UN ASINO IN PARADISO P assando un giorno nei pressi della città di Smara, Allah decise di compiere una piacevole sosta, visitando il vivace mercato cittadino. Senza farsi notare, entrò nelle mura della grande città! Subito si mescolò alla tanta gente che andava e veniva, le donne vestite con colorati " melfe" e gli uomini con il nero " hetzem" arrotolato attorno al capo. Stuoli di bambini correvano vocianti, i mercanti, attiravano con grida invitanti i clienti all'interno delle loro bottegucce. Asini e cammelli trasportavano di tutto: frutti maturi, tappeti, manufatti in legno, farina e verdure. Camminò per molto tempo fra strade e viuzze, notò poi una gran folla di persone, radunatasi a circolo su di un lato di una piazza. Incuriosito, Allah decise di verificare personalmente cosa stesse accadendo. Dal centro del capannello vociante, giungevano le urla imbestialite di un uomo, seguite a breve distanza dal triste ragliare di un asino. Fattosi largo tra la gente, stando molto attento a non farsi scoprire, Allah raggiunse la prima fila di persone, da lì poté assistere alla scena. Un piccolo asino tentava inutilmente di trascinare 1 un grande carretto, carico di enormi sacchi di farina. L' animale, in verità molto vecchio e mal ridotto, ce la metteva tutta. Chiudeva gli occhi nello sforzo, spingeva avanti il collo e la testa, piantava gli zoccoli sul terreno, tirava, tirava, ma il carretto non si muoveva di un dito. Il propietario dell' asino, iniziava allora ad urlare, percuoteva con un bastone l'animale e lo malediceva per la sua poca voglia di lavorare. Più picchiava e più l' asino tirava, ma il carro non si muoveva, sembrava quasi che le ruote fossero inchiodate al suolo. E l' uomo, tra urla bestiali, giù ancora botte sulla schiena dell'animale. Colpi violenti, dati con cattiveria, non solo sulla schiena, ma anche sulla testa, strappavano all' asino ragli di dolore. L' animale pensò: Meglio la morte che questa triste vita! Allah lo udì, impietositosi della sorte di quell'asino, decise di assecondare il desiderio espresso. Alzò la mano destra verso il cielo, improvvisamente, dopo aver scalciato un colpo all'aria con le zampe posteriori, l' asino morì d'un sol colpo. Cadde al suolo, le zampe all'aria e sul muso c'era come un sorriso di pace. La morte dell'asino fece urlare ancora più forte l' 2 uomo, come avrebbe potuto consegnare la farina in orario al panettiere? L' uomo prese a percuotersi il capo provando pena per la sorte dell'asino e pensò che forse lui avava preteso troppo da quel piccolo animale. Lo sforzo ed i suoi terribili colpi, lo avevano privato del suo unico aiuto nel lavoro. Intristitosi, l' uomo tra un singhiozzo e l' altro, prese ad accarezzare la testa dell'animale. Con un filo di voce disse: - Sono stato troppo pretenzioso nei tuoi confronti! Se avessi immaginato che saresti morto per lo sforzo e le percosse, ti avrei caricato meno sacchi sul carro e non ti avrei picchiato. Se solo tu potessi tornare in vita, ti tratterei con più amore. Lo giuro su Allah!Allah lo sentì! E sottovoce disse: - Ci si pente sempre troppo tardi delle proprie azioni!Nel mentre, l' anima dell' asino si staccò dal corpo dell'animale e prese a salire verso il cielo. Salì sempre più in alto, oltre le nuvole, e più dell'ultima stella alta nel cielo. Arrivò fino alle porte del Paradiso di Allah! Il suo zoccolo colpì un paio di volte le porte di legno! - Toc! Toc! Non giunse risposta oltre quei legni, finemente lavorati e dipinti. Riprovò di nuovo: - Toc! Toc! - Nulla ancora! L'asino arretrò di un passo ed emise un forte raglio. Questa volta giunse dai cardini della porta 3 un sinistro cigolio. La porta si era misteriosamente aperta di qualche centimetro, dall'interno filtrava una luce bianca. Incuriositosi, l' asino diede un colpo di zoccoli alla porta: - Toc! - E questa si aprì ulteriormente! Ora la testa dell'animale poteva agilmente infilarsi dentro e guardare. Così l' asino poté, non visto, spiare quel luogo. Una forte luce bianca, molto, ma molto luminosa lo colpì in pieno viso. Strinse gli occhi per meglio vedere. Scorse con stupore, un gran numero di bambini urlanti, lanciavano dei sassi contro una sagoma di legno, la forma era quella di un asino! I bambini, tutti provvisti di un' ottima mira, colpivano ripetutamente la sagoma proprio in testa! Ad ogni tiro andato a segno, un indicibile frastuono si alzava dai bambini. Subito l'asino si ritrasse e disse: - Se sono così accaniti contro una sagoma di legno, chissà cosa faranno con mé, appena mi vedranno? Chissà quali giochi inventeranno a mie spese? Forse mi legheranno ad un carretto ed io li dovrò portare in giro tutto il giorno, sotto il lancio dei loro sassi? Questo pensiero rattristò molto l'animale. Ci pensò un attimo e riprese: - Se questo é il 4 Paradiso, io preferisco di gran lunga la Terra! Allah udì le sue parole! Alzò di nuovo la mano destra e... l' anima dell'asino volò di nuovo sulla terra. Quì giunta, l' anima si infilò nel corpo dell'animale e... miracolosamente l' asino tornò a vivere. Un lungo raglio di gioia ruppe il dolore dell' uomo. Appena l' animale fu in piedi l' uomo prese ad accarezzarlo ed a baciarlo. Scaricò due pesanti sacchi di farina e li regalò ai presenti in segno di ringraziamento per il dono avuto da Allah! Il gesto era anche di riguardo verso l'animale rinato. Ora il carretto risultava molto più leggero e l' asino lo poteva tirare senza affaticarsi troppo. L' uomo notò una cosa strana; Il muso del suo asino era sempre stato grigio, ora, dopo essere resuscitsto, il suo muso mostrava una vistosa macchia di peli fattisi bianchi, bianchi. L' uomo pensò che ora il suo asino, aveva un aspetto più simpatico, era quasi carino grazie a quei peli bianchi. Ma cos' era successo, perché avvenisse quel cambiamento? Giunto dinnanzi alla porta del Paradiso, l'asino infilò solo la testa oltre la sua barriera, la luce miracolosa di Allah lo aveva colpito solo lì! Benedicendolo! Ecco perché era resuscitato dopo l'improvvisa morte! 5 Quello era un segno della benevolenza di Allah! Ancor oggi nel deserto, scorgendo un asino con il muso tutto grigio, senza alcun pelo bianco, si usa dire che: - Quell' asino é sfortunato! Poveretto, non ha ancora visto cos'é il Paradiso! - 6