SEGNALAZIONE n - Fratelli della Costa

S E G N A L A Z I O N E n.° 5
HACH, Margherita
Dal sistema solare ai confini dell’Universo.
Ed. Liguori, 2009, pp. V, 162.
Collana: Passioni 4
€ 11,90.=
Perché segnalare questo aureo libricino di storia della scienza astronomica-astrofisica ? E come
collegarlo col mare, con le navigazioni acquee, con le maree, gli oceani se parla e spiega la storia del cielo
stellato cioè del sistema solare, della Galassie e anche dell’Universo? Si può rispondere: perché parla del
mare visto dal cielo.
L’A.ce è un simpatico personaggio con una carica d’ironia, di finezza e di sapienza “stellare”: aggettivo
che le sta a “pennello”… Chi usa i termini astronomici è più avanti, nauticamente parlando: altri, invece,
usano termini astrologici e sono, per l’A.ce, più “magici”….
Il testo va spedito e denso nella forma e nei concetti: cos’è il “bosone” di Higgs ? (p. 5). Un dio
indifferente verso le sue creature: “quella particella che fornirebbe”, appunto indifferenziatamente, “la
massa a tutte le altre”. E sono molte le domande a cui la fisica della particelle, l’Astrofisica e la Cosmologia,
cercano di rispondere. E’ possibile viaggiare nel tempo ? Lo facciamo già, nel passato: guardiamo una
lontana galassia situata a 13 miliardi di anni luce e la vediamo “com’era” 13 miliardi di anni fa. Niente punto
esclamativo: è un’affermazione. Siamo, come esseri umani, tridimensionali: h.,lu.,la.: non siamo capaci di
visualizzare la realtà di una IV° o V° dimensione spaziale: solo di rappresentarla con equazioni matematiche.
Le stelle guidavano i naviganti e l’importanza dell’Astronomia per la navigazione è rimasta fondamentale
fino all’inizio del XX° sec., prima dell’invenzione del telegrafo senza fili, del telefono poi satellitare, della
radio e infine del radar. Da “…e per tetto un cielo di stelle” a “e nel cielo una stella d’acciao confonde il
marinaio” come cantava S. Endrigo in “Partirà, la nave, partirà”.
E’ straordinario come si sia sviluppata l’Astronomia in popoli così lontani, in ambienti e climi così diversi,
senza contatti: in Cina, nel Messico, in Guatemala, nello Yucatan, con gli Incas, i Maya, i Sumeri, gli AssiroBabilonesi, i Caldei (Iraq meridionale e settentrionale). Con calendari elaborati per le piene del Nilo o per le
eclissi di Luna e Sole (Maya) risalenti fino a 5 sec. a. C. .
Il filosofo greco Anassagora (500-428 a.C.) proclamò “la mente” il motore dell’Universo (senza laurea né
spec.ne in Psicologia !) e fu riconosciuto per la I° chiara dichiarazione che la Luna brilla della luce riflessa del
Sole e che le eclissi lunari sono espresse dalla Terra che si frappone fra il Sole e la Luna, il che avviene solo
nella fase di Luna piena (p. 18).
L’Universo è tutto ciò che esiste e non ha senso chiederci cosa c’è fuori, perché non c’è nessun fuori.
E’ a Ipparco di Nicea (190-126, a.C.), fra i più grandi astronomi, che dobbiamo i nostri Zaf del Solstizio
d’estate ! Egli pose la distinzione fra quello che noi chiamiamo l’anno tropico e l’anno siderale. Il I° misura
l’intervallo fra i ritorni del Sole nella stessa posizione all’epoca dello stesso Solstizio o dello stesso
Equinozio. E quindi la posizione del Sole che determina l’alternarsi delle stagioni. L’anno siderale misura
l’intervallo fra 2 successivi ritorni del Sole nella stessa posizione, fra le stelle, ed è più lungo dell’anno
tropico di 0,01417 gg.. Ciò fece scoprire a Ipparco la precessione degli equinozi: non sono punti fissi ma si
spostano verso Est di 50’’ d’arco, all’anno. Vanno incontro al Sole. Compilò un catalogo di 850 stelle.
L’intuizione di Aristarco di Samo (310-230) sulla centralità del Sole è rimasta ignorata per 1500 anni ca.,
da Tolomeo in poi, tanto forte era l’inganno dei sensi che suggeriva l’immobilità della Terra perché veniva
posto l’uomo al centro dell’universo, creato per lui. Le conoscenze astronomiche regredirono e quelle
greco-romane furono conservate nei monasteri, soprattutto. La Terra restò al centro del mondo: Dante
piazza l’inferno al centro di essa. Marinara (pp. 31-32) è la risposta di G. Galiei all’obiezione, assai diffusa,
sul moto di rotazione della Terra. Se facciamo un salto, intanto che la Terra gira sotto, dovremmo ricadere
in una posizione diversa da quella da cui siamo partiti. L’esempio di Galileo è quello della nave in
movimento uniforme.. L’esperimento nella stiva di una nave fa sì che cadiamo nello stesso posto, mentre la
nave naviga. Vi ricordata qui la storiella di quello che era sceso giù, in barca, nella tuga e si sentiva chiedere
da ognuno dell’equipaggio:“Già che sei lì, prendi…portami, guarda se..”E lui,di rimando:”Non sono più lì!”?
Ecco !
Galileo offre il cannocchiale a Venezia, come oggetto per vedere vicine le cose lontane e per avvistare le
navi nemiche con grande anticipo. Ma sarà il cielo (con la minuscola) che gli darà la più grande
soddisfazione: la Luna, la Via Lattea e le macchie solari. I. Newton scopre la forza di gravità cioè
l’”attrazione” (quella che ci fa stare su,”quella della barca”, in specie!) che è proporzionale, per i corpi
celesti, alle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato delle distanze fra esse. Ciò spiega il
fenomeno delle maree e come la massa oceanica sia meno legata alla superficie terrestre e gli oceani
formino, così, rigonfiamenti permanenti diametralmente opposti. Anche la crosta terrestre va soggetta a
maree, ma di pochi cm.. Newton si accontentò che fosse così, per la legge della gravità. Per A. Eistein la
forza di gravità sarebbe solo la conseguenza di una deformazione geometrica dello spazio dovuta alla
presenza di corpi, così come un telo di gomma viene deformato da una palla di ferro gettato su di esso,
creando così “un imbuto”.
Per la legge di Kirchoff ogni corpo è in grado di assorbire le stesse radiazioni che emette: che si può dire
delle radiazioni che emettiamo in barca, sulla barca, e quindi pensiamo che abbia “un’anima” ? Non sarà
così che questo straordinario “strumento” diventa lo schermo su cui proiettare qualche tratto della nostra
“anima” ? Chissà… Solo all’inizio del XX° sec., con la nascita della Fisica quantistica si cominciò a capire che
un dato elemento è in grado di emettere o assorbire radiazioni solo in determinate condizioni di
temperatura e densità (p. 60). La teoria della relatività e la rivoluzione della fisica con la “quantistica”
hanno dato gli strumenti teorici per la comprensione dell’Universo, della sua struttura, origine ed
evoluzione. Si dovranno aggiungere gli altrettanto fondamentali sviluppi prima della tecnologia e poi della
fotografia sostituita quindi da ricettori elettronici sensibilissimi e, infine,i nuovi orizzonti aperti dalle sonde
interplanetarie e i satelliti astronomici. Così la Cosmologia è divenuta una scienza sperimentale, soggetta a
verifiche osservative. Sarà un caso che le sonde interplanetarie per Venere si chiamassero Mariner 10 e
Magellano ? Queste sonde, con delle vele rigide e sospinte da “venti stellari” sono state descritte in un
bellissimo Zaf, nella Tavola di Padova,dal Fra’ F. Bertola, prof. Astrofisico nella stessa Università e che ha il
suo nome nel cielo per la scoperta di una stella.
Perché la vita sarebbe possibile solo sul sistema solare ? Saturno ha una densità 0.7, inferiore alla
densità dell’acqua: se ci fosse un oceano abbastanza grande per contenerlo, galleggerebbe. Dal meteorite
Allende caduto nel 1968 a Pueblito de Allende in Messico., si è dedotto che l’età del sistema solare è fra i
4.555 e i 4.560 miliardi di anni. E pensare che il Sole è una stella comunissima della nostra Galassia!
Siamo soli nella nostra Galassia ? Marte ha dei canali, scrisse G. Schiapparelli, nel 1881, che furono intesi
come: canali artificiali (es. Panama canal) invece che come channels (canali naturali): infatti The Channel
per gli inglesi è la Manica (la Manche per i francesi). Si trattava di un gioco di luci e ombre e poi la
fantascienza e l’ ufologia (i “magici”) ci hanno ricamato sopra…
Si sta sviluppando una scienza nuova: l’Astrobiologia, che cerca di immaginare le condizioni necessarie
per lo sviluppo della vita e la sua evoluzione verso esseri intelligenti. E’ una navigazione nell’oscurità, per
ora… Com’era la Terra primordiale ? La vita potrebbe essere apparsa prima di 1.8 miliardi di anni fa. Solo
20 aminoacidi sono gli elementi (mattoni) da cui si formano molecole di proteine. Queste, muovendosi nel
brodo caldo costituito dagli oceani primordiali si incontrano e scontrano dando luogo a molecole sempre
più complesse capaci di autoreplicarsi fino a dar luogo ai primi esseri monocellulari. E’ la teoria
dell’abiogenesi: dal non vivente al vivente. Altra ipotesi è quella della panspermìa: i microrganismi vengono
portati sulla Terra dai meteoriti e dalle comete….. (p. 104). In ogni caso l’emergere della vita è una
manifestazione probabile, secondo l’A.ce che cita i testi delle teorie, delle leggi della natura. Il nostro
comune antenato è una semplice cellula procariotica, un monocellulare non racchiuso da una membrana.
E’ stato chiamato LUCA (acronimo: Last Universal Common Ancestor).
E come potrebbero essere gli ET ? (p.109) La natura è stata più fantasiosa degli scrittori di fantascienza:
si pensi alle straordinarie varietà di esseri che possiamo incontrare, per es., nelle profondità oceaniche… I
Il Sole non è più neppure al centro della Via Lattea ma ad una distanza di 50.000 anni luce, poi riverificati a
27.000. Qual è la geometria dell’Universo, in espansione ? E’ piano, curvo e aperto o curvo e chiuso ? A
quali forze opposte è sottoposto ? Il Sole è “a metà del cammin di “sua” vita” come direbbe l’Alighieri ?
Con questo libro si alzano gli occhi al cielo e come in mare, al largo o anche su qualche isoletta, si torna
“a riveder le stelle”.