ECOLOGIA Il bostrico del larice (Ips cembrae [Heer]) di DAGMAR NIERHAUS-WUNDERWALD In seguito a periodi particolarmente siccitosi, il bostrico del larice può provocare gravi danni paragonabili a quelli provocati dal bostrico tipografo sull’abete rosso. Molto diffuso in Europa, Ips cembrae attacca i popolamenti di larice dallo stadio di perticaia a quello di fustaia e causa problemi soprattutto nelle aree in cui questa specie è stata introdotta artificialmente. IMPORTANZA FORESTALE Il bostrico del larice (Ips cembrae [Heer]) è un grave problema per questa conifera già gravemente minacciata dal cancro del larice (Lachnellula willkommii, malattia che sembra invece risparmiare il larice giapponese). Contrariamente a Ips typographus, Ips cembrae è attirato anche da piante di piccole dimensioni; per cui c’è il rischio di veder deperire, dopo periodi di prolungata siccità, interi lariceti ancora allo stadio di perticaia (Foto 1). Particolarmente esposti all’attacco sono i giovani rimboschimenti di larice realizzati fuori dell’areale naturale della specie. In alta quota questo coleottero non provoca generalmente grossi danni anche se può vivere fino a 2.000 m di altitudine (piano subalpino) dove colonizza anche il pino cembro. In caso di pullulazioni, quando cominciano a scarseggiare ospiti idonei alla deposizione delle uova, Ips cembrae arriva ad attaccare anche alberi adulti e vigorosi, caratterizzati da corteccia spessa. Nel caso di elevate densità di colonizzazione, i giovani adulti migrano su larici vigorosi dove proseguono la nutrizione di maturazione nei giovani getti o nei rami (nutrizione primaria sui rami). Può succedere che parte degli adulti effettui anche la nutrizione di rigenerazione sui getti dell'anno di individui apparentemente sani e vigorosi, ma questa azione è meno dannosa rispetto all'attacco primario sopra citato. I rami e rametti colpiti dai diversi tipi di attacchi si spezzano facilmente sotto l'azione del vento. Nelle parti del tronco caratterizzate da corteccia spessa non è raro trovare insieme al bostrico del larice anche il cerambice del larice (Tetropium gabrieli). DESCRIZIONE alcune caratteristiche quali la biologia, il tipo di attacco, la morfologia e la dentellatura delle sue elitre, assomiglia abbastanza ai congeneri Ips typographus e Ips amitinus (Foto 2). Comunque Ips cembrae è più lungo e le due suture trasversali della clava antennale sono fortemente ricurve (Foto 3) simili a quelle di Ips typographus, mentre in Ips amitinus sono quasi dritte. La declività delle elitre è brillante (mentre è opaca in Ips typographus) ed è caratterizzata da una fila di peli gialli disposti lungo la sutura elitrale (Figura 1; a differenza di Ips typographus e di Ips amitinus). Per quanto riguarda la nutrizione è necessario distinguere i seguenti tipi: 1. Gallerie di ovideposizione o materne • a carico di larici indeboliti (attacco secondario); • in caso di pullulazioni, in ugual modo anche a carico di larici apparentemente sani (attacco primario). E BIOLOGIA Il bostrico del larice misura 4-6 mm ed è di colore da bruno chiaro a scuro, ricoperto di peli giallastri. Per Foto 1 - Perticaia di larice colonizzata da Ips cembrae. (Foto SPOI/WSL). 5 Sherwood N .79 G IUGNO 2002 Nome Bostrico del larice Ips cembrae (Heer) Albero ospite Sciamatura a partire da Numero di generazioni annue Luogo di svernamento preferito Larice (Larix decidua Mill.), larice giapponese (Larix kaempferi [Lamb.] Carr.) e pino cembro (Pinus cembra L.) Fine aprile/inizio maggio (sciamatura tardiva) fine luglio/inizio agosto 1o2 nell’area di distribuzione naturale del larice e alle alte quote generalmente si ha una sola generazione Nel sistema di gallerie materne, in qualunque stadio di sviluppo; allo stadio d’insetto adulto pure nella lettiera Più raramente: douglasia (Pseudotsuga menziesii [Mirbel] Franco), abete rosso (Picea abies [L.] Karst.), abete bianco (Abies alba Mill.) (analogamente ad Ips typographus) Generazione-sorella 2. Nutrizione di rigenerazione degli adulti • nelle gallerie di ovideposizione (attacco secondario); • fuori dalle gallerie di ovideposizione (attacco secondario o primario). 3. Nutrizione di maturazione dei giovani adulti Foto 2 - Scolitidi corticicoli (da sinistra a destra) • nelle gallerie di ovideposizione Ips typographus, Ips amitinus, Ips cembrae. (attacco secondario); (Foto FBVA, Vienna). • fuori dalle gallerie di ovideposizione: a. su larici indeboliti o abbattuti (attacco secondario); b. su getti di larici apparentemente vigorosi (attacco primario). 4. Gallerie di ovideposizione delle generazioni sorelle (seconda deposizione di uova da parte della stessa femmina). 5. Nutrizione da cattivo tempo • quando le condizioni climatiche Foto 3 - Clava antennale munita di due suture sono sfavorevoli - lunghi periofortemente ricurve (visibili al microscopio). (Foto K. KIESELL, Fribourgo in Brisgovia). di di pioggia continua o basse temperature - gli insetti interrompono la sciamatura e si rifugiano Figura 1 - Ips cemin massa in gallerie che scavano brae maschio: declività delle elitre. in genere nei tronchi e nei rami Presenta una fila di a terra. In questo caso lo stesso peli giallastri, lungo foro d'entrata è usato da più la sutura delle elitre; insetti. I loro sistemi di gallerie, i denti della femmina profondamente incisi nell'albursono un po’ meno appuntiti. (Disegno A. no, si sviluppano in un intreccio BALACHOWSKY). largo anche quanto un palmo di mano. L’attività di scavo si rivela per la presenza di grossi cumuli di rosura sotto i fori d’ingresso. Se le condizioni climatiche ritornano favorevoli, gli insetti escono alla ricerca di nuovi alberi idonei alla riproduzione. Lo svernamento avviene nelle gallerie o nella lettiera. La galleria di ovideposizione (Figura 2) consiste in una vasta camera nuziale, scavata sotto la corteccia, da cui si diramano due o più gallerie materne formando una stella (17-30 cm per 2,5 mm); queste gallerie si prolun- 6 Sherwood N .79 G IUGNO 2002 gano normalmente in senso longitudinale all’aumentare della densità della covata. Le gallerie larvali lunghe da 4 a 8 cm e leggermente sinuose, terminano in grandi celle pupali ove avverrà la metamorfosi. In tronchi di grosse dimensioni il sistema di gallerie interessa principalmente la corteccia non toccando, o quasi, l’alburno (Foto 4); al contrario, nel caso di piante piccole con corteccia sottile, le gallerie interessano principalmente principalmente l’alburno (Foto 5). Ips cembrae, come la maggior parte degli insetti corticicoli, può quindi causare gravi danni scavando gallerie che si diffondono nel floema e interrompendo la circolazione dei flussi linfatici, fino ad arrivare alla morte della pianta se viene distrutta parte del cambio. Il periodo di sviluppo, dall’uovo allo stadio di giovane adulto, è mediamente di 9 settimane. Prima di effettuare una seconda ovideposizione le femmine praticano una nutrizione di rigenerazione. Esse portano a termine questa fase generalmente prolungando le gallerie materne che si evolvono con forme irregolari. Se le zone interessate sono fortemente colonizzate, le femmine si spostano su altri alberi o rami con corteccia sottile o sulla cima di giovani larici sani. La nutrizione di rigenerazione è normalmente seguita dall’ovideposizione di una generazione sorella. Gli adulti immaturi effettuano nutrizioni di maturazione indispensabili al fine del loro sviluppo sessuale. Questa fase si svolge normalmente nel luogo dove è avvenuta la deposizione delle uova, accanto alle celle pupali; le gallerie che ne derivano si sviluppano irregolarmente in tutte le direzioni e possono interessare leggermente l’alburno (nutrizione secondaria di maturazione; Foto 6). Nel caso di sovrappopolamento o di rapido disseccamento della corteccia, i giovani coleotteri lasciano la sede di sviluppo e vanno ad scavare nuove gallerie sia su alberi malati, deboli o abbattuti (nutrizione secondaria di maturazione), che in rami sottili (con diametro minore a 4 cm) delle parti apicali delle chiome di larici sani (nutrizione primaria di maturazione o altrimenti chiamata nutrizione primaria sui rami). In questo secondo caso gli insetti rodono i rami creando gallerie che penetrano fino all’alburno (Foto 7), come avviene negli scolitidi del genere Hylastes. Queste perforazioni passano a volte all’interno del getto dell’anno ricordando in questo caso le gallerie di maturazione fatte sui pini dalle due specie di blastofagi Tomicus piniperda e Tomicus minor. Ips cembrae perfora completamente il rametto per una lunghezza di 3-6 cm. Tra i diversi coleotteri del genere Ips solo Ips cembrae ha l’abitudine di compiere questo tipo di nutrizione a scapito dei giovani germogli. SINTOMATOLOGIA Sintomi precoci • Ammassi di rosura bruna che compaiono al momento della perforazione della corteccia durante la realizzazione della camera nuziale e delle gallerie materne, in genere prima e durante la ovideposizione; questi segni esterni non sono visibili se non in prossimità immediata dei fori d’entrata; • specchiature della corteccia; distacco di singole scaglie di corteccia fatte ad opera del picchio in corrispondenza dell’ingresso alla camera nuziale e alle gallerie di ovideposizione; si possono notare delle macchie chiare di circa 2 cm di diametro che sono visibili già a 20-30 m e si osservano generalmente nei popolamenti giovani; • fuoriuscite di resina intense e accompagnate da distacco e caduta di corteccia dai rami (di diametro pari a 1,5-3 cm); questo fenomeno si verifica dopo la nutrizione primaria di rigenerazione effettuata sui giovani getti; si osserva soprattutto sui larici giovani; • giovani rametti rotti e caduti a terra dopo la nutrizione dell’insetto o ingialliti dopo essere stati incurvati dal vento; • nutrizione da cattivo tempo, evidente per la presenza di cumuli di rosura particolarmente grossi (pari a volte alle dimensioni di un uovo di gallina); questo sintomo si può osservare soprattutto su boschi esposti a sud. Sintomi successivi • Arrossamenti o ingiallimenti precoci della chioma: derivanti dall’attività della prima generazione, questi cambiamenti di colore avvengono a fine estate e procedono in genere dalle parti più basse alla sommità della chioma. In caso di attacco tardivo (da luglio) la corteccia si stacca dalle chiome ancora verdi prima che gli aghi comincino a cambiare colore; • distacco di frammenti di corteccia imputabili al picchio che si possono osservare quando ancora le covate sono allo stadio larvale o all’inizio della stadio pupale. Analogamente a quanto detto prima, queste manifestazioni si possono osservare anche da una certa distanza. Da ricerche fatte su Ips typographus, all’avvio dell’attività del picchio l’albero contiene ancora almeno il 90% delle covate; è quindi ancora decisamente opportuno intraprendere una lotta; • azzurramento dell’alburno conseguente a un attacco; è stato constatato che il bostrico del larice trasporta spore dell’ascomicete Ceratocystis laricicola Redfern & Minter, sp. nov.. Questo fungo, sviluppandosi nell’alburno e nella corteccia del larice può provocare il disseccamento di queste zone così come l’ostruzione dei vasi conduttori di linfa contribuendo ad accelerare il deperimento dell’albero. Diffondendosi, le ife scure del fungo colorano il legno di un grigio bluastro; queste non penetrano che qualche centimetro all’interno dell’alburno per cui, le parti di legno azzurrate, possono essere eliminate già in fase di rifilatura. Il fungo non distruggendo né la cellulosa né la lignina, non mette in pericolo la resistenza stessa del legno. MISURE DI PREVENZIONE E CONTROLLO • Nelle foreste in cui si è propagato un attacco è bene non lasciare mai residui di larice non scortecciato di dimensioni maggiori a 5 cm di diametro. Se si osserva un attacco su legname accatastato, in cui gli insetti hanno già abbandonato la parte superiore della catasta, si dovrà esaminare accuratamente la parte basale dove gli insetti si sviluppano più lentamente; • da maggio a settembre, ogni due setmane, controllare tutti i popolamenmaggiormente soggetti ad attacchi; in particolare i margini dei popolamenti esposti a sud ed i giovani popolamenti interni alla foresta. Qui sarebbe opportuno controllare in particolare gli alberi situati lungo l’asse di direzione dei venti dominanti, perché spesso visitati da insetti che arrivano anche da molto lontano, e cercare depositi di rosura bruna, specchiature o distacchi di corteccia provocati dai picchi, segnali, quest’ultimi, facilmente visibili anche da lontano. • controllare con grande attenzione tutti i popolamenti che sono stati colpiti l’anno precedente o lo stesso anno da parte della prima generazione. t tii Figura 2 - Sistema di gallerie per l’ovideposizione nella corteccia di larice ad opera di Ips cembrae. (Disegno V. FATAAR, WSL). MISURE SUCCESSIVE ALL’ATTACCO Sono abbastanza simili a quelle adottate nei confronti di Ips typographus. Tagli sanitari Questi dovrebbero essere eseguiti durante il periodo vegetativo: • nel caso di alberi con corteccia spessa: abbattere ed esboscare le piante da eliminare bruciando i cimali in cui si potrebbero trovare individui di generazioni sorelle; • nel caso di alberi con corteccia sottile (pertiche): scortecciare in bosco manualmente o meccanicamente. Nel primo caso, le cortecce contenenti per lo più uova e insetti allo stadio larvale, dovranno essere lasciate con la parte interna rivolta verso l’alto per assicurarne un’essiccazione più rapida, mentre sarà necessario bruciare le cortecce che presentano insetti allo stadio di giovani adulti. Se non è possibile intervenire in tutti i boschi durante il periodo vegetativo, sarà assolutamente Foto 4 - Sui tronchi di grandi dimensioni il sistema di gallerie interessa principalmente la corteccia spessa e solo marginalmente l’alburno; si tratta di un insieme di gallerie a forma di stella con più braccia che si snodano in senso longitudinale sul tronco. (Foto SPOI/WSL). 7 Sherwood N .79 G IUGNO 2002 necessario bruciare le cortecce durante l’inverno perché in questo periodo contengono sicuramente insetti svernanti in uno stadio di sviluppo avanzato; • evitare di esboscare i tronchi colonizzati da covate già molto sviluppate perché in questa fase la corteccia infestata si distacca e resta in bosco. Utilizzazione di alberi-esca Foto 5 - Sistema di gallerie scavate nella corteccia e nell’alburno di un piccolo tronco di larice. (Foto SPOI/WSL). Foto 6 - Nutrizione secondaria di maturazione effettuata da giovani adulti sullo stesso albero in cui sono state deposte le uova. (Foto M. PAUSCH, Boku (Vienna)). Foto 7 - Nutrizione primaria di maturazione praticata da giovani adulti sui getti dell’anno; gallerie scavate in superficie. (Foto M. PAUSCH, Boku (Vienna)). Luoghi di cattura: popolamenti attaccati, in particolare giovani popolamenti allo stadio di perticaia: • disporre alberi-esca ramificati in prossimità dei punti maggiormente attaccati l’anno precedente, di preferenza in penombra e lungo l’asse del vento dominante. Questa operazione viene fatta normalmente all’inizio di Aprile, circa un mese prima del presunto inizio della sciamatura della prima generazione; la sistemazione delle esche destinate alla cattura della seconda generazione può essere fatta in tempi più brevi. Prevedere 2 o 3 alberi-esca in corrispondenza di focolai di bostrico; • moltiplicare il numero di alberi-esca nei margini dei popolamenti esposti a sud ed attorno ai vuoti creati in seguito ai tagli sanitari; • disporre una piccola quantità di alberi-esca durante l’estate e aumentarne il numero in caso di pullulazioni. Si raccomanda di numerare gli alberi e riportare la loro collocazione su una carta; la riuscita dell’operazione è proporzionale alla frequenza dei controlli; • scortecciare gli alberi-esca ed eliminare le covate fintanto che si trovano allo stadio larvale (in genere 4-5 settimane dopo la sciamatura). I feromoni d’aggregazione del bostrico del larice sono conosciuti ma non esiste sul mercato nessun prodotto attrattivo utilizzabile. Nemici naturali Ips cembrae ha numerosi nemici alcuni dei quali comuni anche ad altri bostrichi. Ricordiamo tra gli altri i parassoidi appartenenti alle famiglie dei braconidi, calcididi e icneumonidi. Alcuni di loro si adattano particolarmente bene alle abitudini del bostrico del larice (doppia generazione, stessa durata del ciclo evolutivo); come in particolare lo pteromalide Roptrocerus xylophagorum Ratzeburg le cui larve sono parassite di larve e pupe. I predatori sono rappresentati da diverse specie di dolicopodidi come le diffuse Medetera, le cui larve si cibano sia di larve e pupe che di insetti adulti. In autunno e in primavera, queste specie di ditteri contribuiscono a decimare le Bibliografia BALACHOWSKY A.,1949 – Faune de France. Paris, Lechevalier. p 320. Nier haus-Wunder wal d D., 1994 – Liste der BorkenkäferAntagonisten. 2. Hüberarb. Aufl., Phytosanitärer Beobachtungs- und Meldedienst (PBMD) der Eidgenöss. Forsch. anst. Wald Schnee Landsch. (Hrsg.), Birmensdorf. Vervielfältigung. p 35. Redf er n D.B., St oakl ey J.T. e St eel e H., 1987 – Dieback and death of larch caused by Ceratocystis laricicola sp. nov. following attack by Ips cembrae. Plant Pathol. 36: 467-480. Schimit schek E., 1931 – Der achtzähnige Lärchenborkenkäfer Ips cembrae (Heer). Zur Kenntnis seiner Biologie und Ökologie sowie seines Lebensvereines. Z. ang. Entomol. 17,2: 253-344. Schr emmer F., 1956 – Beobachtungen über den Triebfrass des achtzähnigen Lärchenborkenkäfers (Ips cembrae Heer) im Wienerwald. Z. ang. Entomol. 38,2: 217-223. Star y B. (Hrsg.), 1990 – Atlas der nützlichen Forstinsekten. Benz G., Überarbeitung und Ergänzung der deutschen Ausgabe. Stuttgart, Enke. p 119. I N F O . A RT I C O L O Autore: Dagmar Nierhaus-Wunderwald, Servizio Fitosanitario di Osservazione e Informazione SFOI, Istituto Federale di Ricerca WSL, Birmensdorf (Svizzera). Parole Chiave: decidua Mill.. ecologia, avversità Ips cembrae Heer., Larix Abstract: Ips cembrae (Heer) This article published originally by WSL of Birmensdorf (Switzerland) describes the morphological, biological and ecological characteristics of Ips cembrae which can be a serious threat to Larix decidua Mill. at all stages of its development. In order to prevent, or limit, damage caused b swarms of this insect, the signs of late or early attacks are here described, to enable operators to recognize and control them from the start, as well as the methods of fight now availabile. Ringraziamenti: Si ringrazia l’Istituto Federale di Ricerca WSL di Birmensdorf (Svizzera) per averci gentilmente concesso la pubblicazione dell’articolo originalmente presente nella serie "Merkblatt fuer die Praxis" codice (N. 24, 1995). Per maggiori informazioni sulle attività editoriali e di ricerca del WSL, contattare WSL, Istituto Federale di ricerca WSL, CH8903 Birmensdorf Svizzera. Tel. 0041.1.7392111. Fax 0041.1.7392215. Sito Internet http://www.wsl.ch. Per ordinare le pubblicazioni scrivere alla mail [email protected] • Si ringrazia MASSIMO FACCOLI per la revisione della traduzione. • Traduzione a cura di SILVIA BRUSCHINI. 8 Sherwood popolazioni svernanti. Gli stafilinidi (come le specie di Phlœopora e il Nudobius lentus) e il cleride Thanasimus formicarius provvedono in egual modo al mantenimento dell’equilibrio biologico, in particolare negli intervalli tra una pullulazione e l’altra. Durante i lunghi periodi caldi e siccitosi, i nemici naturali di Ips cembrae non sono comunque in grado di impedirne le pullulazioni. N .79 G IUGNO 2002 I tu Il a ra d m v la e s v