Gli spettacoli a Roma

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Gli spettacoli a Roma
I ludi
! A Roma il teatro non ha propria
autonomia artistica, gli spettacoli
teatrali si collocano all’interno dei
ludi.
! Ludus (s.) = gioco e divertimento
nella sua più vasta accezione
! Ludi (pl.) = giochi pubblici, feste,
spettacoli, cerimonie rituali
I ludi pubblici
! Insieme di festeggiamenti e spettacoli
e altro che si celebravano in
occasione di ricorrenze solenni: feste
degli dei, commemorazioni di eventi
sociali, funerali di personaggi
importanti, trionfi, ecc.
I ludi in età repubblicana
! Ludi circenses: corse dei carri e dei
cavalli nel circo (V sec. a.C.)
! Ludi gladiatorii o munera:
combattimenti dei gladiatori (264
a.C.)
! Ludi scaenici: rappresentazioni di
forme drammatiche importate dalla
Grecia, soprattutto tragedie e
commedie, e spettacoli di mimi e
pantomimi (240 a.C.)
Altre tipologie di ludi
! Venationes: combattimenti di
gladiatori con animali feroci o
spettacoli di cacce (186 a.C.)
! Naumachie: spettacoli di battaglie
navali
! Agones: gare di atletica (46 a.C.)
! Certamina greca: gare di atletica o
gare musicali e poetiche (31 a.C.)
I ludi e il tempo dell’otium
! I ludi hanno luogo durante i giorni di festa e
appartengono al tempo dell’otium, tempo
propriamente romano determinato
dall’interruzione delle attività politiche e
militari (tempo del negotium).
! Sono giorni dedicati al disimpegno e allo
svago. Questi si moltiplicheranno in modo
vertiginoso fino a raggiungere la metà dei
giorni dell’anno.
Il circo e le gare equestri (ante 366
a.C.)
! E’ la più antica e la più seguita
manifestazione spettacolare
! La costruzione del Circo Massimo è
attestata già in epoca monarchica
! Erano parti integranti dei riti funebri e
religiosi, ma si trasformarono in età
repubblicana in vere e proprie gare per
squadre (bianchi, rossi, azzurri, verdi)
! In seguito il Circo Massimo ospitò ogni
forma di spettacolo equestre (acrobazie,
caroselli, ecc.)
Organizzazione dei giochi equestri
! I magistrati incaricati di organizzare i
giochi erano gli editores ludorum
! Appaltatori privati, proprietari di
scuderie affittavano tutto il necessario
per le corse: cavalli, aurighi, carri,
stallieri. Successivamente l’appalto
diventò monopolio di stato (IV secolo)
! Le corse del circo avevano accesso
gratuito
I giochi gladiatori o munera
(264 a.C.)
! Di derivazione etrusca in origine facevano
parte dei riti funebri (munera erano gli
obblighi che spettavano agli eredi di un
defunto). Si trasformarono in spettacolo
durante la tarda repubblica.
! I gladiatori erano professionisti di varia
provenienza: uomini liberi, prigionieri di
guerra, criminali condannati ad gladium
! Esistevano scuole speciali (ludus) per
l’allenamento dei gladiatori
Organizzazione dei giochi
! I magistrati incaricati dell’organizzazione
furono in età repubblicana i consoli, poi gli
edili. In età imperiale i pretori, poi i questori.
! Colui che aveva la cura ludorum contrattava un
appaltatore di spettacoli (dominus gregis) o,
nel caso di giochi gladiatori, il proprietario di
una palestra (lanista) che forniva i gladiatori,
gli inservienti che portavano via i cadaveri
dall’arena, i ragazzi che ripulivano la sabbia dal
sangue.
Gli anfiteatri
! Inizialmente i giochi gladiatori si
svolgevano nel foro dove venivano erette
tribune temporanee per gli spettatori
! Verso la fine del periodo repubblicano
furono costruiti edifici appositi: gli anfiteatri
! Erano edifici circolari o elissoidali. Il più
antico a noi pervenuto è quello di Pompei
(80 a.C.) che poteva contenere fino a
12.000 spettatori
L’anfiteatro di Pompei
Anfiteatro
Flavio
La costruzione,
iniziata da
Vespasiano fu
inaugurata dal
figlio Tito e
perfezionata da
Domiziano.
Anfiteatro
Flavio
La pianta di
forma ellittica
misura
all’esterno
188x156 metri
Anfiteatro
Flavio
Fu inaugurato
nel giugno
dell’80 con
spettacoli
(venationes,
giochi
gladiatori,
naumachie)
che durarono
cento giorni
Anfiteatro
Flavio
I sedili
senatorii
Anfiteatro di
Arles (I sec.
d.C.)
1. Stato attuale
2. L’anfiteatro
di Arles nel
Seicento
(incisione di
J.B.A. Guilbert)
Lucca,
Piazza
del
mercato
Le venationes (186 a.C.)
! Inizialmente si svolgevano nel foro,
poi nel circo, poi nell’anfiteatro
! Tipi di combattimenti: scontri tra
animali (elefante vs. toro, leone vs.
cammello, tigre vs. leone),
combattimenti uomo-fiera.
! Apparato scenografico: oasi,
boschetti, corsi d’acqua, piante,
alberi. Improvvise apparizioni e
trasformazioni.
Organizzazione delle venationes
! I magistrati curatori dei giochi erano
responsabili anche
dell’approvvigionamento degli animali
che stazionavano in appositi recinti
(vivarium) fuori dalle mura di Roma.
! Le spese per la caccia, il trasporto e il
mantenimento degli animali erano
molto alte
Le naumachie (46 a.C.)
! Battaglie navali che prevedevano la
ricostruzione-spettacolo di famosi
scontri marittimi eseguiti in bacini
artificiali
! In età imperiale, grazie ai progressi
dell’ingegneria idraulica furono
inscenati anche negli anfiteatri e
nell’orchestra dei teatri che venivano
rapidamente riempiti e svuotati.
Giochi atletici e altro
! Certamina greca: introdotti da
Augusto decaddero rapidamente. I
più graditi erano il pugilato e la lotta
! Si svolgevano presso lo stadio di
Campo Marzio situato dove oggi si
trova Piazza Navona
! Altre forme di spettacolo erano le
recitationes, i concerti (odeon),
attività spettacolari di strada.
Il Campo Marzio, attuale piazza
Navona
I ludi scaenici: origine
! Nel 364 a.C., il senato, per scongiurare una
pestilenza chiamò a esibirsi a Roma
danzatori, musicisti e mimi estruschi
(ludiones). Da qui sarebbero nati i ludi
scaenici
! Nel 240 a.C, il senato, per onorare Gerone
II di Siracusa, in visita a Roma, organizzò
spettacoli come quelli rappresentati nelle
città greche.
I ludi scaenici: caratteri generali
! Sostanziale estraneità del teatro rituale per
la cultura originaria romana
! Capacità dei romani di trasformare il teatro
greco da rituale in divertimento popolare
ricco di diverse forme spettacolari
! Il teatro era vissuto come un fenomeno
esotico anche se manteneva legami con la
religiosità nella pompa teatrale, processione
che si snodava dai templi al teatro
La pompa
! Il protocollo preliminare dei ludi
scaenici e di quelli circensi prevedeva
un corteo (pompa) dai templi al
teatro con sacrifici e
accompagnamento musicale di flauti
(tibiae) e trombe (tubae)
Il mimo
Il mimo romano consisteva in uno
spettacolo comico lascivo che si basava su
un breve testo scritto che veniva letto
mentre i mimi ne rappresentavano le azioni
salienti accompagnati da vari strumenti
musicali.
Gli attori recitano senza maschere e a piedi
nudi. Erano presenti anche donne.
Il capocomico (archimimo) e la prima
attrice (archimima) avevano la
responsabilità artistica e guidavano i
colleghi.
Mimi romani
Pantomimo
! Un coro o un cantore
accompagnavano con un racconto
poetico l’esibizione di un unico
attore/attrice che interpretava vari
personaggi aiutandosi mutando una
maschera a tre volti
Organizzazione delle compagnie
! Le compagnie (grex o caterva) erano
guidate da un capocomico (dominus gregis)
che aveva funzioni di drammaturgo,
impresario e spesso di primo attore
! Facevano parte della comp. anche musicisti
e aiuti di scena. I componenti erano tutti
uomini
! Gli spettacoli persero il carattere agonistico
e assunsero fisionomia festiva e ludica
Attività delle compagnie
! Le compagnie erano impegnate tutto
l’anno, sia nelle feste pubbliche che nelle
ricorrenze private.
! Le rappresentazioni teatrali vengono
allestite con più frequenza e non soltanto in
occasione di ricorrenze religiose
! Il teatro diviene un’attività costante,
praticata da professionisti che portano le
proprie rappresentazioni anche al di fuori
della città
Gli attori
! Gli attori erano riuniti
nell’Associazione degli artisti
dionisiaci di cui facevano parte poeti,
attori, coristi, musicisti ecc.
! Gli attori erano bollati di infamia: non
erano loro riconosciuti diritti civili
! Godevano di grande popolarità. I più
bravi potevano guadagnare somme
ingenti ed erano idolatrati dal
pubblico
Attore tragico con
onkos e coturni
Rieti, statuetta in
avorio dipinto, II
secolo d.C.
Tecniche di recitazione I
La recitazione dell’attore sviluppa a Roma
una rigorosa codificazione gestuale e vocale
che introduce esigenze di differenziate
specializzazioni da parte dell’interprete.
Fonte principale per la sua ricostruzione è il
libro XI dell’Istituzione oratoria di
Quintiliano (II sec.)
Tecniche di recitazione II
La gestualità dell’attore romano è regolata da
diverse discipline:
- Chironomia: recitazione delle mani
(comprende non meno di 14 posizioni delle
dita che rimandano a diversi significati).
- Orchestica: codificazione di tutti i
movimenti del corpo in rapporto anche agli
abiti indossati.
- Mimica: disciplina dei movimenti del volto.
Attori romani. Pompei, mosaico del 79 d.C da una
pittura della fine del IV secolo a.C.
Maschere tragiche
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