Cari lettori, questa è una mia riflessione sulle stelle e l’universo in generale. Ho deciso di condividerlo qui con voi per darvi uno sguardo diverso sulle cose. Buona lettura. Sky L’umanità è nata sulla terra. Qui viveva. Ma non doveva morire qui. Lo sapevo da quando ero una bambina. Guardavo il cielo e pensavo a quando l’uomo avrebbe ottenuto una reale possibilità di scoprire un altro mondo. Una nuova Terra. Un nuovo sole. Quando metterà il piede su un nuovo pianeta, respirando l’aria fresca e non inquinata. E pensavo: quando la gente arriverà là, sicuramente sarà diversa. La cambierà tutta questa catastrofe. Ma la specie umana ha due difetti: è difficile insegnarci qualcosa ed è ancora più difficile cambiarci. Quello che pensavo e quello di cui ero a conoscenza erano due cose completamente diverse. Sapevo che quando l’umanità avrebbe raggiunto un nuovo pianeta, sarebbe successa la stessa cosa che è successa al pianeta Terra. Infine, la gente si arrenderà. Lentamente comincerà a stancarsi. Finché un giorno ne avrà abbastanza. E non importa quello che faremo, come ci proveremo, alla fine lasceremo dietro di noi la distruzione. La specie umana è strana. Vuole bene, fa male. Siamo un paradosso. E proprio questo è divertente. Abbiamo immaginato tanti modi in cui il nostro il mondo finirà. La sua distruzione arriverà in fuoco o in acqua? Oppure ci saranno gli extraterrestri? Ma loro esistono? O forse sarà un asteroide a porre fine a tutto ciò? Abbiamo cercato una spiegazione razionale al fatto che un giorno il nostro pianeta finirà. Ma la fine non è arrivata con un grande ‘’BOOM’’. La fine è arrivata silenziosamente. Quasi impercettibilmente. Come se ci desse ancora il tempo di fuggire. Ma noi non l’abbiamo ascoltato all’inizio. Abbiamo preso questi avvertimenti come dei segnali insignificanti; li evitavamo, ignoravamo e dimenticavamo. E così abbiamo perso la possibilità di un possibile salvataggio. L’abbiamo persa per sempre, non avendo neanche la possibilità di cambiare le cose. Noi, l’umanità, non abbiamo paura della morte. Noi temiamo il tempo. Temiamo la dimenticanza. Siamo egoisti, crudeli e seminiamo distruzione ovunque siamo. E la natura non ha alcun modo di difendersi da noi. Alla fine la domineremo tutta, o almeno così pensiamo. Ma i cattivi siamo noi, non la natura. Pericolosa e misteriosa. Ma non è cattiva. A volte mi sembra che questo pianeta non riesca più a sopportarci. Beh, forse non proprio il pianeta. E’ questo Universo che non ci sopporta più. E pensandoci meglio, neanche io so perché. Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato? Abbiamo fatto qualcosa di male? Di cosa siamo colpevoli? Perché ha cominciato a odiarci così tanto? …Non so cosa pensare dell’Universo. E’ bello. Misterioso, un po’ freddo- sì, è vero- ma in tutto questo c’è sempre la bellezza. L’Universo è grande. E penso che molto probabilmente è proprio per questo che l’uomo ne è così affascinato. La gente è curiosa, questa è la nostra debolezza. Ci attira ciò che non conosciamo e ci fa salire il desiderio di esplorare. Vogliamo fare in modo che l’ignoto diventi conosciuto. Ma ciò che mi intriga di più nelle persone, è il modo in cui guardano le stelle. Dopo tutto, è interessante in quanti modi diversi la gente guarda le stelle. E ognuno vede in loro qualcosa di diverso. Gli scienziati le guardano attraverso i telescopi, vedendo soltanto una massa gassosa. Le guardano attraverso gli occhi degli studiosi. Come se l’Universo fosse solo ed esclusivamente scienza. E come se non ci fosse nulla al di là della fisica, chimica e biologia. Astrologia anche. Quelle persone comuni che sanno qualcosa sulla vita, le guardano in un altro modo. Loro guardano su in cielo e cosa vedono? Pericolo. Perché l’ignoto è pericoloso. Questo non dovrebbe essere cambiato. E sapete quale tipo di persone mi intriga di più? Quello fantasioso. Con una fantasia così grande che nessuno riesce a capirlo. Queste persone sono le più interessanti, sempre. Vedono una stella cadente- possibilità di esprimere un desiderio!- e non un pezzo di roccia che brucia nell’atmosfera. Guardano il cielo nel modo giusto. Guardano il cielo e vedono la sua bellezza, e non la scienza o il pericolo. Vedono i colori e la magia, tutto ciò che è davvero importante. E cercano in tutto questo qualcosa di più, pur non sapendo nulla. O semplicemente rifiutando la conoscenza che hanno già. La mamma mi ha sempre detto che le stelle sono le lucciole. Quelle che semplicemente sono volate troppo in alto e si sono attaccate al firmamento blu scuro. Ed ora abbagliano costantemente, mostrando la via e scacciando l’oscurità. Proprio accanto alla luna, alla quale inventò una storia completamente diversa. Su come il sole amava la luna, e l’amava così tanto che moriva ogni notte per farla respirare. Ma per le stelle c’è stata ancora un'altra storia, dicevano che sono dei fari. Dei fari che sono rimasti bloccati alla fine del cielo. Possono vedere tutti gli altri fari giù sulla terra, e vogliono parlare con loro. Ma sono troppo distanti per sentire quello che l’uno dice all’altro. E tutto quello che possono fare, è brillare. Ed è proprio quello che fanno. Brillano. L’Universo è grande. E vuole la nostra distruzione. Lui la vuole, nonostante il fatto che vediamo in lui tutta questa bellezza. Che vogliamo esplorarlo, e ogni sera guardiamo verso il cielo, sperando di vedere una stella cadente che… in realtà… Penso che nessuno, più nessuno guardi il cielo con ammirazione. Tutti lo vedono come una minaccia. Non c’è più il terzo tipo di persone che adoravo così tanto. Il cielo è ostile. L’Universo piangerà per noi? Gli mancheremo? Rimarrà qualcosa dopo di noi? Sopravviverà il ricordo del nostro pianeta? …Tante domande e nessuna risposta. Ma anche se non le otteniamo, sogniamo una cosa sola. Speriamo che sopravviva almeno il ricordo di noi. Il più piccolo. Un frammento come la prova che siamo esistiti. Eravamo. E mentre siamo noi stessi che ci siamo ridotti in questo stato di distruzione, vogliamo essere ricordati. Perché le persone sono così. Vogliono sempre di più, non importa quanto abbiano già. ...E adesso guarderai le stelle nello stesso modo di prima? Klaudia Bellucci 2F