Comunicato stampa 29/09/2016 PAROLE D’ARTISTA XI edizione: TEATRO CIVILE,TRADIZIONE, RICERCA, MUSICA, POESIA Superato di slancio il traguardo dei dieci anni, PAROLE D’ARTISTA, la rassegna teatrale curata dal Teatro di Dioniso di Torino, che ha fatto dello sguardo sul teatro contemporaneo il proprio elemento distintivo, dispiega l’undicesima edizione, toccando Asti, Moncalieri e il capoluogo piemontese, tra novembre 2016 e maggio 2017. Undici anni di attività sono un risultato importante per una realtà indipendente e una manifestazione che, dalla sua nascita, si è posta come obiettivo il coinvolgimento di un pubblico il più aperto e trasversale possibile attraverso un’offerta incentrata sull’arte dell’attore e sulla capacità di stare sul crinale sottilissimo che separa la tradizione -le nostre radici espressive- dalla ricerca, confrontando e ponendo in controcanto le diverse realtà artistiche. Un approccio che ha come fulcro l’arte attoriale e la sua ridefinizione declinata nelle infinite variazioni possibili; l’XI edizione di PAROLE D’ARTISTA spazia quindi dai classici alla drammaturgia contemporanea, passando per la poesia, la musica e il teatro civile rispondendo ad un’urgenza di esplorazione e racconto del mondo e delle sue molte contraddizioni. L’uso della contaminazione, caratteristica sostanziale della rassegna, che permette vicinanza e dialogo tra artisti e linguaggi diversi e complementari; e un lavoro, quello sull’attore, che si esplica sia nella stagione di ospitalità sia nel cantiere produttivo che dà vita a spettacoli esportati in Italia e all’estero. E poiché obiettivo della rassegna è anche la ridefinizione e il riposizionamento del contemporaneo al centro della scena teatrale e artistica piemontese, con uno sguardo attento alla trasversalità, alla pluralità dei linguaggi e alla creatività giovanile, PAROLE D’ARTISTA si pone come progetto che intende ridare forza e sostegno alla produzione di nuove opere e contemporaneamente valorizzare una zona con delle potenzialità altissime, anche turistiche, come il Monferrato. Infine qualche ringraziamento: gli undici anni di teatro contemporaneo e di PAROLE D’ARTISTA, si devono principalmente alla Compagnia di San Paolo: la rassegna infatti viene realizzata con il sostegno della Compagnia nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts. Ma un caloroso ringraziamento va inoltre al Comune di Asti che continua a sostenere e a ospitare la rassegna. Lo stesso caloroso grazie va inoltre agli altri partner storici dell’iniziativa: in primis la Fondazione CRT, e poi la Regione Piemonte, il Comune di Moncalieri e la sua Istituzione Musica Teatro. PAROLE D’ARTISTA 2016-2017 | XI edizione L’undicesima stagione della rassegna prenderà il via con un progetto speciale ambientato a Torino, in collaborazione con Arca studios e Superbudda, nel complesso dei Docks Dora, e con il collettivo di creativi che fanno parte delle due realtà e che da tempo collaborano con il Teatro di Dioniso. Ad inaugurare PAROLE D’ARTISTA XI venerdì 11 e sabato 12 novembre al Superbudda, i due poemetti shakespeariani che Valter Malosti ha tradotto e messo in scena in una nuova versione: VENERE E ADONE IN CONCERTO e LO STUPRO DI LUCREZIA / RADIO EDIT. Si tratta di un progetto particolare, pensato per i 400 anni della morte di Shakespeare: i due testi, completamente ripensati e reinventati per un 1 ascolto immersivo da Gup Alcaro e Valter Malosti, attraverso uno studio emozionale e innovativo dell’esperienza sonora, vengono proposti in concomitanza alla presentazione al Circolo dei Lettori di Torino, l’8 novembre alle ore 18.30, delle traduzioni di Malosti dei due Poemetti, a cura dell’editore Luca Sossella. I Poemetti vengono presentati in un cofanetto speciale contenente i due cd audio realizzati proprio negli studios dei Docks e più volte trasmessi da Rai Radio3 nel corso dell’anno scorso. Il primo appuntamento astigiano è fissato per sabato 19 novembre al Teatro Alfieri con ANELANTE di Antonio Rezza e Flavia Mastrella. In scena, insieme all’artista e performer altri quattro attori impegnati a frugare tra argomenti che vanno dalla matematica al sesso, dalla religione alla famiglia, dalla politica alla morte e alla psicanalisi, in un continuo fluire di voci, vocine, variazioni, allitterazioni, cortocircuiti logico-semantici, cifra distintiva di Rezza-Mastrella. Uno spettacolo in cui, apparentemente, non si racconta nulla e dove la ripetizione di formule e frasi portate fuori contesto, producono un effetto straniante ottenendo il risultato di condurre lo spettatore all’interno di una sorta di festa ricca di intelligenza e spirito dove brilla il divertimento acuto, feroce, quasi non-sense dove però lo specifico dell’artista, i suoi contorcimenti verbali e fisici, svettano inconfondibili. Lo spettacolo è una novità per il Piemonte. Domenica 4 dicembre al Teatro Giraudi di Asti va in scena SVENIMENTI nell’interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso. La regia è di Elena Bucci, produzione Le Belle Bandiere. SVENIMENTI presenta il lato delicato e spiritoso, lieve e rivoluzionario di Anton Cechov, utilizzando una fantasia tratta da alcuni dei suoi Atti Unici, intrecciata alle lettere scritte dall’artista alla amatissima moglie. Un lavoro fatto di ritmo e invenzioni esilaranti che mostra la solitudine degli antieroi cechoviani, le debolezze di uomini e donne (ma il rispecchiamento con la nostra realtà è ben percepibile), personaggi che restano impressi nella memoria per la loro autenticità, nutriti di speranze o ammalati di sconfitte, tragici contro voglia, ridicoli senza consapevolezza, una condizione umana universale che pochi altri autori hanno saputo descrivere con tanta forza e semplicità. Giovedì 12 gennaio, al Teatro Alfieri di Asti, Sabrina Impacciatore sarà diretta da Valter Malosti, con lei in scena, in VENERE IN PELLICCIA, la pluripremiata e acclamata pièce di David Ives (svariati Tony Award a Broadway), da cui Roman Polanski ha tratto l'omonimo film. VENERE IN PELLICCIA è una specie di “sexy dark comedy” che affronta il tema del complesso rapporto tra regista e attori. Un regista teatrale sta cercando, senza successo, la protagonista di Venere in pelliccia, l’opera di Sacher Masoch, di cui ha curato l’adattamento. Gli si presenta, all’ultimo minuto di una deludente giornata di audizioni, una ragazza volgare e strampalata che insiste per fare un provino. Sorprendentemente la ragazza si trasformerà davanti agli occhi del regista nella possibile protagonista del suo lavoro. Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia così un esilarante combattimento, un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco ambiguo fatto di seduzione, potere e sesso, dove realtà e finzione si perdono, fondendosi. Produzione Pierfrancesco Pisani, Parmaconcerti e Teatro di Dioniso Venerdì 20 gennaio, sempre al Teatro Alfieri di Asti, PAROLE D’ARTISTA ospita Giovanni Lindo Ferretti con il concerto A CUOR CONTENTO. Dopo qualche anno di assenza dal mondo della musica, Ferretti ritorna a cuor contento sui palchi dei teatri e dei festival musicali. In continua evoluzione e cambiamento, nella vita come nella musica, l’ex CCCP/CSI/PGR , torna a riproporre la sua essenza fatta di punk, spiritualità, provocazione, genio. In A CUOR CONTENTO Ferretti ridà vita e forza 2 alle canzoni della sua lunga carriera raccontandosi esclusivamente attraverso il suo repertorio solista e quello dei CCCP Fedeli alla Linea e C.S.I., mettendo a punto una nuova scaletta che comprende anche qualche brano tratto da “Saga, il Canto dei Canti”, ultimo album pubblicato da Sony Music. Unica data in Piemonte per la stagione invernale 2016-2017 Domenica 22 gennaio, la rassegna si sposta a Moncalieri nella Sala Piccola delle Fonderie Limone, dove Federica Fracassi incarna l’ERODIÀS di Giovanni Testori, con la regia di Renzo Martinelli. Produzione Teatro i. Dice il regista Renzo Martinelli “Mi accingo a fare teatro, come sempre, e a farlo con un testo non narrativo, ma pensato già per un corpo e una voce (…). Penso a una donna, penso a un’attrice dalla grande passione fisica che dev’essere combattuta fino allo stremo”. Federica Fracassi è l’attrice che combatte fino allo stremo, portandoci negli inferi, quelli di Erodiàs che implora e dialoga con la testa mozza di Jokanaan, il nome ebraico del Battista. Nome che apre l’opera, il più violento dei tre Lai testoriani, con un urlo reiterato che si fa gioco di parole, musica che partendo da quel ‘Jokanaan!’ giunge a poco a poco a conficcarsi nella carne lombarda dilaniata. Unica data in Piemonte Giovedì 9 febbraio, la rassegna torna ad Asti, al Teatro Giraudi, dove Nunzia Antonino è la protagonista di ELSE, per la regia di Carlo Bruni. Produzione La luna nel letto/Tra il dire e il fare. La storia, liberamente tratta da La signorina Else di Arthur Schnitzler, riporta all’Else adolescente, in vacanza, e al suo dramma, alimentato da un debito del padre nei confronti di un laido signor Dorsday. Debito Che Else è invitata a estinguere mostrandoglisi nuda, con “strumenti” cioè ritenuti ormai comuni, perciò lontanissimi dal produrre scandalo, ma ancora oggi “perfettamente” in grado di alimentare le tragiche conseguenze svolte dal racconto. La versione proposta da Antonino-Bruni però presenta una variante di non poco conto: Else non è più l’adolescente della novella, lo è stata, ma la donna che incontriamo è cresciuta e vive in un mondo sordo, immerso in una crisi culturale, non dissimile da quella che ispirò Schnitzler: fonte di ossessioni, nel migliore dei casi in grado di condurre alla follia. Unica data in Piemonte Sempre al Teatro Giraudi di Asti, giovedì 23 febbraio, va in scena ORGIA di Pasolini nell’interpretazione di Licia Lanera (anche regista) e Nina Martorana. Produzione Fibre Parallele, Festival delle Colline Torinesi, CO&MA. La lettura che Licia Lanera offre dell’opera pasoliniana parte dalla consapevolezza dell’impossibilità di un essere umano a sottostare a certe leggi sociali, a subire l’inganno della lingua, a imprigionare il corpo in azioni ripetitive, sempre le stesse nel corso della storia. ORGIA è la tragedia di chi non sa stare al mondo. Sottolinea la regista “Ci sono due mondi: uno fatto di paesaggi sconfinati, consolazioni, sorrisi sicuri, inconsapevolezza e armonia, alberi di gelsi , antenati: “Il mondo era così da almeno dodicimila anni” E un altro, quello della camera dei due sposi, fatto di violenza e paura, di piacere e rimorsi. L’uomo e la donna riescono veramente a comunicare tra loro solo attraverso il linguaggio del corpo, il più violento. Questo gioco sadomasochistico della coppia è pretesto per parlare del rapporto della diversità, esistenziale, con la storia; e a questa tragedia esistenziale, si associa una riflessione sul linguaggio, cioè la negazione della lingua parlata in favore di quella del corpo. (…) In un’ora vorrei quindi raccontare l’ultimo estremo atto di vitalità prima di morire”. È la poesia l’appuntamento successivo della rassegna, domenica 26 febbraio nella Sala Piccola delle Fonderie Limone di Moncalieri, dove Mariangela Gualtieri e il musicista 3 Stefano Battaglia presentano PORPORA rito sonoro per cielo e terra, testo della Gualtieri per la regia di Cesare Ronconi. Produzione Teatro della Valdoca. PORPORA è un rito sonoro nato dall’incontro tra un poeta e un musicista, tra la parola e il ritmo, tra il ritmo del verso e quello delle note. “PORPORA è per me il colore dei doni, il colore della festa e delle vesti magnifiche, il colore degli antichi solenni riti” afferma la Gualtieri e proprio un dono vuole essere questo ‘viaggio’ poetico/musicale, un tempo in cui vivere una sorta di volo, un rito di conciliazione dell’umano con la terra e col cielo. Un rito sonoro spalancato sul mondo, sulle vite, sulle complicanze, sulla complessità, ma puntato verso il firmamento. Venerdì 3 marzo, il Teatro Giraudi di Asti, ospita CAPATOSTA, di Gaetano Colella, con Gaetano Colella e Andrea Simonetti; regia di Enrico Messina; produzione CREST – TEATRI ABITATI. CAPATOSTA può a buon diritto entrare a far parte del cosiddetto teatro civile, è infatti un testo nato da lunghe conversazioni avute con gli operai dell’ILVA di Taranto a proposito della frattura insanabile fra salute e lavoro che si sta vivendo in maniera sempre più violenta nella città pugliese. CAPATOSTA racconta dello stabilimento più grande d’Europa, di in uno dei tanti reparti giganteschi della fabbrica, Acciaieria 1 reparto RH. Qui l’acciaio fuso transita per raggiungere il reparto della colata e gli operai sono chiamati a controllare la qualità della miscela. La temperatura è di 1600 gradi centigradi. Due operai sul posto di lavoro. Il primo è un veterano, venti anni di servizio alle spalle e un carattere prepotente, abituato a difendere il poco che ha, compreso il suo piccolo sogno: fuggire da Taranto, coi suoi figli, per non tornarci più. Il secondo è una matricola, un giovane di venticinque anni appena assunto nello stabilimento. I due potrebbero essere padre e figlio. In questo stabilimento dal 1962 ci sono generazioni di operai che si avvicendano, si confrontano, si scontrano e si uniscono. Sembra che in questo scenario nulla sia destinato a mutare, che i figli erediteranno fatica e privilegi dei padri. Ma forse non sarà così. Mercoledì 8 marzo, al Teatro Matteotti di Moncalieri va in scena il penultimo spettacolo della rassegna: NAMUR di Antonio Tarantino con Teresa Ludovico e Roberto Corradino, regia di Teresa Ludovico, una produzione Teatri di Bari - Kismet Opera. NAMUR è una cittadina belga, siamo nel 1815, l'armata francese è in rotta. Napoleone fugge verso Parigi. In un orizzonte di desolazione in cui i soldati prussiani e inglesi cercano i nemici casa per casa, un uomo e una donna stanno facendo l’amore in una capanna ai bordi della città. Sono Marta, una vivandiera non più giovane, e Lucien, un giovane fantaccino che cerca di sfuggire con imbarazzo e finzione alle pressanti richieste di conferma d'amore da parte della donna. Marta ha scelto di rinunciare alla tranquilla finzione della vita domestica per seguire una libertà che paga a caro prezzo; è pronta anche a morire, ma l'amore per il giovane soldato le restituisce forza e dignità. Lucien, giovane impaurito e confuso, sconvolto dagli orrori della guerra, per salvarsi, le propone uno scambio di abiti che innescherà un grottesco gioco di ruoli e i loro dialoghi crudeli sveleranno universali meccanismi di coppia e la feroce assurdità della guerra. Unica data in Piemonte PAROLE D’ARTISTA si conclude con una doppia data a Torino, il 20 e 21 marzo, agli Arca studios con THÉRÈSE E ISABELLE, di Violette Leduc, interpretato da Roberta Lanave e Elena Serra, adattamento teatrale e regia di Valter Malosti, produzione Teatro di Dioniso / Festival Orizzonti Fondazione. 4 In THÉRÈSE E ISABELLE attraverso la fioca luce di un uscio socchiuso vengono spiate le notti in un dormitorio collegiale femminile fatte di silenzio ovattato, passi lungo i corridoi, sospiri trattenuti fra le lenzuola. Sono le notti di Thérèse e Isabelle, complici del loro amore proibito, nato tra i corridoi del collegio. Thérèse che non lo sa ancora, Isabelle che l’ha sempre saputo. Thérèse e Isabelle, protagoniste di un amore devastante e unico, come solo sanno essere le passioni adolescenziali. Nel mese di maggio, data e luogo sono ancora in via definizione, è infine prevista una giornata dedicata al ‘Premio Paolo Ambrosino’, riconoscimento dedicato allo storico organizzatore del Teatro di Dioniso, scomparso tre anni orsono. Il Premio, istituito l’anno passato grazie all’impulso del Teatro di Dioniso, in collaborazione con la Città di Asti e l’Assessorato alla Cultura della città piemontese, rivolto a ‘un progetto di organizzazione e gestione di spazi teatrali o situazioni di residenza, attività di compagnie o festival’, è stato presentato l’8 maggio 2015 nel corso di una giornata che ha visto riunito un cospicuo numero di organizzatori teatrali provenienti da tutta Italia e che, nella sua forma di ‘numero zero’, è stato lo spunto per ragionare sul ruolo di una figura fondamentale nell’ambito teatrale, quello dell’organizzatore, ruolo poco o per nulla noto al pubblico e fondamentale tassello di quella grande nave sempre in viaggio che è il teatro. ________________ INFO E BIGLIETTERIA Per tutti gli spettacoli programmati ad Asti il riferimento di biglietteria è il Teatro Alfieri Teatro Alfieri | Via Leon Grandi 16 | Asti | 0141 399057 Teatro Giraudi | Piazza San Giuseppe | Asti Fonderie Limone | Via Pastrengo 8 | Moncalieri | 011 6403700 Teatro Matteotti | Via Matteotti 1| Moncalieri | 011 6403700 Arca Studios | Via Valprato 68 | Torino | 333 856 9767 Superbudda | Via Valprato 68 | Torino | 339 1540973 INGRESSO AI SINGOLI SPETTACOLI - Intero 12 euro | Ridotto (over 65 | studenti) 7 euro* (*ad esclusione di ANELANTE, VENERE IN PELLICCIA, A CUOR CONTENTO ) - Costo biglietto ANELANTE e VENERE IN PELLICCIA e A CUOR CONTENTO: 18 euro (platea, barcacce, palchi); 13 euro (loggione) - Abbonati stagione Asti e Moncalieri 10 euro *(*ad esclusione di ANELANTE, VENERE IN PELLICCIA, A CUOR CONTENTO ) Teatro di Dioniso Via Manzoni 3 | Torino | 3356706269 Direzione artistica: Valter Malosti www.teatrodidioniso.it [email protected] Info stampa Paola Maritan Tel. 338 2414007 [email protected] 5