ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE " E. M A J O R A N A " ELETTRONICA-TELECOMUNICAZIONI - INFORMATICA Via F. Baracca, 76/86 - 10095 GRUGLIASCO (TO) - TEL. 411.33.34 - FAX 403.53.79 Progettazione di apparati elettrici, elettronici ed informatici per l’Auto Elettrica INDICE CAPITOLO 1 1.0 Perché favorire l’uso del veicolo elettrico. 1.1 Sistemi di alimentazione. 1.2 Vantaggi e svantaggi nell’utilizzo di batterie a celle di combustibile. 1.3 Confronto tra i vari sistemi di trazione elettrica e relativi motori e controlli. CAPITOLO 2 2.0 Progetto di massima. 2.1 Specifiche tecniche del progetto. 2.2 Schema a blocchi del sistema elettrico completo. 2.3 Schema a blocchi del sistema di trazione. 2.4 Schema a blocchi degli apparati ausiliari. 2.5 Calcolo del sistema di trazione. CAPITOLO 3 3.0 Progetti proposti dai gruppi classe. CAPITOLO 4 4.0 Prototipi realizzati dalla classe 5^A. 4.1 Prototipi realizzati dalla classe 5^B. 4.2 Prototipi realizzati dalla classe 5^C. 4.3 Prototipi realizzati dalla classe 5^D. 4.4 Prototipi realizzati dalla classe 4^E. CAPITOLO 1 1.0 – Perché favorire l’uso del vicolo elettrico Mai come negli ultimi anni si è intensificata la ricerca di nuove soluzioni per realizzare auto elettriche sempre più efficienti che potessero coinvolgere ed attirare una maggiore massa di consumatori. Ovviamente il principio alla base di questi studi puntava essenzialmente sulla riduzione delle emissioni inquinanti delle autovetture, poiché per il 2005 l’Unione Europea ha stabilito un abbassamento del 50 % delle emissioni di ossido di carbonio (CO),di ossido di azoto (NOx) e di idrocarburi (HC). La figura qui accanto mostra l’evoluzione dei limiti europei delle emissioni gassose e di articolato dei veicoli leggeri equipaggiato con motori diesel. Altri motivi per cui favorire l’uso del veicolo elettrico e prettamente legati alla caratteristiche tecniche di questo tipo di autovetture sono: Costi minori nella produzione dei motori elettrici. Nella progettazione del veicolo elettrico si privilegiano le caratteristiche che riducano i consumi piuttosto che le prestazioni sportive. Semplificazione delle componenti meccaniche. Elettronica sempre più affidabile. Minori costi di manutenzione. La ricarica viene effettuata prevalentemente di notte. L’energia elettrica utilizzata per la ricarica può essere prodotta da tutte le fonti elettriche conosciute (eolica,fotovoltaica, idrica,biomassa,geotermica,termica,nucleare). Bassi consumi negli ingorghi spesso frequenti nei centri urbani; Assenza di rumorosità del motore; Costo per chilometri notevolmente inferiore. Al contempo l’utilizzo del veicolo elettrico permette non solo minori costi per impatto ambientale del rumore ,a livello di insonorizzazione strade, ma come conseguenza di ciò riduce,seppur percettibilmente a lungo termine,i costi sanitari, in quanto in futuro prossimo l’utilizzo di massa di questo veicolo permetterà una riduzione netta di malattie o disturbi alle vie respiratorie. 1.1- Sistemi di alimentazione I sistemi di alimentazione studiati dalle varie case costruttrici per alimentare una vettura elettrica sono essenzialmente tre: pannelli solari ,batterie tuttora in uso nelle normali auto e le celle a combustibile. Al momento la ricerca ha puntato principalmente l’attenzione sulla realizzazione di city car alimentate con il secondo tipo di batterie sopra citate poiché presentano vantaggi a livello di dimensioni,prestazioni e costi. L’utilizzo di pannelli solari avrebbe infatti ripercussioni sul costo,sul peso e sarebbero inutili nell’utilizzo notturno, mentre le celle a combustibile il cui funzionamento si basa sull’idrogeno presentano ancora alcuni problemi, a causa dei costi ancora troppo elevati e a causa di un bisogno energetico elevatissimo. I pannelli solari sono costruiti assemblando sul medesimo pannello diverse celle fotovoltaiche. Queste ultime sono realizzate con una sottile fetta di un materiale semiconduttore,in genere silicio,che viene alterato con un processo particolare che lo rende fotosensibile,in due strati dalle differenti caratteristiche. In questo modo,quando la cella viene colpita da raggi solari,questi mettono in moto gli elettroni da uno strato all’altro e conseguentemente nel circuiti del quale le celle fanno parte. Le celle fotovoltaiche si comportano pertanto come una vera e propria “pompa”per elettroni,alimentata dall’energia solare che le colpisce. Analizzando le caratteristiche dello “schema elettrico” e individuando di conseguenza i componenti di cui esso è caratterizzato possiamo notare una notevole somiglianza con il nostro circuito, in cui utilizziamo come sistema di alimentazione delle normali batterie. I pannelli fotovoltaici richiedono di essere collegati agli utilizzatori con un circuito elettrico che comprenda gli elementi seguenti: un sistema di accumulo dell'energia elettrica che consenta di garantire la fornitura di energia in assenza di radiazione solare; un diodo che impedisca il fluire di energia dalla batteria verso il pannello fotovoltaico in assenza di radiazione solare; un inverter (apparecchiatura che trasforma la corrente da alternata a continua) nel caso in cui vi siano utilizzatori che richiedano corrente alternata (nel nostro caso il motore brushless). Per tali motivo la nostra attenzione si è spostata particolarmente sull’utilizzo delle normali batterie effettuando perciò uno studio per individuare quelle con migliori prestazioni al fine di poter ottenere buoni risultati sul veicolo. Prendendo in considerazione le varie tipologie di batterie che il mercato offre in questo momento abbiamo individuato i seguenti modelli: Piombo-Acido. Nichel-Cadmio. Nichel-Idruri metallicci. Piombo bipolare. Sodio-Zolfo. Sodio-Nichel cloro. Zinco-Aria. Litio. Le uniche due tipologie disponibili in produzione di serie, sono le prime due mentre la terza inizia in questo momento ad essere reperibile nel mercato. Le rimanenti sono da considerarsi non proponibili per i seguenti motivi: Piombo bipolare: -non hanno ancora raggiunto un buon livello di affidabilità; -difficile gestione; -difficile reperibilità; -alto costo; Sodio-Zolfo: -batterie ad alta temperatura; -non adatte per il funzionamento ibrido; -difficile reperibilità; -alto costo; Sodio-Nichel cloro: -batterie ad alta temperatura; -non adatte per il funzionamento ibrido; -alto costo; Zinco-Aria: -non sono ricaricabili elettricamente; -inutilizzabili in sistema ibrido; -livello prototipale; Litio: -livello sperimentale. Come abbiamo spiegato in precedenza abbiamo puntato perciò l’attenzione su tre ipotesi in particolare,evidenziando i pro e i contro che esse presentano: Piombo – Acido assorbito Piombo - Gel Nichel - Cadmio Pro Ridotta altezza che permette una facile disposizione dei pacchi batterie sotto il veicolo; Facile installazione; Sigillate. Ridotta altezza che permette una facile disposizione dei pacchi batterie sotto il veicolo; Affidabilità; Sono previste sacche laterali per la gestione termica della batteria mediante fluido; Facile installazione; Sigillate; Affidabilità. Affidabilità; Bassa resistenza interna. Contro Poli conici; Affidabilità. Controllo preciso della tensione di ricarica. Altezza; Volume; Rabbocco; Costo. Da questa tabella e basandoci su alcuni dati teorici si evince che la soluzione migliore risulta quella di adottare le batterie di tipo Piombo – Gel. Il tipo di batteria presa in considerazione è una Fiamm Ecoforce con le seguenti caratteristiche tecniche: Amperaggio [Ah] 115 Dimensioni [mm] L S H 276 175 175 Il pacco di batterie risulterà allora con le seguenti specifiche tecniche: Quantità: 19 pezzi; Dimensioni: 5244 (L) x 350 (S) x 175 (H) [mm]; Tensione: 230 V. Oltre a questi efficienti sistemi di trazione a basso inquinamento l’ingegneria francese ha ideato un motore che consuma aria,il quale ha bisogno soltanto dell’aria immagazzinata a una pressione di 300 atmosfere nelle quattro bombole montate sotto il telaio. Inizialmente si pensava di poter ridurre l’inquinamento emesso dalle automobili con motore a scoppio utilizzando una camera di scoppio più piccola rispetto a quella già presente,successivamente si è scoperto di poter far funzionare il motore anche se nella camera veniva immessa soltanto aria compressa. Iniettata nella camera,l’aria si espande ed aziona un pistone. Questa spinta meccanica muove i cilindri e fa girare gli ingranaggi. Un pieno di aria costa 1.54 euro,e permette all’automobile di percorrere circa 200 chilometri ad una velocità media di 60 chilometri orari. A velocità elevate però il motore consuma di più e per tale motivo non è adatta a percorsi extraurbani. Le bombole si ricaricano in quattro o cinque ore,collegando il compressore di cui è dotata la vettura a una presa di corrente. Il costo di vendita sarà di circa 11.000 euro. Nella tabella sottostante sono riassunte le caratteristiche tecniche dell’auto a pressione. Autonomia Velocità massima Consumi Prezzo Modelli revisti Altezza Larghezza Lunghezza Peso 200 Km a 60 Km/ora 110 Km/ora 100 Km con 0.77 euro Circa 11.000 euro Taxi,furgoncini,pick-up,familiare 1.75 m 1.72 m 3.84 m circa 700 Kg 1.2-Vantaggi e svantaggi nell’utilizzo di batterie a celle di combustibile. Moltissimi sono i motivi che, negli ultimi anni, sono stati causa di un crescente interesse per le applicazioni pratiche delle celle a combustibile: Elevato rendimento - Gli impianti termici tradizionali operano convertendo l’energia termica ricavata da una reazione chimica di combustione in energia meccanica e quindi in energia elettrica. Queste trasformazioni energetiche pregiudicano l’efficienza complessiva del processo, e gli impianti attuali sono ormai giunti a valori di rendimento non suscettibili di ulteriori sensibili aumenti. Le celle a combustibile riescono ad ovviare a questo problema trasformando direttamente l’energia chimica del combustibile in energia elettrica ottenendo rendimenti molto maggiori. Questi vantaggi sono ancora più rilevanti se il confronto non avviene con impianti fissi di grossa taglia, bensì con i tradizionali sistemi utilizzati per la propulsione dei veicoli terrestri, cioè i motori a combustione interna ad accensione comandata o spontanea, che come noto sono mediamente caratterizzati da rendimenti molto modesti. Infine, non va dimenticato che un più elevato rendimento significa un migliore sfruttamento dell’energia dei combustibili, e ciò si traduce in minore consumo specifico. Basse emissioni inquinanti - La cella a combustibile garantisce un impatto ambientale minimo, avendo come sottoprodotti vapore acqueo, calore e solamente tracce degli inquinanti considerati, variabili per qualità e quantità a seconda del processo utilizzato per ottenere l’idrogeno. Questi vantaggi assumono importanza ancora maggiore se si considera un’eventuale applicazione in campo veicolistico, soluzione che permetterebbe un immediato drastico abbattimento delle emissioni proprio nelle aree urbane, ove il problema dell’inquinamento è più sentito e più difficilmente controllabile. Silenziosita’ - Le celle a combustibile non producono intrinsecamente alcuna emissione acustica anche se esse necessitano però di una serie di ausiliari quali pompe, compressori, ventilatori, che sono responsabili di livelli di rumore non sempre modesti. Utilizzo di vari combustibili - Appare fondamentale il poter disporre di una tecnologia che prescinda il più possibile dal tipo di combustibile utilizzato. Il combustibile primario utilizzato nella reazione è l’idrogeno: esso può essere insufflato direttamente all’interno della cella da un apposito serbatoio oppure ricavato da altri combustibili, mediante un processo chimico detto “reforming”o “fuel processing”. Esso permette di ricavare idrogeno da svariati composti che lo contengano, sia gassosi come il metano, sia liquidi come la benzina ed il gasolio. E’ possibile estrarre idrogeno anche da alcoli quali metanolo ed etanolo, o da altri composti quali ammoniaca ed idrazina. Altri vantaggi sono legati alle dimensioni che si presentano piuttosto ridotte per un’autovettura,non necessita di manutenzione complicate e costose come il motore a scoppio,ed in particolare in base all’evoluzione che si sta avendo nelle tecniche di stoccaggio dell’idrogeno,la tecnologia della nanostruttura di carbonio permette ora di conservare l’idrogeno in grande quantità,riducendo non solo i costi ma anche peso ed ingombro del veicolo. L’applicazione delle fuell cells su un’autovettura oltre a presentare rilevanti vantaggi presenta purtroppo anche alcuni svantaggi: I problemi per la produzione riguardano soprattutto i costi ancora oggi troppo elevati rispetto a quelli di motori a benzina o gasolio. Ad esempio per la ELETTRA H2 fuell cells, una seicento in versione ecologica, il costo per la realizzazione di questa vettura è stata di venti miliardi con un contributo di sei miliardi del ministero dell’ambiente, Per produrre idrogeno viene consumata molta energia elettrica quindi si sposterebbe solo l’inquinamento da un’altra parte ovvero dove l’elettricità viene prodotta; Costi di vendita molto elevati (esempio, la seicento prima citata costa ben 41 milioni); Utilizzo prettamente cittadino, visto che la produzione di idrogeno inquinante e delocalizzata. Il principio di funzionamento della pila a combustibile (fuell cell) e illustrato nella seguente figura: L’idrogeno,immagazzinato in bombole ad alta pressione in forma gassosa,viene inviato a pressione costante all’anodo della pila,ove in presenza di un catalizzatore al platino si ionizza positivamente (protone) rilasciando due elettroni;il protone passa,quindi,attraverso una membrana selettiva “protonica”,chiamata Proton Exchange Membrane (PEM) per incontrare l’ossigeno inviato sul catodo per mezzo di un compressore a portata variabile. 1.3 - Confronto tra i vari sistemi di trazione elettrica e relativi motori e controlli. I sistemi di trazione utilizzabili per la city car elettrica sono essenzialmente quattro: -Motore Brushless. -Motore a corrente continua con eccitazione indipendente; -Motore a corrente continua con eccitazione serie; -Motore asincrono a magneti permanenti a flusso assiale; Motore brushless. Il principio di funzionamento del motore brushless è (o motore senza spazzole) è analogo a quello del motore C.C. La parte più soggetta ad usura del motore a c.c.,il commutatore meccanico a collettore,viene però sostituita nel brushless da un più affidabile commutatore elettronico. La struttura del motore è schematizzata nella figura sottostante. Esso comprende essenzialmente:uno statore che porta gli avvolgimenti,solitamente organizzati in tre fasi (A,B,C) disposte a 120°; un rotore a magnete permanente;un commutatore elettronico costituito da un sensore (ottico o magnetico)della posizione del rotore,da una logica del commutazione e da una serie di interruttori elettronici. Nel brushless il commutatore sente istante per istante la posizione del rotore ed attiva la fase dello statore che in quel momento è in grado di generare un campo perpendicolare a quello del rotore.Il vantaggio evidente è che gli avvolgimenti,facendo parte dello statore,non necessitano di dispositivi in movimento per la loro alimentazione. Nella figura di seguito è illustrato schematicamente il funzionamento del motore (a), è indicata la sequenza di attivazione delle fasi (il livello alto significa fase attiva) (b),è riportato l’andamento delle correnti di ogni fase (c) e sono riportate le cosiddette funzioni di coppia C (I) relativa a ciascuna fase (d). La fase A,ad esempio,crea un campo magnetico con le polarità indicate all’esterno del cerchio (il nord in basso ed il sud in alto) e rimane attiva finchè il rotore,con le polarità indicate,non ha ruotato in senso orario dell’angolo da 0° a 120°. Successivamente viene attivata la fase B,per una rotazione del magnete permanente da 120° a 240° e poi ancora la fase C,per una rotazione da 240° a 360°. In questo modo il rotore viene trascinato dai capi generati dalle fasi,che si attivano in sequenza. Nella figura c è possibile notare come l’andamento delle correnti non sia perfettamente rettangolare per via di transitori dovuta alla componente induttiva degli avvolgimenti. Dal momento che durante l’attivazione di una fase la posizione reciproca dei campi magnetici (quello generato della fase e quello prodotto dal magnete) cambia,anche la coppia prodotta dovrebbe subire delle variazione. Viceversa nei brushless vengono adottate opportune soluzioni costruttive in modo da mantenere le coppia pressochè costante per tutti i 120° di attivazione della fase. La figura di rappresenta invece l’andamento della coppia in funzione dell’angolo del rotore nel caso in cui la fase corrispondente fosse costantemente alimentata dalla corrente di armatura Ia per un giro completo del rotore.Come si vede ad esempio per C (Ia ),la coppia rimane costante per un angolo da 0° a 120°,corrispondente all’attivazione della fase A,per poi invertire ovviamente il segno quando il rotore è ruotato di mezzo giro,cioè fra 180° e 300°.Tuttavia poiché le correnti vengono mantenute in ciascuna fase per i soli 120° corrispondenti al valore costante e positivo della coppia (zona tratteggiata),la coppia risultante che agisce sul rotore risulta sostanzialmente costante e costituita da C (Ia ) per i primi 120° da C (Ib ) da 120° a 240°,da C (Ic ) da 240° a 360°. Le forze controelettromotrici (f.c.e.m.)indotte in ciascuna fase della rotazione del magnete permanente sono proporzionali alla velocità di rotazione e presentano lo stesso andamento delle funzioni di coppia. A causa però delle commutazioni da una fase all’altra,dai morsetti di ingresso del motore si vede una f.c.e.m. risultante praticamente costante e,analogamente al motore c.c.,proporzionale alla velocità. Per il brushless valgono pertanto le stesse equazioni valide per il motore c.c.;in particolare si ha: va = Ra ia + La dia / dt + eg eg = k E ω Cm = KT ia Dove va tensione di alimentazione; ia corrente che scorre nella fase attiva Ra resistenza di una fase La induttanza di una fase kE costante di tensione KT costante di coppia ω velocità angolare In pratica le coppie di poli del rotore sono normalmente due anziché una sola come finora supposto,sicchè gli angoli dei diagrammi prima descritti devono essere dimezzati.Introducendo però gli angloi elettrici anziché gli angoli meccanici, i diagrammi tornano corretti e valgono per qualsiasi numero di coppie di poli. Nel caso di due coppie di poli i diagrammi precedenti si ripetono per due volte durante una rotazione completa del rotore. Le fasi sono normalmente collegate a stella ed alimentate a ponte,secondo lo schema qui riportato, in cui i BJT lavorano da interruttori ed i diodi sono quelli di libera circolazione. Le commutazioni del BJT avvengono secondo la frequenza a sei passi (figura a) in cui al solito il livello alto significa che il transistore in conduzione. In figura b è illustrato l’andamento della f.c.e.m.,indotte nelle tre coppie di fasi,AB,ACe BC. L’andamento delle funzioni di coppia è analogo.Il controllo della velocità del motore può essere realizzato agendo sul valore dell’alimentazione con tecnica lineare o con tecnica impulsiva PWM.Un’ altra soluzione consiste nell’intervenire direttamente sulle singole fasi,quando queste sono attivate. Le frequenze di commutazione,grazie ai valori particolarmente bassi dell’induttanza delle fasi,sono normalmente più alte che per i motori a c.c. tradizionali. Per ottenere le funzioni di coppia ad andamento trapezoidale,necessarie per avere una coppia risultante costante ,sono richieste tecniche costruttive che in parte limitano l’efficienza del motore. Per tale motivo i motore brushless di questo tipo normalmente bassi potenze (fino a qualche decina di Watt). Il brushless presenta numerosi vantaggi:affidabilità maggiore,rendimento più elevato,minore necessità di manutenzione. La coppia di spunto più elevata e il momento di inerzia minore fanno si che la sua velocità risposta e la banda passante siano notevolmente superiori a quelli del motore c.c. tradizionale. .Essi vengono impiegati sia nei cosiddetti azionamenti per assi sia negli azionamenti per mandrini. Effettuando una ricerca di motori brushless, che il mercato offre ne abbiamo individuati in particolare due, che potrebbero essere tranquillamente utilizzati per il sistema vero e proprio di trazione dell’autovettura. Motore a corrente continua. Principio di funzionamento generale: una spira percorsa da corrente ,posta in un campo magnetico, si pone in rotazione: il verso del movimento può essere determinato con la regola delle tre dita della mano sinistra applicata ai lati attivi della spira (secondo la regola delle tre dita della mano sinistra, campo corrente e spostamento del conduttore sono disposti come indice, medio e pollice della mano sinistra, posizionati ad angolo retto).La presenza del collettore a lamelle fa si che il verso della corrente si inverta quando il conduttore sta per attraversare il piano verticale di commutazione, e questo consente la rotazione sempre nello stesso verso. Lo spostamento delle spazzole deve quindi avvenire in senso contrario a quello di rotazione ed i poli ausiliari devono avere polarità uguale a quella dei poli principali che li precedono immediatamente. Motori con eccitazione serie. Essi hanno le seguenti caratteristiche: 1. Una coppia di spunto elevata. Infatti all’avviamento il reostato di campo RC viene escluso e quindi la corrente di eccitazione è uguale alla corrente di indotto che assume, all’avviamento, il massimo valore possibile. Si hanno coppie di spunto di valore da due a quattro volte la coppia di pieno carico. 2. Coppia motrice e velocità sono in prima approssimazione inversamente proporzionali e la potenza resa e sensibilmente costante al variare del carico. Infatti un aumento della coppia resistente, e quindi della coppia motrice, causa un aumento della corrente assorbita; questa però, percorrendo l’avvolgimento di eccitazione, aumenta il campo e, di conseguenza la velocità diminuisce. In prima approssimazione per tanto coppia motrice C e velocità n sono inversamente proporzionali e la potenza resa C2n/60 è costante. 3. A vuoto assumono una velocità di fuga molto elevata. Infatti a vuoto è bassa la potenza resa, quindi è piccola la corrente assorbita; il flusso assume un basso valore, di conseguenza la velocità di rotazione è alta. I motori con eccitazione in serie sono impiegati in quella applicazione in cui il motore deve partire a pieno carico (ad esempio: trazione e apparecchi di sollevamento). Motori con eccitazione indipendente. Dalla seguente formula: n = (V – Ri Ii)/ k essendo in genere Ri Ii <<V, si ha: n V/ k da cui si deduce che la velocità varia poco al variare del carico,a parità di tensione di alimentazione e di corrente di eccitazione; la caratteristica meccanica è perciò una curva. All’avviamento del reostato di campo Rc viene escluso ed il reostato di avviamento è completamente inserito. Questo motore viene applicato nelle applicazioni in cui è necessaria una velocità costante al variare del carico. Motore asincrono a magneti permanenti a flusso assiale. Il Propulsore differenziale elettromagnetico ha la struttura di un Motore Asincrono a Flusso Assiale con due rotori liberi di ruotare a velocità diversa. Lo Statore è costituito da un nucleo toroidale di lamierino ferromagnetico con cave radiali che ospitano l'avvolgimento statorico. Un corpo in resina epossidica ingloba lo statore e realizza il canale di circolazione per il liquido di raffreddamento. I due Rotori sono costituiti da dischi in ferro massiccio in cui sono ricavate le cave radiali per l'avvolgimento a gabbia. La caratteristica innovativa della macchina che utilizza questo tipo di trazione è data dal fatto che essa assolve contemporaneamente le funzioni di motore e di differenziale. Perciò può essere accoppiata direttamente ai semiassi senza l'interposizione di altri organi meccanici. CAPITOLO 2 2.0 – Progetto di massima. La prima fase per la realizzazione di questo progetto è basata su un progetto di massima nel quale vengono definite tutte le specifiche tecniche necessarie per la creazione dell’auto elettrica Noemi (NO-EMITION). Attraverso una serie di studi per individuare i migliori dispositivi di cui dotare l’autovettura e definire se essi siano convenienti al fine di poter garantire una risposta positiva nel mercato automobilistico, abbiamo deciso di dotare Noemi di alcuni apparati ausiliari. L’auto elettrica presenterà infatti un rilevatore di temperatura interna ed esterna all’abitacolo e di un rilevatore per la temperatura del motore. Tutto sarà visualizzato da un unico display dalle dimensioni piuttosto ridotte. Per ottenere un risparmio energetico e per raggiungere un maggior consenso fra i giovani si è inoltre deciso di simulare un navigatore satellitare GPS,il quale oltre a fornire la posizione precisa del veicolo permetterà inoltre di seguire il percorso più breve e di individuare possibili“distributori” di ricarica elettrica. Si è inoltre progettato un circuito collegato ad un microcomputer che permetterà la visualizzazione di messaggi vari,ma che nel nostro caso forniranno al conducente informazioni relative allo stato chiusura porte e cinture di sicurezza;vi sarà anche l’accensione automatica di alcuni attuatori come fari,tergicristalli ecc… . I dispositivi prima elencati costituiscono optional che non tutte le auto posseggono,ovviamente abbiamo dotato la nostra citycar anche di dispositivi più comuni: Tachimetro e contachilometri con visualizzatore a cristalli liquidi; Alzacristalli elettrico con controllo di sicurezza elettronico; Indicatore di carica e scarica delle batterie; A livello prettamente sperimentale e teorico per simulare la trazione abbiamo invece progettato è realizzato un inverter DC/AC,che permetterà di trasformare la tensione continua che perviene in ingresso in alternata, ed alimentare perciò il motore brushless per la trazione del veicolo. Durante le fasi di progettazione è stato inoltre realizzato un sito web (www.itismajo.it/scuolalavoro) sul quale sono stati riportati tutti gli schemi,le analisi,i calcoli e tutto ciò che potesse riguardare il progetto. Punto forte di questo sito è la possibilità di scambiare informazioni di lavoro fra le varie aree di sviluppo delle varie scuole,simulando quindi un azienda virtuale. IL lavoro è stato suddiviso tra le varie classi nel seguente modo: impianto elettrico dell’auto:schemi elettrici e valutazione costi – (5^B) sito web per la publicizzazionedel prodotto e scambio di informazioni di lavoro le varie aree di sviluppo (5^B-5^F); rilevatore di temperatura inerna/esterna/motore (5^F) simulazione di un navigatore satellitare (5^B); rilevatore di carica e scarica delle batterie elettriche (5^B); visualizzatore a led di inserimento dell cinture di sicurezza (5^B); inverter DC/AC (5^B); controllo della velocità del motore in C.C. (4^E); accensione automatica di alcuni attuatori (fari,tergicristalli,etc) (5^C); tachimetro e contachilometri con visualizzatore a cristalli liquidi (5^D); alzacristalli elettrico con controllo di sicurezza elettronico (5^A). 2.1 – Specifiche tecniche del progetto. La scocca dell’auto presenterà le seguenti dimensioni Inverter Dimensioni in millimetri: 250 di lunghezza - 150 di larghezza - 80 di altezza; Costo: 300 euro. Questo dispositivo "trasforma" la tensione di 12 V in continua fornita dal blocco batteria in 220 V in alternata. La forma d'onda è quadrata con una frequenza intorno ai 50 Hz, regolabile tramite un apposito trimmer. Per verificare il suo funzionamento abbiamo utilizzato una lampada ad incandescenza (uno dei vari dispositivi possibili da collegare) con potenza non superiore a 40W. Per il suo funzionamento occorre un trasformatore 220/12 V e di una batteria da 12 V. Si parte da una tensione di 12 V fornitaci dal blocco batteria; si procede a collegare gli opportuni morsetti tra inverter e batteria. Costruito l'inverter abbiamo notato un surriscaldamento dei transistor; per rimediare si applicano due lamelle di alluminio per dissipare questo calore. Per salvaguardare l 'inverter da eventuali sovraccarichi e cortocircuiti si utilizza un diodo zener che, oltre ad una tensione di soglia Vz di 18 V, si comporta come un interruttore aperto non facendo più passare corrente. L'inverter si basa soprattutto su un componente principale, l'integrato IC4047; le sue caratteristiche sono: Massima corrente d'ingresso: 1mA Immunità ai disturbi: 45% della Vdd Protezione all'ingresso Uscite bufferizate Il circuito richiede una R ed una C Duty cicle: 50% Commutazione in salita o in discesa Il 4047è un circuito integrato monolitico , possiede 14 piedini e comprende al suo interno circuiti logici triggerati sul fronte di salita e discesa. E' un multivibratore astabile e allo stesso tempo un contatore esterno. C R R-C common Astabile Astabile -trigger Vss 1 2 3 4 5 6 7 Vdd 14 13 Oscillatore out 12 Retrigger 11 Q -(negato) 10 Q 9 Ext. Reset 8 + Trigger In ingresso al IC4047 avremo una tensione di 12 V con un segnale a 50 Hz; questa frequenza può essere regolata da un trimmer del valore di 100 K che fa variare la frequenza da 1Hz a 100 KHz. I transistor usati sono i BDX 53 che costituiscono un ulteriore "sottocircuito" di POTENZA. La parte finale del circuito è costituito da un trasformatore 220/12 ,4 A; può essere monofase o trifase (nel nostro caso è un monofase). Possiede 2 avvolgimenti: PRIMARIO collegato alla linea; SECONDARIO collegato al carico Durante il montaggio è importante fare attenzione al corretto posizionamento dei diodi e dei transistor. Per far ciò noi, come gruppo, ci siamo serviti dei data-sheet. Per quanto riguarda le saldature non c'è nulla di particolare da evidenziare tranne che il nostro integrato non viene saldato direttamente ma viene saldato il suo corrispettivo zoccolo per poi applicare l'integrato. Indicatore di temperatura,foto e relativo schema elettrico Alzacristallo elettrico Il sistema di alzacristalli elettronico in questione è dotato di un sistema di controllo di pressione il quale interrompe la chiusura del vetro non appena il sensore rileva la presenza di un corpo estraneo. Contachilometri 2.2 – Schema a blocchi del sistema elettrico completo 2.3 – Schema a blocchi del sistema di trazione. 2.4 – Schema a blocchi degli apparati ausiliari. 2.5 – Calcolo del sistema di trazione. Supponendo che il veicolo progettato abbia una massa totale pari a 550Kg e il raggio di rotazione delle ruote di trazione pari a R= 290mm, abbiamo scelto il motore della ditta SBC MOD MB-205 con le seguenti caratteristiche: POTENZA NOMINALE: 10453 W VELOCITA’ NOMINALE: 1150 rpm COPPIA MAX: 398 Nm COPPIA NOMINALE: 90 Nm CORRENTE NOMINALE: 41.8 A CORRENTE DI PICCO: 44.3 A ALIMENTAZIONE: 220V ac A questo punto dopo la scelta del motore siamo passati alla risoluzione dei calcoli. 1) CALCOLO DELLA COPPIA NECESSARIA ALLO SPOSTAMENTO DEL VEICOLO Spunto in salita con pendenza al 25%: R= Mtot × PEND × g = 550 × 0.25 × 9.81= 1348Nm Sapendo che R= 290mm allora : C= 1348 × 0.29= 391Nm Sapendo che la Cmax del motore è paro a 398 Nm possiamo affermare che il veicolo potrà affrontare le pendenze ipotizzate. 2) CALCOLO DELLA VELOCITA’ MAX DEL VEICOLO Vmax veicolo wmax motore = velocità nominale motore × 2 × 3.14/60= 1150×6.28/60 = 120rad/sec (velocità angolare del motore) wmax ruota= wmax mot=120rad/sec Vmax veicolo = wmax mot × 0.29= 120 × 0.29m/s= 34.8 m/s =125 Km/h. 3) CALCOLO DELLA COPPIA ALLE RUOTE MOTRICI A tale velocità in piano supponendo che: a) il coeff. di attrito sia pari a Ka=0.013 b) la superfice frontale del veicolo sia di S=1.5 mq c) Il Cx = O.3 La resistenza all’avanzamento alla velocità massima sarà: R = resistenza al rotolamento + resistenza aerodinamica = =( MASSA × Ka × g ) + ( Kç × K*× S × Cx × (Vmax veicolo)(V max veicolo)) con Kç =0.5 & K*= 1.202 = ( 550 × 0.013 × 9.81) * ( 0.5 × 1.202 × 0.3 × 1.5 × 34.8 × 34.8) = 70 + 327= = 397 Nm La coppia sviluppata dalle ruote motrici sarà: Cruote = 397 × 0.29 = 115 Nm 4) CALCOLO DELLA POTENZA MECCANICA RICHIESTA: La potenza trasferita sulle ruote è pari a: Pmax ruote= Cruote × wmax ruote= 115Nm × 120rad/sec = 13800 W. Potenza erogata dalle batterie: Pmax =Pmax × ruote 13.8 Kw Autonomia: ipotizzando di mantenere una velocità MAX di 125 Km/h e un percorcorso di due ore l’auto avrà una autonomia pari a 250 Km. 5) CALCOLO DEL N° DI BATTERIE l’energia richiesta sarà: E = Pmax per il numero di ore totali = 13.8 × 2 = 27.6 Kwh Utilizzando batterie al piombo gel della TUDOR da 115 Ah si avrà: energia batteria = tensione × (corrente × ora)=12 × 115Ah=1.380Kwh: Calcolo energia totale per la trazione del veicolo: Etot = 1380 × 20= 27.6 Kwh Collegando tutte le batterie in serie otteniamo una tensione in uscita Vtot = 220 V dc NOTA: il sistema prevede l’utilizzo di un inverter DC/AC 220/ 220ac monofase; Il motore e’ dotato da un sistema drive di controllo HPD 45; a bordo del veicolo e’ previsto un carica batterie a ricarica veloce. CALCOLO DI MASSIMA DEI COSTI E DELLE DIMENSIONI a) Sistema motore-drive Costo del sistema motore-drive totale: 3099 EURO DIMENSIONI: MOTORE: MB205 LUNGHEZZA: ALTEZZA: SPESSORE: DIAMETRO: PESO: DRIVE HPD45 480mm ---------205mm 73 Kg 318 mm 367 mm 81 mm b) batterie TIPO DI BATTERIE : PIOMBO/GEL SENZA MANUTENZIONE PESO TOTALE DELLE 20 BATTERIE CIRCA 200KG INGOMBRO TOTALE alt x Lung x Larg= 170 x 1000 x 800(mm) COSTO TOTALE : 1033 EURO c) Sistemi elettrici ed elettronici di bordo INVERTER E CARICABATTERIE: Sistema Costo Inverter Carica batterie EURO 300 EURO 200 Dimensioni (mm) (Lung × larg × alt) 250×150×80 200×200×100 Centralina intelligente - alzacristalli - controllo di temperatura- contagiri ecc… centralina EURO 400 Dimensioni: 150X100X100 Sistema elettrico di illuminazione ( proiettori-indicatore di direzione-retrom-stopfendinebbia-retronebbia) Euro 300 Totale: 1200 EURO TOTALE : sommando i costi di ogni singolo sistema,batterie,motore e sistemi ausiliari il totale risulta uguale a 5332 EURO. N.B : altri sistemi di bordo (navigatore satellitare-climatizzatore ecc..) sono da considerarsi optional. Per conoscere i costi consultare la rivista quattroruote. Sul prezzo applicare lo sconto fabbrica del 50%.