Reparto Pediatrico Ospedale di Lecco

Reparto Pediatrico Ospedale di Lecco
“LE STORIE DI CAM
ILLO”
Stagione 2013
POSTO UNICO
e
Rassegna teatrale rivolta ai bambini ricoverati nei reparti pediatrico
ortopedico dell'Azienda Ospedaliera di Lecco. Spettacoli organizzati
nell'ambito della Rassegna Provinciale POSTO UNICO 2013
a cura della cooperativa UNOTEATRO in collaborazione
con le insegnanti della SCUOLA IN OSPEDALE
info: tel.0341 286506 - [email protected] - www.unoteatro.org
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Camillo è un pesciolino
rosso, piccolo e carino
che ha sognato di volare
per andarsene dal mare
e trovare nuovi amici
con cui essere felici
e con loro ricercare
tante storie da narrare
Qui ci trovi tre storielle
che poi sono proprio quelle
raccontate a quei bambini
che nei candidi lettini
della nostra pediatria
curan qualche malattia.
C'era una volta un bel paese
dove la gente era tanto cortese
tutti erano sempre contenti
e sorridendo mostravano i denti.
Tutto era bello, ogni cosa perfetta
il mondo girava, ma senza fretta
e si alternavano le stagioni
e tutti erano davvero buoni.
Erano buoni di giorno e di sera
ma soprattutto in primavera
Prima il paese era una meraviglia
erano tutti una grande famiglia,
molto contenti e sempre col sorriso
che sembrava di stare in paradiso.
Tutti felici quindi, andava tutto bene,
i pianeti giravano, come si conviene,
il giorno era seguito dalla notte
e in cielo si vedevan stelle a frotte.
E dopo ogni notte c'era il giorno,
con tanta gente che andava attorno
lavorando secondo le stagioni
e i frutti della terra erano buoni.
L'estate era calda, l'autunno colorato,
freddo l'inverno come un gran gelato,
ma quando l'inverno giungeva alla sua sera
in terra ritornava l'amata primavera.
Ma un giorno, come fu come non fu,
la primavera non ritorno' più.
La principessa sempre più seriosa
diventava anche triste e dispettosa.
Il re e la regina credendola ammalata
cercarono un medico perché fosse curata.
Ovunque cercarono per terre e per mari
affinché si trovassero i più grandi luminari.
Non fidandosi affatto di quei pozzi di scienza
anche al re un po’ distratto scappò la pazienza
cacciò via quel dottore e cercò una medicina
che alleviasse il dolore alla principessina.
Ma per farla ridere forte si cercò un'altra via:
fu chiamato a corte il circo e la sua allegria.
La principessa ancora non rideva.
Il re, suo padre, chiamò un dottore
che mentre visitava le diceva:
“l'unico rimedio forse e' l'amore”
Furon chiamati principi regali,
principi azzurri, principi speciali,
per trovare il principe migliore
che potesse regalare un po' d'amore
Ogni principe ci prova ed insiste
per far ridere la principessa triste
e le regala perle, oro e argento
ma non riesce nel nobile intento.
Finché, per caso, un mattino,
la principessa vede un pesciolino
che nuota e salta sopra e sotto il mare
e sembra che la voglia salutare.
In un momento tutto all'improvviso
la principessa fa un bel sorriso.
La primavera finalmente può tornare
e sole e luna e stelle riprendono a
brillare
C'era una volta un asino grigio
triste in un modo che non so dire
perché aveva avuto un litigio
con bestie incapaci di capire.
Questo fatto lo convinse a partire
e una notte uscì dalla stalla
senza avere una via da seguire,
guardò il cielo e vide una stella
e lasciandosi guidare da quella
intraprese il suo lungo cammino
sognando una stalla più bella
con gli amici che ti stanno vicino.
Ma quando poi giunse il mattino
l'asino si ritrovò stanco e solo,
la stella era ormai un lumicino
che all'improvviso prese il volo.
L'asino all'ombra di un bel nocciolo
pensò di chiamare altri animali
per questo si esibì in un assolo
producendo un raglio senza uguali.
Merito di quei suoni celestiali
e come per magia all'orizzonte
apparvero bestie eccezionali
e all'asino si posero di fronte.
Il primo del gruppo era un bisonte
che dava testate contro il muro,
un gallo con la voce da cantante
una gallina che fa l'uovo duro
e non ci crederete, ma lo giuro
un'oca che viveva in convento
era una badessa di sicuro
per questo pregava ogni momento
un'anatra dal reale portamento
di certo una nobile contessa
che non badò a quel mescolamento
sicura di poter restar se stessa.
Accompagnava quella granduchessa
un piccolo simpatico uccellino
che volando sopra quella ressa
vide il lupo sempre più vicino.
Quando si avvicinò quel malandrino
gli animali rischiarono la morte;
per fortuna c'era anche un bambino
coraggioso, impavido e forte
che cambiò all'improvviso la sorte
dell'asino e degli altri animali:
legò il lupo con corde ritorte
annodandolo con nodi speciali.
Poi l'uccellino scrollò le sue ali
più tranquillo con il lupo legato.
L'asino disse:”non siamo tutti uguali
c'è chi è sazio e chi affamato
c'è chi è solo e abbandonato
e chi invece ha tanti amici:
proprio loro ci hanno insegnato
come vivere felici .
Alessandro, un piccolo topino,
viveva in una casa giù in città.
Era davvero simpatico e carino
e aveva la sua tana nel sofà.
Ma quando si affacciava alla cucina
per prendere qualcosa da mangiare
mamma, papà e anche la bambina
insieme cominciavano a strillare.
Un dì girovagando per la casa
sentì un rumore su nell'abbaino:
la dentro doveva esserci qualcosa
entrò e trovò un altro topolino.
Ma era un topo veramente strano
con la pancia tutta quanta piena
di ferri e dadi e viti del meccano
e una chiave piantata nella schiena.
Pippo era un topo con la molla
un giocattolo a carica manuale
era il gioco preferito da Gisella,
a cui nessuno poteva voler male.
Anche Alessandro gli voleva bene,
ma anche lui voleva essere amato
e pensava che in fondo poi conviene
essere un topo finto e coccolato.
Alessandro vuol diventare un gioco
per essere accettato dentro casa.
E un giorno finalmente scopre un mago
che trasforma un topo in altra cosa.
Ma perché ci sia trasformazione
occorre una grandissima fortuna
e una pietra di una certa dimensione
che abbia il colore della luna.
E mentre Alessandro si prepara
per diventare un gioco entro sera,
la bambina, che era tanto cara,
butta Pippo in una pattumiera.
Alessandro al mago lucertolone
porta la pietra colore della luna,
ma rinuncia a tramutarsi in bullone
per lui magia non ne vuole nessuna.
Vorrebbe che l'amico suo sincero,
da vecchio gioco nella spazzatura,
diventasse come lui, in topo vero
per vivere in armonia con la natura.
E fu così che i nostri due amici
si ritrovarono ad esser topolini
e continuarono a vivere felici
giocando come giocano i bambini.