DAI PARCHI ALLA RETE ECOLOGICA REGIONALE Contributo alla Rete Ecologica Regionale attraverso il miglioramento ambientale ed il contenimento di specie vegetali alloctone in Aree prioritarie per la biodiversità ed elementi secondari della RER. Dai parchi alla Rete Ecologica Regionale - D.g.r. n. VIII / 010415 del 28/10/2009 E1 SINTESI, ELABORAZIONE DEI DATI RACCOLTI NEL CENSIMENTO DELLE SPECIE VEGETALI ESOTICHE COMPRESE NEL PARCO E PROGRAMMAZIONE DI MISURE DI CONTENIMENTO RELAZIONE TECNICA Trezzo sull’Adda, Giugno 2012 DOTT. DAVIDE SPINI Parco Adda Nord - Villa Gina - Concesa - Via Padre Benigno Calvi, 3 - 20056 Trezzo sull’Adda - Tel. 029091229 – 029090766 Fax 029090096 e-mail: [email protected] - PEC: [email protected] – Codice Fiscale 91507180155 – c/c postale n. 10499200 SOMMARIO 1- Svolgimento e conclusione del censimento delle specie alloctone infestanti ................................................. 3 2- Elaborazione e sintesi dei dati censiti ............................................................................................................ 3 3-Creazione di tabelle di frequenza.................................................................................................................... 4 4- Rappresentazioni grafiche delle distribuzioni statistiche ................................................................................ 8 5- Analisi dati e considerazioni finali……………………………………………………………………………………10 6- Programmazione delle diverse strategie di controllo delle infestanti............................................................ 11 7- Definizione delle priorità di intervento in relazione alle esigenze di conservazione ………………………......11 8- Reperibilità finanziamenti per le attività da eseguire post-progetto…………………………………………...…14 9- Esecutori degli interventi di contenimento………………………………………………………….…………… …15 10- Aggiornamento strumenti di pianificazione……………………………………………………………….……….15 11- Autorizzazioni nell’impiego di prodotti chimici diserbanti………………………………………………………..16 12- Sensibilizzazione del protocollo di contenimento……………………………………………………………......16 13- Piano di manutenzione……………………………………………………………………………………………...16 14- Vantaggi e benefici del progetto e delle successive programmazioni di intervento……………...…………..17 15- Stima dei prezzi unitari per gli interventi di contenimento………………………………………………………17 16- Specie arboree ed arbustive da impiegare per la ricostituzione della vegetazione…………………….…….17 17- Redazione di schede con misure di contenimento delle specie infestanti…………………………………….17 18- Sperimentazione e monitoraggio delle misure di contenimento su aree campione………………………….18 ALLEGATI Allegato 1 – Elenco prezzi per interventi contenimento infestanti……………………………………………….…25 Allegato 2 - Tab. specie arboree per nuovi impianti ……………………………………………………………..….27 Allegato 3 – Tab. specie arbustive per nuovi impianti ……………………………………………………..…….…28 Allegato 4 – Autorizzazione per svolgimento sperimentazioni su aree private.…………………………………..29 Allegato 5 - Schede misure di contenimento alloctone infestanti………………………………………………….30 2 1- SVOLGIMENTO E CONCLUSIONE DEL CENSIMENTO DELLE SPECIE INFESTANTI L’attività di censimento in programma per le specie alloctone infestanti, ha previsto un’indagine su tutto il territorio del Parco Adda Nord, in ambiti forestali, agricoli ed urbani, su una superficie complessiva di più di 7.000 ha, ove sono stati localizzati tutti i focolai e le infestazioni puntuali o estese delle stesse, riportando le informazioni su specifiche schede descrittive delle infestazioni rilevate, in dotazione dei rilevatori, nelle quali sono sintetizzati aspetti quantitativi e qualitativi per ogni comunità alloctona identificata. I dati raccolti sono stati elaborati e sintetizzati per la predisposizione e la programmazione di piani di lotta e contenimento. Data l’ampia estensione dell’area di intervento, le operazioni di monitoraggio e censimento sono state coordinate dall’ufficio Risorse naturali del Parco e svolte in stretta collaborazione con le guardie ecologiche volontarie del Parco Adda Nord che oltre a garantire un’ottima conoscenza del territorio, hanno consentito di formare 3 squadre operative che sono state in grado di monitorare l’intero territorio. L’inizio delle opera operazioni di monitoraggio e censimento è stato preceduto da un corso di formazione rivolto alle GEV interessate, organizzato e tenuto direttamente dai tecnici del Parco. Il monitoraggio delle infestanti è iniziato nel mese di luglio – agosto 2010 e si è concluso intorno al mese di settembre 2011. 2- ELABORAZIONE E SINTESI DEI DATI CENSITI Successivamente alla mappatura delle specie infestanti, i dati sono stati raccolti e archiviati in un foglio di lavoro elettronico (file excel) precedentemente predisposto dall’ufficio Risorse Naturali, che racchiude tutti i dati che sono riportati nelle schede descrittive compilate dai rilevatori in campo. Per ogni scheda numerata l’archivio elettronico raccoglie le seguenti caratteristiche: 1. CARATTERISTICHE DEL FOCOLAIO a) Specie; b) Tipologia focolaio; c) Tipologia areale; d) Età; e) Altezza; f) Diametro; g) Presenza di infiorescenze femminili 2. CARATTERISTICHE DELL’ AREALE a) Tipologia; b) Acclività del terreno; c) Presenza piante autoctone; d) Comune; e) Località; f) Punto di riferimento; g) N° tavola; h) N° quadrante; i) N° zona; j) Coordinate GPS Ad ogni scheda, inoltre, sono allegate tramite dei collegamenti ipertestuali tutte le fotografie associate al focolaio rilevato. Nella barra dei titoli della tabella di raccolta dei dati sono stati creati dei filtri automatici che consentono di selezionare soltanto i dati necessari, visualizzando solo le informazioni desiderate. L'applicazione di un filtro, infatti, consente alla zona in cui è contenuto l'archivio di contrarsi automaticamente mostrando i soli record che si riferiscono al dato specificato ed effettuando una sorta di sintesi dei dati che ci interessano. 3 3- CREAZIONE DI TABELLE DI FREQUENZA La sintesi dei dati analizzati ha successivamente favorito la costruzione di tabelle riassuntive che evidenziano meglio il grado di diffusione delle differenti tipologie di infestanti rilevate, associato alla tipologia di focolaio riscontrata (es: micro/media/macro area, nucleo lineare, piante singole – (vd. Tab.1) oltre alla localizzazione di ogni specie nei vari comuni censiti, associata alla tipologia di areale (es:agricolo, boschivo, ripariale, ruderale, urbano – vd. Tab.2). Le tabelle costruite esprimono le seguenti informazioni: 1- Totale schede compilate: 411 a) N° schede ufficio Risorse Naturali: 155 b) N° schede squadra Nord: 77 c) N° schede squadra centro: 124 d) N° schede squadra sud: 55 Le guardie ecologiche volontarie coinvolte nel progetto di censimento e monitoraggio delle specie alloctone infestanti sono state coordinate, in stretta collaborazione con l’Ufficio risorse Naturali, dall’ufficio Vigilanza del Parco che ha provveduto ad organizzare 3 gruppi di lavoro che rispettivamente hanno coperto la parte settentrionale, centrale e meridionale del territorio oggetto di studio. Le squadre, mediamente composti da 4-6 persone, sono state in grado di operare anche contemporaneamente sulle diverse zone del territorio assegnate. L’ufficio Risorse Naturali ha studiato ed elaborato una scomposizione di tutto il territorio interessato dall’indagine in 62 zone, in favorire una maggior semplificazione per le operazioni di monitoraggio. Ai rilevatori sono state assegnate le seguenti zone operative: 1- Gruppo Nord = 15 zone Dal ponte Visconti di Lecco al ponte di Brivio (entrambe le sponde idrografiche); 2- Ufficio Risorse Naturali = 26 zone Dal ponte di Brivio all’area Bagna (entrambe le sponde idrografiche); 3- Gruppo Centro = 10 zone Dall’area Bagna al ponte di Vaprio d’Adda (entrambe le sponde idrografiche); 4- Gruppo Sud = 11 zone Dal ponte di Vaprio d’Adda al confine con Parco Adda Sud. 2- N° totale infestazioni rilevate: 867 (Tab. 1) a) Infestazioni ailanto: 272 b) Infestazioni acero negundo: 58 c) Infestazioni gelso da carta: 53 d) Infestazioni ciliegio tardivo: 3 e) Infestazioni quercia rossa: 20 f) Infestazioni indaco bastardo: 23 g) Infestazioni fitolacca americana: 225 h) Infestazioni buddleja di David: 141 i) Infestazioni bambù: 69 j) Infestazioni poligono del giappone: 3- N° totale comuni del pan con infestazioni di specie infestanti: 30 (tab. 2) 4- N° infestazioni rilevate per ogni specie in relazione alla tipologia dell’areale TIPOLOGIA INFESTANTE 1 2 Ailanto Acero negundo TIPOLOGIA AREALE AGRICOLA BOSCHIVA RIPARIALE 48 9 139 27 63 17 URBANA 11 3 RUDERALE/ CAVA 10 2 4 TIPOLOGIA INFESTANTE 3 4 5 6 7 8 9 10 TIPOLOGIA AREALE AGRICOLA BOSCHIVA RIPARIALE 11 0 0 4 51 18 24 1 20 1 13 12 123 59 18 1 21 1 6 7 39 45 11 1 Gelso da carta Ciliegio tardivo Quercia rossa Indaco bastardo Fitolacca americana Buddleja di david Bambu' Poligono del giappone URBANA 2 0 1 0 9 14 13 0 RUDERALE/ CAVA 1 0 0 0 4 8 1 0 Tab. 1: Frequenza specie infestanti per tipologia di focolaio. TIPOLOGIA FOCOLAIO TIPO INFESTANTE AREALE NUCLEI LINEARI PIANTA ISOLATE GRUPPO RILEVAZIONE MICR. MED. MACR. ARBOREE 1 AILANTO TOTALE 2 ACERO NEGUNDO TOTALE 3 GELSO DA CARTA TOTALE 4 CILIEGIO TARDIVO TOTALE 5 QUERCIA ROSSA TOTALE 6 INDACO BASTARDO TOTALE 7 FITOLACCA AMERICANA TOTALE ARBUSTIVE 8 BUDDLEJA DI DAVID TOTALE 9 BAMBU' TOTALE 10 POLIGONO DEL GIAPPONE TOTALE 23 10 1 12 46 1 2 0 1 4 0 0 0 3 3 0 0 0 0 0 1 1 2 0 4 0 2 0 1 3 12 4 7 14 37 5 1 3 7 16 12 3 5 9 29 0 0 0 0 0 16 2 3 13 34 0 3 0 0 3 0 1 1 3 5 0 0 0 0 0 0 0 1 1 2 0 1 0 0 1 3 0 3 2 8 2 0 5 1 8 3 0 1 5 9 0 0 1 0 1 20 8 5 23 56 2 1 0 0 3 1 4 0 2 7 0 0 0 0 0 0 1 0 1 2 0 3 0 5 8 2 3 1 4 10 4 1 1 0 6 2 1 0 2 5 0 0 0 0 0 14 20 6 1 41 2 7 0 3 12 3 5 1 5 14 0 0 0 0 0 1 0 0 2 3 0 2 0 1 3 23 1 5 8 37 21 1 10 6 38 5 5 1 4 15 1 0 0 0 1 42 7 13 33 95 7 5 2 22 36 15 1 3 5 24 1 0 2 0 3 1 2 4 2 9 0 0 1 7 8 58 3 17 55 133 24 0 24 25 73 4 1 1 5 11 1 0 0 0 1 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 272 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 58 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 53 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 3 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 20 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 23 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 225 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 141 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 69 RISORSE NATURALI SUD NORD CENTRO 3 5 Tab. 2: Frequenza specie infestanti per tipologia di focolaio. COMUNI VILLA D'ADDA VERDERIO SUPERIORE VERCURAGO 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 TRUCCAZZANO VAPRIO D'ADDA TREZZO SULL'ADDA 0 3 1 6 2 0 2 8 2 12 0 2 2 8 11 0 0 0 0 2 0 4 1 0 0 0 11 12 16 27 0 1 0 2 0 0 0 4 0 6 0 0 1 2 2 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 6 4 8 1 1 1 1 0 0 0 4 0 1 0 2 2 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 3 7 1 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 5 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 6 SUISIO 0 1 0 7 0 2 0 1 1 0 1 11 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 SOLZA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ROBBIATE 0 2 0 11 0 4 0 0 0 0 0 17 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 PONTIDA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 PESCATE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 PADERNO D'ADDA MONTE MARENZO 0 2 0 6 0 2 0 0 0 0 0 10 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 3 OLGINATE MERATE 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MEDOLAGO LECCO 0 5 0 10 0 2 1 1 0 0 1 18 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 3 0 2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 MALGRATE IMBERSAGO TOTALE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 GARLATE QUERCIA ROSSA GALBIATE 5 FARA GERA D'ADDA TOTALE 0 6 0 2 21 3 1 0 6 0 1 1 0 0 0 3 28 10 0 2 0 0 2 3 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 4 5 0 1 0 1 5 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CORNATE D'ADDA CILIEGIO TARDIVO 0 1 0 2 0 12 0 1 0 2 0 18 0 0 0 2 0 6 0 0 0 1 0 9 0 1 0 0 0 7 0 1 0 0 0 9 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 CISANO BERGAMASCO 4 1 7 1 0 0 9 0 1 1 0 0 2 0 3 1 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CASSANO D'ADDA TOTALE 0 1 6 0 11 11 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 12 21 0 0 1 0 0 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 7 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CASIRATE GELSO DA CARTA CAPRIATE S. GERVASIO 3 CANONICA D'ADDA TOTALE 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 2 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 CALUSCO D'ADDA ACERO NEGUNDO 0 8 0 2 9 7 0 0 4 0 0 0 1 1 0 2 18 12 0 1 0 0 0 2 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 1 5 0 2 0 0 2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 4 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 1 CALOLZIOCORTE 2 CALCO TOTALE BRIVIO AILANTO BOTTANUCO 1 AIRUNO TIPO INFESTANTE TIPOLOGIA AREALE 0 3 AGRICOLA 0 5 BOSCHIVA 0 2 RIPARIALE 0 1 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 11 0 0 AGRICOLA 0 0 BOSCHIVA 0 0 RIPARIALE 0 0 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 0 0 0 AGRICOLA 0 0 BOSCHIVA 0 0 RIPARIALE 0 0 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 0 0 0 AGRICOLA 0 0 BOSCHIVA 0 0 RIPARIALE 0 0 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 0 0 0 AGRICOLA 0 1 BOSCHIVA 0 0 RIPARIALE 0 0 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 1 271 58 55 2 20 6 COMUNI PONTIDA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 5 2 2 0 0 0 0 3 9 0 0 0 1 3 5 0 0 0 0 3 6 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 7 36 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 9 0 2 0 0 0 0 1 12 0 0 0 0 1 2 0 0 1 0 2 2 0 2 0 1 0 0 0 2 0 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 33 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 2 0 1 0 0 0 2 0 8 0 2 0 0 0 1 0 0 0 4 0 7 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 33 0 0 0 0 2 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 2 2 6 1 0 10 2 8 5 3 4 2 0 0 1 0 0 24 6 12 2 0 1 5 0 0 5 0 2 0 0 0 2 0 0 14 0 3 5 3 0 3 0 2 0 0 1 0 0 2 1 0 0 9 3 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 74 32 68 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 AGRICOLA 0 0 BOSCHIVA 0 0 RIPARIALE 0 0 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 0 0 4 AGRICOLA 0 5 BOSCHIVA 0 1 RIPARIALE 0 1 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 11 0 2 AGRICOLA 0 4 BOSCHIVA 0 2 RIPARIALE 0 0 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 8 0 1 AGRICOLA 0 0 BOSCHIVA 0 1 RIPARIALE 0 1 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 3 0 0 AGRICOLA 0 0 BOSCHIVA 0 0 RIPARIALE 0 0 URBANA 0 0 RUDERALE/CAVA 0 0 0 34 VILLA D'ADDA PESCATE 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 3 VERDERIO SUPERIORE PADERNO D'ADDA 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 VERCURAGO OLGINATE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 8 0 1 0 0 0 0 0 11 0 0 0 8 0 0 0 0 0 0 0 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 34 VAPRIO D'ADDA MONTE MARENZO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 4 TRUCCAZZANO MERATE 0 0 0 0 0 0 4 13 1 0 0 18 3 7 1 0 0 11 3 1 1 0 0 5 1 0 1 0 0 2 61 TREZZO SULL'ADDA MEDOLAGO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 3 SUISIO MALGRATE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SOLZA LECCO 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 5 0 14 0 0 1 0 0 0 0 19 1 2 0 10 0 0 1 0 0 0 0 12 1 3 0 2 0 0 2 1 0 0 0 6 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 75 20 ROBBIATE IMBERSAGO TOTALE INFESTAZIONI TOTALI GARLATE POLIGONO DEL GIAPPONE GALBIATE 1 0 FARA GERA D'ADDA TOTALE 0 0 0 0 1 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 2 0 2 1 0 1 2 0 0 0 0 0 0 0 3 5 0 0 0 0 1 2 0 0 3 0 0 1 0 0 0 0 1 6 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 48 16 CORNATE D'ADDA BAMBU' CISANO BERGAMASCO 9 CASSANO D'ADDA TOTALE 3 1 7 0 2 0 0 0 0 0 12 1 4 0 13 9 1 3 0 0 0 0 18 12 4 0 6 0 7 1 0 0 0 0 17 1 1 0 0 5 0 1 0 0 0 0 1 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 77 35 CASIRATE BUDDLEJA DI DAVID CAPRIATE S. GERVASIO 8 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 13 1 1 0 2 0 7 6 3 0 3 0 0 3 3 2 0 0 0 1 1 3 0 0 1 0 0 0 0 0 21 11 8 5 5 0 1 1 0 0 0 2 5 3 1 1 2 0 0 6 2 2 0 0 0 2 1 5 0 0 1 0 0 0 0 2 7 12 4 8 2 0 3 0 1 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 3 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 3 5 1 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6 55 48 17 15 23 CANONICA D'ADDA TOTALE CALUSCO D'ADDA FITOLACCA AMERICANA CALOLZIOCORTE 7 CALCO TOTALE BRIVIO INDACO BASTARDO BOTTANUCO 6 AIRUNO TIPO INFESTANTE TIPOLOGIA AREALE 23 226 144 67 3 7 4- RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DELLE DISTRIBUZIONI STATISTICHE Con lo scopo di facilitare ed aiutare l’analisi ed il ragionamento, è stata creata una rappresentazione grafica, come tecnica di presentazione dei dati, che affianca la presentazione in forma tabellare. Le rappresentazioni grafiche costituiscono uno dei mezzi più efficaci, sia per descrivere in forma visiva i risultati delle numerose osservazioni riportate nelle schede descrittive compilate dai rilevatori, sia per scoprire relazioni e connessioni tra queste caratteristiche o tra le variazioni nel tempo e nello spazio dei fenomeni rilevati; inoltre, la rappresentazione grafica facilita l’intuizione. Per la rappresentazione della frequenza con cui sono diffuse le infestanti sul territorio è stato utilizzato un diagramma circolare o diagramma a torta che esprime le percentuali di diffusione di ogni specie – Grafico 1. Tramite istogrammi a barre, invece, sono state rappresentate le frequenze delle piante infestanti in relazione alla tipologia di sviluppo strutturale del focolaio – Grafico 2 (areale micro, areale medio, areale macro, nucleo lineare, pianta isolata) e alla tipologia di areale territoriale – Grafico 3 (agricolo, boschivo, ripariale, urbano, ruderale/cava) Grafico 1: percentuali di diffusione delle diverse tipologie di infestanti su tutto il territorio del Parco Adda Nord. PERCENTUALI INFESTANTI NEL PAN 16% 8% 0% 26% 32% 3% 2% 6% 7% 0% AILANTO ACERO NEGUNDO GELSO DA CARTA CILIEGIO TARDIVO QUERCIA ROSSA INDACO BASTARDO FITOLACCA AMERICANA BUDDLEJA DI DAVID BAMBU' POLIGONO DEL GIAPPONE 8 Grafico 2: Frequenze delle infestanti in funzione dello sviluppo strutturale del focolaio rilevato. FREQUENZA INFESTANTI PER TIPOLOGIA AREALE NEL PAN 140 120 100 80 LEGENDA AREALE MICR. 60 AREALE MED. AREALE MACR. 40 NUCLEI LINEARI PIANTA ISOLATE 20 0 POLIGONO DEL GIAPPONE BAMBU' BUDDLEJA DI DAVID FITOLACCA AMERICANA INDACO BASTARDO QUERCIA ROSSA CILIEGIO TARDIVO GELSO DA CARTA ACERO NEGUNDO AILANTO Grafico 3: Frequenze delle infestanti in relazione alla tipologia di areale territoriale. FREQUENZA INFESTANTI PER TIPO AREALE 140 120 AGRICOLA 100 BOSCHIVA RIPARIALE 80 URBANA 60 RUDERALE/CAVA 40 20 0 POLIGONO DEL GIAPPONE BAMBU' BUDDLEJA DI DAVID FITOLACCA AMERICANA INDACO BASTARDO QUERCIA ROSSA CILIEGIO TARDIVO GELSO DA CARTA ACERO NEGUNDO AILANTO 9 5- ANALISI DATI E CONSIDERAZIONI FINALI Dall’indagine svolta, attraverso la raccolta ed elaborazione dei dati emerge chiaramente che la specie infestante prevalentemente diffusa sul territorio compreso entro i confini del Parco Adda Nord risulta essere l’ailanto, che dal punto di vista ecologico, è molto resistente ed adattabile a qualsiasi tipo di condizione, ad un’ampia variazione dei parametri termici, idrici ed edafici. La forte rusticità, la veloce crescita della pianta e la capacità di vegetare in diverse condizioni ambientali, anche estreme, ha portato alla veloce diffusione della specie sulla gran parte della superficie del territorio del Parco, spesso a scapito della vegetazione locale. I maggiori focolai rinvenuti sono stati segnalati all’interno di aree o fasce boscate, in corrispondenza spesso di radure createsi a seguito di eventi naturali o artificiali, ad esempio vuoti che si sono generati per effetto della morte di gruppi di piante o fasce sottostanti reti di pubblica utilità (gasdotti, canali idrici, linee elettriche, ecc.). Molto consistenti anche i focolai rinvenuti in ambiente agricolo e lungo fasce ripariali, dove le sponde dei fiumi di torrenti o canali irrigui, rappresentano una via preferenziale per la propagazione di piante di ailanto, che sfruttano questi canali naturali aperti e liberi da barriere per la diffusione dei semi. Diversi focolai sono stati censiti anche in aree degradate, di cava e urbane evidenziando la peculiarità della specie a diffondersi su suoli difficili per l’insediamento di altre essenze autoctone. Considerevole, seppur più limitata rispetto l’ailanto, la presenza di buddleja o albero delle farfalle e della fitolacca americana, entrambe specie arbustive con forte tendenza di propagazione favorita dalla rusticità e dalla capacità di adattarsi a qualsiasi condizione. I dati raccolti evidenziano la frequente presenza di infestazioni areali di buddleja in aree boscate ma e lungo le fasce ripariali dove si diffonde abbondantemente seguendo un andamento lineare e invadendo in modo molto vigoroso e deciso le sponde, limitando così la crescita e la rinnovazione delle specie autoctone. La fitolacca maggiormente censita in zone boscate, si sviluppa bene anche in altre realtà territoriali, ad esempio le aree agricole e ripariali dove può superare i 2 metri di altezza. Meno diffusi sono i focolai costituiti da specie di acero negundo, gelso da carta o bambù che, in alcuni casi però, raggiungono superfici e areali di diffusione molto ampi (in particolare bambù e gelso da carta); ciò deve essere rilevante nella determinazione delle priorità per la lotta di contenimento. Le infestazioni di indaco bastardo, poligono del giappone e quercia rossa rilevate durante la fase del censimento corrispondono ad un numero ridotto; nonostante ciò sono stati rintracciati alcuni focolai degni di nota. I maggiori focolai di indaco bastardo sono stati segnalati nella parte meridionale del territorio del parco, mentre il poligono del giappone è più diffuso nell’ambito più settentrionale. Un modesto areale di poligono è stato segnalato lungo le sponde del laghetto situato tra il fiume Adda e il depuratore di Imbersago dove le piante, di età adulta sono molto fitte e assumono evidente carattere invasivo. Un altro areale consistente della stessa specie si trova all’interno della palude di Brivio nei pressi della passerella in legno che arriva all’osservatorio ornitologico, tra l’Adda e la ditta Smaltiriva. Anche in questo caso le piante sono diffuse in modo molto fitto ed ostacolano la ricrescita di specie autoctone e più pregiate. Da segnalare,inoltre, un’importante focolaio di quercia rossa che si estende su una macroarea nei boschi della zona alta della località Vanzone nel comune di Villa d’Adda, costituito da numerosissime piante mature che raggiungono altezze maggiori ai 15 metri e una fitta rinnovazione di giovani piantine che ricoprono gran parte dello strato arbustivo e del sottobosco. Le infestazioni di ciliegio tardivo, invece, sono molto rare; infatti, sono stati riscontrati solamente 3 focolai di questa specie alloctona. Si può facilmente affermare, dunque, il suo potenziale invasivo è da considerarsi trascurabile. I dati raccolti, verificati a campione, elaborati ed archiviati verranno predisposti piani sperimentali d’intervento atti al contenimento delle specie su aree campione, scelte tra quelle identificate e rappresentative di situazioni diversificate. Saranno poi redatte schede di sintesi che illustreranno dettagliatamente le fasi di sperimentazione da adottare per la riqualificazione ambientale dei siti. 10 6- PROGRAMMAZIONE DELLE DIVERSE STRATEGIE DI CONTROLLO DELLE INFESTANTI Le tipologie d’intervento da adottare verranno programmate in relazione a: • Tipologia della specie • Età della specie • Grado d’infestazione • Caratteristiche orografiche, geografiche ed ambientali della stazione Esistono metodi diretti di lotta che mirano a colpire la pianta stessa o a modificare l’ambiente e la fitocenosi da essa invasi, per renderli non più idonei alla sua permanenza. A seconda dei casi potrà rendersi utile agire tanto sulla capacità delle specie esotiche di invadere quanto sulla suscettibilità dell’area ad essere invasa. In estrema sintesi, i possibili metodi di intervento sono: • Meccanico,(taglio al colletto, cercinatura o eradicazione della specie); • Chimico, con ricorso a erbicidi selettivi o totali: - Irrorazione di prodotti chimici con pompa o atomizzatore spalleggiabile; - Applicazione di prodotti chimici alla corteccia basale; - Spennellatura con prodotti chimici delle superfici di taglio. 7- DEFINIZIONE DELLE PRIORITÀ DI INTERVENTO IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE DI CONSERVAZIONE DELLA NATURALITA’ DEL SITO Gli interventi di contenimento delle specie esotiche infestanti saranno programmati seguendo un ordine di vulnerabilità dei siti e di priorità di intervento definito sulla base dei dati raccolti ed elaborati e del calcolo del valore di pericolosità delle infestazioni, stimato attraverso un indice che si ottiene dalla sommatoria dei punteggi attribuiti ai diversi elementi di valutazione elencati nella tab. 1 e che definisce, appunto, l’emergenza di contenimento di un particolare focolaio in relazione al pericolo di pedità della biodiversità vegetale. Le azioni gestionali dovranno quindi interessare in maniera prioritaria quelle aree maggiormente minacciate e a rischio, prevedendo operazioni decise ed efficaci che, oltre a contenere e contrastare il focolaio, riescano a ripristinare e ricostituire la vegetazione autoctona colmando i “vuoti biologici” e gli spazi preferenziali per la formazione di “rotte” e vie di diffusione delle specie infestanti. I primi interventi di lotta dovranno necessariamente interessare gli areali e i nuclei lineari costituiti da specie infestanti di maggior estensione rilevati durante il censimento. Ciò favorisce l’attacco diretto al nucleo dei focolai più sviluppati ed invadenti, inibendo inizialmente la velocità e il potenziale di diffusione, e permettendo successivamente un controllo più mirato e preciso con l’obiettivo finale di reprimere totalmente l’infestazione e di ricostituire l’assetto vegetazionale autoctono incrementando la biodiversità del luogo. Un altro importante parametro da considerare per definire le priorità d’azione è la localizzazione del focolaio e la sensibilità del sito rispetto al rischio di perdita della biodiversità. Le fasce ripariali, le aree boscate e i complessi vegetazionali costituiti da essenze autoctone hanno un elevato valore biologico e naturale e con l’insediarsi di una specie esotica invadente il rischio di degrado del sito naturale risulta molto alto. Tuttavia nelle aree urbane, agricole, ruderali o di cava, e in generale nelle aree maggiormente antropizzate, solitamente la variabilità floristica è bassa e i complessi vegetazionali assumono una limitata valenza naturalistica. La plurispecificità della comunità vegetale del sito è dunque un’importante indicatore della sensibilità del luogo e determinante per la definizione dei luoghi prioritari per la lotta ed il contenimento delle alloctone. Anche la tipologia della specie infestante in relazione alla tendenza e al grado di invasività sono fattori preponderanti nella scelta degli interventi più urgenti da programmare per il controllo dei focolai. Altri elementi di valutazione per la definizione degli interventi di contenimento più urgenti sul territorio del parco sono l’esposizione alla luce del sito e l’esistenza di piste preferenziali di diffusione, come ad esempio radure o vuoti biologici all’interno di complessi vegetazionali e aree boscate oppure la presenza di elettrodotti, reti di pubblica utilità (reti telefoniche, metanodotti ecc.), reti viarie (ferrovie, strade e altri manufatti), canali, opere e sezioni idrauliche. L’esposizione del focolaio alla luce è una valutazione importante poiché può definire la tendenza all’espansione di un focolaio. Si consideri, infatti, che diverse tra le specie censite sono piante eliofile, cioè 11 “amanti del sole”; dunque un esposizione piena alla luce per questa categoria di infestanti favorisce uno sviluppo ottimale e veloce della vegetazione infestante. Dai dati raccolti emerge chiaramente che la pianta maggiormente diffusa e pericolosa per la conservazione della biodiversità risulta l’ailanto, indubbiamente la specie più tenace, rustica e difficile da combattere, presente in qualsiasi tipo di condizione e terreno; si moltiplica abbondantemente e velocemente per mezzo dei semi e dei rigetti basali, ha rapidissimo accrescimento e una straordinaria vigoria che impedisce la crescita di specie autoctone meno aggressive; i competitori vengono eliminati anche per mezzo di sostanze allelopatiche prodotte dalle radici e diffuse nel suolo. Si ritiene, dunque, che la maggior parte delle risorse finanziarie disponibili dovranno essere gradualmente impiegate per la lotta all’ailanto che richiede un numero maggiore di trattamenti di contenimento e maggiori costi di gestione. Pertanto, le risorse finanziarie disponibili dovranno essere impiegate nella seguente modalità: − 60 % per la lotta all’ailanto; − 40% per il contenimento delle altre specie alloctone. 12 Tab. 1 – Calcolo del valore di pericolosità delle infestazioni per la definizione delle priorità di intervento Stima del valore di pericolosità dell’infestazione Elementi valutazione a) b) c) d) e) f) g) di Basso Intermedio Alto Molto Alto Eccezionale Pianta isolata Areale/Nucleo lineare micro Areale/Nucleo lineare medio Areale/Nucleo lineare macro Areale/Nucleo lineare macro con presenza piante madri disseminatrici 1 Urbana 3 Ruderale/Cava 5 Agricola 8 Ripariale 10 Boschiva 1 1 specie autoctone 3 Tra 2 e 4 specie autoctone 5 Tra 5 e 6 specie autoctone 8 Tra 7 e 8 specie autoctone 10 Più di 10 specie autoctone 1 Quercia rossa 3 Gelso da carta 5 Buddleja 8 Fitolacca americana 10 Ailanto 6 Bambù 7 Poligono del giappone 8 Indaco bastardo 9 Acero negundo 10 Ciliegio tardivo 5 Molto limitato 4 Stabile 3 Principio di dominanza 2 Dominanza 1 Forte progressione e soffocamento delle specie autoctone 1 Piena ombra 3 5 Mezz’ombra 8 10 Piena luce Estensione areale/nucleo lineare Tipologia areale Plurispecificità vegetazionale del sito Tipologia specie alloctona infestante Grado di invasività Esposizione alla luce 1 Nessuna via diffusione di Esistenza di piste preferenziali di diffusione 1 5 Radure, vuoti biologici all’interno di complessi vegetazionali e aree boscate 10 Elettrodotti, reti di pubblica utilità (reti telefoniche, metanodotti), reti viarie (ferrovie, strade e altri manufatti), canali, opere e sezioni idrauliche. 5 10 Definizione delle priorità di intervento per il contenimento infestanti partendo dal valore di pericolosità e tendenza all’espansione dell’infestazione calcolato Punteggio < 15 15 ≤ Punteggio ≤ 25 26≤ ≤ Punteggio ≤ 40 Punteggio >40 Emergenza di contenimento infestazione e priorità Bassa Intermedia Alta Molto alta 13 8- REPERIBILITÀ FINANZIAMENTI PER LE ATTIVITÀ DA ESEGUIRE POST-PROGETTO Successivamente alla predisposizione dei piani di lotta delle specie esotiche rilevate, sarà necessario reperire fondi per il proseguimento delle azioni di contenimento delle alloctone e salvaguardia, tutela e conservazione della flora autoctona attraverso i seguenti canali di risorse finanziarie o strumenti di erogazione di aiuti e contributi al settore forestale e ambientale: 1. Bandi Regione Lombardia; 2. Bandi altri enti pubblici, Province, fondazioni, persone giuridiche; 3. Misure Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013; 4. Eventuali proventi delle monetizzazioni per le trasformazioni del bosco compatibilmente con le norme vigenti per le erogazioni di aiuti e contributi al settore forestale e ambientale; 5. Interventi compensativi diretti effettuati dai richiedenti delle trasformazioni del bosco Le misure comprese nel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 alle quali far riferimento sono le seguenti: 1. MISURA 223 “IMBOSCHIMENTO DI SUPERFICI NON AGRICOLE” Obbiettivo della misura è quello di realizzare boschi permanenti su terreni agricoli incolti o altri terreni non agricoli esclusivamente se coperti da specie esotiche. I beneficiari possono essere: a) b) c) d) e) f) g) persone fisiche o giuridiche di diritto privato, agricoltori, Enti gestori di parchi e di riserve regionali, Comuni, Province; Ersaf, consorzi forestali pubblici 2. MISURA 226 “RICOSTITUZIONE DEL POTENZIALE FORESTALE E INTERVENTI PREVENTIVI” Obbiettivo della misura è il miglioramento dei soprassuoli forestali con finalità preventive e di salvaguardia della biodiversità tramite diradamenti, rinfoltimento e rimboschimenti, conversione dei cedui, sostituzione di specie fuori areale, contenimento dell’ avanzata del bosco al fine di preservare le praterie alpine. I beneficiari possono essere: h) i) j) k) Enti pubblici agricoltori, Soggetti privati consorzi forestali Si consideri, inoltre, che l’articolo 43, comma 4 della L.R. 31/2008 dispone che gli interventi compensativi per le autorizzazioni alle trasformazioni del bosco nelle aree con elevato coefficiente di boscosità, (corrispondenti alle aree definite dall’ISTAT “collina”), sono finalizzati a realizzare specifiche attività selvicolturali volte al miglioramento e alla riqualificazione dei boschi esistenti. L’art. 50 della L.R. 31/2008, definisce “attività selvicolturali” tutti gli interventi, diversi dalla trasformazione del bosco, relativi alla gestione forestale come ad esempio diradamenti, sfolli, cure colturali, difesa fitosanitaria, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità agro-silvo-pastorale nonché i rimboschimenti ed imboschimenti. Dunque un’azione di contenimento delle specie alloctone con previsione di ripristino ambientale tramite rimboschimento o imboschimento, in siti con elevato coefficiente di boscosità, potrebbe essere inquadrata come intervento compensativo di trasformazione del bosco. Un ulteriore canale di finanziamento per il programma di contenimento delle alloctone potrebbe derivare dall’incentivare e direzionare gli interventi compensativi a carico dei richiedenti su aree con particolari problematiche di invasione alloctona, favorendo così il miglioramento del soprassuolo forestale e la conservazione della biodiversità. Altro canale finanziario potrebbe essere rappresentato dalle monetizzazioni per le trasformazioni del bosco: tra i progetti inseriti nell’albo delle compensazioni che possono essere finanziati dagli Enti forestali coi 14 proventi delle monetizzazioni, compatibilmente con le norme vigenti per le erogazioni di aiuti e contributi al settore forestale e ambientale, si potrebbero inserire anche quelli riferiti alla salvaguardia della biodiversità vegetale e della lotta alle alloctone infestanti. In questo caso l’ente forestale stabilisce autonomamente come individuare le proposte da finanziare in via prioritaria. 9- ESECUTORI DEGLI INTERVENTI DI CONTENIMENTO Gli interventi di contenimento delle specie infestanti potranno essere realizzati: a) direttamente dall’Ente gestore Parco Adda Nord; b) da imprese agricole, imprese forestali, consorzi forestali finanziati dall’ente gestore Parco Adda Nord; c) da soggetti privati, agricoltori o comuni che possono usufruire dei contributi offerti nelle specifiche misure comprese nel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013; d) da agricoltori, proprietari e/o gestori dei terreni, tramite predisposizione di convenzioni tipo con l’Ente gestore che può offrire contributi per la concretizzazione degli interventi di contenimento. 10- RECEPIMENTO DATI CENSIMENTO NEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE DEL PARCO Le specifiche informazioni raccolte nel presente censimento, relative alle formazioni forestali e ai focolai di alloctone infestanti rinvenuti nel territorio del Parco, dovranno essere necessariamente recepite nel Piano di Indirizzo Forestale (PIF) di prossima redazione. Si dovranno individuare all’interno del piano gli interventi necessari e le indicazioni gestionali per gli interventi selvicolturali e per il ripristino ambientale delle aree infestate, stabiliti secondo una classificazione di priorità in funzione del potenziale invasivo della specie infestante e dell’effettivo pericolo di perdita della biodiversità. Anche per le aree protette (SIC e ZPS), all’interno dei Piani di Gestione, i focolai invasivi rilevati dovranno essere localizzati e identificati come serie minacce per gli habitat e per le specie presenti nell’area; tra le misure di conservazione dei siti, dunque, occorrerà individuare strategie e interventi prioritari per una corretta gestione delle problematiche, nonché per la valorizzazione dell’area. I siti maggiormente infestanti, che versano in uno stato avanzato di degrado ambientale, oppure quelli potenzialmente minacciati da impoverimento della biodiversità vegetale, potranno essere inseriti anche nel cosiddetto “Albo delle opportunità di compensazione”, importante strumento che consente di ottimizzare gli adempimenti a cui sono chiamati tutti i soggetti coinvolti in caso di una trasformazione del bosco. L’Albo delle Opportunità di Compensazione è costituito da un elenco di terreni, boschi e progetti forestali. Il loro inserimento avviene attraverso un procedimento di iscrizione che prevede la presentazione, presso L’Ente gestore del parco della documentazione necessaria all’inquadramento delle proposte relative a possibili interventi di compensazione rientranti fra quelli ammessi ai sensi della d.g.r. 8/675/2005 e s.m.i.(descrizione sintetica delle opere previste, la loro finalità, la loro ubicazione e un preventivo di massima -“stime di fattibilità”- dei costi da sostenere). Effettuata la verifica sulla sussistenza dei requisiti richiesti, il terreno, il bosco o il progetto vengono ufficialmente inseriti secondo un punteggio di valutazione. Questo strumento risulta utile sia ai soggetti obbligati per legge a compensare, che ai proprietari o conduttori di superfici forestali e agricole interessati a realizzare miglioramenti e/o imboschimenti. I primi infatti sono alla ricerca di un progetto forestale da finanziare, mentre i secondi molto spesso cercano fondi per la realizzazione di opere forestali. L’albo rappresenta, quindi, un ponte ideale in grado di mettere in comunicazione gli uni con gli altri e un’importante occasione per pianificare interventi di contenimento delle specie esotiche infestanti utili al territorio, effettuati sul patrimonio forestale, nell’interesse della collettività. Questi ultimi possono richiedere all’Ente di sviluppare il progetto di compensazione su una o più proposte contenute nell’Albo. I progetti inseriti nell’albo possono essere finanziati sia dai richiedenti la trasformazione del bosco che provvedono ad effettuare direttamente l’intervento di compensazione, oppure dall’ Ente forestale coi proventi delle monetizzazioni compatibilmente con le norme vigenti per le erogazioni di aiuti e contributi al settore forestale e ambientale. In questo caso l’ente forestale stabilisce autonomamente come individuare le proposte da finanziare in via prioritaria. 15 11- RIFERIMENTI NORMATIVI ED AUTORIZZAZIONI NELL’IMPIEGO DI PRODOTTI FITOSANITARI L’utilizzazione di prodotti fitosanitari in aree boscate deve essere autorizzato dalla Regione Lombardia, così come disciplinato nella L.R. n. 31/2008 al comma 8 dell’art. 45 “Protezione dagli incendi boschivi e difesa fitosanitaria” che vieta il ricorso alla lotta chimica non autorizzato dalla Regione per motivi di pubblica utilità e comunque con la previsione di presidi finalizzati alla salvaguardia dell’ecosistema forestale. L’autorizzazione viene rilasciata dalla Regione Lombardia, previo parere favorevole della Direzione Generale della Sanità - ASL di Milano e dopo la presentazione di un progetto di massima degli interventi di contenimento che prevedono l’utilizzo di prodotti fitosanitari. Altri riferimenti all’utilizzo localizzato di erbicidi per la difesa da piante alloctone invasive sono compresi anche nella L.R. n. 10/2008 al comma 10 dell’art. 5 “Conservazione e gestione della vegetazione ai fini faunistici”, che permette l’impiego localizzato di erbicidi, secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente, previa redazione e approvazione di un progetto specifico da parte di un tecnico qualificato, nell’ambito di progetti di gestione naturalistica finalizzati al mantenimento o all’incremento della biodiversità naturale, con particolare riferimento alla gestione della vegetazione erbacea o di ecotoni e alla difesa da piante alloctone o invasive. I prodotti chimici da impiegarsi per la lotta contro le infestanti devono essere registrati dal Ministero della Sanità e l’uso che si intende svolgere deve essere espressamente riportato sull’etichetta del prodotto. 12- SENSIBILIZZAZIONE DELLE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI L’inquinamento ecologico della vegetazione autoctona, causato dall’insediamento di specie alloctone invasive è un fenomeno molto poco conosciuto e spesso viene contrastato con metodi poco efficaci e impropri. Necessaria, dunque, sarà l’adozione di un adeguato piano di comunicazione, strumento da attivare per sensibilizzare la popolazione, gli operatori e le amministrazioni locali, al fine di incentivar la scelta di soluzioni di intervento compatibili con il contrasto alla diffusione delle specie invasive, nella gestione selvicolturale o agricola, così pure nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree pubbliche o degli ambiti di rispetto dei servizi di pubblica utilità. Questo studio ha permesso la definizione di linee guida e indicazioni efficaci per la lotta e il contenimento delle infestanti con l’obiettivo di ripristino e conservazione delle condizioni naturali e quindi della biodiversità. A tal proposito, sono state redatte le “schede misure di contenimento delle alloctone infestanti” che, in modo molto sintetico, esprimono per ognuna delle specie infestanti censite: Problematiche; Prevenzione; Protocollo di contenimento − Lotta meccanica − Lotta chimica − Lotta combinata 13- PIANO DI MANUTENZIONE Per la riqualificazione ambientale dei siti è previsto un piano di manutenzione annuale delle aree soggette a bonifica e dei nuovi impianti forestali ricostituiti, di durata quinquennale, consistente in: 1. manutenzione per il controllo delle infestanti (decespugliamento e eradicazione delle giovani piantine che si sono rinnovate dalle ceppaie e/o dalle piante precedentemente tagliate e/o trattate con prodotti chimici); 2. eventuali ulteriori cicli di diserbo chimico se la tipologia di contenimento dell’infestante adottato non dovesse esaudire i risultati attesi; 3. Manutenzione dei nuovi impianti forestali (irrigazione di soccorso delle piantine, eventuali cicli di concimazione, risarcimento delle fallanze se maggiori al 10% dell’intero impianto come da R.R. 5/2007, rimozione dei tubi shelter e di pali tutori). 16 14- VANTAGGI E BENEFICI DEL PROGETTO E DELLE SUCCESSIVE PROGRAMMAZIONI DI INTERVENTO In un’epoca in cui la conservazione della biodiversità e degli ambienti naturali e semi-naturali è di primaria importanza, diventa un impegno di primo piano affrontare la problematica delle invasioni vegetali. Un piano di intervento deciso contro l’espansione delle specie alloctone invasive garantisce un miglioramento della valenza naturalistica dei luoghi e un aumento della variabilità ambientale e della biodiversità, contrastando un’ulteriore diffusione delle specie esotiche infestanti. Il presente censimento ha consentito, inoltre, di acquisire informazioni specifiche sulle formazioni forestali del territorio del Parco, da recepire nella pianificazione forestale (PIF) di prossima redazione. La redazione di un efficace protocollo di contenimento favorirà la sensibilizzazione riguardo a una problematica, finora troppo trascurata, da parte di tutta la popolazione e delle amministrazioni locali che potranno gestire autonomamente le attività di contenimento collaborando ad arricchire il patrimonio naturale e salvaguardando la vegetazione locale autoctona. 15- STIMA DEI PREZZI UNITARI PER GLI INTERVENTI DI CONTENIMENTO Nell’allegato 1 è riportata una tabella dei costi unitari delle varie operazioni previste nelle azioni di contenimento: I prezzi fanno riferimento all’ultima versione aggiornata di prezziari ufficilali del settore del verde e foreste (Prezziario Regionale forestale,Prezziario Assoverde, Prezziario Regionale Opere Pubbliche). L’elenco prezzi costruito favorirà una facile e veloce stima dei costi che si dovranno affrontare per ogni intervento di contenimento in proporzione alla grandezza dell’areale ed alla tipologia degli interventi scelti per il contrasto delle alloctone. 16- SPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE DA IMPIEGARE PER LA RICOSTITUZIONE DELLA VEGETAZIONE Nell’allegato 2 e nell’allegato 3 sono riportate le tabelle con elencate rispettivamente le specie arboree ed arbustive che dovranno essere scelte ed utilizzate nelle operazioni di rinnovazione artificiale e di ricostituzione boschiva per implementare ed arricchire la biodiversità del sito, in modo da colmare i vuoti biologici eventualmente presenti nelle aree di intervento e ricostituire la vegetazione laddove le operazioni di contenimento ed eradicazione permanente delle specie infestanti si possano dichiarare concluse. Come previsto nel R.R. n. 5/2007 tutto il materiale vegetale utilizzato per i nuovi impianti deve essere certificato e garantito in conformità al dlgs n.386/2003 “Commercializzazione dei materiali forestali e di propagazione” e al dlgs n.214/2005 “misure contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali”, nonché corredato da: • certificato principale d’identità; • passaporto delle piante dell’Unione europea sullo stato fitosanitario del materiale di propagazione. 17- REDAZIONE DI SCHEDE CON MISURE DI CONTENIMENTO DELLE SPECIE INFESTANTI Nell’allegato 3 sono riportate 10 schede con le misure di contenimento per ognuna delle specie esotiche invasive censite, che danno una descrizione delle specie e forniscono informazioni riguardanti : • il numero di focolai censiti; • la tipologia di diffusione della specie; • i comuni interessati dall’infestazione; • gli ambienti naturali, la distribuzione; • le problematiche e i pericoli; • le misure di prevenzione e di lotta ; • il protocollo di contenimento. Tali schede assumeranno un’importante ruolo nell’azione di contrasto alle alloctone infestanti poiché saranno lo strumento guida per la scelta di soluzioni di intervento che dovranno essere diffuse per sensibilizzare sia le amministrazioni locali che la popolazione per la gestione selvicolturale e agricola e nella manutenzione ordinaria e straordinaria di qualsiasi contesto territoriale, incentivando la tutela, salvaguardia e valorizzazione della biodiversità locale. 17 18- SPERIMENTAZIONE E MONITORAGGIO DELLE MISURE DI CONTENIMENTO SU AREE CAMPIONE I metodi di lotta alle infestanti proposti nelle schede redatte, saranno testati su aree campione scelte che dovranno essere delimitate con nastro da cantiere bianco e rosso e opportunamente segnalate tramite l’installazione di pannelli informativi che definiscano il tipo di progetto, l’attività sperimentale svolta e i tempi necessari per l’intero monitoraggio. Ciò favorirà uno studio approfondito sul campo delle metologie di contrasto proposte e la definizione dell’efficacia di queste. Questa attività di monitoraggio che si svolgerà contemporaneamente e parallelamente agli interventi di contenimento proposti nelle schede permetterà di perfezionare e ottimizzare strategie di controllo sempre più mirate ed efficaci. Le aree campione individuate spesso sono localizzate su terreni di proprietà privata. E’ stato, quindi, predisposto un modulo di consenso allo svolgimento degli interventi previsti per il contenimento delle specie alloctone infestanti su terreni privati (Allegato 4) che dovrà essere compilato e sottoscritto dal proprietari del fondo Le aree campione già individuate e proposte per le sperimentazioni sono riportate qui sotto: A) – AREA CAMPIONE 1 Comune: Cornate d’Adda Località: Porto d’Adda Superiore – Oasi dell’Adda Tipo infestazione: macroarea di ailanto 18 B) – AREA CAMPIONE 2 Comune: Robbiate Località: Duraga Tipo infestazione: areale medio di ailanto C) – AREA CAMPIONE 3 Comune: Cisano Bergamasco Località: Cascina Broseta – Torrente Sonna Tipo infestazione: macroarea di ailanto 19 D) – AREA CAMPIONE 4 Comune: Cornate d’Adda Località: Porto d’Adda Inferiore – C.le Esterle Tipo infestazione: macroarea di ailanto E) – AREA CAMPIONE 5 Comune: Medolago Località: Campo sportivo Tipo infestazione: macroarea di ailanto 20 F) – AREA CAMPIONE 6 Comune: Solza Località: Cimitero Tipo infestazione: macroarea di gelso da carta G) – AREA CAMPIONE 7 Comune: Imbersago Località: Depuratore Tipo infestazione: macroarea di poligono del giappone 21 H) – AREA CAMPIONE 8 Comune: Calusco d’Adda Località: Vanzone alta – cuore del bosco nei pressi di un terreno terrazzato coltivato Tipo infestazione: macroarea di quercia rossa I) – AREA CAMPIONE 9 Comune: Vaprio d’Adda Località: Villa Castelbarco Tipo infestazione: macroarea di fitolacca americana 22 L) – AREA CAMPIONE 10 Comune: Medolago Località: Campo sportivo Tipo infestazione: macroarea di bambù M) – AREA CAMPIONE 11 Comune: Paderno d’Adda Località: tratto naviglio di Paderno in asciutta a sud della Conchetta Tipo infestazione: macroarea di buddleja 23 N) – AREA CAMPIONE 12 Comune: Brivio Località: Palude di Brivio – passerella osservatorio area Smaltiriva Tipo infestazione: macroarea di poligono del giappone 24 Alleg. 1 – ELENCO PREZZI per interventi contenimento infestanti Diametro medio fusto a 1,30 >50 cm Cad. 321,69 PREZZO U.M. RIF. UNIT. (€) PREZZO DESCRIZIONE DETTAGLIATA U.M. RIF. UNIT. Aratura del terreno (fino a 50 cm di profondità) eseguito con trattrice fino a 75(€) kW. TIPO OPERAZIONE DESCRIZIONE DETTAGLIATA TIPO OPERAZIONE ARATURA Prezziario Pratica da effettuare sugli individui con diametro > o = a 5cm; consiste nella rimozione di una regionale mq strato 0,03 di legno, stretta striscia di fusto, comprendente corteccia, cambio e un sottile disposta forestale 2011 attorno all’intera circonferenza di una pianta in piedi (all’altezza di 1-1,2 m). Erpicatura incrociata o fresatura eseguita con trattrice fino a 52 kW. Analisi prezzi Cad. 2,29 CERCINATURA ERPICATURA Prezziario SPENNELLATURA/ SPUGNATURA RULLATURA DISERBANTE LOTTA CHIMICA COPERTURA CON TELO PACCIAMANTE DISERBO SU CHIOMA Consiste nella spennellatura/spugnatura della superficie scortecciata (cercinatura) o delle regionale mq 0,02 2011 sezioni di taglio delle piante o ceppaie, con uno dei prodotti chimici previsti forestale (a scelta tra Glyphosate, Tordon, Evade). Rullatura del fondo eseguita con trattrice fino a 75 KW. Se ceppaia molto fitta e polloni di diametro < 5 cm mq 0,7 Analisi Analisi prezzi prezzi mq 0.02 Se polloni o piante isolate con diametro > 5cm Cad. 0,3 Telo pacciamante drenante in polipropilene 110 gr/mq, per fornitura posa in compresa opera su Diserbo chimico con erbicida registrato eda autorizzato tale eimpiego, terreno preparato per la messa a dimora di piante, compreso l'ancoraggio al suolo con l’eradicazione e l’asporto della vegetazione di risulta. Il costo di questo escluso. Le tipologie picchetti metallici, escluso ogni onere per la messa a dimora delle piante. di diserbanti da applicare sono a scelta tra: glyphosate, tordon, evade. mq ERBACEE/ARBUSTIVE CONCIMAZIONE IRRIGAZIONE SOCCORSO SFALCIO VEGETAZIONE INFESTANTE ARBOREE RICOSTITUZIONE SOPRASSUOLO FORESTALE/MANUTENZIONE IPIANTO TAGLIO INFESTANTI MESSA A DIMORA PIANTINE FORESTALI RISARCIMENTO FALLANZE Prezziario Prezziario Assoverde Assoverde 2010-2012 2010-2012 Consiste nel fare iniezioni prodottipiantine chimici infestanti, nel troncomeglio di piante con diametro 5cm. Asportazione manuale delledigiovani se realizzata con >terreno Applicazione al colletto delle ceppaiedella vitali,maggior tramite esecuzione con trapano a batteria di 1-4Il umido, procedendo all’estirpazione parte possibile di apparato radicale. fori (in funzione del diametro) di diametro mmdi epolietilene introduzione siringone in materiale eradicato dovrà essere posto in14-24 sacchi da mediante tenere chiusi fino al plastica canula in gomma di degli 3-4 cc abbruciamenti, in ciascun foro diin prodotto tra: Glyphosate, momentocondella realizzazione modo adascelta evitare l’eventuale Evade o Tordon.post-mortem. disseminazione Analisi prezzi Cad. 1,02 Analisi prezzi mq 2,19 ERADICAZIONE ENDOTERAPIA MANUALE TUBI ANTILEPRE 4,52 0,31 Fornitura e piantagione di essenze in copertura vasetto o alveolo, compresa Decespugliamento di terreno con arboree pendenzao arbustive, <20%, con della vegetazione l’apertura di buca 40 x 40 cm; collocamento a dimora delle piante; compresa la ricolma tura e infestante prevalentemente cespugliosa e sviluppo in altezza della stessa < a 1 m, eseguito la compressione del terreno; fornitura e posa di tutore (bambù); prima irrigazione (20 con trattrice di media potenza (59-89 kW) e trinciastocchi o trincia forestale. l/pianta); compreso oneri per picchettamento e allineamento. Prezziario Specie della Tab.1-Tab.2(specie da impiegare per Altezza riportate infestanti nell’elenco < 1m mq 0,04il rimboschimento), regionale piante in vaso di diametro 18-20 cm di età minima di 2 anni. forestale 2011 Altezza infestanti > 1m mq 0,06 Prezziario Assoverde Cad. 6,47 Decespugliamento di area boscata, invasa da rovi, arbusti ed erbe infestanti con 2010-2012 salvaguardia dell’eventuale rinnovazione arborea ed arbustiva naturale eseguito con Fornitura e posa in opera di protezione antilepre tipo “tubo shelter” in polipropilene; h. 60 cm. decespugliatore (alta densità di infestanti, altezza superiore a 1 m e copertura terreno Prezziario superiore al 90 %) con raccolta e trasporto in discarica o altro luogo indicato dalla D.L. dei Assoverde Cad. 1,93 materiali di risulta. 2010-2012 con pendenza media inferiore al 50 per %, piantine forestali con 20 mqgr di concime 1,02 Concimazione manuale localizzata chimico e 200 Prezziario Assoverde gr di stallatico secco. 2010-2012 con pendenza media maggiore al 50 %, Prezziario mq 1,26 regionale Cad. 0,36 forestalee2011 Disboscamento con taglio di alberi di almeno 5 cm di diametro compreso sfrondamento Risarcimento pianteeseguito su precedente rimboschimento, comprensivo della riapertura manuale carico su autocarro a mano. delle buche, messa a dimora delle piantine in contenitore, reinterro ed eventuale Eseguito a mano Prezziario mq piantine 17,93forestali sistemazione della protezione individuale. Parametri di riferimento: in regionale opere contenitore di diametro 18-20 cm di età minima di 2 anni (Tab. 1-Tab.2). pubbliche 2011 Eseguito con mezzi meccanici mq 3,79 Prezziario regionale Cad. 3,64 Abbattimento di pianta (latifoglia o conifera), tramite recisione a livello del suolo e caduta forestale 2011 guidata, compresi la sramatura, la depezzatura, l’allestimento sul letto di caduta e Irrigazione di soccorso da effettuarsi nella stagione estiva prevedendo l’utilizzo di 20 litri di l’allontanamento, esclusa laal rimozione radicale edi l’onere di smaltimento del acqua per pianta distribuiti piede delladell’apparato stessa, comprensivo ogni onere necessario per materiale. l’approvvigionamento e la distribuzione. Diametro medio fusto a 1,30 < 15 cm Prezziario Cad. 43,64 Prezziario Assoverde Cad. 0,53 regionale 2010-2012 15cm<diametro medio fusto a 1,30 < 25 cm forestale 2011 Cad. 102,42 Sfalcio della vegetazione infestante eseguito con trattore e trincia sull’interfila e 25cm<diametro dell’operazione medio fusto a 1,30 50 cm completamento sulle< file con decespugliatore. Cad. 202,85 25 MANODOPERA Operaio comune Operaio specializzato mq 0,05 Ore Ore 14,86 17,22 Prezziario regionale forestale 2011 Prezziario regionale forestale 2011 26 Alleg. 2 - Tab. specie arboree per nuovi impianti N° NOME SCIENTIFICO NOME ITALIANO 1 Acer campestre Acero campestre 2 Acer platanoides Acero riccio 3 Acer pseudoplatanus Acero di monte 4 Alnus glutinosa Ontano nero 5 Carpinus betulus Carpino bianco 6 Castanea sativa Castagno 7 Celtis australis Bagolaro 8 Ficus carica Ficus carica (coltivato da 2000 anni-naturalizzato) 9 Fraxinus ornus Orniello 10 Fraxinus excelsior Frassino maggiore 11 Malus sylvestris Melo selvatico 12 Morus nigra Gelso nero 13 Morus alba Gelso bianco 14 Ostrya carpinifolia Carpino nero 15 Pyrus communis Pero (coltivato da 2000 anni-naturalizzato) 16 Populus alba Pioppo bianco 17 Populus nigra Pioppo nero 18 Populus tremula Pioppo tremolo 19 Platanus acerifolia Platano comune 20 Prunus avium Ciliegio 21 Quercus cerris Cerro 22 Quercus robur Farnia 23 Quercus petrea Rovere 24 Quercus pubescens Roverella 25 Salix alba Salice bianco 26 Salix caprea Salicone 27 Salix eleagnos Salice eleagno 28 Salix triandra Salice da ceste 29 Salix purpurea Salice rosso 30 Salix fragilis Salice fragile 31 Tilia cordata Tiglio selvatico 32 Tilia platyphyllos Tiglio nostrano 33 Ulmus glabra Olmo montano (raro ma presente – naturalizzato) 34 Ulmus minor Olmo campestre 35 Juglans regia Noce (coltivato dal 100 a.c. – naturalizzato) 27 Alleg. 3 – Tab. specie arbustive per nuovi impianti N° NOME SCIENTIFICO NOME ITALIANO 1 Berberis vulgaris L. Crespino 2 Cornus mas L. Corniolo 3 Cornus sanguinea L. Sanguinello 4 Corylus avella L. Nocciolo 5 Crataegus monogyna Jacq. Biancospino comune 6 Crataegus oxyacantha L. Biancospino selvatico 7 Euonimus europaeus Evonimo, fusaggine, beretta del prete 8 Frangula alnus Miller Frangola 9 Ligustrum vulgare L. Ligustro 10 Prunus spinosa L. Prugnolo 11 Rhamnus catharticus L. Spinocervino 12 Rosa canina L. sensu Bouleng Rosa canina 13 Rosa gallica L. Rosa gallica 14 Rosa sempervirens L. Rosa di San Giovanni 15 Sambucus nigra L. Sambuco nero 16 Sarothamnus scoparius, Cytisus S. (L.) Ginestra dei carbonai 17 Viburnum lantana L. Lantana 18 Viburnum opulus Pallon di maggio 28 Alleg. 4 –Autorizzazione per svolgimento sperimentazioni su aree private Lì________________, il____________ Spett.le PARCO ADDA NORD c/o Villa Gina Via Padre Benigno Calvi, 3 20056 TREZZO SULL’ADDA Consenso allo svolgimento degli interventi previsti per il contenimento delle OGGETTO: specie alloctone infestanti su terreni di proprietà privata. Si informa con la presente che il sottoscritto ___________________________________________ nato a _______________________________prov. di_____________ , il ___________________ , residente a __________________________________ in via _____________________________, recapito telefonico_____________________________________ , dichiara di consentire la realizzazione degli interventi previsti per la sperimentazione di contenimento delle specie alloctone infestanti che verranno effettuati da personale tecnico abilitato dell’Ente Parco nel terreno di mia proprietà localizzato nel Comune di _______________________________________ località________________________________ , foglio________________ mappale__________________________________________________ . Cordiali saluti, ______________________ Parco Adda Nord - Villa Gina - Concesa - Via Padre Benigno Calvi, 3 - 20056 Trezzo sull’Adda - Tel. 029091229 – 029090766 Fax 029090096 e-mail: [email protected] - PEC: [email protected] – Codice Fiscale 91507180155 – c/c postale n. 10499200 29 Alleg. 5 – Schede misure di contenimento infestanti SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- AILANTO, ALBERO DEL PARADISO Ailanthus altissima Miller (Famiglia: Simaroubaceae) N° FOCOLAI CENSITI: 272 COMUNI: 24 Areali Micro 46 Areali Medi 34 Areali Macro 56 Nuclei Lineari 41 Piante Isolate 95 Airuno, Bottanuco, Brivio, Calco, Calusco d’Adda, Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda, Cisano B., Cornate d’Adda, Fara G. d’Adda, Garlate, Imbersago, Lecco, Medolago, Paderno d’Adda, Pontida, Robbiate, Suisio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vaprio d’Adda, Vercurago, Villa d’Adda. PROBLEMATICHE La specie si diffonde molto efficacemente grazie ai rizomi; è difficilmente controllabile. Costruzioni: l'Ailanto colonizza facilmente le zone edificate e può provocare danni ai manufatti. Natura: cresce molto velocemente e si diffonde con grande efficacia grazie agli stoloni sotterranei. Forma popolamenti densi in grado di produrre un forte ombreggiamento che riduce o impedisce la crescita delle specie indigene. Le samare sono trasportate dal vento e consentono una rapida colonizzazione di nuove stazioni. Persone: la corteccia e le foglie possono provocare forti irritazioni cutanee (ailantina) e, al pari delle radici, devono essere trattate solo con i guanti. Solo raramente il polline è allergenico. Animali: le sostanze amare contenute nelle foglie le rendono poco appetibili; gli animali evitano l’Ailanto. PREVENZIONE E LOTTA La prevenzione ha un ruolo preponderante: Non diffondere né i semi né le piante. Impedire la crescita sui tetti piani e nei giardini estensivi e sradicare le giovani piante prima che diventino troppo grandi. Se la pianta è già presente è necessario evitarne l’espansione: tagliare le infiorescenze prima della formazione dei frutti e strappare tutti i rigetti. Evitare di depositare in giardino pezzi di radici, non gettarli nel compost e non consegnarli ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. Unicamente il compostaggio professionale con fase di igienizzazione o il trattamento in un impianto di metanizzazione sono consigliati, altrimenti resta l’incenerimento presso un impianto di incenerimento dei rifiuti. Seminare con specie indigene i terreni aperti nelle vicinanze di individui di Ailanto. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m) Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, considerato che basta anche solo un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove piantine. Taglio primaverile e autunnale (Piante giovani 1,5<h<3m) Primo taglio/sfalcio del focolaio nel mese di maggio/giugno, comunque prima della fioritura, e secondo taglio/sfalcio a settembre per almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e la ramaglia ottenuta devono essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento). Cercinatura (Piante adulte h>3m) Asportazione di un anello di corteccia, comprendente corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza di una pianta in piedi per provocarne la morte. 30 PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Utilizzo di sale antighiaccio su tagli o ferite (Piante adulte h>3m) Copertura delle sezioni di taglio di piante o ceppaie o delle ferite da cercinatura con sale anti-ghiaccio, sigillando i tagli con del nastro adesivo e l’ausilio di bottiglie di plastica che ne proteggono dal dilavamento. Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m) Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m) Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivo-inizio autunnale. Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m) Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido cloridrico (HCl) non diluiti. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m) Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco Taglio piante+Diserbo ricacci+Aratura profonda e Rimozione residui vegetali + Copertura con telo spesso pacciamante a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo; b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale; c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo; d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero. 31 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- ACERO AMERICANO, A. NEGUNDO Acer negundo L. (Famiglia: Aceraceae) N° FOCOLAI CENSITI: 58 Areali Micro 4 Areali Medi 3 Areali Macro 3 Nuclei Lineari 12 Piante Isolate 36 COMUNI: 15 Bottanuco, Brivio, Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda, Cornate d’Adda, Fara G. d’Adda, Imbersago, Medolago, Paderno d’Adda, Robbiate, Suisio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vaprio d’Adda PROBLEMATICHE Pianta molto rustica, si accresce rapidamente e si diffonde molto efficacemente a causa della sua spiccata capacità di disseminazione favorita dalla conformazione dei frutti alati (tipiche samare) facilmente trasportabili dal vento. Natura: Difficilmente controllabile, è’ dunque da considerarsi una pericolosa specie aliena molto infestante. L’acero americano si diffonde efficacemente nello strato inferiore di alcuni tipi di foresta e minaccia la vegetazione indigena: impedisce alla luce di raggiungere il suolo e ostacola la naturale rinnovazione di specie autoctone. PREVENZIONE Evitare di piantare e disseminare questa specie. Eliminare dai giardini. Smaltire la ramaglia e tutte le parti di risulta del taglio con bruciatura; non depositare in giardino, non gettare nel compost, non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un grande potere di rigenerazione. Sarà opportuno procedere all’eradicazione di giovani piantine prima che diventino troppo grandi. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m) Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate. Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m) Taglio delle piante preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura, ripetuto per almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e la ramaglia ottenuta devono essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento). Cercinatura (Piante adulte h>3m) Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la morte. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m) Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. 32 Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m) Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivo-inizio autunnale. Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m) Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido cloridrico (HCl) non diluiti. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m) Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco Taglio piante+Diserbo ricacci+Aratura profonda e Rimozione residui vegetali + Copertura con telo spesso pacciamante a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo; b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale; c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo; d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero. 33 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- CILIEGIO TARDIVO, PRUGNOLO TARDIVO Prunus serotina Ehrh. (Famiglia: Rosaceae) N° FOCOLAI CENSITI: 3 COMUNI Areali Micro 0 Brivio, Calco Areali Medi 0 Areali Macro 0 Nuclei Lineari 0 Piante Isolate 3 PROBLEMATICHE In Europa è stato introdotto come pianta ornamentale, ma negli ultimi 40 anni è diventato una delle specie invasive più importanti dei margini forestali e nelle foreste. Oltre una veloce diffusione per mezzo dei semi, ha una forte capacità di ricaccio anche da frammenti radicali o da porzioni verdi rimaste nel terreno. Natura: il Prugnolo tardivo si diffonde efficacemente nello strato inferiore di alcuni tipi di foresta e compete per le risorse con specie vegetali autoctone: impedisce alla luce di raggiungere il suolo e ostacola il ringiovanimento naturale. Può anche introdursi nelle formazioni aperte (per esempio nei prati magri) e accelerare il cespugliamento. Produce cambiamenti nella qualità della lettiera. Persone: Scorza dei semi sono tossici (contengono glucosidi cianogenici). PREVENZIONE Evitare la piantumazione come albero ornamentale o forestale in prossimità di aree boschive. Consegnare le piante e le radici ai servizi di incenerimento dei rifiuti; non depositare in giardino, non gettare nel compost e non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un grande potere di rigenerazione. La lotta chimica può rappresentare una buona opzione, ma richiede un’autorizzazione e deve essere affidata a professionisti. Le zone trattate devono essere controllate per parecchi anni. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m) Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, considerato che basta anche solo un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove piantine. Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m) Taglio delle piante preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura, ripetuto per almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e la ramaglia ottenuta devono essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento). Cercinatura (Piante adulte h>3m) Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la morte. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m) Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento 34 fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m) Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivo-inizio autunnale. Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m) Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido cloridrico (HCl) non diluiti. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m) Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco 35 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- GELSO DA CARTA Broussonetia papyrifera L. (Famiglia: Moraceae) N° FOCOLAI CENSITI: 53 Areali Micro 3 Areali Medi 5 Areali Macro 7 Nuclei Lineari 14 Piante Isolate 24 COMUNI: 19 Bottanuco, Brivio, Calco, Calusco d’Adda, Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda, Cisano B., Cornate d’Adda, Imbersago, Medolago, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza, Suisio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vaprio d’Adda, Vercurago. PROBLEMATICHE E’ una pianta rustica, indifferente al substrato, sopporta il freddo e posizioni scarsamente luminose ed ha una elevata capacità di emissione di polloni. Natura: è una pianta rustica, sopporta molto bene il freddo e posizioni scarsamente luminose ed ha una elevata capacità di emissione di polloni. Difficilmente controllabile, si diffonde molto velocemente formando densi popolamenti in grado di produrre forte ombreggiamento e diventando facilmente dominanti nello strato inferiore di alcuni tipi forestali, competendo per l’assorbimento di nutrienti con le specie autoctone, le quali, vengono fortemente sottomesse. PREVENZIONE Evitarne la piantumazione in prossimità di boschi e foreste. Eliminare dai giardini. Sradicare le giovani piantine prima che si accrescano troppo. Smaltire la ramaglia e tutte le parti di risulta del taglio con bruciatura; non depositare in giardino, non gettare nel compost, non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un grande potere di rigenerazione. Sarà opportuno procedere all’eradicazione di giovani piantine prima che diventino troppo grandi. Piantumazione di specie arboree ed arbustive autoctone nelle radure formatesi dopo l’eliminazione delle piante infestanti. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m) Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate. Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m) Taglio delle piante preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura, ripetuto per almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e la ramaglia ottenuta devono essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento). Cercinatura (Piante adulte h>3m) Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la morte. PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi) Il pascolo caprino e ovino pùò dare buoni risultati su superfici estese invase dal gelso della carta. Il pascolo deve essere ripetuto almeno per 10 anni. Inizialmente il popolamento si riduce e per finire scompare. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m) Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi 36 della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m) Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivo-inizio autunnale. Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m) Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido cloridrico (HCl) non diluiti. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m) Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco Taglio piante+Diserbo ricacci+Aratura profonda e Rimozione residui vegetali + Copertura con telo spesso pacciamante a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo; b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale; c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo; d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero. 37 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- QUERCIA ROSSA Quercus rubra L. (Famiglia: Moraceae) N° FOCOLAI CENSITI: 20 Areali Micro 4 Areali Medi 2 Areali Macro 2 Nuclei Lineari 3 Piante Isolate 9 COMUNI: 10 Airuno, Brivio, Cassano d’Adda, Imbersago, Medolago, Robbiate, Suisio, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda, Villa d’Adda. PROBLEMATICHE Natura: è una specie rustica ed a crescita rapida, non mostra particolari problemi nei confronti della luce, non ama però i terreni calcarei e sviluppa bene in suoli fertili ed impermeabili generando spesso un tappeto di giovani piantine che si sviluppano velocemente in competizione con le specie autoctone che vengono sottomesse. A differenza di molte altre specie di querce europee, un’altra caratteristica importante è la sua resistenza al all’ oidio che rende ancor più invulnerabile tale specie rispetto quelle autoctone. PREVENZIONE Nelle zone limitrofe a boschi e foreste è consigliabile rinunciare all’impiego ornamentale della specie, per limitarne la diffusione, ma è anche importante prevenirne la crescita, sradicando le giovani piantine, eliminando le ghiande e sostituendola con specie autoctone. Smaltire la ramaglia e tutte le parti di risulta del taglio con bruciatura; non depositare in giardino, non gettare nel compost, non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un grande potere di rigenerazione. Sarà opportuno procedere all’eradicazione di giovani piantine prima che diventino troppo grandi. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m) Ipotizzabile solo per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate. Taglio annuale ripetuto(Piante giovani 1,5<h<3m) Taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura, ripetuto per almeno 3-4 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente smaltito tramite bruciatura. Cercinatura (Piante adulte h>3m) Per piante di grosse dimensioni è possibile valutare l’asportazione di un anello di corteccia, comprendente corteccia, cambio e un sottile strato di legno, disposta attorno all’intera circonferenza per provocarne la morte. Copertura con una plastica nera (Nuclei di rinnovazione 0<hz1,5) Se la superficie infestata è in pianura si pùò procedere allo sfalcio delle giovani piantine insediatesi sul terreno, seguito dalla copertura del popolamento con telo pacciamante nero, prima che le piante ricomincino a vegetare. In questo modo è possibile contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti. PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi) Il pascolo caprino e ovino pùò dare buoni risultati su superfici estese invase da un tappeto di giovani piantine di quercia rossa. Il pascolo deve essere ripetuto almeno per 5 anni. Inizialmente il popolamento si riduce e per finire scompare. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m) 38 Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. Endoterapia con iniezioni di prodotti chimici nel tronco (Piante adulte h>3m) Applicazione di endoterapia al colletto delle ceppaie vitali di diametro > 5cm, tramite esecuzione con trapano a batteria di 1-4 fori (in funzione del diametro) di diametro 14-24 mm e introduzione mediante siringone in plastica con canula in gomma di 3-4 cc in ciascun foro di prodotto (consigliato Glyphosate, ma anche Evade o Tordon). Si consigliano 2 interventi: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivo-inizio autunnale. Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m) Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua oppure con prodotto fertilizzante - urea liquida pura (CH4N2O)- o con acido solforico (H2SO4) o acido cloridrico (HCl) non diluiti. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Cercinatura + Spennellatura ferite con prodotti chimici (Piante adulte h>3m) Cercinatura + Copertura della ferita con sale antighiaccio Taglio ceppaia + Iniezioni di prodotti chimici nel tronco 39 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- BAMBU’ Bambuseae (Famiglia: Poaceae) N° FOCOLAI CENSITI: 69 Areali Micro 29 Areali Medi 9 Areali Macro 5 Nuclei Lineari 15 Piante Isolate 11 COMUNI: 21 Bottanuco, Brivio, Calco, Calolziocorte, Calusco d’Adda, Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda, Cornate d’Adda, Fara G. d’Adda, Garlate, Imbersago, Lecco, Olginate, Paderno d’Adda, Robbiate, Suisio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vaprio d’Adda, Villa d’Adda. PROBLEMATICHE Costruzioni: Il bambù può provocare danni ai manufatti. Natura: formano numerosi rizomi carnosi che hanno sviluppo strisciante o a cespo, da cui vengono prodotti particolari fusti eretti, simili a canne flessibili, che portano numerose foglie sempreverdi;.è una specie rustica e sviluppa bene in qualsiasi tipologia di terreno generando spesso una fitta boscaglia di giovani piantine che si sviluppano velocemente in competizione con le specie autoctone che vengono sottomesse. PREVENZIONE Nelle zone limitrofe a boschi e foreste è consigliabile rinunciare all’impiego della specie. E’ necessario smaltire tutto il materiale di risulta del taglio con bruciatura; non depositare in giardino, non gettare nel compost, non consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. La lotta è difficile dato che la specie ha un grande potere di rigenerazione. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione L’eradicazione del bambù, spesso, è possibile soltanto con l’utilizzo di mezzi meccanici, scavando per 5070 cm almeno di suolo per favorire la rimozione della fitta rete di radici carnose che si sono sviluppate. Posizionamento di barriere contenitive E’ consigliabile il posizionamento di barriere contenitive per l’apparato radicale formate da pannelli in PVC o metallo posti ad una buona profondità, almeno 50-70cm per evitare sconfinamenti delle radici e dei polloni di bambù, circoscrivendo e contenendo l’infestazione. Taglio annuale ripetuto Taglio delle piante e sfalcio continuo della rinnovazione ripetuto per almeno 5-6 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente bruciato. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Giovani piantine 0<h<2m) Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. Spennellatura ceppaie con prodotti chimici (Piante giovani e adulte h>2m) Spennellatura delle ceppaie tagliate con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON) poco diluiti in acqua. 40 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- BUDDLEJA DI DAVID, ALBERO DELLE FARFALLE Buddleja davidii Franch. (Famiglia: Buddlejaceae) N° FOCOLAI CENSITI: 141 Areali Micro 16 Areali Medi 8 Areali Macro 6 Nuclei Lineari 38 Piante Isolate 73 COMUNI: 27 Airuno, Bottanuco, Brivio, Calco, Calolziocorte, Calusco d’Adda, Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda, Cisano B., Cornate d’Adda, Fara G. d’Adda, Garlate, Imbersago, Lecco, Medolago, Monte Marenzo, Olginate, Paderno d’Adda, Pescate, Pontida, Robbiate, Suisio, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda, Vercurago, Villa d’Adda. PROBLEMATICHE La Buddleja è frequente nei giardini e la si trova spesso in commercio. Natura: si propaga vegetativamente grazie agli stoloni e sessualmente da seme (ogni pianta ne produce fino a 3 milioni). I semi volano bene e sono trasportati dal vento su lunghe distanze; forma popolamenti densi che soppiantano la vegetazione autoctona. È una pianta pioniera che colonizza volentieri banchi di ghiaia e superficie aperte e impedisce l’arrivo di erbe, cespugli e alberi tipici. Dopo essersi stabilita prende il sopravvento e diventa rapidamente dominante. PREVENZIONE Per prevenire l'espansione della Buddleja consigliamo di rinunciare all’impiego ornamentale. Giardini: tagliare le infiorescenze prima della formazione dei semi. Per impedire la disseminazione, nessuna parte della pianta deve essere gettata nel compost o consegnata ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. E’ consigliato vivamente l’incenerimento del materiale verde di risulta da taglio o eradicazione. Nelle vicinanze della Buddleja non è opportuno lasciare il terreno privo di vegetazione. Natura: l'eliminazione di Buddleja dalle zone naturali richiede molto lavoro, dato che è necessario sradicare ogni singola pianta, eliminando tutte le radici dal terreno, per evitare che la pianta rigetti. Dopo gli interventi è buona regola controllare attentamente le aree trattate. È importante favorire la vegetazione spontanea e non lasciare il suolo nudo: è necessario prevedere l’impianto di specie autoctone adatte. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,50m) Per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, si riesce facilmente a strappare l’intera piantina. Considerando, però, che basta anche solo un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove piantine si consiglia di procedere all’eradicazione con l’aiuto di un piccone o una pala per garantire la rimozione dell’intera pianta. Taglio annuale ripetuto (Piante giovani 1,5<h<3m) Taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione sviluppatasi preferibilmente nel mese di marzo/aprile, comunque prima della fioritura (che inizia verso la fine di giugno e si protrae fino a fine ottobre), ripetuto per almeno 4-5 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente smaltito tramite bruciatura. Copertura con una plastica nera (Nuclei di rinnovazione 0<h<1,5) Se la superficie infestata è localizzata in pianura si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi sul terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti. PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi) Il pascolo caprino e ovino può dare buoni risultati su superfici estese invase da focolai di buddleja. Il pascolo deve essere ripetuto almeno per 5 anni. Inizialmente il popolamento si riduce e per finire scompare. 41 LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m) Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in piena attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo; b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale; c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo; d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero. 42 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- FITOLACCA AMERICANA, UVA TURCA Phytolacca americana L. (Famiglia: Phytolaccaceae) N° FOCOLAI CENSITI: 225 Areali Micro 37 Areali Medi 8 Areali Macro 10 Nuclei Lineari 37 Piante Isolate 133 COMUNI: 25 Bottanuco, Brivio, Calco, Calolziocorte, Calusco d’Adda, Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda, Cisano B., Cornate d’Adda, Fara G. d’Adda, Imbersago, Lecco, Medolago, Merate, Monte Marenzo, Olginate, Paderno d’Adda, Pontida, Robbiate, Suisio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vaprio d’Adda, Villa d’Adda. PROBLEMATICHE Pianta erbacea perenne, con grosso fittone fusiforme, e con fusto eretto lignificato alla base. Natura: è una pianta ruderale, che cresce di preferenza in terreni incolti, bordi di strade, massicciate ferroviarie, terrapieni, rive dei corsi d'acqua, in pianura e in collina; predilige terreni freschi e ricchi di humus. Infestante e davvero tenace per le radici profonde. Dopo essersi stabilita prende il sopravvento e diventa rapidamente dominante. Persone/animali: le bacche contengono principi tossici corrispondenti a fitolaccatossina e saponine triterpeniche ad essa collegate, alcaloide fitolaccina, istamine. PREVENZIONE L'eliminazione della fitolacca dalle zone naturali richiede molto lavoro, dato che per combatterla occorre sradicarla avendo cura di eliminare anche i pezzi di radici che dovessero spezzarsi: se rimangono nel terreno, la pianta si rigenera. Dopo gli interventi è buona regola controllare attentamente le aree trattate. È importante favorire la vegetazione spontanea e non lasciare il suolo nudo: Il terreno occupato dalla fitolacca dovrà essere prontamente ripantumato, con specie autoctone idonee, per garantire la copertura del terreno ed evitare che si insedino nuovamente specie aliene non gradite. Per impedire la disseminazione, nessuna parte della pianta deve essere gettata nel compost o consegnata ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. E’ consigliato vivamente l’incenerimento del materiale verde di risulta da taglio o eradicazione. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione Per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, si riesce facilmente a strappare l’intera piantina. Considerando, però, che basta anche solo un piccolo frammento rimasto nel terreno per rigenerare nuove piantine si consiglia di procedere all’eradicazione con l’aiuto di un piccone o una pala per garantire la rimozione dell’intera pianta. Taglio annuale ripetuto Taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione sviluppatasi preferibilmente in primavera, comunque prima della fioritura (che inizia nel mese di luglio e si protrae fino a fine ottobre), ripetuto per almeno 4-5 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente smaltito tramite bruciatura. Copertura con una plastica Se la superficie infestata è pianeggiante, si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi sul terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) 43 Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti (Nuclei di rinnovazione e giovani piantine 0<h<2m) Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in piena attività vegetativa (primavera e estate, da maggio con pianta in succhio a settembre). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo; b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale; c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo; d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero. 44 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- INDACO BASTARDO Amorpha fruticosa L. (Famiglia: Fabaceae) N° FOCOLAI CENSITI: 23 Areali Micro 3 Areali Medi 1 Areali Macro 8 Nuclei Lineari 3 Piante Isolate 8 COMUNI: 8 Airuno, Bottanuco, Canonica d’Adda, Capriate S. Gervasio, Cassano d’Adda, Fara G. d’Adda, Truccazzano, Vaprio d’Adda. PROBLEMATICHE Natura: può diventare dominante nelle foreste alluviali con influenza antropica, portando alla scomparsa delle comunità vegetali indigene, in particolare in condizioni eutrofiche. Può invadere anche le foreste alluviali intatte, ma i meccanismi di questa colonizzazione non sono per ora noti. Grazie alla simbiosi con batteri del genere Rhizobium l’Indaco bastardo è in grado di fissare l’azoto atmosferico e quindi modifica i livelli trofici dei suoli colonizzati. I semi sono trasportati dalle acque ma si osserva anche una forte rigenerazione a partire da frammenti di rami e di radici. La presenza di rotenone (una sostanza insetticida) limita gli attacchi dei parassiti esaltando la rusticità della specie che colonizza velocemente modeste aree a scapito della vegetazione indigena. Persone/animali: contiene una sostanza resinosa da cui si estrae "amorpha" usata come stomachica e insetticida. La pianta può essere velenosa se pascolata. PREVENZIONE Non propagare né i semi né piccoli frammenti di fusto o di radici. Nei popolamenti stabiliti il taglio è efficace unicamente in combinazione con l’uso di erbicidi (che però necessita di un’autorizzazione). Le giovani piante devono essere strappate. Dato che i rami e le radici sono in grado di generare nuovi individui, essi non devono assolutamente essere gettate nel compost o consegnate ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. Il materiale di risulta dovrà essere smaltito tramite bruciatura per evitare lo sviluppo di nuove infestazioni. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1 m) Per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate, si riesce facilmente a strappare l’intera piantina. Taglio annuale ripetuto (Piante giovani h>1 m) Per popolamenti maturi è preferibile il taglio delle piante e sfalcio della giovane rinnovazione sviluppatasi preferibilmente in primavera, comunque prima della fioritura (giugno/luglio), ripetuto per almeno 4-5 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono notevolmente e le piante muoiono. Al termine di questo periodo sono comunque indispensabili dei controlli. Tutto il materiale di risulta del taglio dovrà essere preferibilmente smaltito tramite bruciatura. Copertura con una plastica Se la superficie infestata è pianeggiante, si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi sul terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti Diserbo su chioma e con campana con diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in piena attività vegetativa (giugno/luglio). Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta; i rizomi, tuttavia, rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. 45 Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo; b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale; c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo; d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero. 46 SCHEDE MISURE DI CONTENIMENTO INFESTANTI 1- POLIGONO DEL GIAPPONE Reynoutria japonica Houtt. (Famiglia: Poligonaceae) N° FOCOLAI CENSITI: 3 Areali Micro 0 Areali Medi 1 Areali Macro 0 Nuclei Lineari 1 Piante Isolate 1 COMUNI: 2 Imbersago, Monte marenzo PROBLEMATICHE Natura: grande pianta vivace (alta 1-3 m) a crescita molto rapida, con fusti vigorosi, glabri, cavi, spesso rossastri. Produce fusti sotterranei (rizomi) lunghi e robusti, capaci di svilupparsi in profondità. I frutti sono rosso-bruni, lunghi ca. 4 mm, circondati da una membrana biancastra che facilita il trasporto aereo. E’ una pianta rustica, indifferente al substrato, predilige stazioni ben soleggiate e ha un’elevata capacità di emissione di polloni. Le infestazioni, infatti, costituiscono formazioni dense che minacciano la flora indigena. Malgrado una grande adattabilità ecologica, preferiscono i bordi dei corsi d’acqua. In inverno i fusti seccano e lasciano le rive esposte all’erosione. Le giovani piante sono sensibili al gelo e spesso soccombono alle gelate tardive; viceversa, piccoli frammenti di rizomi di tutte le specie sono in grado di dare vita a nuovi individui, anche se ubicati a tre metri di profondità. Il fogliame denso impedisce alla luce di raggiungere il suolo e ostacola la crescita di specie indigene. La crescita rapida, combinata alla moltiplicazione vegetativa porta alla formazione di popolamenti monospecifici densi. PREVENZIONE I poligoni sono difficili da eliminare. Ogni pianta produce rizomi in un raggio di 7 m e fino a una profondità di 3 m. Bisogna cercare innanzitutto di non diffondere i rizomi: piccoli frammenti possono dare vita a nuovi individui. Tutte le parti della pianta devono essere incenerite, in nessun caso compostate. Non propagare né i semi né piccoli frammenti di fusto o di radici. Nei popolamenti stabiliti il taglio è efficace unicamente in combinazione con copertura di l’uso di erbicidi (che però necessita di un’autorizzazione). Le giovani piante devono essere strappate. PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO LOTTA MECCANICA Eradicazione (Nuclei di rinnovazione 0<h<1 m) Possibile soltanto per giovani piantine con radici ancora poco sviluppate; per piante più mature è molto difficile riuscire ad eradicare l’intero individuo senza spezzare le radici nel terreno, rilasciandone frammenti nel terreno, considerato che l’apparato radicale si può sviluppare molto denso fino ad una profondità di 3 metri. Taglio mensile Falciare il popolamento ogni mese almeno per 5 anni: in questo modo i rizomi si indeboliscono e le piante muoiono. Dopo 5 anni sono comunque indispensabili dei controlli. Le piante tagliate e i rigetti devono essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento). Taglio primaverile e autunnale Un taglio nel corso del mese di giugno (che colpisce l’80% della biomassa) e un taglio a settembre indeboliscono notevolmente le piante. Questo trattamento non consente di eliminare il popolamento, ma ne impedisce l’espansione. Le piante tagliate e i rigetti devono essere eliminati adottando le misure di sicurezza necessarie (se possibile: incenerimento). 47 t Copertura con telo pacciamante nero Se la superficie infestata è pianeggiante, si può procedere allo taglio/sfalcio delle piantine insediatesi sul terreno, seguito dalla copertura dell’infestazione con telo pacciamante nero. In questo modo è possibile contenere un popolamento, e impedire la crescita di altre piante infestanti. PASCOLO REGOLARE (Per popolamenti estesi) Il pascolo caprino e ovino può dare buoni risultati su superfici estese invase da focolai di poligono del giappone. Il pascolo deve essere ripetuto almeno per 10 anni. Inizialmente il popolamento si riduce e per finire scompare. LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Applicazione diserbanti chimici su foglie e fusti Applicare ripetutamente su chioma fino all’eliminazione: i rizomi rigettano dopo ogni applicazione ed è quindi necessario ripetere il trattamento fino a quando sono esauriti. L’applicazione autunnale è spesso la più efficace. In primavera i polloni e i rizomi sono indeboliti, il popolamento si riduce. Utilizzare diserbanti sistemici registrati (il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE, ma si tenga in considerazione anche il prodotto EVADE e TORDON). Le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri di acqua per formulati al 30% di Glyphosate. I periodi di intervento indicati sono 2 all’anno: 1 a primavera inoltrata (pianta in succhio) e 1 a fine estate/inizio autunno. METODI DI LOTTA COMBINATI LOTTA MECCANICA + LOTTA CHIMICA (previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario) Taglio piante+Diserbo ricacci+ Copertura con telo spesso pacciamante a) Taglio di tutte la piante e rinnovazione presente sul fondo; b) 2 interventi di diserbo dei ricacci: uno durante il periodo primaverile e l’altro nel periodo tardo estivoinizio autunnale; c) Aratura profonda del fondo nell’anno successivo; d) Copertura con telo spesso pacciamante in plastica nero. 48