli che già hanno ricevuto in quel giorno la santa Comunione, o anche i sacerdoti che hanno già celebrato la Messa, prendano parte a qualche celebrazione comunitaria. Ecco ora quanto stabilito dal nuovo Codice di Diritto Canonico al can. 917: Chi ha già ricevuto la santissima Eucaristia, può riceverla una seconda volta nello stesso giorno, soltanto entro la celebrazione eucaristica alla quale partecipa, salvo il disposto del can. 921, § 2. La comunione al calice Nei primi secoli era normale fare la comunione prima con il pane e poi, separatamente, con il vino. Per evitare inconvenienti ad un certo punto la comunione al calice è stata sostituita con la pratica dell’intinzione. L’attuale normativa permette sempre la comunione anche al calice La S. Messa/31 (OGMR 283) con questa giustificazione: «La santa comunione esprime con maggiore pienezza la sua forma di segno, se viene fatta sotto le due specie. Risulta infatti più evidente il segno del banchetto eucaristico e si esprime più chiaramente la volontà divina di ratificare la nuova ed eterna alleanza nel sangue del Signore ed è più intuitivo il rapporto tra il banchetto eucaristico e il convito escatologico nel regno del Padre» (OGMR 281). La comunione al calice nella Chiesa romana è, comunque, una possibilità, non un obbligo. Volendo, però, essere fedeli al comando del Signore, Gesù ha detto di bere e non di intingere. È questo il motivo per cui chi presiede è tenuto sempre a fare la comunione bevendo al calice e non per intinzione (cfr. OGMR 246). Di fronte al rischio che alcune gocce di vino cadano per terra, si suggerisce che il sacerdote, che distribuisce la comunione, anziché tenere la pisside o patena con le ostie, tenga il calice (v. precisazioni CEI al MR n. 11). Indicazioni pratiche La facoltà della comunione sotto le due specie suppone sempre la dovuta catechesi sulla linea di quanto detto sopra ed esige che tutto si svolga con rispetto, dignità e pietà. In particolare: a) tra i modi previsti, ha la preminenza, a motivo del segno, quello della comunione fatta bevendo allo stesso calice; se però, nel caso di molti comunicandi, lo si ritiene più conveniente, si ricorra al rito per intinzione; b) la comunione deve essere distribuita; i comunicandi non possono quindi né accostarsi direttamente all’altare, né passarsi l’un l’altro il calice; 32/La S. Messa c) se la comunione vien fatta al calice, è lo stesso celebrante che la distribuisce prima con il pane consacrato e poi con il calice; se i comunicandi sono molti, il celebrante può farsi aiutare da un altro sacerdote o da un diacono o da un accolito o, in mancanza di questi, da un ministro straordinario debitamente autorizzato; d) se la comunione viene fatta per intinzione, il celebrante che la distribuisce può far sorreggere il calice (o la pisside) da un fedele debitamente preparato. In ogni caso si abbia riguardo alla libertà dei fedeli che desiderano comunicarsi con la sola specie del pane. Valga quest’ampliamento della facoltà di fare la comunione sotto le due specie a meglio evidenziare il segno del convito eucaristico, affinché i fedeli partecipino con fede sempre più viva e con intenso amore al Corpo e al Sangue del Signore nell’attesa di partecipare per sempre al convito escatologico della nuova ed eterna alleanza nella casa del Padre. La comunione ai celiaci È in aumento il numero di fedeli affetti da celiachia, patologia che determina un’intolleranza assoluta al glutine, per cui chi è affetto da questa malattia non può ingerire il pane comune o consimili. Per questo si ricorda che ormai sono facilmente reperibili le ostie confezionate con amido di frumento contenente una quantità minima di glutine e perciò idonee per la comunione dei celiaci. Tali ostie debbono essere conservate in un contenitore a parte (una teca apposita), in modo da evitare qualsiasi forma di contatto con ostie normali. Al momento della distribuzione della comunione il ministro (sacerdote, diacono, ministro straordinario) deve avere l’attenzione di comunicare per primi i fedeli celiaci, per non rischiare di trasferire frammenti con glutine nelle ostie speciali. Per chi fosse intollerante anche a questo tipo di ostie, rimane la possibilità della comunione al calice. In questo caso bisogna fare attenzione ad evitare di comunicare il celiaco al calice nel quale è stata fatta la “immixtio” con un frammento del pane eucaristico La S. Messa/33 comune e consacrare il vino per la comunione dei celiaci in un calice distinto, coperto, nel quale non si farà la immixtio. La Comunione fuori della Messa Partecipazione perfetta alla celebrazione eucaristica è la comunione sacramentale ricevuta durante la Messa. Si devono perciò indurre i fedeli a comunicarsi durante la celebrazione eucaristica. Tuttavia, i sacerdoti siano solleciti nel dare la Comunione anche fuori della Messa a chi ne fa richiesta «per un giusto motivo». Per la distribuzione della Comunione fuori della Messa si segua il rito pubblicato dalla S. Congregazione per il Culto divino, che prevede: il saluto, l’atto penitenziale, una breve liturgia della parola, la recita del Padre nostro, la Comunione, una preghiera conclusiva e la benedizione. Digiuno eucaristico secondo il nuovo Codice di Diritto Canonico Can. 919 - § 1. Chi intende ricevere la santissima Eucaristia si astenga per lo spazio di almeno un’ora prima della sacra comunione da qualunque cibo o bevanda, fatta eccezione soltanto per l’acqua e le medicine. § 2. Il sacerdote, che nello stesso giorno celebra due o tre volte la santissima Eucaristia, può prendere qualcosa prima della seconda o terza celebrazione, anche se non sarà intercorso lo spazio di un ora. § 3. Gli anziani, coloro che sono affetti da qualche infermità e le persone addette alle loro cure, possono ricevere la santissima Eucaristia anche se hanno preso qualcosa entro l’ora antecedente. 34/La S. Messa Norme per l’istituzione e l’esercizio del ministero straordinario della comunione (cfr. 9 settembre 2003) L’istituzione del ministro straordinario della comunione “Ai nostri tempi si avverte un’esigenza nuova: salva sempre la massima riverenza dovuta a un sacramento così grande i fedeli vorrebbero che fosse facilitata la possibilità di accostarsi alla santa Comunione, per partecipare più abbondantemente ai frutti del sacrificio della Messa e consacrarsi con maggiore impegno e generosità al servizio di Dio e della Chiesa e al bene dei fratelli. Ma perché i fedeli possano accostarsi senza difficoltà alla santa Comunione, è necessaria anzitutto una certa disponibilità di ministri che la distribuiscano (...). Perché dunque non restino privi dell’aiuto e del conforto di questo Sacramento i fedeli che, in stato di grazia e animati da buone disposizioni, desiderano partecipare al banchetto eucaristico, il Sommo Pontefice ha ritenuto opportuno costituire dei ministri straordinari, che possano comunicare se stessi e gli altri fedeli” (Congregazione per la disciplina dei sacramenti, Istruzione Immensae caritatis, 29 gennaio 1973). Ambiti e modalità dell’esercizio del ministero L’affidamento del ministero straordinario della comunione ha la durata di tre anni, e può essere rinnovato nei modi indicati più avanti. La cessazione dal servizio va comunicata all’Ufficio diocesano per la liturgia. Il ministero può essere esercitato nell’ambito per il quale fu concessa l’autorizzazione (parrocchia, unità pastorale, ospedale, comunità religiosa…). Il ministero straordinario della comunione comprende quattro tipi di servizio eucaristico, che potranno essere esercitati solo quando non sono disponibili sacerdoti, diaconi o accoliti istituiti e sempre regolati dal responsabile. La S. Messa/35 Aiutare il presbitero nella distribuzione della comunione ai fedeli nelle assemblee liturgiche numerose, per non prolungare eccessivamente la celebrazione. Il ministro riceve egli stesso la comunione prima di andare a distribuirla. Portare la comunione agli infermi e agli anziani, su loro richiesta, specialmente nelle Domeniche o feste, dopo aver partecipato alla messa comunitaria, e dando vita a una forma concreta di “ministero della consolazione”. Distribuire la comunione fuori della messa, durante una celebrazione che può avere la forma di liturgia della parola o dell’Ufficio divino, nei giorni feriali, in orari fissati nel calendario parrocchiale o dell’Istituto. In questo caso il ministro può comunicare se stesso. Esporre pubblicamente all’adorazione la santa eucaristia, in giorni stabiliti (es. primo venerdì del mese), guidare una preghiera adatta a questo tipo di celebrazione, e poi riporre l’eucaristia nel tabernacolo senza impartire la benedizione. L’esercizio di questo ministero non cambia l’identità ecclesiale del ministro e quindi egli lo compie indossando esclusivamente gli abiti laicali o religiosi propri della sua condizione; essi siano semplici e decorosi. La tunica bianca può essere usata solo quando il ministro è chiamato a svolgere in tutta la messa la funzione di accolito. È possibile che i ministri – nell’esercizio del loro compito – portino al collo una piccola croce, consegnata loro durante il rito di istituzione. Ogni ministro si prepari con cura a svolgere la propria mansione nel pieno rispetto delle norme della liturgia, affinché tutto si svolga in un clima di fede e di carità. Non sono consentiti al ministro gesti rituali non previsti dalla liturgia, come il lavarsi le mani in pubblico prima della distribuzione dell’eucaristia. Qualora il malato o anziano chiedesse un confessore, gli suggerisca un elenco di nomi a cui può rivolgersi liberamente. Ricordi che in questa materia il ministro è tenuto all’obbligo del segreto. Per facilitare lo svolgimento del servizio, la collaborazione tra parrocchie e vicariati, e la comunicazione con la Chiesa diocesana, in ogni parrocchia o unità pastorale verrà nominato tra i ministri un referente o coordinatore parrocchiale, al quale spetterà distribuire 36/LaS.S.Messa 36/La Messa i compiti e i turni di servizio, attuare momenti di preghiera e di formazione per il gruppo dei ministri, provvedere ai rinnovi delle autorizzazioni nei tempi fissati, tutto in accordo con il parroco. Tra i referenti parrocchiali verrà nominato un referente vicariale, che opererà in accordo con il sacerdote delegato vicariale per la liturgia o con il Vicario Foraneo, per organizzare i momenti spirituali e formativi propri del vicariato, e terrà i contatti con l’Ufficio diocesano per la liturgia, in vista delle comunicazioni opportune. L’ufficio diocesano a sua volta darà vita a un piccolo gruppo di lavoro, costituito da alcuni referenti vicariali che affiancheranno il direttore per l’organizzazione dell’attività diocesana a favore dei ministri. La scelta e l’istituzione dei candidati Coloro che esercitano un ministero nella Chiesa rispondono ad una chiamata. Anche il ministro straordinario della comunione, attraverso la voce del responsabile della comunità, si sente chiamato e si rende disponibile a compiere questo servizio di carità nella comunità di cui fa parte. La scelta e l’istituzione dei candidati, quindi, va fatta soltanto in base alle vere esigenze pastorali (dimensioni effettive della comunità cristiana, numero dei malati e anziani), e non in funzione di eventuali attese personali, coinvolgendo in questa ricerca – se possibile e opportuno – il Consiglio pastorale parrocchiale o la comunità religiosa. Per il servizio interno alle comunità religiose verrà rilasciata una sola autorizzazione, a meno che non esistano ragioni motivate per altre scelte. Nel discernimento dei candidati al ministero (maschi e femmine) si tengano presenti alcuni criteri: - l’età della persona, che non dovrà essere inferiore ai 25 anni; - la capacità di vivere relazioni aperte e serene; la serietà della condotta morale e professionale; la qualità positiva del contesto familiare; la disponibilità a vivere in modo generoso e disinteressato il servizio, già dimostrata in qualche impegno parrocchiale e/o sociale; LaLaS.S.Messa/37 Messa/37 - un cammino personale di fede serio e responsabile, alimentato dall’ascolto della Parola, dalla partecipazione alla liturgia e dalla carità operosa, caratterizzato da una forte appartenenza ecclesiale, e aperto alla formazione permanente richiesta dal ministero; - la stima della comunità, specialmente per chi dovrà portare la comunione nelle case di malati e anziani. L’approvazione dei candidati spetta al Vescovo, il quale si serve per questo compito dell’aiuto dell’Ufficio diocesano per la liturgia. La richiesta di approvazione va presentata da chi è responsabile delle singole comunità ecclesiali. Spetta al parroco, o al co-parroco moderatore dell’unità pastorale, presentare le richieste per la parrocchia o per l’unità pastorale; per le comunità religiose femminili e maschili laicali presenti e operanti in parrocchia (su proposta dei rispettivi superiori); per le case di riposo e di cura, i pensionati, i convitti ecc. presenti in parrocchia e privi di un proprio cappellano (dopo aver sentito il parere del responsabile dell’istituzione). Per gli ospedali, le case di riposo e di cura, i convitti ecc., che hanno un proprio cappellano, sarà questo sacerdote ad avanzare la richiesta, dopo avere informato il parroco del luogo. Per le comunità religiose maschili che hanno membri ordinati e laici, la responsabilità spetta al superiore proprio, dopo avere ascoltato la comunità. Per le Case religiose provinciali e generalizie delle congregazioni femminili, la richiesta verrà avanzata dalla superiora, dopo avere sentito la comunità e il sacerdote stabilmente assegnato al servizio pastorale della casa. La abbadessa o priora dei Monasteri femminili di clausura è “pro tempore” autorizzata a esercitare il ministero, e può anche delegare una monaca a questo compito. I responsabili di cui al punto precedente hanno quindi il compito di presentare al Vescovo, tramite l’Ufficio diocesano per la liturgia: - la documentazione per la richiesta di autorizzazione per i nuovi ministri, che consiste in una domanda nominativa per ciascun ministro, accompagnata dalla dichiarazione di disponibilità da parte del candidato, usando i moduli predisposti dall’Ufficio stesso; 38/LaS.S.Messa 38/La Messa - la richiesta cumulativa (da fare alla fine di ciascun anno) per il rinnovo del mandato ai ministri la cui autorizzazione scadrebbe nell’anno successivo, accompagnata dai tesserini personali degli interessati. Il rinnovo può esser richiesto per due volte successive, salvo deroghe concordate con l’Ufficio diocesano per la liturgia. Il rito dell’istituzione dei nuovi ministri va compiuto nei modi previsti dal Benedizionale della C.E.I. (v. pp.825-827), durante la celebrazione di una messa domenicale o festiva. Il rito sarà celebrato dal parroco, dal superiore religioso, dal cappellano o dal sacerdote che ha stabilmente la cura pastorale della casa religiosa o dell’ente assistenziale. La formazione dei ministri straordinari della comunione L’esercizio del ministero straordinario della comunione domanda a chi ne è investito un responsabile e continuativo cammino di fede, di vita ecclesiale e di crescita nel servizio. Sono quindi previsti alcuni momenti formativi di tipo diverso, per i quali la presenza è impegnativa e la frequenza verrà segnata nel tesserino personale dei ministri: la formazione iniziale va fatta prima di ricevere il mandato e si propone di maturare nei candidati le conoscenze e gli atteggiamenti che rendono fruttuoso il loro ministero. Essa è organizzata dall’Ufficio diocesano per la liturgia in sede diocesana o anche nei singoli vicariati o in zone intervicariali che ne facciano richiesta; la formazione permanente si propone di accompagnare e sostenere il servizio dei ministri, con opportune esperienze di studio e di spiritualità organizzate in diocesi, nei vicariati e nelle parrocchie; la formazione a particolari servizi offrirà le competenze necessarie per l’esercizio del ministero in alcune situazioni specifiche (comunione ai malati, comunione fuori della messa, adorazione eucaristica...), e verrà definita dall’Ufficio diocesano, anche quando si tiene nei vicariati. Si raccomanda che i costi della formazione siano a carico della LaLaS.S.Messa/39 Messa/39 parrocchia o dall’ente presso il quale il ministro presta servizio, nelle forme che risulteranno localmente opportune. Nei casi in cui l’esercizio del ministero comporti un onere (es. chilometraggio) si concordino modalità di riconoscimento delle spese. Offerte per le Sante Messe L’offerta per la S. Messa esprime in modo sensibile la fede e la partecipazione dei fedeli al Sacrificio eucaristico. Oggi sostituisce quella dei doni in uso nell’antichità, educa al sacrificio personale, contribuisce ai bisogni della comunità diocesana, e serve – o può servire – al sostentamento del sacerdote celebrante. Inoltre, avendo come scopo, nella maggior parte dei casi, il suffragio dei defunti, l’elemosina della Messa è richiamo e segno della fede nella vita futura. Circa l’elemosina delle Messe sono da osservare le norme seguenti: 1. Ogni sacerdote può tenere per sé una sola offerta di Messa al giorno anche se celebra più sante Messe, eccetto per il Natale (can. 951 § 1). Il sacerdote che concelebra nello stesso giorno una seconda Messa, a nessun titolo può percepire l’offerta per questa (can. 951 §2). 2. Al sacerdote che bina è consentito trattenere per sé una parte dell’elemosina diocesana (cioè euro 4). La Messa “pro populo” non viene considerata agli effetti della binazione e, pertanto, il sacerdote che celebra una seconda Messa può trattenere per sé la relativa offerta (Istruz. CEI in materia amministrativa, n. 29, in Riv. Dioc., agosto 1992, p. 786-788). 3. Fermo restando quanto dichiarato nei numeri precedenti, ogni Messa binata deve essere celebrata secondo l’intenzione di un offerente, oppure per i defunti della parrocchia, desumendo in questo caso l’offerta dalla cosiddetta “cassa anime”. Il sacerdote che non dispone di sufficienti offerte di Messe, può chiederne alla Curia. 40/LaS.S.Messa 40/La Messa 4. A norma del can. 955 ogni sacerdote abbia il registro delle Messe e vi segni fedelmente le intenzioni ricevute, le Messe celebrate o eventualmente trasmesse ad altri. Ogni sacerdote è tenuto personalmente a render conto delle binazioni nonché a versare le relative offerte alla Curia. 5. Per le Messe “plurintenzionali” (1) si devono osservare con cura le norme emanate dalla Congregazione per il Clero (Riv. Dioc., agosto 1991, p. 313). In ogni caso il celebrante può trattenere per sé soltanto l’elemosina diocesana, e deve consegnare alla Curia la somma residua eccedente tale offerta. 6. Si ricorda, infine, l’obbligo di versare alla Curia le intenzioni di Messe non necessarie alle singole parrocchie. Si fa presente che alla Curia chiedono intenzioni di Messe i sacerdoti delle parrocchie più piccole o meno provviste di mezzi economici, i sacerdoti non direttamente impegnati nella pastorale parrocchiale, i vescovi di paesi poveri e molti istituti missionari. Vicenza, 20 maggio 1993 (1) Da non confondere con la Messa ad applicazione unica nella quale, per ragioni di opportunità pastorale, vengono nominate altre persone per ciascuna delle quali la Messa sarà celebrata in tempi successivi. LaLaS.S.Messa/41 Messa/41 Lettera del Vescovo ai presbiteri della Diocesi sulle offerte per Sante Messe e sulle collette diocesane, nazionali e universali Carissimo, ti comunico che in data 2 ottobre u.s. la Conferenza Episcopale Triveneta ha deliberato di ridefinire l’offerta per le Sante Messe nella prospettiva del nuovo assetto monetario, stabilendo la quota in 10 (dieci) Euro. Il testo di tale delibera sarà portato a conoscenza delle nostre comunità tramite La Voce dei Berici e Collegamento Pastorale. La scelta va interpretata e spiegata non come un “arrotondamento” legato all’introduzione della moneta unica, ma come risposta all’esigenza di adeguare ai tempi una quota ferma da quindici anni. La parte da versare all’Ufficio Amministrativo diocesano per le Messe binate, sarà di 6 Euro. La nuova disciplina delle offerte entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2002. Desidero però approfittare di questa occasione per proporti alcune riflessioni e indicazioni, con la discrezione che l’argomento richiede, ma anche con la franchezza fraterna che deve caratterizzare i rapporti fra il Vescovo e il Presbiterio. 1. È iniziato il mese di novembre, nel quale si fa più viva la memoria dei nostri Defunti, e nel quale la conclusione dell’anno liturgico ci conduce alla meditazione delle “cose ultime”. Questo tempo dunque invita a rinnovare in noi e nelle nostre comunità il senso profondo e autentico della pietà verso i defunti, espressa anche con l’offerta della preghiera e delle Messe di suffragio. Tale forma di pietà infatti custodisce e testimonia la nostra perenne comunione e la solidarietà davanti a Dio con i nostri Morti ma anche alimenta la fede nella resurrezione e nella vita eterna, e tiene viva l’attesa del giorno in cui Dio farà cieli nuovi e una nuova terra per tutti i suoi figli. 2. In questo contesto va anche continuamente richiamato il significato dell’oblazione con la quale accompagniamo la nostra invocazione di suffragio, soprattutto nella celebrazione eucaristica. Infatti il clima di abbondanza e di consumismo in cui molti 42/LaS.S.Messa 42/La Messa vivono, ci sottopone al rischio di banalizzare l’offerta di denaro nei termini dello scambio mercificato, che pretende di generare un diritto di possesso (“pagare” la “mia” messa...) ed esclude ogni coinvolgimento personale e interpersonale. Sentiamo il bisogno di rieducarci alla consapevolezza che il denaro offerto non vale per sé, ma in quanto rappresenta e racchiude in qualche modo la vita e l’attività delle persone, che intendono far dono di sé per amore, in unione al sacrificio di Cristo e in spirito di condivisione fraterna. È importante anche collegare a questa riflessione alcuni aspetti che già ho fatti presenti nella mia Nota “L’Eucarestia del Giorno del Signore” (al n.6.4). Essi riguardano i nostri doveri di pastori circa le offerte che ci vengono consegnate in riferimento alle celebrazione liturgiche. Mentre quindi invito a rivedere il testo citato, mi permetto di sottolineare alcune questioni che considero importanti nell’orizzonte della corresponsabilità e della condivisione a noi chiesta pure nei confronti dei problemi economici della chiesa diocesana e del suo presbiterio, in forza della comune partecipazione al ministero pastorale. Posso capire infatti che non sempre e non da tutti siano condivise alcune scelte compiute in campo economico dalla Diocesi, scelte comunque sempre esaminate ed approvate dal Consiglio Diocesano per gli affari economici e dal Collegio dei Consultori. Certo, non sempre risulta agevole esprimere di fatto la trasparenza che si potrebbe desiderare; ma dobbiamo pur testimoniare che i numerosi e gravosi impegni di spesa assunti in questi anni (soprattutto per restauri di edifici, Cattedrale compresa) e affrontati con sovvenzioni di vari Enti, sono non il segno di una ricchezza di mezzi che rende inutile il contributo di tutti alla vita ordinaria diocesana, ma piuttosto la risposta che si è cercato di dare a situazioni reali di necessità o di utilità, senza gravare sulle parrocchie e senza usare fondi ad esse destinati, con l’esito di una concreta valorizzazione delle strutture a servizio delle diverse attività. In ogni caso la fiducia e la comprensione reciproca restano l’unica base sulla quale si possono sviluppare un dialogo costruttivo e la corresponsabilità concreta. 2.1. Partendo da queste considerazioni, ti informo che da qualche tempo è fortemente diminuito il flusso delle offerte di S. Messe LaLaS.S.Messa/43 Messa/43 manuali versate all’Ufficio amministrativo diocesano, così che siamo ormai nell’impossibilità di garantire le intenzioni celebrative ai confratelli anziani e malati, o impegnati in servizi extra-parrocchiali, e tanto più a Vescovi e Sacerdoti di diocesi povere. Questo fatto va certo imputato anche all’affievolimento della sensibilità religiosa nella nostra gente, ma non è fuori luogo ritenere che molte offerte vengano distribuite autonomamente da singoli Parroci, come ricompensa per servizi pastorali ricevuti o come segno di amicizia, con il rischio di premiare chi ha più capacità o opportunità di chiedere, indipendentemente dai bisogni reali e da criteri di equità. Per questo motivo chiedo espressamente che le eccedenze di intenzioni di Ss. Messe siano sempre versate all’Ufficio Amministrativo diocesano, in modo che la distribuzione avvenga con criteri uniformi e in una visione di carattere generale che ci permetta di sovvenire alle necessità dei fratelli effettivamente più bisognosi. 2.2. Alla stessa maniera sento il dovere di far notare che il versamento delle quote per le Messe binate non risulta corrispondente al numero delle celebrazioni di fatto tenute nelle parrocchie e nelle varie chiese. Ricordo a tutti noi che questo versamento costituisce un obbligo di coscienza al quale non possiamo sottrarci, ma anche un segno concreto della carità e della condivisione che siamo chiamati a vivere nella nostra chiesa. Com’è noto, le oblazioni relative alle messe binate (o trinate) si destinano di solito a urgenti necessità caritative della Diocesi. 2.3. Devo infine far presente che l’impegno per le collette diocesane, nazionali e universali vede purtroppo assente o poco presente un numero non trascurabile di parrocchie e di chiese non parrocchiali. Per evitare incertezze e fraintendimenti viene allegata a questa lettera una nota riguardante il versamento delle collette (come anche della eccedenza di intenzioni di Messe, e delle Messe binate) da parte delle singole parrocchie. Se tale nota non ti giungesse, significherebbe che non ci sono particolari rilievi da fare. Coloro invece che ricevono la segnalazione sono invitati ad accoglierla non come un intervento fiscale, ma come un appello 44/LaS.S.Messa 44/La Messa fraterno a compiere la necessaria verifica, ed eventualmente a far presente a me o al Vicario Generale le difficoltà incontrate. A Tutti comunque giunga la raccomandazione a far crescere la sensibilità nostra e del popolo di Dio nei confronti delle necessità della chiesa e del mondo. Facendo eco alle parole di Paolo, “non dico questo per farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2Cor 8,8-9). Queste riflessioni Ti affido con qualche trepidazione, ben sapendo che -per tutti- su questi temi non è sempre facile né operare né giudicare, ma facendo fiducia alla tua saggezza e alla tua generosità nel servire il Signore e la porzione del popolo di Dio che ti è affidata. A Te un cordiale saluto nel Signore. Vicenza, 12 novembre 2001 † Pietro Nonis, Vescovo (da “Rivista della Diocesi di Vicenza” novembre 2001) La S. Messa/45 LITURGIA DELLE ORE (Istruzione Generale del 2 febbraio 1971) Consacrazione del tempo Cristo ha comandato: «Bisogna pregare sempre senza stancarsi» (Lc 18,1). Perciò la Chiesa, obbedendo fedelmente a questo comando, non cessa mai d’innalzare preghiere e ci esorta con queste parole: «Per mezzo di lui (Gesù) offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio» (Eb 13,15). A questo precetto la Chiesa ottempera non soltanto celebrando l’Eucaristica, ma anche in altri modi, e specialmente con la Liturgia delle Ore, la quale, tra le altre azioni liturgiche, ha come sua caratteristica per antica tradizione cristiana di santificare tutto il corso del giorno e della notte. Poiché, dunque, la santificazione del giorno e di tutta l’attività umana rientra nelle finalità della Liturgia delle Ore, il suo ordinamento è stato rinnovato in modo da far corrispondere, per quanto era possibile, la celebrazione delle Ore al loro vero tempo, sempre tenendo conto, però, delle condizioni della vita odierna. Perciò «sia per santificare veramente il giorno sia per recitare con frutto spirituale le stesse Ore, conviene che nella recita delle Ore si osservi il tempo, che corrisponde più da vicino al tempo vero di ciascuna Ora canonica» (IH, nn. 10, 11). Coloro che celebrano la Liturgia delle Ore a) Celebrazione in comune 1. - La liturgia delle Ore, come tutte le altre azioni liturgiche, non è un’azione privata, ma appartiene a tutto il Corpo della Chiesa, la manifesta e influisce in esso. La sua celebrazione ecclesiale è posta nella sua più piena luce – e per questo è sommamente consigliata – 46/La 46/Liturgia S. Messa delle Ore quando la compie la chiesa locale con il proprio vescovo, circondata dai presbiteri e dai ministri; «in essa è veramente presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica, apostolica». 2. - Le altre assemblee di fedeli curino anch’esse, e possibilmente in chiesa, la celebrazione comunitaria delle Ore principali. Fra queste assemblee hanno un posto preminente le parrocchie, vere cellule della diocesi, organizzate localmente sotto la guida di un pastore che fa le veci del vescovo. Esse «rappresentano in certo modo la Chiesa visibile stabilita su tutta la terra» (IH. nn. 20, 21). 3. - I sacri ministri e tutti i chierici, che non sono per altro titolo obbligati alla celebrazione comune, se convivono o si riuniscono insieme, procurino di celebrare in comune almeno qualche parte della Liturgia delle Ore, specialmente le Lodi al mattino e alla sera i Vespri. 4. - Anche ai religiosi dei due sessi che non sono obbligati alla celebrazione comune, e ai membri di qualsiasi istituto di perfezione si raccomanda vivamente di riunirsi fra loro con il popolo, per celebrare la Liturgia delle Ore, tutta o in parte. 5. - Anche i laici riuniti in convegno, sono invitati ad assolvere la missione della Chiesa, celebrando qualche parte della Liturgia delle Ore, qualunque sia il motivo per cui si radunano o quello della preghiera o dell’apostolato o altro. È necessario, infatti, che imparino ad adorare Dio Padre in spirito e verità anzitutto nell’azione liturgica, e si ricordino che mediante il culto pubblico e la preghiera raggiungono tutti gli uomini e possono contribuire non poco alla salvezza di tutto il mondo. 6. - È cosa lodevole, infine, che la famiglia santuario domestico della Chiesa, oltre alle comuni preghiere celebri anche, secondo l’opportunità, qualche parte della Liturgia delle Ore, inserendosi così più intimamente nella Chiesa (IH. nn. 25, 26, 27). Liturgia La S.delle Messa/47 Ore/47 b) Il mandato di celebrare la Liturgia delle Ore 1. - La Liturgia delle Ore è affidata in modo particolare ai ministri sacri. Per questo incombe loro l’obbligo personale di celebrarla, anche se assente il popolo, sia pure con i necessari adattamenti. La Chiesa, infatti, li deputa alla Liturgia delle Ore perché il compito di tutta la comunità sia adempiuto in modo sicuro e costante almeno per mezzo loro, e la preghiera di Cristo continui incessantemente nella Chiesa. Il vescovo rappresenta Cristo in forma eminente e visibile. È il grande sacerdote del suo gregge. Da lui deriva e dipende, in certo modo, la vita dei suoi fedeli in Cristo. Fra i membri della sua chiesa, il vescovo deve essere il primo nella preghiera. Quando poi egli celebra la Liturgia delle Ore, lo fa sempre a nome e beneficio della chiesa, che gli è affidata. I sacerdoti, uniti al vescovo e a tutto il presbiterio, rappresentano anch’essi in grado speciale la persona di Cristo sacerdote, partecipano al medesimo compito, pregando Dio per tutto il popolo loro affidato, anzi per tutto il mondo. Tutti costoro compiono il ministero del buon Pastore che prega per i suoi perché abbiano la vita e perciò siano perfetti nell’unità. Nella Liturgia delle Ore, proposta loro dalla Chiesa, non solo trovino la fonte della pietà e il nutrimento dell’orazione personale, ma, anche quell’abbondanza di contemplazione da cui attingere alimento e stimolo per l’azione pastorale e missionaria a conforto di tutta la Chiesa di Dio. 2. - I vescovi, dunque, i sacerdoti e gli altri ministri sacri, che hanno ricevuto dalla Chiesa il mandato (cfr. n. 17) di celebrare la Liturgia delle Ore, recitino ogni giorno tutte le Ore, osservando, per quanto è possibile, il loro vero tempo. Diano prima di tutto la dovuta importanza alle Ore che sono come il cardine della Liturgia oraria, cioè alle Lodi mattutine e ai Vespri. Non tralascino mai queste Ore se non per un motivo grave. Celebrino anche fedelmente l’Ufficio delle letture, che è in gran parte celebrazione liturgica della parola di Dio; in tal modo adempiranno ogni giorno il loro compito particolare di accogliere in sé 48/La S. Messa 48/Liturgia delle Ore la parola di Dio, per diventare discepoli più perfetti del Signore e gustare più profondamente le insondabili ricchezze di Cristo. Per santificare meglio l’intero giorno, abbiano inoltre a cuore la recita dell’Ora media e di Compieta, con la quale, prima del riposo notturno portano a compimento l’«Opus Dei» e si raccomandano a Dio. 3. - I Capitoli cattedrali e collegiali devono celebrare in coro quelle parti della Liturgia delle Ore che sono loro prescritte dal diritto comune o particolare. I singoli membri di questi Capitoli, oltre alle Ore che tutti i ministri sacri sono tenuti a recitare, devono recitare da soli quelle Ore che si celebrano nel loro Capitolo. 4. - Le comunità religiose obbligate alla Liturgia delle Ore e i loro singoli membri, celebrino le Ore a norma del loro diritto particolare, salvo quanto è prescritto al n. 29 per coloro che hanno ricevuto l’ordine sacro. Le comunità obbligate al coro celebrino ogni giorno, in coro, tutto l’Ufficio; i membri che non hanno preso parte al coro recitino le Ore a norma del loro diritto particolare, salvo sempre quanto è prescritto al n. 29 (IH. nn. 28, 29, 31). SCHEMA DELLE SINGOLE ORE Nelle solennità Alla sera della vigilia: 1. I Vespri: tutto come nel Proprio o nel Comune. 2. Compieta della Domenica, dopo i I Vespri. Nel giorno: 3. Invitatorio: Versetto introduttivo Signore, apri le mie labbra, Antifona propria o del Comune e Salmo occorrente. Liturgia La S.delle Messa/49 Ore/49 4. Ufficio di lettura: tutto del Proprio o del Comune: si dice il Te Deum. 5. Lodi: tutto come nel Proprio o nel Comune, con i salmi della Domenica della I settimana. 6. Ora Media: Inno come nell’Ordinario, Antifona, Lettura breve, Verso e Orazione, come nel Proprio o nel Comune. I Salmi sono propri per un’Ora; per le altre eventuali Ore medie si prendono dai complementari. Se la Solennità manca di salmi propri e cade in Domenica, i salmi dell’Ora Media si prendono dalla Domenica della I settimana, per la prima Ora, dai complementari per le altre Ore. Se la Solennità non cade in Domenica e non ha salmi propri per l’Ora Media, i salmi si prendono tutti dai complementari. 7. II Vespri: tutto come nel Proprio o nel Comune. 8. Compieta della Domenica e delle Solennità, dopo i II Vespri. Nelle feste 1. I Vespri: si dicono solo nelle feste del Signore che cadono in Domenica. 2. Invitatorio: Versetto introduttorio Signore, apri le mie labbra, Antifona propria o del Comune e Salmo occorrente. 3. Ufficio di lettura: tutto come nelle solennità (cfr. sopra). 4. Lodi: come nelle solennità (cfr. sopra). 5. Ora Media (e altre Ore): Inno come nell’Ordinario; Antifona propria, se c’è, altrimenti, Antifona e Salmi del giorno corrente per un’Ora; salmi complementari per le altre Ore medie; Lettura breve, Verso e Orazione come nel Proprio o nel Comune. 6. Vespro: come nelle solennità (cfr. sopra). 7. Compieta: della feria. 50/La S. Messa 50/Liturgia delle Ore Nelle memorie 1. Invitatorio: Versetto introduttivo Signore, apri le mie labbra, Antifona propria o del Comune e Salmo occorrente. 2. Ufficio di lettura: Inno proprio o del Comune; Antifona e Salmi della Feria corrente; I lettura biblica; II lettura agiografica, oppure, se questa manca, II lettura patristica della Feria; non si dice il Te Deum; Orazione della Memoria. 3. Lodi: Inno proprio o del Comune, Antifone e Salmi della Feria; Lettura breve con Verso e Antifona al Benedictus, proprio del Comune; Orazione della Memoria. 4. Ora Media: Tutto della Feria. 5. Vespro: Inno proprio o del Comune, Antifona e Salmi della Feria; Lettura breve con Verso e Antifona al Magnificat, propri o del Comune; Orazione della Memoria. 6. Compieta: Tutto della Feria. Nelle Domeniche 1. Tutto dal Salterio e dal Proprio; 2. Hanno i I e II Vespri; 3. All’Ufficio della Lettura si dice il Te Deum, eccetto durante la Quaresima. Nelle ferie 1. Tutto dal Salterio e dal Proprio; 2. All’Ufficio di Lettura non si dice il Te Deum; 3. L’orazione all’Ufficio di Lettura si prende dal Proprio, alle altre Ore dal Salterio. La S. Messa/51 AVVERTENZE PARTICOLARI Iniziazione Cristiana degli adulti Quando un giovane o un adulto domandano il battesimo e necessario prevedere un itinerario che lo porti gradualmente alla conversione, ad una professione di fede adulta in Cristo, ad una vita coerente con il vangelo, alla celebrazione cosciente dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Nell’elaborare questo itinerario, che deve risultare rispettoso della persona adulta e della realtà dei sacramenti, si faccia riferimento ai seguenti documenti: – Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti per tutti i riti previsti – CEI: L’iniziazione Cristiana. Orientamenti per il Catecumenato degli adulti (30 Marzo 1997) – Decreto Istitutivo del Servizio Diocesano per il Catecumenato del Vescovo (cfr. Rivista della Diocesi nº 3 anno LXXXIX marzo 1998, pp. 224-226). – Diocesi di Vicenza “Cristiani non si nasce ma si diventa – L’iniziazione cristiana degli adulti” – Vicenza 2007. – Indicazioni sul catecumenato del Vescovo Beniamino - maggio 2013 (vedi questo calendario a p. 76). Fin dall’inizio dell’itinerario è bene prendere contatto e agire in accordo con il Responsabile del Servizio Diocesano per il catecumenato. In particolare si tenga presente: – il Rito di ammissione al catecumenato è celebrato di Domenica, in parrocchia, preferibilmente nel primo periodo dell’anno pastorale, a Cristo Re, oppure nella prima Domenica di Avvento. Il nome del catecumeno viene iscritto nel registro diocesano dei catecumeni. – il Rito della elezione (ammissione al battesimo) è celebrato dal Vescovo per tutti i catecumeni in cattedrale la prima Domenica di Quaresima. È un momento in cui il Vescovo incontra tutti i catecumeni della Diocesi. 52/La 52/Avvertenze S. Messa particolari – La celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana spetta al Vescovo; secondo la tradizione avviene durante la veglia pasquale in cattedrale. Il Vescovo può delegare i parroci delle parrocchie extraurbane che faranno richiesta di celebrare i tre sacramenti nella rispettiva parrocchia, purché risulti che le comunità siano state coinvolte nell’itinerario di preparazione. Celebrazione del sacramento della Penitenza Allo scopo di precisare alcuni particolari che il nuovo Rito attribui­ sce al compito normativo delle Conferenze Episcopali dei singoli Paesi, l’XI Assemblea generale della C.E.I. ha preso le seguenti decisioni: 1. Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione generale. I Vescovi italiani, singolarmente interpellati sul problema, non convergono sulla effettiva presenza, in Italia, di situazioni tali che giustifichino la necessità e, quindi, la liceità della concessione, sia pure in casi particolari, della assoluzione collettiva. Resta quindi stabilito che le forme del nuovo Rito lecitamente ammesse in Italia, sono soltanto la prima o Riconciliazione dei singoli penitenti, e la seconda o Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale. La terza forma, invece, rimane come prima legata ai soli casi di emergenza con pericolo di morte, come già previsto dal diritto comune. 2. Abito liturgico. Nella celebrazione comunitaria sono prescritti il camice e la stola. Nella celebrazione individuale in luogo sacro sono prescritti il camice e la stola, oppure la veste talare e la stola. Avvertenze La particolari/53 S. Messa/53 Nota su cresima degli adulti e situazione matrimoniale Si ritiene utile precisare nuovamente la disciplina della Chiesa circa l’ammissione alla cresima di adulti, avendo constatato come spesso non sia conosciuta o sia disattesa. Il can. 1065 del Codice di Diritto Canonico prescrive che i fedeli ricevano il sacramento della confermazione prima del matrimonio “se è possibile farlo senza grave incomodo”. Ciò significa che in determinati casi è possibile ammettere alle nozze anche chi non è cresimato: questo vale per i battezzati che non hanno maturato un’adesione soggettiva alla fede e alla chiesa. Per chi vive in situazioni matrimoniali irregolari, il Decreto generale della CEI sul matrimonio canonico, riprendendo il n. 12 dei Praenotanda del Rito della Confermazione, stabilisce che per i nubendi non cresimati che vivono in una situazione matrimoniale irregolare (conviventi o sposati civilmente) l’amministrazione della confermazione non preceda il matrimonio. Infatti tra i requisiti richiesti per ricevere la cresima c’è anche quello di vivere in una situazione matrimoniale regolare. A chi intende seguire il Signore Gesù infatti è chiesto di vivere la relazione di coppia nella sua pienezza all’interno del matrimonio. Il matrimonio costituisce un aspetto fondamentale dell’identità e della vocazione cristiana. Questo requisito prevale sulla considerazione per cui la cresima, in quanto completamento dell’iniziazione cristiana, costituisce una preparazione alla celebrazione del sacramento del matrimonio. Comunque si deve aver cura di accogliere e valorizzare il desiderio di completare l’iniziazione cristiana, che può manifestarsi in occasione della richiesta di sposarsi in chiesa. Il percorso di preparazione al matrimonio può costituire un momento molto favorevole per riscoprire la fede e maturare il desiderio di completare l’iniziazione cristiana. In tale contesto si potrà prospettare di ricevere la cresima (ed eventualmente di essere iniziati alla comunione eucaristica, per chi non avesse celebrato la messa di prima comunione) dopo la celebrazione delle nozze. Si valuti anche l’opportunità di conferire il sacramento della confermazione nella stessa celebrazione nuziale. In tal caso il parroco chiederà per tempo al Vescovo, 54/La S. Messa 54/Avvertenze particolari tramite la cancelleria vescovile, la facoltà richiesta per la validità stessa del sacramento. Possono sorgere delle difficoltà per le coppie che si preparano al matrimonio in una parrocchia della nostra diocesi, ma celebrano le nozze nel paese di origine in altra parte d’Italia. Talvolta capita che il parroco del luogo della celebrazione ponga come condizione che i nubendi abbiano ricevuto la cresima, in contrasto con quanto invece indicato dal parroco che cura la preparazione. Premesso che la disciplina canonica su questo punto è comune a tutta la Chiesa, qualora si verificassero difficoltà di questo genere, si suggerisce al parroco che segue la preparazione di prendere direttamente contatto con il parroco del luogo della celebrazione delle nozze per chiarire di persona eventuali equivoci. Se ciò non fosse sufficiente, ci si rivolga al cancelliere vescovile, che interpellerà la curia della diocesi dove si svolgeranno le nozze. Ai parroci e agli altri sacerdoti che presentano degli adulti per la cresima, sia nelle specifiche celebrazioni che si tengono nella Basilica dei Santi Felice e Fortunato a Vicenza, sia in quelle che si svolgono nelle parrocchie, è chiesto di presentare un’attestazione, debitamente firmata. Rito delle esequie: indicazioni pastorali La liturgia cristiana dei funerali è celebrazione del mistero pasquale di Cristo Signore. Nelle esequie la Chiesa prega che i suoi figli, incorporati per il Battesimo a Cristo morto e risorto, passino con lui dalla morte alla vita e, debitamente purificati nell’anima, vengano accolti con i santi e gli eletti nel cielo, mentre il corpo aspetta la beata speranza della venuta di Cristo e la resurrezione dei morti. (RE Premesse 1) La seconda edizione del Rito delle esequie in lingua italiana presentata ufficialmente il 2 marzo 2012 e obbligatoriamente in uso a partire dal 2 novembre 2012, propone un accompagnamento, da parte di tutta la comunità, del defunto dal letto di morte sino al sepolcro, attraverso una ampia e articolata proposta rituale. Per Avvertenze La particolari/55 S. Messa/55 una significativa celebrazione delle esequie, pertanto, la Diocesi di Vicenza stabilisce le seguenti indicazioni pastorali, da comunicare ai fedeli delle comunità cristiane, alle agenzie funebri e a tutti gli operatori del settore (fioristi, organisti, ministri del canto etc.) e alle quali i presbiteri e i responsabili delle comunità sono impegnati ad attenersi. 1. Al momento della morte di un proprio caro, i familiari informino direttamente quanto prima la Parrocchia, anche qualora ci si rivolgesse immediatamente ad una impresa funebre. La data e l’ora del funerale vengano stabilite con i responsabili della Comunità cristiana, direttamente o attraverso l’intermediazione dell’impresa funebre, in modo da tener conto anche della vita e degli impegni della Comunità parrocchiale. 2. Attraverso le diverse tappe celebrative delle esequie la Chiesa annuncia che la morte è una realtà comunitaria, poiché la persona defunta non è esistita solo per i suoi cari, ma in quanto credente è stata parte della comunità cristiana e come cittadino è stata membro della città degli uomini. Per questo è opportuno incoraggiare la preferenza per la celebrazione nella chiesa della comunità a cui si appartiene, piuttosto che nelle cappelle degli ospedali, dei cimiteri e delle case di riposo. 3. In una delle sere che precedono le esequie, la comunità familiare è invitata a pregare per il proprio caro defunto. La Veglia può essere svolta in casa o in chiesa; la comunità cristiana si farà vicina ai familiari attraverso il prete o un altro ministro laico o religioso/a incaricato e appositamente mandato per guidare la preghiera. Pur mantenendo la prassi del rosario, è auspicabile qualificare liturgicamente la Veglia con una proclamazione più specifica della Parola di Dio, con opportuni e brevi interventi, non senza qualche elemento che si richiami alla devozione popolare. In questa veglia è possibile dare spazio alle “testimonianze / ricordo” da parte di familiari, amici e delle varie associazioni a cui il defunto ha partecipato durante la sua vita. Una di queste testimonianze, concordata precedentemente tra i familiari e il parroco, 56/La S. Messa 56/Avvertenze particolari può essere collocata, prima dell’ultimo saluto, al momento delle esequie. 4. Un momento delicato è costituito dalla chiusura della bara, quando il volto del defunto scompare per sempre dalla vista dei familiari: è importante viverlo nella preghiera. Se, però, la salma si trova all’obitorio sta diventando sempre più difficile per il parroco essere presente; anche i cappellani d’ospedale, vivono la medesima difficoltà. Per questo (come prevede il Rituale) la celebrazione della chiusura della bara potrà essere guidata da un rappresentante della comunità (ministro della consolazione) oppure affidata agli stessi familiari. In tal caso il parroco attenderà la salma alla porta della chiesa. Le comunità parrocchiali sono chiamate ad individuare al più presto le persone da incaricare per questo compito e di curarne la formazione secondo il progetto predisposto dall’Ufficio liturgico diocesano. 5. Le esequie, in chiesa, possono essere celebrate con la liturgia della Parola o con la Messa. La famiglia del defunto può scegliere, in dialogo col sacerdote, una delle due modalità in coerenza con la effettiva partecipazione del defunto alla Messa nel corso della sua esistenza. Nell’uno e nell’altro caso la comunità cristiana cura l’intera celebrazione con la presenza di tutti i ministeri che essa è in grado di esprimere (lettori, cantori, organista, ministri della comunione, ministri della consolazione ecc...). Si ricorda che il funerale con la Liturgia della Parola mantiene tutta la dignità di celebrazione cristiana della Chiesa. Questa forma celebrativa, inoltre, lascia uno spazio più ampio per un adattamento delle parole e dei gesti che esprimono la vicinanza e la preghiera nel lutto. 6. I fiori, posti accanto al feretro, esprimono l’affetto verso il defunto, i legami di amicizia che si prolungano oltre la morte e la speranza che egli possa ritrovare il giardino del Paradiso. La ricchezza comunicativa di questo segno può, però, essere vanificata quando c’è esagerazione e ostentazione. Agli sprechi per le onoranze funebri si preferiscano piuttosto autentici gesti di solidarietà a vantaggio di reali necessità. Avvertenze La particolari/57 S. Messa/57 I fiori portati per l’arredo della chiesa e posti davanti all’altare e all’ambone, sono un atto di offerta al Signore e alla comunità, per cui dopo la celebrazione è opportuno lasciarli in chiesa, a ornamento della casa di Dio. Anche la raccolta delle offerte in chiesa, se viene fatta, come ha stabilito il Sinodo della Chiesa Vicentina (n. 99), va destinata dalla parrocchia ad una iniziativa di bene. 7. La bara normalmente porta incisi segni e figure cristiani che, durante la celebrazione, è opportuno rimangano visibili. È preferibile sistemare altri oggetti, (ricordo di appartenenze a gruppi, testimonianza di passioni vissute etc.), nelle vicinanze, piuttosto che sopra la bara, dove, invece, può essere collocato il Libro della Parola di Dio che illumina il cammino dei fedeli, ne nutre la fede, rafforza la speranza, accende la carità. Bandiere, gagliardetti etc, vanno tenuti fuori dall’area presbiterale, in zona discosta rispetto all’altare. 8. Le intenzioni della Preghiera dei fedeli vanno preparate con i familiari e con il gruppo liturgico (o con i ministri della consolazione). Non ci si limiti a pregare per il solo defunto, ma si abbracci tutta la realtà ecclesiale e sociale. Il prete verifichi le intenzioni, le corregga, dia loro il giusto ordine prima della Messa. Eventuali altre preghiere possono essere raccolte e consegnate ai familiari alla fine della celebrazione. 9. Il rito delle esequie già prevede la possibilità dell’intervento di una persona che pronunci brevi parole di cristiano ricordo nei riguardi del defunto. Altri interventi e testimonianze, se non sono stati fatti in occasione della Veglia, siano collocati comunque fuori dalla celebrazione eucaristica (prima o al cimitero). Va evitata l’esecuzione di canti o musiche estranei alla liturgia. 10. Tenuto conto che sempre più spesso al rito dell’ultima raccomandazione e commiato l’assemblea si scioglie e solo i familiari accompagnano il feretro al luogo della sepoltura, la celebrazione in chiesa si conclude sempre con la benedizione ed il congedo. 58/La S. Messa 58/Avvertenze particolari 11. Terminata la celebrazione in chiesa, la salma viene accompagnata al cimitero. Infatti, il rito delle esequie ha il significato di un ‘accompagnamento’, pertanto termina con la deposizione del corpo nella tomba. Le agenzie funebri siano di aiuto per ricordare ai familiari l’importanza di procedere subito verso il luogo della sepoltura. 12. La processione al cimitero è, ormai, fattibile solo là dove il cimitero non dista molto dalla chiesa. Quando si svolge, la processione può essere accompagnata nella preghiera dal prete (o dal diacono), oppure da un ministro della consolazione, segno della presenza della comunità. 13. Al cimitero, in assenza del prete o del diacono, la comunità si rende presente attraverso un ministro della consolazione che accompagna questo momento con la luce della Parola di Dio e con il conforto di quella preghiera che esprime e alimenta la speranza cristiana. 14. La Chiesa cattolica ha sempre preferito la sepoltura del corpo dei defunti come forma più idonea ad esprimere la pietà dei fedeli verso coloro che sono passati da questo mondo al Padre. Tuttavia, in assenza di motivazioni contrarie alla fede, non si oppone alla cremazione. In tal caso la celebrazione liturgica precede la cremazione e si ritiene conclusa solo al momento della deposizione dell’urna in cimitero. La Chiesa è, però, decisamente contraria alla prassi di spargere le ceneri oppure di conservarle in luoghi diversi dal cimitero, luogo della memoria che raccoglie la comunità intorno al ricordo dei propri morti. Tale prassi, infatti, sottintende una concezione privatistica della morte in contrasto con il significato delle esequie cristiane. 15. Le preghiere nel luogo della cremazione e per la deposizione dell’urna in cimitero vengono affidate ad uno dei familiari, attraverso un sussidio fornito dalla Diocesi. Avvertenze particolari/59 Vesti per le celebrazioni liturgiche Nella Chiesa, Corpo di Cristo, non tutte le membra svolgono la stessa mansione. Questa diversità di ministeri nel compimento del culto sacro si manifesta all’esterno con la diversità delle vesti sacre, che perciò devono essere segno dell’ufficio proprio di ogni ministro (Ordinamento generale del Messale Romano, n. 355). La veste sacra comune a tutti i ministri di qualsiasi grado è il camice. Il camice può essere sostituito dalla veste talare e cotta, non però quando si indossano la casula o la dalmatica, né quando si usa la stola al posto della casula o dalmatica (ib., n. 336). Veste propria del sacerdote celebrante, nella Messa o nelle altre azioni sacre direttamente collegate con essa, è la casula o pianeta, se non viene indicato diversamente; la casula si indossa sopra il camice e la stola (ib., n. 337). Veste propria del diacono è la dalmatica, da indossarsi sopra il camice e la stola (ib., n. 338). Indulgenze Norme della Cost. Ap. «Indulgentiarum doctrina» del 1° gennaio 1967 1 - Le indulgenze sia parziali che plenarie possono essere sempre applicate ai defunti a modo di suffragio. 2 - Il fedele, che almeno col cuore contrito compie un’azione, alla quale è annessa l’indulgenza parziale, ottiene, in aggiunta alla remissione della pena temporale che percepisce con la sua azione, altrettanta remissione di pena per intervento della Chiesa. 3 - L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno, salvo quanto è disposto al n. 18 per coloro che sono in punto di morte. L’indulgenza parziale invece può essere acquistata più volte al giorno, salvo esplicita indicazione in contrario. 4 - Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: confessione 60/Avvertenze particolari sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale. Se manca la piena disposizione o non sono poste le predette tre condizioni, l’indulgenza è solamente parziale, salvo quanto è prescritto al n. 11 per gli impediti. 5 - Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera. 6 - Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può lucrare una sola indulgenza plenaria. 7 - In tutte le chiese ed oratori pubblici o, per quelli che ne usano legittimamente, semipubblici, si può acquistare il 2 novembre una indulgenza plenaria da applicarsi soltanto ai defunti. Nelle chiese parrocchiali si può lucrare inoltre l’indulgenza plenaria due volte all’anno, cioè nella festa del Santo titolare e il 2 agosto in cui ricorre la Porziuncola. Astinenza e digiuno Norme della Conferenza Episcopale Italiana l. - Il Mercoledì delle Ceneri, inizio del tempo Quaresimale, e il Venerdì santo, in memoria della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, sono giorni di digiuno e di astinenza dalle carni. 2. - Gli altri venerdì di Quaresima sono pure giorni di astinenza dalle carni, secondo l’antica tradizione cristiana, così cara al nostro popolo. 3. - Negli altri venerdì dell’anno non si fa stretto obbligo di aste- Avvertenze particolari/61 nersi dalle carni, lasciando ai fedeli libertà nella scelta di altra opera di penitenza, in sostituzione di tale obbligo. Può essere opera penitenziale l’astenersi da cibi particolarmente desiderati o costosi, un atto di carità spirituale o corporale, la lettura di un brano della Sacra Scrittura, un esercizio di pietà preferibilmente a carattere familiare, un maggior impegno nel portare il peso delle difficoltà della vita, la rinuncia ad uno spettacolo o divertimento, ed altri atti di mortificazione. 4. - Sono tenuti ad osservare la legge dell’astinenza tutti coloro che hanno compiuto i 14 anni; alla legge del digiuno sono invece tenuti quanti hanno compiuto 18 anni fino ai 60 anni incominciati. Anche chi nel Mercoledì delle Ceneri e nei venerdì di Quaresima, si trovasse in condizione di seria difficoltà per l’adempimento della legge, è tenuto in quei giorni a sostituire l’astinenza e il digiuno con altra opera di penitenza. Giornata mensile di preghiera per le vocazioni 1. - I Vescovi italiani, nel documento su «La preparazione al sacerdozio ministeriale», n. 320, affermano: «La comunità cristiana, consapevole che la vocazione è dono dello Spirito, chiede insistentemente a Dio che ogni proprio membro, nella sua particolare condizione, raggiunga il grado di fedeltà che il Padre si attende e, considerate le grandi necessità spirituali dei fedeli ed accogliendo la voce del Divin Salvatore che invita tutti: Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe (Mt 9,38), si impegna soprattutto a domandare il sorgere delle vocazioni sacerdotali e religiose. Questa preghiera, unita al dono prezioso del sacrificio, è affidata alla comunità cristiana e dovrà trovare eco costante nella “prex fidelium” della messa e della liturgia delle ore». La giornata mensile di preghiera per le vocazioni (con l’intenzione particolare assegnata ad ogni mese) vuole rispondere a questo impegno della comunità cristiana e potrà diventare una preziosa occasione pastorale per sensibilizzare i fedeli al problema della vocazione. 62/Avvertenze particolari 2. - È opportuno che l’intenzione della giornata venga abitualmente annunciata ai fedeli nella domenica precedente, nell’ambito degli avvisi comunitari. 3. - Nella giornata mensile è bene celebrare la messa votiva che, quando è possibile, viene indicata. L’intenzione particolare può essere ricordata all’inizio della celebrazione e può costituire il motivo di una breve riflessione omiletica. Per la liturgia della Parola, si usino le letture, che sono nel Lezionario per le Messe «ad diversa» e votive (p. 30). 4. - Nella recita privata o comunitaria della Liturgia delle Ore l’intenzione della giornata può essere introdotta nelle preci delle lodi e dei vespri. 5. - L’intenzione mensile può essere anche ricordata e presentata negli altri momenti di preghiera comunitaria (recita del Rosario, Adorazione eucaristica, ecc.). Il servizio di canto delle parrocchie nella Chiesa Cattedrale Nella vita liturgica della Diocesi, «Il Vescovo deve essere considerato come il grande sacerdote del suo popolo: da lui deriva e dipende in certo modo la vita dei suoi fedeli in Cristo. Perciò tutti devono dare la più grande importanza alla vita liturgica della diocesi che si svolge intorno al Vescovo principalmente nella Chiesa Cattedrale... La vita liturgica della parrocchia e il suo legame con il Vescovo devono essere coltivati nell’animo e nell’azione dei fedeli e del clero...» (Costituz. sulla S. Liturgia, nn. 41 e 42). Il servizio di canto, prestato a turno dalle parrocchie della Diocesi alla Messa conventuale della Cattedrale nelle Domeniche, trova la sua ragione in questi principi della Costituzione sulla S. Liturgia. Dal documento pastorale (29-9-1974) «Canto e musica sacra nella Liturgia» del Vescovo diocesano: Avvertenze particolari/63 «Si desidera infine sottolineare l’importanza di una iniziativa, sorta molti anni fa ad opera di Mons. Dalla Libera, e tutt’ora attualissima: il servizio di canto in Cattedrale da parte delle parrocchie. È un’iniziativa che deve continuare, anche se con spirito rinnovato e con modalità aggiornate. La parrocchia, più che prestare un semplice “servizio di canto”, compia un “pellegrinaggio” alla Cattedrale, con tutte le sue forze disponibili (cantori, ministranti, lettori e una rappresentanza di fedeli e di gruppi) quale “segno” di comunione con il Vescovo e di “ritorno” alla Chiesa madre. Nei canti ci si proponga di realizzare una “esemplare” celebrazione parrocchiale». Indicazioni 1. - Tra i canti del Proprio, siano almeno eseguiti i canti dell’ingresso, dell’acclamazione al Vangelo e della comunione. È molto raccomandato il canto del salmo responsoriale (eseguendo almeno il ritornello). Naturalmente i testi devono riferirsi al momento della Messa e al giorno o tempo liturgico. 2. - Tra i canti dell’Ordinario si eseguano: a) il «Santo»; b) l’acclamazione al «mistero della fede»; c) il «Signore, pietà», e l’«Agnello di Dio» nei tempi d’Avvento e di Quaresima. Il «Gloria» e l’«Agnello di Dio» negli altri tempi. 3. - Le melodie, fatta eccezione dell’Alleluia, del Santo, dell’acclamazione al «mistero della fede», per dar modo all’assemblea di prendervi parte, possono essere polifoniche (anche in latino). 4. - Per informazioni tecniche e nel caso soprattutto in cui, per seri motivi, una parrocchia non possa rispettare l’impegno di recarsi in Cattedrale per il servizio di canto, ci si rivolga tempestivamente al Delegato del Vescovo per la chiesa Cattedrale (Sacristia 0444 325007 - Seminario 0444 501177). 64/Avvertenze particolari GIORNATE NAZIONALI O DIOCESANE (da «Precisazioni» CEI nel Messale) Nel contesto di queste direttive rientrano anche le cosiddette «giornate nazionali o diocesane per intenzioni particolari» celebrate in domenica e già diffuse nella prassi per le quali si richiamano gli orientamenti che seguono: 1. La riunione del popolo di Dio nel giorno domenicale comprende già l’invito a pregare per tutte le intenzioni della comunità, e anche, secondo la prassi apostolica (2 Cor 8-9) l’impegno a offrire il proprio contributo per le necessità dei fratelli. La stessa prassi penitenziale del venerdì ha lo scopo di andare incontro agli altri con sacrificio personale. 2. Alla luce di questi principi si raccomanda: a) nelle «giornate» indette per una determinata Domenica, si celebri, come di regola, la Messa propria del giorno del Signore con le sue letture e con l’omelia relativa alle letture stesse; b) si ricordi quella particolare intenzione nella didascalia introduttiva alla Messa e nella preghiera dei fedeli, indicando anche gli scopi e le motivazioni della «giornata», in modo che i fedeli percepiscano la profonda unità fra la partecipazione all’Eucaristia e la carità fraterna fattivamente dimostrata nelle preghiere e nelle offerte; c) si attui in modo opportuno la raccolta delle offerte in modo da situarle nel contesto della presentazione dei doni con la collaborazione di vari fedeli sensibilizzati a questo ministero liturgico; d) fuori delle solennità, delle Domeniche di Avvento, di Quaresima, di Pasqua, del Mercoledì delle Ceneri, della Settimana Santa e della Commemorazione dei fedeli defunti, in occasione della convocazione dei fedeli per celebrazioni particolari si potrà scegliere il formulario liturgico tra le Messe indicate «Per varie necessità» con le modalità stabilite nel Messale Romano; e) nelle sedi proprie si promuovano anche iniziative concrete per Avvertenze particolari/65 illustrare il messaggio e gli obiettivi (conferenze, incontri, cartelli, mostre, distribuzione di stampa, ecc.); f) è opportuno che nella Domenica precedente se ne dia avviso al popolo prima del congedo della Messa, invitando a partecipare a eventuali celebrazioni (Veglie di preghiera, celebrazioni della Parola di Dio, ecc.) nel corso della settimana. 3. Per quanto riguarda aspetti particolari della celebrazione vedi le “Indicazioni” emanate dal Vescovo in data 7 ottobre 1991 e riportate in calce ad ogni giornata. Giornate diocesane per il 2014 Gennaio: 1 - Giornata della pace 6 - Infanzia missionaria e catechisti di missione (colletta facoltativa) 17 - Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei 18-25 - Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 19 - Giornata per le migrazioni (Giornata mondiale del migrante e del rifugiato) (venga devoluto il 25% di quanto raccolto nei modi ordinari) 26 - Malati di lebbra (colletta facoltativa) Febbraio: 2 - Giornata della Vita consacrata 2 - Giornata per la vita 9 - Apostolato dei laici (venga devoluto il 25% di quanto raccolto nei modi ordinari) 11 - Giornata del malato Marzo: 24 - Preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri 66/Avvertenze particolari Aprile: 13 - Giornata diocesana della gioventù 18 - Opere di Terra Santa (venga devoluto il 25% di quanto raccolto nei modi ordinari) 27 - “Un pane per amore di Dio” (colletta diocesana) Maggio: 4 - Giornata per l’Università cattolica (venga devoluto il 25% di quanto raccolto nei modi ordinari) 11 - Giornata di preghiera per le vocazioni Giugno: 1 - Giornata per le comunicazioni sociali 27 - Giornata di santificazione sacerdotale 29 - La carità del Papa (colletta obbligatoria) Settembre: 1 - Giornata per la salvaguardia del creato. Ottobre: 12 - Quotidiano cattolico e media diocesani (venga devoluto il 25% di quanto raccolto nei modi ordinari) 19 - Giornata mondiale per le missioni (colletta obbligatoria) Novembre: 9 - Giornata del ringraziamento per i raccolti dei campi 23 - Pro Seminario diocesano (colletta obbligatoria) (Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero) N.B. Si ricorda che la Giornata della carità del papa, la Giornata missionaria e quella pro Seminario impegnano a versare per lo scopo fissato tutte le offerte raccolte nelle chiese in forma ordinaria e particolare. Avvertenze La particolari/67 S. Messa/67 ANNUNCIO DEL GIORNO DI PASQUA Questo testo, aggiornato con le date delle feste mobili dell’Anno Liturgico 2013-2014, corrisponde al formulario del Messale Romano italiano, p. 1047, e viene proclamato o cantato dopo il Vangelo nella Solennità dell’Epifania. Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno. Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza. Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella DOMENICA DI PASQUA 20 APRILE. In ogni Domenica, Pasqua della settimana, la Santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: LE CENERI, inizio della Quaresima, il 5 MARZO; L’ASCENSIONE DEL SIGNORE L’1 GIUGNO; LA PENTECOSTE L’8 GIUGNO; LA PRIMA DOMENICA DI AVVENTO IL 30 NOVEMBRE. Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli Apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore. A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen Si tengano inoltre presenti anche le altre feste mobili: Solennità della Santissima Trinità: il 15 giugno Solennità del SS.Corpo e Sangue di Cristo: il 22 giugno Solennità del Sacro Cuore: il 27 giugno Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo: il 23 novembre 68/La S. Messa 68/Lezionario INTRODUZIONE AL LEZIONARIO DOMENICALE «A»* PREMESSA Ogni vangelo è costituito di alcuni brani nati nel primo annuncio missionario degli apostoli, di altri nati nella liturgia, di altri ancora nati nella catechesi o in risposta ad obiezioni o accuse che erano fatte ai cristiani della prima generazione, sempre attingendo ai ricordi dei fatti o delle parole di Gesù, adattandole o attualizzandole nella situazione presente. Attingendo a quest’abbondante materiale della tradizione, prima orale e poi scritta, ognuno dei quattro evangelisti ha composto una specie di resoconto di ciò che Gesù aveva detto e fatto, in maniera che fosse utile per l’annuncio della fede in Gesù di Nazaret, riconosciuto come Messia e Figlio di Dio. Riprendere in mano un vangelo nella liturgia domenicale richiede una triplice attenzione. La prima deriva dal contesto in cui il vangelo è proposto: è quello dell’anno liturgico in cui si celebra il mistero di Cristo per giungere a vivere sempre più in profondità, come dice Paolo «Cristo in noi». In secondo luogo ogni domenica leggiamo un brano che fa una certa unità a sé e che è scelto in ragione di un aspetto particolare del ‘Cristo in noi’, vale a dire della nuova realtà che la nostra comunione con Cristo produce in noi. Terzo, tale brano è parte di un tutto che fa sì che la nostra lettura di quel brano vada vista come una tessera di un mosaico che nell’arco dell’anno si fa componendo, dando i tratti omogenei del ritratto di Cristo e del cristiano tipici di ciascun vangelo. * Riproponiamo il testo preparato qualche anno fa dal biblista Adriano Tessarollo, ora Vescovo di Chioggia, per gli interessanti riferimenti all’uso liturgico della Parola di Dio. LaLezionario/69 S. Messa/69 DARSI UN METODO RISPETTOSO DELLA PROPOSTA LITURGICA DELLA PAROLA DI DIO Nella liturgia eucaristica domenicale l’ascolto della Parola non corrisponde alla ‘Lectio’, casomai da essa può essere preparato. Non è neanche un ‘pretesto’ per parlare di situazioni o di fatti di attualità. E non è nemmeno l’occasione per il celebrante di esternare le sue esperienze o le sue sensazioni attorno alla Parola di Dio o alla vita della Chiesa o alla vita della gente. Il riferimento fondamentale è la storia della salvezza in atto nella liturgia, storia della salvezza Scritta nella Parola e celebrata nella Liturgia. La Parola di Dio Scritta narra il mistero della storia della salvezza che nella Liturgia viene restituito alla pienezza di vita per mezzo del Memoriale celebrativo. La Parola che rivive nella Liturgia crea l’esperienza e la consapevolezza che quella storia della salvezza narrata dalla Parola è in atto per noi e richiede che in essa ci inseriamo e ad essa rispondiamo. Per questa intuizione fondamentale i Lezionari domenicali della riforma promossa dal Vaticano II seguono una certa logica che deve essere fatta percepire a chi partecipa regolarmente alla liturgia domenicale e che deve trovare, anche nella diversità di chi presiede l’Assemblea liturgica, la stessa logica dettata dall’unico itinerario proposto dai testi liturgici e dalle letture bibliche e proposte normativamente dalla Chiesa. Da qui deriva il carattere universale della liturgia domenicale celebrata in ogni singola comunità ecclesiale particolare. In essa i fedeli sono confermati nella loro comune fede in Gesù Cristo, sono edificati come popolo di Dio e Chiesa del Signore che si riscopre come continuazione e perpetuazione delle assemblee liturgiche di tutti i tempi. Le parole quindi sia del popolo di Dio dell’Antico Testamento, sia quelle popolo di Dio del Nuovo Testamento e la Parola di Gesù nel Vangelo non gli è estranea ma gli appartiene e norma la sua fede, la sua vita presente (carità) e la sua speranza. Per questo principio di unità delle Scritture, il Lezionario domenicale del Vaticano II propone di norma brani tratti dell’Antico Testamento, da quella parte del Nuovo Testamento costituita dagli Scritti apostolici e dai Vangeli. È la lettura ‘semicontinua’ 70/La S. Messa 70/Lezionario (non si tratta di totale continuità) di un vangelo, annuncio del mistero della salvezza compiuto in Cristo, a dettare la scelta della lettura dell’AT, con il criterio del rapporto profeziacompimento. La seconda lettura in determinati tempi (avvento, quaresima, pasqua) riprende il tema unico proposto dal Vangelo e prima lettura. Altrimenti segue pure il criterio della lettura semicontinua’ di uno scritto del Nuovo Testamento, con l’intento di portare i credenti alla conoscenza di tutta la verità. Il salmo interlezionale e il ritornello sono scelti come ‘risposta’ alla prima lettura e riprendendone il tema centrale. Il versetto al Vangelo in genere coglie il punto ‘nodale’ del brano evangelico. È chiaro che per aiutare i fedeli a cogliere l’annuncio della liturgia domenicale è necessario che chi tiene l’omelia abbia potuto ripercorrere precedentemente l’insieme dei testi liturgici. CARATTERISTICHE STRUTTURALI E LETTERARIE DEL VANGELO DI MATTEO Nel vangelo di Matteo risulta particolarmente evidente la successione di sequenze narrative e di sequenze discorsive inquadrate in particolari cornici tematiche, queste ultime classificate come i cinque grandi discorsi. A questa grande narrazione (capp. 4,1725,46) Matteo premette un’introduzione (1,1-4,16) che collega Gesù con tutta la storia del popolo delle Scritture, mostrando come queste giungano a compimento in Lui, il Messia atteso. Nella parte finale (capp. 26-28), la sua missione ha compimento nel costituire il nuovo Israele come popolo mandato ad essere testimone in mezzo ai popoli, ‘fino alla fine dei tempi’. Certamente i ‘cinque discorsi’ costituiscono la caratteristica letteraria più vistosa in Matteo, insieme con le numerose ‘citazioni’ dell’Antico Testamento introdotte o seguite dalla nota che esse trovano compimento nei fatti e nelle parole di Gesù. I cinque discorsi in particolare, pur avendo tutti come oggetto il Regno di Dio annunciato da Gesù, lo presentano nelle varie fasi dell’annuncio catechistico. Ai capp. 5-7 troviamo la proclamazione iniziale del Regno e delle sue esigenze LaLezionario/71 S. Messa/71 espresse nella nuova Legge del Regno (Discorso della Montagna); Al capitolo 10 il Regno viene annunciato dai discepoli agli uomini e sono descritte le condizioni dell’annuncio missionario (Discorso missionario). Al capitolo 13 il ‘Mistero del Regno’ è proposto attraverso sette parabole (Discorso in Parabole): il Regno fa irruzione, si sviluppa e si manifesta gradualmente nella storia degli uomini, fino al suo compimento. Il capitolo 18 raccoglie gli insegnamenti di Gesù rivolti alla Comunità dei discepoli che hanno fatto la scelta di seguire il Maestro Gesù (Discorso Ecclesiale): come vive nella storia la Comunità dei discepoli del Regno? Infine, nei capp. 24-25 troviamo la risposta a come e quando il Regno raggiungerà la sua piena realizzazione e come e con quale atteggiamento i discepoli di Gesù attenderanno la piena partecipazione al Regno (Discorso Escatologico). Un’altra serie di detti è stata raccolta da Matteo al capitolo 23: essi denunciano con forza e rammarico il rifiuto che Israele ha posto a Gesù e al suo insegnamento e che ora (quando Matteo scrive il suo vangelo) ancora sta ponendo alla giovane comunità dei suoi discepoli. A queste sezioni ‘discorsive’ si alternano sezioni narrative finalizzate a mostrare lo sviluppo storico che la predicazione e l’azione di Gesù hanno avuto e lo stesso sviluppo storico della risposta dei destinatali. Alle numerose folle che seguono Gesù per iniziale curiosità e attese messianiche terrestri, si sostituisce il gruppo dei discepoli che formeranno il ‘Nuovo Israele’, la Chiesa, cui Gesù affida di continuare la sua missione tra tutti gli uomini di tutti i tempi. ASPETTI PIÙ SIGNIFICATIVI DEL MESSAGGIO DEL VANGELO DI MATTEO Al. Gesù, Dio con noi Al momento di conferire la missione a Mosè di liberare il suo popolo dalla condizione di schiavitù il Signore gli dice: «Io sarò con te» (Es 3,12). Il profeta Isaia, al suo popolo che vive il pericolo di ricadere nuovamente nella schiavitù, annuncia che Dio susciterà un suo inviato che sarà nel popolo la Presenza di Dio che libera e salva: «Emmanuele, Dio-con-noi» (Is 7,14). La missione anticipatrice di Mosè e la promessa di Isaia è compiuta definitivamente in Gesù, 72/La S. Messa 72/Lezionario Dio-con-noi di Mt 1,23. Si tratta di una presenza liberatrice e salvifica definitiva, che Egli realizzerà con gesti di liberazione. La sua presenza accompagnerà i piccoli e deboli nuclei che costituiscono la comunità dei suoi discepoli sparsi ovunque in mezzo al mondo: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io-sono-con-loro» (Mt 18,20). E quando i membri della sua comunità saranno sparsi nel mondo per annunciare la sua parola e portare la sua salvezza, per tutto il tempo della storia dell’umanità pellegrina sulla terra, «Io-sarò-con-voi tutti i giorni, fino alla del mondo» (Mt 28,20). Si tratta di presenza che libera e salva, che viene incontro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura» (Mt 14,25-27), dice Gesù ai discepoli che si vedono minacciati dal vento contrario dopo una notte faticosa. Ed invita Pietro ad andare a lui: «Vieni». E quando Pietro si vede di essere sommerso dalle acque impetuose e mortali lo invoca: «Signore, salvami!». E può sperimentare la mano di Dio che in Gesù continua a salvare, come nelle Antiche Scritture, e allora Pietro confessa: «Tu sei veramente il figlio di Dio». A2. Il Messia delle Scritture «Genealogia di Gesù, figlio di Davide, figlio di Abramo»: così ha inizio il vangelo di Matteo. Inoltre ognuno dei cinque ‘racconti dell’infanzia’ è narrato come ‘compimento’ degli annunci dei profeti. È lui il ‘Messia’ atteso da Israele, la cui salvezza sarà estesa a tutti i popoli. La sua messianicità si manifesta in parole e opere: si potrebbe dire che il ‘manifesto’ messianico di Gesù sia dato dall’insieme dei capitoli 5-7, dove Gesù è presentato quale nuovo Mosè che sul nuovo monte da al nuovo popolo la nuova Legge seguiti dai capitoli 8-9 dove troviamo dieci racconti di miracolo mostrando in Gesù il nuovo liberatore dai mali che tengono schiava l’umanità. I discepoli, nel capitolo 10, sono inviati a continuare quest’azione Gesù. Di fronte a queste parole e a questi gesti di Gesù il profeta Giovanni Battista scopre la presenza del Messia e apre la comprensione della gente inviando la delegazione da Gesù con la domanda: «Sei tu quello che deve venire aspettiamo un altro?». Così la gente è invitata riconoscerlo per le sue opere di liberazione (i ciechi vedono, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è predicato il vangelo). Ecco le opere di Cristo che lo rivelano il Messia annunciato dai profeti. LaLezionario/73 S. Messa/73 A3. Gesù il Maestro e Signore In Matteo i discepoli non chiamano Gesù ‘maestro’ ma ‘Signore’. Casomai è Gesù che definisce se stesso come ‘il Maestro’ (23,8). Sono molti in Israele i ‘rabbì’ che spiegano le Scritture al loro gruppo di seguaci. Per Gesù non è così. Egli è l’unico. A lui solo appartiene di insegnare con «autorità» (7,29), autorità che corregge e rettifica l’interpretazione degli altri rabbì (5,22.28...) e che viene confermata dalle opere ‘che compie: perdonare i peccati (9,6), guarire le infermità degli uomini (8,18);.... La sua autorità di ‘Signore’ da ai suoi insegnamenti il carattere di Nuova Legge perenne per la comunità dei suoi discepoli. Matteo salda così l’unità delle Antiche Scritture con l’insegnamento stesso di Gesù: le Antiche Scritture ricevono l’interpretazione autentica e definitiva nell’interpretazione di Gesù e nella sua persona hanno il pieno compimento. B1. La comunità dei discepoli, nuovo Israele Il vocabolario del vangelo di Matteo accentua l’attenzione sulla comunità dei discepoli, da lui solo, nei vangeli, chiamata ‘ekklesìa’ (16,18 e 18,17). Si tratta di una comunità di discepoli (mathetes, termine usato da Matteo quasi tanto quanto Marco e Luca insieme), caratterizzata dal rapporto con il loro Maestro, più che dal rapporto con la legge: discepoli di Gesù più che discepoli della Legge. È perché seguono e imitano il loro Maestro che essi imparano la volontà di Dio, compiono la giustizia’ che Gesù per primo è venuto a compiere con finalità salvifica per tutti ed in maniera esemplare da imitare. Il discepolo diventa tale attraverso la ‘sequela’ (akoloutheo). Chi segue Gesù si lega a lui, sperimenta l’efficacia della sua azione salvifica, specie nei gesti di liberazione compiuti da Gesù (cfr. capp. 8-9) e lo riconosce come il salvatore. Nell’andare dietro a lui egli vive l’appello a quella perfezione che non consiste nell’osservanza minuziosa e legalistica della legge, ma nella sua piena realizzazione come legge dell’amore che diventa dono fraterno sempre più totale, realizzato in maniera sempre nuova e mai finita. «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e farisei...» (5,20); «Siate dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (5,48); «Se vuoi essere perfetto...» (19,21). Questa è la regola di vita dell’ekklesìa dei discepoli: il compimento totale 74/Lezionario della legge come pratica dell’amore totale. Si vedano anche i rapporti interni alla comunità descritti nel capitolo 18: umiltà, fraternità, corresponsabilità e pratica del perdono reciproco. B2. La missione della comunità dei discepoli Il Maestro e Signore affida alla sua comunità di essere nel mondo e nel tempo segno visibile della sua presenza nascosta con queste parole; «Andate dunque e fate discepoli (matheteuete) tutte le nazioni...» (28,19): siccome loro sono diventati discepoli nel rapporto con Cristo e da lui hanno imparato la legge dell’amore pieno (perfezione, giustizia) ora devono attirare altri uomini su questo stesso cammino esemplare. Faranno discepoli altri uomini immergendoli nella comunione con il Signore («battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»). Il loro insegnare si riferisce all’osservare tutto ciò che il maestro ha ‘comandato’ loro: si tratta di insegnare con la pratica esemplare lo stile di Gesù che «... percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle sinagoghe, predicando il vangelo e curando ogni malattia e infermità» (4,23-25; 9,35;...). Gesù ha compiuto la sua missione tra i discepoli, liberando, perdonando, amando concretamente fino al dono totale di sé; ha coinvolto i suoi discepoli nel suo cammino e nel suo dono; ora anch’essi sono inviati a fare lo stesso. CONCLUSIONE Queste semplici riflessioni potrebbero orientare il cammino liturgico domenicale e della Lectio: sappiamo che la Parola è insieme fonte inesauribile per attingere il mistero di Cristo, ma è anche pedagogica al mistero stesso, cioè ci introduce gradualmente. Anche l’omelia potrebbe essere meno saltuaria o occasionale e potrebbe tener presente che ogni brano domenicale è parte di un tutto che è il vangelo di Matteo quale testimonianza coerente di un ‘ritratto’ di Cristo e della sua chiesa. Certamente nel Ciclo A una maggiore continuità di lettura di Mt è nel tempo ordinario, con una buona metà dei vangeli domenicali tratti dai ‘cinque discorsi’. Lezionario/75 USO DEL LEZIONARIO FESTIVO l) Le letture della Messa vanno prese obbligatoriamente dai nuovi Lezionari definitivi. 2) Nelle Domeniche e nelle solennità del Signore si usa il Lezionario domenicale e festivo. 3) Nelle solennità e feste della Beata Vergine Maria e dei Santi si usa il Lezionario per le celebrazioni dei Santi. Tuttavia le letture delle solennità e quelle delle feste da celebrarsi in Domenica sono riportate anche nel Lezionario domenicale e festivo. USO DEL LEZIONARIO FERIALE Il Lezionario feriale deve essere usato nei giorni feriali, anche quando si celebra la Messa di una memoria della Vergine o di un santo, e quando si celebra una Messa votiva o una delle Messe per le diverse circostanze (Istruzione Gen. del Messale n. 319), tenendo presente che fanno eccezione: 1) Alcune memorie, che hanno letture proprie (Lezionario dei santi) e che sono segnate nel calendario ogni volta. 2) Altre memorie, che possono avere letture appropriate (Le­zionario dei santi) e che vengono usate, se lo richiedono particolari motivi pastorali della celebrazione. 3) Le Messe votive e le Messe per le varie circostanze, che possono avere le letture adatte dal Lezionario proprio, ma sempre se lo richiedono le esigenze pastorali della celebrazione (Ordinamento Generale n. 369). 4) Le Messe dei defunti, che hanno sempre letture proprie (Le­zionario dei defunti). Si tenga presente in ogni caso, quanto dice il n. 316 della Istruzione Gen. del Messale: «il sacerdote cerchi soprattutto di non omettere troppo spesso e senza motivo sufficiente le letture assegnate per i singoli giorni dal Lezionario feriale: la Chiesa desidera infatti che venga offerta ai fedeli una mensa sempre più abbondante della parola di Dio». 76/La S. Messa 76 INDICAZIONI PASTORALI E ORGANIZZATIVE SUL CATECUMENATO In questi anni anche nella nostra Chiesa Vicentina abbiamo avuto la grazia di accompagnare un numero significativo di adulti a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il catecumenato sta diventando sempre più un’esperienza importante, che ci aiuta a rigenerare le nostre comunità cristiane e a riscoprire la gioia di far nascere alla vita cristiana nuovi fratelli nella fede. Sono trascorsi alcuni anni da quando il mio predecessore mons. Pietro Nonis ha istituito in Diocesi il “Servizio diocesano per il catecumenato”. Successivamente mons. Cesare Nosiglia ne ha approvato lo Statuto e ha dato alcuni orientamenti pastorali, raccolti nel fascicolo “Cristiani non si nasce, ma si diventa”. Alla luce dell’esperienza fatta in questi anni, mi sembra opportuno dare alcune ulteriori indicazioni, accogliendo i suggerimenti di quanti stanno lavorando in questo campo. 1.Si conferma innanzitutto che il primo passo da parte del parroco (o del sacerdote che segue chi chiede l’ammissione al catecumenato) è prendere contatto con il Delegato vescovile per concordare l’itinerario formativo, individuare alcuni utili sussidi e prevedere un incontro con i candidati. 2.È stata ravvisata la necessità di curare maggiormente la parte organizzativa, in modo che il Delegato vescovile possa essere più disponibile per seguire i percorsi formativi. Incarico pertanto del servizio di segreteria la cancelleria vescovile, a cui ci si dovrà rivolgere per l’iscrizione dei catecumeni, per la registrazione dei vari passaggi e per la concessione di tutte le facoltà di competenza del Vescovo diocesano. Il libro dei catecumeni verrà conservato presso la Cancelleria, che ne curerà l’aggiornamento. 3.Si richiama la necessità di verificare, prima ancora dell’iscrizione al catecumenato, la situazione matrimoniale di chi chiede di iniziare il cammino per diventare cristiano. Per chi si dovesse trovare in una situazione matrimoniale irregolare, è necessario che al momento dell’iscrizione al catecumenato si concordi con l’interessato tempi e modalità per la celebrazione del matrimonio canonico, che deve tenersi prima del conferimento dei sacramenti della iniziazione cristiana. Solo in casi eccezionali e con il permesso del Vescovo, si potrà far coincidere La S. Messa/77 77 la celebrazione delle nozze con il conferimento dei sacramenti dell’iniziazione. 4.Sembra opportuno ricordare che i sacramenti dell’iniziazione cristiana agli adulti devono essere conferiti all’interno della Veglia pasquale. Non si deve dimenticare il significato teologico e liturgico che la tradizione della Chiesa attribuisce a questa celebrazione, che è il vertice della vita liturgica della Chiesa. Di norma pertanto non si chieda di conferire i sacramenti dell’iniziazione cristiana fuori della veglia pasquale: eventuali eccezioni vanno autorizzate dal vescovo per gravi motivi. Il desiderio di celebrare in un unico momento i sacramenti dell’iniziazione e le nozze non è motivo sufficiente per autorizzare eccezioni alla norma generale. 5.Il conferimento del battesimo agli adulti è strettamente legato al ministero del Vescovo, tanto che i presbiteri per battezzare lecitamente un adulto necessitano della sua licenza. Premesso pertanto che di norma i sacramenti dell’iniziazione cristiana degli adulti sono conferiti dal Vescovo nella Chiesa Cattedrale durante la veglia pasquale, su richiesta del parroco potrà essere concessa la possibilità di celebrarli nella Chiesa parrocchiale sempre durante la veglia pasquale. Salvo situazioni eccezionali, non si ritiene opportuno permettere la celebrazione nei centri pastorali per gli immigrati e nelle parrocchie della città di Vicenza, dato il particolare legame di queste ultime con la Chiesa Cattedrale. 6.Per sottolineare il legame con il Vescovo e con la Chiesa diocesana, a tutti i catecumeni è chiesto di partecipare al rito della elezione, che si tiene all’inizio della Quaresima. Dopo aver ricevuto il battesimo, i nuovi battezzati saranno invitati a partecipare alla Veglia di Pentecoste, presieduta dal Vescovo in Cattedrale. Vicenza, dalla Curia diocesana, 19 maggio 2013, Solennità di Pentecoste + Beniamino Pizziol Vescovo di Vicenza CALENDARIO 80/Prospettive pastorali NUOVO RITO DELLE ESEQUIE Indicazioni pastorali diocesane Il testo delle indicazioni si trova in questo calendario a pag. 54. AVVERTENZE I Parroci e Rettori di chiese, alle feste disposte in questo calendario durante l’anno, aggiungano le seguenti feste particolari: 1. La solennità del Titolare della Chiesa, se consacrata o solennemente benedetta. 2. La solennità dell’anniversario della Dedicazione della propria Chiesa, se è stata consacrata e si conosce il giorno della De­dicazione. Se non si conosce il giorno, l’anniversario si deve ce­lebrare il giorno 25 ottobre. 3. La solennità del Patrono principale del luogo rite constitutus. 4. Eventuali feste concesse con indulto apostolico. 5. La memoria dei santi o beati, i cui corpi sono venerati nella propria chiesa. Prospettive pastorali/81 CAMMINIAMO INSIEME PER ATTUARE LA PROPOSTA DIOCESANA “Generare alla vita di fede” La proposta che vogliamo condividere poggia su tre pilastri, tre convinzioni… • Primo pilastro: la Chiesa è una madre che genera alla fede (oltre che maestra ed anche figlia…). Soffermiamoci sul fatto che è madre e genera alla fede: non si appartiene alla Chiesa come si appartiene alla società, alla politica o ad un’associazione… si appartiene alla Chiesa con un legame vitale paragonabile a quello che intercorre tra una madre e il proprio figlio (come si è espresso recentemente anche Papa Francesco). La Chiesa, come una madre, nutre, accompagna, corregge, sostiene e incoraggia fino all’indipendenza e la piena libertà e autonomia del figlio. • Secondo pilastro: è una Chiesa di adulti che accompagna e introduce all’incontro personale con Cristo. Compito della comunità che genera non è dunque principalmente “dare” i sacramenti ma portare i più piccoli ad incontrare Cristo. Dall’incontro con Cristo scaturisce una vita “nuova” capace di una testimonianza evangelica. • Terzo pilastro: tutta la comunità è corresponsabile nell’educazione cristiana dei più piccoli. Anzitutto i genitori e la famiglia (nonni, zii, parenti), poi i catechisti e tutti gli operatori pastorali. Così, ad esempio, l’oratorio è il cortile delle differenze dove si annuncia il Vangelo a partire dal modo in cui si accolgono i ragazzi. * Queste convinzioni si fondano a loro volta su quanto leggiamo nella Parola di Dio, in particolare dall’evangelista Luca negli Atti degli Apostoli. * L’insegnamento degli apostoli… tutto nasce dall’ascolto e dal confronto con la Parola. * La comunione fraterna... l’ascolto e l’accoglienza della Parola ci impegnano a fare comunità. * La frazione del pane... la comunione al pane con-diviso fa nascere la fraternità. * La preghiera... in tutto sperimentiamo la presenza viva del Signore con il quale ci intratteniamo nel dialogo della preghiera. “Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli 82/La S. Messa 82/Prospettive pastorali che erano salvati”: al di là delle possibili strategie pastorali siamo consapevoli di essere strumenti nelle mani di Dio e che la salvezza e la redenzione rimangono principalmente opera dell’amore misericordioso di Dio. Obiettivi generali della Nota catechistico pastorale. * Rivedere e rinnovare le prassi dell’annuncio e quella catechistica. * Avvicinare, coinvolgere e formare gli adulti delle nostre comunità, tenendo presente le varie e diverse forme di appartenenza (ricordiamo l’immagine dei cerchi concentrici richiamata nell’ultimo Sinodo Diocesano). * Cambiare l’ordine dei sacramenti ripristinando quello originario che vede concludersi il tempo dell’Iniziazione Cristiana con la celebrazione dell’Eucaristia (un cammino iniziatico non può che sfociare nell’esperienza comunitaria che si può ripetere ogni settimana). * Applicare ai cammini catechistici lo stile catecumenale prevedendo sempre il primo annuncio, l’evangelizzazione, la catechesi, la mistagogia, che significa saper gustare e vivere il dono ricevuto nel sacramento celebrato. Il modello catecumenale dovrebbe aiutare anche a superare le prassi eccessivamente standardizzate e organizzate. Tre passi da fare quest’anno, insieme, con fiducia: * Esaminare la nota. Ciò comporta la lettura attenta soprattutto della prima parte arricchendo la riflessione col proprio contributo, con la libertà anche di rivedere le schede incluse nella parte finale del testo. * Indicare un referente per ogni parrocchia o unità pastorale (può essere una persona impegnata con intelligenza nell’ambito catechistico, oppure un animatore capace di entusiasmare, o un componente preparato del Consiglio pastorale), che sia punto di riferimento della riflessione svolta nella comunità cristiana e di collegamento con gli Uffici competenti della Diocesi: le modalità verranno indicate strada facendo. * Programmare e vivere la settimana della comunità. C’è bisogno di un tempo in cui si riducano le normali attività pastorali per convergere tutti insieme, a partire proprio dagli operatori pastorali, in un’esperienza di preghiera e di ascolto della Parola di Dio. È, infatti, nello stare insieme che i cristiani possono rinnovarsi e rigenerarsi nella fede per essere a loro volta capaci di generare alla fede i piccoli e i giovani. Dicembre/83 Cristo Gesù, Emmanuele in eterno, Capo della Chiesa e suo Sposo fedele, tu che un giorno verrai, e riconsegnerai il Regno al Padre: abbi pietà di noi! Dicembre 2013 Da ricordare e preparare: SOLENNITÀ DELL’IMMACOLATA CELEBRAZIONI PENITENZIALI DELL’AVVENTO NOVENA DI NATALE NATALE FESTA DELLA S. FAMIGLIA GIORNATA DELLA PACE LEZIONARIO FESTIVO: ciclo A LEZIONARIO FERIALE: Tempo di Avvento / Quaresima / Pasqua: ciclo unico Tempo Ordinario: Anno II 84/Dicembre TEMPO DI AVVENTO Il tempo di Avvento fu istituito perché i fedeli si preparassero alla celebrazione del Natale, ma entro breve tempo assunse anche un significato escatologico: ricorda infatti la duplice venuta del Signore, cioè la venuta tra gli uomini, e la venuta alla fine dei tempi. È un tempo di lieta attesa. Benché i testi liturgici dell’Avvento conferiscano a questo tempo una caratteristica di unità, che brilla soprattutto nella lettura quasi quotidiana del profeta Isaia, tuttavia l’Avvento può bene essere diviso in due parti; ciascuna di esse ha una sua particolare importanza, molto bene espressa dalle due coppie di prefazi. Indicazioni pastorali e disposizioni liturgiche: 1) Lo spirito di gioiosa attesa caratteristico dell’Avvento può trovare espressione con diverse modalità: a. Le Celebrazioni della Parola in preparazione alla liturgia della Domenica sono raccomandate specialmente in questo Tempo. b. Nella S. Messa gli elementi eucologici (orazioni, prefazio, antifone) sono particolarmente efficaci. La scelta dei canti sia attentamente curata, per ravvivare la fede della Comunità nella venuta del Signore. c. È raccomandato il pio esercizio della Novena dell’Immacolata, orientandolo nello spirito dell’Avvento, usufruendo delle letture bibliche feriali, che sottolineano il mistero della salvezza delle nazioni in Cristo, in cui si inserisce la vocazione della Vergine Madre, “che lo attese con ineffabile amore” (Pref. Avvento II). 2) La preparazione immediata alla festa del Natale, è costituita oltre che dalla tradizionale Novena, dalle Messe proprie dal 17 al 24 dicembre, precedute opportunamente con la liturgia delle Lodi o dei Vesperi con le stupende “antifone O” (vedi Liturgia delle Ore dal 17 al 24 dicembre). 3) La celebrazione della nascita di Cristo nel mondo deve disporre la Comunità allo spirito missionario ed ecumenico e alla partecipazione alle gioie e alle sofferenze dei fratelli nel mondo: si sensibilizzino i fedeli in merito, affinché evitino sprechi e atteggiamenti contrari al mistero che celebrano. 4) La Messa della feria è proposta dal Messale per ciascun giorno della settimana (orazioni alternative sopra le offerte e dopo la comunione a pag. 929 del Messale), e dal giorno 17 dicembre quella propria per ciascun giorno, sempre con le letture riportate nel Lezionario. Dicembre/85 5) Nelle ferie fino al 16 dicembre non sono permesse le Messe “ad diversa”, le votive e le quotidiane dei defunti, a meno che la loro celebrazione non sia richiesta dalla utilità pastorale dei fedeli (OGMR 376. 381). Sono permesse le S. Messe dei Santi ricordati nel Calendario in questi giorni, o dei Santi ricordati nel Martirologio nello stesso giorno (OGMR 355b). Dal giorno 17 al 24 dicembre non sono permesse le Messe dei Santi, dei quali ricorre la memoria. Si può però, nella Messa della feria, sostituire la colletta con quello del Santo ricordato (OGMR 355a). 6) L’organo e altri strumenti musicali siano usati con quella moderazione che rispecchia la devota e gioiosa attesa, ma non ancora la gioia piena del Natale (OGMR 313b). Lo stesso principio vale per l’uso dei fiori (cfr Caeremoniale episcoporum n. 236). 7) Anche per la celebrazione del Matrimonio si tenga presente la natura particolare di questo Tempo. REMISSIONE DELLA SCOMUNICA PER ABORTO PROCURATO Prot. Gen. 538/2013 Desiderando dare un segno della sollecitudine materna della Chiesa, che sia allo stesso tempo un invito alla penitenza e alla riconciliazione, continuando la prassi seguita dai miei predecessori, anche per l’anno liturgico 2013-2014, limitatamente ai tempi “forti” dell’anno liturgico, CONCEDO nell’ambito della Diocesi di Vicenza a tutti i confessori la facoltà di rimettere nell’atto della confessione sacramentale la scomunica relativa all’aborto procurato (can. 1398) senza l’onere del ricorso di cui al can. 1357 § 2. Tale concessione vale per i seguenti periodi: dal 30 novembre 2013 (Prima domenica di Avvento) al 12 gennaio 2014 (Festa del Battesimo di Gesù) e dal 5 marzo 2014 (Mercoledì delle Ceneri) all’8 giugno 2014 (Solennità di Pentecoste). Quanto alle condizioni e alle modalità per la remissione della scomunica si rinvia ai cann. 1323-1324; 1347 § 2; 1358. Vicenza, dalla Curia Diocesana, 4 ottobre 2013 Festa di San Francesco d’Assisi + Beniamino Pizziol, Vescovo sac. Pierantonio Pavanello, Cancelliere vescovile 86/Novembre L.O. I Settimana 30 NOVEMBRE - Sabato I Vespri della Domenica seguente: inizia il Tempo di Avvento. Volume I della Liturgia delle Ore. Messa Vespertina della Domenica seguente. Compieta della Domenica – Viola. * Dalla Compieta di oggi alla Compieta del 23 dicembre incluso, si dice l’antifona mariana Alma Redemptoris. ATTENZIONE Il Messale presenta a pag. 962 le collette per le Domeniche e solennità. Queste collette, ispirate ai brani della Sacra Scrittura indicati per gli anni A B C del Lezionario festivo, non aboliscono i formulari della “Editio typica”, ma offrono una più ampia possibilità di scelta. Pertanto il presbitero presidente le potrà utilizzare quando, già nel preparare le varie parti della Messa insieme con i ministri e altre persone, lo ritenga opportuno per il bene spirituale dell’assemblea (cfr. Ordinamento Generale del Messale Romano, n. 352). Ricordiamo i nostri confratelli defunti Nel calendario vengono segnati gli anniversari dei confratelli defunti negli ultimi quindici anni. L.O. I Settimana 1 Dicembre/87 DOMENICA I DI AVVENTO – Viola. Liturgia delle Ore della Domenica, dalla I settimana del salterio e dal proprio del Tempo; Te Deum. Messa propria, senza Gloria, Credo, Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FESTIVO: Is 2,1-5 Rm 13,11-14a Mt 24,37-44 Oggi non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. Ogni Domenica è possibile compiere all’inizio della Messa, la benedizione e l’aspersione con l’acqua benedetta in ricordo della Pasqua di risurrezione di Gesù e del nostro battesimo. Il rito si inserisce dopo il saluto iniziale della Messa e tiene il posto dell’atto penitenziale. L’acqua benedetta verrà poi versata nelle pile e i fedeli potranno anche portarla a casa (vedi pag. 1031 del Messale). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 2 Lunedì della I settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 4,2-6 Mt 8,5-11 N.B. Vedi uso del lezionario feriale a p. 75. 3 Martedì. S. Francesco Saverio, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria; Prefazio di Avvento I o IA o del santo. LEZIONARIO FERIALE: Is 11,1-10 Lc 10,21-24 88/Dicembre 4 L.O. I Settimana Mercoledì della I settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 25,6-10a Mt 15,29-37 Oppure S. Giovanni Damasceno, presbitero e dottore della Chiesa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria; Prefazio di Avvento I o IA o del santo. Preghiamo per don Sillo Dall'Amico († 2012). 5 Giovedì della I settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 26,1-6 Mt 7,21.24-27 1° giovedì del mese: giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. p. 61). Intenzione: per tutti i giovani che vivono la propria ricerca vocazionale. Trovino nell’aiuto dello Spirito Santo la forza di decisioni radicali e coraggiose per seguire, con tutto il cuore, il Signore. Preghiamo anche per i giovani che condivideranno l’esperienza degli Esercizi Spirituali Vocazionali, presso Villa S. Carlo di Costabissara, dal mattino del 26 alla cena del 28 dicembre. 6 Venerdì della I settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 29,17-24 Mt 9,27-31 L.O. I/II Settimana La S. Dicembre/89 Messa/89 Oppure S. Nicola, vescovo, memoria facoltativa– Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa del santo; Prefazio di Avvento I o IA o del santo. Nei venerdì dell’anno non si fa stretto obbligo di astenersi dalle carni, lasciando ai fedeli libertà nella scelta di altra opera di penitenza, in sostituzione di tale obbligo. Può essere opera penitenziale l’astenersi da cibi particolarmente desiderati o costosi, un atto di carità spirituale o corporale, la lettura di un brano della Sacra Scrittura, un esercizio di pietà preferibilmente a carattere familiare un maggior impegno nel portare il peso delle difficoltà della vita, la rinuncia ad uno spettacolo o divertimento, ed altri atti di mortificazione. Sono tenuti ad osservare la legge dell’astinenza tutti coloro che hanno compiuto i 14 anni (cfr Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza, nota C.E.I. del 4 ottobre 1994). 7 Sabato. S. Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria; Prefazio di Avvento I o IA o del santo. LEZIONARIO FERIALE: Is 30,19-21.23-26 Mt 9,35—10,1.6-8 I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Viola. S. Messa vespertina dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. (La Chiesa italiana ha ottenuto la concessione di celebrare la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria nel giorno proprio, pur coincidendo con la II Domenica di Avvento. Per conservare comunque il senso del tempo liturgico si mantiene la seconda lettura della Liturgia domenicale, facendo menzione del tema dell’Avvento nella omelia e nella preghiera universale). 8 DOMENICA II DI AVVENTO. IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della Domenica, dalla II settimana del salterio e dal proprio del Tempo; Te Deum. 90/La S. Messa 90/Dicembre L.O. II Settimana Messa propria della solennità: Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Gn 3,9-15.20 Rm 15,4-9 Lc 1,26-38 Oggi non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. Preghiamo per don Luciano Fabris († 2002). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Viola. 9 Lunedì della II settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento, I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 35,1-10 Lc 5,17-26 Oppure S. Juan Diego Cuahtlatoatzin, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria, Prefazio di Avvento I o IA o del santo. Preghiamo per don Beniamino Nicolin († 2010) e per don Domenico Borriero († 2012). 10 Martedì della II settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento, I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 40,1-11 Mt 18,12-14 L.O. II Settimana 11 La S. Dicembre/91 Messa/91 Mercoledì della II settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 40,25-31 Mt 11,28-30 Oppure S. Damaso I, papa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria; Prefazio di Avvento I o IA o del santo. 12 Giovedì della II settimana di Avvento – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FERIALE: Is 41,13-20 Mt 11,11-15 Oppure Beata Vergine Maria di Guadalupe, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria; Prefazio di Avvento o della B.V.M. Preghiamo per don Giovanni De Boni († 2000) e per don Giuseppe Borso († 2012). 13 Venerdì. S. Lucia, vergine e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria; Prefazio di Avvento I o IA o della santa. LEZIONARIO FERIALE: Is 48,17-19 Mt 11,16-19 92/Dicembre L.O. II/III Settimana 14 Sabato. S. Giovanni della Croce, presbitero e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria; Prefazio di Avvento I o IA o del santo. LEZIONARIO FERIALE: Is 48,1-4.9-11 Mt 17,10-13 Preghiamo per don Adelio Mantiero († 2008). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. Dai I Vespri si può usare il color rosaceo. N.B. Si tenga pure presente che il mercoledì, il venerdì e il sabato della prossima settimana sono i giorni fissati per ricordare nella preghiera l’ìnizio della nuova stagione: si potrà valorizzare in tal senso la preghiera dei fedeli, utilizzando anche i formulari proposti a p. 71 dell’Orazionale e a p 742 del Benedizionale. PREPARAZIONE IMMEDIATA AL NATALE I giorni dal 17 al 24 dicembre sono ordinati ad una più diretta preparazione al Natale del Signore. La Novena del Natale è sorta per comunicare ai fedeli la ricchezza di una liturgia alla quale essi non avevano facile accesso. La novena natalizia ha svolto effettivamente una funzione salutare e può continuare ancora a svolgerla. Tuttavia nel nostro tempo, in cui è stata resa più agevole al partecipazione del popolo alle celebrazioni liturgiche, sarà auspicabile che nei giorni 17-23 dicembre sia solennizzata la celebrazione dei Vespri con le “antifone maggiori” e i fedeli siano invitati a parteciparvi. Tale celebrazione, prima o dopo della quale potranno essere valorizzati alcuni elementi cari alla pietà popolare, costituirebbe un’eccellente “novena del Natale” pienamente liturgica e attenta alle esigenze della pietà popolare. All’interno della celebrazione dei Vespri si possono sviluppare alcuni elementi già previsti (es omelia, uso dell’incenso, adattamento delle intercessioni). [Congregazione per il Culto Divino, Direttorio su pietà popolare e liturgia (2001), n.103] In questi giorni non sono permesse le celebrazioni votive o per varie necessità. Gli eventuali sposi siano avvertiti della peculiare natura di questo Tempo. Il suono dell’organo e degli altri strumenti sia limitato all’accompagnamento del canto. L.O. III Settimana Dicembre/93 15 DOMENICA III DI AVVENTO – “Gaudete” – Viola o Rosaceo. Liturgia delle Ore della Domenica, dalla III settimana del salterio e dal proprio del Tempo; Te Deum. Messa propria, senza Gloria, Credo, Prefazio di Avvento I o IA. LEZIONARIO FESTIVO: Is 35,1-6a.8a.10 Gc 5,7-10 Mt 11,2-11 Oggi non sono consentite le Messe dei defunti, comprese l’esequiali. Preghiamo per don Angelo Pasqualetto († 2003). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 16 Lunedì. DEDICAZIONE DELLA CHIESA CATTEDRALE DI VICENZA – Bianco. Il 23 dicembre 1950 la Cattedrale di Vicenza, dopo i lavori di restauro post-bellico, veniva solennemente dedicata a Dio. Ogni anno il 16 dicembre (poiché dal 17 al 24 la Chiesa vive le “Ferie Maggiori d’Avvento”) la Comunità cristiana ricorda quell’avvenimento e celebra con fede il proprio Signore, che nel segno del tempio materiale, continua a farsi presente in mezzo al suo popolo e lo edifica incessantemente come sacerdozio santo. In Cattedrale: solennità. Liturgia delle Ore della Dedicazione della chiesa; all’Ora Media: salmi complementari. Messa nell’anniversario della Dedicazione, con Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: pagg. 675-701. Oggi non sono permesse le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Nelle altre chiese della città e della Diocesi: festa. Liturgia delle Ore dal comune della Dedicazione della chiesa; all’Ora Media: antifona e salmi del giorno. 94/Dicembre L.O. III Settimana Messa nell’anniversario della Dedicazione della chiesa (n. 2). Gloria, Letture proprie, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: pagg. 675-701. “La Chiesa Cattedrale, che è il tempio principale della Chiesa locale, è un segno di unità, quale luogo privilegiato di incontro del Popolo di Dio, che vi si raccoglie intorno al proprio Vescovo per ascoltarne la parola, cantare le lodi di Dio e celebrare i divini misteri. Qui, dice la Costituzione sulla Sacra Liturgia, “c’è la principale manifestazione della Chiesa nella partecipazione piena e attiva di tutto il popolo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima Eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare, cui presiede il Vescovo, circondato dal suo presbiterio e dai ministri” (Sacrosanctum Concilium, 41). Nell’Eucaristia celebrata dal Vescovo nella Cattedrale risplende, dunque, nel modo più luminoso l’unità della Chiesa: lì sta la radice e il centro delle comunità, lì il segno e la causa dell’unità del popolo di Dio”. (Giovanni Paolo II) Preghiamo per don Edoardo Vanzo († 2003) e per don Giuseppe Balestro († 2008). 17 DICEMBRE, martedì – Viola. Liturgia delle Ore della feria; al Magnificat antifona “O Sapienza”. Messa della feria; Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FERIALE: Gen 49,2.8-10 Mt 1,1-17 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. 18 DICEMBRE, mercoledì – Viola. Liturgia delle Ore della feria; al Magnificat antifona “O Signore, guida della casa di Israele”. Messa della feria; Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FERIALE: Ger 23,5-8 Mt 1,18-24 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Antonio Lazzaretti († 1999) e per don Dino Sudiro († 2012). L.O. III Settimana Dicembre/95 19 DICEMBRE, giovedì – Viola. Liturgia delle Ore della feria; al Magnificat antifona “O Germoglio di Jesse”. Messa della feria; Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FERIALE: Gdc 13,2-7.24-25a Lc 1,5-25 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. 20 DICEMBRE, venerdì – Viola. Liturgia delle Ore della feria; al Magnificat antifona “O Chiave di Davide”. Messa della feria; Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FERIALE: Is 7,10-14 Lc 1,26-38 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Antonio Polo († 2012). 21 DICEMBRE, sabato – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria; Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FERIALE: Ct 2,8-14 oppure Sof 3,14-18a Lc 1,39-45 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Si può fare la commemorazione di S. Pietro Canisio (p. 20). Preghiamo per don Aldo Pasquale († 2007). I Vespri della Domenica: al Magnificat antifona “O Astro che sorgi” – Compieta della Domenica. 96/Dicembre 22 L.O. IV Settimana DOMENICA IV DI AVVENTO – Viola. Liturgia delle Ore della Domenica, dalla IV settimana del salterio e dal proprio del Tempo; Te Deum. Messa propria, senza Gloria, Credo, Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FESTIVO: Is 7,10-14 Rm 1,1-7 Mt 1,18-24 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Domenica: al Magnificat antifona “O Re delle genti” – Compieta della Domenica. 23 DICEMBRE, lunedì – Viola. Liturgia delle Ore della feria; al Magnificat antifona “O Emmanuele”. Messa della feria; Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FERIALE: Ml 3,1-4.23-24 Lc 1,57-66 Oggi non sono permesse le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Si può fare la commemorazione di S. Giovanni da Kety (p. 20). Preghiamo per don Giovanni Migliorini († 2004). 24 DICEMBRE, martedì – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa mattutina della feria; Prefazio di Avvento II o IIA. LEZIONARIO FERIALE: 2 Sam 7, 1-5.8b-12.14a.16 Lc 1, 67-79. Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Mario Bogotto († 2005). I Vespri del Natale – Compieta della Domenica – Bianco. L.O. IV Settimana Dicembre/97 Messa vespertina propria della vigilia del Natale: Bianco; Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Is 62,1-5 At 13,16-17.22-25 Mt 1,1-25 oppure Mt 1,18-25 Questa notte e domani mattina il servizio di canto nella chiesa Cattedrale sarà prestato dal Coro della Cattedrale; alla sera dalle Religiose della città. TEMPO DI NATALE Il tempo del Natale decorre dai primi Vespri del Natale del Signore fino alla Domenica dopo l’Epifania. I momenti più significativi sono: la liturgia della Vigilia, le tre messe natalizie, l’ottava del Natale con la solennità della Madre di Dio, l’Epifania e il Battesimo di Gesù. Indicazioni pastorali: 1) La vigilia sia vissuta come giorno di riflessione e preparazione della comunità parrocchiale all’evento natalizio. 2) Nelle chiese ove si celebra la Messa di mezzanotte si ometta la Messa vespertina, per riservare il pomeriggio e la sera della Vigilia alla celebrazione del Sacramento della Penitenza. 3) È raccomandato che nella notte del Natale, prima della Messa, sia convenientemente celebrata una solenne Veglia con l’Ufficio della lettura, come è vivamente suggerito dalla Liturgia delle Ore (Principi e norme per la Liturgia delle Ore, n. 215). 4) Le tre Messe di Natale: tutti i sacerdoti possono (non è obbligatorio) celebrare o concelebrare le tre Messe: a) purché le celebrino all’orario corrispondente: a notte, all’aurora, nel giorno. Non è ammessa la prassi di celebrare le tre Messe una dopo l’altra, a qualsiasi ora; b) le tre Messe di Natale sono giustificate principalmente da motivi pastorali, più che da devozione personale; c) si tenga presente che le tre Messe offrono una grande ricchezza di testi eucologici e scritturistici della solennità del Natale. 5) I fedeli hanno la possibilità e l’opportunità di comunicarsi alla Messa di mezzanotte e ad una Messa del giorno di Natale. 6) La Messa della “notte di Natale” non può essere anticipata alle ore vespertine o serali, ma deve essere celebrata in nocte. La sera del 24 dicembre non si celebra la Messa del Natale, né quella della notte, ma la “Messa vespertina della vigilia”. 7) L’Ottava del Natale è ordinata in modo da sottolineare il suo carattere particolare: festa per il Cristo, fatto uomo. Durante l’Ottava vengono celebrate: a) La festa della Santa famiglia: è bene che siano gli sposi a preparare e a rendere attiva la festa, esercitando i ruoli liturgici consentiti; b) La solennità della S. Madre di Dio, che è la festa più antica della divina maternità di Maria e chiude l’Ottava del Natale. Viene celebrata in questo giorno la Giornata Mondiale della Pace. 8) L’Epifania del Signore è la seconda solennità portante il tempo natalizio delle manifestazioni del Signore verso tutti gli uomini. 98/Dicembre L.O. IV Settimana 9) La festa del Battesimo di Gesù, celebra “Dio che consacra in Spirito Santo Gesù di Nazareth, suo Figlio prediletto”. Con questa festa si considera chiuso il Tempo di Natale. 10) In questo periodo natalizio, in particolare il giorno dell’Epifania, le comunità cristiane promuovono iniziative nello spirito e per le finalità della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria. Nella Chiesa Cattedrale il Vescovo presiede la solenne liturgia del Natale: ore 24 Messa “in nocte”; al mattino Messa del Giorno con Benedizione papale; nel pomeriggio i II Vespri. Alle Religiose della città è raccomandata la partecipazione ai II Vespri del Natale in Cattedrale alle ore 17.30. 25 Mercoledì. NATALE DEL SIGNORE, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della Solennità. Messe tutte tre proprie, Gloria e Credo, Prefazio del Natale (Communicantes proprio nel Canone Romano; si fa il ricordo proprio del Natale nelle preghiere eucaristiche II e III). Si genuflette alle parole del Credo: “per opera dello Spirito Santo... si è fatto uomo”. LEZIONARIO FESTIVO: Messa della notte: Is 9,1-6 Tt 2,11-14 Lc 2,1-14 - Messa dell’aurora: Is 62,11-12 Tt 3,4-7 Lc 2,15-20 - Messa del giorno: Is 52,7-10 Eb 1,1-6 Gv 1,1-18 oppure 1,1-5.9-14 Non sono consentite le Messe dei defunti, comprese l’esequiali, e le Messe negli oratori privati. II Vespri propri – Compieta della Domenica. L.O. IV Settimana 26 Dicembre/99 Giovedì. S. STEFANO PROTOMARTIRE, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifone e salmi della feria (giovedì della IV settimana). Messa della festa: con Gloria, senza Credo, Prefazio del Natale (nel Canone Romano Communicantes del Natale; ricordo proprio del Natale nelle preghiere eucaristiche II e III). LEZIONARIO DEI SANTI: At 6,8-10;7,54-59 Mt 10,17-22 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Dalla mattina di oggi fino alla cena del 28 dicembre a Villa S.Carlo: Esercizi spirituali vocazionali per giovani. Vespri: antifone e salmi dei II vespri del Natale, dalla lettura breve come nel proprio del 26 dicembre – Compieta della Domenica. 27 Venerdì. S. Giovanni, apostolo ed evangelista, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifone e salmi della feria. Messa della festa: con Gloria, senza Credo, Prefazio del Natale (nel Canone Romano Communicantes del Natale; ricordo proprio del Natale nelle preghiere eucaristiche II e III). LEZIONARIO DEI SANTI: 1Gv 1,1-4 Gv 20,2-8 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Rino Michelazzo († 2000) e per don Giuseppe Garzaro († 2004). Vespri: antifone e salmi dei II vespri del Natale, dalla lettura breve come nel proprio del 27 dicembre – Compieta della Domenica. 100/Dicembre 28 L.O. IV/I Settimana Sabato. SANTI INNOCENTI MARTIRI, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifone e salmi della feria. Messa della festa: con Gloria, senza Credo, Prefazio del Natale (nel Canone Romano Communicantes del Natale; ricordo proprio del Natale nelle preghiere eucaristiche II e III). LEZIONARIO DEI SANTI: 1Gv 1,5—2,2 Mt 2,13-18 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Vespri: antifone e salmi dei II vespri del Natale, dalla lettura breve come nel proprio del 28 dicembre – Compieta della Domenica. 29 Domenica dopo Natale. SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona propria e salmi della Domenica della I settimana del salterio. Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio del Natale (nel Canone Romano Communicantes del Natale; ricordo proprio del Natale nelle preghiere eucaristiche II e III). LEZIONARIO FESTIVO: Sir 3,2-6.12-14 Col 3,12-21 Mt 2,13-15.19-23 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Tommaso Bechet. Preghiamo per don Giovanni Baraldi († 2000). II Vespri della festa – Compieta della Domenica. L.O. I Settimana 30 Dicembre/101 Lunedì. VI GIORNO FRA L’OTTAVA DI NATALE – Bianco. Liturgia delle Ore dell’ottava di Natale con parti proprie dal 30 dicembre; all’Ora Media antifona del Tempo e salmi della feria (lunedì della I settimana del salterio). Messa propria, con Gloria senza Credo, Prefazio del Natale (nel Canone Romano Communicantes del Natale; ricordo proprio del Natale nelle preghiere eucaristiche II e III). LEZIONARIO FERIALE: 1Gv 2,12-17 Lc 2,36-40 Oggi non sono permesse le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Vittorio Cailotto († 2006) e per don Giovanni Munari († 2010). Vespri: antifone e salmi dei II vespri del Natale, dalla lettura breve come nel proprio del 30 dicembre – Compieta della Domenica. 31 Martedì. VII GIORNO FRA L’OTTAVA DI NATALE – Bianco. Liturgia delle Ore dell’ottava di Natale con parti proprie dal 31 dicembre; all’Ora Media antifona del Tempo e salmi della feria. Messa propria: con Gloria, senza Credo, Prefazio del Natale (nel Canone Romano Communicantes del Natale; ricordo proprio del Natale nelle preghiere eucaristiche II e III). LEZIONARIO FERIALE: 1 Gv 2,18-21 Gv 1,1-18 Si può fare la memoria di S. Silvestro I papa (vedi p. 20). Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. I Vespri della Solennità seguente – Compieta della Domenica – Bianco. 102/Dicembre L.O. I Settimana Messa vespertina della solennità di Maria SS.ma Madre di Dio del 1º gennaio. Conclusione dell’anno 2013 Questa sera davanti al SS.mo Sacramento solennemente esposto oppure, se si celebra la Messa vespertina, come canto di lode dopo la Comunione, si canta l’inno “Te Deum” in ringraziamento per tutti i benefici ricevuti dal Signore nell’anno che sta per concludersi. Per la celebrazione di ringraziamento senza la Messa si vedano anche la struttura e i formulari proposti dal Benedizionale (cap I/1, pagg. 43-50) Alle ore 17,30 nel Tempio di S. Corona il Vescovo presiederà l’adorazione eucaristica e la liturgia della Parola col canto del “Te Deum” di ringraziamento al Signore per i benefici elargiti durante l’anno che sta per terminare. 47ª GIORNATA MONDIALE DELLA PACE - 1 GENNAIO 2014 “Fraternità, fondamento e via per la pace” Papa Francesco ha scelto come tema del suo primo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace la fraternità. Sin dall’inizio del suo ministero di vescovo di Roma, il Papa ha sottolineato l’importanza di superare una «cultura dello scarto» e di promuovere la «cultura dell’incontro», per camminare verso la realizzazione di un mondo più giusto e pacifico. La fraternità è una dote che ogni uomo e donna reca con sé in quanto essere umano, figlio di uno stesso Padre. Davanti ai molteplici drammi che colpiscono la famiglia dei popoli – povertà, fame, sottosviluppo, conflitti, migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizia, criminalità organizzata, fondamentalismi -, la fraternità è fondamento e via per la pace. La cultura del benessere fa perdere il senso della responsabilità e della relazione fraterna. Gli altri, anziché nostri «simili», appaiono antagonisti o nemici e sono spesso «cosificati». Non è raro che i poveri e i bisognosi siano considerati un «fardello», un impedimento allo sviluppo. Tutt’al più sono oggetto di aiuto assistenzialistico o compassionevole. Non sono visti cioè come fratelli, chiamati a condividere i doni del creato, i beni del progresso e della cultura, a partecipare alla stessa mensa della vita in pienezza, ad essere protagonisti dello sviluppo integrale ed inclusivo. La fraternità, dono e impegno che viene da Dio Padre, sollecita all’impegno di essere solidali contro le diseguaglianze e la povertà che indeboliscono il vivere sociale, a prendersi cura di ogni persona, specie del più piccolo ed indifeso, ad amarla come se stessi, con il cuore stesso di Gesù Cristo. In un mondo che accresce costantemente la propria interdipendenza, non può mancare il bene della fraternità, che vince il diffondersi di quella globalizzazione dell’indifferenza, alla quale Papa Francesco ha più volte accennato. La globalizzazione dell’indifferenza deve lasciare posto ad una globalizzazione della fraternità. La fraternità impronti tutti gli aspetti della vita, compresi l’economia, la finanza, la società civile, la politica, la ricerca, lo sviluppo, le istituzioni pubbliche e culturali. Papa Francesco, all’inizio del suo ministero, con un Messaggio che si pone in continuità con quello dei suoi Predecessori, propone a tutti la via della fraternità, per dare un volto più umano al mondo. L.O. I Settimana 104/Gennaio Vuoi la Chiesa, o Gesù Pastore, casa di comunione, sacramento del Regno, esperienza della tua pace, ovile che raduna, abbraccio che prolunga la tua accoglienza: benedicila! Gennaio Da ricordare e preparare: GIORNATA DELLA PACE EPIFANIA BATTESIMO DI GESÙ GIORNATA PER LE MIGRAZIONI SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI 1 Mercoledì. SANTA MARIA MADRE DI DIO, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media salmi complementari. Messa propria, con Gloria e Credo, Prefazio I della Beata Vergine Maria (nella Maternità), nel canone romano Commemorazione del Natale; si fa il ricordo proprio del Natale nelle Preghiere eucaristiche II e III. LEZIONARIO FESTIVO: Nm 6,22-27 Gal 4,4-7 Lc 2,16-21 Giornata della Pace. Il tema proprio della giornata viene sviluppato in tutte le celebrazioni liturgiche (omelia compresa), ma non sono previste raccolte in denaro. Oggi non può essere usata la IV Preghiera eucaristica. Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale. L.O. I Settimana Gennaio/105 Nella Chiesa Cattedrale, alle ore 19,30 avrà luogo la liturgia per l’inizio del nuovo anno, presieduta dal nostro Vescovo. Sarà cantato il “Veni Creator” affinché il 2014 trascorra pacifico nel Signore. II Vespri propri – Compieta della Domenica – Orazione “Visita” 2 Giovedì del Tempo di Natale. Ss. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria (salterio della I settimana). Messa della memoria – Prefazio del Natale o dei santi. LEZIONARIO FERIALE: 1Gv 2,22-28 Gv 1,19-28 Primo giovedì del mese - intenzione vocazionale: per tutte le coppie cristiane, in particolare per quelle giovani, affinché vivano la propria scelta di amore come vocazione e nelle famiglie cristiane si favorisca la crescita di scelte di speciale consacrazione. In questi giorni sono proibite le Messe “ad diversa”, le votive e le Messe quotidiane per i defunti, a meno che non siano richieste dalla necessità pastorale (OGMR 376). Preghiamo per don Giovanni Battista Berti († 2001). 3 Venerdì del Tempo di Natale – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria (Messale pag. 48, Lezionario feriale per i Tempi Forti pag. 188); senza Gloria e senza Credo, Prefazio del Natale. N.B. In appendice al Messale si trovano testi alternativi per le orazioni sulle offerte e dopo la comunione. LEZIONARIO FERIALE: 1Gv 2,29—3,6 Gv 1,29-34 106/Gennaio L.O. I/II Settimana Oppure Ss.mo Nome di Gesù, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa del Ss.mo Nome (Messale pag. 841), Prefazio del Natale. Preghiamo per don Luigi Lovisetto († 2003). 4 Sabato del Tempo di Natale – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria (Messale pag. 49, Lezionario feriale per i Tempi Forti pag. 192); senza Gloria e senza Credo, Prefazio del Natale. LEZIONARIO FERIALE: 1Gv 3,7-10 Gv 1,35-42 I Vespri della II Domenica dopo Natale – Compieta della Domenica. 5 DOMENICA II DOPO NATALE – Bianco. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana); all’Ufficio delle Letture: versetto, letture e responsori del 5 gennaio – Te Deum. Messa propria, Gloria e Credo, Prefazio del Natale. LEZIONARIO FESTIVO: Sir 24,1-2.3-4vv.8-12 Ef 1,3-6.15-18 Gv 1,1-18 Sono proibite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. I Vespri dell’Epifania – Compieta della Domenica – Bianco. Messa vespertina della solennità dell’Epifania. L.O. II Settimana 6 Gennaio/107 Lunedì. EPIFANIA DEL SIGNORE, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità. Messa propria, con Gloria e Credo, Prefazio proprio (Communicantes proprio nel Canone Romano; ricordo proprio dell’Epifania nelle Preghiere eucaristiche II e III). LEZIONARIO FESTIVO: Is 60,1-6 Ef 3,2-3a.5-6 Mt 2,1-12 Nella Messa di questo giorno, dopo il Vangelo si annunciano le feste mobili: cfr. p. 1047 del Messale (vedi p. 67). Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale. Nella Chiesa Cattedrale Mons. Vescovo presiede l’Eucaristia. Giornata pro “Infanzia missionaria” e “Catechisti di missione” (cfr. pag. 65). In questa giornata il tema sarà ricordato nella monizione iniziale e nella preghiera dei fedeli delle Messe.- Colletta facoltativa. Preghiamo per don Giovanni Moletta († 2006). II Vespri propri – Compieta della Domenica. 7 Martedì dopo l’Epifania – Bianco. Liturgia delle Ore della feria (salterio della II settimana). Messa propria (Messale pag. 54, Lezionario feriale per i Tempi Forti pag. 204); senza Gloria, Prefazio dell’Epifania o del Natale. LEZIONARIO FERIALE: 1 Gv 3,22—4,6 Mt 4,12-17.23-25 Oppure S. Raimondo di Peñafort, presbitero, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa del Santo; Prefazio dell’Epifania o del Natale. 108/Gennaio L.O. II Settimana 8 Mercoledì. S. Lorenzo Giustiniani, vescovo, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune dei Pastori. Messa del Santo dal proprio della Diocesi o dal Comune dei Pastori (n. 5). LEZIONARIO FERIALE: 1Gv 4,7-10 Mc 6,34-44 S. Lorenzo Giustiniani, nacque a Venezia da famiglia patrizia l’1 luglio 1381. Ventenne si aggregò al gruppo di ecclesiastici che nell’isola lagunare di S. Giorgio in Alga attendevano alla riforma della vita sacerdotale e religiosa gravemente decaduta. Sacerdote nel 1407 divenne priore dei monasteri di S. Agostino di Vicenza e dei Ss. Fermo e Rustico di Lonigo. A S. Agostino riformò il monastero, rendendolo modello ideale di vita religiosa e pastorale, e si dedicò allo studio appassionato delle Scritture e dei Padri, di cui alimentò le sue opere ascetiche e mistiche che stanno a fondamento della spiritualità moderna. La vasta opera di riforma e di carità esplicata a S. Agostino gli meritò l’appellativo di “Vincentiae benefactor”, attribuitogli dal vescovo Francesco Malipiero. Divenuto vescovo di Venezia (1433); per il suo zelo e per la sua eroica carità fu salutato da papa Eugenio IV “decus et gloria praesulum”. Nel 1451 Papa Nicolò V lo nominò primo patriarca di Venezia. Morì a Venezia l’8 Gennaio 1456. Beatificato nel 1524, fu canonizzato nel 1690. È, con S. Marco, patrono principale di Venezia. 9 Giovedì. Beata Eurosia Fabris, madre di famiglia, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune delle sante (della carità). Messa della memoria: dal Comune dei Santi (per gli operatori di misericordia). LEZIONARIO FERIALE: 1 Gv 4,11-18 Mc 6,45-52 Nata a Quinto Vicentino nel 1866, in una famiglia di modesti contadini, Eurosia trascorse la sua giovinezza nell’ambito domestico e nell’ambiente parrocchiale, manifestando generosità e spirito di fede. A vent’anni sposò il vedovo Carlo Barban, già padre di due bambine, dal quale ebbe poi nove figli. La vita di famiglia, con i suoi doveri e i suoi sacrifici, fu per Eurosia, chiamata da tutti “Mamma Rosa”, una palestra di virtù e di santificazione. Guidati dalla testimonianza di vita della mamma, tre dei nove figli di questa singolare educatrice seguirono il Signore nel ministero sacerdotale, mentre due di essi scelsero la vita consacrata. Amata e venerata da tutti per la sua bontà schietta e lieta, nonché per la sua carità squi- L.O. II/III Settimana Gennaio/109 sita che sempre guidò le sue scelte di vita, incontrò il Signore della gloria l’8 gennaio 1932, a Marola, nella cui chiesa parrocchiale riposano i suoi resti mortali. Papa Benedetto XVI ha concesso questa celebrazione liturgica con la Lettera apostolica di Beatificazione, resa pubblica a Vicenza il 6 novembre 2005. 10 Venerdì dopo l’Epifania – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria (Messale pag. 57), Prefazio dell’Epifania o del Natale. LEZIONARIO FERIALE: 1 Gv 4,19—5,4 Lc 4,14-22a 11 Sabato dopo l’Epifania – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria (Messale pag. 58), Prefazio dell’Epifania o del Natale. LEZIONARIO FERIALE: 1 Gv 5,5-13 Lc 5,12-16 Preghiamo per don Lodovico Dal Medico († 2005). I Vespri della festa – Compieta della Domenica – Bianco. SABATO PROSSIMO INIZIA LA SETTIMANA DI PREGHIERE PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI. Le diverse comunità cristiane sono invitate a celebrare l’intera settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Si preghi particolarmente quando la comunità è radunata per la celebrazione eucaristica. 12 Domenica dopo l’Epifania. BATTESIMO DEL SIGNORE, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa. All’Ora Media antifona propria e salmi della Domenica della III settimana. 110/Gennaio L.O. III/I Settimana Messa propria, Gloria, Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Is 42,1-4.6-7 At 10,34-38 Mt 3,13-17 Non sono consentite le Messe dei defunti eccetto l’esequiale. II Vespri della festa – Compieta della Domenica. Dopo Compieta termina il Tempo di Natale TEMPO ORDINARIO Il tempo Ordinario abbraccia le settimane che vanno dall’Epifania alla Quaresima, e quelle che seguono la solennità di Pentecoste, e giungono fino all’inizio dell’Avvento. A differenza delle altre fasi dell’anno liturgico, che celebrano i vari momenti della storia della salvezza e ne prendono la colorazione, questo Tempo si svolge di Domenica in Domenica senza particolari celebrazioni, a eccezione di alcune feste di devozione o di santi. Esso è ritmato dalla Domenica, celebrazione settimanale della Pasqua, e ci introduce in modo speciale nel mistero della Chiesa. Sono questi i due elementi che lo caratterizzano. Note pastorali La Domenica è la piccola Pasqua settimanale, come la Pasqua è la grande Domenica annuale. Il suo nome viene da “dominus”, il “Signore”: titolo che la fede apostolica ha attribuito a Cristo, in rapporto alla sua Risurrezione. La Domenica è dunque il giorno in cui si celebra la vittoria pasquale di Gesù attraverso l’immolazione della croce. Ma non si tratta solo di ricordare un evento passato. Si celebra nel giubilo e nella fede il fatto della Risurrezione, ma insieme ci si stringe intorno a lui, presente in mezzo ai suoi, riuniti in assemblea per ascoltare la sua Parola e celebrare la sua Eucaristia. 1) Si promuova con ogni cura, nella celebrazione domenicale, la partecipazione attiva, cosciente e comunitaria di tutto il popolo, con la preparazione dei lettori, dei ministranti e dei cantori, con la scelta e l’esecuzione dei canti che esprimano lo spirito di festa del giorno del Signore. 2) Nelle ferie del Tempo Ordinario, si tengano presenti le orazioni collette per le ferie del Tempo Ordinario che il Messale presenta a pag. 1017, o le Messe “ad diversa” che L.O. I Settimana Gennaio/111 meglio corrispondono agli avvenimenti della vita della Chiesa universale e locale, o ai tempi stagionali o liturgici. Ci è data la possibilità di rinnovare di continuo i temi della preghiera della assemblea liturgica, di una maggiore conoscenza della ricchezza dei formulari del messale, ma soprattutto di adattare la stessa preghiera alle necessità dei fedeli, della Chiesa del mondo (OGMR 355-385). Avvertenze Lezionario della Messa feriale: anno II – I settimana del Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: Volume III 1. Nelle ferie tra l’anno, quando occorre una memoria facoltativa di un santo si può scegliere o l’Ufficio e la Messa della feria o l’Ufficio e la Messa del santo. 2. Nelle ferie tra l’anno, oltre alla Messa della feria o di una eventuale memoria facoltativa, si può scegliere anche: a) la Messa di una Domenica del Tempo ordinario; b) le collette per le ferie del Tempo ordinario a pag. 1017 del Messale; c) la Messa di un santo ricordato in quel giorno nel Martirologio; d) una Messa “ad diversa”; e) una Messa votiva; f) una Messa per i defunti, purché si tratti della Messa esequiale e del primo anniversario. È bene dare la preferenza alla Messa del Tempo o del santorale (OGMR 355c). 3. Nei sabati del Tempo ordinario liberi da feste e da memorie si può celebrare la liturgia di S. Maria nel sabato, usufruendo delle collette per il comune della B.V.M. a pag. 1026 del messale, o dei formulari della Raccolta delle messe della B.V. Maria. 112/Gennaio 13 L.O. I Settimana Lunedì della I settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria – Salterio della I settimana. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 1,1-8 Mc 1,14-20 Oppure S. Ilario, vescovo e dottore della Chiesa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 14 Martedì. Beato Giovanni Antonio Farina, vescovo, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune dei pastori. Messa della memoria dal Comune dei Pastori o dei Santi della Carità. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 1,9-20 Mc 1,21b-28 Oppure LEZIONARIO DEI SANTI (per gli educatori o per gli operatori di misericordia). Giovanni Antonio Farina, nacque a Gambellara, in provincia di Vicenza, Italia, nel 1803. Da giovane prete diede inizio alla scuola popolare femminile in Vicenza e fondò l’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, per l’educazione delle fanciulle povere e l’assistenza ai malati e agli anziani. Eletto vescovo prima di Treviso e poi di Vicenza, si distinse per la grande carità e lo zelo pastorale che espresse in un’ampia attività apostolica orientata alla formazione culturale e spirituale del clero e dei fedeli, all’insegnamento catechistico ai fanciulli, all’istituzione di numerose confraternite con scopi spirituali, caritativi e assistenziali. Morì a Vicenza nel 1888. Il Papa Giovanni Paolo II ha concesso questa celebrazione liturgica nell’atto della Beatificazione, avvenuta il 4 novembre 2001. Preghiamo per don Ugo Pasini († 2000) e per don Florindo Lucatello e don Agostino Fortuna († 2004). L.O. I Settimana 15 Gennaio/113 Mercoledì della I settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa delle feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 3,1-10.19-20 Mc 1,29-39 Preghiamo per don Gaetano Piccoli († 2000). 16 Giovedì della I settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa delle feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 4,1b-11 Mc 1,40-45 17 Venerdì. S. Antonio, abate, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 8,4-7.10-22a Mc 2,1-12 La CEI propone per oggi la giornata per il dialogo ebraico-cristiano. Preghiamo per don Giovanni Rancan († 2005). SETTIMANA DI PREGHIERE PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI (dal 18 al 25 gennaio) “Cristo non può essere diviso!” 1 Cor 1,1-17 I fratelli e le sorelle canadesi che hanno preparato i sussidi per la Settimana di preghiera di quest’anno ci propongono la forte affermazione dell’apostolo Paolo alla Comunità che ha bisogno di ritrovare l’essenziale della propria fede. A Corinto la Chiesa era dilaniata da gruppi contrapposti: chi dichiarava “Io 114/Gennaio L.O. I Settimana sono di Paolo”; un altro “Io sono di Apollo”; un terzo “Io di Pietro”; e un quarto “Io sono di Cristo”… proprio l’ultima affermazione più ci interpella: utilizzare Cristo per sancire le nostre divisioni…! Questo si è spesso verificato nella storia del cristianesimo, laddove la ricerca della fedeltà all’evangelo di Cristo, per le varie tradizioni cristiane, invece di creare un patrimonio comune, ha suscitato scomuniche e conflitti. Divisi nel nome di Cristo: questo è il paradosso e lo scandalo della nostra vita cristiana.Il nostro impegno è di mettere in discussione questa logica! Sentiamo quindi fortemente nostro uno dei cinque imperativi ecumenici enunciati nel documento congiunto cattolico-luterano Dal conflitto alla comunione (17 giugno 2013): “Abbiamo bisogno dell’esperienza, dell’incoraggiamento e della critica reciproca” per giungere a una conoscenza più profonda di Cristo. Cristo infatti non viene più a farsi crocifiggere: è venuto, una volta per tutte, per la nostra salvezza, ma tocca noi ora prendere il posto di Cristo sulla croce e, crocifiggendo le nostre passioni e la nostra mentalità mondana, sacrificarci per realizzare la volontà di Dio: “che tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21). Come i cristiani del Canada ci fanno notare, il brano della Prima Lettera ai Corinzi richiama l’attenzione sul modo in cui possiamo valorizzare e ricevere i doni degli altri anche ora, nel nostro stato di divisione. Riconoscere i doni gli uni degli altri significa per noi oggi innanzitutto riconoscere i doni della grazia elargiti con generosità all’intero popolo di Dio, pur nelle sue diversità: doni che edificano la Chiesa e la abilitano a servire il mondo. L’impegno ecumenico è di testimoniare insieme la grazia di Dio nella predicazione e nel servizio verso il mondo, sia in ambito liturgico che sociale, aiutati dalla forza del Vangelo di Cristo. Grazia che ci libera, che ci fa volgere lo sguardo verso i minimi e gli ultimi; ci rende consapevoli delle nostre responsabilità nella salvaguardia del creato. Grazia per la quale possiamo fare nostra l’invocazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese 2013: Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la pace! Proposte: 1) Si valorizzino gli appuntamenti di preghiera (Momenti di Adorazione – Veglia eucaristica – Messa curata in modo adatto alla circostanza, Lodi o Vespri nella comunità cristiana, ecc.) affinché veramente abbiamo ad essere tutti “un corpo solo” (cfr. 1 Cor 10,17), perché partecipi dell’unico corpo di Cristo. 2) Si promuovano iniziative di preghiera e di offerta delle sofferenze per l’Unità dei cristiani da parte degli ammalati. Perciò i Rev.di Cappellani di ospedali e di case di riposo, i Volontari della Sofferenza, i gruppi Unitalsiani vedano di suscitare opportune iniziative. Iniziative diocesane: – Domenica 19 gennaio alle ore 10,30 in Cattedrale: Divina Liturgia in Rito Orientale cattolico – Sabato 25 gennaio alle ore 20,30 nella Basilica di S. Felice: Veglia ecumenica L.O. I/II Settimana 18 Gennaio/115 Sabato della I settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa per l’unità dei cristiani (Messale pag. 796 - letture proprie). LEZIONARIO per le Messe “ad diversa” e votive a pag. 62. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 9,1-4.17-19.26a;10,1a Mc 2,13-17 Preghiamo per don Silvestro (Bruno) Bressan († 2006). Domani è la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 19 DOMENICA II DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa Propria, Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 49,3.5-6 1Cor 1,1-3 Gv 1,29-34 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 20 Lunedì della II settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa per l’unità dei cristiani (Messale pag. 796 - letture proprie). LEZIONARIO per le Messe “ad diversa” e votive a pag. 62. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 15,16-23 Mc 2,18-22 Oppure S. Fabiano, papa e martire, memoria facoltativa – Rosso. 116/Gennaio L.O. II Settimana Oppure S. Sebastiano, martire, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore di una della memorie. Messa di una della memorie. 21 Martedì. S. Agnese, vergine e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria, oppure Messa per l’unità dei cristiani (Messale pag. 796 - letture proprie). LEZIONARIO per le Messe “ad diversa” e votive a pag. 62 LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 16,1-13a Mc 2,23-28 22 Mercoledì. SAN VINCENZO, DIACONO E MARTIRE, Compatrono della città e Diocesi di Vicenza – Festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa come nel Proprio della Diocesi; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa e letture dal Proprio della Diocesi: Gloria e Prefazio dei Martiri. LEZIONARIO PROPRIO: 2Cor 9,6-10 Gv 12,24-26 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. S. VINCENZO, diacono della Chiesa di Saragozza, morì a Valencia in Spagna tra crudeli tormenti; durante la persecuzione di Diocleziano. Il suo culto divenne popolare in tutta la Chiesa. A Vicenza, dove già in antico fu onorato, nel 1387 fu proclamato patrono principale della città e diocesi, come attestano documenti storici e Chiese innalzate in suo onore. Dal 1978 è patrono secondario. L.O. II Settimana 23 Gennaio/117 Giovedì della II settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa per l’unità dei cristiani (Messale pag. 796 - letture proprie). LEZIONARIO per le Messe “ad diversa” e votive a pag. 62. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 18,6-9;19,1-7 Mc 3,7-12 Preghiamo per don Marino Stocchetti († 2009). 24 Venerdì. S. Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria oppure Messa per l’unità dei cristiani (Messale pag. 796 - letture proprie). LEZIONARIO per le Messe “ad diversa” e votive a pag. 62. LEZIONARIO FERIALE: 1Sam 24,3-21 Mc 3,13-19 Preghiamo per don Ottorino Carli († 2006). 25 Sabato. CONVERSIONE DI S. PAOLO APOSTOLO, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifone proprie e salmi della feria. Messa propria, con Gloria, senza Credo, Prefazio degli Apostoli. LEZIONARIO DEI SANTI: At 22,3-16 (oppure At 9,1-22) Mt 16,15-18 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 118/Gennaio 26 L.O. III Settimana DOMENICA III DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa Propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 8,23b—9,3 1Cor 1,10-13.17 Mt 4,12-23 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la memoria dei santi Timoteo e Tito. Preghiamo per don Angelo Solini († 2009). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 27 Lunedì della III settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 5,1-7.10 Mc 3,22-30 Oppure S. Angela Merici, vergine, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 28 Martedì. S. Tommaso d’Aquino, presbitero e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: prefazio dei santi. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 6,12b-15.17-19 Mc 3,31-35 Preghiamo per don Angelo Fochesato († 2004). L.O. III Settimana Gennaio/119 29 Mercoledì della III settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 7,4-17 Mc 4,1-20 30 Giovedì. B. Marco da Montegallo, religioso, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune dei Santi e dal Proprio della Diocesi. Messa della memoria: dal Proprio della Diocesi, Prefazio dei Religiosi. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 7,18-19.24-29 Mc 4,21-25 Il beato MARCO DA MONTEGALLO nacque a S. Maria Gallo in provincia di Ancona nel 1436. Laureatosi in Medicina a Bologna, esercitò la professione e si formò una famiglia. Sentendosi chiamato alla perfezione cristiana, vestì l’abito francescano dei Minori Osservanti, mentre la sposa si fece Clarissa. Percorse quasi tutte le città d’Italia, predicando per quarant’anni la parola di Dio e mostrandosi a tutti modello di carità, di obbedienza, di penitenza e di orazione. Nel suo ardente amore ai miseri, istituì in varie città d’Italia i Monti di Pietà, per cui egli è passato nella storia fra i fondatori. Morì a Vicenza il 19 marzo 1496 ed è sepolto nella Chiesa di S. Giuliano dal 26 giugno 1798, venerato dai vicentini. 31 Venerdì. S. Giovanni Bosco, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 11,1-4a.5-10a.13-17 Mc 4,26-34 120/Febbraio L.O. III Settimana Cristo Gesù, Luce da Luce, Pienezza delle Scritture, Amen delle promesse, tu che sei verità, vita e via per un cammino di gioia: abbi pietà di noi! Febbraio Da ricordare e preparare: GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA (2 febbraio) GIORNATA PER LA VITA (3 febbraio) GIORNATA DEL MALATO (11 febbraio) GIORNATA PER L’APOSTOLATO DEI LAICI (9 febbraio) 1 Sabato della III settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 12,1-7a.10-17 Mc 4,35-41 Oppure: S. Maria in sabato, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio della B.V.M. I Vespri della festa seguente – Compieta della Domenica – Bianco. Febbraio/121 Rito lucernale nella festa della Presentazione del Signore. Per la benedizione e la processione con le candele, il rito si ordina in questo modo: a) All’ora fissata i fedeli si raccolgono in una chiesa minore o in luogo adatto fuori della chiesa alla quale si dirigerà la processione. I fedeli tengano in mano le candele spente. b) Il presbitero indossa i paramenti bianchi come per la Messa (in luogo della casula può portare il piviale, che deporrà al termine della processione) e si reca con i ministri davanti ai fedeli. c) Si accendono le candele, mentre si canta l’antifona propria o un altro canto adatto. d) Chi presiede saluta il popolo e invita i fedeli a celebrare il rito con attiva e consapevole partecipazione. e) Quindi benedice le candele con una delle orazioni del Messale e le asperge con l’acqua benedetta, senza dir nulla; (infonde l’incenso nel turibolo) riceve dal ministro la candela accesa e inizia la processione con l’invito: Procediamo in pace incontro al Signore. f) Durante la processione si canta il cantico di Simeone con l’antifona: Lumen ad revelationem gentium, o altro canto adatto. g) Mentre la processione entra in chiesa, si esegue il canto d’introito della Messa. Giunto all’altare, il presbitero lo bacia e, secondo l’opportunità, lo incensa. Quindi si reca alla sede, dove (deposto il piviale e indossata la casula) dopo l’inno Gloria a Dio, prega la colletta della Messa. 2) Se non può compiersi la processione da un luogo esterno, i fedeli si raccolgono in chiesa. Il presbitero, rivestiti i paramenti, si reca con i ministri in un luogo adatto della chiesa (presso l’ingresso), dove gran parte dei fedeli possa partecipare al rito. Quindi si accendono le candele mentre si canta il cantico di Simeone con l’antifona “Lumen etc.” o altro canto adatto. Il saluto, l’introduzione, ecc. si svolgono come sopra alle lettere d), e), g). 3) Le candele possono essere tenute in mano accese al Vangelo. 2 Domenica. PRESENTAZIONE DEL SIGNORE, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della Domenica I settimana. Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Ml 3,1-4 Eb 2,14-18 Lc 2,22-40 122/Febbraio L.O. IV Settimana Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Giornata mondiale della Vita consacrata – Giornata nazionale per la vita. Il tema delle Giornate viene sviluppato in tutte le celebrazioni liturgiche (anche all’omelia), ma non sono previste raccolte di denaro. Preghiamo per don Dino Venzo († 1999) e per don Vittorio Signorin († 2004). II Vespri della festa – Compieta della Domenica. 3 Lunedì della IV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 15,13-14.30;16,5-13a Mc 5,1-20 Oppure S. Biagio, vescovo e martire, memoria facoltativa – Rosso. Oppure S. Ansgario (Oscar), vescovo, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. Preghiamo per don Adriano Masetto († 2003). 4 Martedì della IV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30—19,3 Mc 5,21-43 Preghiamo per don Umberto Saggin († 2008). L.O. IV Settimana 5 Febbraio/123 Mercoledì. S. Agata, vergine e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: prefazio dei martiri. LEZIONARIO FERIALE: 2Sam 24,2.9-17 Mc 6,1-6 6 Giovedì. S. Paolo Miki e Compagni martiri, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: prefazio dei martiri. LEZIONARIO FERIALE: 1Re2,1-4.10-12 Mc 6,7-13 1° Giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. p. 61). Per tutti coloro che vivono la scelta della Vita Consacrata al Signore: per le religiose e i religiosi delle nostre comunità e della Diocesi e per le vocazioni alla vita religiosa. 7 Venerdì della IV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Sir 47,2-11 Mc 6,14-29 Si può celebrare la Messa votiva del Sacratissimo Cuore di Gesù (Messale p. 843). Preghiamo per don Giovanni Battaglia († 2007). 8 Sabato. Santa Giuseppina Bakhita, vergine, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune delle Vergini e dal proprio della Diocesi. 124/Febbraio L.O. IV/I Settimana Messa della memoria: dal Comune dei Santi e delle Sante (per i Religiosi o per le Sante), prefazio dei santi religiosi. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 3,4-13 Mc 6,30-34 Non si fa memoria di S. Girolamo Emiliani. GIUSEPPINA BAKHITA, oriunda dell’Africa Centrale, ancora bambina fu rapita e venduta da crudeli negrieri. Ma Dio, che la prediligeva, la guidò per vie prodigiose al Battesimo e poi alla vita religiosa tra le Figlie di Santa Maddalena di Canossa. Semplice, umile e fedele visse la sua consacrazione fino allo splendore di eroiche virtù. Morì a Schio, l’8 febbraio 1947. S.S. Giovanni Paolo II la proclamò beata il 17 maggio 1992 e santa il 1 ottobre 2000. La Congregazione del Culto divino in data 11 gennaio 1994 concesse alla nostra Diocesi la celebrazione liturgica della memoria della Beata Giuseppina Bakhita nel giorno 8 febbraio di ogni anno. Con la Terza edizione “typica” del Messale Romano la memoria è entrata nel calendario della Chiesa universale. Preghiamo per don Giacomo Bravo († 2003) e per don Antonio Doppio († 2003). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 9 DOMENICA V DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria, Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 58,7-10 1Cor 2,1-5 Mt 5,13-16 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Elio Dian († 2011). Giornata per l’Apostolato dei Laici (cfr. pag. 65). In questa giornata il tema sarà ricordato soltanto nella monizione iniziale e nella preghiera dei fedeli delle Messe. Non sono previste raccolte particolari nelle chiese, ma verrà devoluto alla finalità della giornata il 25% di quanto viene raccolto nei modi ordinari. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. I Settimana 10 Febbraio/125 Lunedì. S. Scolastica vergine, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 8,1-7.9-13 Mc 6,53-56 Preghiamo per don Giovanni Battista Ferrari († 2003). 11 Martedì della V settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 8,22-23.27-30 Mc 7,1-13 Oppure B.V. Maria di Lourdes, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio della B.V.M. Oggi è la Giornata mondiale del malato (vedi Rivista della Diocesi n. 5 del 1992, pag. 506). 12 Mercoledì della V settimana del Tempo Ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 10,1-10 Mc 7,14-23 126/Febbraio 13 L.O. I Settimana Giovedì della V settimana del Tempo Ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 11,4-13 Mc 7,24-30 14 Venerdì. Santi Cirillo monaco, e Metodio vescovo, Patroni d’Europa, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria e prefazio dei Santi. LEZIONARIO DEI SANTI: At 13,46-49 Lc 10,1-9 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale Preghiamo per don Marco Bernardi († 2001) e don Sante Cocco († 2007). 15 Sabato della V settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 12,26-32;13,33-34 Mc 8,1-10 Oppure S. Maria in sabato, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio della B.V.M. Preghiamo per don Natale Zambon († 2002), per don Antonio Costa († 2006), don Gaetano Ceola e don Sergio Pagani († 2009). L.O. II Settimana Febbraio/127 I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 16 DOMENICA VI DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Sir 15,16-21 1Cor 2,6-10 Mt 5,17-37 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto le esequiali. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 17 Lunedì della VI settimana del Tempo Ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 1,1-11 Mc 8,11-13 Oppure Ss. Donato, Secondiano, Romolo e Compagni, martiri vicentini, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune dei martiri e dal Proprio della Diocesi. Messa della memoria dal Proprio della Diocesi. I Santi DONATO, SECONDIANO, ROMOLO e compagni, secondo la tradizione di origine vicentina, furono martirizzati a Concordia, durante la persecuzione di Massimiano e Diocleziano. Fin dall’antichità sono venerati dalla Chiesa vicentina. 128/Febbraio L.O. II Settimana Oppure Ss. Sette Fondatori dei Servi di S. Maria, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune dei Santi (Religiosi). Messa della memoria. Preghiamo per don Mario Campiglia († 2003) e per don Valentino Grolla († 2008). 18 Martedì della VI settimana del Tempo Ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 1,12-18 Mc 8,14-21 Preghiamo per don Severino Borsin († 2008). 19 Mercoledì della VI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 1,19-27 Mc 8,22-26 20 Giovedì della VI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 2,1-9 Mc 8,27-33 L.O. II Settimana 21 Febbraio/129 Venerdì della VI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 2,14-24.26 Mc 8,34—9,1 Oppure S. Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: prefazio dei pastori. Preghiamo per don Antonio Cocco († 2008). 22 Sabato. CATTEDRA DI S. PIETRO APOSTOLO, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria, Prefazio degli Apostoli I. LEZIONARIO DEI SANTI: 1Pt 5,1-4 Mt 16,13-19 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Giuseppe Cailotto († 2000) e per don Giuseppe Marchesini († 2010). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 130/Febbraio 23 L.O. III Settimana DOMENICA VII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Lv 19,1-2.17-18 1Cor 3,16-23 Mt 5,38-48 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto le esequiali. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 24Lunedì della VII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 3,13-18 Mc 9,14-29 Anniversario dell’Ordinazione episcopale del Vescovo Beniamino (2008). 25 Martedì della VII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 4,1-10 Mc 9,30-37 Il 25 febbraio ricorre l’anniversario della protezione della città di Vicenza dal terremoto dell’anno 1695, per l’intercessione della Madonna di Monte Berico; oggi alle 20,30 in santuario il Vescovo presiede la concelebrazione con la partecipazione del Capitolo della Cattedrale, dei Parroci e dei Preti della Città: si favorisca la presenza dei fedeli. L.O. III Settimana Febbraio/131 26 Mercoledì della VII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 4,13-17 Mc 9,38-40 Preghiamo per don Rigo Triban († 2013). 27 Giovedì della VII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 5,1-6 Mc 9,41-50 28 Venerdì della VII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 5,9-12 Mc 10,1-12 Preghiamo per don Mario Molinaro († 2009). 132/Marzo L.O. III Settimana Cristo Gesù, obbediente al Padre fino alla morte, Corpo e Sangue di eterna alleanza, tu che ci hai amato fino alla fine: abbi pietà di noi! Marzo Da ricordare e preparare: INIZIO DELLA QUARESIMA (5 marzo) INIZIATIVA QUARESIMALE “UN PANE PER AMORE DI DIO” CATECHESI CELEBRAZIONI COMUNITARIE DELLA PENITENZA VIA CRUCIS 1 Sabato della VII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gc 5,13-20 Mc 10,13-16 Oppure S. Maria in sabato, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. N.B. In questa Domenica si avvertano i fedeli che il prossimo mercoledì ha inizio il TEMPO DI QUARESIMA: si espongano loro la dottrina e la disciplina penitenziale; si invitino ad una più frequente preghiera comunitaria e personale e alla meditazio- L.O. IV Settimana Marzo/133 ne della Parola di Dio; si raccomandino le opere di carità, in particolare la colletta “Un pane per amore di Dio”. I cristiani siano esortati ad entrare in questo Tempo sacro col rito dell’imposizione delle ceneri (che proprio per il suo carattere penitenziale non può essere ripetuto in giorno di Domenica). 2 DOMENICA VIII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della IV settimana). Messa propria, Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 49,14-15 1Cor 4,1-5 Mt 6,24-34 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto le esequiali. Preghiamo per don Bortolo Pietrobelli († 2007). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 3 Lunedì della VIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Pt 1,3-9 Mc 10,17-27 4 Martedì della VIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Pt 1,10-16 Mc 10,28-31 134/Marzo L.O. IV Settimana Oppure S. Casimiro, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: prefazio dei santi. Preghiamo per don Virginio Balestro († 2011). QUARESIMA Azione pastorale nella Quaresima 1) Evangelizzazione e catechesi Il periodo quaresimale è sempre stato nella tradizione della Chiesa un tempo forte di annuncio evangelico e di istruzione religiosa. Ecco qualche indicazione utile allo scopo: – valorizzare l’omelia domenicale, qualificandola con un contenuto che riproponga gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale; – valorizzare maggiormente anche le celebrazioni feriali dell’Eucaristia, aiutando i fedeli che vi partecipano ad un più attento ascolto e ad una maggiore attualizzazione della Parola di Dio; – promuovere incontri di catechesi, articolati per categorie; – anche la catechesi ai ragazzi, particolarmente a quelli che vengono iniziati ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, si può intensificare in Quaresima; – la preparazione alla celebrazione del Battesimo è ottima occasione di catechesi. – un’ulteriore valida esperienza è la lettura della Bibbia e del Vangelo da farsi in famiglia. 2) Purificazione: celebrazioni penitenziali La Quaresima è il tempo penitenziale per eccellenza per una riconciliazione nella vita personale, nella famiglia, nella comunità ecclesiale e anche nella società. Si presentano alcune proposte: – nelle liturgie eucaristiche del periodo quaresimale si valorizzi l’atto penitenziale; – da alcuni anni vanno accentuandosi, nelle comunità e nei gruppi, le “celebrazioni della Parola” che hanno come tema la “penitenza” ossia l’invito alla conversione. Si tenga presente il carattere penitenziale della liturgia della Parola nelle Messe proposte per la Quaresima. Può essere quindi opportuno, per le celebrazioni penitenziali, l’uso del Lezionario e del Messale Romano (vedi anche il Rito della Penitenza, pag. 118, e le nuove Preghiere eucaristiche della riconciliazione); Marzo/135 – il periodo quaresimale è anche il periodo più opportuno per la catechesi e la celebrazione del sacramento della Penitenza. La celebrazione della penitenza dei ragazzi interessi tutta la comunità. Gli adulti siano aiutati (atto penitenziale domenicale, liturgie penitenziali, ecc.) a riscoprire tutto il valore del sacramento del perdono; – l’impegno penitenziale non deve essere assunto solo dai singoli, deve coinvolgere tutta la comunità locale. 3) Illuminazione: preghiera più intensa La trilogia quaresimale si completa con la preghiera. Il rapporto tra Parola di Dio, conversione e preghiera è chiaro e logico, perché con la preghiera si verifica se veramente si accetta che Dio è Dio, che Cristo è Signore e Maestro, e si esprime quella funzione sacerdotale alla quale tutto il popolo di Dio è abilitato in forza del Battesimo; – anzitutto la preghiera personale. Diverse testimonianze dei primi secoli dicono che i cristiani si esortavano alla preghiera frequente e la praticavano in modo particolare il mattino e la sera; – c’è poi la preghiera liturgica da valorizzare: la celebrazione dell’Eucaristia con la ricchezza didattica delle Messe di Quaresima; la vita sacramentale, che è il mezzo concreto per operare la riconciliazione con Dio e la partecipazione al mistero pasquale; il pregare insieme con la Liturgia delle Ore; – nei giorni feriali di Quaresima possono essere intensificate le celebrazioni dell’Eucaristia per gruppi particolari, o le celebrazioni domestiche (gruppi di famiglie, di caseggiato, ecc.); – è bene proporre nei venerdì di Quaresima anche la pia pratica della “Via Crucis”, intesa come meditazione della Passione del Signore, proclamata nella lettura dei testi sacri; – si insista poi molto sulla preghiera fatta insieme in famiglia (favorita dal sussidio diocesano). 4) Carità – La conversione interiore, per essere sincera e concreta, dev’essere accompagnata da un’opera esteriore di rinuncia, di mortificazione, di carità. Di qui la necessità di ridare senso e valore al digiuno e ad altre forme di ascesi spirituale, che vanno riscoperte e segnalate ai fedeli. Il digiuno per l’uomo del nostro tempo può prendere la forma di rinuncia a qualcosa, così come la penitenza può tradursi in qualche opera di carità; in particolare si promuova la colletta diocesana “Un pane per amore di Dio” per i fratelli più bisognosi. 5) Digiuno ed astinenza (SC 110 - CJC cann. 1251-1252 - CEI “Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza” 1994) a) Il Mercoledì delle Ceneri, inizio del tempo Quaresimale, e il Venerdì Santo, in memoria della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, sono giorni di digiuno (rinuncia ad uno dei pasti principali) e di astinenza dalle carni. b) Gli altri venerdì di Quaresima sono pure giorni di astinenza dalle carni, secondo l’antica tradizione cristiana, così cara al nostro popolo. 136/Marzo c) Queste norme, per il carattere penitenziale della Quaresima e per il loro valore comunitario, obbligano in coscienza (S.C. del Concilio, febbraio 1967). d) Sono tenuti ad osservare la legge dell’astinenza tutti coloro che hanno compiuto i 14 anni; alla legge del digiuno sono invece tenuti i maggiorenni fino ai 60 anni incominciati. Chi nel Mercoledì delle Ceneri e nei venerdì di Quaresima, si trovasse in condizione di seria difficoltà per l’adempimento della legge, è tenuto in quei giorni a sostituire l’astinenza e il digiuno con altra opera di penitenza: l’astenersi da cibi particolarmente desiderati o costosi, un atto di carità spirituale o corporale, la lettura di un brano della Sacra Scrittura, un esercizio di pietà preferibilmente a carattere familiare, un maggior impegno nel portare il peso delle difficoltà della vita, la rinuncia ad uno spettacolo o divertimento, ed altri atti di mortificazione. Indicazioni liturgiche 1) Liturgia delle Ore: a) Inizia il II volume della Liturgia delle Ore proprio di questo Tempo; si inizia dalla IV settimana del salterio. b) Dal Mercoledì delle Ceneri alla Veglia pasquale si omette l’Alleluia dopo O Dio vieni a salvarmi…. Sia nelle antifone che altrove si tralascia l’Alleluia. c) Le memorie obbligatorie dei santi possono essere celebrate come commemorazioni facoltative al termine delle Lodi e dei Vespri (antifona, versetto ed orazione); all’Ufficio delle Letture, leggendo la lettura del santo col suo responsorio dopo la seconda lettura della feria. 2) Eucaristia: a) Nelle Messe della Quaresima non si prega il Gloria; si tralascia sempre l’Alleluia, sostituendolo con altre acclamazioni prima della lettura del Vangelo; b) Quando ricorre una memoria di un Santo, si può pregare la colletta del Santo in luogo di quella della feria; c) Nelle ferie della Quaresima sono permesse per i defunti la Messa esequiale, la Messa “alla notizia della morte”, quella in occasione della sepoltura e del primo anniversario. Sono proibite le Messe votive, eccetto quelle Rituali e quelle permesse dell’Ordinario del luogo. - Il suono dell’organo e di altri strumenti musicali è permesso solo per sostenere il canto. - Non è consentito di ornare gli altari di fiori, eccettuate la quarta Domenica di Quaresima, le solennità e le feste. - È permessa la celebrazione dei matrimoni, impartendo la benedizione nuziale; gli sposi però siano invitati a rispettare il carattere particolare di questo tempo sacro, evitando tutto ciò che non è strettamente necessario. L.O. IV Settimana Marzo/137 NOTE PER IL MERCOLEDÌ DELLE CENERI - GIORNO DI ASTINENZA E DIGIUNO - In ogni Messa sia fatta la benedizione e l’imposizione delle Ceneri. (Il Vescovo permette la binazione affinché sia data la possibilità al maggior numero di fedeli, in orari diversi, di partecipare). - Nella Messa, dopo il Vangelo e l’omelia, ha luogo la benedizione e la imposizione delle ceneri, secondo il rito descritto nel Messale. All’inizio della Messa si omette l’atto penitenziale. - La benedizione e la imposizione delle Ceneri può essere compiuta anche senza la Messa. In questo caso è opportuno celebrare una liturgia della Parola, usando il canto di ingresso, la colletta, le letture con i loro canti della Messa delle Ceneri. Dopo l’omelia si compie il Rito delle Ceneri, che termina con la preghiera dei fedeli e il Padre Nostro. - Sono proibite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. 5 MERCOLEDÌ DELLE CENERI – Viola. Liturgia delle Ore del giorno con salterio della IV settimana: alle Lodi si consigliano i salmi e il cantico del venerdì della III settimana, per il loro carattere penitenziale. Messa propria, senza Gloria e senza Credo, Prefazio III o IV di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE PER I TEMPI FORTI: Gl 2,12-18 6.16-18 2 Cor 5,20—6,2 Il Vescovo presiede la liturgia in Cattedrale. Preghiamo per don Antonio Stefani († 2007) e don Luciano Prando († 2010). 6 Giovedì dopo le ceneri – Viola. Liturgia delle Ore della feria (salterio della IV settimana). Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Dt 30,15-20 Lc 9,22-25 Mt 6,1- 138/Marzo L.O. IV Settimana 1° Giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. p. 61). Per le comunità monastiche di vita contemplativa. Ricordiamo in particolare le Carmelitane di Vicenza, le Sacramentine di Bassano e le Clarisse di Creazzo. 7 Venerdì dopo le ceneri – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Is 58,1-9a Mt 9,14-15 Si può fare la commemorazione delle sante Perpetua e Felicita (cfr. pag 20). 8 Sabato dopo le Ceneri – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Is 58,9b-14 Lc 5,27-32 Si può fare la commemorazione di San Giovanni di Dio (cfr. pag 20). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Viola. Questa Domenica in Cattedrale il Vescovo presiede il “Rito della elezione” dei catecumeni adulti che nella notte di Pasqua celebreranno i Sacramenti della iniziazione cristiana. L.O. I Settimana Marzo/139 LA SOLENNE ADORAZIONE EUCARISTICA PROLUNGATA (“QUARANTORE”) Norme liturgico-pastorali La consuetudine delle “quarantore” va conservata, anche se con gli opportuni adattamenti alle nuove situazioni sociali. “L’Esposizione della Santissima Eucaristia conduce la mente dei fedeli a riconoscere in essa la mirabile presenza del Cristo e invita alla comunione dello spirito con lui. Perciò alimenta egregiamente il culto dovuto al Cristo in spirito e verità” (E.M. 59). Noi usiamo collocare le quarantore all’inizio della Settimana santa. Ma non è questo il momento migliore: la Settimana santa ha le sue celebrazioni specifiche incentrate nel Triduo sacro; la celebrazione delle “quarantore”, ha una sua precisa finalità e non può essere solo un pretesto per le confessioni; senza dire che la celebrazione festosa e solenne che le accompagna meno si accorda con lo spirito della liturgia della Settimana santa. Si suggerisce di conseguenza di celebrarle in un altro periodo dell’anno liturgico, come all’inizio della quaresima o prima del Corpus Domini. Se proprio si volesse mantenerle nei primi giorni della Settimana santa si cerchi di orientarle al Triduo pasquale. In questo caso si faccia in modo che la liturgia delle palme non abbia carattere secondario rispetto alla apertura delle “quarantore” e non si dimentichi che i giorni di lunedì, martedì, mercoledì santo sono i più adatti per le confessioni o per celebrazioni comunitarie della penitenza. 9 DOMENICA I DI QUARESIMA – Viola. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria, senza Gloria, con Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Gen 2,7-9;3,1-7 Rm 5,12-19 Mt 4,1-11 Sono proibite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. Non si celebra la memoria di S. Francesca Romana. Preghiamo per don Dino Manfrin († 2000). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 140/Marzo 10 L.O. I Settimana Lunedì della I settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Lv 19,1-2.11-18 Mt 25,31-46 Preghiamo per don Aldo Manfrin († 2013). 11 Martedì della I settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Is 55,10-11 Mt 6,7-15 Preghiamo per don Alfonso Zecchin († 2000). 12 Mercoledì della I settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Gn 3,1-10 Lc 11,29-32 Preghiamo per don Giacomo Antoniazzi († 1999) e per don Felice Cocco († 2011). 13 Giovedì della I settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Est 4,17n.p-r.aa-bb.gg-hh Anniversario della elezione di papa Francesco: nelle celebrazioni ci sia una particolare intenzione di preghiera. L.O. I/II Settimana 14 Marzo/141 Venerdì della I settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Ez 18,21-28 Mt 5,20-26 Preghiamo per don Giuseppe Molon († 1999). 15 Sabato della I settimana di Quaresima - Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Dt 26,16-19 Mt 5,43-48 I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 16 DOMENICA II DI QUARESIMA – Viola. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa propria: senza Gloria, con Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Gen 12,1-4a 2Tm 1,8b-10 Mt 17,1-9 Non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 142/Marzo L.O. II Settimana ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO Indicazioni pastorali dal XXV Sinodo della Chiesa vicentina (1984-1987) Ogni comunità parrocchiale promuova incontri di ascolto della Parola, aperti a tutti e con scadenze regolari. Le forme di lettura della Bibbia e di ascolto della Parola di Dio sono varie. Ne elenchiamo alcune, tra le quali la singola comunità sceglierà quelle più opportune: – la valorizzazione del lezionario feriale nelle messe della settimana; – la preparazione comunitaria della liturgia della Parola e della omelia festiva; – la proclamazione della Parola nelle varie forme della religiosità popolare (Rosario, Via Crucis, mese di maggio, novene, ecc.) o in determinate circostanze (pellegrinaggi, veglie...); – la “lectio divina” (consiste nella lettura di un brano della Bibbia in modo che essa diventi preghiera, illumini i fatti e trasformi la vita); – i gruppi biblici in parrocchia o nei caseggiati, con la presenza di una persona in grado di guidare la lettura della Bibbia secondo criteri ecclesiali; – la lettura e l’ascolto di un brano biblico all’inizio di ogni incontro ecclesiale. La lettura personale meditata della Bibbia è condizione per un fruttuoso ascolto comunitario. Questa lettura non deve limitarsi alla comprensione del testo e a ricavare indicazioni per la propria vita quotidiana, ma deve aiutare a incontrare Gesù Cristo e ad esprimere la preghiera di lode e di ringraziamento. 17 Lunedì della II settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Dn 9,4b-10 Lc 6,36-38 Si può fare la commemorazione di San Patrizio (cfr. pag 20). L.O. II Settimana 18 Marzo/143 Martedì della II settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Is 1,10.16-20 Mt 23,1-12 Si può fare la commemorazione di S. Cirillo di Gerusalemme (cfr. pag 20). I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Bianco. 19 Mercoledì. S. GIUSEPPE SPOSO DELLA B.V.M., solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria con i salmi complementari. Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio di S. Giuseppe. LEZIONARIO DEI SANTI: 2 Sam 7,4-5a.12-14a.16 Rm 4,13.16-18.22 Mt 1,16.18-21.24a Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della solennità – Compieta della Domenica (Orazione Visita). 20 Giovedì della II settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Ger 17,5-10 Lc 16,19-31 144/Marzo 21 L.O. II/III Settimana Venerdì della II settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Gen 37,3-4.12-13a.17b-28 Mt 21,33-43.45-46 Preghiamo per il card. Sebastiano Baggio († 1993), per don Virgilio Peripoli († 2005) e per don Gastone Mantiero († 2011). 22 Sabato della II settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Mic 7,14-15.18-20 Lc 15,1-3.11-32 I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Viola. N.B. Si tenga presente che il mercoledì, il venerdì e il sabato della prossima settimana sono i giorni fissati per ricordare nella preghiera l’approssimarsi della nuova stagione: si potrà valorizzare in tal senso la preghiera dei fedeli, utilizzando anche i formulari proposti a p. 72 dell’Orazionale e a p. 744 del Benedizionale. 23 DOMENICA III DI QUARESIMA – Viola. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa propria: senza Gloria, con Credo, Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FESTIVO: Es 17,3-7 Rm 5,1-2.5-8 Gv 4,5-42 Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Turibio di Mogrovejo. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. III Settimana 24 Marzo/145 Lunedì della III settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: 2Re 5,1-15a Lc 4,24-30 Preghiamo per don Alessandro Campese († 2003). I Vespri dell’Annunciazione – Compieta della Domenica – Bianco. 25 Martedì. ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE. Titolare della Chiesa Cattedrale, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media: antifona propria e salmi complementari. Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Is 7,10-14; 8,10c Eb 10,4-10 Lc 1,26-38 Alle parole del Credo “E per opera dello Spirito Santo... si è fatto uomo” si genuflette. Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Mons. Vescovo presiede la concelebrazione in Cattedrale. II Vespri della solennità – Compieta della Domenica. 26 Mercoledì della III settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Dt 4,1.5-9 Mt 5,17-19 Preghiamo per il Vescovo Carlo Fanton († 1999), per don Massimo Leorato († 2013) e per don Federico Evarelli († 2013). 146/Marzo 27 L.O. III Settimana Giovedì della III settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Ger 7,23-28 Lc 11,14-23 28 Venerdì della III settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Os 14,2-10 Mc 12,28b-34 29 Sabato della III settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria, Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Os 6,1-6 Lc 18, 9-14 I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Viola o Rosaceo. Dai primi vespri di oggi a tutto domani gli altari possono essere ornati di fiori; l’organo e gli altri strumenti possono suonare. L.O. IV Settimana Marzo/147 30 DOMENICA IV DI QUARESIMA – “Laetare” – Viola o Rosaceo. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della IV settimana). Messa propria: senza Gloria, con il Credo, Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FESTIVO: 1Sam 16,1b.4.6-7.10-13 Ef 5,8-14 Gv 9,1-41 Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale. Preghiamo per don Fausto Rossi († 2000). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 31 Lunedì della IV settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Is 65,17-21 Gv 4,43-54 Preghiamo per don Giuseppe Pozzobon († 2008). 148/Aprile L.O. IV Settimana Discepoli di te, Risorto, che in carne umana hai penetrato i cieli, fa’ che onoriamo ogni vita che tu hai condiviso e redento: salvaci! Aprile Da ricordare e preparare: CONCLUSIONE INIZIATIVA “UN PANE PER AMOR DI DIO” BENEDIZIONE PASQUALE DELLE FAMIGLIE 1 Martedì della IV settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Ez 47,1-9.12 Gv 5,1-16 2 Mercoledì della IV settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Is 49,8-15 Gv 5,17-30 Si può fare la commemorazione di S. Francesco di Paola (cfr. pag. 20). Anniversario della morte del beato Giovanni Paolo II (2005). L.O. IV Settimana 3 Aprile/149 Giovedì della IV settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Es 32,7-14 Gv 5,31-47 Preghiamo per il Vescovo Arduino Bertoldo († 2012). 1° giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. pag. 61). Preghiamo per tutti i membri degli Istituti secolari, maschili e femminili della Diocesi, affinché questa vocazione consacrata nel mondo e nella storia, incontri maggiore sensibilità e disponibilità nelle nostre comunità cristiane. Preghiamo anche per i presbiteri che nella Messa Crismale del Giovedì Santo (17 aprile p.v.) rinnoveranno i loro impegni presbiterali. 4 Venerdì della IV settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Sap 2,1a.12-22 Gv 7,1-2.10.25-30 Si può fare la commemorazione di S. Isidoro (cfr. pag 20). 5 Sabato della IV settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FERIALE: Ger 11,18-20 Gv 7,40-53 Si può fare la commemorazione di S. Vincenzo Ferrer (cfr. pag 20). Preghiamo per don Andrea Gaborin († 2002). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Viola. Non si coprono le croci e le immagini. 150/La S. Messa 150/ Aprile 6 L.O. I Settimana DOMENICA V DI QUARESIMA – Viola. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria, senza Gloria, con il Credo, Prefazio di Quaresima. LEZIONARIO FESTIVO: Ez 37,12-14 Rm 8,8-11 Gv 11,1-45 Non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 7 Lunedì della V settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione I. LEZIONARIO FERIALE: Dn 13, 1-9.15-17.19-30.33-62 Gv 8,1-11 Si può fare la commemorazione di S. Giovanni Battista de la Salle (cfr. pag 20). Preghiamo per don Angelo Albertini († 2008). 8 Martedì della V settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione I. LEZIONARIO FERIALE: Nm 21,4-9 Gv 8,21-30 Preghiamo per don Elio Zen († 2004). L.O. I Settimana 9 La S. Messa/151 Aprile/151 Mercoledì della V settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione I. LEZIONARIO FERIALE: Dn 3,14-20.91-92.95 Gv 8,31-42 Preghiamo per don Ferdinando Tonin († 2000) e per don Luciano Biagi († 2010). 10 Giovedì della V settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione I. LEZIONARIO FERIALE: Gen 17,3-9 Gv 8,51-59 Preghiamo per don Mario Bigarella († 2000). 11 Venerdì della V settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione I. LEZIONARIO FERIALE: Ger 20,10-13 Gv 10,31-42 Si può fare la commemorazione di S. Stanislao (cfr. pag 20). Preghiamo per don Samuele Chiminello († 2004). 12 Sabato della V settimana di Quaresima – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione I. LEZIONARIO FERIALE: Ez 37,21-28 Gv 11,45-56 152/Aprile L.O. IV Settimana Preghiamo per don Bruno Piubello († 2007). I Vespri della Domenica delle Palme – Compieta della Domenica – Rosso. SETTIMANA SANTA La Settimana santa costituisce ogni anno “la settimana maggiore” e il momento forte della trasmissione del messaggio cristiano. Essa è al vertice di tutta una azione pastorale che deve aver servito in modo autentico e fedele la parola di Dio durante l’intero anno liturgico e ha la sua preparazione immediata nella Quaresima. Indicazioni pastorali: 1) Si veda anzitutto di portare l’attenzione e di fare una adeguata catechesi ai fedeli (incontri, bollettino parrocchiale, ecc.) sulle celebrazioni più importanti e significative della Settimana Santa, che sono quelle del Triduo pasquale. 2) Le altre celebrazioni e i pii esercizi (ore sante, via crucis, processioni, ecc.) conservano tutto il loro valore, specialmente se vengono rivedute nel loro contenuto ed orientate a preparare le grandi celebrazioni liturgiche. 3) Tutto sia preparato per tempo: a) spiegando il contenuto e il significato dei riti e dei testi; b) istruendo le persone che devono svolgere uffici liturgici (sacrista, ministranti, lettori, accoliti, organista, cantori, ecc.); c) mettendo a disposizione di ciascuno un preciso ordine liturgico in modo che ognuno sappia con esattezza cosa fare o dire o suonare, ecc.; d) procurando sussidi adatti e in numero sufficiente. 4) Naturalmente ogni celebrazione va preparata tenendo conto (presentazione, commenti, canti, ritmo di celebrazione, ecc.) della assemblea che si avrà. Si scelgano gli orari più convenienti, pensando a tutta la comunità e non a qualche categoria di persone. 5) Se ci sono più preti in parrocchia si preveda senz’altro la concelebrazione della Messa “in Coena Domini” e della Veglia pasquale. Aprile/153 6) Si raccomandi ai fedeli di provvedere in tempo, durante la prossima settimana, al Sacramento della Penitenza, in modo da non affollare i confessionali la sera del sabato santo. 7) Si ricordi inoltre il “sacro digiuno pasquale” con l’obbligo dell’astinenza e del digiuno il Venerdì santo e possibilmente anche al Sabato santo (Cost. Lit. n. 10) (vedi pag. 60). Avvertenza I Riti della Settimana santa possono aver luogo in tutte le chiese e negli oratori pubblici e semipubblici. È necessario tuttavia che nelle chiese non parrocchiali e negli oratori, le Azioni liturgiche vengano celebrate soltanto a condizione che siano garantite una certa dignità di svolgimento, un sufficiente numero di ministranti, e la partecipazione dei fedeli anche col canto. Indicazioni pastorali per la Domenica delle Palme La processione è il ricordo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, è un “ingresso” alla Messa in forma più solenne del solito, perché non è solo un ingresso alla liturgia del giorno ma a tutta la celebrazione del mistero pasquale. Non deve essere perciò una processione che parte dalla chiesa e ritorna alla chiesa, ma un adunarsi della comunità in un luogo (cappella o piazza) adatto non lontano dalla chiesa per incamminarsi insieme verso la chiesa, cantando a Cristo Salvatore, in apertura solenne della Settimana santa. Per quanto riguarda i canti: c’è una antifona di inizio (Osanna al Figlio di David); durante il tragitto alla chiesa si cantano i salmi 23 e 46 (con i toni gregoriani, oppure sui moduli di Gelinau, o in altre maniere); oppure si eseguono inni a Cristo (Saccardo, D. Stefani) adatti alla circostanza, o altre acclamazioni (Christus vincit, Acclamazioni di Jef). Durante la Messa si esegue il salmo responsoriale 21, una acclamazione al Vangelo, il Santo a voce di popolo. Se c’è un coro (anche a più voci) è bene che questo intoni, guidi e alterni con l’assemblea i canti della processione e il santo. Il coro può eseguire anche da solo un breve canto durante la presentazione delle offerte (adatto al momento rituale e al giorno), l’Agnello di Dio, un canto alla comunione e un canto finale. Non è previsto il Signore, pietà. Norme liturgiche 1) In tutte le Messe di questa Domenica si fa il ricordo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme o con la processione o con l’ingresso solenne prima della Messa principale; con l’ingresso semplice nelle altre Messe. Si fa presente che la processione è 154/Aprile L.O. II Settimana unica, mentre l’ingresso solenne può essere ripetuto prima di una o due Messe, purché celebrate con grande concorso di fedeli. 2) Dopo la processione o dopo l’ingresso solenne, si omettono il segno di croce e l’atto penitenziale o l’eventuale aspersione con l’acqua benedetta all’inizio della Messa: il celebrante, fatta la riverenza all’altare, dà inizio alla Messa con l’orazione. 3) Il sacerdote che benedice gli ulivi deve anche celebrare la Messa che segue. Si fa inoltre presente che non è permessa la sola benedizione degli ulivi senza che seguano la processione e la celebrazione della Messa. 4) Per la lettura del Vangelo della Passione: a) non si portano le candele né l’incenso; b) si dice il “munda cor meum”, mentre si omette “il Signore sia con voi” ecc., non si segna il libro, ma si inizia subito, alla fine non si bacia il libro, si acclama “lode a te o Cristo”; c) il Passio viene proclamato dal diacono, mancando questo, dal presbitero stesso; può essere letto anche da lettori laici, riservando se possibile, la parte di Cristo a chi presiede. Solo i diaconi, prima della lettura del Passio chiedono la benedizione al sacerdote. 5) In questa Domenica vengono usati i paramenti di color rosso nelle celebrazioni liturgiche: Ufficio divino, benedizione e processione delle Palme, e in tutte le Messe. Nella processione il celebrante può indossare la casula o il piviale. 6) Se ha luogo l’esposizione del SS. Sacramento nell’adorazione solenne annuale, questa o s’inizi dopo la Messa, o si sospenda o termini prima della benedizione delle palme. Non si coprono più le croci e le immagini. 13 DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE – Rosso. Liturgia delle Ore Domenica (II settimana del salterio). Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme - Vangelo: Mt 21,1-11 Messa propria: senza Gloria, con Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Is 50,4-7 Fil 2,6-11 Mt 26,14—27,66 Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. In Cattedrale Mons. Vescovo presiede la liturgia della Domenica delle Palme: al mattino la processione e l’Eucaristia; alle 17 i II Vespri. L.O. II Settimana Aprile/155 Oggi, nella Chiesa Cattedrale il servizio di canto sarà prestato al mattino dal Coro della Cattedrale e alla sera dalle Religiose della città. 14 LUNEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione II. LEZIONARIO FERIALE: Is 42,1-7 Gv 12,1-11 Sono proibite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Michele Barbieri († 2004) e per don Bruno Scremin († 2010). 15 MARTEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione II. LEZIONARIO FERIALE: Is 49,1-6 Gv 13,21-33.36-38 Sono proibite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Giacomo Bortolan († 2000) e per don Luigi Prando († 2013). 16 MERCOLEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA – Viola. Liturgia delle Ore della feria. Messa propria: Prefazio della Passione II. LEZIONARIO FERIALE: Is 50,4-9a Mt 26,14-25 Sono proibite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Anniversario della elezione del Vescovo Beniamino alla sede di Vicenza (2011). Preghiamo per don Edgardo Berni († 2003). 156/Aprile Domani nella Chiesa Cattedrale alle ore 9, Mons. Vescovo benedice l’Olio dei Catecumeni, degli Infermi e il Crisma, concelebrando la S. Messa con il presbiterio della Diocesi. Tutti i preti siano presenti alla Messa del Crisma, riuniti intorno al Vescovo “tamquam eius testes, et ministerii chrismatis cooperatores”. Il Vescovo esorta i ministri ordinati a conservarsi fedeli nel proprio ministero e li invita a rinnovare pubblicamente gli impegni dell’Ordinazione. BENEDIZIONE DEGLI OLI E MESSA CRISMALE Nota della Conferenza Episcopale Italiana SIMBOLISMO BIBLICO-LITURGICO La natura dell’olio è assunta nel simbolismo biblico-liturgico ed è caricata di un particolare valore per esprimere l’unzione dello Spirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa (Sal 88,21; Gv 2,20). La liturgia della benedizione degli Oli esplicita questo simbolismo primordiale e ne precisa il senso sacramentale. EPIFANIA DELLA CHIESA La Messa crismale è quasi epifania della Chiesa, corpo di Cristo organicamente strutturato, che nei vari ministeri e carismi (cfr. 1 Cor 12,27) esprime, per la grazia dello Spirito, i doni nuziali del Cristo alla sua sposa pellegrina nel mondo (cfr. Ef 5,27). L’UNZIONE SPIRITUALE IN CRISTO Dal senso cristologico dell’unzione crismale deriva il principio costitutivo della consacrazione dei fedeli e conseguentemente il nome di “cristiani” (At 11,26). L’unzione di Spirito Santo, ricevuta da Gesù nell’incarnazione (cfr. Lc 1,35) e nella teofania sul Giordano (cfr. Gv 1,32), è partecipata a tutti i membri della Chiesa per mezzo del Battesimo (cfr. At 1,5) e della Cresima (cfr. Ef 1,13). Aprile/157 All’unzione spirituale del Cristo sacerdote, re e profeta (cfr. Sal 109,4; Eb 5,6), si richiama anche la solenne epiclesi del rito che consacra a titolo speciale il Vescovo, i presbiteri e i diaconi a servizio del popolo sacerdotale, dal quale essi sono assunti e per il quale sono costituiti ministri. LA SANTIFICAZIONE DELLA VITA Insieme al crisma, sono benedetti anche l’olio dei catecumeni per quanti lottano per vincere lo spirito del male (cfr. S. Cirillo di Gerusalemme, Catechesi, 21, Mistagogiche, 3; PG 33, 1087-1094) in vista degli impegni del Battesimo, e l’olio degli infermi per l’unzione sacramentale di coloro che nella malattia compiono in sé ciò che manca alla passione redentrice del Cristo (cfr. Mc 6,13; Col 1,24). Così dal Capo si diffonde in tutte le membra della Chiesa e si espande nel mondo il buon odore di Cristo (cfr. 2 Cor 2,14). ORIENTAMENTI PASTORALI Il richiamo dottrinale può suggerire alcuni orientamenti pastorali, utili a rinnovare la comprensione di questi riti che dalla chiesa cattedrale, luogo proprio della loro celebrazione, devono suscitare intensa partecipazione in ogni comunità parrocchiale, con qualificata presenza e in comunione di spirito. Nella Messa crismale si delinea così la più vasta convocazione, che si estende non solo ai ministri ordinari (presbiteri e diaconi), ma anche a quelli istituiti o di fatto (accoliti, lettori, catechisti, ministri straordinari della comunione, ministranti) e ai cresimandi oltre che ai rappresentanti delle varie comunità. ACCOGLIENZA DEGLI OLI NELLE VARIE COMUNITÀ Nella Messa vespertina parrocchiale della Cena del Signore, gli Oli santi, benedetti in cattedrale, saranno accolti dalle comunità come un dono che esprime la comunione nell’unica fede e nell’unico Spirito, e conservati in una particolare custodia adatta e degna con la scritta “oli santi” o altra simile. N.B. Al termine della Messa crismale, gli Oli benedetti saranno distribuiti preferibilmente agli incaricati dei Vicariati. I contenitori siano adatti, per materiale e confezione, all’uso effettivo ma anche al valore simbolico di ciò che contengono. 158/Aprile 17 L.O. II Settimana GIOVEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA – Viola. Liturgia delle Ore della feria; all’Ufficio delle Letture si può lodevolmente recitare il salmo 68 che si trova al venerdì della III settimana del salterio, per il suo riferimento alla Passione di Cristo. Messa crismale (bianco): Gloria, Prefazio e riti propri secondo il Messale. LEZIONARIO FESTIVO: Is 61,1-3.6.8-9 Ap 1,5-8 Lc 4,16-21 Oggi il Vescovo presiede la Liturgia in Cattedrale: alle ore 9 la Messa del Crisma e alle ore 20 la Messa nella Cena del Signore. Il servizio di canto alla Messa crismale viene prestato da un gruppo di ALLIEVI DELL’ISTITUTO DIOCESANO Dl MUSICA SACRA. Secondo una antichissima tradizione della Chiesa, in questo giorno sono proibite tutte le Messe senza la partecipazione dei fedeli. Coloro che hanno concelebrato la Messa del Crisma possono presiedere o concelebrare anche la Messa vespertina. Preghiamo per don Luigi Rigodanza († 2005) e don Giacomo Villatora († 2006). LE ESEQUIE IN QUESTI GIORNI Dal Giovedì santo mattina alla Domenica di Risurrezione sono proibite tutte le Messe dei defunti anche l’esequiale. Eventuali liturgie esequiali si celebrano senza solennità, senza canto e senza il suono delle campane, in ora che non si sovrapponga alle celebrazioni del Triduo. Si celebri una liturgia della Parola che si conclude, dopo la preghiera dei fedeli ed il Padre Nostro, con il Rito del commiato. Chi presiede indossa la stola ed il piviale. La Messa esequiale potrà essere celebrata a partire dal Lunedì di Pasqua. Prima della Messa vespertina termina il Tempo di Quaresima. Aprile/159 TRIDUO PASQUALE “Signore del mondo, tutto hai deposto nelle mani del tuo Figlio, ed egli ha compiuto la tua volontà, deponendo la sua vita per coloro che gli hai affidato: nel mistero della sua Pasqua fa’ passare gli uomini dalle tenebre alla luce, dalla schiaviù alla libertà, dalla morte alla vita, poiché tu ci ami nei secoli dei secoli”. (Preghiera dei Giorni della Comunità di Bose - Giovedì Santo mattino) “Avendo Cristo compiuto l’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio specialmente per mezzo del suo mistero pasquale con il quale morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita, il sacro Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore risplende come il culmine di tutto l’anno liturgico. Quindi la solennità della Pasqua ha nell’anno liturgico la stessa alta dignità che ha la Domenica nella settimana. Il Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore inizia con la Messa vespertina “nella Cena del Signore”, ha il suo centro nella Veglia pasquale e si chiude con i Vespri della Domenica di Risurrezione” (Calendario Romano n. 18). È molto conveniente che le Comunità religiose partecipino ed animino l’assemblea dei fedeli nelle chiese maggiori. È pure conveniente che i fedeli di piccole parrocchie affidate alla cura di un solo presbitero si riuniscano, per quanto possibile, e partecipino insieme alle sacre celebrazioni nella chiesa principale della zona. È raccomandata la celebrazione comunitaria dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi mattutine il Venerdì della Passione del Signore e il Sabato santo. INDULGENZA PLENARIA NEL TRIDUO PASQUALE L’indulgenza plenaria, alle solite condizioni (confessione, comunione, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice), è concessa: 1) all’adorazione pubblica del SS.mo Sacramento nel giovedì santo, con la recita o il canto del Tantum ergo; 2) all’adorazione della Croce nel venerdì santo; 3) alla rinnovazione delle promesse battesimali durante la Veglia pasquale. INDICAZIONI PER IL GIOVEDÌ SANTO 1) Nelle ore vespertine, a tempo opportuno, viene celebrata la S. Messa in “Coena Domini” con la piena partecipazione di tutta la comunità locale, di tutti i sacerdoti e dei chierici secondo il loro ministero. 2) Dove lo richieda la necessità pastorale, l’Ordinario può permettere una seconda 160/La S. Messa 160/ Aprile Messa vespertina nelle Chiese e negli Oratori pubblici e semipubblici; in caso di vera necessità pastorale può permettere la celebrazione di una S. Messa anche al mattino, ma solo per quei fedeli che in nessun modo possono partecipare alla Messa vespertina. Si eviti tuttavia che queste celebrazioni siano fatte in favore di persone singole o di piccoli gruppi particolari o che costituiscano ostacolo per la Messa principale. 3) Oggi si può distribuire la Comunione ai fedeli soltanto durante la Messa del Crisma, la Messa principale in “Coena Domini” e in tutte le altre Messe, che l’Ordinario del luogo avrà permesso. Agli infermi si può portare la S. Comunione in qualsiasi ora. 4) I fedeli che si sono comunicati nella Messa del Crisma, possono nuovamente accostarsi alla S. Comunione nella Messa in “Coena Domini”. 5) Se viene fatta la lavanda dei piedi si spieghi bene il suo significato e il suo inserimento nella liturgia del giorno. 6) Si dia solennità alla processione offertoriale, facendo partecipare una vera rappresentanza della assemblea e invitando a portare doni per i poveri. Si canti l’antico inno: “Dov’è carità e amore... ” e si valorizzi anche il rito della pace per il significato che ha nel contesto di questa celebrazione. 7) Si prenda in seria considerazione la possibilità di permettere la comunione sotto le due specie a tutta l’assemblea e si preparino ministri sufficienti e competenti. Per quanto riguarda il canto: è indispensabile che la risposta al salmo responsoriale (115), la acclamazione al Vangelo e il Santo siano cantati da tutti i presenti; è bene che il popolo partecipi anche al canto di ingresso, ad un canto di comunione e al Pange lingua (in latino o italiano) durante la riposizione del Santissimo. Il canto del gloria, il canto durante la presentazione delle offerte, l’agnello di Dio possono essere eseguiti anche dal solo coro a più voci, sia in latino che in italiano. Dato il carattere della celebrazione, il “Signore Pietà” è bene sia solo recitato e inserito nelle invocazioni penitenziali iniziali. AVVERTENZE LITURGICHE 1) Il tabernacolo, se c’è sull’altare maggiore, deve essere vuoto; per comunicare il clero e il popolo oggi e domani, si portano sull’altare una o più pissidi con particole da consacrare in questa Messa. 2) Mentre viene cantato il Gloria si suonino le campane, che poi rimarranno in silenzio fino alla Veglia di Pasqua. 3) Dopo la comunione, la pisside con la S. Eucaristia per la comunione del giorno seguente, si pone sull’altare. Alla fine della Messa, recitata l’orazione, e omesso il rito di congedo, si trasporta il SS.mo Sacramento nel tabernacolo della riposizione. La pisside viene collocata nel tabernacolo preparato in luogo adatto della Chiesa e convenientemente ornato. Le Messe, che non sono seguite dalla riposizione del SS.mo, terminano al solito modo. L.O. III Settimana La S. Messa/161 Aprile/161 TRASPORTO E RIPOSIZIONE DEL SS.MO SACRAMENTO 1) Alla fine della Messa si compie il trasporto del SS.mo Sacramento all’altare della riposizione. 2) La riposizione del SS.mo Sacramento fatta al Giovedì santo, è una vera esposizione fatta in forma antica, cioè velata. 3) I fedeli siano invitati alla adorazione del SS.mo Sacramento fino alla notte inoltrata; dopo la mezzanotte l’adorazione sia fatta in forma privata. 4) La processione e la riposizione del Santissimo Sacramento non si compia nelle chiese in cui il giorno seguente non ci sarà l’azione liturgica della Passione del Signore. Messa “In Coena Domini” propria (bianco): Gloria, senza Credo, Prefazio dell’Eucaristia (Communicantes, Hanc igitur, e Qui pridie propri nel Canone Romano; nelle preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio). LEZIONARIO FESTIVO: Es 12,1-8.11-14 1Cor 11, 23-26 Gv 13,1-15 Vespri propri (per coloro che non partecipano alla Messa in “Coena Domini”) - Compieta della Domenica dopo i II Vespri. Spogliazione degli altari Terminata la celebrazione in “Coena Domini”, gli altari vengono spogliati della tovaglia e dei candelieri; le croci vengono tolte dagli altari e dalla chiesa. Nel caso che le croci non possano essere tolte, siano velate. Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere. Domani astinenza e digiuno (cfr. pag. 60). 18 VENERDÌ SANTO NELLA PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE – Rosso. Liturgia delle Ore propria. È opportuno che l’Ufficio delle Letture e le Lodi siano celebrate solennemente con il popolo (PNLO n. 210). 162/Aprile L.O. III Settimana Indicazioni per la celebrazione della Passione del Signore Si riservi alla celebrazione l’orario migliore, in modo di avere il maggior numero di partecipanti possibile. Nessun altro rito (via crucis, processioni, ecc.) deve avere collocazione prioritaria e celebrazione più solenne. All’inizio i sacri ministri si prostrano o semplicemente si inginocchiano. La lettura della Passione si può fare anche alternando i lettori ad ogni sottotitolo per dare maggiore risalto ai singoli episodi. Il metodo dello “storico, Cristo, ecc.” è più una rappresentazione che un annuncio; in questo caso, comunque, le parole del Cristo è bene siano pronunciate da un presbitero. È bene usare tutte le orazioni della preghiera universale per la ricchezza del loro contenuto, la facilità di comprensione e la loro antichità. Per l’ostensione della Croce il messale propone due forme a scelta: si valuti con attenzione la modalità più rispondente alla propria situazione; per l’adorazione si presenta un’unica Croce. In qualche Parrocchia si usa fare ancora la “processione del Venerdì santo”. In questo caso si consiglia di inserire la processione nella “Azione liturgica” portando in processione, appena finito il rito, per un breve tragitto, la stessa croce usata nella celebrazione; si eviti di portare in processione la statua del “Cristo morto”. Si ricorda però che è cosa migliore la conclusione silenziosa della celebrazione liturgica, come indicato nel messale. Al termine del rito la croce rimanga esposta per l’adorazione da parte dei fedeli. Per quanto riguarda il canto: è indispensabile che la risposta al salmo responsoriale (30), la acclamazione al Vangelo, la risposta alla “presentazione” della croce, e possibilmente il canto alla comunione siano cantati da tutti i presenti. Il coro può eseguire canti adatti durante la adorazione della croce, anche a più voci, in latino o in italiano; canti durante la comunione, specialmente se questa si protrae per un po’ di tempo. Non si esegue il canto finale. Avvertenze liturgiche 1) Oggi e domani, la Chiesa, per antichissima tradizione non celebra la divina Eucaristia. 2) L’altare sia completamente spoglio: senza croce, senza candelieri, senza tovaglie. 3) Si celebra nel pomeriggio, circa alle ore tre, a meno che per ragioni pastorali si scelga un’ora più tarda. La celebrazione della Passione del Signore comprende tre parti: liturgia della Parola, adorazione della croce e la santa comunione. 4) La Croce per l’adorazione è unica; sia sufficientemente grande e di pregio artistico. L.O. III Settimana Aprile/163 5) La S. Comunione viene distribuita solo durante la solenne Azione liturgica pomeridiana. Agli infermi può essere portata in qualsiasi ora del giorno. 6) Dopo l’Azione liturgica, la SS.ma Eucaristia viene portata in forma privata in un luogo conveniente per la conservazione; dinanzi ad essa dovrà ardere, come di consueto, la lampada. 7) Dopo lo scoprimento della Croce, passando dinanzi ad essa si genuflette, sia oggi che domani fino all’inizio della Veglia pasquale. Celebrazione della Passione del Signore: come descritta nel Messale. LEZIONARIO FESTIVO: Is 52,13—53,12 Eb 4,14-16; 5,7-9 Gv 18,1—19,42 Vespri propri (per coloro che non partecipano all’Azione liturgica del pomeriggio) – Compieta della Domenica dopo i II Vespri. Giornata per le necessità della Terra Santa (cfr. p. 66). In questa giornata il tema sarà ricordato soltanto nella monizione iniziale della celebrazione. Non sono previste raccolte particolari nelle chiese, ma verrà devoluto alla finalità della giornata il 25% di quanto viene raccolto nei modi ordinari. 19 SABATO SANTO – Viola. Liturgia delle Ore propria Nel sabato santo la Chiesa resta presso il sepolcro del Signore, a meditare la Sua Passione e Morte e si astiene dalla celebrazione dell’Eucaristia (gli altari infatti sono spogli), finché con la solenne Veglia pasquale cioè con la notturna attesa della Risurrezione, entra nella gioia pasquale, che si prolunga per cinquanta giorni. Compieta viene pregata solo se non si partecipa alla Veglia pasquale. La Comunione può essere distribuita solo agli infermi ad modum viatici. Preghiamo per don Sinesio Nizzero († 2008). 164/Aprile L.O. III Settimana TEMPO DI PASQUA I cinquanta giorni dalla Domenica di Risurrezione alla Domenica di Pentecoste sono celebrati nella letizia e nella esultanza come un solo giorno di festa, anzi come una “grande Domenica”. Questi sono i giorni in cui soprattutto si canta l’Alleluia. L’ordinamento originario del Tempo pasquale gli assegna una durata di cinquanta giorni: “O Dio, tu hai voluto che il sacramento pasquale fosse racchiuso nel mistero di cinquanta giorni”. Quindi inizia con la veglia pasquale e termina con la Domenica di Pentecoste. Questo attesta la tradizione antica e universale della Chiesa, che ha sempre celebrato come un’unica festività la durata della Pentecoste, le sette settimane della santa Pentecoste. E questo è il motivo per cui i riti orientali chiudono il tempo pasquale la sera della Domenica di Pentecoste. E tale era appunto l’uso della liturgia romana al tempo di San Leone Magno (Calendario Romano n. 22). In Cattedrale Mons. Vescovo presiede la solenne liturgia di Pasqua. Ore 21 del sabato: Veglia Pasquale. Al mattino del giorno di Pasqua: solenne concelebrazione con benedizione papale. Nel pomeriggio: II Vespri. Alle Religiose della città è raccomandata la partecipazione ai II Vespri di Pasqua in Cattedrale alle ore 17,30. 20 DOMENICA DI PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE, solennità con ottava – Bianco. Liturgia delle Ore propria; l’Ufficio delle Letture viene omesso da coloro che partecipano alla Veglia. LITURGIA DELLA NOTTE Indicazioni pastorali 1) L’orario e la preparazione della Veglia pasquale siano studiati con speciale attenzione, essendo questa la più importante e anche la più articolata celebrazione liturgica dell’anno. Si tenga presente che per sua natura è una celebrazione notturna, per cui non la si deve iniziare prima del tramonto del sole. Si solleciti la più larga partecipazione possibile di fedeli e la si celebri con la massima solennità: è questa la “Messa” della L.O. III Settimana Aprile/165 Domenica di Pasqua. Anche le altre Messe di Pasqua meritano attenzione e celebrazione solenne, ma mai più della “Veglia pasquale”. 2) La “Veglia pasquale” comprende la liturgia della luce, la liturgia della Parola, la liturgia del battesimo, la liturgia eucaristica. È un’unica celebrazione, per cui i fedeli devono essere invitati a partecipare a tutta la “Veglia”. 3) Il “cero pasquale”, per il suo valore di segno (accompagnerà i battesimi, i funerali, ecc.) sia di cera. Le sue dimensioni e quelle del piedestallo siano ragionevoli per poterlo comodamente usare nei vari riti durante l’anno. Il cero è unico e uno solo è il “segno”. 4) Il recipiente per l’acqua battesimale sia decoroso. L’acqua benedetta va portata al battistero e usata per i battesimi durante il Tempo pasquale e per la benedizione pasquale delle case. 5) La liturgia della Parola ha una importanza particolare nella Veglia pasquale: l’eventuale riduzione del numero delle letture sia fatta non solo rispettando le disposizioni contenute nel Messale, ma anche avendo presenti le vere esigenze pastorali, che chiedono un “annuncio” della storia della salvezza nelle sue varie tappe fino al Battesimo. 6) Si cerchi poi di celebrare veramente qualche battesimo, che non può avere collocazione migliore della Veglia pasquale. Per quanto riguarda il canto: i fedeli acclamino alla presentazione del cero, rispondano coi ritornelli dei salmi responsoriali dopo le letture e possano partecipare al canto solenne dell’alleluia; siano coinvolti nel canto delle litanie dei santi, alle formule del rinnovamento delle promesse battesimali, al canto del santo ed eventualmente a quello di comunione e al canto finale. Il coro (anche a più voci) può sostenere il Gloria e proporre un canto (breve) alla presentazione delle offerte, un canto alla comunione e un canto finale. Non si esegue il “Signore, pietà”. Se possibile si canti da tutti (o almeno dal coro) il ritornello “Ecco l’acqua che sgorga dal tempio” durante la aspersione dell’assemblea. Veglia pasquale: come descritta nel Messale. Prefazio pasquale I (in questa notte). Nel canone romano Communicantes e Hanc igitur propri; nelle preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio della Pasqua e dei neobattezzati. Al congedo si aggiunge un duplice Alleluia. 166/Aprile L.O. III Settimana Norme liturgiche 1) La Veglia pasquale deve essere celebrata nella notte: non inizi prima dell’imbrunire. Possibilmente sia celebrata verso la mezzanotte. La Veglia non può essere celebrata all’alba del mattino di Pasqua. La celebrazione della Messa senza riti della Veglia pasquale è proibita (vedi “Eucharistichum Mysterium” n. 28). 2) La Veglia pasquale, anche se celebrata prima di mezzanotte si deve considerare come Messa della Domenica di Pasqua. 3) La Veglia pasquale può essere celebrata anche nelle chiese e negli oratori, nei quali non si tenne la liturgia del giovedì e venerdì santo; può essere omessa dove ebbero luogo le funzioni in “Coena Domini” e del venerdì santo. La Veglia è obbligatoria per le chiese che hanno il fonte battesimale. 4) Il presbitero che presiede o concelebra la Veglia pasquale, può presiedere o concelebrare una seconda Messa nel giorno di Pasqua. 5) I fedeli possono fare la comunione durante la Veglia pasquale e comunicarsi nuovamente in un’altra Messa del giorno di Pasqua: sarebbe assai significativo che tutti potessero comunicarsi alle due specie. 6) Il Preconio pasquale, in caso di necessità, può essere annunciato anche da un cantore, che non sia diacono; nel qual caso non chiede la benedizione dal celebrante e omette la seconda parte della introduzione (E voi, fratelli carissimi…) e il saluto (Il Signore sia con voi). Il preconio può essere cantato nella forma lunga, oppure in quella breve. 7) Dell’Antico Testamento, si devono leggere almeno tre lezioni (in casi eccezionali due). La lettura dell’Esodo non si deve mai omettere. 8) Nella proclamazione del Vangelo alla Messa si può usare l’incenso, ma non si portano i ceri. 9) I celebranti sono rivestiti dei paramenti bianchi della Messa fin dall’inizio della celebrazione della Veglia. Si preparino le candele per tutti i partecipanti alla Veglia. Se ci sono dei battezzandi, si abbia cura che le parti rituali del Battesimo non previste nella Veglia siano state celebrate durante la Quaresima. 10) Al Gloria della Veglia si suonino le campane. L.O. III Settimana Aprile/167 LITURGIA DEL GIORNO Messa del giorno propria, Gloria, sequenza, Credo, Prefazio pasquale I (in questo giorno), Communicantes e Hanc igitur propri; nelle preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio della Pasqua – Al congedo si aggiunge un duplice Alleluia per tutta l’ottava. LEZIONARIO FESTIVO: At 10,34a.37-43 Col 3,1-4 oppure: 1Cor 5,6b-8 oppure: Mt 28,1-10 oppure, alla Messa vespertina: Lc 24,13-35 Gv 20,1-9 Nelle Messe non può essere usata la IV Prece eucaristica. Non sono consentite tutte le Messe votive e tutte le Messe dei defunti comprese le esequiali. Sono proibite pure le Messe negli oratori privati. Preghiamo per don Luigi Scortegagna († 2002) e don Mario Zanchetta († 2006). Il Cero pasquale si accende questa settimana e nelle Domeniche fino a Pentecoste, durante la Messa e ai Vespri solenni. II Vespri propri. Compieta propria: salmi della Domenica. Dopo la Compieta di questo giorno, fino alla Compieta della Domenica di Pentecoste si prega l’antifona “Regina coeli”. Domani si apre il tempo per la celebrazione solenne delle nozze. Termina il Triduo Pasquale TEMPO DI PASQUA Attività pastorale I cinquanta giorni dalla Pasqua alla Pentecoste devono essere considerati come il culmine dell’anno liturgico, per cui sono anche il periodo più opportuno per la celebrazione dei sacramenti che scaturiscono dal mistero pasquale: Messa domenicale, Messa di prima comunione, Cresima, Matrimoni, Comunione ai malati, ecc. a) La benedizione delle famiglie. Si veda nella Rivista della Diocesi n. 4/73 a pag. 317 il significato di questo sacramentale. Non si benedicono comunque i muri delle case, ma i nuclei familiari. Il modo migliore per fare un incontro religioso con la famiglia potrebbe essere il seguente: la lettura di un testo biblico e un momento catechistico nel quale spiegare il significato del mistero pasquale e la sua incidenza nella vita della “chiesa domestica”; un momento di preghiera, cui segue la benedizione propriamente detta; un momento umano per conoscere la famiglia, stabilire rapporti di conoscenza e di cordialità, vedere la partecipazione della famiglia alla vita della parrocchia. 168/Aprile L.O. III Settimana Non si dimentichi la possibilità di celebrare la Messa riunendo più famiglie di un caseggiato o di una contrada (cfr. Rivista della Diocesi n. 4, pag. 319). b) La valorizzazione della Domenica. I cinquanta giorni del tempo pasquale, dice S. Atanasio, sono come “un sol giorno” o “una grande domenica”. Per questo le Domeniche di questo tempo sono chiamate, “Domeniche di Pasqua” e non “Domeniche dopo” la Pasqua. Il concilio dice: “Secondo la tradizione apostolica, che ha origine nello stesso giorno della Risurrezione di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente il giorno del Signore o Domenica” (S.C. n. 106). Sarà opportuno mettere in evidenza il significato del “ritrovarsi insieme” la Domenica, la “memoria della Pasqua”, la “presenza del Cristo risorto” nella comunità. c) L’iniziazione dei ragazzi alla Eucaristia domenicale. Un altro appuntamento particolarmente sentito da tutti è la prima Comunione, considerata una festa indimenticabile e per questo normalmente curata nella sua unicità e singolarità. Questa scelta però fa problema all’identità cristiana, che ha si una dimensione di unicità espressa dal Battesimo e dalla Cresima (sacramenti che si celebrano una sola volta in vita per dire che si è innestati in Cristo per sempre, con un’alleanza indissolubile); ma ha anche una dimensione di ripresa continua, significata dall’Eucaristia di ogni Domenica, fonte del nostro diventare cristiani nel ritmo del tempo. È necessario quindi passare dalla prima Comunione all’ingresso nell’Eucaristia domenicale, trasformando la preparazione a questa festa in un itinerario di riscoperta del Giorno del Signore che, settimana dopo settimana, proprio con l’Eucaristia ci fa cristiani e ci fa chiesa, insegnandoci a condividere la vita con chi è nel bisogno. Nasce da questa consapevolezza la seconda priorità comune, che vede impegnate tutte le parrocchie della diocesi: proporre ai ragazzi e alle famiglie che chiedono l’Eucaristia per i figli un cammino di iniziazione al Giorno del Signore, reimparando a vivere la Domenica da cristiani. All’interno di questo itinerario – come dicevano i vescovi italiani già nel 1991 – diventa possibile “l’inserimento dei fanciulli e della loro famiglia, a piccoli gruppi, nella Messa domenicale per la celebrazione della prima Comunione” (Catechismo “Venite con me”, p.122). Anche per questo cammino gli uffici pastorali diocesani sono di aiuto con un itinerario da adattare poi alle singole parrocchie. d) Con il sacramento della confermazione i battezzati proseguono il cammino dell’iniziazione cristiana. In forza di questo sacramento, essi ricevono l’infusione dello Spirito Santo, che nel giorno di Pentecoste fu mandato dal Signore risorto sugli Apostoli. Ministro originario della Confermazione è il Vescovo. È lui che normalmente conferisce il sacramento. Il fatto di ricevere lo Spirito Santo attraverso il ministero del Vescovo dimostra il più stretto legame che unisce i cresimati alla Chiesa, e il mandato di dare tra gli uomini testimonianza a Cristo. ...Spetta al popolo di Dio, ed è suo grande impegno, preparare i battezzati a ricevere il sacramento della Confermazione. I pastori poi devono procurare che tutti i battezzati giungano alla completa iniziazione cristiana e vengano perciò preparati con ogni diligenza alla Confermazione... L.O. III Settimana Aprile/169 e) La liturgia nuziale. Anche la celebrazione dei matrimoni deve essere valorizzata nello spirito del Tempo pasquale. I nubendi si presentino per tempo al parroco, il quale si farà premura di stabilire con loro alcuni incontri di carattere religioso-pastorale e un incontro per la preparazione della messa nuziale. I corsi di preparazione su base parrocchiale o zonale, cui è bene che i fidanzati partecipino, non sostituiscono questi incontri. Si ricordi che il matrimonio, come avvenimento che interessa tutta la comunità, rimane sempre “l’espressione normale e primaria della cura di anime” (Paolo VI) e rende visibile la Chiesa locale. Perciò la celebrazione del rito ha la sede più adatta nella parrocchia, cui appartiene l’uno o l’altro degli sposi. La Messa nuziale è bene abbia un carattere di solennità. Si curi la partecipazione attiva dei presenti. Il canto sia preferito alle semplici esecuzioni musicali. E per evitare differenze di apparato esterno, nell’ambito di un dignitoso decoro, si usi per tutti un uguale grado di solennità esterna (cfr. S.C. n. 32). f) La cura pastorale dei malati. Il tempo pasquale è il più adatto per portare la Comunione eucaristica ai malati, affinché partecipino al convito pasquale del Signore nel tempo stesso in cui la Chiesa invita tutti a parteciparvi comunitariamente. I sacerdoti tengano presente la facoltà loro concessa (cfr. Rivista della Diocesi n. 7/72 pag. 561) di celebrare anche la S. Messa nelle case degli infermi. Si suggerisce anche di promuovere celebrazioni della Parola, con testi appropriati, per far comprendere il valore della sofferenza ed eventualmente il significato della Unzione degli infermi, come partecipazione al mistero pasquale di Cristo. Non si dimentichi poi che la Comunione sotto forma di viatico è un segno speciale di partecipazione al mistero della morte del Signore e del suo passaggio al Padre (Questo calendario pag. 28). N.B. Nel Tempo pasquale per la celebrazione del sacramento del Battesimo si adopera l’acqua benedetta nella Veglia pasquale (Cer. Episcoporum n. 372 e premesse al Rito del Battesimo n. 21). 170/Aprile 21 L.O. I Settimana LUNEDÌ NELL’OTTAVA DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore con le particolarità di Pasqua e le parti proprie. Messa propria: Gloria, sequenza (facoltativa), senza Credo, Prefazio e particolarità come nel giorno di Pasqua. LEZIONARIO FERIALE: At 2,14.22-33 Mt 28,8-15 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Vespri come a Pasqua e nel proprio – Compieta della Domenica. 22 MARTEDÌ NELL’OTTAVA DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore con le particolarità di Pasqua e le parti proprie. Messa propria: Gloria, sequenza (facoltativa), senza Credo, Prefazio e particolarità come nel giorno di Pasqua. LEZIONARIO FERIALE: At 2,36-41 Gv 20,11-18 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Vespri come a Pasqua e nel proprio – Compieta della Domenica. 23 MERCOLEDÌ NELL’OTTAVA DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore con le particolarità di Pasqua e le parti proprie. Messa propria: Gloria, sequenza (facoltativa), senza Credo, Prefazio e particolarità come nel giorno di Pasqua. LEZIONARIO FERIALE: At 3,1-10 Lc 24,13-35 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Giorgio e di S. Adalberto. Preghiamo per don Antonio Bizzotto († 2005). L.O. I Settimana Aprile/171 Vespri come a Pasqua e nel proprio – Compieta della Domenica. 24 GIOVEDÌ NELL’OTTAVA DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore con le particolarità di Pasqua e le parti proprie. Messa propria: Gloria, sequenza (facoltativa), senza Credo, Prefazio e particolarità come nel giorno di Pasqua. LEZIONARIO FERIALE: At 3,11-26 Lc 24,35-48 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Fedele da Sigmaringen. Vespri come a Pasqua e nel proprio – Compieta della Domenica. 25 VENERDÌ NELL’OTTAVA DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore con le particolarità di Pasqua e le parti proprie. Messa propria: Gloria, sequenza (facoltativa), senza Credo, Prefazio e particolarità come nel giorno di Pasqua. LEZIONARIO FERIALE: At 4,1-12 Gv 21,1-14 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la festa di S. Marco – Le Comunità che lo venerano come Patrono possono celebrarne la solennità lunedì prossimo. Vespri come a Pasqua e nel proprio – Compieta della Domenica. 172/Aprile L.O. I Settimana 26SABATO NELL’OTTAVA DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore con le particolarità di Pasqua e le parti proprie. Messa propria: Gloria, sequenza (facoltativa), senza Credo, Prefazio e particolarità come nel giorno di Pasqua. LEZIONARIO FERIALE: At 4,13-21 Mc 16, 9-15 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Egidio Calgaro († 2004). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Bianco. Con questa Domenica si conclude l’iniziativa di carità “Un pane per amore di Dio” (cfr. pag. 66). 27 Ottava di Pasqua. DOMENICA II DI PASQUA o della Divina Misericordia – Bianco. Liturgia delle Ore propria di questa Domenica – Bianco. Messa propria: Gloria, sequenza (facoltativa), Credo, Prefazio pasquale e particolarità come nel giorno di Pasqua. LEZIONARIO FESTIVO: At 2,42-47 1Pt 1,3-9 Gv 20,19-31 Non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. Non si celebra la memoria della beata Elisabetta Vendramini. Gli atti di culto e le pratiche di pietà che i fedeli compiranno in questo giorno, animati dalla fede nella divina misericordia e rispettando le consuete condizioni, possono ottenere l’indulgenza plenaria o parziale, secondo il Decreto della Penitenzieria apostolica del 29 giugno 2002. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. II Settimana Aprile/173 La Messa della feria nel tempo pasquale 1) È la Messa della feria assegnata per ogni giorno secondo il ciclo delle settimane, con la sua orazione propria, con la possibilità di usare le orazioni sopra le offerte e dopo la Comunione a pag. 944 del Nuovo Messale e con le letture presentate dal Lezionario feriale. 2) Nelle ferie del Tempo pasquale sono proibite le Messe “ad diversa”, le votive e le quotidiane dei defunti, a meno che la loro celebrazione non sia richiesta dalla necessità pastorale (OGMR 376). 3) Sono tuttavia permesse le Messe del Santo o di uno dei Santi di cui si fa memoria, o di un Santo ricordato in quel giorno nel Martirologio (OGMR 355,b). 4) Nelle Messe “de Communi” si aggiunge (se già non c’è) un Alleluia al canto d’ingresso e di comunione. 28 Lunedì della II settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 4,23-31 Gv 3,1-8 Oppure S. Pietro Chanel, sacerdote e martire, memoria facoltativa. – Rosso. Oppure S. Lodovico Maria Grignion de Montfort, sacerdote, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie: prefazio pasquale, dei martiri o dei santi. Preghiamo per don Giovanni Barbieri († 2006). 174/Aprile L.O. II Settimana 29 Martedì. S. CATERINA DA SIENA, vergine, dottore della Chiesa, Patrona d’Europa e d’Italia. Festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona propria e salmi della feria. Messa della festa: Gloria, Prefazio delle vergini. LEZIONARIO DEI SANTI: 1 Gv 1,5—2, 2 Mt 11,25-30 30 Mercoledì della II settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 5,17-26 Gv 3,16-21 Oppure S. Pio V Papa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale o dei pastori. Maggio/175 Spirito di Dio, dispensatore di ministeri e carismi per l’armonia e la fecondità del Corpo del Signore: facciamo fatica a realizzare una vera comunione e a nutrire un profondo rispetto per chi è diverso da noi: rinnovaci! Maggio Da ricordare e preparare: ROGAZIONI GIORNATA PER L’UNIVERSITÀ CATTOLICA (11 maggio) GIORNATA MONDIALE PER LE VOCAZIONI DEVOZIONE A MARIA Il mese di maggio, in onore della Santa Madre di Dio, sia celebrato con impegno in tutte le parrocchie e comunità, sia sentito anche nelle famiglie e nei gruppi, ponendo qualche segno di venerazione filiale a Maria, in particolare con la meditazione sui singoli misteri del Rosario, orientando sempre tale devozione al mistero di Cristo e della Chiesa. La soluzione più opportuna sarà quella di armonizzare i contenuti del “mese mariano” con il concomitante Tempo dell’Anno liturgico. Così, ad esempio, durante il mese di maggio i pii esercizi dovranno mettere in luce soprattutto la partecipazione della Vergine al mistero pasquale e all’evento pentecostale che inaugura il cammino della Chiesa… E poiché i “cinquanta giorni” sono il tempo proprio per la celebrazione e la mistagogia dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, i pii esercizi del mese di maggio potranno utilmente dar rilievo alla funzione che la Vergine, glorificata in cielo, svolge sulla terra, “qui e ora” nella celebrazione dei sacramenti del Batttesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia. (cfr Congregazione per il Culto divino, Direttorio su pietà popolare e liturgia, 2001 nn.190-191). 176/Maggio 1 L.O. II Settimana Giovedì della II settimana di Pasqua, Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 5,27-33 Gv 3,31-36 Oppure S. Giuseppe Lavoratore, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: senza Gloria, letture proprie, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: Gn 1,26—2,3 oppure Col 3,14-15.17.23-24 Mt 13,54-58 Preghiamo per don Antonio Santagiuliana († 2006). 1° giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. p. 61). Intenzione: preghiamo per quanti vivono il ministero del diaconato, in particolare per i Diaconi permanenti, celibi o sposati. Affidiamo al Signore anche i Diaconi del Seminario Diocesano, ordinati in questo periodo. 2 Venerdì. S. Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale o dei pastori. LEZIONARIO FERIALE: At 5,34-42 Gv 6,1-15 Preghiamo per don Luciano Lorenzi († 2006). 3 Sabato. SS. FILIPPO e GIACOMO, apostoli, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria e Prefazio degli Apostoli. LEZIONARIO DEI SANTI: 1Cor 15,1-8a Gv 14,6-14 L.O. III Settimana La S. Messa/177 Maggio/177 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Bianco. Avvertenza: Domenica prossima la Chiesa vive la Giornata mondiale per le vocazioni. Si preparino le comunità con opportune iniziative. 4 DOMENICA III DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio pasquale. LEZIONARIO FESTIVO: At 2,14a.22-33 1Pt 1,17-21 Lc 24,13-35 Non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. Non si celebra la memoria di S. Floriano. Giornata per l’Università Cattolica (p. 66). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 5 Lunedì della III settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 6,8-15 Gv 6,22-29 178/Maggio 6 L.O. III Settimana Martedì della III settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 7,51—8,1a Gv 6,30-35 7 Mercoledì della III settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 8,1b-8 Gv 6,35-40 8 Giovedì della III settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 8,26-40 Gv 6,44-51 Anniversario della morte di S. E. mons. Arnoldo Onisto († 1992). Alle ore 8,30 in Cattedrale mons. Vescovo presiede l’Eucaristia di suffragio di mons. Onisto. Preghiamo anche per don Egidio Tomasi († 2004). 9 Venerdì della III settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 9,1-20 Gv 6,52-59 Preghiamo per don Antonio Rizzi († 2010). L.O. III Settimana 10 Maggio/179 Sabato della III settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 9,31-42 Gv 6,60-69 Preghiamo per don Tarcisio Biasin († 2006). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Bianco. 51a Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni “Apriti alla Verità: porterai la vita! Vocazioni testimonianza della Verità (Gv 3,21 – Caritas in Veritate, n.9) Il n. 9 della Lettera Enciclica di Benedetto XVI, Caritas in Veritate, proposto come testo di riferimento, afferma che alla Chiesa è richiesta la consapevolezza di dover compiere una missione di verità «in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione». La verità della vita, che è bene ricevuto e bene donato, è il progetto fondamentale che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo. La pastorale vocazionale, allora, è chiamata a servire ogni persona, perché possa riconoscere in questo progetto la realizzazione di sé e della propria verità. La Verità, allora, porta ad un atteggiamento di Misericordia sperimentata e donata, come spesso ci ricorda Papa Francesco. Pilato, di fronte ad un Gesù coperto di ferite e di sangue, con la tunica logora dopo le percosse, collocandosi a metà strada tra la fatua curiosità per questo Rabbi osannato dalla gente e il suo personale desiderio di cogliere qualche frammento originale della proposta che incantava la folla, gli chiede a bruciapelo: “Che cosa è la verità?” (Gv 18,38). Sarebbe stato troppo facile per Pilato trovare una risposta al suo quesito, solo perché Gesù gli porgeva, su di un piatto d’argento, una risposta che acquietava il suo desiderio e la sua curiosità. La Verità ha un prezzo alto da pagare: il prezzo della ricerca, la fatica della interiorità. Rientrare in se stessi è essenziale, non è un optional. In ciascuno di noi ci sono due forze, che si contrappongono tra di loro, spesso in maniera conflittuale e drammatica: una forza centripeta e una forza centrifuga. La prima ci urge nel cuore per avere spazi di ascolto, di silenzio, di calma, di elaborazione interiore; la seconda ci spinge all’esterno di noi stessi, verso le 180/Maggio L.O. IV Settimana mille cose da fare, l’efficientismo spesso nevrotico e parossistico, la visibilità in cui trovare gratificazione, il mondo delle apparenze che in un attimo si consuma e ti consuma e lascia solo un mucchietto di cenere dietro di sé: è la festa dell’effimero… direbbe il Piccolo Principe di A. de Saint-Exupéry. 11 DOMENICA IV DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della IV settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio pasquale. LEZIONARIO FESTIVO: At 2,14a.36-41 1Pt 2,20b-25 Gv 10,1-10 Non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. Giornata mondiale delle vocazioni. Il tema proprio della giornata viene sviluppato in tutte le celebrazioni liturgiche (omelia compresa), ma non sono previste raccolte in denaro. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 12 Lunedì della IV settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 11,1-18 Gv 10,11-18 Oppure Ss. Nereo e Achilleo, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Oppure S. Pancrazio, martire, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie: Prefazio pasquale o dei martiri. Preghiamo per don Vittorino Noaro († 2006). L.O. IV Settimana Maggio/181 13 Martedì. Ss. Felice e Fortunato, martiri vicentini, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune dei martiri e dal Proprio della Diocesi. Messa della memoria: dal Proprio della Diocesi, Prefazio pasquale o dei martiri. LEZIONARIO FERIALE: At 11,19-26 Gv 10,22-30 I Santi FELICE e FORTUNATO, fratelli vicentini, subirono il martirio ad Aquileia durante la persecuzione di Diocleziano. Furono venerati insieme, come attesta l’iscrizione del sarcofago di S. Felice, mentre i loro corpi sono custoditi in luoghi diversi, come testimonia Venanzio Fortunato: “Felicem meritis Vicentia refundit, et Fortunatum fert Aquileia suum”. La Chiesa Vicentina li ha sempre invocati come patroni, ne sono testimonianza documenti storici e liturgici, e l’insigne Basilica dei Ss. Felice e Fortunato. Oppure Beata Vergine Maria di Fatima, Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio della B. V. M.. Preghiamo per don Rosario Grolla († 2000). 14 Mercoledì. S. MATTIA APOSTOLO, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria, Gloria e Prefazio degli Apostoli II. LEZIONARIO DEI SANTI: At 1,15-17.20-26 Gv 15,9-17 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Francesco Piubello († 2005) e per don Luigi Bazzan († 2007). 182/Maggio 15 L.O. IV/I Settimana Giovedì della IV settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 13,13-25 Gv 13,16-20 16 Venerdì della IV settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 13,26-33 Gv 14,1-6 Preghiamo per don Virginio Sanson († 2011) e per don Gino Pasinato († 2013). 17 Sabato della IV settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 13,44-52 Gv 14,7-14 I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Bianco. 18 DOMENICA V DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria con Gloria e Credo, Prefazio pasquale. LEZIONARIO FESTIVO: At 6,1-7 1Pt 2,4-9 Gv 14,1-12 Non sono consentite le Messe dei defunti, comprese le esequiali. L.O. I Settimana Maggio/183 II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 19 Lunedì della V settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 14,5-18 Gv 14,21-26 Preghiamo per don Carlo Miatello († 2000). 20 Martedì della V settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 14,19-28 Gv 14,27-31a Oppure S. Bernardino da Siena, presbitero, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale o dei Pastori. Preghiamo per don Roberto Reghelin († 2008) e per don Silvio Amadio († 2012). 21 Mercoledì della V settimana di Pasqua, Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 15,1-6 Gv 15,1-8 184/Maggio L.O. I Settimana Oppure S. Cristoforo Magallanes, presbitero, e Compagni, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale o dei Martiri. 22 Giovedì della V settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 15,7-21 Gv 15,9-11 Oppure S. Rita da Cascia, religiosa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale o dei Santi Religiosi. 23 Venerdì della V settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 15,22-31 Gv 15,12-17 Preghiamo per don Lino Somaggio († 2004) e per don Gelmino Zappon († 2010). 24 Sabato della V settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 16,1-10 Gv 15,18-21 L.O. II Settimana Maggio/185 Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina (cfr Lettera di Benedetto XVI del 27 maggio 2007). Preghiamo per don Marco Incao († 2010). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Bianco. In questa Domenica si invitino i fedeli alla preghiera delle “Rogazioni”, debitamente preparata e celebrata in tre giorni della prossima settimana. 25 VI DOMENICA DI PASQUA – Bianco. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa propria con Gloria e Credo, Prefazio pasquale. LEZIONARIO FESTIVO: At 8,5-8.14-17 1Pt 3,15-18 Gv 14,15-21 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebrano le memorie dei Santi Beda, Gregorio VII e Maria Maddalena de’ Pazzi. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. ROGAZIONI I. Orientamenti dottrinali a) La preghiera di “rogazione” è una supplica di intercessione, specialmente per intenzioni di interesse locale o particolare; essa va collocata nella struttura generale della preghiera, dialogo tra Dio e il suo popolo, di cui la litania è una espressione pastoralmente efficace e largamente diffusa. b) la benedizione discendente che richiama la benedizione originaria di Dio creatore sugli uomini e sulle cose, suscita ed esige la benedizione ascendente quale risposta dell’uomo al dono di Dio (Gn. 24,26-27; 27,27-28 Gv. 11,41 Ef. 1,31 ecc.). c) Il lavoro umano ha un valore individuale, sociale e anche soprannaturale come collaborazione all’opera creatrice di Dio (Gn. 1,28), autorealizzazione della persona 186/Maggio L.O. II Settimana umana, servizio al bene comune; attuazione del progetto della redenzione. In tutta questa ricchezza di significati viene assunto da Cristo uomo-Dio per essere consegnato al Padre, perché Dio sia tutto in tutti (cfr. 1 Cor. 15,28) (C.E.I. Messale pag. LX). II. Orientamenti pastorali 1) La prassi delle “rogazioni”, espressa sia nella forma litanica che accompagna anche le processioni da un luogo all’altro, sia nella forma di supplica nelle liturgie eucaristiche per varie necessità o in altre celebrazioni (veglie di preghiera, celebrazioni della parola ecc.), può essere opportunamente rivalorizzata secondo la proposta del Benedizionale a pag. 746. 2) Lunedì, martedì e mercoledì (o in tre giorni della settimana), in ogni parrocchia, ad un orario conveniente per la partecipazione dei fedeli, si curi una processione con il canto delle Litanie dei santi. 3) Dove però per particolari circostanze non può aver luogo la processione, de mandato Episcopi, devono avere luogo nella chiesa parrocchiale o in altro luogo opportuno, debitamente segnalato ai fedeli, le stesse suppliche con il canto delle Litanie. 4) Durante la processione o le preghiere e durante la Messa successiva si adopera il color violaceo. 5. In nessun modo la processione o le preghiere in chiesa possono essere separate dalla Messa, che deve essere celebrata al termine di esse, con l’omissione del rito penitenziale; al termine dei versetti delle litanie il celebrante prega l’orazione scelta dal Benedizionale oppure l’orazione della Messa che sarà scelta fra le Messe “ad diversa”, secondo le intenzioni del n. I. 26 Lunedì. S. Filippo Neri, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale, o dei Santi. LEZIONARIO FERIALE: At 16,11-15 Gv 15,26—16,4a L.O. II Settimana 27 Maggio/187 Martedì della VI settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 16,22-34 Gv 16,5-11 Oppure S. Agostino di Canterbury, vescovo, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Rogazioni Dopo le Litanie dei Santi può essere celebrata la Messa per la santificazione del lavoro (Messale pag. 812); letture dal Lezionario per le Messe “ad diversa” e votive – Viola. 28 Mercoledì della VI settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 17,15.22—18,1 Gv 16,12-15 Rogazioni Dopo le Litanie dei Santi può essere celebrata la Messa per la pace e la giustizia nel mondo (Messale pag. 806); letture dal Lezionario per le Messe “ad diversa” e votive – Viola. 29 Giovedì della VI settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 18,1-8 Gv 16,16-20 188/Maggio L.O. II Settimana Rogazioni Dopo le Litanie dei Santi può essere celebrata la Messa per qualunque necessità (Messale pag. 826); letture dal Lezionario per le Messe “ad diversa” e votive – Viola. 30 Venerdì della VI settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: prefazio pasquale. LEZIONARIO FERIALE: At 18,9-18 Gv 16,20-23a 31 Sabato. VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria, senza Credo, Prefazio della B.V. Maria. LEZIONARIO DEI SANTI: Sof 3,14-18a oppure Rm 12,9-16b Lc 1,39-56 Non sono consentite le messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Alessio Campanaro († 2008). I Vespri della solennità seguente – Compieta della Domenica. DOMANI alle 10,45 nella Chiesa Cattedrale il servizio di canto alla Messa pontificale sarà prestato dal Coro della Cattedrale. L.O. III Settimana La S. Messa/189 Giugno/189 Padre, creatore e rinnovatore di tutte le cose, tu ci affidi un mondo meraviglioso e la sua storia: fa’ che agiamo responsabilmente nell’opera a cui ci associ! Giugno Da ricordare e preparare: GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI SOLENNITÀ DI PENTECOSTE SOLENNITÀ DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE SOLENNITÀ DEL S. CUORE DI GESÙ – Giornata per la santificazione del Clero SOLENNITÀ DEI Ss. PIETRO E PAOLO – Giornata per la carità del Papa Nei primi giorni del mese: Pellegrinaggio diocesano alla Basilica del Santo in Padova per la “Tredicina” in onore di S. Antonio. 1 VII DOMENICA DI PASQUA. ASCENSIONE DEL SIGNORE – Solennità – Bianco. “Dio fedele, tuo Figlio Gesù, nostro fratello asceso alla tua destra in cielo, ci prepara una dimora e intercede per noi: abbi pietà degli uomini che si credono abbandonati e mantieni i nostri sguardi rivolti verso colui che tornerà a prenderci con sé per sempre nel Regno eterno, benedetto nei secoli dei secoli!” (dalla preghiera monastica di Bose) Liturgia delle Ore della solennità. Messa propria con Gloria e Credo, Prefazio dell’Ascensione (Communicantes proprio nel canone romano; nelle preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio dell’Ascensione). LEZIONARIO FESTIVO: At 1,1-11 Ef 1,17-23 Mt 28,16-20 Non si può usare la IV Prece Eucaristica. Non sono consentite le Messe per i defunti, compresa l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Giustino. Oggi si vive la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (cfr. pag. 66). 190/La S. Messa 190/Giugno L.O. III Settimana II Vespri della solennità – Compieta della Domenica. Il cero non si spegne, ma si conserva presso l’altare fino alla Domenica di Pentecoste, con cui termina il Tempo pasquale. Domani inizia la Supplica allo Spirito Santo in preparazione alla Pentecoste: “Dio santo e forte, noi cantiamo la tua fedeltà per la Chiesa, sposa amata di tuo Figlio: lo Spirito Santo che tu effondi sia luce nella notte, forza nella prova, gioia nell’attesa” (dalla preghiera monastica di Bose) 2 Lunedì della VII settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria (Tempo dopo l’Ascensione - salterio della III settimana). Messa della feria: Prefazio pasquale o della Ascensione. LEZIONARIO FERIALE: At 19,1-8 Gv 16,29-33 Oppure Ss. Marcellino e Pietro, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale, della Ascensione o dei martiri. 3 Martedì. Ss. Carlo Lwanga e Compagni, martiri, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale, della Ascensione o dei martiri. LEZIONARIO FERIALE: At 20,17-27 Gv 17,1-11a L.O. III Settimana 4 La S. Messa/191 Giugno/191 Mercoledì della VII settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale o dell’Ascensione. LEZIONARIO FERIALE: At 20,28-38 Gv 17,11b-19 5 Giovedì. S. Bonifacio, vescovo e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale, della Ascensione o dei martiri. LEZIONARIO FERIALE: At 22,30;23,6-11 Gv 17,20-26 1° giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. pag. 61). Intenzioni: Per le vocazioni al presbiterato. Preghiamo in particolare per i preti ordinati in questo periodo. 6 Venerdì della VII settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria, Prefazio pasquale o dell’Ascensione. LEZIONARIO FERIALE: At 25,13b-21 Gv 21,15-19 Oppure S. Norberto vescovo, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio pasquale, della Ascensione o dei Pastori. Si può celebrare la Messa votiva del S. Cuore di Gesù (Messale p. 843). 192/La S. Messa 192/Giugno 7 L.O. III Settimana Sabato della VII settimana di Pasqua – Bianco. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria: Prefazio pasquale o dell’Ascensione. LEZIONARIO FERIALE: At 28,16-20.30-31 Gv 21,20-25 I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Rosso. Messa vespertina: Messa propria della vigilia di Pentecoste (rosso), con Gloria e Credo, Prefazio (Communicantes e Hanc igitur propri nel canone romano; nelle preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio); al Congedo si aggiunge un duplice Alleluia. LEZIONARIO FESTIVO: Gn 11,1-9 oppure: Es 19,3-8.16-20 oppure: Ez 37,1-14 oppure: Gl 3,1-5 Rm 8,22-27 Gv 7,37-39 Alla Messa della vigilia e di domani non può essere usata la IV Prece Eucaristica. Domani non sono consentite le Messe dei defunti, anche l’esequiale, e le Messe negli oratori privati. 8 DOMENICA DI PENTECOSTE, solennità – Rosso. “La Chiesa col suo cuore, che in sé comprende tutti i cuori umani, chiede allo Spirito santo la felicità, che solo in Dio ha la sua completa attuazione: la gioia “che nessuno potrà togliere”, la gioia che è frutto dell’amore e, dunque, di Dio che è amore; chiede “la giustizia”, la pace e la gioia nello Spirito santo, in cui, secondo S. Paolo, consiste il regno di Dio”. (Da “Dominum et vivificantem” di Giovanni Paolo II) Liturgia delle Ore della solennità. Messa propria con Gloria, sequenza, Credo, Prefazio (Communicantes e Hanc igitur propri nel canone romano; nelle preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio); al Congedo si aggiunge un duplice Alleluia. LEZIONARIO FESTIVO: At 2,1-11 1Cor 12,3b-7.12-13 Gv 20,19-23 La S. Messa/193 Giugno/193 Nella Chiesa Cattedrale il nostro Vescovo presiede la solenne liturgia di Pentecoste: S. Messa del giorno con Benedizione papale e i II Vespri. II Vespri propri – Compieta della Domenica. Termina il Tempo di Pasqua. Il cero pasquale tolto dall’altare viene collocato presso il Battistero su un decoroso candeliere (è contrario alla simbogia del cero e della luce qualsiasi gesto rituale di spegnimento; anzi: quando viene usato, il cero pasquale dovrebbe essere trovato già acceso dai fedeli, che non dovrebbero mai assistere al suo spegnimento). Nella celebrazione del Battesimo dal cero stesso viene accesa la candela dei battezzati. Nel Rito delle esequie il cero viene posto accanto al corpo del defunto. TEMPO ORDINARIO Oltre ai tempi che hanno un carattere proprio, nel corso dell’anno ci sono in più trentatré o trentaquattro settimane in cui non si celebra nessun aspetto particolare del mistero di Cristo, ma piuttosto si ricorda il mistero stesso di Cristo nella sua pienezza, soprattutto nelle Domeniche (Calendario Romano n. 43). Indicazioni liturgiche 1) Nelle ferie del Tempo ordinario, nelle Ss. Messe si tengano presenti le collette per le ferie del Tempo Ordinario, che il Messale presenta a pag. 1017, o le Ss. Messe “ad diversa” che meglio corrispondono agli avvenimenti della vita della Chiesa universale e locale, o ai tempi stagionali o liturgici. Ci è data la possibilità di rinnovare di continuo i temi della preghiera dell’assemblea liturgica, di una maggiore conoscenza della ricchezza dei formulari del nuovo messale, ma soprattutto di adattare la stessa preghiera alle necessità dei fedeli, della Chiesa e del mondo (O.G.M.R. nn. 355. 363). 2) Per le Messe dei defunti si ricorda quanto prescrive il Messale (OGMR 352. 355): “Nel preparare la Messa il sacerdote tenga presente più il bene spirituale del popolo di Dio che la propria personale inclinazione” e “Per lo stesso motivo non ricorra troppo spesso alle Messe dei defunti: tutte le Messe sono offerte per i vivi e per i defunti, e dei defunti si fa memoria in ogni Preghiera eucaristica”. 3) Nelle Messe feriali, in caso di celebrazioni particolari, si potranno scegliere letture più adatte, purché tratte dai testi del Lezionario approvato (ogmr 358). 194/La S. Messa 194/Giugno L.O. II Settimana X settimana del Tempo Ordinario: II settimana del salterio. Lezionario feriale: anno II. Liturgia delle Ore: III volume. “Tempora” N.B. Si tenga presente che il mercoledì, il venerdì e il sabato di questa settimana che segue la Pentecoste sono i giorni fissati per ricordare nella preghiera l’approssimarsi della nuova stagione: si potrà valorizzare in tal senso la preghiera dei fedeli, utilizzando anche i formulari proposti a p. 72 dell’Orazionale e a p. 744 del Benedizionale. 9 Lunedì. B. Giovanna Maria Bonomo, vergine, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune delle Vergini e dal Proprio della Diocesi. Messa della memoria: dal Proprio della Diocesi o dal Comune delle Vergini, Prefazio delle Vergini. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 17,1-6 Mt 5,1-12a Non si fa memoria di S. Efrem. B. GIOVANNA BONOMO nacque ad Asiago in provincia di Vicenza nel 1606. Dopo la morte della madre, a sedici anni, superate le resistenze del padre, entrò nel monastero delle Benedettine in Bassano del Grappa, dove fece grandi progressi nella via della perfezione, fedele sempre alla volontà del Signore nella osservanza delle regole monastiche, nella carità verso le consorelle, nello spirito di preghiera e di austera penitenza. Venne più volte eletta badessa. Fu di conforto e di aiuto a molte persone, che trovarono in lei una guida saggia e prudente di vita spirituale. Morì a Bassano del Grappa il primo marzo 1670, venne dichiarata beata il 9 giugno 1783. L.O. II Settimana 10 La S. Messa/195 Giugno/195 Martedì della X settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 17,7-16 Mt 5,13-16 Preghiamo per don Antonio Stella (†1999) e per don Francesco Ferrari (†2007) e per don Angelo Tessari (†2012). 11 Mercoledì. S. Barnaba apostolo, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: letture proprie, Prefazio degli Apostoli. LEZIONARIO DEI SANTI: At 11,21b-26;13,1-3 Mt 10,7-13 12 Giovedì della X settimana del Tempo ordinario - Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 18,41-46 Mt 5,20-26 13 Venerdì. S. Antonio di Padova, presbitero e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 19,9a.11-16 Mt 5,27-32 Preghiamo per don Giuseppe Pieropan († 2000) e per don Giovanni Mella († 2002). 196/La S. Messa 196/Giugno 14 L.O. II/III Settimana Sabato della X settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 19,19-21 Mt 5,33-37 Oppure S. Maria in Sabato, memoria facoltativa - Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio della B.V.M. I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Bianco. 15 Domenica. SS. TRINITÀ, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media: antifona propria e salmi della Domenica I Settimana. Messa propria, Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Es 34,4b-6.8-9 2Cor 13,11-13 Gv 3,16-18 Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale. II Vespri propri – Compieta della Domenica. 16 Lunedì della XI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria (salterio della III settimana). Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 21,1b-16 Mt 5,38-42 L.O. III Settimana 17 La S. Messa/197 Giugno/197 Martedì della XI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Re 21,17-29 Mt 5,43-48 Preghiamo per don Walter De Maria († 1999) e per don Ofelio Bison († 2002). 18 Mercoledì della XI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Re 2,1.6-14 Mt 6,1-6.16-18 19 Giovedì della XI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Sir 48,1-14 Mt 6,7-15 Oppure S. Romualdo, abate, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 20 Venerdì della XI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Re 11,1-4.9-18.20 Mt 6,19-23 198/La S. Messa 198/Giugno 21 L.O. III Settimana Sabato. S. Luigi Gonzaga, religioso, memoria– Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: 2Cr 24,17-25 Mt 6,24-34 Preghiamo per don Damiano Andriolo († 2013). I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Bianco. Si avvertano i fedeli della Giornata per la carità del Papa di Domenica prossima. Solennità del Corpus Domini Questa festa, “estesa nel 1264 da papa Urbano IV a tutta la Chiesa latina, da una parte costituì una risposta di fede e di culto a dottrine ereticali sul mistero della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, dall’altra fu il coronamento di un movimento di ardente devozione verso l’augusto Sacramento dell’altare” (Direttorio pietà popolare, 160). La festa del Corpus Domini ispirò nuove forme di pietà eucaristica nel popolo di Dio, giunte fino a noi (cf. Direttorio pietà popolare, 160-163). Tra esse la processione, che rappresenta la forma tipo delle processioni eucaristiche: prolunga la celebrazione dell’Eucaristia in modo che il popolo cristiano “renda pubblica testimonianza di fede e di venerazione verso il Santissimo Sacramento” (De sacra communione, 101; cf. CIC, can. 944). Pertanto “si viva con particolare fervore la solennità del Corpus Domini con la tradizionale processione. La fede nel Dio che, incarnandosi, si è fatto nostro compagno di viaggio sia proclamata dovunque e particolarmente per le nostre strade e fra le nostre case, quale espressione del nostro grato amore e fonte di inesauribile benedizione” (Mane nobiscum Domine, 18). La processione eucaristica per le vie della città terrena aiuta i fedeli a sentirsi popolo di Dio che cammina con il suo Signore, proclamando la fede nel “Dio con noi e per noi” (cf. Redemptionis Sacramentum, 142-144; Direttorio pietà popolare, 162-163). Ciò vale soprattutto per la processione eucaristica per eccellenza, quella del Corpus Domini. È necessario che nelle processioni si osservino le norme che garantiscono la dignità e la riverenza verso il Santissimo e ne regolano lo svolgimento, in modo che l’addobbo delle vie, l’omaggio dei fiori, i canti e le preghiere siano una manifestazione di fede nel Signore e di lode a lui (cf. De sacra communione, 101-108). L.O. IV Settimana La S. Messa/199 Giugno/199 22 Domenica. SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria e salmi della Domenica I Settimana. Messa propria, Gloria, sequenza (ad libitum), Credo, Prefazio dell’Eucaristia. LEZIONARIO FESTIVO: Dt 8,2-3.14b-16a 1Cor 10,16-17 Gv 6,51-58 Nella Messa a cui fa seguito la processione eucaristica si omettono i riti di conclusione. Oggi non si può usare la IV Preghiera eucaristica. Non sono consentite le Messe particolari e dei defunti, compresa l’esequiale. Non si celebra la memoria dei Santi Paolino da Nola, Giovanni Fisher e Tommaso More. Preghiamo per don Giuseppe Rossato († 2006). II Vespri propri – Compieta della Domenica. 23 Lunedì della XII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria (IV settimana del salterio). Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Re 17,5-8.13-15a.18 Mt 7,1-5 Preghiamo per il vescovo Carlo Zinato († 1974). I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Bianco. Messa vespertina propria della vigilia della Natività di S. Giovanni Battista: Gloria, Credo, Prefazio proprio – Bianco. LEZIONARIO FESTIVO: Ger 1,4-10 1 Pt 1,8-12 Lc 1,5-17 200/La S. Messa 200/Giugno L.O. IV Settimana 24 Martedì. NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria e salmodia complementare. Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: Is 49,1-6 At 13,22-26 Lc 1,57-66.80 Non sono consentite le Messe particolari e dei defunti, eccettuate le Messe esequiali. II Vespri della solennità – Compieta della Domenica. 25 Mercoledì della XII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Re 22,8-13;23,1-3 Mt 7,15-20 26 Giovedì della XII settimana del Tempo ordinario - Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Re 24,8-17 Mt 7,21-29 I Vespri della solennità – Bianco – Compieta della Domenica (Orazione Visita). L.O. IV Settimana Giugno/201 27 Venerdì. SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ, solennità. – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria e salmi complementari. Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Dt 7,6-11 1Gv 4,7-16 Mt 11,25-30 Giornata per la santificazione del Clero. Non sono consentite le Messe particolari e dei defunti, eccetto le esequiali. Non si celebra la memoria di S. Cirillo di Alessandria. I fedeli che oggi pronunceranno la formula di riparazione in onore del S. Cuore di Gesù otteranno l’indulgenza parziale. È concessa l’indulgenza plenaria quando la formula è pregata pubblicamente (cfr. Manuale delle Indulgenze, 1999, pag. 51) II Vespri propri – Compieta della Domenica. 28 Sabato. Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria (nel breviario alla fine del mese di maggio). Messa della memoria: letture proprie, Prefazio della B.V.M. LEZIONARIO DEI SANTI: Is 61,9-11 Lc 2,41-51 Non si celebra la memoria di S. Ireneo. Preghiamo per don Corrado Stecco († 2008). I Vespri della solennità – Compieta della Domenica - Rosso. Messa vespertina propria “In vigilia” dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, con Gloria e Credo, Prefazio proprio – Rosso. LEZIONARIO DEI SANTI: At 3,1-10 Gal 1,11-20 Gv 21,15-19 202/Giugno L.O. I Settimana 29 Domenica. SANTI PIETRO e PAOLO apostoli, solennità – Rosso. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria e salmi della Domenica I settimana. Messa propria con Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: At 12,1-11 2 Tm 4,6-8.17-18 Mt 16,13-19 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Oggi in Italia si vive la “Festa del Papa”: si preghi per il Sommo Pontefice ricordandolo specialmente nella preghiera dei fedeli. Venga raccolta l’offerta “La carità del Papa” (Obolo di S. Pietro) (cfr. pag. 66). Il tema della giornata viene sviluppato in tutte le celebrazioni liturgiche (anche nell’omelia) e tutte le offerte raccolte nelle Chiese (in forma ordinaria e/o particolare) vanno devolute allo scopo fissato, del quale i fedeli saranno previamente avvertiti. Quanto raccolto va consegnato all’ufficio amministrativo della Curia: è la Diocesi che versa l’importo complessivo alla Sede Apostolica. Preghiamo per don Vittorio Peruzzo († 2006) e per don Antonio Dalla Pozza († 2010). II Vespri della solennità – Compieta della Domenica. 30 Lunedì della XIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria (salterio della I settimana). Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Am 2,6-10.13-16 Mt 8,18-22 Oppure Ss. Protomartiri della Chiesa di Roma, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Tullio Motterle († 1999). L.O. I Settimana Luglio/203 Quando ci chiudiamo in vittimismi che tolgono spazio alla speranza la tua Parola, o Cristo, ci riveli la fecondità della Croce: donaci la gioia! Luglio 1 Martedì della XIII settimana del tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Am 3,1-8;4,11-12 Mt 8,23-27 2 Mercoledì. S. Teobaldo, presbitero ed eremita, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Proprio della Diocesi e dal Comune dei Santi (per i Religiosi). Messa della memoria: dal Proprio della Diocesi e dal Comune; Prefazio dei Santi Religiosi. LEZIONARIO FERIALE: Am 5,14-15.21-24 Mt 8,28-34 Preghiamo per don Giovanni Brun († 2002). S.TEOBALDO nacque a Provins in Francia nell’anno 1033. A 21 anni, desiderando la perfezione cristiana, abbandonò la famiglia e abbracciò la vita eremitica. In seguito, peregrinando verso la Terra Santa, stremato di forze, si fermò presso la Chiesa di Saianega in Sossano Vicentino. Qui trascorse il resto della sua vita nell’austerità, nello studio e nella preghiera. Vestì l’abito dei Camaldolesi di Vangadizza e venne ordinato sacerdote dal Vescovo di Vicenza Sindecherio. La fama della sua santità si diffuse presto nei dintorni, convalidata da molti miracoli in favore degli ammalati e dei bisognosi. 204/Luglio 3 L.O. I Settimana Giovedì. S. TOMMASO APOSTOLO, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria, Prefazio degli Apostoli. LEZIONARIO DEI SANTI: Ef 2,19-22 Gv 20,24-29 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Andrea Cenere († 2007). 1° giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. pag. 61). Intenzione: per i giovani che durante il periodo estivo vivono esperienze forti di spiritualità e campiscuola di ricerca vocazionale, affinché possano rispondere generosamente al Signore che chiama. 4 Venerdì della XIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Am 8,4-6.9-12 Mt 9,9-13 Oppure S. Elisabetta del Portogallo, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Francesco Bressan († 2006). Si può celebrare la Messa votiva del Preziosissimo Sangue di N.S. Gesù Cristo (Messale p. 842). L.O. I/II Settimana Luglio/205 5 Sabato della XIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Am 9,11-15 Mt 9,14-17 Oppure S. Antonio Maria Zaccaria, presbitero, memoria facoltativa – Bianco. Oppure S. Maria in Sabato, memoria facoltativa - Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 6 DOMENICA XIV DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Zc 9,9-10 Rm 8,9.11-13 Mt 11,25-30 Oggi non sono permesse le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale Non si celebra la memoria di S. Maria Goretti. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 206/Luglio L.O. II Settimana 7 Lunedì della XIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Os 2,16.17b-18.21-22 Mt 9,18-26 8 Martedì della XIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Os 8,4-7.11-13 Mt 9,32-38 Preghiamo per don Ettore Gemo e don Luigi Pastore († 2004). 9 Mercoledì della XIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Os 10,1-3.7-8.12 Mt 10,1-7 Oppure B. Giovanni de Surdis, vescovo di Vicenza, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore dal Comune dei Pastori e dal Proprio della Diocesi. Messa della memoria: dal proprio della Diocesi, Prefazio dei Pastori. In Cattedrale: Messa con Gloria e letture dal proprio della Diocesi. B. GIOVANNI DE SURDIS nacque a Cremona nell’anno 1125. A sedici anni vestì l’abito benedettino e tanto progredì nella vita monastica che nell’anno 1159 venne eletto priore del monastero di S. Vittore e in seguito abate di S. Lorenzo. L.O. II Settimana Luglio/207 Subì persecuzioni dall’Imperatore Federico per la sua fedeltà al Papa. Eletto, nel 1177 Vescovo di Mantova, nel 1179 fu trasferito alla sede di Vicenza. Fu vero pastore del suo gregge, che edificò con la dottrina evangelica e soprattutto col suo esempio di carità, di dolcezza e di penitenza. Morì vittima di una congiura all’età di 56 anni. Il Suo corpo è venerato nella Chiesa Cattedrale di Vicenza. Oppure S. Agostino Zhao Rong, presbitero, e Compagni, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Francesco Cracco († 1999). 10 Giovedì della XIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Os 11,1-4.8c-9 Mt 10,7-15 Preghiamo per don Luigi Guarato († 2008). 11 Venerdì. S. BENEDETTO abate, Patrono d’Europa. Festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifone e salmi della feria. Messa propria: Gloria, letture proprie, Prefazio dei Santi. LEZIONARIO DEI SANTI: Pro 2,1-9 Mt 19,27-29 oppure Gv 15,1-8 Oggi non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. 208/Luglio L.O. II/III Settimana 12 Sabato della XIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: : Is 6,1-8 Mt 10,24-33 Preghiamo per don Antonio De Soghe († 2001). Oppure S. Maria in Sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 13 DOMENICA XV DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa propria, con Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 55,10-11 Rm 8,18-23 Mt 13,1-23 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Enrico. Preghiamo per don Michele Carlotto († 2005). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 14 Lunedì della XV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Is 1,10-17 Mt 10,34—11,1 L.O. III Settimana Luglio/209 Oppure S. Camillo de Lellis, presbitero, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 15 Martedì. S. Bonaventura, vescovo e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Is 7,1-9 Mt 11,20-24 Preghiamo per don Pietro Barbujani († 2010). 16 Mercoledì della XV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Is 10,5-7.13-16 Mt 11,25-27 Oppure Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa propria: Prefazio della B.V.M. (vedi anche Raccolta di Messe della B.V.M., Messa n. 32 a pag. 105). 210/Luglio L.O. III Settimana 17 Giovedì della XV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Is 26,7-9.12.16-19 Mt 11,28-30 18 Venerdì della XV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Is 38,1-6.21-22.7-8 19 Mt 12,1-8 Sabato della XV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Mic 2,1-5 Mt 12,14-21 Oppure S. Maria in Sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio della B.V.M. Preghiamo per don Augusto Pontalto e per don Raffaele Sella († 2009). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. L.O. IV Settimana 20 Luglio/211 DOMENICA XVI DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della IV settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Sap 12,13.16-19 Rm 8,26-27 Mt 13,24-43 Non si celebra la memoria di S. Apollinare. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 21 Lunedì della XVI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Mic 6,1-4.6-8 Mt 12,38-42 Oppure S. Lorenzo da Brindisi, presbitero e dottore della Chiesa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria Messa della memoria. 22 Martedì. S. Maria Maddalena, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: letture proprie, Prefazio dei santi. LEZIONARIO DEI SANTI: Ct 3,1-4a oppure 2Cor 5,14-17 Gv 20,1-2.11-18 212/Luglio L.O. IV Settimana 23 Mercoledì. S. BRIGIDA, religiosa, Patrona d’Europa, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa. Messa della festa: Gloria, Prefazio dei Santi. LEZIONARIO DEI SANTI: Gal 2,19-20 Gv 15,1-8 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Bruno Moneta († 2007). 24 Giovedì della XVI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ger 2,1-3.7-8.12-13 Mt 13,10-17 Oppure S. Charbel Makhluf, presbitero, memoria facoltativa - Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 25 Venerdì. S. GIACOMO, apostolo, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa della festa: Gloria, Prefazio degli Apostoli. LEZIONARIO DEI SANTI: 2Cor 4,7-15 Mt 20,20-28 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. L.O. IV/I Settimana Luglio/213 26 Sabato. Ss. Gioacchino ed Anna, genitori della B.V.M., memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa propria: Prefazio dei santi. LEZIONARIO FERIALE: Ger 7,1-11 Mt 13,24-30 I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. In questa Domenica si avvertano i fedeli della “Indulgenza della Porziuncola” (vedi 1 agosto). 27 DOMENICA XVII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: 1Re 3,5.7-12 Rm 8,28-30 Mt 13,44-52 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 28 Lunedì della XVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ger 13,1-11 Mt 13,31-35 214/Luglio 29 L.O. I Settimana Martedì. S. Marta, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: letture proprie, Prefazio dei santi. LEZIONARIO DEI SANTI: 1Gv 4,7-16 Gv 11,19-27 oppure Lc 10,38-42 30 Mercoledì della XVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ger 15,10.16-21 Mt 13,44-46 Oppure S. Pietro Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Domenico Pesavento († 2003). 31 Giovedì. S. Ignazio di Loyola, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei santi. LEZIONARIO FERIALE: Ger 18,1-6 Mt 13,47-53 L.O. I Settimana Agosto/215 Una dolce appartenenza ci unisce, o Cristo Gesù, alla festa dei salvati, a S. Maria Tua Madre, e a tutti i tuoi discepoli: cresca in noi la gioia per la loro intercessione! Agosto 1 Venerdì. S. Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei santi. LEZIONARIO FERIALE: Ger 26,1-9 Mt 13,54-58 L’indulgenza della Porziuncola Dal mezzogiorno del primo agosto a tutto il giorno seguente (o in altro giorno concesso dall’Ordinario su richiesta dei Parroci) nelle chiese parrocchiali si può ottenere l’indulgenza della Porziuncola. Le condizioni sono: la devota visita alla chiesa, in cui si pregano il Padre Nostro e il Credo e una invocazione per il Papa, la Confessione e la Comunione (Enchiridion indulgentiarum n. 33). S. Francesco ottenne dal Papa che la Porziuncola fosse luogo di perdono e di riconciliazione tra gli uomini e il loro Signore. Il Perdono d’Assisi, rappresenta veramente il momento più significativo, la manifestazione più appassionata del desiderio che Francesco aveva di realizzare “la pace che Cristo ha donato all’umanità”. 216/Agosto L.O. I/II Settimana 2 Sabato della XVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ger 26,11-16.24 Mt 14,1-12 Oppure S. Eusebio di Vercelli, vescovo, memoria facoltativa – Bianco. Oppure S. Pier Giuliano Eymard, presbitero, memoria facoltativa – Bianco. Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. N.B. Incomincia il vol. IV della Liturgia delle Ore. 3 DOMENICA XVIII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 55,1-3 Rm 8,35.37-39 Mt 14,13-21 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Otello Facchin († 2012). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. II Settimana Agosto/217 4 Lunedì. S. Giovanni Maria Vianney, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Ger 28,1-17 Mt 14,22-36 5 Martedì della XVIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ger 30,1-2.12-15.18-22 Mt 15,1-3.10-14 Oppure Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 6 Mercoledì. TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona propria e salmi della feria. Messa propria: Gloria e Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: Dn 7,9-10.13-14 oppure 2 Pt 1,16-19 Non sono consentite le Messe per i defunti, eccetto l’esequiale. Anniversario della morte del Papa Paolo VI (1978). Mt 17,1-9 218/Agosto L.O. II Settimana Vespri della Trasfigurazione – Compieta della Domenica. 7 Giovedì. S. Gaetano Thiene, presbitero, Compatrono della Città e della Diocesi di Vicenza, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria; dal Proprio della Diocesi e dal Comune dei Santi religiosi. Messa della memoria: dal Proprio della Diocesi, Prefazio dei Religiosi. LEZIONARIO FERIALE: Ger 31,31-34 Mt 16,13-23 S. GAETANO THIENE, nacque a Vicenza dalla famiglia Thiene nel 1480. Studiò diritto a Padova. Ordinato sacerdote, fondò a Roma, in ordine all’apostolato, la società dei Chierici regolari (Teatini) e la diffuse nella Signoria Veneta e nel Regno di Napoli. Alla sua Congregazione impose il voto di nulla possedere e di nulla chiedere, affidandosi alla divina Provvidenza. Si dedicò assiduamente alla preghiera e all’esercizio della carità verso il prossimo. Morì a Napoli nel 1547 ed è venerato dal popolo vicentino come il santo della Provvidenza. Non si fa memoria dei Ss. Sisto II e Compagni, martiri. 1° Giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. pag. 61). Intenzione: preghiamo la Vergine Maria, Madre di ogni vocazione, per la santificazione dei ministri ordinati e perché nelle nostre comunità cristiane aumenti la sensibilità e la preghiera per chiedere al Signore il dono di risposte generose alle vocazioni che egli suscita nel suo popolo. 8 Venerdì. S. Domenico, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria Messa della memoria: Prefazio dei santi. LEZIONARIO FERIALE: Na 2,1-3;3,1-3.6-7 Mt 16,24-28 Preghiamo per don Giuseppe Carlotto († 2005). L.O. II/III Settimana Agosto/219 9 Sabato. S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE (Edith Stein), vergine e martire, Patrona d’Europa, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa della festa: Gloria, letture proprie, Prefazio dei Santi (religiosi). LEZIONARIO DEI SANTI: Os 2,16.17b.21-22 Mt 25,1-13 (oppure Est 4,17 k-m.r.t 4,19-24) Gv Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 10 DOMENICA XIX DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: 1Re 19,9a.11-13a Rm 9,1-5 Mt 14,22-33 Non si celebrano le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la festa di S. Lorenzo. Preghiamo per don Primo Bertoldi († 2012). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 11 Lunedì. S. Chiara, vergine, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Ez 1,2-5.24-28c Mt 17,22-27 220/Agosto L.O. III Settimana 12 Martedì della XIX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ez 2,8—3,4 Mt 18,1-5.10.12-14 Oppure S. Giovanna Francesca de Chantal, religiosa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 13 Mercoledì della XIX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ez 9,1-7;10,18-22 Mt 18,15-20 Oppure Ss. Ponziano papa e Ippolito presbitero, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Girolamo Rezzadore († 2003). L.O. III Settimana Agosto/221 14 Giovedì. S. Massimiliano Maria Kolbe, presbitero e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Ez 12,1-12 Mt 18,21—19,1 Preghiamo per don Aldo Orlandi († 2009). I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Bianco. Messa vespertina “nella Vigilia” della Assunzione della Beata Vergine Maria, con Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: 1Cr 15,3-4.15-16;16,1-2 1Cor 15,54-57 Lc 11,27-28 15 Venerdì. ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria e salmodia complementare. Messa propria con Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: Ap 11,19a;12,1-6a.10ab 1Cor 15,20-27a Lc 1,39-56 Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale e le Messe negli oratori privati. II Vespri propri – Compieta della Domenica. 222/Agosto L.O. III/IV Settimana 16 Sabato della XIX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ez 18,1-10.13b.30-32 Mt 19,13-15 Oppure S. Stefano di Ungheria, memoria – Bianco. . Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 17 DOMENICA XX DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della IV settimana). Messa propria: Gloria, Credo e Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 56,1.6-7 Rm 11,13-15.29-32 Mt 15,21-28 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. IV Settimana 18 Agosto/223 Lunedì della XX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ez 24,15-24 Mt 19,16-22 Preghiamo per don Giuseppe Piccolo († 2000). 19 Martedì della XX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ez 28,1-10 Mt 19,23-30 Oppure S. Giovanni Eudes, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Guido Bizzotto († 2008). 20 Mercoledì. S. Bernardo, abate e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Santi. LEZIONARIO FERIALE: Ez 34,1-11 Mt 20,1-16 224/Agosto 21 L.O. IV Settimana Giovedì. S. Pio X, papa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Pastori. LEZIONARIO FERIALE: Ez 36,23-28 Mt 22,1-14 22 Venerdì. Beata Vergine Maria Regina, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio della B.V.M.. LEZIONARIO FERIALE: Ez 37,1-14 Mt 22,34-40 Oppure LEZIONARIO DEI SANTI: Is 9,1-6 Lc 1,26-38 23 Sabato della XX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ez 43,1-7a Mt 23,1-12 Oppure S. Rosa da Lima, vergine, memoria facoltativa – Bianco. Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. Preghiamo per don Luigi Cavinato († 2006). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. I Settimana 24 Agosto/225 DOMENICA XXI DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria: Gloria, Credo e Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 22,19-23 Rm 11,33-36 Mt 16,13-20 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la festa di S. Bartolomeo. Preghiamo per don Bruno Tomba († 2002). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 25 Lunedì. BEATA VERGINE MARIA DI MONTE BERICO, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa: dal Comune della Beata Vergine Maria e dal Proprio della Diocesi; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa della festa: dal Proprio della Diocesi – Gloria e Prefazio della Beata Vergine Maria – letture proprie. LEZIONARIO DELLA DIOCESI: Sir 2,6-11.18 Gv 19,25-27 Non si celebra la memoria di S. Ludovico e di S. Giuseppe Calasanzio. Il 25 AGOSTO ricorda la posa della prima pietra del SANTUARIO DELLA MADONNA DI MONTE BERICO, costruito nel 1428 dalla filiale riconoscenza del popolo vicentino alla Madre del Signore per la sua efficace protezione contro la peste, che da parecchi anni desolava la città e la diocesi di Vicenza. Il 25 agosto 1900 la venerata immagine della Vergine venne incoronata dal card. Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia (poi S. Pio X). Il 25 agosto 2000 l’anniversario ha visto l’offerta di una nuova corona da parte delle Diocesi del Triveneto. 226/Agosto L.O. I Settimana Nella Basilica di Monte Berico alle ore 20,30: celebrazione votiva annuale. Mons. Vescovo presiede la concelebrazione con la partecipazione del Capitolo della Cattedrale e dei Parroci della Città. Si favorisca la partecipazione dei fedeli. 26 Martedì della XXI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Ts 2,1-3a.13-17 Mt 23,23-26 Oppure Ss. Leonzio e Carpoforo, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria: dal comune dei martiri e dal Proprio della Diocesi. Messa della memoria, come nel Proprio della Diocesi. I santi martiri LEONZIO e CARPOFORO, da prima sepolti nella Basilica di S. Felice in Vicenza, dal X secolo sono venerati nella Cattedrale. Sappiamo da documenti della storia vicentina che furono venerati per molti secoli tra i patroni della città di Vicenza e che il loro culto si è diffuso nella Chiesa vicentina, come attestano i luoghi di culto ad essi dedicati. Preghiamo per don Dino Signori († 2004) e per don Silvano Dal Collo († 2006). L.O. I Settimana 27 La S. Messa/227 Agosto/227 Mercoledì. S. Monica, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Santi. LEZIONARIO FERIALE: 2Ts 3,6-10.16-18 Mt 23,27-32 Preghiamo per don Franco Primon († 2000), per don Mario Urbani († 2003) e per don Silvano Dal Collo († 2006). 28 Giovedì. S. Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Pastori. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 1,1-9 Mt 24,42-51 Preghiamo per don Giuseppe Gallinaro († 2012). 29 Venerdì. Martirio di S. Giovanni Battista, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: letture proprie, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: Ger 1,17-19 Preghiamo e per don Pietro Stefani († 2008). Mc 6,17-29 228/Agosto L.O. I/II Settimana 30 Sabato della XXI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 1,26-31 Mt 25,14-30 Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della Beata Vergine Maria: Prefazio proprio. Preghiamo per don Carlo Godi († 2002) e per don Pietro Campagnolo († 2006). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. In questa Domenica si invitino i fedeli a celebrare con devozione la solennità patronale della Diocesi ed in particolare si organizzi la partecipazione al pellegrinaggio diocesano a Monte Berico la sera del 7 settembre. 31 DOMENICA XXII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa Propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Ger 20,7-9 Rm 12,1-2 Mt 16,21-27 Non sono permesse le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. II Settimana Settembre/229 Vuoi la Chiesa, o Spirito Santo, sposa feconda e madre lieta di una moltitudine di figli; cuore dell’incontro di chi soffre, combatte e prega: benedicila! Settembre Da ricordare e preparare: AVVIO DELL’ANNO PASTORALE PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A MONTE BERICO: 7 settembre SOLENNITÀ DELLA PATRONA DELLA CITTÀ E DELLA DIOCESI: 8 settembre TEMPORA DI SETTEMBRE: Vocazioni 1 Lunedì della XXII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 2,1-5 Lc 4,16-30 Oggi in tutto il mondo si vive la Giornata per la salvaguardia del creato. 2 Martedì. Beato Claudio Granzotto, religioso, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune dei Santi, Religiosi. Messa della memoria: dal proprio della Diocesi e dal Comune dei Santi, Religiosi. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 2,10b-16 Lc 4,31-37 230/La S. Messa 230/Settembre L.O. II Settimana Il beato CLAudio Granzotto nacque a S. Lucia di Piave (Treviso) il 23 agosto 1900. Superando non lievi difficoltà, a 29 anni conseguì, presso l’accademia delle Belle Arti di Venezia, il diploma di professore di scultura. Nel 1933, “vinto dal Signore” e abbandonando una promettente carriera artistica, entrò nell’Ordine dei Frati Minori. Visse la sua vocazione francescana alla scuola della Vergine di Nazareth, edificando tutti per la sua umiltà, per il suo amore alla preghiera e per la sua carità generosa verso i poveri e i sofferenti. Colpito da un tumore al cervello, incontrò il Signore della gloria il 15 agosto 1947, nell’ospedale civile di Padova. I suoi resti mortali riposano presso la “Grotta di Lourdes” da lui realizzata a Chiampo. Attraverso le sue ispirate sculture e l’eroica testimonianza della sua vita, Fr. Claudio irradia nelle anime luce di santità e di vera bellezza. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 20 novembre 1994. La Congregazione per i Sacramenti e il Culto divino in data 1 marzo 1997 concesse alla Diocesi di Vicenza la celebrazione liturgica della memoria del Beato Claudio nel giorno 2 settembre di ogni anno. 3 Mercoledì. S. Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei pastori. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 3,1-9 Lc 4,38-44 4 Giovedì della XXII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 3,18-23 Lc 5,1-11 1° Giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. pag 61). Intenzione: preghiamo per i catechisti e tutti gli educatori ed animatori: nella loro opera di accompagnamento e proposta di fede sappiano trasmettere il gusto della ricerca vocazionale, presente nella vita di ogni credente. L.O. II/III Settimana La S. Settembre/231 Messa/231 5 Venerdì della XXII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 4,1-5 Lc 5,33-39 Preghiamo per don Pietro Smiderle († 2008). 1º venerdì del mese: si può celebrare la Messa votiva del S. Cuore di Gesù. 6 Sabato della XXII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 4,6b-15 Lc 6,1-5 Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio proprio. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 7 DOMENICA XXIII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Ez 33,7-9 Rm 13,8-10 Mt 18,15-20 232/La S. Messa 232/Settembre L.O. III Settimana Oggi non sono permesse le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Ottorino Miotello († 2008). PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A MONTE BERICO: questa sera alle ore 20,30 inizia la salita lungo i portici con la preghiera del Rosario. Nel piazzale antistante la Basilica avrà luogo una liturgia della Parola presieduta dal Vescovo Beniamino. I Vespri della solennità seguente – Compieta della Domenica – Bianco. Messa vespertina della Natività della B.V.M. 8 Lunedì. NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA, Patrona principale della Città e Diocesi di Vicenza, sotto il titolo di “Madonna di Monte Berico”, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità come dal Proprio della Diocesi; all’Ora Media antifona propria e salmodia complementare. Messa propria come nel Proprio della Diocesi: Gloria, Credo, Prefazio della B.V.M. LEZIONARIO DIOCESANO: Mic 5,1-4a Rm 8, 28-30 Mt 1,1-16.18-23 Non sono consentite le Messe dei defunti compresa l’esequiale. Preghiamo per don Pietro Mosele († 2004). II Vespri della solennità – Compieta della Domenica. CLERO e FEDELI della Diocesi di Vicenza fin dall’antichità hanno venerato e venerano con culto particolare e ininterrotto la Santa Madre di Dio, in particolare, dopo il XV secolo, nel santuario di Monte Berico. Nel 1917 la Città ed il territorio si affidarono con voto pubblico alla protezione della Vergine di fronte ai pericoli della guerra. Il Vescovo Mons. Arnoldo Onisto accogliendo i comuni voti, approvò l’elezione della Beata Vergine Maria, “Madonna di Monte Berico” a patrona principale presso Dio della Città e della Diocesi di Vicenza e ne ottenne l’approvazione della Congregazione per i Sacramenti ed il Culto divino l’11 gennaio 1978. L.O. III Settimana La S. Settembre/233 Messa/233 “Veneriamo Maria, scelta da Dio per diventare Madre del Redentore. Maria è nata per Gesù, volendo Dio incarnarsi mediante l’amore di una madre. Maria è nata per l’umanità intera, alla quale ha donato il Salvatore. Maria è nata per ognuno di noi in particolare, e desidera soltanto il nostro bene nella prospettiva dell’eternità”. (Giovanni Paolo II, 8-9-91) 9 Martedì della XXIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 6,1-11 Lc 6,12-19 Oppure S. Pietro Claver, presbitero, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 10 Mercoledì della XXIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 7,25-31 Lc 6,20-26 234/La S. Messa 234/Settembre L.O. III Settimana 11 Giovedì della XXIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 8,1b-7.11-13 Lc 6,27-38 12 Venerdì della XXIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 9,16-19.22b-27 Lc 6,39-42 Oppure Santo Nome della Beata Vergine Maria, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune della B.V. Maria. Messa della memoria (Messale pag. 850). 13 Sabato. S. Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei pastori. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 10,14-22 Lc 6,43-49 I Vespri della festa seguente – Compieta della Domenica – Rosso. L.O. IV Settimana La S. Settembre/235 Messa/235 14 Domenica XXIV del tempo ordinario. ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona propria, salmi della Domenica della IV settimana. Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: Nm 21,4b-9 Fil 2,6-11 Gv 3,13-17 Non sono permesse le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della festa – Compieta della Domenica. 15 Lunedì. Beata Vergine Maria Addolorata, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: letture proprie, sequenza (facoltativa), Prefazio della Beata Vergine Maria. LEZIONARIO DEI SANTI: Eb 5,7-9 Gv 19,25-27 oppure Lc 2,33-35 16 Martedì. Ss. Cornelio papa e Cipriano vescovo, martiri, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei martiri. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 12,12-14.27-31a Lc 7,11-17 Preghiamo per don Luciano Ruaro († 2005), per don Franco Romere († 2010) e per don Luigi Rovea († 2012). 236/Settembre L.O. IV Settimana 17 Mercoledì della XXIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 12,31—13,13 Lc 7,31-35 Oppure S. Roberto Bellarmino, vescovo e dottore della Chiesa, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 18 Giovedì della XXIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 15,1-11 Lc 7,36-50 Preghiamo per don Antonio Mozzo († 2002). 19 Venerdì della XXIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 15,12-20 Lc 8,1-3 Oppure S. Gennaro, vescovo e martire, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. L.O. IV Settimana Settembre/237 Messa della memoria. Le “Quattro Tempora” La tradizione delle “Quattro Tempora”, originariamente legata alla santificazione del tempo nelle quattro stagioni, può essere opportunamente ravvivata con momenti di preghiera e di riflessione che pongano in rilievo il mistero di Cristo nel tempo. In tali occasioni si potrà ad esempio usare qualche formulario particolare di preghiera universale o dei fedeli o anche nel Tempo ordinario, valersi dei formulari delle Messe per varie necessità nei giorni del cambio della stagione. L’inizio delle quattro stagioni si ricorda il mercoledì, il venerdì e il sabato dopo la III domenica di Avvento (Inverno), dopo la I domenica di Quaresima (Primavera), dopo la domenica di Pentecoste (Estate), dopo la III domenica di settembre (Autunno). (Messale Romano – Precisazioni C.E.I.) TEMPORA DI AUTUNNO è prossimo il triduo delle Tempora di settembre (giorni 24, 26, 27). Nella nostra Diocesi queste giornate sono dedicate alla preghiera per le vocazioni. In tali giorni si celebrano le messe votive indicate e le comunità cristiane sono invitate alla preghiera, secondo le “Indicazioni pastorali per la giornata di preghiera per le vocazioni” (cfr. p. 61). 1° giorno: formulario per le vocazioni (Messale pag. 791) 2° giorno: formulario per le vocazioni religiose (Messale pag. 793) 3° giorno: liturgia propria di S. Vincenzo de’ Paoli (si inserisca una intenzione specifica nella preghiera universale). Si vedano anche il formulario per la preghiera dei fedeli nell’Orazionale (p.74) e i testi del Benedizionale (p.742). 20 Sabato. Ss. Andrea Kim Taegon, presbitero, e Compagni, martiri coreani, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei martiri. LEZIONARIO FERIALE: 1Cor 15,35-37.42-49 Lc 8,4-15 Preghiamo per don Alfonso Burato († 2005) e per don Renzo Peron († 2007). 238/Settembre L.O. I Settimana I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 21 DOMENICA XXV DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 55,6-9 Fil 1,20c-24.27a Mt 20,1-16a Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la festa di S. Matteo. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 22 Lunedì della XXV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Pro 3,27-34 Lc 8,16-18 23 Martedì. S. Pio da Pietrelcina, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: comune dei Santi (per i religiosi). LEZIONARIO FERIALE: Pro 21,1-6.10-13 Lc 8,19-21 PIO, al secolo Francesco Forgione, nacque a Pietrelcina, diocesi di Benevento, il 25 maggio 1887. Entrato nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini il 6 gennaio 1903, fu ordinato L.O. I Settimana Settembre/239 presbitero il 10 agosto 1910, nella Cattedrale di Benevento. Il 28 luglio 1916 salì a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, dove, salvo poche e brevi interruzioni, rimase fino alla morte, avvenuta il 23 settembre 1968. La mattina di venerdì 20 settembre 1918, pregando davanti al Crocifisso del coro della vecchia chiesina, ricevette il dono delle stimmate, che rimasero aperte e sanguinanti per mezzo secolo. Durante la vita, attese allo svolgimento del suo ministero sacerdotale, fondò i “Gruppi di preghiera” e un moderno ospedale, a cui pose il nome di “Casa sollievo della sofferenza”. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 2 maggio 1999 e canonizzato il 16 giugno 2002; la memoria è inserita nel Calendario romanogenerale. Preghiamo per don Gianni Cielo (†2005). 24 Mercoledì della XXV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Pro 30,5-9 Lc 9,1-6 Tempora: Messa votiva per le vocazioni (Messale p. 791). 25 Giovedì della XXV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Qo 1,2-11 Lc 9,7-9 Preghiamo per don Camillo Berti (†2004). 240/Settembre L.O. I Settimana 26 Venerdì della XXV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Qo 3,1-11 Lc 9,18-22 Tempora: Messa votiva per le vocazioni religiose (Messale p. 793). Oppure Ss. Cosma e Damiano, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per il vescovo Giovanni Sartori († 1998). 27 Sabato. S. Vincenzo de’ Paoli, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei santi. LEZIONARIO FERIALE: Qo 11,9—12,8 Lc 9,43b-45 Tempora: intenzione di preghiera per le vocazioni. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. In questa Domenica si invitino i fedeli a iniziare con impegno il mese di Ottobre, richiamandoli alla preghiera del Rosario e alla missionarietà. Si annunci la prossima “Veglia missionaria” che si terrà in cattedrale. L.O. II Settimana 28 Settembre/241 DOMENICA XXVI DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Ez 18,25-28 Fil 2,1-11 Mt 21,28-32 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la memoria dei Santi Venceslao, Lorenzo Ruiz e Compagni. Anniversario della morte del Papa Giovanni Paolo I (1978). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 29 Lunedì. Ss. MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE, ARCANGELI, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona propria, salmi della feria. Messa propria: Gloria, Prefazio degli Angeli. LEZIONARIO DEI SANTI: Dn 7,9-10.13-14 oppure Ap 12,7-12a Gv 1,47-51 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Giovanni Battista Faresin († 2001) e per don Adriano Peroni (†2009). 30 Martedì. S. Girolamo, presbitero e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei santi. LEZIONARIO FERIALE: Gb 3,1-3.11-17.20-23 Lc 9,51-56 242/Settembre L.O. II Settimana IL ROSARIO (Dal discorso di Giovanni Paolo II a Monte Berico 7-9-1991) Il Rosario con la meditazione dei “misteri” coinvolge nella preghiera vocale l’intera capacità espressiva della persona. Esso, facendoci rivivere i momenti di gioia e di dolore della vita di Cristo e della sua Madre Immacolata, nutre lo spirito, guida al dialogo con il Signore e alla contemplazione. Nel Rosario ricordiamo, inoltre, la nostra condizione umana segnata dal peccato ed imploriamo il perdono divino. Impetriamo le grazie di cui abbiamo bisogno, prima fra tutte, quella di fuggire il male e di vivere nell’amicizia col Signore, conformando noi stessi al suo Vangelo. La vita del Redentore, mirabilmente segnata dalla potenza del Padre e dalla presenza vivificante dello Spirito Santo, ci appare, attraverso i “misteri” gaudiosi, dolorosi e gloriosi, il modello della nostra vocazione battesimale, orientata all’imitazione e alla sequela del divin Maestro. La preghiera mariana, allora, è un interiore pellegrinaggio che conduce il credente, con l’aiuto della Vergine, verso la montagna spirituale della santità. È scuola di comunione ecclesiale, nell’ascolto di Colei che occupa nella Chiesa il posto più alto e più vicino a Cristo. Maria è per noi tutti modello di carità operosa, poiché, “abbracciando con tutto l’animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione in dipendenza da Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente”, (Lumen Gentium, n. 56). Maria è immagine e inizio della Chiesa, alla quale rimane vitalmente unita per la sua comunione col Redentore. Non si può, pertanto, pensare di vivere la vera devozione alla Madonna, se non si è in piena sintonia con la Chiesa e col proprio Vescovo. Si illuderebbe di essere accolto, da Lei come figlio chi non si curasse di essere, al tempo stesso, figlio obbediente della Chiesa, alla quale spetta il compito di verificare la legittimità delle varie forme di religiosità. Non a caso il Concilio Vaticano II ha ammonito con tutta la solennità del suo magistero: “I fedeli si ricordino che la vera devozione non consiste né in uno sterile e passeggero sentimento, né in una certa qual vana credulità, ma bensì procede dalla vera fede” (Lumen Gentium, 67). Ottobre/243 Costruttori della città terrena fa’ che diventiamo, o Padre, annunciatori del mondo che verrà! Ottobre Da ricordare e preparare: GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE MESE DEL ROSARIO Preparare la Giornata Missionaria «La Giornata Missionaria costituisce un “segno dei tempi”, indice cioè d’un fatto storico e spirituale caratteristico nella maturazione della coscienza ecclesiale e civile. L’annuncio del Vangelo al mondo, impegno e programma costituzionale della Chiesa, da Cristo in poi (Mt. 28,19), dalla Pentecoste in poi (At 1,8;4,20) si fa oggi premente nell’animazione apostolica del Popolo di Dio; e questo è un fatto misterioso ed evidente nel nostro tempo, che è così investito da un’ora di grazia e di vita. Il Vangelo, come un fiore primaverile, si apre ed effonde il balsamo del suo respiro». (Paolo VI per la Giornata Missionaria dell’ottobre ‘76). Si preparino i fedeli alla celebrazione della giornata, sensibilizzandoli sulla universalità e apostolicità della fede; si verifichi onestamente in ogni Comunità cristiana l’impegno di preghiera, di testimonianza, di solidarietà con le giovani Chiese. Il Rosario «Dal Vangelo il Rosario trae l’enunciato dei misteri e le principali formule; al Vangelo si ispira per suggerire, movendo dal gioioso saluto dell’Angelo e dal religioso assenso della Vergine, l’atteggiamento con cui il fedele deve recitarlo; e del Vangelo ripropone, nel susseguirsi armonioso della “Ave Maria”, un mistero fondamentale – l’Incarnazione del Verbo –, contemplato nel momento decisivo dell’Annuncio fatto a Maria... Per sua natura la recita del Rosario, esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso, che favoriscano all’orante la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il cuore di Colei che al Signore fu più vicina». (Paolo VI, Esort. ap. “Marialis Cultus”, nn. 44, 47) L’Indulgenza plenaria è concessa ai fedeli che pregano il S. Rosario in Chiesa, in Oratorio, in famiglia, in una Comunità religiosa o in una Associazione laicale o, 244/La S. Messa 244/Ottobre L.O. II Settimana più generalmente, radunati per una giusta causa; anche i singoli che si uniscono devotamente alla preghiera del Rosario guidata dal Papa attraverso la radio o la televisione possono ottenere l’indulgenza plenaria; nelle altre circostanze è concessa l’indulgenza parziale. (cfr. Manuale delle Indulgenze, 1999, n.17). 1 Mercoledì. S. Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Santi. LEZIONARIO FERIALE: Gb 9,1-12.14-16 Lc 9,57-62 2 Giovedì. Ss. Angeli Custodi, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa propria: senza Gloria, letture proprie, Prefazio degli Angeli. LEZIONARIO DEI SANTI: Es 23,20-23 Mt 18,1-5.10 1° Giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. p. 61). Intenzione: affidiamo a Maria, Regina del Rosario, le vocazioni alla vita missionaria e quanti si impegnano per la crescita della pace e della giustizia nel mondo. Preghiamo per don Ernesto Bicego († 2003). 3 Venerdì della XXVI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gb 38,1.12-21;40,3-5 Lc 10,13-16 1° Venerdì del mese: sono permesse le messe votive del S. Cuore di Gesù. Preghiamo per don Antonio Cestaro († 2003). L.O. II/III Settimana La S. Messa/245 Ottobre/245 4 Sabato. S. FRANCESCO D’ASSISI, Patrono d’Italia, festa – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria, Prefazio dei Santi. LEZIONARIO DEI SANTI: Gal 6,14-18 Mt 11,25-30 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 5 DOMENICA XXVII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della III settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 5,1-7 Fil 4,6-9 Mt 21,33-43 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Oggi nelle chiese in cui si celebra la festa della Madonna del Rosario, è consentita la celebrazione delle Messe della Beata Vergine Maria del Rosario (bianco): Gloria e Credo, Prefazio della Beata Vergine Maria, Letture proprie. Preghiamo per don Pietro Rossi († 2007) e per don Gianni Storti († 2012). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 246/La S. Messa 246/Ottobre L.O. III Settimana 6 Lunedì della XXVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gal 1,6-12 Lc 10,25-37 Oppure S. Bruno, monaco, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 7 Martedì. Beata Vergine Maria del Rosario, memoria — Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa propria: senza Gloria, Prefazio della B.V.M. LEZIONARIO FERIALE: Gal 1,13-24 Lc 10,38-42 Oppure LEZIONARIO DEI SANTI: At 1,12-14 Lc 1,26-38 8 Mercoledì della XXVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gal 2,1-2.7-14 Lc 11,1-4 Preghiamo per don Antonio Carolo († 2008). L.O. III Settimana La S. Messa/247 Ottobre/247 9 Giovedì della XXVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gal 3,1-5 Lc 11,5-13 Oppure Ss. Dionigi vescovo e Compagni, martiri, memoria facoltativa – Rosso. Oppure S. Giovanni Leonardi, presbitero, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. Preghiamo per don Angelo Addondi († 2001). 10 Venerdì della XXVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gal 3,7-14 Lc 11,15-26 Preghiamo per don Gino Zambello († 2011). 11 Sabato della XXVII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gal 3,22-29 Lc 11,27-28 248/Ottobre L.O. III/IV Settimana Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Alessandro Baldan († 2003). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. Questa Domenica è la “Giornata del Quotidiano Cattolico e dei Media diocesani” (cfr. pag. 66). In questa giornata il tema sarà ricordato soltanto nella monizione iniziale e nella preghiera dei fedeli delle Messe. Non sono previste raccolte particolari nelle chiese, ma verrà devoluto alla finalità della giornata il 25% di quanto viene raccolto nei modi ordinari. Si avvertano i fedeli circa la Giornata Mondiale per Missioni di Domenica prossima e si mettano in atto opportune iniziative di preparazione e sensibilizzazione. 12 DOMENICA XXVIII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della IV settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 25,6-10a Fil 4,12-14.19-20 Mt 22,1-14 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Preghiamo per don Giulio De Zen († 2000). II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. L.O. IV Settimana Ottobre/249 13 Lunedì della XXVIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gal 4,22-24.26-27.31—5,1 Lc 11,29-32 14 Verde. Martedì della XXVIII settimana del Tempo ordinario – Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Gal 5,1-6 Lc 11,37-41 Oppure S. Callisto I, papa e martire, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Martiri. 15 Mercoledì. S. Teresa d’Avila, vergine e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Santi. LEZIONARIO FERIALE: Gal 5,18-25 Lc 11,42-46 Preghiamo per don Agostino Perin († 2006). 250/La S. Messa 250/Ottobre L.O. IV Settimana 16 Giovedì della XXVIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 1,1-10 Lc 11,47-54 Oppure S. Edvige, religiosa, memoria facoltativa – Bianco. Oppure S. Margherita Maria Alacoque, vergine, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. Preghiamo per don Domenico Pizzolato († 2005). 17 Venerdì. S. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio dei Martiri. LEZIONARIO FERIALE: Ef 1,11-14 Lc 12,1-7 18 Sabato. S. LUCA, evangelista, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria, Prefazio degli Apostoli. LEZIONARIO DEI SANTI: 2Tm 4,10-17b Lc 10,1-9 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. L.O. IV/I Settimana La S. Messa/251 Ottobre/251 Preghiamo per don Giovanni De Tomasi († 2004). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. Giornata Mondiale per le Missioni (cfr. p. 66). Il tema della giornata viene sviluppato in tutte le celebrazioni liturgiche (anche nell’omelia) e tutte le offerte raccolte nella chiesa (in forma ordinaria e/o particolare) vanno devolute allo scopo fissato, del quale i fedeli saranno previamente avvertiti. Se si ritiene opportuno, si può utilizzare il formulario della Messa per l’evangeliz­zazione dei popoli (Messale pag. 800). La Chiesa che vive nel tempo per sua natura è missionaria, in quanto è dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la propria origine (Ad gentes n. 2). 19 DOMENICA XXIX DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Is 45,1.4-6 1Ts 1,1-5b Mt 22,15-21 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 20 Lunedì. S. Maria Bertilla Boscardin, vergine, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Comune delle Vergini e dal Proprio della Diocesi. Messa della memoria: Prefazio delle Vergini. LEZIONARIO FERIALE: Ef 2,1-10 Lc 12,13-21 252/Ottobre L.O. I Settimana S. MARIA BERTILLA nacque nel 1888 a Brendola e crebbe umile e mite. Professa nell’Istituto delle Suore Maestre Dorotee Figlie dei Sacri Cuori, espletò le più umili incombenze dando esempio di ogni virtù. Nell’assistere gli ammalati degenti nell’ospedale di Treviso esercitò la carità in grado eroico, specialmente con i più bisognosi, sopportando con animo lieto disagi e incomprensioni. Ricca di meriti, morì a Treviso nel 1922. Il suo corpo è venerato presso la Casa Madre delle Suore Dorotee in Vicenza. Fu iscritta nell’albo dei santi dal Sommo Pontefice Giovanni XXIII nella solennità dell’Ascensione del 1961. 21 Verde. Martedì della XXIX settimana del Tempo ordinario – Liturgia delle Ore della feria. Messa della memoria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 2,12-22 Lc 12,35-38 22 Verde. Mercoledì della XXIX settimana del Tempo ordinario – Liturgia delle Ore della feria. Messa della memoria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 3,2-12 Lc 12,39-48 Preghiamo per don Francesco Marchesini († 2007). 23 Giovedì della XXIX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 3,14-21 Lc 12,49-53 L.O. I Settimana Ottobre/253 Oppure S. Giovanni da Capestrano, presbitero, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 24 Venerdì della XXIX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 4,1-6 Lc 12,54-59 Oppure S. Antonio Maria Claret, vescovo, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. * PER LE CHIESE CONSACRATE DELLA DIOCESI, DELLE QUALI NON È NOTA LA DATA DELLA DEDICAZIONE. Si accendono le candele davanti alle croci poste sulle pareti, a cominciare dai primi Vespri e per tutto domani. I Vespri dell’anniversario della Dedicazione della propria chiesa; solennità – Compieta della Domenica – Bianco. Messa vespertina della Dedicazione della chiesa: Gloria, letture proprie, Credo, Prefazio proprio – Bianco. Natura e dignità delle chiese 1. Con la sua morte e risurrezione, Cristo è divenuto il tempio vero e perfetto della nuova Alleanza, e ha raccolto in unità il popolo da lui stesso acquistato a prezzo del suo sangue. 254/Ottobre L.O. I Settimana Questo popolo santo, adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è la Chiesa, essa stessa tempio di Dio, tempio edificato con pietre vive, nel quale viene adorato il Padre in Spirito e verità. Di qui, fin dall’antichità, la naturale estensione del nome “chiesa” anche all’edificio in cui la comunità cristiana si riunisce per ascoltare la parola di Dio, pregare insieme, frequentare i sacramenti e celebrare l’Eucaristia. 2. In quanto costruzione visibile, la chiesa-edificio è segno della Chiesa pellegrina sulla terra, e immagine della Chiesa già beata nel cielo. È giusto quindi che, secondo l’antichissima consuetudine della Chiesa, tale edificio destinato in modo esclusivo e permanente a riunire i fedeli e a celebrare i santi misteri, venga con rito solenne dedicato a Dio. 3. La sua stessa natura e funzione esige che la chiesa si presti alla sacre celebrazioni: dev’essere quindi un edificio dignitoso, che si distingua non tanto per sontuosità di costruzione quanto per nobiltà di linee, e si presenti davvero come simbolo e segno di realtà ultraterrena. “Pertanto la struttura generale dell’ambiente sacro sia tale da offrire in qualche modo un’immagine dell’assemblea riunita, consentire l’ordinata disposizione di tutti i partecipanti e favorire lo svolgimento decoroso dei compiti affidati ai singoli” (Rito della Dedicazione di una Chiesa). 25 Sabato. DEDICAZIONE DELLA PROPRIA CHIESA, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore come dal Comune della Dedicazione della chiesa; all’Ora Media antifona propria e salmodia complementare. Messa nell’anniversario della Dedicazione (Messale p. 645): Gloria e Credo, Prefazio proprio. LETTURE PROPRIE: LEZIONARIO DEI SANTI, pag. 673-701. Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Dedicazione – Compieta della Domenica. “La Chiesa è Tempio di Dio perché è fondata su Cristo, pietra angolare, è compaginata nella carità della potenza dello Spirito e rimane ancorata alla testimonianza e all’insegnamento degli Apostoli. Il culto al quale essa è abilitata, in forza della partecipazione al sacerdozio di Cristo, non si esprime in riti soltanto esteriori compiuti in un tempio materiale, ma è destinato a consumarsi nel cuore e nella vita dei credenti. Gesù stesso lo annuncia alla Samaritana come culto “in spirito e verità” (cf. Vangelo), animato, cioè, dallo Spirito, e perciò “interiore”. Per questi motivi la chiesa-edificio, in quanto costruzione visibile, diventa “segno” della Chiesa pellegrina nel tempo ed immagine della Chiesa beata nel Cielo”. (Giovanni Paolo II) L.O. I/II Settimana Ottobre/255 * PER LA CATTEDRALE E LE ALTRE CHIESE: 25 Sabato della XXIX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 4,7-16 Lc 13,1-9 Preghiamo per don Luciano Dalle Molle († 2006). I Vespri della Domenica – Compieta della Domenica – Verde. 26 DOMENICA XXX DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della II settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. LEZIONARIO FESTIVO: Es 22,20-26 1Ts 1,5c-10 Mt 22,34-40 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 27 Lunedì. B. Bartolomeo Breganze, vescovo vicentino, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: dal Proprio della Diocesi e dal Comune dei Pastori. Messa della memoria: Prefazio dei Pastori. LEZIONARIO FERIALE: Ef 4,32—5,8 Lc 13,10-17 Il B. BARTOLOMEO BREGANZE nacque a Vicenza, all’inizio del sec. XIII. Studente a Padova, ricevette da S. Domenico l’abito domenicano; fu a Bologna e a Parma dove si distinse per santità, eloquenza e zelo nel comporre le discordie dei cittadini. Prestò 256/Ottobre L.O. II Settimana servizio alla Santa Sede come Maestro dei palazzi apostolici, come vescovo e nunzio in Palestina e come legato presso le corti d’Inghilterra e di Francia. Nominato Vescovo di Vicenza nel 1255, vi portò la reliquia di una spina della corona del Signore, in onore della quale fece costruire il tempio di S. Corona, che affidò ai Domenicani. Modello di pastore povero umile e buono, dedicò la sua vita al bene dei fedeli, alla promozione della cultura e alla ricostruzione della città devastata da Ezzelino. 28 Martedì. Ss. SIMONE E GIUDA, apostoli, festa – Rosso. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona e salmi della feria. Messa propria: Gloria, Prefazio degli Apostoli. LEZIONARIO DEI SANTI: Ef 2,19-22 Lc 6,12-19 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. 29 Mercoledì della XXX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 6,1-9 Lc 13,22-30 30 Verde. Giovedì della XXX settimana del Tempo ordinario – Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ef 6,10-20 Lc 13,31-35 L.O. II Settimana Ottobre/257 31 Venerdì della XXX settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Fil 1,1-11 Lc 14,1-6 I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Bianco. Messa vespertina della solennità di Tutti i Santi. Si avvertano i fedeli dell’indulgenza plenaria che possono ottenere per i defunti. Le condizioni sono: visita ad una chiesa o ad un oratorio pregando il Padre nostro e il Credo con una preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice; Confessione e Comunione. Tale facoltà vale dal mezzogiorno del 1° novembre a tutto il 2 novembre. La stessa Indulgenza può essere ottenuta anche visitando il Cimitero dall’1 all’8 novembre (Manuale delle Indulgenze, 1999, n 29). 258/Novembre L.O. II Settimana Un rapporto di giustizia e di amore urge in noi, nei confronti di chi ci ha preceduto nel segno della fede: cresca in noi l’impegno a non dissiparne i tesori, e a non lasciarne cadere la memoria! Novembre Da ricordare e preparare: CELEBRAZIONI DI SUFFRAGIO PER I DEFUNTI GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO FESTA DI CRISTO RE – GIORNATA DEL SEMINARIO TEMPO DI AVVENTO 1 Sabato. TUTTI I SANTI, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria e salmodia complementare. Messa propria: Gloria e Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO DEI SANTI: Ap 7,2-4.9-14 1Gv 3,1-3 Mt 5,1-12a Non sono consentite le Messe dei defunti, anche l’esequiale; sono proibite le Messe negli oratori privati. II Vespri della solennità - Compieta della Domenica. La celebrazione dei Vespri dei Defunti, dopo i II Vespri dei Santi, che un tempo si era soliti celebrare per la devozione dei fedeli, assieme ad altri pii esercizi tradizionali, come particolare atto di pietà, possono essere conservati. Visita al Cimitero Nella visita della Comunità dei fedeli al Cimitero si celebri una Liturgia della Parola, con introduzione, canti, lettura e Vangelo con omelia appropriata, preghiera dei fedeli, canto, durante il quale si aspergono con acqua benedetta e si incensano le tombe, Padre nostro e orazione conclusiva. L.O. III Settimana Novembre/259 Si tenga presente anche quanto è proposto dal Benedizionale a p. 636 e ss. La celebrazione dell’Eucaristia non è opportuna: l’ampiezza e la tipologia dell’insieme di persone che si raduna in questa occasione non permette un corretto svolgimento della Messa. Nei cimiteri che hanno la chiesa aperta al culto si può celebrare solo la Messa di Tutti i Santi. 2 DOMENICA XXXI DEL TEMPO ORDINARIO COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI – Viola. Liturgia delle Ore della Domenica; salterio della III settimana. Se si celebrano con la partecipazione del popolo, Lodi mattutine e Vespri possono essere quelli dell’Ufficio dei Defunti. Messa propria del 2 novembre: Letture proprie, Prefazio dei defunti. Non si può usare la preghiera eucaristica IV – Sono proibite altre celebrazioni. Per la Costituzione Apost. del 10 agosto 1915, oggi tutti i sacerdoti possono celebrare tre Sante Messe: una di queste può essere applicata “ad mentem offerentis”; le altre due devono essere applicate senza l’offerta, una in suffragio di tutti i fedeli defunti e l’altra “ad mentem Summi Pontificis”. Si eviti di celebrare le tre Messe immediatamente una dopo l’altra. Letture a scelta tra quelle riportate nel LEZIONARIO DEI SANTI (pag. 563) oppure nel LEZIONARIO FESTIVO (pag. 465) – e quelle delle Messe dei defunti riportate nel LEZIONARIO PER LE MESSE RITUALI (pag. 805 e segg.). Preghiamo per don Ubaldo Penasa († 2013). Nella Messa esequiale si tenga normalmente una breve omelia, escludendo però la forma dell’elogio funebre. Si raccomanda l’omelia anche nelle Messe per i defunti con partecipazione di popolo. Si invitino i fedeli, specialmente i familiari del defunto, a partecipare con la santa comunione al sacrificio eucaristico offerto per il defunto stesso. Nell’ordinare e scegliere le parti variabili della Messa per i defunti (come le orazioni, le letture, la preghiera dei fedeli), specialmente nella Messa esequiale, si tengano presenti, come è giusto, gli aspetti pastorali che interessano il defunto, la sua famiglia e i presenti. 260/Novembre L.O. III Settimana Inoltre i pastori d’anime abbiano un riguardo speciale per coloro che in occasione del funerale sono presenti alla celebrazione liturgica o ascoltano la lettura del Vangelo, siano essi acattolici o cattolici che non partecipano mai o quasi mai all’Eucaristia, o che sembrano aver perduto la fede; i sacerdoti sono per tutti i ministri del Vangelo di Cristo (OGMR 382-385). 3 Lunedì della XXXI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. Si consiglia la “Messa di suffragio per più defunti” (Viola, Messale pag. 873); eventuali letture appropriate dal Lezionario dei defunti. LEZIONARIO FERIALE: Fil 2,1-4 Lc 14,12-14 Oppure S. Martino de Porres, religioso, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. 4 Martedì. S. Carlo Borromeo, vescovo, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Fil 2,5-11 Lc 14,15-24 5 Mercoledì della XXXI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. L.O. III Settimana Novembre/261 Messa della feria o a scelta. Si consiglia la “Messa di suffragio per più defunti” (Viola, Messale pag. 873); eventuali letture appropriate dal Lezionario dei defunti. LEZIONARIO FERIALE: Fil 2,12-18 Lc 14,25-33 Preghiamo per don Guido Priante († 2002). 6 Giovedì della XXXI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. Si consiglia la Messa per i «sacerdoti defunti» (Messale pag. 880); eventuali letture appropriate dal Lezionario dei defunti. LEZIONARIO FERIALE: Fil 3,3-8a Lc 15,1-10 1º Giovedì del mese: Giornata di preghiera per le vocazioni (cfr. p. 61). Intenzione: per il Seminario e le Comunità vocazionali. Affidiamo al Signore quanti, in esse, stanno facendo cammini di ricerca e di discernimento vocazionale. Ci prepariamo, nella preghiera, a vivere la Giornata del Seminario. 7 Venerdì della XXXI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. Si consiglia la Messa «per i fratelli, parenti e benefattori» (Messale pag. 889); eventuali letture appropriate dal Lezionario dei defunti. LEZIONARIO FERIALE: Fil 3,17—4,1 Lc 16,1-8 Primo Venerdì del mese: si può celebrare la Messa votiva del Sacratissimo Cuore di Gesù. 262/Novembre L.O. III/IV Settimana 8 Sabato della XXXI settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Fil 4,10-19 Lc 16,9-15 Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio proprio. I Vespri della festa seguente - Compieta della Domenica – Bianco. Questa Domenica viviamo la Giornata di ringraziamento per il raccolto dei campi: momento di preghiera, di riflessione, di lode a Dio di tutta la comunità per i benefici ricevuti (vedi preghiera dei fedeli a pag. 1045 del Messale). 9 DOMENICA XXXII DEL TEMPO ORDINARIO DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE – Bianco. Liturgia delle Ore della festa; all’Ora Media antifona propria e salmi della Domenica (IV settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Es 47,1-2.8-9.12 4,19-24 1Cor 3,9b-11.16-17 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. II Vespri della festa – Compieta della Domenica. Gv 2,13-22 oppure Gv L.O. IV Settimana Novembre/263 10 Lunedì. S. Leone Magno, papa e dottore della Chiesa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria (salterio della IV settimana). Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Tt 1,1-9 Lc 17,1-6 11 Martedì. S. Martino di Tours, vescovo, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria: parti proprie e dal comune. Messa della memoria: Prefazio comune o dei Santi. LEZIONARIO FERIALE: Tt 2,1-8.11-14 Lc 17,7-10 Preghiamo per don Gino Zanella († 2002). 12 Mercoledì. S. Giosafat, vescovo e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Tt 3,1-7 Lc 17,11-19 13 Giovedì della XXXII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Fm 7-20 Lc 17,20-25 264/Novembre L.O. IV Settimana 14 Venerdì della XXXII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 2Gv 1a.3-9 Lc 17,26-37 15 Sabato della XXXII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: 3Gv 5-8 Lc 18,1-8 Oppure S. Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, memoria facoltativa – Bianco. Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore di una delle memorie. Messa di una delle memorie. I Vespri della Domenica - Compieta della Domenica – Verde. Domenica prossima si celebra la Giornata del Seminario Diocesano, si avvertano i fedeli e durante la settimana ci siano appuntamenti specifici di sensibilizzazione e di preghiera. 16 DOMENICA XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO – Verde. Liturgia delle Ore della Domenica (salterio della I settimana). Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio delle Domeniche del Tempo ordinario. L.O. I Settimana Novembre/265 LEZIONARIO FESTIVO: Pro 31,10-13.19-20.30-31 1Ts 5,1-6 Mt 25,14-30 Non sono consentite le Messe dei defunti, eccetto l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Margherita di Scozia e di S. Gertrude. II Vespri della Domenica – Compieta della Domenica. 17 Lunedì. S. Elisabetta di Ungheria, religiosa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Ap 1,1-4;2,1-5a Lc 18,35-43 18 Martedì della XXXIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ap 3,1-6.14-22 Lc 19,1-10 Oppure Dedicazione delle Basiliche dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa propria, letture proprie. Lezionario dei Santi: At 28,11-16.30-31 Mt 14,22-33 266/Novembre L.O. I Settimana 19 Mercoledì della XXXIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ap 4,1-11 Lc 19,11-28 Preghiamo per don Bruno Marchesini († 1999) e per don Carlo Gastaldello († 2004). 20 Giovedì della XXXIII settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ap 5,1-10 Lc 19,41-44 Preghiamo per don Gianni Mattiello († 2010). 21 Venerdì. Presentazione della Beata Vergine Maria, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa propria: Prefazio della Beata Vergine Maria. LEZIONARIO FERIALE: Ap 10,8-11 Lc 19,45-48 LEZIONARIO DEI SANTI: Zc 2,14-17 Mt 12,46-50 Preghiamo per don Giorgio Villatora († 2004). L.O. I Settimana 22 Novembre/267 Sabato. S. Cecilia, vergine e martire, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa propria: Prefazio dei Martiri. LEZIONARIO FERIALE: Ap 11,4-12 Lc 20,27-40 I Vespri della solennità – Compieta della Domenica – Bianco. Domani il fedele che prega piamente l’Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re otterrà l’Indulgenza parziale. L’indulgenza sarà plenaria quando tale atto sarà pregato pubblicamente (Manuale Indulgenze, 1999, n. 2). Questa Domenica: Giornata pro Seminario Diocesano (cfr. p. 66) Il tema della giornata viene sviluppato in tutte le celebrazioni liturgiche (anche nell’omelia) e tutte le offerte raccolte nelle chiese (in forma ordinaria e/o particolare) vanno devolute allo scopo fissato, del quale i fedeli saranno previamente avvertiti. 23 DOMENICA XXXIV DEL TEMPO ORDINARIO. NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO, solennità – Bianco. Liturgia delle Ore della solennità; all’Ora Media antifona propria, salmi della domenica della I settimana. Messa propria: Gloria, Credo, Prefazio proprio. LEZIONARIO FESTIVO: Ez 34,11-12.15-17 1Cor 15,20-26.28 Mt 25,31-46 Non sono consentite le Messe dei defunti, compresa l’esequiale. Non si celebra la memoria di S. Clemente e di S. Colombano. II Vespri propri - Compieta della Domenica. 268/Novembre L.O. II Settimana 24 Lunedì. Ss. Andrea Dung-Lac presbitero e Compagni martiri vietnamiti, memoria – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria (salterio della II settimana). Messa della memoria. LEZIONARIO FERIALE: Ap 14,1-3.4b-5 Lc 21,1-4 25 Martedì della XXXIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria (Nelle ferie di questa settimana, nella Liturgia delle Ore si possono pregare gli Inni peculiari riportati a p. 1849 del breviario). Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ap 14,14-19 Lc 21,5-11 Oppure S. Caterina di Alessandria, vergine e martire, memoria facoltativa – Rosso. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria. Preghiamo per don Giuseppe Pozza († 1999) e per don Fidenzio Dal Lago († 2006). 26 Mercoledì. Beata Gaetana Sterni, religiosa, memoria – Bianco. Liturgia delle Ore: dal comune delle Sante (per una religiosa). Messa dal Comune delle Sante e dal Proprio della Diocesi. LEZIONARIO FERIALE: Ap 15,1-4 Lc 21,12-19 GAETANA STERNI nacque il 26 giugno 1827 a Cassola (Vicenza) e visse a Bassano del Grappa. Dotata di ricca umanità, maturò precocemente una personalità forte, ma intensamente femminile, capace di coniugare nel quotidiano impegno concreto e grande spiritualità. L.O. II Settimana Novembre/269 Giovanissima sposò un vedovo con tre figli. Dopo solo otto mesi di matrimonio felice, mentre era in attesa di un bambino, le morì il marito. Alcuni giorni dopo la nascita morì anche suo figlio. Per interesse fu ingiustamente e dolorosamente separata dagli orfani a lei affezionatissimi e allontanata dalla sua casa. Il desiderio intenso di compiacere in tutto il Signore la rese attenta e disponibile a quanto Lui le chiedeva nell’intimità del cuore e attraverso i bisogni dei poveri e dei sofferenti. Questa umile disponibilità la portò a 26 anni a impegnare tutta se stessa a servizio dei poveri nel Pio Ricovero e nella città di Bassano, vivendo da religiosa. Si abbandonò come “debole strumento” nelle mani di Dio e questa umile disponibilità la condusse nel 1875 a dar vita alla congregazione delle Suore della Divina Volontà. Morì a Bassano il 26 novembre 1889. Fu proclamata beata da Giovanni Paolo II il 4 novembre 2001. Il Papa Giovanni Paolo II ha concesso questa celebrazione liturgica nell’atto della Beatificazione. 27 Giovedì della XXXIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ap 18,1-2.21-23;19,1-3.9a Lc 21,20-28 28 Venerdì della XXXIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ap 20,1-4.11—21,2 Lc 21,29-33 270/Novembre L.O. II Settimana 29 Sabato della XXXIV settimana del Tempo ordinario – Verde. Liturgia delle Ore della feria. Messa della feria o a scelta. LEZIONARIO FERIALE: Ap 22,1-7 Lc 21,34-36 Oppure S. Maria in sabato, memoria facoltativa – Bianco. Liturgia delle Ore della memoria. Messa della memoria: Prefazio proprio. Oggi TERMINA L’ANNO LITURGICO 2013-2014 dai Primi Vespri inizia l’Avvento. ANNO LITURGICO 2014-2015: Lezionario festivo: ciclo B; Lezionario feriale: Anno I La S. Novembre/271 Messa/271 Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza. A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. (Epifania - Annuncio del Giorno di Pasqua) IMPRIMATUR Vicenza, 1 Novembre 2013 BENIAMINO PIZZIOL Vescovo Questo calendario è stato preparato dall’Ufficio diocesano per la Liturgia