Bollettino 385 del 20-04-2016

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OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO
GALILEI
28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 – 335 275538
apansuno @ tiscalinet.it
www.apan.it
BOLLETTINO N. 385
Mercoledì 20 aprile 2016, dopo le 21, in osservatorio per i tradizionali incontri del primo mercoledì di
ogni mese si faranno delle proiezioni al planetario; se il cielo sarà sereno si potranno fare delle
osservazioni al telescopio.
La Luna sarà di due giorni precedenti il plenilunio. Sarà molto luminosa perciò non si potranno vedere
gli oggetti del cielo profondo. Giove sarà visibile tutta notte nel Leone. Saturno e Marte sorgeranno
tardi in Ofiuco e saranno luminosi ed a poca distanza tra di loro. Venere sorgerà poco prima del Sole
nei Pesci mentre Mercurio tramonterà poco dopo il sole in Ariete.
Nella pagina successiva sono riportate delle cartine del cielo sia serale sia in piena notte.
RECENSIONI – ASTRONOMIA - PERSONAGGI
JOHN BANVILLE
LA MUSICA SEGRETA
GUANDA, 2016 Brossura – Pagg. 332 - € 19,50
Erede designato dell’impresa commerciale paterna, un labirinto di
uffici e magazzini affacciato sul brulicante porto fluviale di Toruń,
Nicolaus Koppernigk avverte ben presto, con un misto di terrore ed
ebbrezza, che lo attende un destino più grande. Sensibile,
brillante, infinitamente più dotato dei fratelli, come pure di
compagni e professori, è attratto dalle stelle e dal funzionamento
della «macchina del mondo».
Alle prese con uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, John
Banville compie il felicissimo azzardo di non fermarsi ai fatti, alle
circostanze storiche, ma di servirsene per forzare e sondare
dall'interno il mistero di una mente e di un'esistenza del tutto
singolari. Così, in uno stile immaginoso e pittorico, prendono forma
con straordinaria vividezza paesaggi esteriori la cittadina natale;
l'Italia con le sue università: Bologna, Padova, Ferrara; il rifugio di
Frauenburg e dilemmi interiori.
Se fuori infuriano guerre e congiure, dentro si fronteggiano con esiti incerti la consapevolezza e
l'imbarazzo di un'intelligenza superiore, il disperato bisogno d'amore e l'incapacità di viverlo fino in
fondo, la visione folgorante di un sistema e lo sgomento umanissimo di fronte alle conseguenze delle
proprie scoperte: il peso, troppo grande da reggere da soli, di dover scacciare la Terra, e dunque
l'uomo, dal centro di un universo di cui si ha il raro privilegio di sapere ascoltare la «musica segreta».
(a cura di Silvano Minuto)
IL CIELO DEL 20 APRILE 2016
Il cielo in prima serata
In alto a sinistra si vedono la Luna e Giove ed in basso, a destra, Mercurio
Il cielo all’una di notte
A sinistra sono visibili Giove e la Luna ed al centro, sull’eclittica, ci sono Saturno e Marte, non lontani
dalla stella Antares dello Scorpione
(a cura di Oreste Lesca)
MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI
ARMENIA – Sito archeologico di Zvartnos
(continua dal bollettino n. 382)
Le sculture, inserite nel contesto della fontana, posseggono una certa originalità come potrete
costatare dalle fotografie che seguono (figure 8-19).
Figura n. 17: Capricorno.
Figura n. 18: Aquario.
Figura n. 19: Pesci.
(a cura di Salvatore Trani)
DIARIO ASTRONOMICO
Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015
1914. Osservazioni della Luna, di Mira e di Theta Orionis. In questo mese di gennaio però splende
Saturno che viene osservato quasi ogni giorno con cielo a volte notevolmente trasparente.
Parte 31
1914
2 Gennaio 1914. 17h. Luna, età g. 6. Dei due crateri Messier, l’occidentale
sembra essere minore e forse anche meno profondo dell’altro, che l’ombra
mette molto meglio in evidenza (125); differente che è forse anche più
pronunciata con 75 ingr.: questo cratere si trova in una regione più chiara,
larga e allungata da N. a S.
L’immagine è mossa, ma a momenti abbastanza calma; e si scorgono allora nel
mare Foecunditatis altri crateri più piccoli, ma ben visibili per la minuscola
ombra interna. Il cielo è ancora chiaro, tuttavia a 17h 10m con 24 ingr. la luce
cinerea è visibile.
2 Gennaio 1914. 21h 5m - 21h 15m. Oss. di Saturno. Immagine per lo più
abbastanza confusa. Titano è ad E, alquanto a N.
3 Gennaio 1914. 17h 10m. Cielo leggermente offuscato. Oss. della Luna. Il
terminatore passa a destra di Eudosso e di Aristotile, passando per Manilius.
Taquet appare nettamente crateriforme con una piccola ombra interna:
intorno a questo cratere sembra interrotta la regione più oscura del fondo
del Mare Serenitatis che fiancheggia l’Haemus, a N. Il solco di Ariadeo,
pressoché rettilineo è visibile presso il terminatore (75 e 125).
3 Gennaio 1914. 21h 5m - 21h 15m. Oss. di Saturno. Immagine in generale
assai confusa. Titano è visibile ad E e a N.; Rea a W, ugualmente a N.
4 Gennaio 1914. Luna, età g. 8.1. Primo quarto. Cielo leggermente offuscato,
che però non impedisce la visibilità della luce cinerea (24 e 75). Il
terminatore passa presso Alfonso e Arzachel che hanno il fondo ancora in
ombra, ed attraversa Archimede. Taquet mostra sempre all’interno una
minuscola ombra. Ad W del solco di Igino si scorge ancora quello di Ariadeo
che è però meno evidente del 3: esso è meglio visibile nella metà orientale;
nel percorso, alquanto irregolare (125) 17h 35m - 18h 5m.
4 Gennaio 1914. 21h - 21h 25m. Oss. di Saturno. Chiaro di Luna. Immagine
discreta, a momenti abbastanza buona, una minuscola ombra sembra visibile
sull’anello. Titano è a N. e alquanto ad E; Rea sebbene abbia passato
l’elongazione da 11 ore, è ben visibile. A N. di Titano, quasi allineate con esso,
vi sono 2 piccole stelle l’una delle quali è probabilmente Giapeto. In prossimità
del sistema, ad W e a S. trovasi una stella doppia, pallida e stretta,
abbastanza difficile.
5 Gennaio 1914. 17h 30m - 18h 40m. Oss. della Luna (età g. 9.1): cielo sereno;
immagine quasi assolutamente calma, bellissima. Con 24 ingr. si distingue
ancora abbastanza bene la luce cinerea (visibile pure, alquanto attenuata con
75). Il terminatore lascia a sinistra Clavio e Platone, passando presso Parry:
Platone proietta una larga ombra troncata dal terminatore; ed un’altra ne
mostra all’interno, estesa e profondamente frastagliata. Il Mur Droit è
ottimamente visibile; X (v. Bull. 1913 p. 23) appare come un’altura allungata;
non certamente un cratere: proietta ad E. una piccola ombra. I due crateri
Messier appaiono come due macchie bianche allungate, forse un po’ oscure
all’interno; apparentemente pianeggianti ad W; ma per precisarne meglio la
forma, occorrerebbero più forti ingrandimenti: in queste condizioni essi non
sembrano differir molto per aspetto e per grandezza; anzi l’occidentale che è
il più brillante, sembra un po’ maggiore. In Taquet si può scorgere sempre una
piccola ombra. Si distinguono ancora bene i solchi di Ariadeo e di Igino;
specialmente quest’ultimo il cui ramo orientale presenta una notevolissima
nodosità allungata. In Tolomeo è visibile il secondo cratere, per quanto
questo per la sua piccolezza non riveli chiaramente la sua natura. In
Flammarion si nota con facilità il cratere 52 (v. Bull. 1909 p. 116 e segg.) e
con maggior difficoltà si può nei migliori momenti riconoscere il 43 (125).
5 Gennaio 1914. Oss. di Saturno. Titano trovasi a N. e alquanto W; Giapeto più
a N. e ad E: prossima a Saturno, ad E e a S. scorgesi una piccola stella ma è
incerto se trattasi di Rea o di una stella che per effetto del moto del pianeta
deve trovarglisi vicina. Immagine mediocre; chiaro di Luna.
7 Gennaio 1914. 19h 20m - 19h 50m. Luna, età g. 11.2. Il terminatore rasenta
Gassendi passando presso Kepler. I due crateri Messier hanno aspetto simile:
l’occidentale che sembra un po’ più brillante, trovasi in una regione chiara già
notata il 2, che non mostra aver subito variazioni. Taquet appare come una
macchia brillante, un po’ nebulosa. Igino è circondato da una chiazza un po’
oscura: il solco è visibile come una linea chiara, variamente grossa e brillante.
7 Gennaio 1914. 20h 50m - 21h 10m. Oss. di Saturno. Titano è ad W e a N;
Giapeto più a N, fra Titano e Saturno. Immagine men che mediocre; chiaro di
Luna.
8 Gennaio 1914. 20h 45m - 21h 10m. Oss. di Saturno. Titano è ad W, poco al
di sotto del prolungamento dell’asse maggiore degli anelli; Rea fra esso e il
pianeta. Vi è fra di essi a S. Una piccola stella; e un’altra, Giapeto, trovasi più
lungi a N, pure fra i 2 satelliti. Rea (occultato il pianeta) sembra superiore a
Giapeto. La Luna, vicina, disturba, immagine piuttosto confusa.
14 Gennaio 1914. 20h 20m. Oss. di
riosservata L.
Orione. Immagine buona. Distintamente
15 Gennaio 1914. 20h. oss. di
Orione. Immagine buona. I dischi stellari
appaiono piccolissimi. Riosservate le 10 stelle della nebulosa. H L sono quasi
parallele ad E F; la distanza sembra un po’ maggiore.
15 Gennaio 1914. 20h 15m - 20h 40m. Oss. di Saturno. Rea e Titano sono ad E;
quest’ultimo alquanto a S.: una piccola stella trovasi presso i 2 satelliti, ad E
di Rea; Giapeto è assai più lungi ad W, un po’ a N: del prolungamento dell’asse
maggiore degli anelli. Cielo alquanto nuvoloso; nei migliori momenti l’anello
mostra distintamente l’ombra del globo.
18 Gennaio 1914. 18h 15m. - 18h 45m. Dall’osservazione del 18 Dicembre lo
splendore di Mira è considerevolmente aumentato, ad essa è ormai ben
visibile anche al binocolo, apparendo superiore alla stella 13; inferiore alla 15
e alla 20 ed alquanto superiore anche alla 4 (cercatore e cann. di 54mm).
Tinta rossastra.
18 Gennaio 1914. 20h 5m - 20h 40m. Oss. di Saturno. Immagine mediocre.
Titano è ad E, alquanto a N.; Giapeto ad W, leggermente a N. del
prolungamento dell’asse maggiore degli anelli. Con 24 ingr. (diafr. mm. 36) il
pianeta appare molto allungato; si scorgono i due spazi oscuri fra il globo e
l’anello. Un cann. di 54mm (oculare terrestre) mostra l’anello abbastanza
distintamente: i 2 satelliti vi sono ugualmente visibili.
19 Gennaio 1914. 20h 5m - 20h 15m. Oss. di Saturno. Immagine mossa e
abbastanza confusa. Titano e Rea sono ad E; quello a N, questo un po’ a S;
Giapeto ad W.
21 Gennaio 1914. 19h 50m - 20h 10m. Oss. di Saturno. Immagine abbastanza
confusa. Tutti e 3 i satelliti sono ad W; Titano e Rea a N, e prossimi al
pianeta; Giapeto discosto, leggermente a S. del prolungamento dell’asse
maggiore degli anelli. Saturno è notevolmente maggiore, ma meno rossastro di
Aldebaran.
22 Gennaio 1914. 19h 45m - 19h 50m. Oss. di Saturno. I 3 satelliti sono
visibili ad W.
23 Gennaio 1914. 19h 45m - 20h 5m. Oss. di Saturno. Titano è ad W e a N;
Giapeto ad W un po’ a S: (cann di 72 mm., e di 54mm. oculare terrestre).
24 Gennaio 1914. 19h 40m - 20h 10m. Oss. di Saturno. Rea è ad E; Titano e
Giapeto ad W.
Essendo questi prossimi entrambi all’elongazione, non è senza interesse
confrontare il loro splendore: Giapeto è indubbiamente inferiore; del resto
altrettanto ben visibile di Titano. Immagine buona a momenti: ben visibile
l’ombra del globo sugli anelli: alle anse si ha l’impressione di scorgere la
divisione di Cassini, essendo questa troppo marcata per trattarsi di un
semplice fenomeno di contrasto.
25 Gennaio 1914. 19h 35m - 20h 5m. Oss di Saturno. Il cielo è talvolta un po’
offuscato; l’immagine a momenti discreta. Titano e Giapeto sono ad W, presso
a poco allineati con pianeta. Il moto proprio di Giapeto insieme a quello
generale del sistema, ha portato il satellite presso 2 piccole stelle: il suo
splendore è notevolmente superiore alla più vicina, e sensibilmente anche
all’altra.
26 Gennaio 1914. 19h 30m - 19h 40m. Oss. di Saturno. I 3 satelliti sono tutti
ad W.
29 Gennaio 1914. 19h 20m - 19h 40m. Oss. di Saturno. Immagine abbastanza
buona. Rea è ad E; Giapeto ad W, quella alquanto a N, questo a S; Titano a S.
e ad E.
30 Gennaio 1914. 19h 15m - 19h 35m. Cielo un po’ offuscato. Titano e Giapeto.
31 Gennaio 1914. 19h 10m - 19h 45m. Oss. di Saturno. Tutti e 3 i satelliti si
trovano un po’ a N; Titano ad E; Rea e Giapeto ad W. Immagine a momenti
buona. L’ombra portata dal globo; la differenza di tinta fra l’anello interno,
chiaro, e l’esterno, grigiastro; la divisione di Cassini, sono dettagli visibili con
discreta evidenza.
NELLA PREISTORIA STUDIAVANO IL CIELO
NELLA PRESISTORIA STUDIAVANO IL CIELO. L’IPOTESI CHE AFFASCINA LA NASA.
Questo è il titolo che è apparso sul giornale La Stampa del 1 aprile 2016
Testo che può essere inviato per posta elettronica.
Nel l’articolo di Carlo Giordano si affermano le seguente tesi:
.una popolazione dell’età del bronzo ha riprodotto in una località del cuneese delle incisioni su roccia
riproduca la costellazione del Perseo
.questa ipotesi è stata sviluppata da Guido Cossard, Fisico e presidente dell’Associazione ricerche e
studi di archeoastronomia valdostane
-queste considerazioni sono state pubblicate da Cossard sul sito Asterisck, forum di discussione della
prestigiosa pagina Apod della Nasa
.osservando le coppelle si nota che l’osservatore preistorico ha individuato oltre alla costellazione del
Perseo anche la stella variabile Algol e quindi sapeva che le stelle possono variare di intensità
luminosa
Visto che l’articolo era datato 1 aprile mi sono detto è un bello scherzo, vediamo chi ci casca.
Poi però sfogliando la rivista le Stelle Aprile 2016 pag. 29 trovo un riassunto sullo stesso argomento.
Allora mi chiedo: non era uno scherzo si vuole proprio affermare ciò che è stato scritto.
Di articoli strani nella mia vita ne ho letti tanti. Uno in particolare trovato sempre su La Stampa e scritto
da uno sprovveduto di argomenti astronomici era imperniano sulle stelle “nano bianco” e faceva dei
commenti sarcastici sugli astronomi che no capivano niente.
Qui però siamo in presenza di un ricercatore che ho sentito parlare in un simposio dove pontificava le
sue profonde conoscenze nello studio dell’astronomia primitiva.
Cosa non va nell’articolo. Prima di tutto la Nasa non può essere affascinata da una ipotesi perché si
inserisce un testo in un sito di discussione. Ci vuole per lo meno una dichiarazione di assenso e di
ringraziamento. Testo che sembra scaturire da considerazioni più che altro di accondiscendenza
verso i responsabili del territorio dove si trovano le incisioni.
Poi quando si studiano i popoli antichi bisogna anche immedesimarsi e capire come loro vedevano il
cielo. Se si va in alta montagna con una serata limpida le costellazioni scompaiono. Chi, con una
cultura astronomica moderna, riesce a distinguere in un cielo non contaminato ad esempio la lucertola
o la giraffa.
Se si segue la storia astronomica dei popoli antichi nessuna cultura ha adottano, salvo casi sporadici
e per costellazioni particolari, gli stessi asterismi. Basta utilizzate il software “Stellarium” per vedere
che ogni popolo che ci ha lasciato della documentazione orale o scritta ha fatto delle aggregazioni
proprie che non corrispondono a quelle della cultura occidentale.
Le popolazioni del 2000/3000 a.C. non avevano la capacità visiva e mentale non solo di aggregare
gruppi di stelle ma assolutamente di osservare delle variazioni negli astri. Algol è stata scoperta da
Goodricke nel 1783 dopo duemila anni di osservazioni celesti. Quanti sono gli astrofili in Italia che
hanno fatto questa esperienza?
Le argomentazioni sono solo pura fantasia; le coppelle assomigliano al più ad un cacciatore con una
lancia in una mano.
Qui sotto si possono osservare le coppelle e la moderna costellazione del Perseo.
GLI ASTRONOMI DEL PASSATO
EUSTACHIO DIVINI
(San Severino Marche, 4 ottobre 1610 – San Severino Marche, 22 febbraio 1685)
E’ stato un ottico e astronomo italiano, uno dei primi,
assieme a Giuseppe Campani, ad aver sviluppato la
tecnologia necessaria per produrre strumenti ottici scientifici.
Avviato alla carriera militare, nel 1629 si ammalò
gravemente. Abbandonato l'esercito si ricongiunse ai fratelli
a Roma, dove seguì le lezioni all'Università di Roma con
padre Benedetto Castelli, il discepolo di Galileo. In quel
periodo Divini strinse amicizia con Evangelista Torricelli e si
stabilì definitivamente a Roma (nel 1646) come costruttore di
orologi e di lenti, producendo strumenti molto apprezzati dai
contemporanei
Costruì un gran numero di microscopi composti e di telescopi
ottici, questi ultimi consistenti in tubi di legno con quattro
lenti, di lunghezza focale superiore a 15 m utilizzati spesso
da lui stesso per osservazioni astronomiche.
Il microscopio della collezione di Giovanni Poleni, conservato
nel museo di Storia della fisica a Padova, sembra sia l'unico
arrivato a noi firmato dal Divini. Al Divini è attribuito anche il
merito di aver usato per primo il micrometro.
Nel 1649 Divini pubblicò l'incisione di una mappa lunare, simile a quella dell'astronomo tedesco
Johannes Hevelius pubblicata nel 1647, ma basata anche su proprie osservazioni effettuate con
strumenti da lui costruiti.
Fece numerose altre osservazioni astronomiche, fra cui le macchie e i satelliti di Giove e alcuni degli
anelli di Saturno. Tentò di rivendicare, contro Christiaan Huygens e facendosi aiutare da Honoré Fabri,
la priorità della scoperta degli anelli di Saturno, con scarso successo. Molti dei suoi microscopi e
telescopi sono conservati nei musei di Firenze, Roma e Padova.
CONGRESSO NAZIONALE UAI DEL 2016
Segnaliamo che il prossimo 6/8 maggio a Prato si terrà l’Assemblea dei Soci UAI - 2016
http://www.uai.it/astrofilia/congressouai/congresso-2016.html
L’Assemblea Ordinaria 2016 dei Soci UAI, si svolgerà, contestualmente al Congresso Nazionale 2016,
il prossimo Sabato 7 Maggio 2016, presso il Polo Universitario della Città di Prato (Piazza Giovanni
Ciardi, 25) alle ore 13.30 in prima convocazione e alle ore 15.00 in seconda convocazione.
L’ordine del giorno fissato per l’assemblea è il seguente:
1. Apertura dei lavori a cura del Presidente UAI
2. Nomina del Presidente e del Segretario della AdS
3. Approvazione dell’ordine del giorno e accertamento della validità dell’Assemblea
4. Nomina dei componenti del Seggio Elettorale
5. Apertura del Seggio Elettorale per l’elezione degli organi sociali 2016-2018
6. Relazione morale del Presidente UAI
7. Illustrazione del Bilancio consuntivo 2015 e preventivo 2016
8. Relazione del Collegio Sindacale
9. Relazioni dei Coordinatori delle Sezioni di Ricerca e delle Commissioni
10. Relazione della Commissione Riforma UAI
11. Proposta di modifica dello Statuto e relativa discussione e votazione
12. Quote sociali per il 2016-2017
13. Nomina di nuovi Responsabili di Sezioni e Commissioni
14. Individuazione sede congressuale 2017
15. Discussione, mozioni e votazioni sulle Relazioni
16. Risultati delle elezioni e proclamazione dei nuovi organi sociali
17. Varie ed eventuali
A norma dell’art. 10 dello Statuto UAI: “Ogni Socio ha diritto ad un solo voto. Ogni Socio può farsi
rappresentare per delega da altro Socio dell’UAI; non è ammessa più di una delega per latore.”
Il voto per le elezioni degli organi sociali deve essere personale e che, a norma dell’art. 7 del
Regolamento Generale UAI: “Le Delegazioni, le Associazioni, i Gruppi e gli Enti hanno diritto a un voto
ciascuno ma hanno la facoltà di farsi rappresentare da una Delegazione ufficiale, composta da una o
più persone, allo scopo di sottoporre problemi o proposte di interesse generale”.
Per maggiori informazioni:
http://www.uai.it/pubblicazioni/uainews/11-uainews/8762-convocazione-assemblea-ordinaria-dei-soci2016.html
FLY ME TO THE MOON
Il cratere Diophantus
Nella regione tra Oceanus Procellarum e Mare Imbrium possiamo osservare il cratere "Diophantus",
una formazione circolare di 19Km con versanti abbastanza scoscesi su cui si trova il piccolo cratere
Diophantus C a sud-ovest. Le pareti sono abbastanza alte, il fondo è piatto e poco esteso. La sua
formazione risale al Eratosteniano (da -3.2 miliardi di anni a -1.1 miliardi di anni). Il periodo migliore
per la sua osservazione è 3 giorni dopo il primo quarto oppure 2 giorno dopo l’ultimo quarto.
Alcuni dati:
•
Longitudine: 34.298° West
•
Latitudine: 27.619° North
•
Faccia: Nearside
•
Quadrante: Nord-Ovest
•
Area: Regione tra Oceanus Procellarum e Mare Imbrium
Origine del nome:
•
Dettagli: Diofante
•
Matematico greco del 3° secolo d.C. nato in Grecia
•
Nato ad Alessandria nel 325
•
Morto nel 410
•
Fatti notevoli: Raccolta di problemi matematici. Opere sulle equazioni di primo e di secondo
grado.
•
Autore del nome: Mädler (1837)
•
Nome dato da Langrenus: Tirelli
Nelle foto una ripresa di LRO - WAC global moon mosaic del cratere "Diophantus" e un disegno
dell’epoca di Diofante. Lo strumento minimo per poter osservare questa formazione eccezionale è un
rifrattore da 100mm.
Davide Crespi
SOFTWARE GRATUITO
Segnalo un interessante Software Freeware (gratuito) utile sia all’astrofilo singolo che alle associazioni
dotate di strumenti in postazioni fisse e dedite a campagne di studio e ricerca.
Si tratta di CA2 (Computer Aided Astronomy). Giunto alla versione 2.1.2 e liberamente scaricabile dal
sito ufficiale: http://www.astrosurf.com/c2a/english/ oppure per glia amanti della lingua francese
http://www.astrosurf.com/c2a , non si tratta di un semplice software planetario, ma di un vero e proprio
pannello di controllo per le più differenti attività astronomiche. Molti i tools disponibili, fra i quali, ad
esempio, i grafici di visibilità dei pianeti, il calendario con le fasi lunari, l’accesso diretto (e indiretto in
caso di assenza di connessione) ai cataloghi MPC per il monitoraggio e la ripresa di comete e
asteroidi, oltre naturalmente, alla possibilità di schedulare e programmare vere e proprie sessioni di
ricerca attraverso l’ormai nota e immancabile interfaccia ASCOM per la gestione dei telescopi e dei
loro immancabili accessori computerizzati. Una caratteristica che ho trovato veramente interessante, è
l’accesso all’immenso database di immagini DSS e BT (per il primo è necessaria una connessione
Internet) per la comparazione immediata del campo ripreso. Nella stessa pagina di download sono
disponibili i principali cataloghi stellare e una serie di utili e interessanti pugin.
Corrado Pidò
ASTRONOMIA NELLE SCUOLE
A partire da questo bollettino verranno periodicamente pubblicati i bellissimi lavori prodotti dai bambini
delle classi terze della Scuola Elementare J. & R. Kennedy di Domodossola. Per ragioni di spazio
pubblichiamo i primi otto disegni, una risposta grafica e creativa alla domanda: “Come immaginate un
osservatorio astronomico?”, ne sono uscite delle architetture veramente interessanti!
(a cura di Corrado Pidò)
COELUM ASTRONOMIA 199 DI APRILE È ONLINE
Cominciamo a prepararci per l'evento dell'anno: il Transito di
Mercurio sul Sole!
Il prossimo 9 maggio un pianeta attraverserà lentamente il disco
del Sole, spostandosi da ovest verso est. Come avviene nell'arte,
gli eventi astronomici più apprezzati prescindono a volte dalla
spettacolarità e vedono invece premiata una qualità altrettanto
preziosa: la rarità.
Un’eclisse totale di Sole, per capirsi, è sia bella che rara, ed è
giustamente in testa alla classifica delle preferenze, attesa in
tutto il pianeta da milioni di persone…Eppure… il sapere che
quel puntino nero è un pianeta che solo a distanza di molti o
moltissimi anni torna a rivelare la propria presenza in un modo
così singolare… beh, a quanto pare ciò è sufficiente a
trasformare un appuntamento astronomico puramente “tecnico”
in un happening altamente emozionale.
In questo numero troverete la prima parte di una serie di articoli pensati proprio per prepararci al
transito di Mercurio sul Sole: dalla storia dei transiti più importanti di ogni epoca, alla guida per capirne
la meccanica e la geometria, alla completa analisi per la scelta della strumentazione migliore per
l'osservazione.Troverete inoltre la prima puntata dell'articolo dedicato al Paradosso di Fermi: se
l'universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti? Una serie di ipotesi vengono formulate per trovare
una risposta plausibile.Affascinante il racconto di Andrea Pistocchini che ci narra la storia della
preparazione del suo poster Messier, un lavoro durato qualche anno ma che gli ha procurato una
grande soddisfazione.
Ovviamente il numero è completato dalle nostre ricche rubriche dedicate all'osservazione del cielo,
alle notizie, agli appuntamenti e all'astrofotografia.
SPECIALE Il Transito di Mercurio sul Sole - Prima parte
- I transiti nella storia
- La Geometria dell'evento
- La strumentazione per osservarlo
- Il PARADOSSO di FERMI.
- Se l'Universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti?
- BALLE DI SCIENZA. Storie di errori prima e dopo Galileo
- EXOMARS è partita! Fra sette mesi l'arrivo su Marte di una missione in
buona parte italiana.
- Qual è la galassia più lontana?
- IL MIO POSTER MESSIER - Un progetto... senza fine!
- Le Novità del Mercato per l'Astronomia Amatoriale
- Tutti i fenomeni celesti di APRILE
- 6 aprile: la Luna occulta Venere - un appuntamento da non perdere!
LE VIGNETTE DI GIM BONZANI
OSSERVATORIO DI SUNO
Le coordinate dell’osservatorio sono: 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
Hanno collaborato:
Silvano Minuto
Salvatore Trani
Davide Crespi
Oreste Lesca
Corrado Pidò
Giovanni Bonzani
Vittorio Sacco
[email protected]
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