S E M I N A R I B E L L E : : M I N I G U I DA A L L A S C E LTA D E L S E M E D I CA N N A B I S
LA CANNABIS
SEMI FEMMINIZZATI
IL PROBIZIONISMO E’ SULLE TUE TRACCE... SEMINALO!
Canapa (Cannabis, L. 1753) è un genere di piante a fiore (angiosperma), e insieme
al luppolo (Humulus lupulus) costituisce la famiglia delle Cannabaceae, o anche
Cannabinacee, ordine delle Urticales. Il genere viene diviso in tre specie:
Ritorna puntuale come ogni anno al csa Pacì Paciana la Festa della Semina, dove
l’orgoglio antiproibizionista è di casa. Una due giorni densa di appuntamenti con,
tra gli altri, lo spettacolo del più grande ambasciatore della musica giamaicana nel
mondo: sir David Rodigan. E ancora: Kind of Bass, la cena verde e i biscottini
farciti!
La Cannabis sativa è una pianta alta, fino ad oltre i 2 metri, stretta e con foglie
dalle dita sottili, tipica di ambienti caldi; la Cannabis indica è invece una variante
acclimatata ai rigidi ambienti di montagna come l’Himalaya cresce bassa e tozza,
a forma di cespuglio, con foglie dalle dita molto grosse e contenuto di THC accentuato; la Cannabis ruderalis è una variante adattata ai lunghi e rigidi inverni russi,
da cui la sua tipica caratteristica di scarso fotoperiodismo ovvero non dipendere
dal numero di ore di luce giornaliero per andare in fioritura (varietà autofiorente)
come fanno invece la Cannabis sativa e indica, che sono piante annuali e che hanno
bisogno di percepire l’arrivo dell’inverno e la conseguente riduzione di ore solari
per fiorire.
La cannabis come la maggior parte degli organismi viventi è composta da due cromosomi (diploide). Una pianta è generalmente fatta da un cromosoma femmina ed
uno maschile combinati in modo da formare una pianta diploide. La biologia del
seme femminile è costruita in modo tale da poter creare un fiore maschile su una
pianta femminile, dando origine quindi ad un fiore maschile con un cromosoma
femminile. Così il risultato dei due aploidi separati assicurerà un prodotto di sesso
femminile. Considerando che il tipo di pianta utilizzata dai coltivatori è femminile,
questo potrebbe risolvere molti problemi nell’ottenere il risultato desiderato più
velocemente, non dovendo affrontare l’affannoso problema della rimozione dei
maschi. I geni sono delle invisibili parti di proteine che si combinano in natura
dando origine alla bio-diversità. Con la Cannabis, un vero maschio incrociato con
una vera femmina dà origine ad infinite possibilità di combinazioni. La salute ed il
vigore di una specie risiede in questo processo, ma perdendo i cromosomi maschili
nel tempo si potrebbero presentare dei problemi di stablità e benessere generale.
I semi femminizzati rimangono la miglior soluzione per tutti i principianti, e sono
un ottima risorsa anche per i growers più esperti che desiderano sperimentare
nuovi gusti ad ogni raccolto; per le loro carenze genetiche non risultano adatti al
processo di selezione di nuove varietà.
LA SCELTA DEL SEME
LA SEMINA
Per la coltivazione indoor non tutte le varietà di canapa sono adatte, e la scelta
dei semi (o delle talee) con cui iniziare la piantagione sarà di basilare importanza per un raccolto che risponda alle nostre aspettative in termini di qualità, resa,
tempo di crescita e maturazione, resistenza alle malattie. Un fattore molto importante da considerare saranno le dimensioni e soprattutto l’altezza raggiungibile
dalle piante: converrà avere soltanto piante di piccola taglia (alte 70-120 cm max.
alla maturazione) per poter avere una illuminazione efficiente e una maturazione
uniforme. Una pianta per l’indoor dovrebbe avere i seguenti requisiti: dimensioni
ridotte, internodi ravvicinati e numerosi, rapidità di crescita e di fioritura, uniformità di malattie. La sola varietà esistente in natura che possieda tutte queste
caratteristiche è quella detta “indica”: una pianta ottenuta attraverso una selezione
durata secoli per la produzione di resina. Le varietà di tipo “sativa” generalmente
sono di taglia maggiore difficile da contenere, arrivando in piena terra fino a 6-7
metri di altezza, richiedono un tempo di crescita e fioritura più lungo (specialmente alcune pregiate varietà tropicali), a volte non sono adatte per la produzione
di resina (come la maggior parte delle varietà selezionate per la fibra), e spesso
producono infiorescenze meno compatte e più piccole della “indica”, anche se a
volte possiedono delle particolarità uniche in quanto ad effetti. In genere l’effetto
delle “indica” è più rilassante e più avvertibile sul piano fisico; quello delle “sativa”
più energizzante e mentale, con grandi differenze fra le varietà. Per mantenere
alcune caratteristiche importanti, alcune “sativa” da resina sono state incrociate
con la “indica”, che trasmette facilmente alla generazione successiva la rapidità di
maturazione, la compattezza e la grande produzione di resina delle infiorescenze,
dando la possibilità di contenere la taglia delle piante in dimensioni accettabili.
Sono così state create ed adattate per la coltivazione indoor nuove varietà (cultivar), meglio rispondenti alle esigenze della coltivazione in ambiente artificiale,
che permettono di ritrovare qualità, come il gusto o l’effetto, proprie di tipi di cannabis che sarebbe molto difficile e dispendioso poter utilizzare in interni. Vediamo dunque che per la coltivazione indoor la nostra scelta di varietà sarà di una
cannabis “indica” o incrociata con la “indica”, e l’incrocio scelto sarà determinante per la qualità. In outdoor, invece, si deve prestare attenzione alle condizioni
climatiche della zona per meglio scegliere la varietà con la maggior possibilità di
adattamento. Le sativa sono da preferirsi in un clima mediterraneo, ove è possibile prolungare la raccolta fino ai primi di novembre, mentre nelle zone montane
la varietò indica, maturando più velocemente, riesce a raggiungere il picco produttivo prima dell’arrivo del gelo. In termini di resa il genere sativa risulta più
abbondante grazie alle dimensioni che può raggiungere in condizioni ottimali. La
ruderalis, non essendo soggetta al fotoperiodismo (autofiorenti), raggiunge il suo
picco produttivo in circa 2 mesi dalla germinazione del seme. Questa caratteristica la rende ideale sotto l’aspetto della privacy, infatti la sua altezza ridotta, che
non supera mai il metro, è ottimale per la coltivazione sui terrazzi delle nostre
città. I nuovi ibridi hanno raggiunto ottimi risultati sia a livello di aroma, di effetto,
sia di quantitativo prodotto riuscendo ad ottenere con alcune cultivar anche oltre
100g a pianta. Per una germinazione più efficace i semi devono essere ben maturi,
meglio se di colore scuro o maculato, non spezzati, e non più vecchi di tre anni.
Dopo esserci assicurati delle caratteristiche che potranno avere le nostre piante,
potremo procedere alla semina. E’ possibile mettere i semi a bagno per 24 ore in
acqua tiepida, per permettere loro di iniziare a gonfiarsi, prima di collocarli nel terreno. Ogni vaso dovrà contenere una sola piantina ed essere riempito con un terriccio adatto a trattenere molta aria e inzuppato d’acqua (dal fondo, per capillarità.
Così non si compatta e trattiene molta più aria che se bagnato da sopra). Il seme
dovrà essere collocato ad una profondità da 0,5 a 1 cm sotto terra. Il terreno dovrà
essere mantenuto costantemente umido (ma l’acqua non deve mai ristagnare) ed
ad una temperatura fra i 20 ed i 25 gradi centigradi. Dopo alcuni giorni (da 2 a
10-15, a seconda delle varietà, della temperatura e della composizione del terreno,
dell’età e del vigore del seme), le piantine cominceranno ad uscire dal terriccio,
con il guscio del seme ancora attaccato al fusto allo stato embrionale (questo momento è detto emergenza delle piante dal terreno). Da questo momento le piante
cominceranno la loro crescita e dovremo fornire loro abbondante luce, acqua e
nutrimenti adeguati.
Migliaia di consumatori vengono sorpresi, indagati e denunciati ogni giorno per modiche quantità di sostanze al grido di una legge liberticida e incostituzionale - la FiniGiovanardi - che non fa distinzioni tra le varie sostanze, massimizza i danni legati al
consumo e ti sbatte indistintamente al SerT o peggio dietro le sbarre. E l’angoscia di
trovarsi in balìa di funzionari in manganello in Italia fa realmente paura: si pensi a
Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Giuseppe Uva, Federico Aldrovandi, solo
per citarne alcuni. E a farne le spese chissà quanti altri ancora, in un Paese da Medioevo per ciò che riguarda i diritti umani. Il rapporto 2012 di Amnesty parla chiaro:
in Italia il proibizionismo uccide.
Mentre in diversi Paesi - europei e non - il consumo di marjiuana è legalizzato e
addirittura (con il supporto di studi medici) si possono sfruttare le proprietà terapeutiche della pianta per curarsi, in Italia questa crociata tiene centinaia di migliaia
di consumatori nel terrore, lasciando sempre più spazio libero alle organizzazioni
mafiose che operano indisturbate grazie al mercato nero in cui lo stesso Stato (complice) le ha relegate. Sono le stesse organizzazioni che devastano e speculano sui
nostri territori, che lucrano sulla salute dei consumatori vendendo sostanze sempre
più scadenti.
Il fallimento del proibizionismo è chiaro: non ha contrastato l’uso, l’abuso e la
dipendenza, non ha posto un freno al mercato nero che non cala nemmeno davanti
ad una crisi che sentiamo ogni giorno sulla nostra pelle ma punisce solo una scelta
personale. Siamo i consumatori consapevoli e pensiamo sia il caso di alzare la voce
in maniera collettiva: giusto o sbagliato non può essere reato!
csa Pacì Paciana / Bergamo Antipro //
Nella seguente tabella vengono riepilogate le caratteristiche principali delle varietà
di Cannabis. Date le innumerevoli possibili combinazioni di ibridi è sempre meglio
consultare la banca del seme per informazioni più dettagliate.
100% Ibrido* 100% Ibrido* 100% Ibrido*
Sativa Sativa Indica Indica Ruderalis Ruderalis
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velocità fioritura
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produzione resina
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produzione totale
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coltivazione indoor
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coltivazione serra
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outdoor zona A**
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outdoor zona B**
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outdoor zona C**
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effeto rilassante
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effetto euforico
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N
ZIO ISMO
BI
altezza pianta
compatezza cime
ê
ANTI
FA
ISMO ê
SC
fonte informazioni: http://www.enjoint.info/
TABELLA RIASSUNTIVA
Ma anche e soprattutto un momento in cui ribadire una presa di posizione forte e
decisa contro le politiche liberticide di un paese che ha ormai perso ogni traccia di
credibilità. I veri problemi di chi vorrebbe governare sembrano essere quelle due
canne in tasca al ragazzino di turno, mentre crisi, casa, lavoro, welfare e territorio
sono solo keywords da snocciolare in campagna elettorale e non punti reali su cui
cercare di lavorare per costruire una ripresa economica.
TIPRO
AN
I
Cannabis sativa (sativa = utile; volg. canapa)
Cannabis indica (indica = indiana; volg. canapa indiana)
Cannabis ruderalis (ruderalis = ruderale; volg. canapa russa)
P R E S E N T A:
* Ibrido selezionato con una prevalenza genetica maggiore del 50%
** Zona A = Clima Montano, Zona B = Clima Continentale, Zona C = Clima Mediterraneo
CSA Pacì Paciana - via Grumello 61c - Bergamo || http://www.pacipaciana.org