OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO GALILEI 28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 – 335 275538 apansuno @ tiscalinet.it www.apan.it BOLLETTINO N. 384 Mercoledì 6 aprile 2016, dopo le 21, in osservatorio per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni mese si faranno delle proiezioni al planetario; se il cielo sarà sereno si potranno fare delle osservazioni al telescopio. La Luna sarà prossima al novilunio. Data la sua assenza si potranno vedere le costellazion primaverili e molti oggetti del cielo profondo. Giove sarà visibile tutta notte nel Leone. Saturno e Marte sorgeranno dopo la mezzanotte in Ofiuco. Venere sorgerà poco prima del Sole nei Pesci mentre Mercurio tramonterà poco dopo il sole in Ariete. Nella pagina successiva vengono riportate delle cartine del cielo sia serale che mattutino. RECENSIONI – MANUALE DI ASTRONOMIA VINCENZO ZAPPALA’ ROSETTA E LE TRE SORELLE L’Universo deve essere di tutti Pubblicato dall’Autore – 2013 - Brossura – Pag. 244 La versione cartacea costa 20 euro, quella ebook, 9.99 euro. Entrambe si trovano ilmiolibro.kataweb.it collegata a Feltrinelli La versione cartacea costa 20 euro, quella ebook, 9.99 euro. Entrambe si trovano ilmiolibro.kataweb.it collegata a Feltrinelli Versione cartacea ed ebook: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=926710 Tutti DEVONO aver voglia di pensare, riflettere, imparare. Chi si aspetta un libro sull’Universo che possa essere letto come un fotoromanzo o un fumetto qualsiasi, ha sbagliato indirizzo. I tutti devono avere fiducia in loro stessi. La TV e i media in genere tendono a fargli credere che certe cose non possono affrontarle e che – di conseguenza- è meglio che si affidino alle frasi preparate per loro dagli esperti. Loro sì, che sanno tutto di tutto. Cari tutti, non fatevi prendere in giro! L’Universo è il Tutto e voi ne fate parte. Sarebbe assurdo che voi stessi non siate capaci di capirvi. Tutto ciò che è Universo può e deve essere compreso da tutti. Ciò che a volte lo rende apparentemente difficile è il modo di raccontarlo. L’Autore si è affidato a un’amica straordinaria. Lei ha vissuto tutta l’avventura del Cosmo in prima persona e non conosce la matematica. Insomma, parla proprio il linguaggio che preferite, quello della vita reale, delle emozioni, della concretezza. Penso che i ragazzini delle scuole medie siano in grado di affrontarlo da soli (sempre ovviamente che i genitori non glielo impongano come una punizione), ma anche loro ne devono avere voglia. Non troveranno sfide tra alieni, videogiochi o azioni da ripetere in modo ossessionante e monotono. No, anche loro dovranno usare la mente, sicuramente molto più pronta a recepire di quanto loro stessi (e gli adulti) non credano. Oltre a facebook, twitter, cellulari tuttofare, esiste anche la più bella avventura esistente. Ed è lì, proprio sopra la loro testa: basta alzare gli occhi e il cervello verso l’alto e si riscoprono immediatamente i valori (spesso dimenticati) della fantasia, della creatività, dell’orgoglio di capire. Una riflessione quella se fare il passo verso le elementari. Sarebbe stato possibile, ma il risultato probabilmente deludente e forse anche negativo. Per esperienza diretta, ci si accorge che i più piccoli hanno un entusiasmo fantastico, ma cercano di ricondurre tutto a poche regole che conoscono molto bene: quelle tipiche del gioco e della fantasia sfrenata. Fantasia che, però, serve a ricondurre ogni racconto agli schemi che si sono giustamente imposti nella loro prima fase di apprendimento. E’ giustissimo che sia così. Ma, i concetti che sconfinino in dimensioni irreali per loro, li costringano a semplificazioni esasperate che potrebbero falsificare le prime basi di conoscenza. Si preferisce perciò, lasciare questo compito a chi li segue da vicino e che conosce meglio i caratteri di ogni singolo pulcino che sta mettendo le ali. Genitori, sorelle e fratelli maggiori, insegnanti (che spesso non hanno mai studiato astronomia a scuola) dovrebbero essere il tramite tra il libro e i bambini. I più adulti dovrebbero digerirlo attentamente (e non avrebbero problemi, se convinti veramente a farlo) e poi trasmetterlo con le giuste parole, caso per caso, ai più piccoli, stimolando l’interesse e preparandoli lentamente al passo successivo. Occasioni per spunti avvincenti, ma non banalizzati o appiattiti, ve ne sono a centinaia! Un sogno? Può darsi. Ma come sarebbe bello se l’Universo riuscisse anche a far passare più tempo assieme ai genitori e ai loro piccoli. Più tempo che servirebbe a usare sempre meglio il più bel regalo del Cosmo: il cervello. Forse, stimolato fin dall’inizio non si accontenterà, in seguito, di recepire soltanto i consigli degli acquisti, gli atti di fede imposti dall’alto e le mode che appiattiscono corpo e mente in una banalità senza speranza. Per dare a tutti la possibilità di poter affrontare il passo successivo sono stati inseriti pochi concetti leggermente più complicati. Sono però scritti in corsivo e possono essere tranquillamente saltati senza influenzare lo scorrere dell’avventura. Pochissime pagine, limitate alla struttura dell’Universo. Questo è l’epilogo del libro, tanto per dare un’idea… Epilogo Non è facile lasciare Rosetta e tornare sulla Terra. No, non dico che è arduo e complicato il viaggio in sé: con la mia astronave “Fantasia” non ho problemi di spazio e di tempo. La difficoltà sta nel lasciare un ambiente meraviglioso, armonioso, semplice, gentile, ma, nello stesso tempo, audace, avventuroso, inaspettato, sorprendente. E’ impossibile vivere direttamente o indirettamente un’altra favola così completa e avvincente. Oltretutto, senza che compaiono orchi e streghe, da una parte, e principi azzurri e bellissime principesse, dall’altro. L’avventura del Cosmo non ha bisogno di buoni e cattivi, di potenti e deboli, di gentili e arroganti, di robusti e fragili, per sollevare l’interesse. Le basta solo dire la verità, senza effetti speciali o caricature, senza forzature o invenzioni. La realtà è la migliore rappresentazione di se stessa. Rosetta mi guarda profondamente con gli occhi che non ha, ascolta i miei mormorii con le orecchie che non ha, mi tocca il braccio, per vedere se sto tremando, con le mani che non ha, sente l’odore della paura e della speranza con il naso che non ha, assapora il piacere delle mie scoperte con la lingua che non ha. Tuttavia, io sento pulsare un cuore all’interno di quella massa apparentemente senza vita, mi accorgo che le sue azioni lucide e precise hanno sicuramente una mente razionale e pura. Impossibile, ovviamente. Eppure… eppure… Forse ho capito! Lei non è altro che uno specchio. Anzi, l’unico specchio che mi permette di guardarmi dentro e fuori. Non lo specchio magico di Biancaneve, ma quello attraverso cui l’umanità può imparare a conoscere veramente se stessa. Le stelle, le galassie, le nane brune, i buchi neri, i neutroni, gli elettroni, i protoni, siete voi. Quando lo capirete, il Cosmo non avrà più confini e potrete attraversarlo in lungo e in largo senza bisogno di astronavi. L’Universo è sempre lì che aspetta, è casa vostra. Cercate di conoscerlo sempre meglio. Questa avventura è solo il primo piccolo passo, molti altri vi aspettano. Rosetta è sempre pronta a prendervi per mano. Non abbiate paura, chiunque può riuscirci, dato che voi e io ne facciamo parte con tutta la nostra essenza sia fisica che mentale. (a cura di Silvano Minuto) IL CIELO DEL 6 APRILE 2016 Il cielo alla sera Il cielo al mattino prima dell’alba (a cura di Oreste Lesca) MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI ARMENIA – Sito archeologico di Zvartnos (continua dal bollettino n. 382) Le sculture, inserite nel contesto della fontana, posseggono una certa originalità come potrete costatare dalle fotografie che seguono (figure 8-19). Figura n. 15: Scorpione. Figura n. 16: Sagittario. Continua (a cura di Salvatore Trani) DIARIO ASTRONOMICO Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015 1913. Terza parte. Osservazioni di Venere, Saturno con i suoi satelliti principali, Mira, la Luna e anche l’occultazione delle Pleiadi (11 dicembre). Il 21 ottobre osservazione della cometa Westphal-Metcalf seppur pallidissima. Parte 30 1 Ottobre 1913. Cielo sereno. (h 55m - 9h. Oss. di Venere. Visibile al binocolo. 15 Ottobre. Venere è ancora distintamente visibile al binocolo, ma malgrado la purezza dell’aria, la sua ricerca si presenta assai difficile. 21 Ottobre 1913. 18h 40m - 18h 50m 3 20h 20m - 20h 50m. Oss. della cometa Westphal-Metcalf. Nebulosità pallidissima (ingr. 24 e 75). 24 Ottobre 1913. 2h 5m - 2h 40m. Oss. di Saturno. Atmosfera un po’ nebulosa che attenua lo splendore dell’astro; immagine buona, a momenti ottima. L’ombra del pianeta ad W. è ancora ben visibile sull’anello, e questo nella parte proiettata sul globo è internamente bordata da una linea grigia: sul globo sembra intravedere una o due fasce contigue. La distinzione dell’anello in due zone di splendore differente è evidentissima (125). Dei satelliti, Rea è ad W; Titano ad W. e a S.; un’altra stella pure ad W, ma a N. e più discosta dal pianeta, sembra doversi identificare con Giapeto. 27 Ottobre 1913. 2h - 2h 45m. Oss. di Saturno. Titano e Rea sono ad E; quello nella parte superiore della sua orbita; questa nell’inferiore. Giapeto (?) si scorge ad W e a N., prossimo ad altra piccola stella. 31 Ottobre 1913. 1h 40m - 2h 10m. Oss. di Saturno. Cielo offuscato; immagine per lo più mossa; abbastanza confuso. Rea e Titano seguono entrambi il pianeta; questo alquanto a N.; Giapeto lo precede a distanza: Alcune piccole stelle si scorgono in prossimità del sistema; anzi una ad W e a S. è più prossima al pianeta di Titano. 21 Ottobre 1913. 23h 35m - 24h. Oss. di Mira. Assai inferiore alla stella S, sembra leggermente superiore alla compagna. 1 Novembre 1913. 1h 35m - 2h 10m. Oss. di Saturno. Immagine abbastanza confusa. Titano è ad E. e a N.; Giapeto, discosto, ad W, assai prossimo ad una stelluccia più debole. La stella notata il 31 Ottobre è ancora più vicina a Saturno (ad E e a S). 2 Novembre 1913. 1h 40m - 2h 10m. Oss. di Saturno. Rea è ad W. e un po’ a N.; Giapeto lungi ad W; Titano si avvicina alla congiunzione inferiore. Questi due ultimi si scorgono anche con cannocchiale di 54mm (ingr. 40). 7 Novembre 1913. 1h 15m - 1h 50m. Oss. di Saturno. I 3 satelliti si trovano ad W, quasi sullo stesso allineamento; Giapeto e Rea un po’ a S. di Titano. Più lungi si scorgono 2 altre stelle: questa regione e del resto assai popolata di stelle, specialmente a N. del sistema. I 2 satelliti più discosti sono visibili anche con 24 ingr. 11 Novembre 1913. 0h 55m - 1h 30m. Oss. di Saturno. Cielo offuscato in parte, chiaro di Luna. Titano, a S, ha da poco passato la congiunzione superiore: Rea è ad W, alquanto al di sotto del prolungamento dell’asse degli anelli; Giapeto deve identificarsi con una delle 2 stelle visibili più lungi ad E. e a S. 5 Dicembre 1913. 18h 15m. Oss. della Luna. Primo quarto (età g. 7,6); il terminatore attraversa Autolico ed Aristillo. Luce cinerea. Stessi rilievi del 28 Dicembre 1911. Con 24 ingr. occultando la parte illuminata, la metà oscura è assai ben visibile; ma non vi si riconosce nessuna configurazione, sebbene assai sembri un po’ più chiara verso il lembo E, nella parte media e superiore. 11 Dicembre 1913. Occultazione delle Pleiadi. Cielo sereno. Cannocchiale di 54mm, ingr. 50. Immersione - Elettra 20h 59m Quella di Celeno che deve essere stata di poso posteriore, ci va sfuggita; seguono - Taigete 21h 38m - Maia 21h 41m½ Note - Le immersioni si producono in prossimità del terminatore (Luna, età g. 13,8); Taigete scomparso dietro una sporgenza d’esso, è anzi negli ultimi istanti un po’ difficile a seguire. Per tutte e 3 le stelle, la scomparsa è notata istantanea. Al binocolo, malgrado la prossimità della Luna, si riesce a 21h 45m a distinguere Alcione. 18 Dicembre 1913. 20h 15m - 20h 30m. Cielo seminuvoloso. Oss. di Mira: alquanto superiore alla compagna; inferiore alla stella S. Non è stata trovata nessuna immagine della cometa Westphal-Metcalf IMPARARE GLI ALLINEAMENTI Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio, possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei. I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011 II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011 III – Cassiopeia – 31.5.2011 IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011 V – Cefeo – 31.8.2011 VI – Drago – 30.9.2010 VII – Perseo – 27.10.2011 VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011 X – La Lira – 31.01.2012 XI – Il Cigno – 28.02.2012 XII – L’Aquila – 31.03.2012 XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012 XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012 XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012 XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012 XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012 XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012 XXVI – Ofiuco – 31.12.2012 XXVII – Serpente – 31-1-2013 XXVIII – Scorpione – 28.2.2013 XXIX – Bilancia 31.3.2013 XXX – Sagittario – 30.04.2013 XXXI – Capricorno – 31 05 2013 XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013 XXXIII – Pegaso – 31 07 2013 XXXIV – Andromeda – 31 08 2013 XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013 XXXVI – Perseo – 30112013 XXXVII – Ariete e Triangolo – 31122013 XXXVIII – Pesci – 31012014 XXXIX – Il grande pentagono di Auriga 28022014 XL – Il Toro – 31032014 XLI – I Gemelli – 30402014 XLII – Auriga – 31052014 XLIII – Lepre – 27062014 XLIV – Colomba 31072014 XLV – Eridano 31082014 XLVI – Poppa 30092014 XLVII – Canopo 30102014 XLVIII – Le Vele 31122014 XLIX – L’Orsa Maggiore XLX - Il Leone XLXI – Il Cancro XLXII – Verso l’Idra XLXIII – Arturo e dintorni XLXIV – Boote e Corona Boreale XLXV – Spica e la Vergine XLXVI – Chioma di Berenice XLXVII – Il triangolo di primavera XLXVIII – Il Leone XLXIX – Il Cancro Verso l’Idra Quella dell'Idra è la più grande costellazione del cielo; si snoda dalla parte meridionale del Cancro fin quasi ai confini con lo Scorpione. Nonostante queste dimensioni, non è una costellazione altrettanto luminosa; le sue stelle più brillanti sono concentrate nella parte della testa e poco oltre. Il gruppo della testa è riconoscibile partendo anche dal Leone, collegando la stella Regolo quella che sta più ad ovest, e prolungando nella stessa direzione; si trova così un gruppo di cinque stelle di terza magnitudine, che formano appunto la testa dell'Idra. A sud del Leone si individua inoltre un'altra stella, di colore bianco-azzurro, in una posizione isolata rispetto ad altre stelle luminose: quest'astro solitario, Alphard, è il più luminoso della costellazione e indica il "cuore" dell'Idra; il suo nome, Alphard, significa appunto "La solitaria". Il resto della costellazione è formato da stelle molto deboli ed è difficile seguirne il prolungamento; parte della coda è visibile con più facilità a sud della Vergine. Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni IL CLIMA TORIDO DI UNA SUPER TERRA Un pianeta estremamente caldo, con una drammatica differenza di temperatura tra la zona illuminata da Sole e quella in ombra: sono queste le caratteristiche climatiche di 55 Cancri e, una Super Terra distante da noi 40,9 anni luce. Lo hanno stabilito Brice-Olivier Demory del Cavendish Laboratory di Cambridge, nel Regno Unito, e colleghi di una collaborazione internazionale, che firmano un articolo sulla rivista “Nature”. Nell'ultimo decennio, le osservazioni astronomiche hanno fornito informazioni sempre più dettagliate sulle atmosfere dei pianeti extrasolari giganti, ma le proprietà di quelli dotati di massa più limitata sono rimaste in gran parte sconosciute. 55 Cancri è un pianeta extrasolare scoperto nel 2004 in orbita intorno alla stella 55 Cancri, ed è molto simile al nostro: ha un raggio pari a 1,91 raggi terrestri e una massa di circa 8,8, e appartiene quindi alla categoria delle super Terre, che comprende i pianeti extrasolari con massa tra una e 10 masse terrestri. Grazie all'Infrared Array Camera (IRAC) del telescopio spaziale Spitzer della NASA, Demory e colleghi hanno catturato la radiazione infrarossa nel canale di 4,5 micron emessa dal pianeta. Dai dati così raccolti hanno poi realizzato una mappa termica di 55 Cancri, che rivela una superficie estremamente calda: la temperatura, fortemente condizionata dall'alternanza giorno-notte, è di circa 1107 gradi Celsius nella parte in ombra e di 2427 gradi Celsius nella parte illuminata dal Sole. Un dato rilevante emerso dallo studio è la presenza di un hot spot, cioè un punto particolarmente caldo, situato a 41° di longitudine est rispetto al punto substellare, cioè al punto della superficie che vede la stella perfettamente allo zenit. La presenza di un punto così caldo secondo gli autori è l'indice di una ridistribuzione inefficiente del calore tra la parte in ombra e quella illuminata, oppure di un ricircolo termico nella sola parte illuminata. Non è facile con i pochi dati disponibili attualmente fornire spiegazioni plausibili del fenomeno: gli autori ipotizzano la presenza di venti atmosferici particolarmente intensi oppure di flussi di lava con una bassa viscosità sulla superficie del pianeta. L'emissione infrarossa osservata deve avere comunque una sorgente di calore aggiuntiva finora non spiegata. Fonte – Le Scienze web IL SOLE DEL 18 APRILE 2016 Il 18 ho ripreso il Sole in WL da casa con il Vixen 102ED, il seeing era buono e ho provato a spingere la focale 5,40 m, mi sembra che lo strumento abbia retto. C'erano due regioni attive le ho riprese. Il ciclo XXIV sembra avviarsi verso il minimo, mi sa che per rivedere delle belle regioni attive dovremo aspettare almeno quattro o cinque anni. Giuseppe Bianchi FENOMENI ASTRONOMICI – APRILE 2016 6 09 03 09 17 La Luna occulta Venere. La scomparsa avviene dietro il lembo illuminato dal Sole, La riapparizione alle 10,15/17 TC. L’occultazione è visibile in pieno giorno. Elongazione dal Sole 16°,2. ASTRONOMIA NELLE SCUOLE Lezione di Astronomia presso la Scuola elementare J. & R. Kennedy di Domodossola Venerdì 11 marzo 2016 ho avuto la bella opportunità di poter intervenire presso le scuole elementari Kennedy di Domodossola per una lezione di Astronomia dedicata alle costellazioni e alle storie mitologiche ad esse legate. All’incontro hanno partecipato tre classi terze per un totale di circa 50 bambini, che per due ore hanno potuto ascoltare i racconti riguardo Andromeda, Orione , Cefeo, Cassiopea, Ercole e molti altri. Spesso si tende a dimenticare il remoto motivo che ha dato vita alle costellazioni, cioè il desiderio dell’uomo di una protezione divina nelle fredde e buie notti dei tempi. I bambini si sono mostrati interessati all’argomento proponendomi molte domande, non solo sulle, ma anche sulle missioni spaziali e sulla possibilità di vita su altri pianeti. Un ringraziamento a tutte le Maestre per questa bella opportunità che mi è stata data e per la preziosa collaborazione ricevuta in occasione dell’incontro. Qui sotto un pensiero di mia figlia Martina che così voluto ricordare la bella e reciproca esperienza. Corrado Pidò Corrado Pidò LE VIGNETTE DI GIM BONZANI FLY ME TO THE MOON I monti Carpazi Nella parte meridionale del Mare Imbrium possiamo osservare la catena dei "Montes Carpatus", un catena montuosa orientata in direzione ovest est di 289Km x 289Km alta 2400 metri situata a nord di Copernicus e costituita dall'unione di varie montagne separate da profonde valli. Nella parte orientale vi è un crollo di 15 km di ampiezza. La sua formazione potrebbe risalire al periodo Imbriano (da -3.85 miliardi di anni a -3.2 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 2 giorni dopo il primo quarto oppure 1 giorno dopo l’ultimo quarto. Alcuni dati: • Longitudine: 23.624° West • Latitudine: 14.568° North • Faccia: Nearside • Quadrante: Nord-Ovest • Area: Parte Meridionale del Mare Imbrium Origine del nome: • Dettagli: Monti dei Carpazi • Autore del nome sconosciuto Nella foto una ripresa di LRO dei "Montes Carpatus". Lo strumento minimo per poter osservare questa formazione eccezionale è un rifrattore da 60mm. Davide Crespi QUALE UNIVERSO? Per parecchi anni rimase il grosso dubbio: Universo del Big Bang od Universo Stazionario ! George Lemaitre (1894-1966) considerò le osservazioni di Edwin Hubble (1889-1953) di un Universo in espansione come prova che il modello di creazione del Big Bang fosse corretto. Albert Einstein (1879-1955) cambiò la sua idea originaria e sostenne il modello del Big Bang. Mentre la maggior parte degli scienziati continuò a credere nel modello tradizionale di un Universo Stazionario in quanto criticavano il modello del Big Bang perché sosteneva un universo più giovane delle stelle che lo abitavano (!). Spettava ai sostenitori del Big Bang trovare qualche prova per dimostrare la correttezza della loro teoria, altrimenti l’Universo Stazionario sarebbe rimasta la teoria dominante. Wilhelm Baade (1893-1960) e Allan Sandage (1926-2010) ricalibrarono la scala delle distanze delle galassie e dimostrarono che in realtà il Big Bang prevedeva un universo molto vecchio e compatibile con l’età della stelle e delle galassie. La comunità astronomica mondiale risolse il problema della nucleo sintesi: gli elementi pesanti si formavano nelle stelle morenti, mentre gli elementi leggeri si formarono subito dopo il Big Bang. Per questo problema grande fu il contributo di Sir Fred Hoyle (1915-2001) che credeva nell’Universo Stazionario e che utilizzò per primo, quasi per dileggio, il termine di Big Bang. Negli anni sessanta del secolo XX, gli astronomi usarono la radioastronomia e scoprirono nuove galassie che si trovavano solo nelle remote distese dell’universo. Una distribuzione irregolare delle galassie dava torto al modello dello stato stazionario, che sosteneva l’universo uguale ovunque e in ogni momento. A metà degli anni sessanta del secolo XX, Arno Allan Penzias (nato nel 1933) e Robert Wilson (nato nel 1936) scoprirono casualmente la radiazione di fondo CMB (residuo del Big Bang) prevista da Ralph Alpher (1921-2007) ,George Gamow (1904-1968) e Robert Herman (1914-1997) nel 1948. Si trattava di una ulteriore prova in favore del Big Bang. Questa serendipità valse a Penzias e Wilson il Premio Nobel nel 1978. Il modello del Big Bang riceveva sempre più consensi. Nel 1992 il satellite COBE (Cosmic Background Explorer), scoprì alcune minuscole variazioni della radiazione di fondo CMB proveniente da diverse zone del cielo, che indicavano lievi variazioni di densità nell’universo primordiale, le quali avrebbero portato alla formazione delle galassie. Il passaggio da un modello di Universo Stazionario ad un modello che prevedeva il grande botto, il Big Bang, era ormai completo. Il modello del Big Bang era esatto ! Ma non è mai detta l’ultima parola, o no! URANIO OSSERVATORIO DI SUNO Le coordinate dell’osservatorio sono: 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est Hanno collaborato: Silvano Minuto Salvatore Trani Davide Crespi Sandro Baroni Oreste Lesca Corrado Pidò Giovanni Bonzani Vittorio Sacco [email protected]