frogs
SPECIALE FROGSTOCK 2013
VENTESIMA EDIZIONE
MARTA SUI TUBI
I MINISTRI
BLASTEMA
GLORIA TURRINI
21-24 AGOSTO2013
PARCO FLUVIALE
RIOLO TERME
CARCIOFFI GIUSEPPE sas
di Carcioffi Elisa e C.
INFISSI E SERRAMENTI IN ALLUMINIO
Via Curiel, 20/22/24 - 48025 Riolo Terme (Ra)
Tel. 0546.70266 - Fax 0546.71847
e-mail: carcioffinfi[email protected]
frogs uno
frogs
anno diciottesimo
(ventesimo di Frogstock)
numero uno
a cura di
Clips Rag & Rock
Centro Giovani
Via Gramsci, 13
48025 Riolo Terme (RA)
www.frogstock.it
[email protected]
redazione e public relations
Mirco Tigrini
Mattia Tampieri
Luca Cavallari
Alfonso Nicolardi
Luigi Timoncini
Flavio Tagliaferri
Myriam Massicci
Simona Galassi
Claudio Malvezzi
Marco Massacci
Melania Tigrini
Stefano Briccolani
Federica Peri
Simon Tagliaferri
Marco Maltoni
Nicola Sangiorgi
Beatrice Laurita
Filippo Sangiorgi
Marco Paiano
Lorenzo Pasi
Martino Savorani
Sergio Spada
Matteo Pasini
Iacopo Battilani
Aris Collina
Mario Zama
Samuele Benini
illustrazione in copertina
grafica ed impaginazione
Paride Ridolfi
distribuzione
gratuita
Mi perdo... ho già cominciato tre volte a contare le rane che si avvinghiano
in copertina, ma mi perdo ancora. Mi perdo confuso tra colori, trame, ricordi,
sudore e decibel. Mi perdo tra cursori e mani attente che accarezzano i
parametrici. Mi perdo tra i suoni che rimescolano il flauto di Ian Anderson con il
canto di Elisa mentre i fratelli Porcaro spillano birra al joker. Mi perdo tra i cavi,
con Nani che sbuca dal backstage e Max Gazzé le abbozza un sorriso. Mi perdo
mentre cerco Paraflú con la Steadicam, ma anche lui é perso in una improbabile
conversazione con Ian Paice sui livelli del bianco. Mi perdo a scrutare il Gatto
che, dondolandosi su un Layher, chiede una chiave di 19 a un Caparezza
triste perché ha perso lo shampoo. Mi perdo sotto i baffi di Ferruccio dei Da
Polenta che da una nuvola continua a ripetere cassa rullante alle manopole
di Andrea. Mi perdo in questo sogno che mi trascina violentemente avanti e
indietro nel tempo e mi riporta i capelli. Mi perdo in questo che non é stato e
continua a non essere solo un sogno, ma un incantesimo di musica, amicizia
e vita. Sono venti anni, ma anni speciali che come i sogni non hanno tempo.
[email protected]
frogs due
MERCOLEDI’ 21 AGOSTO
CLIPS RAG & ROCK
CENTRO GIOVANI
BLACK JACK ROCK ’N ROLL
FOLKOMONDO
GLORIA TURRINI’s QUINTET
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR BY DJ NEBBIA (Musica a 360°) + DJ Simon (Rock)
GIOVEDI’ 22 AGOSTO
SPEED STROKE
HERBA MATE
CELEB CAR CRASH
BLASTEMA
TUTTE LE SERE:
Pro Loco “Traditional Fast Food”
Grapperia “Kill the Coffee”
Cocktails ed aperitivi musicali
al Joker Disco Bar
Area Bambini by Zerocento
Rockcamp by Protezione Civile
Artigianato Locale
Alcool test by Ser.T Faenza
WWW.FROGSTOCK.IT
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR BY DJ MASSIMO VOLTI (House + Progressive)
+ DJ JACOPO BATTILANI (RnB & House)
VENERDI’ 23 AGOSTO
TEODASIA
ALTERIA
I MINISTRI
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR BY DJ ALTERIA FROM ROCK TV (Rock)
+ DJ MALVA (Crossover & Rock)
SABATO 24 AGOSTO
PARCO FLUVIALE PORNOVARSAVIA
RIOLO TERME
INGRESSO GRATUITO
TUTTE LE SERE
LE STRADE
MARTA SUI TUBI
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR DJ MASSIMO VOLTI (House + Progressive)
+ DJ JACOPO BATTILANI (RnB + House)
frogs tre
DUEMILATREDICI
PROGRAMMA
frogs quattro
frogs cinque
INSIEME
INSIEME
Questo spazio è diventando un obbligo, si può dire un felice dovere. Ogni anno abbiamo sempre più ringraziamenti da
fare: le istituzioni, le associazioni, le aziende, i commercianti riolesi, i volontari, i nostri ragazzi di CLIPS RAG & ROCK.
Le attività che si svolgono a supporto di Frogstock, nel polverone del parco fluviale riolese, ci rendono sempre più
debitori. Ogni anno il nostro festival si dimostra un ottimo esempio di collaborazione e collaborando si può realizzare
molto nell’interesse della collettività! La musica è cultura, svago e benessere. Noi non solo cerchiamo di fare spettacolo,
cerchiamo di proporre cultura, cultura musicale. Noi non scegliamo i nostri artisti a caso o per piacere del nostro
orecchio, cerchiamo di fare musica, quella vera: non solo chi fa numeri sale sul palco del Frogstock! Nelle nostre scelte
cerchiamo sempre di bilanciare risorse e qualità. E parlando di risorse dobbiamo ringraziare la Pro loco di Riolo Terme,
l’Amministrazione Comunale, Avis, Aido, Arci, Ippoverde, Winterbikers, Assocazione Alpini, Protezione Civile, Romagna
Concerti, Estateincollinaemoltialtri.Graziealcoinvolgimentovolontarioeallacollaborazionediquestientieassociazioni,
il nostro paese riesce, in ogni edizione di Frogstock, a proporre uno Spettacolo vero! Obbligati...., molto obbligati!
frogs sei
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“Non ci siamo mai messi a fare i conti - sottolineava alzando sempre un po’ la voce
- e a pensare di rinviare tutto a un momento più giusto e opportuno. Se ci si frena
e si aspetta, allora si smette di vivere, ci si chiude in difesa. Non esistono momenti
giusti, esiste la vita, e questa è sempre qui e adesso. Dubitare è tempo perso.”
Queste le parole di Mario Calabresi nel suo “Cosa tiene accese le stelle” (Numeri primi, Mondadori, 2011), queste le parole che credo possano essere le
più adatte a riassumere il mio macropensiero su coloro che vivono, organizzano e sognano Frogstock ogni anno. Da vent’anni ormai. Una sfida percorsa
lungo il tempo e il maltempo, lungo tutti i “se” e i “ma” che accompagnano il
nostro quotidiano, maggiormente ora che è offuscato da pensieri e prospettive poco rosee. Volendo fare un omaggio ai gruppi che hanno partecipato a
questa kermesse, mi viene spontaneo però pensare prima a tutti quei ragazzi
e ragazze che ogni anno macinano metri del parco fluviale, respirando polvere,
raccogliendo bicchieri vuoti e sorridendo a sconosciuti. Faticando, arrabbiandosi, maledicendosi per essersi nuovamente “incastrati” in questo marasma
collettivo che è il Frogstock Festival. Tanti i nomi, i volti, le storie di coloro
che hanno permesso ad una rana di impadronirsi dell’agosto riolese e di far
sì che lei si impadronisse di tanti giorni, momenti e ricordi a loro cari. Tanti i
ringraziamenti, le collaborazioni, le esperienze prodotte. Tante le parole spese,
favorevoli o contrarie, a questo evento estivo. Pochi forse i veri disordini o
disagi; tanta la voglia di far bene e di dimostrare di essere in grado di farlo.
Perché si crede nella Clips, per rendere vivo il proprio paese o anche solo per
far ricredere quel vicino così antipatico, che ti addita come sovversivo o poco
raccomandabile: guardi che ci si diverte a ballare, cantare e stare insieme!
Vent’anni di attività comportano una certa responsabilità, ma se ripenso alle
tante colonne sonore che Frogstock mi ha regalato, dalla mia adolescenza
fino, diciamolo pure, all’età adulta, sono felice che alcuni si siano presi la
responsabilità di continuare a farlo. L’aver visto passeggiare per Riolo Terme
una giovane sconosciuta Elisa che sorrideva nel viale, l’aver chiacchierato fino
a notte tarda con i Subsonica dopo il loro concerto, l’aver apprezzato la femminilità di Nina Zilli che ben si è prestata ad un palco avvezzo a chitarre e assoli,
l’aver riso delle parodie dei Gem Boy ed essersi emozionata nel vedere il fiume
di persone accorse per i Deep Purple. Saltare sulle note dei Punkreas o dei
Linea 77, riflettere sui testi poesia di Max Gazzè o cantare i Negrita e scoprire
dei giovani Negramaro che sembrano dei neofiti della musica a confronto dei
Modena City Rambles, di Elio e le storie tese e dei Nomadi. Partecipare a
serate a carattere internazionale con gruppi che hanno richiamato anche chi
tanto giovine non è, ma che non ha resistito a sentire dal vivo Simple Minds,
Glenn Hughes o i Jethro Tull. L’entusiasmo dei colori, dei suoni e della grinta
sopra e fuori il palco con la Bandabardò, Roy Paci e Caparezza; la passione
delle cover band e di ogni singola persona che ha suonato su quel palco, dagli
amici Zaway ai giovani Tetrafarmakon e altri ancora. Sono tante le band che
hanno partecipato a Frogstock, famose e non, longeve o meteore, italiane o
straniere. Un grazie a tutti voi, un grazie a chi lavora a Frogstock, prima durante e dopo il festival, un grazie a chi ci crede e a chi ci crederà. Un grazie
anche a chi ne è detrattore, perché con il suo disaccordo ha smosso quei ragazzi, oggi anche uomini e donne adulti, che hanno fatto di Frogstock il festival
più longevo di questa terra di buon vino, motori, poeti e perché no, di rane.
MELANIA TIGRINI
frogs otto
Servizio Trasporto Pubblico e
Noleggio Pullman Granturismo
frogs nove
VIVI LA MUSICA RESPONSABILMENTE
Partecipare sì, ma responsabilmente. Siamo sempre più attenti alla sicurezza di chi arriva a Frogstock. Nell’atmosfera del Festival, in mezzo alla musica, ad amici ritrovati,
a speranze amorose, ad una buona cucina tipica, può capitare di bere una fresca birra di troppo ed “alzare eccessivamente il gomito”. E’ importante che ciascuno di voi, nella necessità di guidare, possa valutare consapevolmente se è necessario riposarsi prima di lasciare Frogstock. Divertitevi ... e vivete il vostro Frogstock responsabilmente.
frogs
frogs dieci
UNA PAGINA PER VENTI ANNI DI FROGSTOCK
(1994) Entroterra - Conqueroo - Judy Testa Band - Phygas of Lign - Remake - Zanzare
Selvagge (1995) Aldamera - Entroterra - Judy Testa Band - Casi Chiusi - Conqueroo Diabolico Coupè - Mirrors - Presidio - Remake - Z-way
(1996) Remake – Conqueroo
– Koppertoni – S.P.A. – Lui, Lei, L’altro – Da Polenta – Phygas of Lign – Aldamera – Casi
Chiusi – Entroterra – Zaway – Judy Testa Band – Gene Gnocchi (1997) Schiavi del ritmo
– Conqueroo – Arthur Miles & Green Onions – Good for nothing – Ora Zero – Luciferme –
Paranoica – Aldamera – Entroterra – Hangovers – Zaway – Mamamicarburo – Rose nel
deserto – Phygas of lign – Judy Testa Band – Skiantos (1998) Fuzoni – Meanwhile –
Stealers – Punkreas – Da Polenta – Ius Primae Noctis – Flamingo Lounge – More experience
– Destedema – Amici di Roland – Stefano Quantestorie – Carpe Diem – Foche d’Artificio –
Bluvertigo (1999) Paranoica – Stealers – Ius Primae Noctis – Da Polenta - Blend – Carpe
Diem – Foche d’artificio – Zaway – Opnova – Backlash – Aldamera – Gem Boy – Bambola
pugnale – Kayak – Dyd 666 – Filippo Malatesta – Ozona Snuff – Hangovers – Sandro Spazzoli
– Rico Blues Combo – r.l.n.m. – Sweet nightmares – Hexen – Mamamicarburo – Daniele
Silvestri (2000) Lambrusco & pop corn – Kayak – Hexen – Stealers – Aldamera – Ius
Primae Noctis – Rumori di fondo – Elisa – Hangovers – Shamat – Da Polenta – Soundcore
– Zero in condotta – Gem Boy – Rain – Zaway – Max Gazzè (2001) Opnova – Harem
– Emabil – Da Polenta – Hangovers – Deep Purple – Notte delle chitarre – Motozaway
– Les super heros – Hexen – Down Kick – Stella rock – Stemlet – Gem Boy (2002)
Subsonica – Beppe Grillo e la sua blues band – Almamegretta – Da Polenta – Uriah Heep
(2003) Simple Minds – Filippo Malatesta – Devils – Antonella Nuti e i Pop 03 – Da Polenta
– Toto – Acid Brains – Motozaway – Negrita (2004) Jakarta Cafè – Da Polenta – Look what
frogs undici
happened – Strambaleros – Piero Pelù – Hip Hop show – Innasense – Elio e le storie tese
(2005) Koinè – Aurelia 520 – Cappello a cilindro - Zulù 99 Posse – Perikolo generico – La
camera migliore – Take away – Negramaro – Circus nebula – Filippo Graziani – Nearco – Le
vibrazioni (2006) The wanted – Devils – Nearco – Da Polenta – Musamelica – Cornipetar
– Rio – Convergence – Addiction crew – Flightcast – Exilia – Linea 77 - Extrema – Gypsy
Train – Mamasita – Coska – Caparezza (2007) DeadWood – Zaway – Da Polenta – Vicolo
Inferno – Divieto di Svolta – Intemorfosi – Nomadi – New Magazine – Scarlet – Innasense
– Gem Boy – Jugling Goblin – Radionirica – Lesti – Herba Mate – Roy Paci (2008)
Polonium 212- Martin Mister Jones – Charleston – Kissexy – Ohm - Lost Dogs – Natiche
Selvatiche – Rangzen – Sine Frontera – Natural Bikers – Modena City Rambles – Perro
Malo – Clamidia – The Shoes – Johnny Burning – Glenn Hughes (2009) Les Bondages –
Electric 69 – Small Jackets – Musamelica – Jethro Tull – Awkwards – Fightcast – Several
Union – Steve Rogers Band – Buttered Bacon Biscuits – Not 4 wedding – Meganoidi
(2010) Martin Mister Jones – Notte delle chitarre – Convergence – Tarchon Fist – Pino
Scotto – The Shoes – Poison Deluxe – The Last Killers – Dome La Muerte and The Diggers
– The Hormonauts – Train de vie – Gatta Molesta – Nina Zilli
(2011) Witche’s Brew
– Buttered Bacon Biscuits – Wicked Minds – Speed Stroke – Hideweaver – Labyrinth –
Caparezza – Corvi Neri – Hostile – Damage Incorporated – Acidi C (2012) Tetrafarmakon
– Miss Patty miss & The Magic Circle – Khorakhanè – Lennon Kelly – Bandabardò – Figure
of six – Violet Gibson – Rezophonic – Delay Lama – Floyd Machine (2013) Black Jack
Rock ‘n Roll - Folkomondo - Gloria Turrini’s Quintet - Herba Mate - Speed Stroke - Celeb Car
Crash - Blastema - Teodasia - Alteria - I Ministri - PornoVarsavia - Le Strade - Marta sui Tubi
frogs dodici
Via Campolasso, 4
48025 Riolo Terme (RA)
Tel. 0546 74077
Cell. 3355704378
CHIUSO
Fax. 0546 74384 LUNEDI E MARTEDI
www.agriturismolaquerciola.it
e-mail: [email protected]
frogs tredici
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Schermo bianco e tastiera
nera, mille pensieri nella testa – mai quello
giusto – e un paio di caffè nello stomaco: bruciano un po’.
In questo momento dovrei leggere un libro. Sento che sarebbe mio dovere
continuare l’Ulisse, sono in ritardo sulla tabella di marcia. Dovrei leggere Joyce, invece
penso al cellulare che non squilla. Dovrebbe. Dovrebbero chiamarmi per quel lavoro,
dovrebbero chiamarmi per quel colloquio, dovrebbero chiamarmi perché “il suo pc è
pronto, venga a prenderlo quando vuole”. Nulla di tutto ciò. Le uniche notizie arrivano
da Facebook. “Blup” fa la chat, ma le notizie non sono buone. Piccole sfighe quotidiane,
inutile autocompiacimento per i bei momenti passati, ma anche sofferenza e dolore
vero, lontano e vicino. Boston e la provincia di Ravenna hanno questo in comune:
il dolore. “Blup”. Mi scrivono: “che bella serata”. Ma era bella davvero? E adesso,
dov’è finita? Lontana anni luce. Lontano dalla luce. Fuori il sole, qui la penombra, il
frescolino del seminterrato. Topo, topo in trappola, ecco che sono. Potrei liberarmi con
un gesto, chiudere il portatile, aprire la porta, sedermi su una panchina, al caldo. A
Borgo Rivola o in Australia. Cambierebbe qualcosa? Da certe cose non si scappa. Cose
come il dolore, il desiderio. Dare un senso alle cose, o trovarlo. Qui come in Australia.
Oggi. Qui. E non in Australia. Con l’estate arriva il sole, arriva il caldo. Arriverò al
mare, nuoterò nell’acqua grigia e salata dell’Adriatico, guarderò le ragazze, mangerò
pesce. Gli aperitivi costeranno di più? Organizzerò vacanze senza portarle a termine,
maledirò la cellulite, perderò le chiavi di casa. Steso sulla spiaggia di Marina di
Ravenna sognerò Cuba, il Giappone, la Groenlandia (esiste?). Basterà? No, certo che no.
Resterà quella sensazione vaga e intermittente di incompiutezza. Ho (abbiamo) una
missione da compiere. Tutti, non insieme, ma singolarmente. Lo sappiamo, anche se
dopo quattro mojito tendiamo a dimenticarlo. (Sms delle 13.12: “Se non piove si può
fare”. CosaDoveQuando? Ma ha ragione.) Poi sarà già luglio, ed ecco il Birravezzanen.
Quando le giornate inizieranno ad accorciarsi, sapremo che è tempo di Frogstock.
Per fare una festa bisogna avere qualcosa da dire, qualcosa in cui sperare.
È per questo che si fa festa, è per questo che ci sarò.
Colonna sonora dell’articolo
1. The Lumineers - Ho hey
2. Fucked Up - Secret groove
3. Chumbawamba - Chase PC’s flee attack by own dog
4. Willard Grant Conspiracy - Color of the sun
5. Diaframma - Il telefono (live)
6. Green - My sister Jane
7. Stefanie Fix - Let the sun shine thru you
8. Girls Against Boys - Everything I do seems to cost me $20
9. The Red Crayola - Hurricane fighter plane (free form freakout)
10. The Dream Syndicate - Tell me when it’s over (live)
11. Daniel Johnston - Lord give me hope
12. Cerberus Shoal - Myrrh (Loop)
13. Velvet Underground - Lisa says (live)
Martino Savorani
[email protected]
www.martinosavorani.it
frogs quattordici
DA CONFERMARE
www.vibedrum.com
Salve ragazzi. Se vi fosse chiesto: “Per
te cos’é la musica?” Come reagireste?
Sono certo che quasi tutti avreste
qualche difficoltà a rispondere con
prontezza e precisione, e probabilmente non sareste neppure soddisfatti della prima definizione che
riuscireste a formulare. Eppure non
c’é persona al mondo che non ascolti
con piacere una bella canzone, sia
essa classica, pop, rock, blues o di
qualunque genere con cui abbiamo
codificato nel tempo questa “COSA”.
E poi quasi tutti abbiamo il nostro
cantante o gruppo preferito, siamo
stati ai concerti e custodiamo gelosamente i vecchi 33 giri che hanno
segnato la nostra gioventù. Abbiamo
appeso ai muri delle nostre camere
poster di rock band o di grandi cantautori e non potremmo concepire
un’auto senza il lettore CD. Bene,
vi darò una mano, riportando la
definizione data della parola musica,
da quella che é oramai la moderna
bibbia del sapere universale, e cioé
Wikipedia: “La musica (dal sostantivo greco μουσική) é l’arte e la scienza
dell’organizzazione dei suoni nel corso
del tempo e nello spazio. Si tratta di
arte in quanto complesso di norme
pratiche adatte a conseguire determinati effetti sonori, che riescono ad esprimere l’interiorità dell’individuo che
produce la musica e dell’ascoltatore; si
tratta di scienza in quanto studio della
nascita, dell’evoluzione e dell’analisi
dell’intima struttura della musica.”
Come direbbe Maurizio Crozza, in
versione Antonio Conte: “E’ AGGHIACCIANTE!” Ma come?! Una scienza?!!!
Complesso di norme pratiche??!!! E
io che ho sempre pensato che fosse
la più bella e comprensibile espressione artistica. Io credevo che la
musica fosse il linguaggio universale
dell’anima, la manifestazione più
coinvolgente dei sentimenti, il miglior modo per stabilire un contatto
fra la pulsione del cuore e l’intricata
elaborazione del pensiero razionale
del cervello. E allora, popolo del web,
meglio affidarsi a un grande scrittore come Victor Hugo: ”La musica
esprime ciò che non può essere detto
e su cui é impossibile rimanere in silenzio.” O a chi di musica ha vissuto,
come Hector Berlioz “Tra l’amore e la
musica c’é questa differenza: l’amore
non può dare l’idea della musica, la
musica può dare l’idea dell’amore.” Un
sospiro di sollievo! Beh, io mi sento
già meglio. Per capire la musica non
occorre alcuno studio, nessuna informazione o nozione di alcun genere.
Un neonato per molto tempo non
capisce il linguaggio in quanto tale,
ma comprende fin dal primo giorno il
suono e l’armonia. I toni della nostra
voce gli trasmetteranno l’amore, gli
infonderanno coraggio, lo metteranno in guardia. La musica é la vera
e unica lingua del genere umano.
L’unica senza bisogno di traduzione;
perché anche quando é accompagnata da un testo, non importa se lo
comprendiamo, avremo comunque
la chiara sensazione di cosa vuol
dire. Un’emozione, un’immagine, un
colore. Ho sempre provato diffidenza
verso chi é refrattario alla musica e
mi affido alla grandezza di William
Shakespeare: “L’uomo che non ha
alcuna musica dentro di sé, che non
si sente commuovere dall’armonia di
dolci suoni, é nato per il tradimento,
per gli inganni, per le rapine. I motivi
del suo animo sono foschi come la
notte: i suoi appetiti neri come l’erebo.
Nessuno fidi mai in un uomo simile.”
La musica é di tutti, é per tutti, é con
tutti. Che cosa importa come la vogliamo definire. La musica é in ogni
luogo, in ogni nostro gesto, in ogni
parola, perfino in ogni pensiero. E allora non mi rimane che affidarmi alla
saggezza di Giovanni Trapattoni, che
durante un’intervista parlava del calcio e della sua squadra come dell’esecuzione di un’orchestra “Credo che
già precedentemente ebbi modo di
dire, tante volte il tocco delle campane é bene sentirli tutti. In genere
c’é il din don dan nelle campane, no?
Sentire magari il solito rintocco din din
din, va a finire che non si sente il don
dan, quindi c’é un’altra musica. Io ho
solo voluto chiarire alcuni concetti”.
STEFANO BRICCOLANI
frogs quindici
IL SENSO DELLA MUSICA
IL SENSO DELLA MUSICA
IL SENSO DELLA MUSICA
IL SENSO DELLA MUSICA
IL SENSO DELLA MUSICA
IL SENSO DELLA MUSICA
IL SENSO DELLA MUSICA
IL SENSO DELLA MUSICA
frogs sedici
LA MUSICA, L’AMORE E I MUTAMENTI
« TUTTI I CONFINI SONO CONVENZIONI. IN ATTESA DI ESSERE SUPERATI »
Prima del mutamento, l’assetto apparentemente stabile di ordinaria
sopravvivenza. Nulla avveniva di così pregnante da sollevare l’onda
sensibile del sentirsi pienamente vivi. Si fa del proprio meglio per
sentirsi accettati e riconosciuti. E’ già molto. Uno specchio che
ti da la misura del fatto che ci sei. Loro ti vedono: dunque ci sei.
Per fortuna, nei momenti di bassa marea, c’è la musica che ti accompagna
nelle profondità dove regna ancora l’imperitura fiamma. Amica fedele
e sollecita. Essa non si perde una pur minima oscillazione delle variabili
interiori. Essa definisce in emozione e sensibilità, in apertura e profondità
ciò di cui necessita la tua anima ma che ancora non ha un riscontro accessibile
nella realtà. E’ come se dovessi ancora rinascere a te stessa. Il processo è
continuo. Si ripropone a grandi cicli. Non sai bene su quale piano esistenziale
stai operando. Qualcosa ti sfugge. Cos’è che ti sfugge? Che palle. Basta!
Inutile ancora e ancora cercare un senso a tutto questo travaglio. Qualcosa
è all’opera. Il meccanismo lo riconosci bene. Senti solo un impulso feroce
a mandare tutto e tutti a fanculo! Inizi a fare ciò che non avresti mai fatto
solo per il gusto trasgressivo di scuoterti e di accellerare la crisi di identità.
C’è una furia che ti spinge ad abbattere certi confini che ti sei imposta fin
ora. Confini inutili. Da qui ha inizio la Rivoluzione: abbatti i tuoi personali
divieti e tabù, le definizioni provvisorie e relative di bene e di male, perchè
ti senti mancare l’aria nell’ennesima gabbia riformatasi dell’identità fissa.
Nulla da difendere (di te). Nulla da dimostrare (agli altri). Nulla da conservare
(nel tempo). Tabula rasa. Lo spazio infinito si reinstalla nel cuore. C’è una sorta
di valanga in corsa folle che con il suo impatto sfonda, quasi con gioia rabbiosa,
ogni struttura di riferimento e di senso. Basta. Ci rinuncio. Non ci capisco nulla.
E qui avviene l’inatteso. L’Onda, probabilmente, si riversa sulla nostra
desolata spiaggia e ne cambia il profilo quando meno ce l’ aspettiamo.
Probabilmente arriva quando non crediamo più nei cambiamenti e la
sfiducia generale ha fatto il suo bel lavoro di smantellamento. Quando la
cruda disillusione regna sovrana e ha scavato il suo trono di pietra nel nostro
cuore. Ma quella notte l’Onda vivificante è giunta fino a noi. “E fu amore e
fu rivoluzione”. Esperienza diretta della realtà viva in azione. La qualità di
ciò che emerge ti fa comprendere che hai aperto la porta alla Vita. Non è
misurabile. Non era prevedibile. Semplicemente è la vita all’opera. E non
è al servizio dei tuoi tempi mentali. Lui è lì e lo senti . Al primo sguardo.
Affonda, e tu in lui. Porta con se la musica e l’impulso irrefrenabile di
bisogno di totalità. Sa solcare il mare incerto che gli proponi come un
capitano che si è formato adattando la sua nave alla sensibilità dei venti.
Non ti teme, dunque gli indichi certi passaggi interiori pericolosi, certe
scorciatoie per il cuore; e l’incontro diventa un incontro con te stessa su altri
piani: diventa un rituale per recuperare i pezzi mancanti, abbandonati sul
ciglio della strada durante il viaggio. Perchè ogni tentativo di superare la
nostra separazione dagli altri, dal mondo, è un viaggio verso l’Integrazione
Regale. La musica che ascoltiamo insieme crea una cornice sensibile ed
attenta che collega gli attimi e i respiri, per esaltarli ed approfondirli
e dare eco, ampiezza e traccia al viaggio interiore che sta avvenendo.
Stupirsi e meravigliarsi dell’Onda viva che ci porta al largo, in mare aperto.
Se all’Inzio dei Tempi tutto era Uno ... la musica, come tutte le altre forme
manifeste, appartengono alla stessa primordiale frequenza armonica che
per semplificare viene chiamata “Amore” dai mistici. Tessuto ed essenza del
mondo. Amore, “a-mors”, alpha privativo e “mors”, morte. Letteralmente
significa “senza morte”. Qualcosa che non muore mai: la risonanza
frequenziale che compone l’Uni-verso è eterna ed è Amore. La musica è la sua
diretta derivazione con l’ intento rivoluzionario di sciogliere i nostri confini.
MYRIAM MASSICCI
frogs diciassette
R EVOL UTION
frogs diciotto
Domanda: “Scrivimi qualcosa per il Frogs 2013, te ti interessi.. quindi mi darai sicuro qualcosa di succoso!” Risposta mia: “Cosa?
Dammi almeno un argomento una traccia?” Lui: “Ma non so, scrivi qualcosa che ti piaccia o qualcosa su cui sei ferrata, sempre
musica comunque ! Non scrivere niente di indecente e niente che sia troppo impegnato o troppo strampalato, da leggere con il
sorriso. Quest’anno è il ventennale, Frogs lo distribuiamo dappertutto quindi lo vedrà un mucchio di gente.” Io: “Ahh, ..... ok.” Ho
schiacciato il tasto rosso del telefonino e solo qualche giorno dopo sul divano di casa ho realizzato“E moh cosa scrivo ?” Ho
aperto il pc e, tac, la lampadina, ricerca su google “ventennale 2013”. Mi si apre fantastica una pagina colma di risultati.
La prima ... “stagione del ventennale la verdi”: è musica, ma credo un po’ fuori dal contesto Frogstock. Continuo e vado
alla seconda pagina di ricerca, ma niente di buono. Ricerco “vent’anni 2013” e, apoteosi, mi spunta una recensione di
mymovies su un film dal titolo “20 anni di meno” e subito sotto, testuali caratteri: “La Stampa - Sforzarsi (vent’anni dopo)”
... leggendo nella preview lascia intendere che si parla dei vent’anni dalla nascita di forza italia ad oggi..... scusate, ma lì
… impreco.... e passo oltre. Fino ad arrivare a qualcosa di “succoso” come dice il Tiger. L’hit parade dei dischi più venduti
del 1993. Apro la pagina e li sfoglio uno ad uno. Primo posto “883 - nordsudovestest” in automatico sento la canzone
nella mia testa: “oohh oho oooooohhhhh nordsudovestest, ma forse quel che cerco neanche c’è”. Scorro e nei primi dieci
trovo Vasco, Laura, Eros, Sting, Masini, The Bodyguard di Whitney Houston e lì partono di nuovo in automatico
le immagini di Kevin. (ahahahah). Poi De Gregori, Phil Collins, il magico Festivalbar, gli U2, Radio
Baccano di Gianna. Non sono contenta quindi scendo e riscendo sulla barra laterare
per ricordarmi di momenti e canzoni attraverso l’hit parade. Arrivono i Guns con
“The spaghetti incident”, Vecchioni, Tina, le 4 Non Blondes, Supersanremo ‘93 e
alla trentottesima posizione, scusate, ma impreco di nuovo..... “Non è la RAI”….
Vabbè, passo oltre e mi risollevo verso i Pearl Jam, Prince, Iron Maiden con “A
real live one”, i Nomadi, Nirvana, Bruce Springsteen, Baccini. Beh, alla fine sono
arrivata alla conclusione che ogni articolo deve darti lo spunto, qualcosa che
rimane, per essere veramente un bell’articolo.. Che dire, non so se sono riuscita
nello scopo, ma perlomeno ho fatto un gradito tuffo nel passato, sono raffiorati ricordi ed è scappato più di un sorriso ... Spero valga anche per voi...
Simona Masoni
frogs diciannove
nordsudovestest
frogs venti
Piadina
Gelato artigianale
Cocktail bar
E altro…
Parco Fluviale - Riolo Terme
BLACK JACK ROCK ’N ROLL
Black Jack Rock ‘n Roll e’ un trio nato nel 2011. Il genere musicale, come suggerisce il nome della
band, e’ rock ‘n roll - rockabilly. Durante i live vengono proposti successi degli anni 60-70 riarrangiati in chiave moderna e contaminata, specialmente nel sound, da altre correnti musicali solitamente
aliene al genere. Michele, chitarrista cantante, ha studiato al conservatorio di Ferrara e ha suonato
prevelentemente blues, rock ‘n roll, rock, jazz. Manuele, batterista figlio d’arte, ha preso lezioni fin
da piccolo, poi in seguito dal batterista di Jovanotti, amico del padre. Andrea: contrabbasso e cori
in pianta stabile nei Red Ska, ha alle spalle molte esperienze live in vari contesti musicali.
FOLKOMONDO
Sono sulla scena da pochi anni ma hanno lasciato il segno ovunque sono passati. Un sestetto di
musicisti attivi da molto tempo già visti in importanti manifestazioni dedicate al folk. Il loro sound
originale, frutto delle diverse esperienze musicali (classica, rock, pop, punk..) e culturali di ognuno
dei componenti, crea un tessuto sonoro che avvolge il pubblico tra le dolci melodie del flauto e le
calde sfumature della voce, lo travolge con i virtuosismi del violino e la potenza della sezione ritmica, cuore pulsante della band. Il tutto è ben condito e amalgamato da una buona dose di contagiosa allegria e una forte carica musicale che emerge in ogni concerto. Gli arrangiamenti dei brani
sono del gruppo stesso che, oltre alla ricerca e alla rivisitazione in chiave moderna di pezzi tradizionali, produce anche brani originali. Ad ogni concerto la sensazione è davvero quella di essere
trasportati dalle loro armonie, melodie e ritmi attraverso culture e tradizioni lontane e vicine a noi.
GLORIA TURRINI’S QUINTET
Dopo una lunga gestazione, centinaia di concerti, collaborazioni con artisti del calibro di Andrea
Mingardi, Max Gazzè, Giuliano Palma (per citarne alcuni...), prende vita “Se Vuoi”, secondo lavoro
discografico di Gloria Turrini, ma il primo di soli brani inediti. Un album nato dalla collaborazione
con il pianista Michele Guidi e all’interno del quale trovano spazio soul e pop, funk e ballad, perchè
definire un’ artista come Gloria Turrini con una sola parola, o “inscatolarla” in un solo stile musicale, sarebbe impossibile. Undici le tracce all’interno del disco. Affiancata da musicisti eccezionali,
è nelle note scure di Gloria e del suo contralto che rivivono le Blues Woman di inizio secolo e le
Soul Woman degli anni 60/70, per creare ogni volta uno spettacolo ricco di energia e calore, il
calore che solo una voce così potente e avvolgente può trasmettere. Il romanticismo e la dolcezza
delle ballad, il groove del soul, le dinamiche del blues e alcune cover mirate rendono lo spettacolo
fruibile ad ogni tipo di pubblico... il tutto arricchito da una forte e brillante personalità. La stessa
personalità che non stanca, concerto dopo concerto. La personalità di Gloria Turrini.
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR BY DJ NEBBIA (Musica a 360°) + DJ Simon (Rock)
frogs ventuno
DUEMILATREDICI
MERCOLEDI 21 AGOSTO
frogs ventidue
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SPEED STROKE
Gli Speed Stroke suonano Rock ‘n’ Roll. Il progetto è partito nel 2010 per iniziativa di D.B. e Niko (chitarre), Fungo (Basso) e Neb (batteria), tutti musicisti ben conosciuti nella scena Rock/Metal italiana. Il line-up della band si è completato con Jack, un cantante dalla
voce tagliente e incisiva. Il gruppo fa parlare di se grazie alla quantità, qualità ed energia dei concerti mescolata con il groove dei pezzi
e l’impatto scenico dei musicisti; qualità che aumentano il numero dei supporters ad ogni concerto. Nel 2011 gli Speed Stroke hanno
pubblicato il primo singolo “Age of Rock ‘n’ Roll” contenuto nell’album rilasciato nel corso del 2013, album accompagnato da un intenso
tour promozionale.
HERBAMATE
Il deserto è in Romagna: vengono da qui gli Herba Mate, trio desert-stoner nato nel 2001 e formato da Alessandro Trere (basso e voce),
Andrea Barlotti (chitarra) ed Ermes Piancastelli (batteria): tre amici cresciuti a Castel Bolognese (RA) che decidono di fondare una
band il cui nome riprende quello della tisana da cui la maggior parte degli argentini è dipendente. Nel 2005 raccolgono i loro primi
pezzi nell’EP” A desert section” e negli anni successivi partecipano a diversi concerti/festival condividendo il palco con artisti di livello
nazionale e internazionale (Fu Manchu, Pontiak, Damo Suzuki, Fatso Jetson, John De Leo, Tre Allegri Ragazzi Morti, La Crus). Nel 2009
esce “The jellyfish is dead and the hurricane is coming”, ripubblicato su vinile nel 2012. Brani di grande impatto, tracce destrutturate,
suono fisico che richiama ambientazioni desertiche e rocciose dove regnano sovrani sole e desolate dimensioni a perdita d’occhio.
CELEB CAR CRASH
I Celeb Car Crash sono una rock band. Avete mai avuto la sensazione che tutto sia già stato stabilito? Che si sia già detto tutto? Che la
ricerca del continuo guadagno, dell’arrivismo sociale e l’integrazione politically correct o incorrect siano i meccanismi che fanno girare
il vostro mondo? Per questo motivo se non dici niente sei un integrato o un fantasma, se dici qualcosa lo snobbismo diffuso farà si che
la tua sia sola una pallida imitazione di un qualcosa che già esiste, una patetica citazione, su una bacheca virtuale, di una band, di una
celebrità, di un poeta, di un filosofo che ti ha battuto sul tempo perchè nato dai cento ai duemila anni prima. Se stai zitto muori dentro
a poco a poco e quindi urla, almeno per creare un curioso incidente sonoro. Non c’è nulla da perdere in questo universo dove tutti sono
delle celebrità, dei musicisti, degli attori, dei fotografi e degli artisti. Dopo ... Rock !
BLASTEMA
I BLASTEMA nascono nel 1997 tra i banchi di scuola. I brani prodotti nei primi anni danno vita ad un EP autopodotto nel 2003
ed a seguire arrivano i primi riconoscimenti, la partecipazione al Tim Tour nel 2004, la vincita di San Remo Rock con il pezzo
OPPIO TV e la partecipazione come band rivelazione al MEI di Faenza col singolo THC nel 2005. Alla fine del 2009 inizia la
produzione di “Pensieri Illuminati” che esce nell’aprile 2010 grazie anche alle mani di Alberto Nanni, per la prima volta dietro
al mixer come produttore. Nello stesso anno i Blastema partecipano all’Heineken Jammin’ Festival, in qualità di vincitori del
contest di Rock tv. Suonano alla mostra “It’s not only rock’n’roll, baby!” in cartellone a fianco di artisti internazionali come
PATTY SMITH. Il tour seguente rafforza il consenso dei Blastema grazie a concerti dalla forte carica sonora ed emotiva. Nel
2011 i Blastema si chiudono in sala prove a lavorare sul secondo disco e nel 2012 incontrano l’interessamento di “Nuvole
Production”, casa discografica di Fabrizio De Andrè diretta da Dori Ghezzi e Luvi De Andrè. A maggio esce “Synthami”, primo
singolo presentato a Roma al Concertone del Primo Maggio (in diretta RaiTre e davanti a 150mila spettatori), estratto dal disco “LO STATO IN CUI SONO STATO” in uscita il 16 ottobre. A settembre esce il secondo singolo “Tira fuori le spine” e presentano
ufficialmente il disco “LO STATO IN CUI SONO STATO” al MEI Supersound di Faenza. La band ha partecipato alla 63° edizione
del Festival di Sanremo nella sezione Giovani, con il brano “Dietro l’intima ragione”.
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR BY DJ MASSIMO VOLTI (House + Progressive) + DJ JACOPO BATTILANI (RnB House)
frogs ventitre
DUEMILATREDICI
GIOVEDI 22 AGOSTO
frogs ventiquattro
950 vini, 150 birre, 70 distillati
TEODASIA
I Teodasia nascono nel 2006 per volontà del compositore e batterista della band, Francesco Gozzo. Con una prima formazione della
band, che vede già Fabio Compagno alle chitarre e Michele Munari alle tastiere esce nel 2009 il demo ‘Crossing the Light’. Nicola
Falsone entrerà nella formazione come bassista l’anno seguente assieme a Priscilla Fiazza alla voce. Il demo attira l’attenzione del produttore Andrea Bezzon, che si unisce nella pre-produzione di quello che sarà il primo full-length dei Teodasia ‘Upwards’. La produzione
dell’elettronica dell’album è opera di Giulio JJ Farigliosi, personalità di rilievo nel panorama musicale italiano. ‘Upwards’ è uscito il 30
Marzo 2012 per Red Pony Records e vede la collaborazione di Fabio Lione dei Rhapsody of Fire in ‘Lost words of Forgiveness’
ALTERIA
ALTERIA è da tempo riconosciuta come una delle voci rock e front woman più apprezzate del panorama musicale italiano. Nota per la
conduzione di programmi musicali (su Rock TV, su RAI4 e RAI5), come speaker sulla web-radio Rocknrollradio.it, deejay su tutto il territorio nazionale e per la collaborazione insieme ad altri famosi artisti italiani, al progetto “Rezophonic” (per il quale ha registrato anche
un brano in duetto con L’Aura nell’ultimo disco “Rezophonic II”), i cui proventi vengono utilizzati per la realizzazione di pozzi d’acqua in
Africa tramite AMREF. ALTERIA è ex leader dei NoMoreSpeech con cui nel 2012 pubblica l’omonimo album distribuito da SELF, e con cui
parte per il tour italiano, aprendo, durante l’Heineken Jammin’ Festival agli Aerosmith nel 2010 e Red Hot Chili Peppers nel 2012. Nel
2013 affronta la prova solista accompagnata da alcuni dei musicisti che in questi anni hanno lavorato e girato in tour con lei (Roberto
Fabiani alla batteria e Fernando de Luca al basso) e con i quali, dal 2007 a oggi, si è esibita in più di 250 concerti in giro per l’Italia.
I MINISTRI
Federico Dragogna (paroliere, chitarra e cori), Davide Autelitano (voce e basso) e Michele Esposito (batteria) si conoscono al liceo e nel 2005 formano il gruppo con un amico tastierista. Poco tempo dopo il tastierista lascia il progetto, che
vede il trio continuare a calcare palchi e a partecipare a concorsi per tre anni. Cambiato il nome in Ministri, la Band incide
il primo album, “I soldi sono finiti”. L’album, pubblicato 2006, ha avuto un grosso impatto sulla scena indie italiana: le
loro canzoni, fra testi “politically incorrect”, strumenti energici e voci trasformiste (tra melodia e scream), li hanno portati a fare numerosi concerti in tutta Italia. Nel 2008 collaborano con Caparezza nella canzone Ulisse (You Listen). Sempre
nel 2008 i Ministri incidono La piazza, EP contenente 4 brani che mantengono la verve pungente nei testi e l’impatto
sonoro degli strumenti, anche se è presente un timbro più melodico e meno distorto. Dall’EP viene estratto il video di
Diritto al tetto che viene trasmesso su MTV e All Music. Nel 2009 esce l’album Tempi bui, dal quale è stato tratto il singolo
omonimo ed un video. ll gruppo, che ha suonato in giro per tutta Italia da febbraio a settembre 2009, ha aperto il 31
agosto dello stesso anno il concerto dei Coldplay allo Stadio Friuli di Udine. Il terzo album dei Ministri, dal titolo Fuori, è
uscito nell’ottobre 2010 ed ha debuttato alla 15ª posizione della classifica ufficiale FIMI degli album più venduti in Italia.
Il 18 novembre 2011, prima di una lunga pausa, inizia un nuovo tour dal nome Non finisce così Tour. In questa occasione
suonano anche un inedito, dal titolo Rinasceremo ovunque. Il 12 marzo 2013 è uscito il nuovo album della band, che si
intitola “Per un passato migliore”. Il 1 maggio 2013 hanno partecipato al Concerto del Primo Maggio a Roma.
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR BY DJ ALTERIA FROM ROCK TV (Rock) + DJ MALVA (Crossover & Rock)
frogs ventIcinque
DUEMILATREDICI
VENERDI 23 AGOSTO
frogs ventisei
PORNOVARSAVIA
I PornoVarsavia nascono a Novara nel 2011 dalle ceneri del progetto Carpet Beaters, nato nel 2004. Hanno all’attivo due EP: “Lasciami” del 2005 e “Il mio vero idolo” del 2008, oltre agli LP: “Il Mito della Caverna” del 2010 e [O] del 2013, prodotto e registrato da
Cristiano Santini. Nel loro genere, autodefinito psycho-rock, fondono elementi e atmosfere eteree e cupe della tradizione psichedelica con la ruvidità, il realismo e l’impatto dell’alternative, dando vita a dieci tracce che sono al contempo viaggi aspri ed onirici.
Questo dualismo musicale è maggiormente enfatizzato nei live, dove tocca punte di space-rock e noise. Il mondo sonoro e letterario dell’album [O] nasce dal quotidiano stesso. Dall’esigenza di raccontare i meccanismi che stanno alla base della vista stessa.
Raccontare partendo dalle radici e non dalle foglie. Non l’uomo, ma il pensiero e l’emozione che spingono l’uomo al movimento.
LE STRADE
Il progetto LE STRADE nasce dalla mente di Alessandro Brancati, affiancato dai suoi fedeli esecutori Davide Baldazzi e Luigi Fanini.
Nati alla fine del 2011 con l’ingresso dietro le pelli di Alessandro Soggiu, LE STRADE iniziarono subito a farsi spazio nell’underground
italiano calcando palchi di rilievo come il leggendario Covo Club di Bologna, mecca internazionale dell’indie. Il sound è chiaramente influenzato dal britpop e dall’alternative rock, con numerosi inserti di elettronica e synth ammorbiditi da un sound a tratti vintage; i testi
di Alessandro restano esclusivamente in italiano, la sua lingua madre. IN FUGA VERSO IL CONFINE è il primo lavoro della band, sotto la
produzione artistica dello storico Marco Bertoni, produttore di artisti del calibro di Morgan, Subsonica e Motel Connection. Testi unicamente in italiano che rappresentano spaccati critici verso l’influenza che la realtà ha sui nostri sentimenti e sul nostro modo di agire.
MARTA SUI TUBI
Originari di Marsala, i Marta Sui Tubi nascono come duo, formato da Giovanni Gulino e Carmelo Pipitone. Nel giro di pochi
mesi passano dai primi concerti nei pub alle registrazioni del loro album d’esordio a fine 2003. Tutta la stampa musicale
lo accoglie come un capolavoro, mentre il video di “Stitichezza Cronica” passa ripetutamente su Mtv. Al MEI 2004 i Marta
vengono premiati come miglior gruppo indipendente italiano. Nell’ottobre 2005 esce il secondo album dei Marta sui Tubi:
“C’è gente che deve dormire” impreziosito dalla partecipazione di diversi ospiti: Bobby Solo, Moltheni, Paolo Benvegnù,
Enrico Gabrielli e altri ancora. Il lungo tour di “C’è Gente Che Deve Dormire” supera le 150 date: tantissimi concerti, parecchi sold-out e la certezza che i Marta sui Tubi sono una delle migliori live band in circolazione. A inizio 2008 pubblicano
il 4 aprile, “Nudi e Crudi”: un DVD+CD audio che contiente le registrazioni di diversi concerti. Il terzo disco dei Marta sui
Tubi “Sushi & Coca” esce ad ottobre 2008, il loro disco più ambizioso e sperimentale e anche quello di maggior successo.
Nel 2011 vede la luce il CD “Carne con gli Occhi”, recensito con favore dalle maggiori testate nazionali. Il 22 gennaio
2012 Lucio Dalla esegue con i Marta splendide versioni dei classici “Disperato Erotico Stomp” e “L’anno che verrà”. Dalla si
congeda da quel concerto definendo i Marta sui Tubi “la migliore live band italiana“! A settembre 2012 I Marta sui Tubi
partecipano ad un evento prestigioso: il FestivalMITO, realizzando a Torino un concerto speciale in cui oltre la consueta
scaletta viene affiancata una parte dedicata a Lucio Dalla. La band suona alcuni dei suoi brani più toccanti, tra cui Stella di
Mare, Tu non mi basti mai e Le Rondini. Nel dicembre 2012 viene annunciata la loro partecipazione al Festival di Sanremo
2013. In contemporanea con il Festival, pubblicano l’album Cinque, la luna e le spine. Nel giugno 2013, in allegato al n.
87 del mensile XL di Repubblica, viene pubblicato un album dal vivo chiamato Cinque, la luna, le spine e il live.
APERTURA CANCELLI ORE 19:00 - AFTER SHOW @ JOKER DISCO BAR DJ MASSIMO VOLTI (House + Progressive) + DJ JACOPO BATTILANI (RnB House)
frogs vemtisette
DUEMILATREDICI
SABATO 24 AGOSTO
frogs ventotto
ELUCUBRAZIONI ESISTENZIALI
SUGLI ARTISTI MANCATI
Recentemente sono mancati diversi artisti della musica
italiana. A gran parte di essi, anche se in modo diverso, ero legato per stima artistica o semplicemente per
il fatto di associare alle loro canzoni, momenti importanti della mia infanzia o della mia giovinezza. I filmati di repertorio su cui poggiano i classici e omaggianti
necrologi, me li hanno mostrati nel periodo del loro
splendore e nel pieno della loro maturità fisica ed artistica quando rappresentavano, per me, una specie di divinità immortali. Questa immagine ha fatto a pugni con
l’idea del loro declino fisico e della morte e mi ha lasciato un senso di malinconico disagio esistenziale che
mi ha portato a riflettere filosoficamente sulla vita. Mi
sono chiesto come avranno vissuto ed affrontato il momento della fine persone che dalla sorte hanno avuto
tanto: denaro, fama, donne; ma soprattutto il privilegio
di guadagnarsi da vivere facendo ciò che più amavano.
Nel mio piccolo, come cantautore più famoso del mio
condominio, mi sono messo nei loro panni e mi sono
guardato dentro. Nella mia azione introspettiva mi sono
accorto di come i ricordi piacevoli mi facciamo più male
di quelli scomodi. Perché i primi ti lasciano quel senso
di nostalgica malinconia di un passato perduto mentre
i secondi una sorta di sollievo per il superamento di un
brutto momento o per lo scampato pericolo. Non so se
è una sensazione solo mia o comune ad altri. Da qui mi
sono chiesto se per un vecchio sia più doloroso affrontare il crepuscolo della vita con la nostalgia di un passato pieno di cose belle o con il rammarico di un’esistenza
sofferta. Io ho sempre pensato che più la tua vita è stata
piena e soddisfacente, più ti tira il culo abbandonarla.
Per coloro che invece si portano dietro un passato di
sofferenze e di ferite potrebbe essere vista con sollievo
e con più speranza l’idea di un risarcimento oltre la fine.
Io ricado nella prima categoria e il disegno di una vita
migliore dopo la morte non mi attrae. Mi va benissimo
questa, non ne voglio una diversa, anche se superiore. Amo questi luoghi, queste persone, le passioni e le
emozioni che si provano nell’intrecciarsi con loro. Non
li voglio abbandonare per andare in un posto luminoso dove dovrò essere eternamente beato. Mio Dio! Che
senso di monotonia e di noia mi da un posto del genere. Vuoi mettere stare tutto il giorno a non fare una
beata cippa con tutta sta luce bianca attorno che non
ti permette nemmeno di nascondere i punti neri? E la
privacy dove la mettiamo? Voglio anche stare un po’ nel
buio e fare qualcosa di nascosto e trasgressivo ogni tanto. La spiaggia assolata e piena di luce è fantastica, ma
anche perché sai che poi, alla sera, ti farai la doccia, ti
vestirai e ti andrai a bere un drink in un locale notturno,
fra luci soffuse, dove magari incontrerai qualcuno che ti
farà fremere le viscere. L’alternativa nichilista di tornare
nel nulla dal quale siamo venuti non è certo più affascinante, mentre quella della reincarnazione mi procura la
terribile inquietudine di non sapere in quale cavolo di
essere ti andrai ad infilare. Io odio i serpenti. Pensate se
mi dovessi reincarnare in un pitone o, peggio, in uno di
quei topolini d’allevamento che qualche coglione com-
frogs ventinove
pra per dare in pasto al rettile domestico. Il mio amico
Giacomo Toni (cantautore, mi auguro, dal futuro radioso) dice beffardamente in un suo brano: “Quindi è così
che si muore, non ci fai l’abitudine mai, è una vita che sai
della morte e quando sei morto non lo sai”. In effetti alla
morte non ci puoi fare l’abitudine. Sia che si muoia una
volta sola o che lo si faccia tante volte, ma senza sapere
di averlo già fatto,non ci si può allenare ad affrontarla.
Lucio Dalla, Franco Califano, Enzo Jannacci, Little Tony
sapranno di essere morti? Saranno su una nuvola avvolti
dalla luce anti-privacy o nel buio del nulla? Magari sarà
vera la terza opzione: quella della reincarnazione. Forse
Dalla, da clarinettista, si è reincarnato in un flautista indiano ipnotizzatore di serpenti. Il Califfo con la sua voce
roca e baritonale forse è in uno stagno a fare il ranocchio alfa che canta tutte le notti per schiere sterminate
di ranocchie pronte a sfornargli milioni di girini. E Little
Tony sarà un colopsite, un pappagallo dal caratteristico ciuffo ribelle, che svolazza cantando per le foreste
australiane. Ecco, forse li vedo meglio in quest’ultima
versione. Ve lo immaginate Califano in paradiso? Senza
poter più esprimere le proprie arti amatorie e senza poter cantare le sue canzoni farcite di dissacranti opinioni
sulla libertà, sul sesso e sul rifiuto della monogamia?
Oppure Lucio Dalla costretto a dichiarare che l’omosessualità è peccato mortale per poter passare dal purgatorio al paradiso? Scomunicatemi pure ma preferisco sognarli ancora così, come in quei vecchi filmati di
repertorio: imperfetti ma giovani, liberi, felici e geniali.
MARCO MALTONI
frogs trenta
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frogs trentuno
JOKER, JOKER, FORTISSIMAMENTE JOKER!!! Il JOKER è uno spazio di FROGSTOCK che si rinnova ogni anno, dedicato al pre e dopo concerto. Al JOKER puoi rilassarti, scatenarti, parlottare, farti un drink al ritmo delle note dei nostri DJ’s. Al JOKER succede di tutto. Chi ci suona e
chi ci canta, chi accende risse (i soliti fetenti troppo carichi nel post concerto). Chi ci dorme,
chi ci pianta tende, chi ci suda per tirarlo su, chi per i disegni e i graffiti, chi per il tempo speso
per allestirlo nel pre e durante il concerto... e c’è chi ci si innamora... I DJ’s che ci suonano, i
baristi, i “facchini” porta fusti, gli ammazzatempo o i curiosi. Tutti rendono il JOKER un perfetto luogo di incontro, un intreccio di storie, un tripudio di vita... bello no? Beh, questo ecosistema è vivo e vegeto grazie a Clips Rag & Rock e ai suoi militanti passati, presenti e futuri.
Il giorno e la notte non hanno fine al JOKER 2013 !
frogs trentadue
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ag & Roc
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Si riparte con l’intervistona dei
personaggissimi della nostra
associazione. La rubrica ha
l’imbarazzo della scelta: come bene
sappiamo in via Gramsci i personaggi
non mancano, ahahaha! Anche
quest’anno abbiamo selezioniato
una delle nostre migliori menti,
un omo dalle indubbie capacità
sovrumane. Come un capitano di
vecchia scuola, dimostra sempre
fedeltà alla maglia del Frogstock.
Presente a ogni manifestazione
paesana, dispensatore di proverbi
datati e riadattati, non manca mai
di scambiare due parole con un
vecchietto acciaccato o col brigante
bambino. Il suo nome cambia di
paese in paese ma la sua faccia è
conosciuta in tutta la Romagna.
Noto per la sua disponibilità, ha
sempre avuto un legnetto per
ciascuno di noi. Chi non ha mai
trafficato nel suo laboratorio tra
colori e argilla?! Orgoglioso di averlo
tra le nostre risorse, si dice pure che
sR
di Clip
i
m
i
ss
la sua mente sia alla pari di google
books. Avete già capito di chi sto
parlando: Maghetto, Mago Fires,
Magomagussen, Sergino, Topino,
Magofuoco o Sergi. Sì, quest’anno
intervistiamo lui, il nostro amato
bibliotecario. Un’attimo di serietà.
Ho questa frase che mi ripeto spesso:
“Dietro un uomo che ride, scherza e
gioca in continuazione, molto spesso
c’è la faccia di una mente migliore”.
(Non ho mai creduto ai super seri e a
quelli che si fanno super fighi). Ecco,
credo che Sergino sia l’espressione
reale di questo concetto. Mi
ricorderò sempre di quand’ero poco
più di un bambino e bazzicando nel
suo grande laboratorio ci rincorreva
urlando: “Vili saraceni, smettetela!”
Sicuramente perché tormentavamo
la sua preziosa isola bibliotecaria
sprecando materiale o peggio. Lo
considero sinceramente una persona
importante del nostro paese. Ma
adesso andiamo alle domande.
- Dicci qual’è il tuo vero nome? -
altrove. - (nota dell’autore: non avremmo
avuto così tante belle esperienze).
- Mi chiamo Sergio Spada, piccolo
uomo conservato bene! Come
sei simmetrico! Ma cosa mangi,
perfezione a colazione?! - Un libro da consigliarci? Sulla
musica? - Ovviamente tutti! A parte gli scherzi,
credo sia interessante leggersi un bel
libro sulla costruzione degli strumenti
musicali con materiali di recupero
invece che un libro sulla musica. - Come si diventa Maghi Fuochi? - Ci vuole tanta pazienza e ascolto,
bisogna essere bibliotecari con la
specializzazione nella creta perché
grazie a quella si è costruito il
laboratorio…senza creta, sai che
noiosità, avremmo avuto la biblioteca
aperta solo due ore al giorno come
- Posso guidare il tuo mitico
furgone? - No che non puoi, è un mezzo
comunale e poi tu non ti fai tutte le
feste in cui vado io a lavorare… a
proposito, vieni venerdì sera alla festa
del monte di non so dove, a cavalcare
cavalli, costruire balestre e intrecciare
spago?! - (Frase strappata tra un pezzo
di creta e pesci di legno, mentre i bambini
giocano con una delle sue invenzioni.)
- Sergino, dai, dimmi qualcosa,
qualcosa di tuo. - Bisognerebbe imparare a sorridere
un po’ di più! -
Mirco Tigrini
frogs trentaquattro
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Be’, intanto è un’azione. Si può fare da soli, in
coppia, in gruppo.... Generalmente da soli lo si fa
sotto la doccia, o comunque quando si è sicuri
che nessuno ci possa sentire. (Chissà perchè,
ma molta gente lo ritiene un qualcosa di cui
vergognarsi..) In coppia di solito è più divertente.
In gruppo, poi, è la fine del mondo. (Ovviamente
ci deve essere qualcuno che coordini un po’
la cosa, altrimenti si rischia di dar vita ad
un’imbarazzante accozzaglia di corpi e mugugnii
indistinti) Dicono faccia bene all’umore e alla
pelle; insomma, migliora l’esistenza. Figurati che
i medici affermano che farlo tutti i giorni allunga
la vita. Talvolta ti prende una voglia irrefrenabile di
farlo e lo faresti lì, in autobus, in mezzo alla gente,
per strada. Mentre lo fa, la maggior parte della gente
raggiunge stati d’ animo definiti “di pura estasi”. Se non
sei capace, o semplicemente non sei portato, non farne
un dramma; solo, non chiedere a qualcuno di farlo con
te...potrebbe rivelarsi imbarazzante per entrambi. Anche
se poi, in fin dei conti, essere bravi o meno non è poi cosi
fondamentale nella vita. L’importante è farlo perchè ci fa star
bene, perchè ci diverte e ci dà soddisfazione.
Io, ad esempio, lo faccio sempre..... e sono stonata come una campana!
BEATRICE LAURITA
frogs trentacinque
indovinèllati ....
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idea idea idea. Per la fanzine ufficiale del Frogstock 2014 lasciamo libertà
assoluta. Volete scrivere la vostra sulla musica? Volete guidarci verso nuove
rotte? Sentite di dover scrivere un’ode al vostro gruppo preferito o insultare
chi nel pianeta musica lo merita? Potete farlo. Avete mano libera! Ricordatevi
solo che il nostro giornalino è per tutti, per gli adulti e per i più giovani.
Dal prossimo numero dell’anno venturo pubblicheremo i vostri articoli su queste
pagine, regalati a noi dai nostri partner. FROGS è distribuito in più di 300
punti tra attività di svariato genere, in luoghi di interesse musicale e spazi
pubblici di tutta la romagna... e oltre. Credo sia anche un’ottimo modo per
rendere pubblico ciò che avete da urlare!Potete scrivere firmando con nome e
cognome, potete usare il vostro nickname o il vostro nome d’arte, potete anche restare anonimi o inventarvi un nome. Quindi, per tirare le somme, fateci
avere il vostro articolone 2014 inviando una mail a [email protected], un
messaggio sul nostro facebook o una lettera all’Associazione Clips Rag & Rock a
Riolo Terme, Ravenna. Quindi scaldate i polpastrelli, tirate fuori il calamaio
di nonno e dateci dentro da subito.
frogs trentotto
N.P.C. New Production Concept s.r.l.
Via Malatesta, 27/29 40026 - Imola (BO)
Tel. 0542 643167 Fax 0542 643167
[email protected] - www.npcitaly.com
l’appuntamento con i film più brutti
Anche quest’anno, stabile come la crisi economica, torna are tempo prezioso della vostra unica
della storia del cinema, ideali per auto punirvi e farvi sprec
vita. Ecco i miei consigli:
Skeleton man: l’opera probabilmente
meno riuscita, quindi la più importante da
vedere, di un mito del film brutto: Casper
pellicole, che vanno quasi tutte dall’imbarazzan
Van Dien, protagonista di più di 70
te all’inguardabile. Una doverosa premessa
al film: è stato il debutto alla regia di tale John
aveva fatto solo lo stuntman. Tutto quello che
ny Martin, che prima di allora
si vedrà nello schermo è inevitabile conseguen
za di questa scelta della produzione. La tram
no figuro dotato di maschera da scheletro,
a è semplicissima: uno stracon mantello e cavallo che cambiano colore
diverse volte durante la pellicola, uccide degli
un’antica tomba indiana. Per cercare di comp
archeologi rei di avere scoperto
rendere l’accaduto viene inviata sul posto una
squadra speciale di cialtroni, che per disorganiz
seconda solo alla troupe che ha lavorato a ques
zazione e inefficienza è
to film. In mezzo a buchi clamorosi di tram
a (una scena di 10 minuti a metà film comp
e a incontri con personaggi incredibili nel
letamente slegata dal resto)
bosco, fortunatamente la quasi totalità dei
protagonisti viene trucidata dallo scheletro,
di assistere all’indecente finale, del quale vi
dando modo allo spettatore
anticipo soltanto che vedrete per due volte
i titoli di coda.
Grazie Padre Pio: incredibile film di propaganda commerciale dei due attori protagonisti, tali Gigione e Jo Donatello, che usano le loro inascoltabili canzoni
per fare da collante a una trama assolutamente improponibile: il giovane Jo Donatello in 5 minuti si innamora di una ragazza conosciuta girando a caso per la città,
le dedica una canzone in riva al mare, ma proprio sul più bello lei si tira indietro perchè pensa a tutte quelle persone che soffrono e combattono per la libbbbertà. Le
quattro “b” non sono un refuso di stampa, ma quelle effettivamente pronunciate dall’attrice. A questo punto il ragazzo, per portarsela a letto, è costretto a immettersi in un pericoloso giro di corse clandestine, dal quale verrà tratto in salvo dal padre, che organizzerà un viaggio a Pietralcina per chiedere la grazia a Padre Pio.
Da segnalare che, oltre alle sopraccitate canzoni che attenteranno alla salute dei vostri timpani, potrete anche gustare l’avvincente manovra del pullman alla ricerca
di un parcheggio in cui scaricare i fedeli. Per la nostra gioia il film dura poco più di 40 minuti, e nel momento in cui scrivo è interamente visionabile su YouTube.
Una magnum per McQuade: uno
dei film che ha reso popolare la figura del
mitico Chuck Norris, qui forse ai suoi mass
sudicio ranger JJ McQuade. L’aspetto più
imi livelli nell’interpretazione del
appassionante di questo film è la caratterizz
azione del protagonista. Sporco, rivoltante,
di parenti, inespressivo sul piano sentiment
impassibile di fronte alla morte
ale, ma anche quasi tenero col suo lupo dome
stico e soprattutto con l’unico grande amor
proprio traendo forza dalla birra appena sbrod
e della sua vita: la birra. Sarà
olatasi addosso che, in una delle scene madr
i del film, il prode Chuck riuscirà incredibilm
furgoncino da qualche metro sotto terra, per
ente a fare uscire lui e il suo
la gioia e il tripudio dello spettatore. Altri punt
i di forza del film sono le musiche particolar
interpretato dal compianto David Carradine,
mente azzeccate e il cattivone,
che 20 anni dopo sarà Bill in Kill Bill di Taran
tino e, 26 anni dopo, reciterà in Dinocroc vs
a raccontarvi - per poi morire a Bangkok, vittim
Supergator - che non sto neanche
a secondo le autorità locali di ‘asfissia autoe
rotica’.
Megaforce: forse il mio Film Brutto preferito. Una trama da fantapolitica assolutamente delirante, in cui lo stato dello Sghimbescia minaccia l’incolumità della
Repubblica dell’Anguria, viene impreziosita da alcuni elementi assolutamente geniali. In ordine sparso vedrete Dune Buggy tappezzate di cartone sparare petardi
e fischioni, moto volanti che non interagiscono minimamente con lo scenario in sottofondo, personaggi che dovrebbero essere in volo sostenuti da un visibilissimo
palo di ferro e soprattutto il vero punto di forza del film, ovvero gli allucinanti dialoghi. Davvero difficile rendere l’idea dell’involontaria demenzialità della pellicola,
potrei riportare un punto a caso della sceneggiatura e sicuramente ci sarebbe dentro almeno uníassurdità, ma non farei il mio dovere se non dicessi che all’apice
di un dialogo che dovrebbe essere avvincente e pieno di pathos l’antagonista dice al protagonista queste testuali parole: “Se dicevi una stronzata diversa sarei
stato deluso. Io ti voglio bene, ma sei un coglione!”. Sarebbe ingiusto anticipare altro del film, perchè rovinerei l’esaltante esperienza della prima visione, ma mi
sembra giusto concludere segnalandovi che proprio quest’anno il regista di questo fantastico lungometraggio, Hal Needham, è stato incredibilmente premiato
con l’Oscar alla carriera.
Marco Paiano
frogsfrogs
trentanove
trentanove
FROGGY’S UGLIEST MOVIES
frogs quaranta
SNC
di Marchi Emanuele & c.
frogs quarantuno
CORSI
DI MUSICA
Già da parecchi anni Clips Rag & Rock gestisce i corsi
comunali di musica che si svolgono nella sede dell’associazione, a Riolo Terme in via Gramsci 13, da ottobre a
maggio dell’anno successivo. Batteria, basso, chitarra
elettrica e acustica, pianoforte, canto, questi gli strumenti
trattati. L’intera gestione e programmazione delle attività,
così come tutte le altre iniziative dell’associazione, è svolta volontariamente da persone che considerano la musica
suonata ed ascoltata e la cultura musicale il migliore vettore per l’aggregazione giovanile e non. Oltre al valore di
sana socializzazione possiamo aggiungere l’importanza di
un’attenta sensibilizzazione all’ascolto in generale. Un allenarsi a percepire la profondità e la bellezza di ciò che ci
circonda, se ne ha gli attributi e le qualità. Affinare i sensi all’ascolto del mondo non è un operazione immediata e
scontata: ci vuole allenamento e un intenzione in tal senso.
Vedo mia figlia crescere con una sensibilità più articolata
e ricca e questo suo mettersi in gioco e avventurarsi nella musica, approfondisce e da rilievo all’espressione di se
stessa. Quest’anno abbiamo introdotto una novità in rosa
nella squadra dei nostri insegnanti storici e di questo sono
molto felice. Silvia è la nostra nuova insegnante di pianoforte. Ha introdotto una nota di dolcezza e gentilezza nella
nostra ottima squadra di insegnanti preparati ed affabili. Oltre alla normale attività didattica inerente allo studio dello
strumento e della teoria musicale, che avviene attraverso
lezioni individuali, l’obbiettivo finale, che trova il suo apice
nei saggi di musica, getta le basi per fare musica insieme
ed incontrarsi nella musica. I saggi si svolgono al termine
dell’anno scolastico al Teatro Comunale di Riolo Terme. Anche nel 2013 il saggio si è svolto in 2 serate, il 27 e il 28
maggio. Questa è l’occasione in cui i ragazzi, da soli ma
sopratutto organizzati in gruppi musicali, hanno la possibilità, per la prima volta, di esibirsi di fronte ad un pubblico
concretizzando il lavoro di un anno e vivendo un esperienza, nel mettersi in gioco così coraggiosamente, unica ed
indimenticabile. Sono serate cariche di emozione di varia
natura per chi si esibisce. Affrontare un pubblico, e di riflesso le proprie paure e le proprie timidezze, è veramente
un occasione unica per osservarsi e iniziare a gestire le
proprie risorse. Perchè via via che si esibiscono, i ragazzi
negli anni acquisiscono coraggio, sicurezza, intraprendenza e la gestione della loro espressività. Invitiamo chiunque
volesse informazioni in merito ai corsi a prendere contatti
con noi. Anticipiamo che le iscrizioni ufficiali si terrano sabato 21 settembre 2013 presso la sede dell’ Associazione
Clips Rag & Rock in via Gramsci 13, a Riolo Terme (RA) dalle
ore 14.00 alle 19.00.
Per info:
3409292438 [email protected]
(Myriam Massicci, coordinatrice dei corsi)
frogs
frogs quarantatre
Teatro degli Orrori, “Due”
eravamo IN DUE
e sono rimasta sola
persa in un bicchiere di troppo
naufraga in toilette per signore
cerco disperatamente qualcosa
che mi manca tanto
I love you baby
com’era bello fare all’amore con te
come son belle le illusioni
ed i pensieri tristi
e le canzoni degli anni settanta
e quella voglia di andare via
e il desiderio di restare
e il così nobile orizzonte
del mare Ionio che se ne va via
verso l’Africa
è così ogni santo giorno
I love you baby
com’era bello fare all’amore con te
com’era bello averti
e pensare potesse forse essere per sempre
l’interminabile solitudine del sentirsi soli
a volte gioca brutti scherzi
un giorno credi vada tutto bene
e l’indomani vorresti ucciderti
eravamo in due
e sono rimasta sola
persa in un bicchiere di troppo
naufraga in toilette per signore
cerco disperatamente qualcosa
che mi manca tanto
I love you baby
com’era bello fare all’amore con te
com’era bello averti
e pensare potesse forse essere per sempre
per sempre cosa?
guardati intorno e dimmi
se c’è qualcosa che possa
mai durar per sempre
tutto quanto è destinato a scomparire
e questa è una società caduca
checché ne dicano Marx o Weber
Gesù Giuseppe e Maria
abbiate pietà dell’anima mia
non si vive ogni giorno
non si può morire sempre
LIVE
Ecco due parole sulla musica,
solo un testo, ma sopratutto
una situazione che LIVE non
si dimentica. I concerti dal
vivo sono il plus per chi come
noi ama la musica. Ho visto
“Il teatro degli orrori” dal
vivo all’Estragon di Bologna
e tra tutti, quello a fianco è
il testo del brano che più di
tutti mi ha donato emozioni
quella sera. Un consiglio: andate ad ascoltare dal vivo le
canzoni che di solito suonano
nelle vostre cuffie.
NASO
Viale Carducci, 5
1 - NOFX - linoleum - (PUNK IN DRUBLIC,1994) Incominciamo questo mix tape con
il migliore album Punk Rock degli anni ‘90, questa canzone in particolare, è una delle
più famose del quartetto Californiano,che ha sempre rifiutato la gloria di Mtv, che parla
del disagio e situazioni estreme che molti adolescenti hanno vissuto. Questo pezzo lo
ritengo fondamentale e molto importante, per la sua semplicità e immediatezza.
2 - DEFTONES - bored - (ADRENALINE,1995) Mi sembra doveroso omaggiare questo
super gruppo di Sacramento con una bellissima canzone estratta dal loro primo album.
Questa traccia rispecchia perfettamente lo stile dei primi Deftones, è anche una dedica
al loro bassista Chi Cheng (R.I.P) scomparso da pochi mesi. Da non perdere assolutamente il loro live estivo a Milano.
8 - PRIMUS - Shake Hands With Beef - (Brown Album, 1997) Tim “Herb” Alexander, poliedrico batterista dei Primus, aveva abbandonato il gruppo proprio all’apice
della sua popolarità, rimpiazzato da Bryan “Brain” Mantia,ma il risultato non cambia,
questa canzone è la dimostrazione che per comporre un brano così bisogna proprio
essere molto bravi a fare questo mestiere, perchè riescono ad intrecciare rock, ritmi,
funky, tempi impossibili,il basso come sempre tocca coefficienti di difficoltà sopra alla
media.
9 - JANE’S ADDICTION - Been Caught Stealing - (Ritual de lo Habitual, 1990)
Fortunatamente la canzone più inattesa dell’album arriva a puntino. “Been Caught Stealing”,
divertente spaccato sulla cleptomania, è un funky-pop ballabile, potentissimo e dal curioso
ritmo spezzato, originale e travolgente, che impedisce letteralmente l’immobilità spettacolare ritmica di Dave Navarro (soprannominato Dave Tamarro per i sui look). Grande successo
da ballo rock e non poteva essere altrimenti. Il video “amatoriale” fa indigestione di premi.
3 - MOLOTOV - puto - (¿Dónde Jugarán las Niñas?) Sfacciati e sfrontati, nel look e nei
loro testi, la più grande Band Messicana mai esistita, che fonde assieme Rock, Funky, HIp Hop
e musiche nazional popolari messicane. Molti giovani si rispecchiano nei loro testi e nella loro
filosofia di pensiero, sempre a sostegno delle minoranze in difficoltà. I loro concerti sono un’
abbuffata di anarchia e di divertimento, questa canzone che inizia con un beat box da paura,
è estratta dal loro primo album capolavoro, di gran lungo il più bello della loro discografia.
10 - TEATRO DEGLI ORRORI - a sangue freddo (a sangue freddo, 2009) Un disco di amore, distacco e protesta, mix di rabbia e armonia che conferma il Teatro degli
Orrori come la realtà più interessante e stimolante dell’odierno panorama alternative-rock italiano. Peccato che anche in questa occasione, i media e le televisioni ed i
giornali dedichino così poco spazio a questo patrimonio nazionale.
4 - DIE TOTEN HOSEN - azzurro - (Auf dem Kreuzzug ins Glück, 1990) Mitica cover degli anni 90’ che riprende il successo internazionale di Adriano Celentano, questo
gruppo tedesco, considerato sacro nella loro terra, assieme ai Compaesani Rammstein,
è diventato famoso in tutta Europa pur cantando in madrelingua. Il video è bellissimo,
una macchina scassata che si dirige in Italia per vedere i mondiali di calcio del’90.
11 - TOM WAITS - I don’t wanna grow up (Bone Machine, 1992) difficile scegliere
una canzone in tutta la sua lunghissima carriera,questa ad esempio io l’ho scoperta per
caso, ascoltando ai tempi delle superiori una cover eseguita dai Ramones, e davvero
non riesco a decidere quale versione delle 2 sia più bella, Tom Waits, ha ispirato tantissimi cantautori,pur restando molto spesso al di fuori dei riflettori.
5 - THIN LIZZY - The Boys Are Back in Town - (Jailbreak,1976) Idoli indiscussi nella
loro patria, l’Irlanda, questa band,Capitanati da Philip Lynott, carismatico leader e principale
compositore della band, i Thin Lizzy rimasero celebri principalmente grazie alle tracce come
Whiskey in the Jar, Jailbreak, e naturalmente al loro capolavoro più riuscito, la canzone che
stiamo citando, successo ancora oggi trasmesso dalle stazioni radio come inno delle tifoserie
calcistiche inglesi. Anche se loro non l’incisero affatto come inno calcistico.
12 - THE POSTAL SERVICE - such great heights (Give Up, 2003) Ci polleggiamo
un momento con questa song elettro-indie-pop-rock, tipicamente inizio anni ‘00, ritmi blandi e messaggi positivi,questo progetto fatto senza troppe pretese alla fine si è
rivelato molto proficuo per il duo. Anche se dopo 10 anni risulta un po’ demodè, ma in
un mixtape ci sta sempre bene.
6 - DOG EAT DOG - no fronts - (All Boro Kings, 1994) I Dog Eat Dog, iniziarono la
loro carriera facendo dell’Hardcore, quello tosto , quello della East coast per intenderci.Invece col passare degli anni si avvicinano a sonorità che vanno ad abbracciare generi come
il Funk, l’hip hop ed addirittura lo Ska, inserendo nel gruppo anche uno strumento che per
loro diventerà di fondamentale importanza come il sax.Questa song è un esempio eclatante
di come chitarre elettriche, bassi sleppati e sax si possano accompagnare perfettamente.
13 - THE FRATELLIES - Creepin Up the Backstairs (Costello Music, 2006) Dentro
questo album c’è tutto quello che questi tre ragazzi di Glasgow hanno ascoltato, amato e
immagazzinato in questi anni e che ora ci propongono in un cocktail davvero sfizioso. C’è la
melodia fresca e spensierata, c’è il ritornello catchy, ci sono i coretti demenziali, c’è la chitarra
aggressiva e tagliente e per finire una buona dose di energia, dinamismo e allegria.prendendo spunto dai Blur e Supergrass, questa canzone parte già carichissima e continua costante.
7- L7 - Pretend We’re Dead - (Bricks are Heavy, 1992) Gruppo totalmente femminile, che suona del buon Grunge, in attività da molti anni, ma il successo arriva solo con
questo album, e in particolare con questa ottima canzone, testi politicamente scorretti,
eccessi ed episodi estremi avvenuti nei loro live, tengono il gruppo di queste ragazzacce sulla cresta dell’onda per circa tre anni, per poi finire nel dimenticatoio.
14 - PUNKREAS - la grande danza (Paranoia e Potere, 1995) Veri e puri ! Non
si può dire diversamente riguardo ai Punkreas, nel corso degli anni sono sempre stati
coerenti con quello che dicevano, la canzone estratta da questo album, non è una delle
più famose, tantomeno una delle più Punk, ma sicuramente è la canzone più da baracca dell’album, suoni ska , folk e gipsy Rock !!!
immagini e testi: MALVA
frogs quarantasei
BILANCIA
Anche per i bilancini e le bilancine è tempo di pesare
presente e futuro. E’ il momento di fare la valigia e
partire per un paese chiamato rivoluzione. Lavoro,
famiglia, amicizie sono pronti per un viaggio che dovrete
affrontare senza spaventarvi di fronte alle difficoltà. Non
è un bel momento, ma in questo caso partire non è un po’
morire, anzi..... Il grande rospo consiglia: forza d’animo.
TORO
Cari Tori, è tempo di usare la motosega. C’è molto da
sfoltire nella seconda parte dell’anno: rami secchi da
tagliare nelle relazioni d’amicizia, sul lavoro, nel vostro
carattere. Una volta ripulito, il giardino della vostra vita vi
riserverà una gradita sorpresa. Il grande rospo consiglia:
olio di gomito.
SCORPIONE
Dopo la Vergine, un altro segno con la cosiddetta “botta
de c..o” stellare. Ci sono più pianeti positivi nel vostro
segno che in tutto il resto dello zodiaco. Certo che il periodo non è adatto al raggiungimento di grandi traguardi,
ma per voi sarà sicuramente più semplice uscire bene da
ogni situazione. Il grande rospo consiglia: date il massimo.
SAGITTARIO
Gli astri dicono che è tempo di novità, ma è necessario non sbagliare nessuna mossa, affidandosi principalmente alla costanza e alla tenacia. Il timone è nelle
vostre mani e la barca raggiungerà le mete verso le quali
state puntando, ma guai a perdere d’occhio la bussola. Il
grande rospo consiglia: occhi bene aperti.
GEMELLI
State boni e non lamentatevi! Le stelle sono state sinora
tutte a favore. Purtroppo quell’accidente di doppia personalità che vi ritrovate amplificherà nella seconda metà
dell’anno confusione e incertezza portandovi a decisioni
sbagliate delle quali vi pentirete. Non continuate a far
soffrire una persona cara. Il grande rospo consiglia: non
guardatevi allo specchio.
CANCRO
Saturno in Scorpione e Giove in Cancro vi daranno una
mano a far crescere i pochi soldi in saccoccia, ma ve lo
dovrete meritare lavorando sodo: gli astri al massimo
danno ‘na spintarella. Sei single dichiarato e convinto?
Occhio a Nettuno pronto a farti cedere di fronte ad un
amore portentoso. Il grande rospo consiglia: attenzione e
scaltrezza sul lavoro.
CAPRICORNO
Terzo segno dello zodiaco con il vento in poppa! Malgrado tutte le sciagure e gli eventi inaspettati, uscirete intatti da questo anno. Forti e carismatici potrete difendervi
da chi vi insinua sul lavoro e nella vita affettiva. Nella
seconda metà dell’anno qualche contrasto in famiglia vi
metterà alla prova. Il grande rospo consiglia: non lasciare
i sogni nel cassetto.
LEONE
C’è crisi, caro Leone. Occorre essere realisti ed inseguire
l’essenziale, per la botte piena occorrerà attendere ancora del tempo. Urano e Giove vi hanno abbandonato, ma il
pessimismo non serve a nulla. Approfittate del momento
per ritrovarvi e corteggiarvi. Il grande rospo consiglia:
cauti, molto cauti con il partner.
ACQUARIO
Che ansia! Vi fate prendere troppo dal timore nel futuro e
questo non vi porterà da nessuna parte. L’essere pronti a
cambiare, senza vedere il bicchiere mezzo vuoto, sarà un
modo per superare problemi ed imprevisti. Amore un po’
in secondo piano, ma possibilità di incontri importanti. Il
grande rospo consiglia: contare fino a dieci ed espirare.
VERGINE
Dopo mezzo zodiaco sull’orlo di una crisi di sfiga, cari
amici della vergine, per voi va meglio.... molto meglio.
Le stelle segnano bel tempo stabile, è tempo di rivincita! Questioncine di cuore e qualche contraddizione, ma
molta dinamicità nella coppia. Il grande rospo consiglia:
precauzione e protezione, i girini son dietro l’angolo...
PESCI
Si chiude in bellezza, anche perchè i pesciolini nella
prima parte dell’anno di acciacchi ne hanno avuti... e
tanti. Recuperare la serenità non sarà difficile grazie ad
una situazione astrale che promette il meglio sul fronte
dell’amore, della famiglia e del lavoro. Il grande rospo
consiglia: ora rilassatevi.
frogs quarantasette
by Bigtoad’s Wizard
ARIETE
A forza di cornate siete riusciti a sfondare la porta che vi
apre al cambiamento, l’importante è che non continuiate
a dare cornate anche a chi vi sta intorno, domare l’impulsività è quindi obbligatorio. La sfera sentimentale sarà
doppia nel senso che il partner contribuirà a farvi girare le sfere con la sua gelosia ed i frequenti contrasti. Il
grande rospo consiglia: tanta pazienza.
frogs quarantotto
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