SCHEDE INFORMATIVE SUL POLMONE www.european-lung-foundation.org L’ambiente di lavoro può causare patologie polmonari dovute ad allergie, irritazioni o alla formazione di minuscole particelle all’interno dei polmoni. Le allergie possono manifestarsi entro breve tempo dalla prima esposizione alla sostanza che le scatena. Possono insorgere sintomi come irritazione nasale e naso che cola (rinite), infiammazione delle vie aree (asma) o delle piccole vie aeree e dei sacchi aerei nel polmone (detti alveoli, la cui infiammazione è detta alveolite). Vi sono poi altre patologie dovute a una lunga esposizione a sostanze che i nostri polmoni non riescono a eliminare facilmente. La broncopneumopatia cronica ostruttiva, spesso chiamata BPCO, può essere causata da diversi lavori che comportano l’esposizione a polveri. Altre malattie possono essere causate dalla polvere (silicosi), dall’amianto (asbestosi) e da polveri di carbone (pneumoconiosi dei minatori di carbone). Alcuni materiali, come l’amianto e il cromo, possono causare il carcinoma polmonare. Due sono le strategie che un datore di lavoro può adottare per prevenire patologie polmonari professionali. La prevenzione primaria consiste nell’eliminare o ridurre i fattori di rischio prima che qualcuno si ammali (quando si rimuove ad esempio una sostanza dall’ambiente di lavoro). La prevenzione secondaria consiste invece nel cercare di identificare precocemente ogni caso di patologia e nell’adottare misure per prevenire il verificarsi di altri casi. Le patologie polmonari professionali sono classificate in croniche o non croniche, a seconda delle possibilità di guarigione. Le patologie polmonari croniche possono essere controllate, ma non curate, mentre chi soffre di una malattia non cronica ha maggiori possibilità di guarire, almeno se la diagnosi avviene precocemente e se si interrompe l’esposizione alla sostanza nociva. Croniche Alveolite BPCO professionale Silicosi Asbestosi Mesotelioma ◗ Non croniche Asma professionale Alveolite allergica estrinseca Patologie allergiche L’asma e l’alveolite professionale sono il risultato dell’inalazione di certe sostanze in ambiente di lavoro. Tali sostanze sono chiamate sensibilizzanti, e possono colpire chiunque vi venga esposto. Più alto è il tasso di sensibilizzanti nell’aria, maggiore è il rischio di insorgenza della malattia. Tali patologie si manifestano spesso entro breve tempo dal primo contatto con l’agente sensibilizzante, a differenza delle patologie dovute a lunghe esposizioni. Se si elimina o si sostituisce l’agente sensibilizzante, o se il lavoratore viene allontanato dall’esposizione, i sintomi dovrebbero iniziare ad attenuarsi. Se non è possibile adottare tali accorgimenti, i datori di lavoro devono controllare che la quantità di sensibilizzante nell’aria venga ridotta, o recintando le aree o ventilando i locali. Asma professionale Che cos’è l’asma professionale? L’asma professionale è la patologia polmonare professionale più comune nei paesi sviluppati. I sintomi vengono scatenati da un determinato sensibilizzante che il paziente respira regolarmente. Molte sono le sostanze che possono essere sensibilizzanti, e il tempo che trascorre prima che l’asma professionale si manifesti può essere più o meno lungo. Il primo sintomo è la tosse, seguito da starnuti, oppressione al torace e difficoltà di respiro. I sensibilizzanti scatenano spesso anche starnuti e naso chiuso a causa di rinite: queste manifestazioni spesso precedono l’asma, e fungono ◗ ◗ PATOLOGIE POLMONARI PROFESSIONALI Patologie polmonari professionali 1/5 ✃ SCHEDE INFORMATIVE SUL POLMONE www.european-lung-foundation.org da campanello d’allarme per il lavoratore. I sintomi generalmente migliorano nei giorni di riposo o in vacanza, ma alcune forme di asma possono essere permanenti, a seconda della durata dell’esposizione. Quali sono le sostanze che provocano l’asma professionale? Numerose sono le sostanze che possono essere sensibilizzanti. Gli agenti più spesso riscontrati sono la polvere di farina e di grano, il lattice, gli animali, la polvere di legno, sostanze chimiche dette isocianati e aldeidi, la colofonia e fluidi. Alcuni degli agenti che causano l’asma possono essere responsabili anche di altre patologie polmonari. ◗ Riportiamo un elenco di industrie ove si fa uso di sensibilizzanti capaci di causare l’asma professionale. Industrie Laboratori chimici Aziende agricole PATOLOGIE POLMONARI PROFESSIONALI Imprese di pulizie Fabbriche di vernici, plastiche Industrie alimentari Ospedali Carpenterie, falegnamerie, centri forestali Centri ricreativi Industria elettronica Industria tessile Industria di materie adesive Sensibilizzanti Polvere di origine animale o medicinale Polvere proveniente dal pelo e dalla cute di animali da cortile Polvere domestica e prodotti detergenti Isocianati Polvere proveniente da farina e grano, additivi Antibiotici, disinfettanti Polvere proveniente dal legno Cloro delle piscine Fumi di processi di saldatura Coloranti Acrilati Si può prevenire l’asma professionale? I datori di lavoro devono cercare di prevenire l’asma professionale eliminandone o riducendone le cause, cioè eliminando o sostituendo l’esposizione alle sostanze che la causano. Se ciò non è possibile, devono mettere in atto misure efficaci di controllo dell’esposizione sui lavoratori. Un controllo periodico della funzione polmonare dei lavoratori può individuare precocemente i soggetti colpiti ad uno stadio precoce della malattia, quando è più probabile che sia ancora reversibile. ◗ ◗ 2/5 Esistono diversi tipi di asma professionale Asma aggravata dal lavoro Asma (tossica) acuta indotta da agenti irritanti Colpisce i lavoratori già affetti da asma Colpisce i lavoratori la prima volta dopo l’esposizione a grandi quantità di agenti irritanti, es. dopo un incendio Non è dovuta ad allergie Non è dovuta ad allergie I sintomi peggiorano quando ci si espone a un agente irritante sul posto di lavoro, es. all’aria fredda in una camera frigorifera Esposizioni successive non peggiorano generalmente l’asma I sintomi tendono a migliorare, una volta eliminato l’agente sensibilizzante Può durare anni Consigli per i lavoratori che sospettano di avere l’asma professionale Un lavoratore che pensi di avere un’ asma professionale deve recarsi presso il centro di medicina del lavoro locale, se disponibile. In caso contrario, deve consultare il medico per capire se è il caso di recarsi da uno specialista. Prima di pensare a cambiare lavoro, è importante che la diagnosi sia confermata. Se la diagnosi viene confermata, il lavoratore può richiedere un indennizzo economico per ridurre l’impatto di tale patologia sulla vita. Per conoscere le procedure specifiche da seguire nel proprio paese, contattare il medico di famiglia, i servizi sociali nazionali o l’ufficio nazionale del lavoro. ◗ SCHEDE INFORMATIVE SUL POLMONE www.european-lung-foundation.org La diagnosi di asma professionale Prima di diagnosticare l’asma professionale, il medico esaminerà l’anamnesi lavorativa del paziente, cercando di identificare le possibili cause dei sintomi. I datori di lavoro devono tenere un registro sulla salute e la sicurezza di tutte le sostanze utilizzate sul posto di lavoro, per semplificare tale compito. Per confermare la diagnosi di asma professionale, il paziente utilizza un misuratore del picco di flusso espiratorio (mostrato in figura) ad intervalli di qualche ora per un mese intero, per osservare tutti i cambiamenti che si manifestano nelle funzioni polmonari. Si tratta di una piccola apparecchiatura che si tiene in mano, e che misura la velocità a cui l’aria fuoriesce dai polmoni, quando si espira in modo forzato. Le misurazioni devono essere effettuate anche quando il paziente non si trova al lavoro. Se la funzione polmonare peggiora drasticamente nella settimana lavorativa, si può giungere alla diagnosi di asma professionale. Per maggiori informazioni, si veda la pagina: www.occupationalasthma.com/workers.aspx (in lingua inglese) ◗ Come gestire l’asma professionale Una volta che un paziente si sensibilizza a una sostanza, prolungare l’esposizione porterà a un peggioramento dell’asma. Per il paziente è preferibile spostarsi e lavorare in un’area ove tale sostanza non sia presente. Può succedere che un paziente debba cambiare mansione per evitare la sostanza che gli ha causato l’asma. Ma per fare questo, occorre aspettare la conferma della diagnosi, e fare in modo di essere licenziati per motivi medici piuttosto che dare le dimissioni. A seconda della gravità della malattia, e del paese in cui si vive, esiste la possibilità di richiedere un indennizzo economico. Uso di un misuratore di picco di flusso Alveolite allergica estrinseca L’alveolite allergica estrinseca è causata da minuscole particelle che irritano e infiammano le piccole vie aeree e gli alveoli. Si manifesta generalmente nelle persone che lavorano nelle aziende agricole o che tengono uccelli, o in coloro che si espongono a piccole gocce di liquido contaminato. Può manifestarsi molto rapidamente con febbre e difficoltà di respirazione. Su lunghi periodi può causare cicatrici permanenti nei polmoni. Un esempio di tale patologia è il polmone del contadino, causato da spore fungine presenti nel fieno ammuffito e inalate ripetutamente. La forma acuta della patologia può causare sintomi molto simili a quelli dell’influenza: febbre, oppressione toracica, e tosse secca entro 12 ore dall’esposizione. La gravità dei sintomi dipende dalla durata dell’esposizione. L’unico sintomo della forma cronica è generalmente la perdita di peso e una crescente debolezza nell’esercitare le mansioni lavorative. Questa forma è comune nei pazienti costantemente esposti a un sensibilizzante (es. quando in casa c’è un uccello). ◗ ◗ Patologie polmonari professionali causate da esposizione cumulativa Quando ci si espone alla stessa sostanza ripetutamente nel tempo, l’esposizione totale è detta esposizione cumulativa. Ad essa sono dovute diverse patologie polmonari professionali. Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) La BPCO è molto frequente. Il maggiore fattore di rischio è dato dal fumo, e nei paesi del terzo mondo, la cucina su fuochi aperti; i ricercatori tuttavia pensano che tra il 5 e il 15% dei casi di BPCO siano causati dalle esposizioni a irritanti in ambiente di lavoro. Questi casi normalmente sono dovuti ai numerosi anni trascorsi a lavorare in ambienti polverosi, e possono manifestarsi sia tra i non fumatori che tra i fumatori. L’esposizione a un agente irritante sul luogo di lavoro (es. al silicio) può aumentare le possibilità di contrarre la BPCO nei fumatori. I sintomi della BPCO professionale non si attenuano neppure quando il paziente non è più esposto all’agente sensibilizzante. ◗ PATOLOGIE POLMONARI PROFESSIONALI ◗ 3/5 SCHEDE INFORMATIVE SUL POLMONE www.european-lung-foundation.org Le cause più comuni di BPCO professionale possono essere polveri (es. polvere di carbone, di cotone, di grano e di silicio), gas e fumi tossici (es. fumi di cadmio). Studi precedenti hanno dimostrato che gli agenti specifici che scatenano la BPCO professionale comprendono: • • • • • Fumi di cadmio Silicio Polvere di carbone Cotone Grano Per diagnosticare la BPCO professionale, il medico deve osservare i rischi collegati a tutti i materiali inspirati dal lavoratore, compresi il tabacco e le sostanze presenti sul luogo di lavoro. Per fare questo, occorre un’anamnesi lavorativa completa di tutte le esposizioni. Pneumoconiosi La pneumoconiosi insorge quando si inspirano polvere o minerali che rimangono poi attaccati nei polmoni e ne provocano modifiche strutturali. I principali tipi di pneumoconiosi sono l’asbestosi, la silicosi e la pneumoconiosi del minatore di carbone. Quest’ultima colpisce generalmente persone che hanno lavorato sotto terra per molti anni. La silicosi è dovuta all’esposizione alla polvere di quarzo, l’asbestosi ad una forte esposizione a qualunque tipo di amianto. La European Lung Foundation realizza una scheda informativa interamente dedicata all’amianto. Il progressivo declino delle miniere di carbone e delle terrecotte in Europa ha fatto sì che sia gradualmente diminuito anche il numero di morti per silicosi e pneumoconiosi del minatore. Non esiste terapia specifica per queste malattie, se non il trattamento delle complicazioni. La cosa migliore è evitare nuove esposizioni. PATOLOGIE POLMONARI PROFESSIONALI ◗ 4/5 ◗ Prevalenza delle patologie polmonari professionali in Europa I dati sulle cause e sulla distribuzione delle patologie polmonari professionali specifiche in Europa sono carenti, poiché non sono molti i paesi dotati dei sistemi necessari per registrare le informazioni. Risulta quindi difficile stabilire la percentuale di patologie professionali sull’insieme di malattie respiratorie in Europa. Secondo i registri e i modelli di report volontari realizzati in Finlandia, Germania e nel Regno Unito, l’incidenza annuale di patologie polmonari professionali stimata è di 2-15 casi ogni 100.000 lavoratori ed è ritenuta in crescita. La tabella seguente mostra alcune delle statistiche attualmente note. Patologia polmonare professionale Prevalenza in Europa Asma professionale I disturbi polmonari più comuni nei paesi industriali. BPCO professionale L’11.7% dei casi di BPCO in Finlandia è dovuto a esposizioni in ambiente di lavoro. Alveolite allergica estrinseca Tra i 2 e i 6 contadini su 1000 in Svezia e 5 contadini su 1000 in Finlandia negli anni Ottanta. Silicosi Nel 1995, sono stati registrati 4.381 casi in 15 paesi dell’UE. Ciò corrisponde a 29 casi ogni milione di lavoratori. Nel 61% di tali casi si trattava di minatori. Asbestosi Attualmente vi sono nel mondo circa 125 milioni di persone esposte all’amianto sul luogo di lavoro. Mesotelioma I tassi di mortalità sono correlati ai livelli di amianto consumato in passato nei paesi industriali. Si prevede che ucciderà 250.000 persone in Europa tra il 1995 e il 2029. Carcinoma bronchiale (carcinoma polmonare) In Finlandia, il 24% dei casi di carcinoma polmonare è dovuto a esposizioni in ambiente di lavoro. L’incidenza delle malattie polmonari professionali sull’insieme della medicina respiratoria è spesso sottostimato e sottoriportato. Occorre lavorare di più per sviluppare un sistema di registrazione a livello europeo, che serva a produrre dati sulle cause e sull’incidenza di tali patologie e a cercare di prevenire nuovi casi negli anni a venire. SCHEDE INFORMATIVE SUL POLMONE www.european-lung-foundation.org ◗ Approfondimenti I. Madan. ABC of work related disorders: occupational asthma and other respiratory diseases. British Medical Journal 1996; vol. 313: pp. 291–294. ◗ Siti utili ◗ ◗ ◗ ◗ National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH).www.cdc.gov/niosh/ Environmental Protection Agency.www.epa.gov/ The Health and Safety Executive.www.hse.gov.uk/ Agenzia europea dell’ambiente. www.eea.europa.eu/ PATOLOGIE POLMONARI PROFESSIONALI Questa scheda informativa è stata realizzata grazie all’assistenza del prof. P..S. Burge, della Occupational Lung Disease Unit, Birmingham Heartlands Hospital, UK 5/5 L’ELF è la portavoce della European Respiratory Society (ERS), un’associazione medica internazionale senza scopo di lucro che conta oltre 8000 membri in 100 diversi paesi. L’ELF si dedica alla salute polmonare in Europa e riunisce i principali esperti europei del settore per fornire informazioni ai pazienti e sensibilizzare il pubblico in merito alle malattie polmonari.