COMUNICATO STAMPA Brescia, 27/01/06 All’Unità Operativa di Oculistica nuova tecnica chirurgica A Brescia la DSAEK contro le patologie dell’endotelio corneale Sono possibili interventi di trapianto di cataratta senza suture Un innovativa procedura denominata DSAEK è stata introdotta anche a Brescia dai medici Oculisti di Fondazione Poliambulanza. Fino ad ora i pazienti affetti da alcune patologie della cornea ed in particolare dell’endotelio quali la malattia di Fuchs non avevano alternativa al completo trapianto di cornea. La cornea è la finestra pulita dell'occhio ed è responsabile per la rifrazione della maggior parte della luce che vi entra. Le anormalità della cornea influenzano significativamente il modo in cui vediamo e semplici operazioni, come guidare, guardare la TV o leggere un libro. Con la nuova tecnica si supera l’invasività dell’ intervento di cornea. L’intervento prevede meno complicanze post operatorie. Al posto della completa rimozione della cornea i medici effettuano un piccola incisione sul lato dello occhio e ripristinino solo la parte di endotelio attraverso l’asportazione della parte più interna della cornea danneggiata dalla patologia e la sua sostituzione non la parte di cornea utile ottenuta dal donatore. Il vantaggio dell’intervento sono determinati da un minor periodo di ripresa posta operatori in quanto non viene suturata l’inera cornea ma solo il lato dell’incisione. “La chirurgia DSAEK – riferisce il dott. miglio nuovo responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica - è lo strumento per eliminare gran parte dei disturbi legati al trapianto completo. E’ però una tecnica che per ora è limitata a specifiche patologie soprattutto legate all’endotelio che è la parte più interna della cornea.- Per ogni informazione e per l’accesso al sevizio è possibile prendere contatto con il Centro Unico di Prenotazione della Fondazione Poliambulanza al n. 0303518600. Uff. Marketing Operativo e Comunicazione tel. 030/3515344 fax 030/3515351 e-mail [email protected] Nome DISTROFIA ENDOTELIALE DI FUCHS Definizione La distrofia di Fuchs è una distrofia comune che si manifesta tardivamente e solo di rado in infanzia. Benchè di solito si trasmetta come autosomica dominante, la maggior parte dei pazienti sono donne. Di regola il coinvolgimento è bilaterale con rari casi in cui è unilaterale. Il segno caratteristico di questa condizione è l'edema corneale (D. Taylor et al., Pediatric Ophtalmology). Segni e Sintomi La distrofia di Fuchs, di solito, si osserva nella quinta o sesta decade di vita ed è più comune nelle donne. È bilaterale ed è comunemente ereditata con modalità dominante. Il difetto fondamentale è un progressivo deterioramento dell’endotelio. Le cellule endoteliali negli adulti non hanno una capacità mitotica significativa, e quando sono sottoposte a logoramento, la popolazione di cellule che sopravvive deve allargarsi e diffondersi per mantenere un monostrato intatto e per rimanere funzionalmente competente come barriera e come pompa per mantenere il turgore corneale. Quindi, come per i pazienti con cornea guttata, la pachimetria seriale e la microscopia speculare sono utili per seguire il processo della malattia. Di solito si sviluppa un ispessimento della membrana di Descemet sia localizzato che diffuso, con progressiva degenerazione e disfunzione dell’endotelio. Un edema clinicamente evidente comincia dal centro e si diffonde alla periferia. Con l’avanzare dell’edema stromale a coinvolgere l’epitelio, il sollevamento microbolloso dell’epitelio comincia a far diminuire l’acuità visiva ed esordisce la cheratopatia bollosa. Quando queste bollicine si rompono, il paziente sperimenta una sensazione di corpo estraneo o di dolore, che può essere alleviato da lubrificanti, dall’occlusione o da lenti a contatto morbide. Alla fine, sia per il benessere del paziente, sia per la riabilitazione visiva, è necessaria la cheratoplastica penetrante. La distrofia di Fuchs è una frequente indicazione al trapianto di cornea, rendendo conto del 6-16 % dei pazienti trapiantati. La prognosi è buona. Nei rari casi in cui la cheratoplastica non è indicata, la cauterizzazione della lamina del Bowman può dare un sollievo sintomatico. Il decorso della distrofia può essere accelerato dopo la rimozione di cataratta o altri interventi di chirurgia oculare, e si dovrebbe prestare la massima attenzione per minimizzare il trauma intraoperatorio. All’esame istologico, le sequele dell’edema cronico epiteliale e stromale sono preminenti. Anteriormente, si sviluppano anomalie del complesso di adesione della membrana basale, a causa dei ripetuti scollamenti dell’epitelio edematoso. Vi sono sporadiche rotture nella lamina del Bowman, e detriti subepiteliali e un panno fibrovascolare raccolti nelle zone di edema bolloso. Le anomalie più vistose sono il diffuso ispessimento della membrana di Descemet (spesso fino a 20 micron e più) e le escrescenze che si proiettano posteriormente, che corrispondono alla guttata che appare clinicamente. L’evidenza istologica di una funzione anomala della cellula endoteliale si ha molti anni prima che compaiano i segni clinici della cornea guttata e dell’ispessimento della membrana di Descemet. L’esame ultrastrutturale mostra che porzione abnorme di membrana di Descemet di nuovo deposito consiste in fasci e lamine di bande collagene ampiamente distaccate e da laminazioni multiple di materiale di membrana basale. Le cellule endoteliali rimanenti appaiono in vari stadi di degenerazione. Il foglietto collageno posteriore anormale della distrofia di Fuchs può essere considerato un analogo del deposito dei collagene in eccesso e del materiale di membrana basale che si trova in altre circostanze di “sindrome da distress endoteliale”. (Albert and Jakobiec, Principles and Practice of Ophthalmology, Second Edition, Saunders). Storia Naturale La prevalenza della distrofia endoteliale di Fuchs in una popolazione sempre più anziana merita l’attenzione degli oculisti. Inoltre, l’aumentata aspettativa di vita porta ad una maggiore chirurgia intraoculare della cataratta che, con la manipolazione della cornea durante l’intervento, può causare trauma endoteliale, che a sua volta può precipitare una cheratopatia bollosa o trasformare una distrofia di Fuchs subclinica in un processo di malattia clinicamente evidente. Quindi, una diagnosi precoce e una conoscenza della fisiopatologia, così come delle opzioni terapeutiche, diventano sempre più importanti. La vista dl paziente, di solito, non viene colpita nelle prime fasi dell’edema, ma con l’aumentare della gravità dell’edema, i pazienti possono provare un calo transitorio nell’acuità visiva, dovuto ad opacamento centrale della cornea. L’acuità visiva diminuita, di solito, è peggiore al mattino, e migliora gradualmente durante il giorno. Questo fenomeno è dovuto alla ridotta osmolalità delle lacrime secondaria a diminuita evaporazione delle lacrime durante il sonno. La distrofia di Fuchs non preclude necessariamente all’utilizzo delle lenti a contatto. Soprattutto nelle fasi precoci della malattia, che possono durare per qualche decennio senza alcuna conseguenza disabilitante dal punto di vista visivo, le lenti a contatto rimangono una valida opzione a condizione che i pazienti siano adeguatamente preparati e strettamente seguiti. (Bergmanson et al. Fuchs’ endothelial dystrophy: a fresh look at an aging disease. Ophthal. Physiol. Opt. 19, 3. 210-222, 1999) Eziologia Benchè vi siano alcune controversie sulla sua ereditarietà, la distrofia di Fuchs viene generalmente considerata una malattia autosomica dominante con penetranza incompleta. La distrofia di Fuchs predilige le femmine con più di 40 anni; la letteratura riporta che i maschi della stessa età hanno una probabilità tre volte minore di sviluppare una distrofia di Fuchs. Per molti aspetti, la distrofia di Fuchs è più simile ad una degenerazione che ad una distrofia. Un tratto caratteristico della maggior parte delle distrofie è che si rendono evidenti nella seconda decade di vita, anche se non hanno effetti sulla visione fino all’età avanzata. Al contrario, le degenerazioni tipicamente si manifestano in tarda età, di solito dopo i 50 anni. Mentre le distrofie hanno tipicamente una simmetria bilaterale, la distrofia di Fuchs può, e succede spesso, mostrare una asimmetria, e ciò è tipico delle degenerazioni. (Bergmanson et al. Fuchs’ endothelial dystrophy: a fresh look at an aging disease. Ophthal. Physiol. Opt. 19, 3. 210-222, 1999) Diagnosi I primi segni clinici di questa distrofia sono le gutte lungo la membrana di Descemet e i granuli di pigmento attaccate alle cellule endoteliali o tra esse. Le gutte corneali, anche se asintomatiche, sono evidenti all’esame al biomicroscopio. Le gutte sono una delle chiavi nella diagnosi della distrofia di Fuchs, ma se sono da sole, possono essere un’entità benigna. Infatti, le gutte benigne, chiamate escrescenze o corpi di HassleHenle, che si sviluppano nella cornea periferica o centro-periferica, sono presenti in più del 70% degli individui con più di 40 anni, e sono una conseguenza naturale dell’età. È importante operare una distinzione tra le gutte che si osservano nella distrofia di Fuchs, che rappresentano uno stadio precoce di una compromissione endoteliale e di un processo patologico distruttivo, e i corpi di Hassle-Henle, benigni, di più comune riscontro. La diagnosi di distrofia di Fuchs non può essere fatta solo con le gutte centrali e il pigmento endoteliale. La diagnosi positiva richiede che si presente edema corneale. Fin dalle fasi preoci della malattia, microscopicamente si osserva un modesto edema stromale. Con l’ulteriore compromissione dell’endotelio, la quantità di edema aumenta, e diventa evidente l’edema epiteliale. L’edema epiteliale può provocare bolle dolenti che possono causare astigmatismo irregolare, gonfiore corneale e ridurre la vista in modo importante. Le gutte centrali possono formarsi anche in seguito a traumi o infezioni endoteliali, e rappresentano una compromissione dell’endotelio corneale. I traumi endoteliali possono derivare da procedure chirurgiche (come l’estrazione extracapsulare di cataratta), ed anche da esposizione acuta e cronica alle radiazioni ultraviolette. L’infiammazione corneale che deriva da traumi endoteliali o da infezioni si è vista provocare alterazioni patologiche analoghe a quelle della distrofia di Fuchs. Una diagnosi precoce di distrofia di Fuchs è importante nei pazienti che richiedono chirurgia dalla cataratta, dal momento che interventi intraoculari possono produrre traumi a carico dell’endotelio corneale. Nei pazienti con sospetta distrofia di Fuchs, la pressione intraoculare, così come l’integrità corneale, dovrebbero essere strettamente monitorate. Il tasso di formazione di edema è in relazione diretta con la pressione intraoculare. Ciononostante, la pressione intraoculare non ha mostrato avere correlazioni con il grado di progressione della deposizione di collagene anomalo o della formazione delle gutte. (Bergmanson et al. Fuchs’ endothelial dystrophy: a fresh look at an aging disease. Ophthal. Physiol. Opt. 19, 3. 210-222, 1999) Diagnosi prenatale e prevenzione Nelle fasi precoci della malattia, i pazienti dovrebbero essere strettamente monitorati per la progressione della malattia, ma di solito non è necessario un trattamento. Tuttavia, con l’avanzare del processo di malattia e con l’ulteriore scompenso endoteliale, l’edema epiteliale diviene evidente. A questo stadio di malattia, la terapia è palliativa. L’obiettivo principale è quello di migliorare la vista del paziente e di alleviarne i sintomi. Un unguento iperosmotico di NaCl al 5 percento applicato al momento di coricarsi viene usato per aumentare la tonicità del film lacrimale a livelli sufficienti a prevenire l’accumulo di fluidi nella cornea durante il sonno, con l’obiettivo di favorire una migliore visione mattutina e di minimizzare i sintomi nella prima parte della giornata. Il desametazone topico non ha effetti sull’ispessimento corneale, sulla permeabilità endoteliale o sulla funzione di pompa dell’endotelio, se comparato con un placebo. Con il progredire della malattia e quando questo trattamento non è più adeguato, dovrebbero essere intraprese altre misure. Gocce di NaCl al 5 percento andrebbero usate al mattino per diminuire l’edema epiteliale, e si potrebbero usare al bisogno durante il giorno per migliorare la vista ed il benessere. Se il dolore dovuto all’edema epiteliale e alla presenza di bolle diviene eccessivo, un bendaggio con lenti a contatto di idrogel può migliorare la sintomatologia, anche se per la visione, le conseguenze non sono ideali. Le bolle che si rompono lasciano una superficie corneale irregolare e le cicatrici corneali riducono l’acuità visiva. A questo stadio della storia naturale della malattia, è necessaria una cheratoplastica penetrante per migliorare la visione e la sintomatologia del paziente. (Bergmanson et al. Fuchs’ endothelial dystrophy: a fresh look at an aging disease. Ophthal. Physiol. Opt. 19, 3. 210-222, 1999)