IL VISCHIO
L’intenzione era quella di parlarvi
del Vischio (Viscum album) ma la sua tossicità
e gli studi attualmente in atto mi hanno indotto alla prudenza
e all’attesa.
Magari il prossimo anno ne sapremo di più. Il vischio è
comunque una pianta simbolo
del Natale ma perchè? Qual è il motivo che ci induce a
baciarci quando ci troviamo al suo cospetto?
Da amante della mitologia scandinava vi racconterò del suo
mito:
I Vichinghi assocciavano il vischio alla dea Freya, sposa di
Odino, re degli dei e “padre di ogni cosa”,
e dea protettrice dell’amore e degli innamorati.
Odino aveva numerosi figli, nati anche da relazioni
extraconiugali, fra cui il dio maligno Loki.
Quest’ultimo era invidioso di Baldr, figlio di Freya, poiché
egli era il più bello e il più buono
fra tutte le divinità e per questo era amato da tutti.
Freya non voleva che accadesse nulla a quel suo figlio tanto
perfetto e così fece
giurare ad ogni creatura o cosa che si trovava nel mondo che
non avrebbe mai fatto del male a Baldr.
La dea, però, si dimenticò di chiedere al vischio di giurare
poichè quella pianta non viveva
né in cielo né in terra e non sembrava affatto pericolosa.
Loki, allora, prese i rami di questa pianta
e costruì con essi una specie di dardo appuntito. Nel
frattempo, Baldr era diventato immune da qualsiasi
cosa (ad eccezione del vischio, ovviamente) e gli altri dei si
divertivano a tirargli contro degli oggetti,
che, quando lo colpivano, non gli facevano niente! Soltanto
Hoder, il dio cieco, non scagliava niente contro
Baldr. Così Loki gli mise fra le mani il dardo costruito con
il vischio che aveva raccolto e lo aiutò
a mirare contro il bellissimo dio. Ignaro di quanto stava
facendo Hoder uccise Baldr poiché il vischio
era l’unica cosa in grado di trapassare il suo corpo. Fu così
che per chiedere perdono al vischio
gli dei decisero di onorare la pianta scambiandosi un bacio a
suo cospetto in modo da non ignorarla più.
Salvatore Improta