schede misure di contenimento infestanti

DAI PARCHI ALLA RETE ECOLOGICA REGIONALE
Contributo alla Rete Ecologica Regionale attraverso il miglioramento ambientale
ed il contenimento di specie vegetali alloctone in Aree prioritarie per la biodiversità
ed elementi secondari della RER.
Dai parchi alla Rete Ecologica Regionale - D.g.r. n. VIII / 010415 del 28/10/2009
E1
SINTESI, ELABORAZIONE DEI DATI RACCOLTI NEL
CENSIMENTO DELLE SPECIE VEGETALI ESOTICHE COMPRESE
NEL PARCO E PROGRAMMAZIONE DI MISURE DI
CONTENIMENTO
RELAZIONE TECNICA
Trezzo sull’Adda, Giugno 2012
DOTT. DAVIDE SPINI
Parco Adda Nord - Villa Gina - Concesa - Via Padre Benigno Calvi, 3 - 20056 Trezzo sull’Adda - Tel. 029091229 – 029090766 Fax
029090096 e-mail: [email protected] - PEC: [email protected] – Codice Fiscale 91507180155 – c/c
postale n. 10499200
SOMMARIO
1- Svolgimento e conclusione del censimento delle specie alloctone infestanti ................................................. 3
2- Elaborazione e sintesi dei dati censiti ............................................................................................................ 3
3-Creazione di tabelle di frequenza.................................................................................................................... 4
4- Rappresentazioni grafiche delle distribuzioni statistiche ................................................................................ 8
5- Analisi dati e considerazioni finali……………………………………………………………………………………10
6- Programmazione delle diverse strategie di controllo delle infestanti............................................................ 11
7- Definizione delle priorità di intervento in relazione alle esigenze di conservazione ………………………......11
8- Reperibilità finanziamenti per le attività da eseguire post-progetto…………………………………………...…14
9- Esecutori degli interventi di contenimento………………………………………………………….…………… …15
10- Aggiornamento strumenti di pianificazione……………………………………………………………….……….15
11- Autorizzazioni nell’impiego di prodotti chimici diserbanti………………………………………………………..16
12- Sensibilizzazione del protocollo di contenimento……………………………………………………………......16
13- Piano di manutenzione……………………………………………………………………………………………...16
14- Vantaggi e benefici del progetto e delle successive programmazioni di intervento……………...…………..17
15- Stima dei prezzi unitari per gli interventi di contenimento………………………………………………………17
16- Specie arboree ed arbustive da impiegare per la ricostituzione della vegetazione…………………….…….17
17- Redazione di schede con misure di contenimento delle specie infestanti…………………………………….17
18- Sperimentazione e monitoraggio delle misure di contenimento su aree campione………………………….18
ALLEGATI
Allegato 1 – Elenco prezzi per interventi contenimento infestanti……………………………………………….…25
Allegato 2 - Tab. specie arboree per nuovi impianti ……………………………………………………………..….27
Allegato 3 – Tab. specie arbustive per nuovi impianti ……………………………………………………..…….…28
Allegato 4 – Autorizzazione per svolgimento sperimentazioni su aree private.…………………………………..29
Allegato 5 - Schede misure di contenimento alloctone infestanti………………………………………………….30
2
1- SVOLGIMENTO E CONCLUSIONE DEL CENSIMENTO DELLE SPECIE INFESTANTI
L’attività di censimento in programma per le specie alloctone infestanti, ha previsto un’indagine su tutto il
territorio del Parco Adda Nord, in ambiti forestali, agricoli ed urbani, su una superficie complessiva di più di
7.000 ha, ove sono stati localizzati tutti i focolai e le infestazioni puntuali o estese delle stesse, riportando le
informazioni su specifiche schede descrittive delle infestazioni rilevate, in dotazione dei rilevatori, nelle quali
sono sintetizzati aspetti quantitativi e qualitativi per ogni comunità alloctona identificata. I dati raccolti sono
stati elaborati e sintetizzati per la predisposizione e la programmazione di piani di lotta e contenimento.
Data l’ampia estensione dell’area di intervento, le operazioni di monitoraggio e censimento sono state
coordinate dall’ufficio Risorse naturali del Parco e svolte in stretta collaborazione con le guardie ecologiche
volontarie del Parco Adda Nord che oltre a garantire un’ottima conoscenza del territorio, hanno consentito di
formare 3 squadre operative che sono state in grado di monitorare l’intero territorio.
L’inizio delle opera operazioni di monitoraggio e censimento è stato preceduto da un corso di formazione
rivolto alle GEV interessate, organizzato e tenuto direttamente dai tecnici del Parco.
Il monitoraggio delle infestanti è iniziato nel mese di luglio – agosto 2010 e si è concluso intorno al mese di
settembre 2011.
2- ELABORAZIONE E SINTESI DEI DATI CENSITI
Successivamente alla mappatura delle specie infestanti, i dati sono stati raccolti e archiviati in un foglio di
lavoro elettronico (file excel) precedentemente predisposto dall’ufficio Risorse Naturali, che racchiude tutti i
dati che sono riportati nelle schede descrittive compilate dai rilevatori in campo.
Per ogni scheda numerata l’archivio elettronico raccoglie le seguenti caratteristiche:
1. CARATTERISTICHE DEL FOCOLAIO
a) Specie;
b) Tipologia focolaio;
c) Tipologia areale;
d) Età;
e) Altezza;
f) Diametro;
g) Presenza di infiorescenze femminili
2. CARATTERISTICHE DELL’ AREALE
a) Tipologia;
b) Acclività del terreno;
c) Presenza piante autoctone;
d) Comune;
e) Località;
f) Punto di riferimento;
g) N° tavola;
h) N° quadrante;
i) N° zona;
j) Coordinate GPS
Ad ogni scheda, inoltre, sono allegate tramite dei collegamenti ipertestuali tutte le fotografie associate al
focolaio rilevato.
Nella barra dei titoli della tabella di raccolta dei dati sono stati creati dei filtri automatici che consentono di
selezionare soltanto i dati necessari, visualizzando solo le informazioni desiderate. L'applicazione di un filtro,
infatti, consente alla zona in cui è contenuto l'archivio di contrarsi automaticamente mostrando i soli record che
si riferiscono al dato specificato ed effettuando una sorta di sintesi dei dati che ci interessano.
3
3- CREAZIONE DI TABELLE DI FREQUENZA
La sintesi dei dati analizzati ha successivamente favorito la costruzione di tabelle riassuntive che evidenziano
meglio il grado di diffusione delle differenti tipologie di infestanti rilevate, associato alla tipologia di focolaio
riscontrata (es: micro/media/macro area, nucleo lineare, piante singole – (vd. Tab.1) oltre alla localizzazione di
ogni specie nei vari comuni censiti, associata alla tipologia di areale (es:agricolo, boschivo, ripariale, ruderale,
urbano – vd. Tab.2).
Le tabelle costruite esprimono le seguenti informazioni:
1- Totale schede compilate: 411
a) N° schede ufficio Risorse Naturali: 155
b) N° schede squadra Nord: 77
c) N° schede squadra centro: 124
d) N° schede squadra sud: 55
Le guardie ecologiche volontarie coinvolte nel progetto di censimento e monitoraggio delle specie alloctone
infestanti sono state coordinate, in stretta collaborazione con l’Ufficio risorse Naturali, dall’ufficio Vigilanza del
Parco che ha provveduto ad organizzare 3 gruppi di lavoro che rispettivamente hanno coperto la parte
settentrionale, centrale e meridionale del territorio oggetto di studio. Le squadre, mediamente composti da 4-6
persone, sono state in grado di operare anche contemporaneamente sulle diverse zone del territorio
assegnate. L’ufficio Risorse Naturali ha studiato ed elaborato una scomposizione di tutto il territorio interessato
dall’indagine in 62 zone, in favorire una maggior semplificazione per le operazioni di monitoraggio. Ai rilevatori
sono state assegnate le seguenti zone operative:
1- Gruppo Nord = 15 zone
Dal ponte Visconti di Lecco al ponte di Brivio (entrambe le sponde idrografiche);
2- Ufficio Risorse Naturali = 26 zone
Dal ponte di Brivio all’area Bagna (entrambe le sponde idrografiche);
3- Gruppo Centro = 10 zone
Dall’area Bagna al ponte di Vaprio d’Adda (entrambe le sponde idrografiche);
4- Gruppo Sud = 11 zone
Dal ponte di Vaprio d’Adda al confine con Parco Adda Sud.
2- N° totale infestazioni rilevate: 867 (Tab. 1)
a) Infestazioni ailanto: 272
b) Infestazioni acero negundo: 58
c) Infestazioni gelso da carta: 53
d) Infestazioni ciliegio tardivo: 3
e) Infestazioni quercia rossa: 20
f) Infestazioni indaco bastardo: 23
g) Infestazioni fitolacca americana: 225
h) Infestazioni buddleja di David: 141
i) Infestazioni bambù: 69
j) Infestazioni poligono del giappone:
3- N° totale comuni del pan con infestazioni di specie infestanti: 30 (tab. 2)
4- N° infestazioni rilevate per ogni specie in relazione alla tipologia dell’areale
TIPOLOGIA INFESTANTE
1
2
Ailanto
Acero negundo
TIPOLOGIA AREALE
AGRICOLA
BOSCHIVA
RIPARIALE
48
9
139
27
63
17
URBANA
11
3
RUDERALE/
CAVA
10
2
4
TIPOLOGIA INFESTANTE
3
4
5
6
7
8
9
10
TIPOLOGIA AREALE
AGRICOLA
BOSCHIVA
RIPARIALE
11
0
0
4
51
18
24
1
20
1
13
12
123
59
18
1
21
1
6
7
39
45
11
1
Gelso da carta
Ciliegio tardivo
Quercia rossa
Indaco bastardo
Fitolacca americana
Buddleja di david
Bambu'
Poligono del giappone
URBANA
2
0
1
0
9
14
13
0
RUDERALE/
CAVA
1
0
0
0
4
8
1
0
Tab. 1: Frequenza specie infestanti per tipologia di focolaio.
TIPOLOGIA FOCOLAIO
TIPO INFESTANTE
AREALE
NUCLEI LINEARI PIANTA ISOLATE
GRUPPO RILEVAZIONE
MICR. MED. MACR.
ARBOREE
1
AILANTO
TOTALE
2
ACERO NEGUNDO
TOTALE
3
GELSO DA CARTA
TOTALE
4
CILIEGIO TARDIVO
TOTALE
5
QUERCIA ROSSA
TOTALE
6
INDACO BASTARDO
TOTALE
7
FITOLACCA AMERICANA
TOTALE
ARBUSTIVE
8
BUDDLEJA DI DAVID
TOTALE
9
BAMBU'
TOTALE
10
POLIGONO DEL GIAPPONE
TOTALE
23
10
1
12
46
1
2
0
1
4
0
0
0
3
3
0
0
0
0
0
1
1
2
0
4
0
2
0
1
3
12
4
7
14
37
5
1
3
7
16
12
3
5
9
29
0
0
0
0
0
16
2
3
13
34
0
3
0
0
3
0
1
1
3
5
0
0
0
0
0
0
0
1
1
2
0
1
0
0
1
3
0
3
2
8
2
0
5
1
8
3
0
1
5
9
0
0
1
0
1
20
8
5
23
56
2
1
0
0
3
1
4
0
2
7
0
0
0
0
0
0
1
0
1
2
0
3
0
5
8
2
3
1
4
10
4
1
1
0
6
2
1
0
2
5
0
0
0
0
0
14
20
6
1
41
2
7
0
3
12
3
5
1
5
14
0
0
0
0
0
1
0
0
2
3
0
2
0
1
3
23
1
5
8
37
21
1
10
6
38
5
5
1
4
15
1
0
0
0
1
42
7
13
33
95
7
5
2
22
36
15
1
3
5
24
1
0
2
0
3
1
2
4
2
9
0
0
1
7
8
58
3
17
55
133
24
0
24
25
73
4
1
1
5
11
1
0
0
0
1
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
272
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
58
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
53
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
3
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
20
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
23
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
225
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
141
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
69
RISORSE NATURALI
SUD
NORD
CENTRO
3
5
Tab. 2: Frequenza specie infestanti per tipologia di focolaio.
COMUNI
VILLA D'ADDA
VERDERIO SUPERIORE
VERCURAGO
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
TRUCCAZZANO
VAPRIO D'ADDA
TREZZO SULL'ADDA
0
3
1
6
2
0
2
8
2 12
0
2
2
8 11
0
0
0
0
2
0
4
1
0
0
0 11 12 16 27
0
1
0
2
0
0
0
4
0
6
0
0
1
2
2
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
6
4
8
1
1
1
1
0
0
0
4
0
1
0
2
2
0
4
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
3
7
1
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
0
5
0
2
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
2
0
6
SUISIO
0
1
0
7
0
2
0
1
1
0
1 11
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
SOLZA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
ROBBIATE
0
2
0 11
0
4
0
0
0
0
0 17
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PONTIDA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PESCATE
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PADERNO D'ADDA
MONTE MARENZO
0
2
0
6
0
2
0
0
0
0
0 10
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
0
0
0
3
OLGINATE
MERATE
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MEDOLAGO
LECCO
0
5
0 10
0
2
1
1
0
0
1 18
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
3
0
2
0
0
0
1
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
MALGRATE
IMBERSAGO
TOTALE
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
GARLATE
QUERCIA ROSSA
GALBIATE
5
FARA GERA D'ADDA
TOTALE
0
6
0
2 21
3
1
0
6
0
1
1
0
0
0
3 28 10
0
2
0
0
2
3
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
4
5
0
1
0
1
5
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
2
6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CORNATE D'ADDA
CILIEGIO TARDIVO
0
1
0
2
0 12
0
1
0
2
0 18
0
0
0
2
0
6
0
0
0
1
0
9
0
1
0
0
0
7
0
1
0
0
0
9
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
0
0
0
0
0
2
CISANO BERGAMASCO
4
1
7
1
0
0
9
0
1
1
0
0
2
0
3
1
0
0
4
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CASSANO D'ADDA
TOTALE
0
1
6
0 11 11
0
0
4
0
0
0
0
0
0
0 12 21
0
0
1
0
0
6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
7
0
1
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CASIRATE
GELSO DA CARTA
CAPRIATE S. GERVASIO
3
CANONICA D'ADDA
TOTALE
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
2
0
0
2
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
CALUSCO D'ADDA
ACERO NEGUNDO
0
8
0
2
9
7
0
0
4
0
0
0
1
1
0
2 18 12
0
1
0
0
0
2
0
0
2
0
0
1
0
0
0
0
1
5
0
2
0
0
2
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
4
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
1
CALOLZIOCORTE
2
CALCO
TOTALE
BRIVIO
AILANTO
BOTTANUCO
1
AIRUNO
TIPO INFESTANTE
TIPOLOGIA
AREALE
0
3 AGRICOLA
0
5 BOSCHIVA
0
2 RIPARIALE
0
1 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0 11
0
0 AGRICOLA
0
0 BOSCHIVA
0
0 RIPARIALE
0
0 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
0
0
0 AGRICOLA
0
0 BOSCHIVA
0
0 RIPARIALE
0
0 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
0
0
0 AGRICOLA
0
0 BOSCHIVA
0
0 RIPARIALE
0
0 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
0
0
0 AGRICOLA
0
1 BOSCHIVA
0
0 RIPARIALE
0
0 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
1
271
58
55
2
20
6
COMUNI
PONTIDA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
1
5
2
2
0
0
0
0
3
9
0
0
0
1
3
5
0
0
0
0
3
6
0
1
0
0
1
1
0
0
0
0
1
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
7 36
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
9
0
2
0
0
0
0
1 12
0
0
0
0
1
2
0
0
1
0
2
2
0
2
0
1
0
0
0
2
0
0
0
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
4 33
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
2
0
1
0
0
0
2
0
8
0
2
0
0
0
1
0
0
0
4
0
7
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1 33
0
0
0
0
2
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
2
2
6
1
0
10
2
8
5
3
4
2
0
0
1
0
0
24
6 12
2
0
1
5
0
0
5
0
2
0
0
0
2
0
0
14
0
3
5
3
0
3
0
2
0
0
1
0
0
2
1
0
0
9
3
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
74 32 68
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0 AGRICOLA
0
0 BOSCHIVA
0
0 RIPARIALE
0
0 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
0
0
4 AGRICOLA
0
5 BOSCHIVA
0
1 RIPARIALE
0
1 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0 11
0
2 AGRICOLA
0
4 BOSCHIVA
0
2 RIPARIALE
0
0 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
8
0
1 AGRICOLA
0
0 BOSCHIVA
0
1 RIPARIALE
0
1 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
3
0
0 AGRICOLA
0
0 BOSCHIVA
0
0 RIPARIALE
0
0 URBANA
0
0 RUDERALE/CAVA
0
0
0 34
VILLA D'ADDA
PESCATE
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
3
VERDERIO SUPERIORE
PADERNO D'ADDA
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
VERCURAGO
OLGINATE
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
0
8
0
1
0
0
0
0
0 11
0
0
0
8
0
0
0
0
0
0
0
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0 34
VAPRIO D'ADDA
MONTE MARENZO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
4
TRUCCAZZANO
MERATE
0
0
0
0
0
0
4
13
1
0
0
18
3
7
1
0
0
11
3
1
1
0
0
5
1
0
1
0
0
2
61
TREZZO SULL'ADDA
MEDOLAGO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
3
SUISIO
MALGRATE
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
SOLZA
LECCO
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
5
0
14
0
0
1
0
0
0
0
19
1
2
0
10
0
0
1
0
0
0
0
12
1
3
0
2
0
0
2
1
0
0
0
6
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
75 20
ROBBIATE
IMBERSAGO
TOTALE
INFESTAZIONI TOTALI
GARLATE
POLIGONO DEL
GIAPPONE
GALBIATE
1
0
FARA GERA D'ADDA
TOTALE
0
0
0
0
1
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
0
2
0
2
1
0
1
2
0
0
0
0
0
0
0
3
5
0
0
0
0
1
2
0
0
3
0
0
1
0
0
0
0
1
6
0
0
0
0
2
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0 48 16
CORNATE D'ADDA
BAMBU'
CISANO BERGAMASCO
9
CASSANO D'ADDA
TOTALE
3
1
7
0
2
0
0
0
0
0
12
1
4
0
13
9
1
3
0
0
0
0
18 12
4
0
6
0
7
1
0
0
0
0
17
1
1
0
0
5
0
1
0
0
0
0
1
6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
77 35
CASIRATE
BUDDLEJA DI DAVID
CAPRIATE S. GERVASIO
8
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0 13
1
1
0
2
0
7
6
3
0
3
0
0
3
3
2
0
0
0
1
1
3
0
0
1
0
0
0
0
0 21 11
8
5
5
0
1
1
0
0
0
2
5
3
1
1
2
0
0
6
2
2
0
0
0
2
1
5
0
0
1
0
0
0
0
2
7 12
4
8
2
0
3
0
1
0
1
0
0
1
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
3
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
3
5
1
2
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
6 55 48 17 15 23
CANONICA D'ADDA
TOTALE
CALUSCO D'ADDA
FITOLACCA AMERICANA
CALOLZIOCORTE
7
CALCO
TOTALE
BRIVIO
INDACO BASTARDO
BOTTANUCO
6
AIRUNO
TIPO INFESTANTE
TIPOLOGIA
AREALE
23
226
144
67
3
7
4- RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DELLE DISTRIBUZIONI STATISTICHE
Con lo scopo di facilitare ed aiutare l’analisi ed il ragionamento, è stata creata una rappresentazione grafica,
come tecnica di presentazione dei dati, che affianca la presentazione in forma tabellare.
Le rappresentazioni grafiche costituiscono uno dei mezzi più efficaci, sia per descrivere in forma visiva i
risultati delle numerose osservazioni riportate nelle schede descrittive compilate dai rilevatori, sia per
scoprire relazioni e connessioni tra queste caratteristiche o tra le variazioni nel tempo e nello spazio dei
fenomeni rilevati; inoltre, la rappresentazione grafica facilita l’intuizione.
Per la rappresentazione della frequenza con cui sono diffuse le infestanti sul territorio è stato utilizzato un
diagramma circolare o diagramma a torta che esprime le percentuali di diffusione di ogni specie – Grafico 1.
Tramite istogrammi a barre, invece, sono state rappresentate le frequenze delle piante infestanti in relazione
alla tipologia di sviluppo strutturale del focolaio – Grafico 2 (areale micro, areale medio, areale macro, nucleo
lineare, pianta isolata) e alla tipologia di areale territoriale – Grafico 3 (agricolo, boschivo, ripariale, urbano,
ruderale/cava)
Grafico 1: percentuali di diffusione delle diverse tipologie di infestanti su tutto il territorio del Parco Adda
Nord.
PERCENTUALI INFESTANTI NEL PAN
16%
8%
0%
26%
32%
3%
2%
6%
7%
0%
AILANTO
ACERO NEGUNDO
GELSO DA CARTA
CILIEGIO TARDIVO
QUERCIA ROSSA
INDACO BASTARDO
FITOLACCA AMERICANA
BUDDLEJA DI DAVID
BAMBU'
POLIGONO DEL GIAPPONE
8
Grafico 2: Frequenze delle infestanti in funzione dello sviluppo strutturale del focolaio rilevato.
FREQUENZA INFESTANTI PER TIPOLOGIA AREALE NEL PAN
140
120
100
80
LEGENDA
AREALE MICR.
60
AREALE MED.
AREALE MACR.
40
NUCLEI LINEARI
PIANTA ISOLATE
20
0
POLIGONO DEL GIAPPONE
BAMBU'
BUDDLEJA DI DAVID
FITOLACCA AMERICANA
INDACO BASTARDO
QUERCIA ROSSA
CILIEGIO TARDIVO
GELSO DA CARTA
ACERO NEGUNDO
AILANTO
Grafico 3: Frequenze delle infestanti in relazione alla tipologia di areale territoriale.
FREQUENZA INFESTANTI PER TIPO AREALE
140
120
AGRICOLA
100
BOSCHIVA
RIPARIALE
80
URBANA
60
RUDERALE/CAVA
40
20
0
POLIGONO DEL
GIAPPONE
BAMBU'
BUDDLEJA DI DAVID
FITOLACCA AMERICANA
INDACO BASTARDO
QUERCIA ROSSA
CILIEGIO TARDIVO
GELSO DA CARTA
ACERO NEGUNDO
AILANTO
9
5- ANALISI DATI E CONSIDERAZIONI FINALI
Dall’indagine svolta, attraverso la raccolta ed elaborazione dei dati emerge chiaramente che la specie
infestante prevalentemente diffusa sul territorio compreso entro i confini del Parco Adda Nord risulta essere
l’ailanto, che dal punto di vista ecologico, è molto resistente ed adattabile a qualsiasi tipo di condizione, ad
un’ampia variazione dei parametri termici, idrici ed edafici.
La forte rusticità, la veloce crescita della pianta e la capacità di vegetare in diverse condizioni ambientali,
anche estreme, ha portato alla veloce diffusione della specie sulla gran parte della superficie del territorio del
Parco, spesso a scapito della vegetazione locale. I maggiori focolai rinvenuti sono stati segnalati all’interno di
aree o fasce boscate, in corrispondenza spesso di radure createsi a seguito di eventi naturali o artificiali, ad
esempio vuoti che si sono generati per effetto della morte di gruppi di piante o fasce sottostanti reti di
pubblica utilità (gasdotti, canali idrici, linee elettriche, ecc.). Molto consistenti anche i focolai rinvenuti in
ambiente agricolo e lungo fasce ripariali, dove le sponde dei fiumi di torrenti o canali irrigui, rappresentano
una via preferenziale per la propagazione di piante di ailanto, che sfruttano questi canali naturali aperti e
liberi da barriere per la diffusione dei semi. Diversi focolai sono stati censiti anche in aree degradate, di cava
e urbane evidenziando la peculiarità della specie a diffondersi su suoli difficili per l’insediamento di altre
essenze autoctone.
Considerevole, seppur più limitata rispetto l’ailanto, la presenza di buddleja o albero delle farfalle e della
fitolacca americana, entrambe specie arbustive con forte tendenza di propagazione favorita dalla rusticità e
dalla capacità di adattarsi a qualsiasi condizione. I dati raccolti evidenziano la frequente presenza di
infestazioni areali di buddleja in aree boscate ma e lungo le fasce ripariali dove si diffonde abbondantemente
seguendo un andamento lineare e invadendo in modo molto vigoroso e deciso le sponde, limitando così la
crescita e la rinnovazione delle specie autoctone.
La fitolacca maggiormente censita in zone boscate, si sviluppa bene anche in altre realtà territoriali, ad
esempio le aree agricole e ripariali dove può superare i 2 metri di altezza.
Meno diffusi sono i focolai costituiti da specie di acero negundo, gelso da carta o bambù che, in alcuni casi
però, raggiungono superfici e areali di diffusione molto ampi (in particolare bambù e gelso da carta); ciò deve
essere rilevante nella determinazione delle priorità per la lotta di contenimento.
Le infestazioni di indaco bastardo, poligono del giappone e quercia rossa rilevate durante la fase del
censimento corrispondono ad un numero ridotto; nonostante ciò sono stati rintracciati alcuni focolai degni di
nota.
I maggiori focolai di indaco bastardo sono stati segnalati nella parte meridionale del territorio del parco,
mentre il poligono del giappone è più diffuso nell’ambito più settentrionale.
Un modesto areale di poligono è stato segnalato lungo le sponde del laghetto situato tra il fiume Adda e il
depuratore di Imbersago dove le piante, di età adulta sono molto fitte e assumono evidente carattere
invasivo. Un altro areale consistente della stessa specie si trova all’interno della palude di Brivio nei pressi
della passerella in legno che arriva all’osservatorio ornitologico, tra l’Adda e la ditta Smaltiriva. Anche in
questo caso le piante sono diffuse in modo molto fitto ed ostacolano la ricrescita di specie autoctone e più
pregiate.
Da segnalare,inoltre, un’importante focolaio di quercia rossa che si estende su una macroarea nei boschi
della zona alta della località Vanzone nel comune di Villa d’Adda, costituito da numerosissime piante mature
che raggiungono altezze maggiori ai 15 metri e una fitta rinnovazione di giovani piantine che ricoprono gran
parte dello strato arbustivo e del sottobosco.
Le infestazioni di ciliegio tardivo, invece, sono molto rare; infatti, sono stati riscontrati solamente 3 focolai di
questa specie alloctona. Si può facilmente affermare, dunque, il suo potenziale invasivo è da considerarsi
trascurabile.
I dati raccolti, verificati a campione, elaborati ed archiviati verranno predisposti piani sperimentali d’intervento
atti al contenimento delle specie su aree campione, scelte tra quelle identificate e rappresentative di
situazioni diversificate. Saranno poi redatte schede di sintesi che illustreranno dettagliatamente le fasi di
sperimentazione da adottare per la riqualificazione ambientale dei siti.
10
6- PROGRAMMAZIONE DELLE DIVERSE STRATEGIE DI CONTROLLO DELLE INFESTANTI
Le tipologie d’intervento da adottare verranno programmate in relazione a:
• Tipologia della specie
• Età della specie
• Grado d’infestazione
• Caratteristiche orografiche, geografiche ed ambientali della stazione
Esistono metodi diretti di lotta che mirano a colpire la pianta stessa o a modificare l’ambiente e la fitocenosi
da essa invasi, per renderli non più idonei alla sua permanenza.
A seconda dei casi potrà rendersi utile agire tanto sulla capacità delle specie esotiche di invadere quanto
sulla suscettibilità dell’area ad essere invasa.
In estrema sintesi, i possibili metodi di intervento sono:
• Meccanico,(taglio al colletto, cercinatura o eradicazione della specie);
• Chimico, con ricorso a erbicidi selettivi o totali:
- Irrorazione di prodotti chimici con pompa o atomizzatore spalleggiabile;
- Applicazione di prodotti chimici alla corteccia basale;
- Spennellatura con prodotti chimici delle superfici di taglio.
7- DEFINIZIONE DELLE PRIORITÀ DI INTERVENTO IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE DI
CONSERVAZIONE DELLA NATURALITA’ DEL SITO
Gli interventi di contenimento delle specie esotiche infestanti saranno programmati seguendo un ordine di
vulnerabilità dei siti e di priorità di intervento definito sulla base dei dati raccolti ed elaborati e del calcolo del
valore di pericolosità delle infestazioni, stimato attraverso un indice che si ottiene dalla sommatoria dei
punteggi attribuiti ai diversi elementi di valutazione elencati nella tab. 1 e che definisce, appunto,
l’emergenza di contenimento di un particolare focolaio in relazione al pericolo di pedità della biodiversità
vegetale. Le azioni gestionali dovranno quindi interessare in maniera prioritaria quelle aree maggiormente
minacciate e a rischio, prevedendo operazioni decise ed efficaci che, oltre a contenere e contrastare il
focolaio, riescano a ripristinare e ricostituire la vegetazione autoctona colmando i “vuoti biologici” e gli spazi
preferenziali per la formazione di “rotte” e vie di diffusione delle specie infestanti.
I primi interventi di lotta dovranno necessariamente interessare gli areali e i nuclei lineari costituiti da specie
infestanti di maggior estensione rilevati durante il censimento. Ciò favorisce l’attacco diretto al nucleo dei
focolai più sviluppati ed invadenti, inibendo inizialmente la velocità e il potenziale di diffusione, e permettendo
successivamente un controllo più mirato e preciso con l’obiettivo finale di reprimere totalmente l’infestazione
e di ricostituire l’assetto vegetazionale autoctono incrementando la biodiversità del luogo.
Un altro importante parametro da considerare per definire le priorità d’azione è la localizzazione del focolaio
e la sensibilità del sito rispetto al rischio di perdita della biodiversità. Le fasce ripariali, le aree boscate e i
complessi vegetazionali costituiti da essenze autoctone hanno un elevato valore biologico e naturale e con
l’insediarsi di una specie esotica invadente il rischio di degrado del sito naturale risulta molto alto. Tuttavia
nelle aree urbane, agricole, ruderali o di cava, e in generale nelle aree maggiormente antropizzate,
solitamente la variabilità floristica è bassa e i complessi vegetazionali assumono una limitata valenza
naturalistica.
La plurispecificità della comunità vegetale del sito è dunque un’importante indicatore della sensibilità del
luogo e determinante per la definizione dei luoghi prioritari per la lotta ed il contenimento delle alloctone.
Anche la tipologia della specie infestante in relazione alla tendenza e al grado di invasività sono fattori
preponderanti nella scelta degli interventi più urgenti da programmare per il controllo dei focolai.
Altri elementi di valutazione per la definizione degli interventi di contenimento più urgenti sul territorio del
parco sono l’esposizione alla luce del sito e l’esistenza di piste preferenziali di diffusione, come ad esempio
radure o vuoti biologici all’interno di complessi vegetazionali e aree boscate oppure la presenza di
elettrodotti, reti di pubblica utilità (reti telefoniche, metanodotti ecc.), reti viarie (ferrovie, strade e altri
manufatti), canali, opere e sezioni idrauliche.
L’esposizione del focolaio alla luce è una valutazione importante poiché può definire la tendenza
all’espansione di un focolaio. Si consideri, infatti, che diverse tra le specie censite sono piante eliofile, cioè
11
“amanti del sole”; dunque un esposizione piena alla luce per questa categoria di infestanti favorisce uno
sviluppo ottimale e veloce della vegetazione infestante.
Dai dati raccolti emerge chiaramente che la pianta maggiormente diffusa e pericolosa per la conservazione
della biodiversità risulta l’ailanto, indubbiamente la specie più tenace, rustica e difficile da combattere,
presente in qualsiasi tipo di condizione e terreno; si moltiplica abbondantemente e velocemente per mezzo
dei semi e dei rigetti basali, ha rapidissimo accrescimento e una straordinaria vigoria che impedisce la
crescita di specie autoctone meno aggressive; i competitori vengono eliminati anche per mezzo di sostanze
allelopatiche prodotte dalle radici e diffuse nel suolo.
Si ritiene, dunque, che la maggior parte delle risorse finanziarie disponibili dovranno essere gradualmente
impiegate per la lotta all’ailanto che richiede un numero maggiore di trattamenti di contenimento e maggiori
costi di gestione. Pertanto, le risorse finanziarie disponibili dovranno essere impiegate nella seguente
modalità:
− 60 % per la lotta all’ailanto;
− 40% per il contenimento delle altre specie alloctone.
12
Tab. 1 – Calcolo del valore di pericolosità delle infestazioni per la definizione delle priorità di intervento
Stima del valore di pericolosità dell’infestazione
Elementi
valutazione
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
di Basso
Intermedio
Alto
Molto Alto
Eccezionale
Pianta isolata
Areale/Nucleo lineare
micro
Areale/Nucleo
lineare medio
Areale/Nucleo
lineare macro
Areale/Nucleo
lineare macro con
presenza piante
madri
disseminatrici
1
Urbana
3
Ruderale/Cava
5
Agricola
8
Ripariale
10
Boschiva
1
1 specie autoctone
3
Tra 2 e 4 specie
autoctone
5
Tra 5 e 6 specie
autoctone
8
Tra 7 e 8 specie
autoctone
10
Più di 10 specie
autoctone
1
Quercia rossa
3
Gelso da carta
5
Buddleja
8
Fitolacca
americana
10
Ailanto
6
Bambù
7
Poligono del
giappone
8
Indaco bastardo
9
Acero negundo
10
Ciliegio tardivo
5
Molto limitato
4
Stabile
3
Principio di
dominanza
2
Dominanza
1
Forte progressione
e soffocamento
delle specie
autoctone
1
Piena ombra
3
5
Mezz’ombra
8
10
Piena luce
Estensione
areale/nucleo
lineare
Tipologia
areale
Plurispecificità
vegetazionale
del sito
Tipologia
specie
alloctona
infestante
Grado di
invasività
Esposizione
alla luce
1
Nessuna via
diffusione
di
Esistenza di
piste
preferenziali di
diffusione
1
5
Radure, vuoti
biologici all’interno
di complessi
vegetazionali e
aree boscate
10
Elettrodotti, reti di
pubblica utilità (reti
telefoniche,
metanodotti), reti
viarie
(ferrovie,
strade e altri
manufatti), canali,
opere e sezioni
idrauliche.
5
10
Definizione delle priorità di intervento per il contenimento infestanti partendo dal valore di
pericolosità e tendenza all’espansione dell’infestazione calcolato
Punteggio < 15
15 ≤ Punteggio ≤ 25 26≤
≤ Punteggio ≤ 40 Punteggio >40
Emergenza di
contenimento
infestazione e priorità
Bassa
Intermedia
Alta
Molto alta
13
8- REPERIBILITÀ FINANZIAMENTI PER LE ATTIVITÀ DA ESEGUIRE POST-PROGETTO
Successivamente alla predisposizione dei piani di lotta delle specie esotiche rilevate, sarà necessario
reperire fondi per il proseguimento delle azioni di contenimento delle alloctone e salvaguardia, tutela e
conservazione della flora autoctona attraverso i seguenti canali di risorse finanziarie o strumenti di
erogazione di aiuti e contributi al settore forestale e ambientale:
1. Bandi Regione Lombardia;
2. Bandi altri enti pubblici, Province, fondazioni, persone giuridiche;
3. Misure Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013;
4. Eventuali proventi delle monetizzazioni per le trasformazioni del bosco compatibilmente con le norme
vigenti per le erogazioni di aiuti e contributi al settore forestale e ambientale;
5. Interventi compensativi diretti effettuati dai richiedenti delle trasformazioni del bosco
Le misure comprese nel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 alle quali far riferimento sono le seguenti:
1. MISURA 223 “IMBOSCHIMENTO DI SUPERFICI NON AGRICOLE”
Obbiettivo della misura è quello di realizzare boschi permanenti su terreni agricoli incolti o altri terreni
non agricoli esclusivamente se coperti da specie esotiche.
I beneficiari possono essere:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
persone fisiche o giuridiche di diritto privato,
agricoltori,
Enti gestori di parchi e di riserve regionali,
Comuni,
Province;
Ersaf,
consorzi forestali pubblici
2. MISURA 226 “RICOSTITUZIONE DEL POTENZIALE FORESTALE E INTERVENTI PREVENTIVI”
Obbiettivo della misura è il miglioramento dei soprassuoli forestali con finalità preventive e di
salvaguardia della biodiversità tramite diradamenti, rinfoltimento e rimboschimenti, conversione dei
cedui, sostituzione di specie fuori areale, contenimento dell’ avanzata del bosco al fine di preservare le
praterie alpine.
I beneficiari possono essere:
h)
i)
j)
k)
Enti pubblici
agricoltori,
Soggetti privati
consorzi forestali
Si consideri, inoltre, che l’articolo 43, comma 4 della L.R. 31/2008 dispone che gli interventi compensativi per
le autorizzazioni alle trasformazioni del bosco nelle aree con elevato coefficiente di boscosità, (corrispondenti
alle aree definite dall’ISTAT “collina”), sono finalizzati a realizzare specifiche attività selvicolturali volte al
miglioramento e alla riqualificazione dei boschi esistenti.
L’art. 50 della L.R. 31/2008, definisce “attività selvicolturali” tutti gli interventi, diversi dalla trasformazione del
bosco, relativi alla gestione forestale come ad esempio diradamenti, sfolli, cure colturali, difesa fitosanitaria,
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità agro-silvo-pastorale nonché i
rimboschimenti ed imboschimenti.
Dunque un’azione di contenimento delle specie alloctone con previsione di ripristino ambientale tramite
rimboschimento o imboschimento, in siti con elevato coefficiente di boscosità, potrebbe essere inquadrata
come intervento compensativo di trasformazione del bosco. Un ulteriore canale di finanziamento per il
programma di contenimento delle alloctone potrebbe derivare dall’incentivare e direzionare gli interventi
compensativi a carico dei richiedenti su aree con particolari problematiche di invasione alloctona, favorendo
così il miglioramento del soprassuolo forestale e la conservazione della biodiversità.
Altro canale finanziario potrebbe essere rappresentato dalle monetizzazioni per le trasformazioni del bosco:
tra i progetti inseriti nell’albo delle compensazioni che possono essere finanziati dagli Enti forestali coi
14
proventi delle monetizzazioni, compatibilmente con le norme vigenti per le erogazioni di aiuti e contributi al
settore forestale e ambientale, si potrebbero inserire anche quelli riferiti alla salvaguardia della biodiversità
vegetale e della lotta alle alloctone infestanti.
In questo caso l’ente forestale stabilisce autonomamente come individuare le proposte da finanziare in via
prioritaria.
9- ESECUTORI DEGLI INTERVENTI DI CONTENIMENTO
Gli interventi di contenimento delle specie infestanti potranno essere realizzati:
a) direttamente dall’Ente gestore Parco Adda Nord;
b) da imprese agricole, imprese forestali, consorzi forestali finanziati dall’ente gestore Parco Adda Nord;
c) da soggetti privati, agricoltori o comuni che possono usufruire dei contributi offerti nelle specifiche misure
comprese nel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013;
d) da agricoltori, proprietari e/o gestori dei terreni, tramite predisposizione di convenzioni tipo con l’Ente
gestore che può offrire contributi per la concretizzazione degli interventi di contenimento.
10- RECEPIMENTO DATI CENSIMENTO NEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE DEL PARCO
Le specifiche informazioni raccolte nel presente censimento, relative alle formazioni forestali e ai focolai di
alloctone infestanti rinvenuti nel territorio del Parco, dovranno essere necessariamente recepite nel Piano di
Indirizzo Forestale (PIF) di prossima redazione. Si dovranno individuare all’interno del piano gli interventi
necessari e le indicazioni gestionali per gli interventi selvicolturali e per il ripristino ambientale delle aree
infestate, stabiliti secondo una classificazione di priorità in funzione del potenziale invasivo della specie
infestante e dell’effettivo pericolo di perdita della biodiversità.
Anche per le aree protette (SIC e ZPS), all’interno dei Piani di Gestione, i focolai invasivi rilevati dovranno
essere localizzati e identificati come serie minacce per gli habitat e per le specie presenti nell’area; tra le
misure di conservazione dei siti, dunque, occorrerà individuare strategie e interventi prioritari per una corretta
gestione delle problematiche, nonché per la valorizzazione dell’area.
I siti maggiormente infestanti, che versano in uno stato avanzato di degrado ambientale, oppure quelli
potenzialmente minacciati da impoverimento della biodiversità vegetale, potranno essere inseriti anche nel
cosiddetto “Albo delle opportunità di compensazione”, importante strumento che consente di ottimizzare gli
adempimenti a cui sono chiamati tutti i soggetti coinvolti in caso di una trasformazione del bosco.
L’Albo delle Opportunità di Compensazione è costituito da un elenco di terreni, boschi e progetti forestali. Il
loro inserimento avviene attraverso un procedimento di iscrizione che prevede la presentazione, presso
L’Ente gestore del parco della documentazione necessaria all’inquadramento delle proposte relative a
possibili interventi di compensazione rientranti fra quelli ammessi ai sensi della d.g.r. 8/675/2005 e
s.m.i.(descrizione sintetica delle opere previste, la loro finalità, la loro ubicazione e un preventivo di massima
-“stime di fattibilità”- dei costi da sostenere). Effettuata la verifica sulla sussistenza dei requisiti richiesti, il
terreno, il bosco o il progetto vengono ufficialmente inseriti secondo un punteggio di valutazione.
Questo strumento risulta utile sia ai soggetti obbligati per legge a compensare, che ai proprietari o conduttori
di superfici forestali e agricole interessati a realizzare miglioramenti e/o imboschimenti. I primi infatti sono alla
ricerca di un progetto forestale da finanziare, mentre i secondi molto spesso cercano fondi per la
realizzazione di opere forestali. L’albo rappresenta, quindi, un ponte ideale in grado di mettere in
comunicazione gli uni con gli altri e un’importante occasione per pianificare interventi di contenimento delle
specie esotiche infestanti utili al territorio, effettuati sul patrimonio forestale, nell’interesse della collettività.
Questi ultimi possono richiedere all’Ente di sviluppare il progetto di compensazione su una o più proposte
contenute nell’Albo.
I progetti inseriti nell’albo possono essere finanziati sia dai richiedenti la trasformazione del bosco che
provvedono ad effettuare direttamente l’intervento di compensazione, oppure dall’ Ente forestale coi proventi
delle monetizzazioni compatibilmente con le norme vigenti per le erogazioni di aiuti e contributi al settore
forestale e ambientale. In questo caso l’ente forestale stabilisce autonomamente come individuare le
proposte da finanziare in via prioritaria.
15
11- RIFERIMENTI NORMATIVI ED AUTORIZZAZIONI NELL’IMPIEGO DI PRODOTTI FITOSANITARI
L’utilizzazione di prodotti fitosanitari in aree boscate deve essere autorizzato dalla Regione Lombardia, così
come disciplinato nella L.R. n. 31/2008 al comma 8 dell’art. 45 “Protezione dagli incendi boschivi e difesa
fitosanitaria” che vieta il ricorso alla lotta chimica non autorizzato dalla Regione per motivi di pubblica utilità e
comunque con la previsione di presidi finalizzati alla salvaguardia dell’ecosistema forestale.
L’autorizzazione viene rilasciata dalla Regione Lombardia, previo parere favorevole della Direzione Generale
della Sanità - ASL di Milano e dopo la presentazione di un progetto di massima degli interventi di
contenimento che prevedono l’utilizzo di prodotti fitosanitari.
Altri riferimenti all’utilizzo localizzato di erbicidi per la difesa da piante alloctone invasive sono compresi
anche nella L.R. n. 10/2008 al comma 10 dell’art. 5 “Conservazione e gestione della vegetazione ai fini
faunistici”, che permette l’impiego localizzato di erbicidi, secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente,
previa redazione e approvazione di un progetto specifico da parte di un tecnico qualificato, nell’ambito di
progetti di gestione naturalistica finalizzati al mantenimento o all’incremento della biodiversità naturale, con
particolare riferimento alla gestione della vegetazione erbacea o di ecotoni e alla difesa da piante alloctone o
invasive.
I prodotti chimici da impiegarsi per la lotta contro le infestanti devono essere registrati dal Ministero della
Sanità e l’uso che si intende svolgere deve essere espressamente riportato sull’etichetta del prodotto.
12- SENSIBILIZZAZIONE DELLE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
L’inquinamento ecologico della vegetazione autoctona, causato dall’insediamento di specie alloctone
invasive è un fenomeno molto poco conosciuto e spesso viene contrastato con metodi poco efficaci e
impropri.
Necessaria, dunque, sarà l’adozione di un adeguato piano di comunicazione, strumento da attivare per
sensibilizzare la popolazione, gli operatori e le amministrazioni locali, al fine di incentivar la scelta di soluzioni
di intervento compatibili con il contrasto alla diffusione delle specie invasive, nella gestione selvicolturale o
agricola, così pure nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree pubbliche o degli ambiti di rispetto
dei servizi di pubblica utilità.
Questo studio ha permesso la definizione di linee guida e indicazioni efficaci per la lotta e il contenimento
delle infestanti con l’obiettivo di ripristino e conservazione delle condizioni naturali e quindi della biodiversità.
A tal proposito, sono state redatte le “schede misure di contenimento delle alloctone infestanti” che, in modo
molto sintetico, esprimono per ognuna delle specie infestanti censite:
Problematiche;
Prevenzione;
Protocollo di contenimento
− Lotta meccanica
− Lotta chimica
− Lotta combinata
13- PIANO DI MANUTENZIONE
Per la riqualificazione ambientale dei siti è previsto un piano di manutenzione annuale delle aree soggette a
bonifica e dei nuovi impianti forestali ricostituiti, di durata quinquennale, consistente in:
1. manutenzione per il controllo delle infestanti (decespugliamento e eradicazione delle giovani piantine che
si sono rinnovate dalle ceppaie e/o dalle piante precedentemente tagliate e/o trattate con prodotti
chimici);
2. eventuali ulteriori cicli di diserbo chimico se la tipologia di contenimento dell’infestante adottato non
dovesse esaudire i risultati attesi;
3. Manutenzione dei nuovi impianti forestali (irrigazione di soccorso delle piantine, eventuali cicli di
concimazione, risarcimento delle fallanze se maggiori al 10% dell’intero impianto come da R.R. 5/2007,
rimozione dei tubi shelter e di pali tutori).
16
14- VANTAGGI E BENEFICI DEL PROGETTO E DELLE SUCCESSIVE PROGRAMMAZIONI DI
INTERVENTO
In un’epoca in cui la conservazione della biodiversità e degli ambienti naturali e semi-naturali è di primaria
importanza, diventa un impegno di primo piano affrontare la problematica delle invasioni vegetali. Un piano di
intervento deciso contro l’espansione delle specie alloctone invasive garantisce un miglioramento della
valenza naturalistica dei luoghi e un aumento della variabilità ambientale e della biodiversità, contrastando
un’ulteriore diffusione delle specie esotiche infestanti.
Il presente censimento ha consentito, inoltre, di acquisire informazioni specifiche sulle formazioni forestali del
territorio del Parco, da recepire nella pianificazione forestale (PIF) di prossima redazione.
La redazione di un efficace protocollo di contenimento favorirà la sensibilizzazione riguardo a una
problematica, finora troppo trascurata, da parte di tutta la popolazione e delle amministrazioni locali che
potranno gestire autonomamente le attività di contenimento collaborando ad arricchire il patrimonio naturale
e salvaguardando la vegetazione locale autoctona.
15- STIMA DEI PREZZI UNITARI PER GLI INTERVENTI DI CONTENIMENTO
Nell’allegato 1 è riportata una tabella dei costi unitari delle varie operazioni previste nelle azioni di
contenimento: I prezzi fanno riferimento all’ultima versione aggiornata di prezziari ufficilali del settore del
verde e foreste (Prezziario Regionale forestale,Prezziario Assoverde, Prezziario Regionale Opere
Pubbliche).
L’elenco prezzi costruito favorirà una facile e veloce stima dei costi che si dovranno affrontare per ogni
intervento di contenimento in proporzione alla grandezza dell’areale ed alla tipologia degli interventi scelti per
il contrasto delle alloctone.
16- SPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE DA IMPIEGARE PER LA RICOSTITUZIONE DELLA
VEGETAZIONE
Nell’allegato 2 e nell’allegato 3 sono riportate le tabelle con elencate rispettivamente le specie arboree ed
arbustive che dovranno essere scelte ed utilizzate nelle operazioni di rinnovazione artificiale e di
ricostituzione boschiva per implementare ed arricchire la biodiversità del sito, in modo da colmare i vuoti
biologici eventualmente presenti nelle aree di intervento e ricostituire la vegetazione laddove le operazioni di
contenimento ed eradicazione permanente delle specie infestanti si possano dichiarare concluse.
Come previsto nel R.R. n. 5/2007 tutto il materiale vegetale utilizzato per i nuovi impianti deve essere
certificato e garantito in conformità al dlgs n.386/2003 “Commercializzazione dei materiali forestali e di
propagazione” e al dlgs n.214/2005 “misure contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi
nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali”, nonché corredato da:
• certificato principale d’identità;
• passaporto delle piante dell’Unione europea sullo stato fitosanitario del materiale di propagazione.
17- REDAZIONE DI SCHEDE CON MISURE DI CONTENIMENTO DELLE SPECIE INFESTANTI
Nell’allegato 3 sono riportate 10 schede con le misure di contenimento per ognuna delle specie esotiche
invasive censite, che danno una descrizione delle specie e forniscono informazioni riguardanti :
• il numero di focolai censiti;
• la tipologia di diffusione della specie;
• i comuni interessati dall’infestazione;
• gli ambienti naturali, la distribuzione;
• le problematiche e i pericoli;
• le misure di prevenzione e di lotta ;
• il protocollo di contenimento.
Tali schede assumeranno un’importante ruolo nell’azione di contrasto alle alloctone infestanti poiché saranno
lo strumento guida per la scelta di soluzioni di intervento che dovranno essere diffuse per sensibilizzare sia le
amministrazioni locali che la popolazione per la gestione selvicolturale e agricola e nella manutenzione
ordinaria e straordinaria di qualsiasi contesto territoriale, incentivando la tutela, salvaguardia e valorizzazione
della biodiversità locale.
17
18- SPERIMENTAZIONE E MONITORAGGIO DELLE MISURE DI CONTENIMENTO SU AREE
CAMPIONE
I metodi di lotta alle infestanti proposti nelle schede redatte, saranno testati su aree campione scelte che
dovranno essere delimitate con nastro da cantiere bianco e rosso e opportunamente segnalate tramite
l’installazione di pannelli informativi che definiscano il tipo di progetto, l’attività sperimentale svolta e i tempi
necessari per l’intero monitoraggio. Ciò favorirà uno studio approfondito sul campo delle metologie di
contrasto proposte e la definizione dell’efficacia di queste. Questa attività di monitoraggio che si svolgerà
contemporaneamente e parallelamente agli interventi di contenimento proposti nelle schede permetterà di
perfezionare e ottimizzare strategie di controllo sempre più mirate ed efficaci.
Le aree campione individuate spesso sono localizzate su terreni di proprietà privata.
E’ stato, quindi, predisposto un modulo di consenso allo svolgimento degli interventi previsti per il
contenimento delle specie alloctone infestanti su terreni privati (Allegato 4) che dovrà essere compilato e
sottoscritto dal proprietari del fondo
Le aree campione già individuate e proposte per le sperimentazioni sono riportate qui sotto:
A) – AREA CAMPIONE 1
Comune: Cornate d’Adda
Località: Porto d’Adda Superiore – Oasi dell’Adda
Tipo infestazione: macroarea di ailanto
18
B) – AREA CAMPIONE 2
Comune: Robbiate
Località: Duraga
Tipo infestazione: areale medio di ailanto
C) – AREA CAMPIONE 3
Comune: Cisano Bergamasco
Località: Cascina Broseta – Torrente Sonna
Tipo infestazione: macroarea di ailanto
19
D) – AREA CAMPIONE 4
Comune: Cornate d’Adda
Località: Porto d’Adda Inferiore – C.le Esterle
Tipo infestazione: macroarea di ailanto
E) – AREA CAMPIONE 5
Comune: Medolago
Località: Campo sportivo
Tipo infestazione: macroarea di ailanto
20
F) – AREA CAMPIONE 6
Comune: Solza
Località: Cimitero
Tipo infestazione: macroarea di gelso da carta
G) – AREA CAMPIONE 7
Comune: Imbersago
Località: Depuratore
Tipo infestazione: macroarea di poligono del giappone
21
H) – AREA CAMPIONE 8
Comune: Calusco d’Adda
Località: Vanzone alta – cuore del bosco nei pressi di un terreno terrazzato coltivato
Tipo infestazione: macroarea di quercia rossa
I) – AREA CAMPIONE 9
Comune: Vaprio d’Adda
Località: Villa Castelbarco
Tipo infestazione: macroarea di fitolacca americana
22
L) – AREA CAMPIONE 10
Comune: Medolago
Località: Campo sportivo
Tipo infestazione: macroarea di bambù
M) – AREA CAMPIONE 11
Comune: Paderno d’Adda
Località: tratto naviglio di Paderno in asciutta a sud della Conchetta
Tipo infestazione: macroarea di buddleja
23
N) – AREA CAMPIONE 12
Comune: Brivio
Località: Palude di Brivio – passerella osservatorio area Smaltiriva
Tipo infestazione: macroarea di poligono del giappone
24
Alleg. 1 – ELENCO PREZZI per interventi contenimento infestanti
Diametro medio fusto a 1,30 >50 cm
Cad. 321,69
PREZZO
U.M.
RIF.
UNIT.
(€)
PREZZO
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
U.M.
RIF.
UNIT.
Aratura del terreno (fino a 50 cm di profondità) eseguito con trattrice fino
a 75(€)
kW.
TIPO OPERAZIONE
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
TIPO OPERAZIONE
ARATURA
Prezziario
Pratica da effettuare sugli individui con diametro > o = a 5cm; consiste nella rimozione
di una
regionale
mq strato
0,03 di legno,
stretta striscia di fusto, comprendente corteccia, cambio e un sottile
disposta
forestale 2011
attorno all’intera circonferenza di una pianta in piedi (all’altezza di 1-1,2 m).
Erpicatura incrociata o fresatura eseguita con trattrice fino a 52 kW.
Analisi prezzi
Cad. 2,29
CERCINATURA
ERPICATURA
Prezziario
SPENNELLATURA/
SPUGNATURA
RULLATURA
DISERBANTE
LOTTA CHIMICA
COPERTURA CON
TELO
PACCIAMANTE
DISERBO
SU CHIOMA
Consiste nella spennellatura/spugnatura della superficie scortecciata
(cercinatura)
o delle
regionale
mq 0,02
2011
sezioni di taglio delle piante o ceppaie, con uno dei prodotti chimici previsti forestale
(a scelta
tra
Glyphosate, Tordon, Evade).
Rullatura del fondo eseguita con trattrice fino a 75 KW.
Se ceppaia molto fitta e polloni di diametro < 5 cm
mq
0,7
Analisi
Analisi prezzi
prezzi
mq
0.02
Se polloni o piante isolate con diametro > 5cm
Cad. 0,3
Telo
pacciamante
drenante
in polipropilene
110 gr/mq, per
fornitura
posa in compresa
opera su
Diserbo
chimico con
erbicida
registrato eda autorizzato
tale eimpiego,
terreno
preparato
per
la
messa
a
dimora
di
piante,
compreso
l'ancoraggio
al
suolo
con
l’eradicazione e l’asporto della vegetazione di risulta. Il costo di questo escluso. Le tipologie
picchetti
metallici,
escluso
ogni
onere
per
la
messa
a
dimora
delle
piante.
di diserbanti da applicare sono a scelta tra: glyphosate, tordon, evade.
mq
ERBACEE/ARBUSTIVE
CONCIMAZIONE
IRRIGAZIONE
SOCCORSO
SFALCIO
VEGETAZIONE
INFESTANTE
ARBOREE
RICOSTITUZIONE SOPRASSUOLO FORESTALE/MANUTENZIONE IPIANTO
TAGLIO
INFESTANTI
MESSA A DIMORA
PIANTINE FORESTALI
RISARCIMENTO
FALLANZE
Prezziario
Prezziario
Assoverde
Assoverde
2010-2012
2010-2012
Consiste
nel fare
iniezioni
prodottipiantine
chimici infestanti,
nel troncomeglio
di piante
con diametro
5cm.
Asportazione
manuale
delledigiovani
se realizzata
con >terreno
Applicazione
al colletto
delle ceppaiedella
vitali,maggior
tramite esecuzione
con trapano
a batteria
di 1-4Il
umido, procedendo
all’estirpazione
parte possibile
di apparato
radicale.
fori
(in funzione
del diametro)
di diametro
mmdi epolietilene
introduzione
siringone
in
materiale
eradicato
dovrà essere
posto in14-24
sacchi
da mediante
tenere chiusi
fino al
plastica
canula
in gomma di degli
3-4 cc abbruciamenti,
in ciascun foro diin prodotto
tra: Glyphosate,
momentocondella
realizzazione
modo adascelta
evitare
l’eventuale
Evade
o Tordon.post-mortem.
disseminazione
Analisi prezzi
Cad.
1,02
Analisi prezzi
mq
2,19
ERADICAZIONE
ENDOTERAPIA
MANUALE
TUBI ANTILEPRE
4,52
0,31
Fornitura
e piantagione
di essenze
in copertura
vasetto o alveolo,
compresa
Decespugliamento
di terreno
con arboree
pendenzao arbustive,
<20%, con
della vegetazione
l’apertura
di
buca
40
x
40
cm;
collocamento
a
dimora
delle
piante;
compresa
la
ricolma
tura e
infestante prevalentemente cespugliosa e sviluppo in altezza della stessa < a 1 m, eseguito
la
compressione
del
terreno;
fornitura
e
posa
di
tutore
(bambù);
prima
irrigazione
(20
con trattrice di media potenza (59-89 kW) e trinciastocchi o trincia forestale.
l/pianta); compreso oneri per picchettamento e allineamento.
Prezziario
Specie
della Tab.1-Tab.2(specie da impiegare
per
Altezza riportate
infestanti nell’elenco
< 1m
mq
0,04il rimboschimento),
regionale
piante in vaso di diametro 18-20 cm di età minima di 2 anni.
forestale 2011
Altezza infestanti > 1m
mq
0,06
Prezziario
Assoverde
Cad. 6,47
Decespugliamento di area boscata, invasa da rovi, arbusti ed erbe infestanti
con
2010-2012
salvaguardia
dell’eventuale
rinnovazione
arborea
ed
arbustiva
naturale
eseguito
con
Fornitura e posa in opera di protezione antilepre tipo “tubo shelter” in polipropilene; h. 60 cm.
decespugliatore (alta densità di infestanti, altezza superiore a 1 m e copertura terreno
Prezziario
superiore al 90 %) con raccolta e trasporto in discarica o altro luogo indicato dalla
D.L. dei
Assoverde
Cad. 1,93
materiali di risulta.
2010-2012
con
pendenza media
inferiore
al 50 per
%, piantine forestali con 20
mqgr di concime
1,02
Concimazione
manuale
localizzata
chimico
e 200
Prezziario
Assoverde
gr di stallatico secco.
2010-2012
con pendenza media maggiore al 50 %,
Prezziario
mq
1,26
regionale
Cad. 0,36
forestalee2011
Disboscamento con taglio di alberi di almeno 5 cm di diametro compreso sfrondamento
Risarcimento
pianteeseguito
su precedente
rimboschimento, comprensivo della riapertura manuale
carico su autocarro
a mano.
delle buche, messa a dimora delle piantine in contenitore, reinterro ed eventuale
Eseguito
a mano
Prezziario
mq piantine
17,93forestali
sistemazione
della protezione individuale. Parametri di riferimento:
in
regionale opere
contenitore di diametro 18-20 cm di età minima di 2 anni (Tab. 1-Tab.2).
pubbliche 2011
Eseguito con mezzi meccanici
mq
3,79
Prezziario
regionale
Cad. 3,64
Abbattimento di pianta (latifoglia o conifera), tramite recisione a livello del suolo
e caduta
forestale
2011
guidata,
compresi
la
sramatura,
la
depezzatura,
l’allestimento
sul
letto
di
caduta
e
Irrigazione di soccorso da effettuarsi nella stagione estiva prevedendo l’utilizzo di 20 litri di
l’allontanamento,
esclusa laal rimozione
radicale edi l’onere
di smaltimento
del
acqua
per pianta distribuiti
piede delladell’apparato
stessa, comprensivo
ogni onere
necessario per
materiale.
l’approvvigionamento
e la distribuzione.
Diametro medio fusto a 1,30 < 15 cm
Prezziario
Cad. 43,64
Prezziario
Assoverde
Cad. 0,53
regionale
2010-2012
15cm<diametro medio fusto a 1,30 < 25 cm
forestale
2011
Cad. 102,42
Sfalcio della vegetazione infestante eseguito con trattore e trincia sull’interfila e
25cm<diametro dell’operazione
medio fusto a 1,30
50 cm
completamento
sulle< file
con decespugliatore. Cad. 202,85
25
MANODOPERA
Operaio comune
Operaio specializzato
mq
0,05
Ore
Ore
14,86
17,22
Prezziario
regionale
forestale 2011
Prezziario
regionale
forestale 2011
26
Alleg. 2 - Tab. specie arboree per nuovi impianti
N°
NOME SCIENTIFICO
NOME ITALIANO
1
Acer campestre
Acero campestre
2
Acer platanoides
Acero riccio
3
Acer pseudoplatanus
Acero di monte
4
Alnus glutinosa
Ontano nero
5
Carpinus betulus
Carpino bianco
6
Castanea sativa
Castagno
7
Celtis australis
Bagolaro
8
Ficus carica
Ficus carica (coltivato da 2000 anni-naturalizzato)
9
Fraxinus ornus
Orniello
10
Fraxinus excelsior
Frassino maggiore
11
Malus sylvestris
Melo selvatico
12
Morus nigra
Gelso nero
13
Morus alba
Gelso bianco
14
Ostrya carpinifolia
Carpino nero
15
Pyrus communis
Pero (coltivato da 2000 anni-naturalizzato)
16
Populus alba
Pioppo bianco
17
Populus nigra
Pioppo nero
18
Populus tremula
Pioppo tremolo
19
Platanus acerifolia
Platano comune
20
Prunus avium
Ciliegio
21
Quercus cerris
Cerro
22
Quercus robur
Farnia
23
Quercus petrea
Rovere
24
Quercus pubescens
Roverella
25
Salix alba
Salice bianco
26
Salix caprea
Salicone
27
Salix eleagnos
Salice eleagno
28
Salix triandra
Salice da ceste
29
Salix purpurea
Salice rosso
30
Salix fragilis
Salice fragile
31
Tilia cordata
Tiglio selvatico
32
Tilia platyphyllos
Tiglio nostrano
33
Ulmus glabra
Olmo montano (raro ma presente – naturalizzato)
34
Ulmus minor
Olmo campestre
35
Juglans regia
Noce (coltivato dal 100 a.c. – naturalizzato)
27
Alleg. 3 – Tab. specie arbustive per nuovi impianti
N°
NOME SCIENTIFICO
NOME ITALIANO
1
Berberis vulgaris L.
Crespino
2
Cornus mas L.
Corniolo
3
Cornus sanguinea L.
Sanguinello
4
Corylus avella L.
Nocciolo
5
Crataegus monogyna Jacq.
Biancospino comune
6
Crataegus oxyacantha L.
Biancospino selvatico
7
Euonimus europaeus
Evonimo, fusaggine, beretta del prete
8
Frangula alnus Miller
Frangola
9
Ligustrum vulgare L.
Ligustro
10
Prunus spinosa L.
Prugnolo
11
Rhamnus catharticus L.
Spinocervino
12
Rosa canina L. sensu Bouleng
Rosa canina
13
Rosa gallica L.
Rosa gallica
14
Rosa sempervirens L.
Rosa di San Giovanni
15
Sambucus nigra L.
Sambuco nero
16
Sarothamnus scoparius, Cytisus S. (L.)
Ginestra dei carbonai
17
Viburnum lantana L.
Lantana
18
Viburnum opulus
Pallon di maggio
28
Alleg. 4 –Autorizzazione per svolgimento sperimentazioni su aree
private
Lì________________, il____________
Spett.le
PARCO ADDA NORD
c/o Villa Gina
Via Padre Benigno Calvi, 3
20056 TREZZO SULL’ADDA
Consenso allo svolgimento degli interventi previsti per il contenimento delle
OGGETTO:
specie alloctone infestanti su terreni di proprietà privata.
Si informa con la presente che il sottoscritto ___________________________________________
nato a _______________________________prov. di_____________ , il ___________________ ,
residente a __________________________________ in via _____________________________,
recapito telefonico_____________________________________ ,
dichiara di consentire la realizzazione degli interventi previsti per la sperimentazione di
contenimento delle specie alloctone infestanti che verranno effettuati da personale tecnico abilitato
dell’Ente
Parco
nel
terreno
di
mia
proprietà
localizzato
nel
Comune
di
_______________________________________ località________________________________ ,
foglio________________ mappale__________________________________________________ .
Cordiali saluti,
______________________
Parco Adda Nord - Villa Gina - Concesa - Via Padre Benigno Calvi, 3 - 20056 Trezzo sull’Adda - Tel. 029091229 – 029090766 Fax
029090096 e-mail: [email protected] - PEC: [email protected] – Codice Fiscale 91507180155 –
c/c postale n. 10499200
29
Alleg. 5 – Schede misure di contenimento infestanti
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- AILANTO, ALBERO DEL PARADISO
Ailanthus altissima Miller (Famiglia: Simaroubaceae)
N° FOCOLAI CENSITI:
272
COMUNI: 24
Areali Micro
46
Areali Medi
34
Areali Macro
56
Nuclei Lineari
41
Piante Isolate
95
Airuno, Bottanuco, Brivio, Calco,
Calusco d’Adda, Canonica d’Adda,
Capriate S. Gervasio, Cassano
d’Adda, Cisano B., Cornate d’Adda,
Fara G. d’Adda, Garlate, Imbersago,
Lecco, Medolago, Paderno d’Adda,
Pontida, Robbiate, Suisio, Trezzo
sull’Adda, Truccazzano, Vaprio
d’Adda, Vercurago, Villa d’Adda.
PROBLEMATICHE
La specie si diffonde molto efficacemente grazie ai rizomi; è difficilmente controllabile.
Costruzioni: l'Ailanto colonizza facilmente le zone edificate e può provocare danni ai manufatti.
Natura: cresce molto velocemente e si diffonde con grande efficacia grazie agli stoloni sotterranei. Forma
popolamenti densi in grado di produrre un forte ombreggiamento che riduce o impedisce la crescita delle
specie indigene. Le samare sono trasportate dal vento e consentono una rapida colonizzazione di nuove
stazioni.
Persone: la corteccia e le foglie possono provocare forti irritazioni cutanee (ailantina) e, al pari delle radici,
devono essere trattate solo con i guanti. Solo raramente il polline è allergenico.
Animali: le sostanze amare contenute nelle foglie le rendono poco appetibili; gli animali evitano l’Ailanto.
PREVENZIONE E LOTTA
La prevenzione ha un ruolo preponderante: Non diffondere né i semi né le piante. Impedire la crescita sui
tetti piani e nei giardini estensivi e sradicare le giovani piante prima che diventino troppo grandi. Se la pianta
è già presente è necessario evitarne l’espansione: tagliare le infiorescenze prima della formazione dei frutti
e strappare tutti i rigetti. Evitare di depositare in giardino pezzi di radici, non gettarli nel compost e non
consegnarli ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. Unicamente il compostaggio professionale con fase di
igienizzazione o il trattamento in un impianto di metanizzazione sono consigliati, altrimenti resta
l’incenerimento presso un impianto di incenerimento dei rifiuti. Seminare con specie indigene i terreni aperti
nelle vicinanze di individui di Ailanto.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m)
Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, considerato che basta anche solo
un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove piantine.
Taglio primaverile e autunnale (Piante giovani 1,5<h<3m)
Primo taglio/sfalcio del focolaio nel mese di maggio/giugno, comunque prima della fioritura, e secondo
taglio/sfalcio a settembre per almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le
piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e
la ramaglia ottenuta devono essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile:
incenerimento).
Cercinatura (Piante adulte h>3m)
Asportazione di un anello di corteccia, comprendente corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta
attorno all’intera circonferenza di una pianta in piedi per provocarne la morte.
30
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Utilizzo di sale antighiaccio su tagli o ferite (Piante adulte h>3m)
Copertura delle sezioni di taglio di piante o ceppaie o delle ferite da cercinatura con sale anti-ghiaccio,
sigillando i tagli con del nastro adesivo e l’ausilio di bottiglie di plastica che ne proteggono dal dilavamento.
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m)
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m)
Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con
trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante
siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma
anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo
tardo estivo-inizio autunnale.
Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m)
Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua
oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido
cloridrico (HCl) non diluiti.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m)
Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio
Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco
Taglio piante+Diserbo ricacci+Aratura profonda e Rimozione residui vegetali + Copertura con telo
spesso pacciamante
a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo;
b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale;
c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo;
d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero.
31
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- ACERO AMERICANO, A. NEGUNDO
Acer negundo L. (Famiglia: Aceraceae)
N° FOCOLAI CENSITI:
58
Areali Micro
4
Areali Medi
3
Areali Macro
3
Nuclei Lineari
12
Piante Isolate
36
COMUNI: 15
Bottanuco, Brivio, Canonica d’Adda,
Capriate S. Gervasio, Cassano
d’Adda, Cornate d’Adda, Fara G.
d’Adda, Imbersago, Medolago,
Paderno d’Adda, Robbiate, Suisio,
Trezzo sull’Adda, Truccazzano,
Vaprio d’Adda
PROBLEMATICHE
Pianta molto rustica, si accresce rapidamente e si diffonde molto efficacemente a causa della sua spiccata
capacità di disseminazione favorita dalla conformazione dei frutti alati (tipiche samare) facilmente
trasportabili dal vento.
Natura: Difficilmente controllabile, è’ dunque da considerarsi una pericolosa specie aliena molto infestante.
L’acero americano si diffonde efficacemente nello strato inferiore di alcuni tipi di foresta e minaccia la
vegetazione indigena: impedisce alla luce di raggiungere il suolo e ostacola la naturale rinnovazione di
specie autoctone.
PREVENZIONE
Evitare di piantare e disseminare questa specie. Eliminare dai giardini. Smaltire la ramaglia e tutte le parti di
risulta del taglio con bruciatura; non depositare in giardino, non gettare nel compost, non consegnare ai
servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un grande potere di rigenerazione.
Sarà opportuno procedere all’eradicazione di giovani piantine prima che diventino troppo grandi.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m)
Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate.
Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m)
Taglio delle piante preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura, ripetuto per
almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di
questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e la ramaglia ottenuta devono
essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento).
Cercinatura (Piante adulte h>3m)
Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente
corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la
morte.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m)
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
32
Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m)
Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con
trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante
siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma
anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo
tardo estivo-inizio autunnale.
Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m)
Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua
oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido
cloridrico (HCl) non diluiti.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m)
Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio
Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco
Taglio piante+Diserbo ricacci+Aratura profonda e Rimozione residui vegetali + Copertura con telo
spesso pacciamante
a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo;
b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale;
c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo;
d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero.
33
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- CILIEGIO TARDIVO, PRUGNOLO TARDIVO
Prunus serotina Ehrh. (Famiglia: Rosaceae)
N° FOCOLAI CENSITI:
3
COMUNI
Areali Micro
0
Brivio, Calco
Areali Medi
0
Areali Macro
0
Nuclei Lineari
0
Piante Isolate
3
PROBLEMATICHE
In Europa è stato introdotto come pianta ornamentale, ma negli ultimi 40 anni è diventato una delle specie
invasive più importanti dei margini forestali e nelle foreste.
Oltre una veloce diffusione per mezzo dei semi, ha una forte capacità di ricaccio anche da frammenti radicali o da
porzioni verdi rimaste nel terreno.
Natura: il Prugnolo tardivo si diffonde efficacemente nello strato inferiore di alcuni tipi di foresta e compete
per le risorse con specie vegetali autoctone: impedisce alla luce di raggiungere il suolo e ostacola il
ringiovanimento naturale. Può anche introdursi nelle formazioni aperte (per esempio nei prati magri) e
accelerare il cespugliamento. Produce cambiamenti nella qualità della lettiera.
Persone: Scorza dei semi sono tossici (contengono glucosidi cianogenici).
PREVENZIONE
Evitare la piantumazione come albero ornamentale o forestale in prossimità di aree boschive.
Consegnare le piante e le radici ai servizi di incenerimento dei rifiuti; non depositare in giardino, non gettare
nel compost e non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha
un grande potere di rigenerazione. La lotta chimica può rappresentare una buona opzione, ma richiede
un’autorizzazione e deve essere affidata a professionisti. Le zone trattate devono essere controllate per
parecchi anni.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m)
Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, considerato che basta anche solo
un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove piantine.
Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m)
Taglio delle piante preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura, ripetuto per
almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di
questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e la ramaglia ottenuta devono
essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento).
Cercinatura (Piante adulte h>3m)
Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente
corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la
morte.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m)
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
34
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m)
Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con
trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante
siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma
anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo
tardo estivo-inizio autunnale.
Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m)
Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua
oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido
cloridrico (HCl) non diluiti.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m)
Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio
Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco
35
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- GELSO DA CARTA
Broussonetia papyrifera L. (Famiglia: Moraceae)
N° FOCOLAI CENSITI:
53
Areali Micro
3
Areali Medi
5
Areali Macro
7
Nuclei Lineari
14
Piante Isolate
24
COMUNI: 19
Bottanuco, Brivio, Calco, Calusco
d’Adda, Canonica d’Adda, Capriate
S. Gervasio, Cassano d’Adda,
Cisano B., Cornate d’Adda,
Imbersago, Medolago, Paderno
d’Adda, Robbiate, Solza, Suisio,
Trezzo sull’Adda, Truccazzano,
Vaprio d’Adda, Vercurago.
PROBLEMATICHE
E’ una pianta rustica, indifferente al substrato, sopporta il freddo e posizioni scarsamente luminose ed ha
una elevata capacità di emissione di polloni.
Natura: è una pianta rustica, sopporta molto bene il freddo e posizioni scarsamente luminose ed ha una
elevata capacità di emissione di polloni. Difficilmente controllabile, si diffonde molto velocemente formando
densi popolamenti in grado di produrre forte ombreggiamento e diventando facilmente dominanti nello strato
inferiore di alcuni tipi forestali, competendo per l’assorbimento di nutrienti con le specie autoctone, le quali,
vengono fortemente sottomesse.
PREVENZIONE
Evitarne la piantumazione in prossimità di boschi e foreste. Eliminare dai giardini. Sradicare le giovani
piantine prima che si accrescano troppo. Smaltire la ramaglia e tutte le parti di risulta del taglio con
bruciatura; non depositare in giardino, non gettare nel compost, non consegnare ai servizi di raccolta dei
rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un grande potere di rigenerazione. Sarà opportuno
procedere all’eradicazione di giovani piantine prima che diventino troppo grandi.
Piantumazione di specie arboree ed arbustive autoctone nelle radure formatesi dopo l’eliminazione delle
piante infestanti.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m)
Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate.
Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m)
Taglio delle piante preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura, ripetuto per
almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di
questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e la ramaglia ottenuta devono
essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento).
Cercinatura (Piante adulte h>3m)
Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente
corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la
morte.
PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi)
Il pascolo caprino e ovino pùò dare buoni risultati su superfici estese invase dal gelso della carta. Il pascolo
deve essere ripetuto almeno per 10 anni. Inizialmente il popolamento si riduce e per finire scompare.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m)
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
36
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m)
Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con
trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante
siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma
anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo
tardo estivo-inizio autunnale.
Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m)
Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua
oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido
cloridrico (HCl) non diluiti.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m)
Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio
Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco
Taglio piante+Diserbo ricacci+Aratura profonda e Rimozione residui vegetali + Copertura con telo
spesso pacciamante
a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo;
b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale;
c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo;
d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero.
37
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- QUERCIA ROSSA
Quercus rubra L. (Famiglia: Moraceae)
N° FOCOLAI CENSITI: 20
Areali Micro
4
Areali Medi
2
Areali Macro
2
Nuclei Lineari
3
Piante Isolate
9
COMUNI: 10
Airuno, Brivio, Cassano d’Adda,
Imbersago, Medolago, Robbiate,
Suisio, Trezzo sull’Adda, Vaprio
d’Adda, Villa d’Adda.
PROBLEMATICHE
Natura: è una specie rustica ed a crescita rapida, non mostra particolari problemi nei confronti della luce,
non ama però i terreni calcarei e sviluppa bene in suoli fertili ed impermeabili generando spesso un tappeto
di giovani piantine che si sviluppano velocemente in competizione con le specie autoctone che vengono
sottomesse.
A differenza di molte altre specie di querce europee, un’altra caratteristica importante è la sua resistenza al
all’ oidio che rende ancor più invulnerabile tale specie rispetto quelle autoctone.
PREVENZIONE
Nelle zone limitrofe a boschi e foreste è consigliabile rinunciare all’impiego ornamentale della specie, per
limitarne la diffusione, ma è anche importante prevenirne la crescita, sradicando le giovani piantine,
eliminando le ghiande e sostituendola con specie autoctone.
Smaltire la ramaglia e tutte le parti di risulta del taglio con bruciatura; non depositare in giardino, non gettare
nel compost, non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un
grande potere di rigenerazione. Sarà opportuno procedere all’eradicazione di giovani piantine prima che
diventino troppo grandi.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m)
Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate.
Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m)
Taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque
prima della fioritura, ripetuto per almeno 3-4 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e
le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale
di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente smaltito tramite bruciatura.
Cercinatura (Piante adulte h>3m)
Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente
corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la
morte.
Copertura con una plastica nera (Nuclei di rinnovazione 0<hz1,5)
Se la superficie infestata è in pianura si pùò procedere allo sfalcio delle giovani piantine insediatesi sul
terreno, seguito dalla copertura del popolamento con telo pacciamante nero, prima che le piante
ricomincino a vegetare. In questo modo è possibile contenere un popolamento, e impedire la crescita di
altre piante infestanti.
PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi)
Il pascolo caprino e ovino pùò dare buoni risultati su superfici estese invase da un tappeto di giovani
piantine di quercia rossa. Il pascolo deve essere ripetuto almeno per 5 anni. Inizialmente il popolamento si
riduce e per finire scompare.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m)
38
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m)
Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con
trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante
siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma
anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo
tardo estivo-inizio autunnale.
Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m)
Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua
oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido
cloridrico (HCl) non diluiti.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m)
Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio
Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco
39
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- BAMBU’
Bambuseae (Famiglia: Poaceae)
N° FOCOLAI CENSITI: 69
Areali Micro
29
Areali Medi
9
Areali Macro
5
Nuclei Lineari
15
Piante Isolate
11
COMUNI: 21
Bottanuco, Brivio, Calco,
Calolziocorte, Calusco d’Adda,
Canonica d’Adda, Capriate S.
Gervasio, Cassano d’Adda, Cornate
d’Adda, Fara G. d’Adda, Garlate,
Imbersago, Lecco, Olginate,
Paderno d’Adda, Robbiate, Suisio,
Trezzo sull’Adda, Truccazzano,
Vaprio d’Adda, Villa d’Adda.
PROBLEMATICHE
Costruzioni: Il bambù può provocare danni ai manufatti.
Natura: formano numerosi rizomi carnosi che hanno sviluppo strisciante o a cespo, da cui vengono prodotti
particolari fusti eretti, simili a canne flessibili, che portano numerose foglie sempreverdi;.è una specie rustica
e sviluppa bene in qualsiasi tipologia di terreno generando spesso una fitta boscaglia di giovani piantine che
si sviluppano velocemente in competizione con le specie autoctone che vengono sottomesse.
PREVENZIONE
Nelle zone limitrofe a boschi e foreste è consigliabile rinunciare all’impiego della specie.
E’ necessario smaltire tutto il materiale di risulta del taglio con bruciatura; non depositare in giardino, non
gettare nel compost, non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la
specie ha un grande potere di rigenerazione.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione
L’eradicazione del bambù, spesso, è possibile soltanto con l’utilizzo di mezzi meccanici, scavando per 5070 cm almeno di suolo per favorire la rimozione della fitta rete di radici carnose che si sono sviluppate.
Posizionamento di barriere contenitive
E’ consigliabile il posizionamento di barriere contenitive per l’apparato radicale formate da pannelli in PVC o
metallo posti ad una buona profondità, almeno 50-70cm per evitare sconfinamenti delle radici e dei polloni
di bambù, circoscrivendo e contenendo l’infestazione.
Taglio annuale ripetuto
Taglio delle piante e sfalcio continuo della rinnovazione ripetuto per almeno 5-6 anni: in questo modo i
rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque
indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente bruciato.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Giovani piantine 0<h<2m)
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate.
Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m)
Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua.
40
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- BUDDLEJA DI DAVID, ALBERO DELLE FARFALLE
Buddleja davidii Franch. (Famiglia: Buddlejaceae)
N° FOCOLAI CENSITI: 141
Areali Micro
16
Areali Medi
8
Areali Macro
6
Nuclei Lineari
38
Piante Isolate
73
COMUNI: 27
Airuno, Bottanuco, Brivio, Calco,
Calolziocorte, Calusco d’Adda,
Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio,
Cassano d’Adda, Cisano B., Cornate
d’Adda, Fara G. d’Adda, Garlate,
Imbersago, Lecco, Medolago, Monte
Marenzo, Olginate, Paderno d’Adda,
Pescate, Pontida, Robbiate, Suisio,
Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda,
Vercurago, Villa d’Adda.
PROBLEMATICHE
La Buddleja è frequente nei giardini e la si trova spesso in commercio.
Natura: si propaga vegetativamente grazie agli stoloni e sessualmente da seme (ogni pianta ne produce
fino a 3 milioni). I semi volano bene e sono trasportati dal vento su lunghe distanze; forma popolamenti
densi che soppiantano la vegetazione autoctona. È una pianta pioniera che colonizza volentieri banchi di
ghiaia e superficie aperte e impedisce l’arrivo di erbe, cespugli e alberi tipici. Dopo essersi stabilita prende il
sopravvento e diventa rapidamente dominante.
PREVENZIONE
Per prevenire l'espansione della Buddleja consigliamo di rinunciare all’impiego ornamentale.
Giardini: tagliare le infiorescenze prima della formazione dei semi. Per impedire la disseminazione,
nessuna parte della pianta deve essere gettata nel compost o consegnata ai servizi di raccolta dei rifiuti
verdi. E’ consigliato vivamente l’incenerimento del materiale verde di risulta da taglio o eradicazione. Nelle
vicinanze della Buddleja non è opportuno lasciare il terreno privo di vegetazione.
Natura: l'eliminazione di Buddleja dalle zone naturali richiede molto lavoro, dato che è necessario sradicare
ogni singola pianta, eliminando tutte le radici dal terreno, per evitare che la pianta rigetti. Dopo gli interventi
è buona regola controllare attentamente le aree trattate. È importante favorire la vegetazione spontanea e
non lasciare il suolo nudo: è necessario prevedere l’impianto di specie autoctone adatte.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m)
Per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, si riesce facilmente a strappare l’intera piantina.
Considerando, però, che basta anche solo un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove
piantine si consiglia di procedere all’eradicazione con l’aiuto di un piccone o una pala per garantire la
rimozione dell’intera pianta.
Taglio annuale ripetuto (Piante giovani 1,5<h<3m)
Taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione sviluppatasi preferibilmente nel mese di
marzo/aprile, comunque prima della fioritura (che inizia verso la fine di giugno e si protrae fino a fine
ottobre), ripetuto per almeno 4-5 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante
muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta
del taglio dovrà essere preferibilmente smaltito tramite bruciatura.
Copertura con una plastica nera (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,5)
Se la superficie infestata è localizzata in pianura si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi
sul terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile
contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti.
PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi)
Il pascolo caprino e ovino può dare buoni risultati su superfici estese invase da focolai di buddleja. Il pascolo
deve essere ripetuto almeno per 5 anni. Inizialmente il popolamento si riduce e per finire scompare.
41
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m)
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in piena attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante
a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo;
b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale;
c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo;
d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero.
42
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- FITOLACCA AMERICANA, UVA TURCA
Phytolacca americana L. (Famiglia: Phytolaccaceae)
N° FOCOLAI CENSITI: 225
Areali Micro
37
Areali Medi
8
Areali Macro
10
Nuclei Lineari
37
Piante Isolate
133
COMUNI: 25
Bottanuco, Brivio, Calco, Calolziocorte,
Calusco d’Adda, Canonica d’Adda,
Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda,
Cisano B., Cornate d’Adda, Fara G.
d’Adda, Imbersago, Lecco, Medolago,
Merate, Monte Marenzo, Olginate,
Paderno d’Adda, Pontida, Robbiate,
Suisio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano,
Vaprio d’Adda, Villa d’Adda.
PROBLEMATICHE
Pianta erbacea perenne, con grosso fittone fusiforme, e con fusto eretto lignificato alla base.
Natura: è una pianta ruderale, che cresce di preferenza in terreni incolti, bordi di strade, massicciate
ferroviarie, terrapieni, rive dei corsi d'acqua, in pianura e in collina; predilige terreni freschi e ricchi di humus.
Infestante e davvero tenace per le radici profonde. Dopo essersi stabilita prende il sopravvento e diventa
rapidamente dominante.
Persone/animali: le bacche contengono principi tossici corrispondenti a fitolaccatossina e saponine
triterpeniche ad essa collegate, alcaloide fitolaccina, istamine.
PREVENZIONE
L'eliminazione della fitolacca dalle zone naturali richiede molto lavoro, dato che per combatterla occorre
sradicarla avendo cura di eliminare anche i pezzi di radici che dovessero spezzarsi: se rimangono nel
terreno, la pianta si rigenera. Dopo gli interventi è buona regola controllare attentamente le aree trattate. È
importante favorire la vegetazione spontanea e non lasciare il suolo nudo: Il terreno occupato dalla fitolacca
dovrà essere prontamente ripantumato, con specie autoctone idonee, per garantire la copertura del terreno
ed evitare che si insedino nuovamente specie aliene non gradite.
Per impedire la disseminazione, nessuna parte della pianta deve essere gettata nel compost o consegnata
ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. E’ consigliato vivamente l’incenerimento del materiale verde di risulta da
taglio o eradicazione.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione
Per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, si riesce facilmente a strappare l’intera piantina.
Considerando, però, che basta anche solo un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove
piantine si consiglia di procedere all’eradicazione con l’aiuto di un piccone o una pala per garantire la
rimozione dell’intera pianta.
Taglio annuale ripetuto
Taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione sviluppatasi preferibilmente in primavera, comunque
prima della fioritura (che inizia nel mese di luglio e si protrae fino a fine ottobre), ripetuto per almeno 4-5
anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo
periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere
preferibilmente smaltito tramite bruciatura.
Copertura con una plastica
Se la superficie infestata è pianeggiante, si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi sul
terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile
contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
43
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m)
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in piena attività vegetativa (primavera e estate, da
maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi
della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento
fino a quando sono esauriti.
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante
a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo;
b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale;
c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo;
d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero.
44
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- INDACO BASTARDO
Amorpha fruticosa L. (Famiglia: Fabaceae)
N° FOCOLAI CENSITI: 23
Areali Micro
3
Areali Medi
1
Areali Macro
8
Nuclei Lineari
3
Piante Isolate
8
COMUNI: 8
Airuno, Bottanuco, Canonica d’Adda,
Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda,
Fara G. d’Adda, Truccazzano, Vaprio
d’Adda.
PROBLEMATICHE
Natura: può diventare dominante nelle foreste alluviali con influenza antropica, portando alla scomparsa
delle comunità vegetali indigene, in particolare in condizioni eutrofiche. Può invadere anche le foreste
alluviali intatte, ma i meccanismi di questa colonizzazione non sono per ora noti. Grazie alla simbiosi con
batteri del genere Rhizobium l’Indaco bastardo è in grado di fissare l’azoto atmosferico e quindi modifica i
livelli trofici dei suoli colonizzati.
I semi sono trasportati dalle acque ma si osserva anche una forte rigenerazione a partire da frammenti di
rami e di radici. La presenza di rotenone (una sostanza insetticida) limita gli attacchi dei parassiti esaltando
la rusticità della specie che colonizza velocemente modeste aree a scapito della vegetazione indigena.
Persone/animali: contiene una sostanza resinosa da cui si estrae "amorpha" usata come stomachica e
insetticida. La pianta può essere velenosa se pascolata.
PREVENZIONE
Non propagare né i semi né piccoli frammenti di fusto o di radici. Nei popolamenti stabiliti il taglio è efficace
unicamente in combinazione con l’uso di erbicidi (che però necessita di un’autorizzazione). Le giovani
piante devono essere strappate. Dato che i rami e le radici sono in grado di generare nuovi individui, essi
non devono assolutamente essere gettate nel compost o consegnate ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. Il
materiale di risulta dovrà essere smaltito tramite bruciatura per evitare lo sviluppo di nuove infestazioni.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1 m)
Per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, si riesce facilmente a strappare l’intera piantina.
Taglio annuale ripetuto (Piante giovani h>1 m)
Per popolamenti maturi è preferibile il taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione sviluppatasi
preferibilmente in primavera, comunque prima della fioritura (giugno/luglio), ripetuto per almeno 4-5 anni: in
questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono
comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente
smaltito tramite bruciatura.
Copertura con una plastica
Se la superficie infestata è pianeggiante, si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi sul
terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile
contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti
Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in piena attività vegetativa (giugno/luglio). Il
prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo
ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti.
45
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante
a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo;
b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale;
c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo;
d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero.
46
SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI
1- POLIGONO DEL GIAPPONE
Reynoutria japonica Houtt. (Famiglia: Poligonaceae)
N° FOCOLAI CENSITI: 3
Areali Micro
0
Areali Medi
1
Areali Macro
0
Nuclei Lineari
1
Piante Isolate
1
COMUNI: 2
Imbersago, Monte marenzo
PROBLEMATICHE
Natura: grande pianta vivace (alta 1-3 m) a crescita molto rapida, con fusti vigorosi, glabri, cavi, spesso
rossastri. Produce fusti sotterranei (rizomi) lunghi e robusti, capaci di svilupparsi in profondità. I frutti sono
rosso-bruni, lunghi ca. 4 mm, circondati da una membrana biancastra che facilita il trasporto aereo. E’ una
pianta rustica, indifferente al substrato, predilige stazioni ben soleggiate e ha un’elevata capacità di
emissione di polloni. Le infestazioni, infatti, costituiscono formazioni dense che minacciano la flora indigena.
Malgrado una grande adattabilità ecologica, preferiscono i bordi dei corsi d’acqua. In inverno i fusti seccano
e lasciano le rive esposte all’erosione. Le giovani piante sono sensibili al gelo e spesso soccombono alle
gelate tardive; viceversa, piccoli frammenti di rizomi di tutte le specie sono in grado di dare vita a nuovi
individui, anche se ubicati a tre metri di profondità.
Il fogliame denso impedisce alla luce di raggiungere il suolo e ostacola la crescita di specie indigene. La
crescita rapida, combinata alla moltiplicazione vegetativa porta alla formazione di popolamenti
monospecifici densi.
PREVENZIONE
I poligoni sono difficili da eliminare. Ogni pianta produce rizomi in un raggio di 7 m e fino a una profondità di
3 m. Bisogna cercare innanzitutto di non diffondere i rizomi: piccoli frammenti possono dare vita a nuovi
individui. Tutte le parti della pianta devono essere incenerite, in nessun caso compostate. Non propagare né
i semi né piccoli frammenti di fusto o di radici. Nei popolamenti stabiliti il taglio è efficace unicamente in
combinazione con copertura di l’uso di erbicidi (che però necessita di un’autorizzazione). Le giovani piante
devono essere strappate.
PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO
LOTTA MECCANICA
Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1 m)
Possibile soltanto per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate; per piante più mature è molto
difficile riuscire ad eradicare l’intero individuo senza spezzare le radici nel terreno, rilasciandone frammenti
nel terreno, considerato che l’apparato radicale si può sviluppare molto denso fino ad una profondità di 3
metri.
Taglio mensile
Falciare il popolamento ogni mese almeno per 5 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono e le piante
muoiono. Dopo 5 anni sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e i rigetti devono essere
eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento).
Taglio primaverile e autunnale
Un taglio nel corso del mese di giugno (che colpisce l’80% della biomassa) e un taglio a settembre
indeboliscono notevolmente le piante. Questo trattamento non consente di eliminare il popolamento, ma ne
impedisce l’espansione. Le piante tagliate e i rigetti devono essere eliminati adottando le misure di
sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento).
47
t
Copertura con telo pacciamante nero
Se la superficie infestata è pianeggiante, si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi sul
terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile
contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti.
PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi)
Il pascolo caprino e ovino può dare buoni risultati su superfici estese invase da focolai di poligono del
giappone. Il pascolo deve essere ripetuto almeno per 10 anni. Inizialmente il popolamento si riduce e per
finire scompare.
LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti
Applicare ripetutamente su chioma fino all’eliminazione: i rizomi rigettano dopo ogni applicazione ed è
quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. L’applicazione autunnale è spesso la
più efficace. In primavera i polloni e i rizomi sono indeboliti, il popolamento si riduce.
Utilizzare diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in
considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON).
Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi
di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate/inizio
autunno.
METODI DI LOTTA COMBINATI
LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario)
Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante
a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo;
b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale;
c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo;
d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero.
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