SPECIALE FROGSTOCK 2012 frogs RIOLO TERME Parco Fluviale 22-25 Agosto REZOPHONIC KHORAKHANÈ FLOYD MACHINE BANDABARDÒ FR S G O 2 1 0 2 CARCIOFFI GIUSEPPE sas di Car 2 1 0 2 S G O FR INFISSI E SERRAMENTI IN ALLUMINIO Via Curiel, 20/22/24 - 48025 Riolo Terme (Ra) T anno diciassettesimo (diciannovesimo di Frogstock) numero uno a cura di frogs uno frogs Stay hungry, stay foolish. Ci siamo lasciati lo scorso anno festeggiando la “maggiore età” di Frogstock, quest’anno vorrei raccontarvi tre storie. Clips Rag & Rock Centro Giovani Via Gramsci, 13 48025 Riolo Terme (RA) www.frogstock.it [email protected] redazione e public relations Mirco Tigrini Mattia Tampieri Luca Cavallari Alfonso Nicolardi Luigi Timoncini Flavio Tagliaferri Myriam Massicci Simona Galassi Claudio Malvezzi Marco Massacci Alessandro Malavolti Melania Tigrini Stefano Briccolani Federica Peri Antonino Stella Andy Simon Tagliaferri Marco Maltoni Mario Zama Ubaldo Bolognesi Nicola Sangiorgi Beatrice Laurita Manuela Roman Filippo Sangiorgi Alfredo Di Giorgio Aris Collina Nicola Pozzi Raffaele Landolfi Marco Paiano illustrazione in copertina La prima parla di come magicamente si possono comporre le tessere di un mosaico. Quasi venti anni fa, tre amici unirono le loro forze per promuovere un progetto mirato ad aggregare appassionati di musica e comunicazione. I tre provenivano da esperienze radiofoniche e televisive, da quelle micro realtà locali che nel 1990 furono spazzate via da una legge voluta dalle nascenti reti private nazionali. Anche se le risorse pubbliche erano allora ben più abbondanti di oggi, non appariva comunque scontato ottenere aiuti dalle istituzioni, soprattutto se non si era affiliati al mondo della politica. Servirono mesi per elaborare un progetto credibile e molto più tempo per farlo digerire alle istituzioni. Alla fine furono concessi, non con poca diffidenza, alcuni locali da ristrutturare ed un finanziamento per l’acquisto di alcune attrezzature, tutto in cambio di servizi che il nascente centro avrebbe offerto alla comunità. Gli amici divennero tredici e nell’ottobre del 1993 nacque Clips Rag & Rock: l’entusiasmo era alle stelle. Idee, coincidenze, ma soprattutto la caparbietà dei soci, moltiplicarono attività ed iniziative: nacque Frogstock, furono prodotti documentari, innumerevoli registrazioni, costruita la sala prove e coinvolta tanta, tanta gente. Non era chiaro dove ci avrebbe portato ciascun evento, ma il futuro avrebbe unito ogni singolo “puntino” in un disegno più ampio. Uno di quei tre amici oggi si trova a guidare la comunità di Riolo Terme in un momento difficile, ma sono certo che lo farà con la stessa forza ed entusiasmo che ha profuso per far crescere l’Associazione. Chissà se allora, trattando con le istituzioni, avrebbe mai pensato di trovarsi un giorno dall’altra parte del tavolo! La seconda storia parla di difficoltà e di perdita. Nei primi anni duemila Clips Rag & Rock si trovò contemporaneamente in un periodo di grande splendore e di crisi, a causa del mancato ricambio generazionale. La forza e l’entusiasmo dei primi anni stavano cedendo il passo a nuovi impegni che uniti a dissapori, divergenze o semplicemente nuove situazioni personali, stavano lentamente smembrando l’Associazione. Iniziò un lungo periodo di riflessione e fu fatto ogni tentativo per non cedere, senza però intravedere una soluzione. Mettemmo in discussione tutto, anche lo statuto: una specie di testo sacro per i soci. Cadde anche la nostra testarda volontà di autonomia e ci affiliammo ad una associazione nazionale. Le cose iniziarono a cambiare e la splendida idea di istituire corsi di musica riportò l’Associazione a livelli di partecipazione che non si vedevano da tempo, catalizzando l’entusiasmo tra le giovani leve. Da un momento di apparente perdita nacquero le condizioni per una nuova rinascita. La terza storia parla della “fine”. Frogstock ha vissuto momenti di grande grande gloria, onorando Riolo Terme con la presenza sul palco di numerosi artisti internazionali. Oggi purtroppo organizzare Frogstock non é più così semplice. Sono cambiati il mondo della musica, le risorse pubblicitarie, gli aiuti pubblici, le normative di sicurezza. - “Non saremo in grado di affrontare una prossima edizione....” - è una frase che circola oramai da qualche anno nel momento in cui si definisce il programma della manifestazione, ma non per questo si mollano le redini. Vivere ogni Frogstock come se fosse l’ultimo crea la forza, lo spirito e magicamente rende disponibili risorse per un’ulteriore edizione di successo. Di questo dobbiamo rendere merito alle nuove generazioni che stanno reggendo Clips Rag & Rock. grafica ed impaginazione Paride Ridolfi distribuzione GR AT U ITA Non me ne voglia da lassù Steve per l’ispirazione rubata di questo editoriale.... e, a proposito di “lassù”, un pensiero corre a tutte le “stelle” della musica (e non solo) che ci hanno recentemente lasciato e alle quali Andrea Rivola ha magistralmente dedicato l’illustrazione in copertina. [email protected] frogs due FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR Clips Rag & Rock Centro Giovani PROGRAMMA MERCOLEDI’ 22 AGOSTO inizio concerti dalle ore 20,00 TETRAFARMAKON MISS PATTY MISS & THE MAGIC CIRCLE KHORAKHANE’ After Show @ Joker Disco Bar by DJ Bacco (Rock ‘70/’80) GIOVEDI’ 23 AGOSTO inizio concerti dalle ore 20,00 LENNON KELLY BANDABARDO’ After Show @ Joker Disco Bar by: Max Volti DJ (House and Progressive) VENERDI’ 24 AGOSTO inizio concerti dalle ore 20,00 FIGURE OF SIX VIOLET GIBSON Tutte le sere: Pro Loco “Traditional Fast Food” Grapperia “Kill the Coffee” Cocktails ed aperitivi musicali al Joker Disco Bar Spazio Bambini attrezzato Freecamping REZOPHONIC (Progetto musicale benefico) After Show @ Joker Disco Bar by: DJ Malva + Rezophonic DJ (Crossover/Hard Rock/Metal) SABATO’ 25 AGOSTO inizio concerti dalle ore 19,00 Aperitivi Live Joker by: DELAY LAMA FLOYD MACHINE (Cover Band dei Pink Floyd) After Show @ Joker Disco Bar by: Iacopo Battilani DJ (Diciottesimo Staff, House Music) www.frogstock.it PARCO FLUVIALE DI RIOLO TERME (RA) ingresso gratuito a tutte le serate frogs tre DUEMILADODICI frogs quattro S G O FR 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR Caterina Vallo Agente di Zona Cell. 340.6307128 Compreur s.r.l. 40069 Zola Predosa (BO) - Via Rigosa, 46 Tel. 051.616.60.86 - Telefax 051.616.60.77 [email protected] frogs cinque INSIEME Questo spazio è diventando un obbligo, si può dire un felice dovere. Ogni anno abbiamo sempre più ringraziamenti da fare: le istituzioni, le associazioni, le aziende, i commercianti riolesi, i volontari, i nostri ragazzi della CLIPS RAG & ROCK. Le più svariate attività che si svolgono a supporto di Frogstock, nel polverone del parco fluviale riolese, ci rendono sempre più debitori. Ogni anno il nostro festival si dimostra un ottimo esempio di collaborazione, e collaborando si può realizzare molto nell’interesse della collettività! La musica è cultura, svago e benessere. Noi non solo cerchiamo di fare spettacolo, cerchiamo di proporre cultura, cultura musicale. Noi non scegliamo i nostri artisti a caso o per far piacere al nostro orecchio, noi cerchiamo di fare musica vera: non solo chi fa numeri sale sul palco del Frogstock! Nelle nostre scelte cerchiamo sempre di bilanciare risorse e qualità. E parlando di risorse dobbiamo ringraziare la Proloco di Riolo Terme, l’Amministrazione Comunale, Avis, Aido, Arci, Ippoverde, Winterbikers, Assocazione Alpini, Protezione Civile, Romagna Concerti, Estate in collina e molti altri. Grazie al coinvolgimento volontario e alla collaborazione di questi enti e associazioni, il nostro paese riesce in ogni edizione di Frogstock a proporre uno Spettacolo vero! Obbligati...., molto obbligati! frogs sei FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR mio cugino, frogs sette Io, le mie orecchie Carattere è muovere il culo e giocartela con tutte le tue forze e costruirti un piccolo grande orizzonte. Si fa così e basta! Ho 27 anni, beh, ho deciso di iscrivermi alla scuola di musica e iniziare a suonare il basso. Mentre icone del rock come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain, alla mia stessa età si spegnevano e finivano il loro percorso, io inizio il mio. Ho deciso di crederci, alla mia passione per la musica, alla mia voglia di mettermi in gioco e per la prima volta di dare ascolto a me stessa. Correvano gli anni 70, si viveva anche con cinque dollari al giorno dormendo in metropolitana o sulle scale esterne degli edifici e proprio in questo contesto sociale la musica rock giungeva nella sua piena indipendenza e maturità. In questo periodo c’era la forza di inseguire e realizzare i propri sogni, di far uscire la propria rivoluzione interiore e di trasmetterla, cercando un modo smanioso di uscire dall’anonimato. Si faceva musica per altre ragioni rispetto ad oggi e i testi delle canzoni avevano anche carattere politico (il rock non era solo musica ma anche una forma mentis, uno stile di vita, un movimento di pensieri e di idee che esondava ed invadeva la letteratura, il cinema e la cultura in generale). Ora tutto è cambiato, abbiamo più possibilità ma i nostri sogni sembrano addormentati. Beh, il mio l’ho risvegliato 5 mesi fa tra note, scale, arpeggi, accompagnati da momenti di piccole conquiste e da momenti di scleri, ma anche di grandi, grandissime sensazioni. Perchè come citava James Brown, per me il basso elettrico è il cuore pulsante di un pezzo, l’essenza del ritmo, il posto da cui scaturisce una canzone. Eh, ragazzi non so se sarà il mio piccolo grande orizzonte: magari ci si vedrà tra qualche anno sul palco del Frog ?! Perchè no ?!? Stay tuned, Simo frogs otto FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR E’ importante che ciascuno di voi, nella necessità di guidare, possa valutare consapevolmente se è necessario riposarsi prima di lasciare Frogstock. Divertitevi ... e vivete il vostro Frogstock responsabilmente. VIVI LA MUSICA RESPONSABILMENTE Siamo sempre più attenti alla sicurezza di chi arriva a Frogstock. Nell’atmosfera del Festival, in mezzo alla musica, ad amici ritrovati, a speranze amorose, ad una buona cucina tipica, può capitare di bere una fresca birra di troppo ed “alzare eccessivamente il gomito”. frogs nove Partecipare, sì, ma responsabilmente. frogs dieci FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR frogs undici CIAO LUCIO F orse non l’ho mai considerato il migliore, ma Lucio Dalla ha passato più ore nella mia autoradio e nel mio HiFi di chiunque altro, e se di nessuno ho visto tanti concerti, un motivo ci sarà!! ... Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani Caccia via queste mosche Che non mi fanno dormire Che mi fanno arrabbiare Com’è profondo il mare Com’è profondo il mare... Con queste poche parole Lucio Dalla stigmatizzava la perdita del padre, avvenuta quando aveva solo 7 anni, in seguito alla quale il suo primo pensiero era stato “Ora sei solo come un cane”. “Così ho imparato a fare della mia vita un modello di solitudine, cioè a cercarmela, a organizzarmela, a viverla, questa mia solitudine, come un momento di benessere profondo, necessario per una corretta lettura dell’esistenza”. ... Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare.... Io invece, bambino fortunato, ho incontrato Lucio Dalla proprio a 7 anni, quando per la recita di fine anno scolastico, fui catapultato sul palco, per esibirmi in una delle canzoni del momento. Quella canzone era 4/03/1943, con la quale Lucio è entrato definitivamente nella mia vita e in quella di tanti italiani, per aiutarci attraverso la sua musica, a carpirne i segreti. ... Anna avrebbe voluto morire Marco voleva andarsene lontano, qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano... Noi ragazzi della provincia italiana, noi che abbiamo speso la nostra gioventù, con la voglia di fuggire, il desiderio di lottare, con in testa un’utopia, sospesi fra il sogno di una vita migliore e il rischio di lasciarci andare e cadere nell’autodistruzione. Noi tutti quei Marco che oggi siamo qui, insieme alla nostra Anna, ricordiamoci più spesso di tenerci per mano. Lucio ci ha fotografati, sostenuti, amorevolmente assecondati, come un fratello maggiore. ... Chissà, chissà domani, su che cosa metteremo le mani, se si potrà contare ancora, le onde del mare, e alzare la testa... Credo che nessun altro fra i tanti grandissimi cantautori italiani, si sia posto il tema del domani e del futuro dell’essere umano con la curiosità, l’intelligenza e l’intuito di Lucio Dalla. Ci ha accompagnato e guidato in questo pensiero, senza l’arroganza di decidere per nessuno come viverlo, ma indicando solamente alcune chiavi di lettura possibili. Lucio non ha mai preteso di essere depositario della verità, difetto in cui altri grandi tendono a cadere: “... solo una canzone. Io non sono di quelli che hanno bisogno di sentirsi definire poeti, le canzoni non hanno a che vedere con la poesia, hanno una loro autonomia, sono frutto di un percorso loro, di una ricerca che ha una sua dignità e un suo posto nell’immaginario collettivo, nella memoria di tutti”. ...Vorrei seguire ogni battito del mio cuore Per capire cosa succede dentro e cos’è che lo muove Da dove viene ogni tanto questo strano dolore Vorrei capire insomma che cos’è l’amore Dov’è che si prende, dov’è che si da... Le canzoni di Lucio Dalla sono stracolme d’istantanee d’amore. E’ impossibile non averle fatte proprie, non aver condiviso e sentito sulla propria pelle l’emozione evocata in Stella di Mare, la tristezza e il dolore di Quale Allegria e la forza dirompente di Futura, una canzone che esplode come un rapporto sessuale. Tutto quanto ruota attorno al sentimento più imprevedibile e misterioso della vita. E chi è quest’uomo che ha descritto così bene tutto ciò, che ci ha imposto di misurarci col nostro cuore con tanta sagacia? E’ quasi sicuramente un omosessuale! Ecco, non mi permetterò di entrare a gamba tesa su questo tema, troppo difficile e pericoloso, ma la semplicità e la naturalità con cui Lucio ha vissuto la propria vita privata, credo che dovrebbe far riflettere senza nessuna speculazione, e destare solo una profonda ammirazione. ... Siamo i gatti neri Siamo i pessimisti Siamo i cattivi pensieri... C’è una modalità ricorrente in tanti dei capolavori di Lucio Dalla. Le prime strofe sono molto spesso amare, cattive, ti sbattono in faccia le amarezze della vita. Ma poi nel correre melodioso delle parole, tutto volge verso un senso di liberazione, verso una speranza e... verso la vita. ... Aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce. Aspettiamo senza avere paura, domani ... STEFANO frogs dodici FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR L’undici gennaio 1999 moriva a Genova Fabrizio De Andrè, il tumore ai polmoni che lo perseguitava da tempo aveva fatto il suo corso. Con lui non se ne va un semplice uomo, ma forse il più grande poeta lirico Italiano, il più grande genio e autore che la nostra poesia cantata abbia mai conosciuto. Con voi amici e popolo del Frogstock mi piacerebbe ricordarlo con una canzone che, secondo il mio umile parere, riassume il genio di un uomo e l’intensità poetica che era capace di sprigionare. HOTEL SUPRAMONTE non è il nome di un lussuoso albergo per ricchi dove bere vino e gustare prelibatezze ammirando la bellezza di un lago o della montagne innevate; l’Hotel Supramonte di Fabrizio e Dory per 107 giorni è stato altro, è stata una caverna in cui sono stati tenuti prigionieri e privati della cosa più importante per un uomo: la libertà. Forse dal loro giaciglio si vedeva un lago, o forse la forza della disperazione lasciava spazio alla fantasia di immaginarlo per continuare a sperare. Due persone che si amano costrette a stare legate l’una vicina all’altra senza potersi toccare e parlare, sentire la presenza dell’altro solo nel silenzio dei respiri affannati. ... Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere e un invito all’Hotel Supramonte dove ho visto la neve sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete passerà anche questa stazione senza far male passerà questa pioggia sottile come passa il dolore ma dove dov’è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore ... Lo immagino scrivere questi versi una volta libero, col suo ghigno fisso sulla bocca e quell’aria sarcastica. Voglia di fare poesia non solo da grandi tragedie, ma anche da cose semplici e banali come una ricetta tradizionale genovese (a ‘cimma) o una mulattiera che porta al mare (creuza de ma). Il cantare le prostitute, gli zingari, i giudici, i re, i ricchi, Dio e i delinquenti, mostrandoli sotto la stessa luce, quasi come non volere riconoscere la fisionomia della globalizzazione... Per me Fabrizio era questo. Ciao popolo di Frogstock, ciao popolo della musica, ciao poeti…. ...... ciao Fabrizio Marco Massacci frogs tredici L’antifisionomista della globalizzazione frogs tredici FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR www.vibedrum.com frogs quattordici Le Perle di Riolo Terme e della Valle del Senio (Ovvero: come a volte la pazzia di alcuni porta alla felicità di molti) Sottotitolo: 1000 buoni motivi per venire in vacanza nella nostra ridente Vallatina!! S arebbe semplice ed abbastanza scontato partire con questa rubrica dandosi arie sul fatto che Riolo terme sia una cittadina(ina ina ina) fortunata (ina ina ina) ad avere un Centro Termale con una modernissima spa, la Rocca medioevale con il suo Museo, la vena del gesso con il suo bellissimo scenario, unico al mondo, il paesaggio dei calanchi (che da altre parti chiamano balze ed inspiegabilmente attirano turisti a bizzeffe), la riviera adriatica a mezz’ora di macchina, i mercatini, le sagre paesane vetrina delle eccellenze locali (salvia, scalogno, sabba, uva, etc). Sarebbe ancor più semplice vantarsi della vivace realtà associazionistica votata al volontariato più svariato, questo stesso giornalino e Frogstock ne sono solo un piccolo e diciamo ludico esempio che non si permettono nemmeno di mettersi a paragone di chi invece si cimenta nell’aiuto al prossimo per poco più di un grazie. quello che invece vogliamo presentavi da questo numero, sono le realtà e le eccellenze che, nonostante i tempi non certo felici che stiamo attraversando, sono nate di recente anche, come già detto, grazie al pizzico di follia che a volte serve per prendere una decisione. Un paio di numeri fa vi abbiamo presentato il Birrificio Valsenio, un sogno realizzato da uno di noi, si, un “Frogstiano” rioelese, oggi affermato mastro birraio e dispensatore di gusto e felicità a livello ultraregionale. Quest’anno invece vogliamo parlarvi delle “Cantine Antica Grotta”. Nato 4 anni fa, cioè in piena crisi economica mondiale, dalla volontà del proprietario Omar Quarneti, questo locale dall’ambiente suggestivo, rappresenta l’applicazione sul nostro territorio di quanto il nostro Somellier ha acquisito nella sua decorata carriera in giro per l’Italia e non solo, al fianco di personaggi che le regole le hanno fatte e a volte anche piegate. E’ così che Omar, alla faccia dei segnali negativi del mercato, inverte la rotta ed invece di scappare come i molti, decide di tornare e trasformare le cantine, situate sotto la piazza di Riolo Terme in un locale fresco, genuino e confortevole, dove l’ospite dotato di qualsiasi tasca, può fruire della sua esperienza condensata in una carta dei vini che annovera più di 900 etichette (!!!) e circa un centinaio di birre artigianali, senza disdegnare bevande analcoliche attente alla qualità fino ai caffè più esotici che richiamano distillati che ne onorino il pregio. Tutto questo, supportato da una cucina attenta al prodotto stagionale ed alle eccellenze locali con e tartufo, funghi, mora romagnola e formaggi tipici. Insomma, un locale che può’ tener testa ai clienti più esigenti ma che non mette sicuramente in imbarazzo una clientela più alla mano, desiderosa di variare gusto di serata in serata. Ma lasciamo la parola ad Omar in questa piccola intervista. F: Omar, toglici subito una curiosità, come mai ti prende il colpo della strega tutte le volte che presenti una bottiglia al tavolo? O: mannò!!! Presentare una bottiglia, per un Somellier, è a tutti gli effetti un rito che prevede una specie di protocollo formato da gesti, azioni ed attenzioni che devono dare risalto al prodotto. Quasi un voler onorare la fatica di quel prodotto lo ha pensato e realizzato. Insomma, un po’ come per il chitarrista rock impennare la chitarra o suonare a gambe larghe squittendo la testa come un dannato (se ne sono mai staccate? voi che siete del settore….). F:cos’è che ti ha fatto prendere la malsana decisione di barricarti sottoterra ed avviare un locale così interessante ma impegnativo? O:Beh, prima di tutto, le cantine della piazza della Rocca sono un ambiente molto suggestivo per un locale che parla di vino. Come ho deciso è un altro fatto. Ero Somellier da tre anni ed ho pensato di condividere le mie esperienze e la mia passione per il piane- ta vino, con i miei compaesani e con i tanti turisti che vengono a Riolo Terme. Non mi aspettavo di certo di partire per un’avventura di questa portata, tanti sacrifici ma fino ad ora ripagati da grandi soddisfazioni, anche se praticamente in pieno Luglio sono il personaggio più pallido del paese. F:il tuo vino preferito? O: langhe, barolo, barbaresco, guardo spesso e volentieri al Piemonte, se proprio devo scegliere è da li che arriverebbe la mia bottiglia. F: e l’acqua pazza? O: cosa? F:chi? O: eeehh? F: scherzi a parte, la tua birra preferita? O: langhe, barolo, barbaresco, il Piemonte…. F: capito! O: cosa? F: dove O: il Piemonte è molto attivo nella produzione delle birre artigianali. Uno dei padri dell’artigianato della bevanda luppolina è proprio li che ha stabilito la sua attività, ma sono contento che anche qui, vicino a noi, finalmente ci sia chi produce con qualità ed attenzione. Pero, il Barolo…… F:come scegli i tuoi prodotti? Mi bendo gli o occhi e faccio cadere il dito a caso sul catalogo…. E poi vado a chiedere un mutuo ala Banca. Diciamo che cerco di equilibrare le esigenze del mio web shop, del mio locale, della mia esperienza con i gusti della clientela. Tanti comprano per sentito dire, ma quelli che aiutano sono i clienti pronti a sperimentare. Sono quelli che poi si tirano dietro anche i tradizionalisti. Quando possibile, cerco di evitare i prodotti di largo commercio. Cioè io vivo ormai nelle segrete del castello da quattro anni. F:ci dicono che le tavolate numerose di sole donne ti mettono in difficoltà. Perché una donna dovrebbe sceglierti come suo Sommelier? O:Beh, non avendo rudimenti di cosmetica e di “taglio e cucito” (non quello con ago e filo), ho difficoltà quando le fanciulle mie ospiti vanno sul tecnico. Più in generale, sarei un ottimo Sommelier per loro anche perché…. sono l’unico disponibile nel locale (ah ah). F: come vedi….? O: con gli occhiali ahimè, in generale dopo quattro anni di attività la vedo bene. E’ stato difficile riuscire ad entrare nei gusti della clientela ma oggi direi con soddisfazione, di aver trovato un equilibrato lessico enogastronomico con cui comunicare sia con la clientela storica che con gli ospiti di passaggio. F:sei d’accordo su….? Si, sono d’accordo, in una certa…. sono un tipo democratico…. quel’era la domanda? F: una data da ricordare? O: il prossimo 7 Settembre. F: perché? O:organizziamo con i ragazzi del “Torrino Wine Bar”, il 4° Riolo Wine che si terra nel cortile interno della Rocca Sforzesca di Riolo Terme. Buffé a base di prodotti tipici locali e degustazione di vini. Argomento di questa deizione “vini e vitigni d’Italia”. F: come concluderebbe un famoso più famoso di noi, “si faccia una domanda, si dia una risposta” O: beh, e adesso? Degustiamo!! Un saluto al Popolo di Frogstock, vi aspetto! liuk scaiuolcher frogs sedici FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR mondo del Rock, ma frogs ho pensato di recensire film legati in qualche modo al Quando mi è stato chiesto di scrivere un pezzo sul cinema per scrivere di film che adoro, per finito avrei e mente musical te ignoran troppo sono riflettendoci su ho realizzato che non sarei stato del tutto sincero: nza, ho avuto un’ilo a qualcosa di originale, di cui potessi scrivere con vera compete ma legati al mondo della musica solo marginalmente. Pensand gruppo di fedeli e un , possibile te frequen di più il , e fredde sere invernali, riunisco luminazione: recensirò Film Brutti! Da diversi anni, nelle lunghe nibili mai realizzati. Mi viene spesso impropo e brutti più film i rivedo e vedo quali i con ) articolo questo masochisti amici (che leggeranno sorridendo quasi sempre fanno fare qualcosa di originale, ma soprattutto perché i film trash chiesto - “Ma perchè?” - Per auto punirci, per stare insieme, per cosa ci aspetta, ma priori a già sapendo orribili film are sopport di e Difficile accettar morire dal ridere, risultando a volte più esaltanti dei “veri” film. !?) migliori (o i.... peggior i tra scelti alcuni titoli accuratamente se qualcuno volesse provare l’effetto che fa, recensisco di seguito Alex l’Ariete: il film che consiglio a tutti per avvicinarsi al genere. Quel lo che negli intenti del regista dove diventa una delle commedie più va essere un film d’azione e suspance divertenti mai prodotte. Dopo aver , perso un amico durante un’irruzio fra l’altro da una carrozzina a moto ne in un covo di criminali, disturbat re sfuggita ad una coppia di raga a zzini intenta a limonare su un prat sublime Alberto Tomba) perde un o, il protagonista (interpretato da amico e in un susseguirsi di eventi un non consequenziale viene assegnat ragazza di nome Antavleva (“non o a fare la guardia del corpo ad una ti volevo” in dialetto romagnolo) inter preta Tomba vi sembrerà Meryl Streep al ta da Mich elle Hun ziker che, pur incapace, al confronto di top della forma. A questo punto la strana coppia si metterà sulle tracc Maiale, in un susseguirsi di scene e del cattivone del film, Il Grande esilaranti nelle quali Tomba, fra le altre cose, distruggerà involontariam visibilmente la sua battuta dal copi ente una porta sul set, leggerà one e non si farà Ramona Badescu per colpa di un cappello appoggia per non dilungarmi troppo, ma ho to sul letto. Non anticipo altro detto solo una piccola parte delle assurdità della pellicola, divertite vi a trovarne altre. Il Bosco 1: il primo film brutto che ho visto, quello da cui ha avuto origi ne tutto. Il titolo dice già molto: l’inte dare il via a una saga horror sul gene nto del regista era quello di re “La casa”. Il piano ovviamente fallì, quindi pur non avendo avuto un segu nel titolo. In questo pseudo-horro r una coppia di fidanzatini dementi ito il film ha comunque l’1 si reca in vacanza in quelle che in che in realtà sono al più colline. Qui teoria dovrebbero essere le Alpi, ma fanno la conoscenza di una strega e di uno scrittore con un ridicolo ci delizierà con alcuni monologhi cappello da aviatore in testa, che imperdibili per la loro insensatezza. In un susseguirsi di eventi tragicom inquadrature dei paesaggi e della ici, inframmezzati da esasperanti fauna locale per fare raggiungere al film una durata accettabile, la cosid sui protagonisti e anche sui vostri detta Morte Maligna si abbatterà neuroni, facendovi vedere dei trucc hi e degli effetti speciali che definire una donna camminare visibilmente imbarazzanti è dire poco. Vedrete a tentoni, per colpa di due occhi fuor i dalle orbite finti che le impedisco scappa facendosi volontariamente no di vedere, una ragazza che riprendere da uno zombie che altre ttanto volontariamente la manca solo l’intervento improvviso del “Dio quando l’ha quasi raggiunta. Sarà della luce” a salvarvi dalla follia. La croce dalle sette pietre: altra chicca nostrana, meglio conosciut a per il sottotitolo, “L’uomo lupo cont può mettere a dura prova anche le ro la camorra”. Uno dei film che persone dal sistema nervoso più forte e allenate alla visione di film brutti. clusionato possa esistere: un uom La trama è quanto di più scono concepito durante un’orgia di ador atori del demonio evita di trasforma a un gioiello che porta addosso, ma rsi in un lupo mannaro grazie gli viene scippato a Napoli, scatenand o così un susseguirsi di eventi tra trasformazione in uomo lupo, che i quali spiccherà l’inevitabile è in assoluto una delle scene fatte peggio che io abbia mai visto. Ma fatto male: attori amatoriali, scen a parte questo, tutto nel film è e erotiche che non fanno né caldo né freddo, un interminabile trip di scollegato dal resto del film, più tanti immagini casuali completamente ssimo altro che non vi anticipo, fra cui un finale inaccettabile. Marco Paiano frogs diciassette FROGGY’S UGLIEST MOVIES frogs diciotto FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR E CANZONI Quest’anno, con la tragica scomparsa di Lucio Dalla, ho avuto modo di riascoltare molte sue canzoni che non sentivo più da anni. Hanno avuto immediatamente il potere di rievocare il periodo della mia vita in cui le avevo scoperte ed erano entrate a far parte di me. Una canzone come Anna e Marco mi ha trasportato come in un film a rivivere il ricordo di una ragazzina di cui ero follemente innamorato e con la quale sarei fuggito in capo al mondo. Una canzone come Futura mi ha fatto ricordare invece con quanta speranza, a differenza di oggi, si guardasse al domani ai tempi della guerra fredda. Ma poi passata la malinconia mi sono chiesto se le canzoni che si scrivono e producono oggi avranno questo potere fra venti o trent’anni. La mia sensazione è che non succederà. Oggi non rimane nulla. Tutto si consuma in un istante in una continua ricerca della novità. In un’epoca in cui le persone non invecchiano più, tutto diventa vecchio un attimo dopo aver visto la luce. Le cose non hanno il tempo di radicarsi perchè incalzate dal nuovo e il paradosso è che di pari passo assistiamo a un fenomeno solo apparentemente in contraddizione e che consiste nell’eliminazione della vecchiaia. Pensiamoci bene: a che età oggi ci si sente vecchi? Un quarantenne come me si considera, ancora, poco più che un adolescente; anzi un “adultoscente”. E cioè un adulto con la possibilità di fare ancora delle cazzate e di avere dei legittimi momenti di crisi. Un cinquantenne che ai tempi di mio nonno non poteva ambire ad avere in mano più di una boccia o un mazzo di carte, con una moglie che gli portava il pitale a letto, oggi cambia famiglia, DELEBILI.. fa sport, segue una dieta equilibrata e ricomincia da zero. E con superiorità e cinismo si permette di sfottere il coetaneo sottoposto alla frantumazione delle gonadi esercitata dal tradizionale menage famigliare. Un settantenne, su input dei nipoti, impara ad utilizzare le nuove tecnologie e sulla rete comincia a prenotare vacanze, acquistare pasticche blu, relazionarsi e organizzare eventi danzanti. Tutto si è rovesciato tanto che, per la prima volta nella storia dell’umanità, i genitori imparano dai figli e i nonni dai nipoti. La famosa saggezza del ”vecchio” con la sua funzione di trasmissione di valori non ha più alcuna considerazione. Ed è per questo che l’anzianità viene rigettata e posticipata all’infinito. Oggi muoiono tutti giovani. E’ chiaro che in questo contesto i proverbi, coi loro secolari fondamenti non possono più reggere. Nell’epoca di Internet, della globalizzazione, del salutismo, potremmo forse dire ancora che “chi fa da se fa per tre” ? Che “a caval donato non si guarda in bocca” o che “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” ? No! Oggi diremmo che “chi fa da se si collega a youporn “... e che “A caval Donato potevano mettere un nome più bello e internazionale tipo Kevin” o che “tanto va la gatta al lardo che poi le cresce il colesterolo..” Non possiamo più dire “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” o sostenere che “chi di spada ferisce di spada perisce”.. Oggi diremmo piuttosto “Dimmi con chi vai e ti dirò se è bene tu faccia gli esami del sangue” e “chi di spada ferisce in Italia, tanto è già fuori dopo 2 ore”. Insomma, ai “nativi digitali” non resteranno più proverbi e nemmeno canzoni. Restano solo per noi che abbiamo ascoltato i primi dai nonni e le seconde dalle cassette. Che le abbiamo fatte nostre a forza di spingere rewind, di piangerci ed urlarci sopra. Che le amavamo a tal punto da tentare, per ore, di riavvolgere con la matita un nastro ormai irrimediabilmente compromesso. Oggi no. Se un file non si apre più lo si butta nel cestino e, in un secondo se ne scarica uno nuovo. Marco Maltoni frogs diciannove PROVERBI TRANSGENICI frogs venti FR S G O 2 1 0 2 Piadina Gelato artigianale Cocktail bar E altro… Parco Fluviale - Riolo Terme 2 1 0 2 S G O FR DUEMILADODICI dalle ore 20.00 TETRAFARMAKON Nell’estate del 2008 Alessio Monti (Chitarra) e Lele Mongardi (Basso) danno vita ai Tetrafarmakon. Il gruppo assume forma definitiva nel 2010 con l’ingresso di Michele Soglia (Batteria) e Gabriele Orsani (Tastiere). La band cerca nuove soluzioni ritmiche e timbriche, mescolando progressive anni ‘70, new metal e stoner. I brani, completamente strumentali, creano un’atmosfera cupa e austera attraverso riff complessi, armonie a tratti dissonanti e accordi slabbrati. Facebook/Tetrafarmakon tweeter@tetrafarmakon MISS PATTY MISS & THE MAGIC CIRCLE Miss Patty Miss, è Patrizia Urbani, song-writer e compositrice di Bologna. Nella primavera del 2005 inizia a scrivere nuove songs che convincono Marcello Mazzoli, a curare gli arrangiamenti della band che nel frattempo, con Christian di Maggio alla batteria e Silvia Telloli tastiere e synth, Massimo Tarozzi al basso, stava nascendo. Nel 2010 esce il primo album “new eclipse” e di seguito inizia una svolta che accelera con l’ingresso nella formazione di Antonino “Nino” Stella alla chitarra. I Miss Patty Miss & The Magic Circle si muovono tra atmosfere rock, suggestioni psichedeliche, contaminazioni elettroniche ed acustiche, a testimonianza della ricchezza del percorso fatto fin qui. La band e’ attualmente impegnata nelle registrazioni del nuovo album la cui uscita è prevista nel 2013. KHORAKHANE’ Gruppo rivelazione del 2007 al 57° Festival di Sanremo, secondo premio della critica nella sezione giovani, premio MEI come miglior gruppo 2007 Indie POP e molti altri riconoscimenti, i KHORAKHANÈ nascono nel 2001 come tribute band a Fabrizio de Andrè sviluppando però parallelamente un repertorio di brani originali. Il loro sound deriva da una frammentazione di diversi stili che hanno indirizzato negli anni il genere ad uno stile musicale molto personale. Se a tutto ciò si aggiunge la grande attenzione alle liriche, per la ricerca del messaggio più diretto e trasversale, oltre che sociale, troviamo la miscela giusta che descrive il “mondo della canzone” secondo i KHORAKHANÈ. All’attivo hanno 2 album: La ballata di Gino (2007) e L’esploratore (2010). E’ di giugno 2012 il nuovo singolo “Vino Rosso”. After Show al Joker Disco Bar by DJ Bacco (Rock ‘70/’80) frogs ventuno mercoledì 22 agosto frogs ventidue 2 1 0 2 a tutto vapore ! S G O FR Caffè Stazione Di Malavolti Luciana Corso Matteotti, 88 Riolo Terme INAUGURAZIONE 1 SETTEMBRE 2012 2 1 0 2 S G O FR VENDITA APPARTAMENTI FAENZA - RIOLO TERME DUEMILADODICI dalle ore 20.00 BANDABARDO’ La Bandabardò nasce l’8 marzo 1993. Enrico “Erriquez” Greppi, cantante, riesce a convincere Alessandro Finazzo (detto Finaz), allora virtuoso chitarrista elettrico, a buttare via ogni amplificatore e a fondare una band che proponesse canzoni da cantare tra amici. Il primo album, “Il circo mangione” esce nel 1996 ed ottiene un ottimo successo, vincendo anche il Premio Ciampi. Il successo è confermato col secondo album, Iniziali Bì-Bì, seguito a ruota da un live in edizione limitata, Barbaro tour. Nel 2000 esce Mojito Football Club, apprezzato dalla critica e segnalato come disco del mese da Rockerilla. L’anno successivo viene pubblicato un altro live, Se mi rilasso... collasso, che contiene anche l’inedita Manifesto. Ma è con Bondo! Bondo! nel 2002 che la band ottiene un successo internazionale con un tour in Spagna, Francia e Svizzera. L’album successivo, Tre passi avanti, esce nel 2004. Nello stesso anno viene pubblicata l’autobiografia della Banda, scritta con Massimo Cotto e intitolata Vento in faccia, dall’omonima canzone (edita da Arcana). Vento in faccia è anche il titolo del DVD che contiene il concerto di apertura a Firenze del tour per l’ultimo album. Tra le collaborazioni del gruppo: con Daniele Silvestri nel brano Cohiba, Max Gazzè, Paola Turci e anche con Patty Pravo, nel cui album Nic-Unic suonano e fanno da coro nella canzone Tristezza moderna. Collaborano con i Modena City Ramblers nell’album Appunti partigiani del 2005. Nell’ottobre 2005 esce GE-2001, compilation pubblicata in allegato al quotidiano Il manifesto per raccogliere fondi per i processi seguiti ai Fatti del G8 di Genova. « La Bandabardò ha sposato in pieno la causa dei fricchettoni e del loro leader Fernandez. Siamo per la rivalutazione dei rapporti umani, dei miscugli razziali e culturali. Lottiamo per un mondo a misura di donna e di bambino e per vedere un giorno trionfare allegria e gentilezza » (Manifesto della Bandabardò) LENNON KELLY Il progetto Lennon Kelly nasce in un pomeriggio di agosto tra le dolomiti della Valle d’Aosta quando Vasco “Bartowski” Abbondanza e Mirco “Circo” Turci iniziano a trovare l’affinità musicale entrando in simbiosi con chitarra e violino. I Lennon Kelly sono composti da 7 fantastici idioti, provenienti dalla fantastica compagine di Sorrivoli, dall’esagerato San Carlo e da Bivio Montegelli dove si trova il quartier generale (sala prove). I 7 mescolano un alchimia di irish folk, folk rock e influenze punk... un casino tremendo ma di gran classe. VOCE E CHITARRA : Vasco “BARTOWSKI” Abbondanza CHITARRA E BANJO : Costantino “ ROMAN” Valentini BASSO : Alessandro “POBRE” Valentini VIOLINO : Mirco “CIRCO” Turci FISARMONICA : Enrico “PERRY” Ricci CHITARRA : Cristofer “CISTI” Graffieti BATTERIA : Davide “CLASSICO” Paci After Show al Joker Disco Bar by Max Volti DJ (House and Progressive) frogs ventitre giovedì 23 agosto frogs ventiquattro FR S G O 2 1 0 2 Moreno Motor Company s.r.l. - Via Celle, 1 - Faenza - Tel. 0546 620917 2 1 0 2 S G O FR DUEMILADODICI dalle ore 20.00 FIGURE OF SIX I Figure Of Six nascono nel 2003, quando Peter e Matteo si incontrano per formare la band. Lucio, Lele e M-Key completeranno la formazione. Nel 2004 la band registra il primo album “Step One” che è influenzato da band nu metal e hardcore ed ottiene riscontri positivi da riviste e da stazioni radio in tutta Europa e negli USA. Nel secondo album “Aion”, rilasciato nel 2008 in tutto il mondo, i Figure Of Six azzardano un genere più metalcore. Nel 2009 comincia il lavoro per il terzo album. Provenendo da una scena Hardcore, i Figure Of Six riescono a sviluppare una miscela tutta loro. Accanto al riffing talgliente di chitarra e la voce sorprendentemente metal, la musica ora è intrisa di tastiere e melodie elettroniche, mentre la doppia cassa è ancora devastante. VIOLET GIBSON I Violet Gibson nascono nel 2007 dall’incontro di Michelangelo e Tony. Dopo una fase compositiva intensa i due, grazie all’ingresso del singer Matteo Brozzi, danno vita al primo demo della band allora chiamata Last Vegas. Al momento di iniziare il primo disco, la band subisce cambiamenti nella formazione e nel nome che cambia in VIOLET GIBSON. Il primo disco AMERICAN CIRCUS è distribuito in tutta Europa e in Italia dal 24 Aprile 2012, distribuito do Andromeda Dischi. Attualmente la band è impegnata a promuovere il disco con interviste, recensioni e molte date live e sta negoziando l’uscita del disco in europa per il mese di settembre. Il sound dei Violet Gibson può essere riassunto da due semplici parole : POTENZA E MELODIA. “SO LOAD THE GUN AND START TO ROLL …. SET YOUR SIGHTS AND ROCK ‘EM ALL!!!” REZOPHONIC Rezophonic è molto più che un normale progetto discografico. Nato nel 2006 da un’idea di Mario Riso, batterista e uomo di televisione, Rezophonic nasce per festeggiare i 20 anni di carriera artistica e di vita dedicata alla musica... In questi anni Mario ha collaborato con i migliori musicisti, ha registrato un centinaio di album e ha suonato in un migliaio di concerti live. Per la prima volta ora Mario scrive 12 brani propri e decide di invitare tutti gli artisti, gli amici, i colleghi che lo hanno accompagnato in questo lungo viaggio. I partecipanti al progetto sono stati invitati a donare un frammento della propria arte. L’adesione al progetto è stata così grande e sentita che Mario Riso, ha voluto fare di Rezophonic un progetto ancora più ambizioso. Tutto il ricavato della vendita di questo disco andrà a sostenere il progetto idrico di AMREF, (Fondazione Africana per la medicina e la ricerca). Rezophonic contribuisce attivamente alla costruzione di pozzi e pompe di trazione in una delle regioni più aride dell’est Africa, il Kajiado ai confini fra Kenia e Tanzania. “Offri da bere a chi ha VERAMENTE sete”Come riconoscimento AMREF Italia ha nominato Mario Riso quale suo Socio Onorario e Ambasciatore. A Novembre 2011 esce il secondo disco “Rezophonic 2 – Nell’Acqua”, prodotto da Mario Riso e Olly Riva. Ad oggi i pozzi costruiti sono 129, oltre a 13 cisterne per la raccolta dell’acqua piovana e 3 scuole... ed è solo l’inizio. After Show al Joker Disco Bar by DJ Malva + Rezophonic DJ (Crossover/Hard Rock/Metal) frogs venticinque venerdì 24 agosto frogs ventisei FR S G O 2 1 0 2 N.P.C. New Production Concept srl Via Malatesta, 27/29 40026 - Imola (B O) Tel. 0542 643167 Fax 0542 64316X [email protected] - www.npc.it 2 1 0 2 S G O FR DUEMILADODICI dalle ore 19.00 DELAY LAMA Biografia? Beh... che dire? Io (Matteo, Chitarra e voce), e Lory (Chitarra) ci siamo ritrovati a pranzo a casa di Alex (Basso) quell’aprile 2011, senza aver mai incontrato né lui né Andrea (Batteria). Dopo un pomeriggio di blues a caso e classiconi che conoscono tutti (tipo Smoke on the Water), ci siamo detti che “ma si, dai... questa band si può fare...” Il perchè del nome è più semplice di quanto sembri, LAMA perchè sono le nostre iniziali, DELAY perchè Dalai Lama non era molto “politically correct”. Di lì a un mese abbiamo iniziato a suonare dal vivo (e abbiamo anche continuato!) scegliendo un repertorio abbastanza vario tra classici del rock e pezzi semi-sconosciuti, dai Cream ai Deep Purple, con un po’ di Ivan Graziani, il tutto accompagnato da qualche pezzo scritto da noi. Nel febbraio 2012 abbiamo vinto il Pavone Rock a Faenza e la sera dopo siamo arrivati terzi al Pavone Supersound. Il resto è ordinaria amministrazione: pub, locali, feste dell’Unità, manifestazioni varie, cercando sempre di migliorarci, scrivere canzoni decenti, e magari farle conoscere un po’ in giro. FLOYD MACHINE I Floyd Machine, Pink Floyd tribute band, si formano nel 1999 con l’intento di organizzare un concerto per alcuni amici e conoscenti. L’inaspettato successo e risposta di pubblico, condussero l’Organizzatore di quell’unico evento a riproporlo nelle successive serate, ottenendo in ogni occasione il “tutto esaurito”. La band, sull’onda di questa positiva esperienza, raggiunse la consapevolezza di poter proseguire l’insidioso progetto “ Pink Floyd tribute band “ , allo scopo di divertirsi facendo rivivere al sempre più ampio ed esigente pubblico le atmosfere e le suggestioni dello stile “floydiano”. Negli anni la continua evoluzione e ricerca di strumentazione vintage, lo schermo circolare, la proiezione di filmati, luci, effetti pirotecnici, hanno reso possibile l’idea di uno spettacolo totale in linea con i memorabili show dello storico quartetto inglese. Un impatto scenografico, un approccio volutamente avaro di monologhi lasciano la scena solo a musica, immagini e colori grazie alla capacità di spaziare dalle primordiali atmosfere psichedeliche del 1967 alle tecnologie degli anni ’90. La formazione attuale, nella quale si sono succeduti alcuni elementi nel decennio di attività, è composta da nove musicisti, tre tecnici, addetto stampa e roadies. I riconoscimenti di Nick Mason e Snowy White e la conoscenza personale di Roger Waters, testimoniano la qualità artistica e consolidano questa realtà affermatasi sul territorio nazionale. La passione che unisce il gruppo è il motore inesauribile di un progetto in continua espansione che ha fatto e farà sognare tanti nostalgici amanti della musica immortale che ha dipinto un’epoca indimenticabile. After Show al Joker Disco Bar by DJ Iacopo Battilani (Diciottesimo Staff, House Music) frogs ventisette sabato 25 agosto frogs ventotto P 2 1 0 2 “ sichedelia” è termine di radice greca: “psuchè delèin”, “mostrare la coscienza”, svelare l’anima. E’ il sogno, o meglio la febbre, l’ossessione che scuote il “Psichedelia” è termine di radice greca: “psuchè delèin”, “mostrare la coscienza”, svelare l’anima. E’ il sogno, o meglio la febbre, l’ossessione che scuote il rock a cominciare dagli anni ‘60, quando la pianta cresciuta dal semino di Elvis e Chuck Berry è diventata grande, frondosa e punta a toccare il cielo. Fino ai Beatles, a Dylan e ai Byrds, nessuno dei cantanti popolari aveva mai pensato di eccedere la sfera del corpo, di andare oltre il ballo e lo stimolo fisico. Bob Dylan spiana la strada parlando una misteriosa lingua con immagini e visioni rubate alla “beat generation”, da lì a tradurre in musica quelle suggestioni il passo è breve, anche grazie alla diffusione che le droghe cominciano ad avere nella scena rock, compresa quella nuova droga chimica, il dietilamide dell’acido lisergico, l’LSD, casualmente scoperto negli anni della guerra dal Dottor Albert Hoffmann nei laboratori della casa farmaceutica Sandoz. Dell’acido lisergico si sa poco, è liberamente disponibile (negli Stati Uniti lo sarà fino all’Ottobre 1966) e in questa stagione alcuni giovani avventurosi si spingono a provarne gli effetti. Fra i più intraprendenti Jerry Garcia e i suoi compagni dei Warlocks, poi Grateful Dead, che si costruiscono una fama con una serie di esibizioni sotto l’effetto degli allucinogeni. Lo scrittore Ken Kesey (quello di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”) li arruola nella sua banda di provocatori anarchici, i Merry Pranksters, e li usa come house band per stravaganti sballi collettivi organizzati nella sua fattoria sulle colline di La Honda, nei dintorni di San Francisco. Questi raduni, sotto l’effetto dell’LSD, si chiamano “Acid Tests” e diventano leggenda, scendendo presto in città. L’8 Gennaio 1966 ne viene organizzato uno al Fillmore Auditorium di San Francisco, con la partecipazione di 2400 persone. Uno sforzo immane: mettere in musica “l’espansione della coscienza” predicata da Allen Ginsberg, disegnare con i suoni l’”homo novus” idealizzato dal professor Timothy Leary con il suo celebre bando di arruolamento psichedelico: “Turn on, Tune in, Drop out” (accenditi, sintonizzati, esci dagli schemi). Questa degli Acid Tests è una delle grandi fonti del rock psichedelico, che in quel 1966 ancora non esiste precisamente e ancora non si chiama così. E’ la fonte del rumorismo visionario, dei grandi affreschi sonori che, seppur con ingenuità e debolezze, si avvicinano agli esperimenti che una certa avanguardia colta va introducendo da anni con le nuove macchine elettroniche (Stockhausen, Subotnick, Xenakis, ecc..). Ma accanto a questa pista “alta” ne esistono altre meno nobili, che contribuiscono a dare forma all’inaudita figura della “psichedelia rock”. Dagli Stones di Satisfaction, per esempio, molte band hanno imparato a forzare i timbri della chitarra con l’uso del distorsore per ottenere un suono più crudo e strano. Quello diventa uno dei colori base della nuova tavolozza psichedelica, assieme al pedale wah wah e al piccolo armamentario degli effetti che la tecnologia strumentale dei ‘60 può offrire. E’ la tinta elettrica che gli Electric Prunes (un perfetto gruppo garage della provincia americana) portano alla ribalta alla fine del ‘66 con “I had too much to dream (last night)”, uno dei primi inni psichedelici mai scritti. Acid Rock, qualcuno comincia a chiamarlo così. Altri pioneri psichedelici sono i 13th Floor Elevators, i Blues Magoos, i Byrds di 5D, i Jefferson Airplane di White Rabbit, il Donovan di Sunshine Superman e Mellow Yellow. L’annus mirabilis della psichedelia è il 1967 e l’epicentro del terremoto è in California, a San Francisco, nell’antico quartiere vittoriano di Haight-Ashbury. Centinaia di band impastano il rock in Can you pass FR S G O 2 1 0 2 S G O FR the acid test? frogs ventinove forme nuove impiegando spesso e volentieri le spezie delle droghe. I nomi delle band diventano complicati e di fantasia (Ultimate Spinach, Strawberry Alarm Clock, Frumius Bandersnatch), i testi parlano di viaggi favolosi nel quotidiano distorto o in qualche immaginario Paese delle Meraviglie, le canzoni schiudono i loro limiti di durata e gli album diventano scatole magiche ricche di sorprese. Un “open space” sonoro dove i brani confluiscono uno nell’altro, con estrema libertà strumentale (il “cuscino surrealistico” dei Jefferson Airplane, i viaggi sonori nell’ignoto dei Grateful Dead, la chitarra acida dei Quicksilver Messenger Service, la canzone di protesta folk e psichedelica dei Country Joe & the Fish). La rivoluzione psichedelica non si ferma solo alla musica. Grafici fantasiosi come Wes Wilson, Stanley Mouse, Alton Kelly e, soprattutto, Rick Griffin, accompagnano la nuova onda musicale con splendidi e coloratissimi poster che aprono una nuova strada all’illustrazione rock. Immagini distorte e contorte, esotici lettering, variopinte fantasie che coniugano l’iconografia del vecchio West con la moderna fantascienza. La “nuova musica per la mente” viene spiegata con toni ebbri da questi magnifici manifesti. Tornando alla musica, su tutti spicca una figura, quella di Jimi Hendrix, il più grande chitarrista rock di tutti i tempi, un Nostradamus capace di immaginare la nuova musica dei decenni a venire. Le canzoni di Hendrix lasciano presto questo mondo per avventurarsi negli abissi degli oceani o nel profondo dello spazio, trasparenti metafore per alludere ai luoghi segreti della mente; e non parlano in note ma piuttosto in vibrazioni, in colori, proiezioni sonore delle “pareti di velluto oro e rosa”, delle “montagne blu baciate dal giallo del sole”, della “foschia purpurea” di cui, con entusiasmo e ingenuità, si parla nei testi. E’ un mondo a colori quello psichedelico, anche in Europa, al di quà dell’oceano. La psichedelia britannica è più colta e gentile di quella americana e sembra prediligere fantasie ottocentesche. In Gran Bretagna si possono individuare due filoni principali, a livelli diversi di complessità e ricerca. Da un lato c’è tutto un catalogo di canzoni tardo-beat con vaghe colorazioni psichedeliche (Yardbirds, Tomorrow, Pretty Things), dall’altra spiccano prove davvero speciali, all’avanguardia, che si pongono un ideale più nobile e alto: i Pink Floyd degli esordi, quelli di Syd Barrett e dell’Ufo Club londinese, i primi Soft Machine, David Allen, interpretano il rock psichedelico come una vera rivoluzione di forme e contenuti. Va ricordato uno degli album simbolo di questo periodo, il Stg. Pepper dei Beatles, la più grande band mai apparsa su questo pianeta, un trionfo di colori fin dalla copertina, che porta a conoscenza del grande pubblico gli inquieti fermenti psichedelici che fino a quel momento hanno serpeggiato solo underground. Anche l’Italia ha avuto la sua scena psichedelica. Moltissimi musicisti esplosi nel marasma Beat dal 1964 in poi, hanno battuto questi territori e hanno avuto il loro periodo psichedelico. Dai meno conosciuti Le Stelle di Mario Schifano (la risposta italiana ai Velvet Underground), i Trip, gli Aktuala, i Living Music, i Free Love, i Gleemen, le acide band torinesi Fantom’s, Astrali e Templari, fino a band più famose, come le Orme e i New Trolls nelle loro primissime formazioni, i Ragazzi del Sole, i Califfi, i Formula Tre di “Dies Irae”, quelli di Alberto Radius, uno dei primi chitarristi italiani a capire l’importanza rivoluzionaria di un genio come Jimi Hendrix. Un’epoca di chitarre distorte, di nastri montati a rovescio e amplificatori Leslie, con gli occhi sochiusi che confondono la realtà e credono di vedere “fiori di cellophane gialli e verdi” e “alberi di mandarino e cieli di marmellata”. Andy (liberamente tratto da Psichedelia - Atlanti musicali Giunti 2001 - Cesare Rizzi) frogs trenta FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR frogs trentuno Il joker ogni anno si rinventa. Il joker è uno spazio a FROGSTOCK per il pre e dopo concerto dove rilassarsi, scatenarsi, parlottare, bersi una bella biretta e ascoltare i pezzi dei nostri DJ’s. Nel joker è successo di tutto, dagli scontri dei primi anni, agli amori sbocciati... Chi ci ha suonato e cantanto, Chi ha acceso risse: fetenti troppo carichi nel post concerto. C’è chi ci ha dormito, chi ci ha piantato tende, chi ci ha sudato per tirarlo su, chi per i disegni e i graffiti, chi per il tempo speso per allestirlo nel pre e durante il concerto. I DJ’s che ci hanno suonato, i baristi, i “facchini” porta fusti, gli ammazzatempo o i curiosi. Tutti hanno reso il joker un perfetto luogo di incontro, un intreccio di storie... bello no? Beh, questo ecosistema è reso vivo e vegeto grazie a Clips Rag & Rock e ai suoi militanti presenti passati e futuri. Grazie.... p.s. : quest’anno si vocifera che nell’edizione duemiladodici ci sarà un joker lego....non perdetevi il LEGOJOKER2012 ! frogs trentadue FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR frogs trentatre i personaggissimi Clips Rag & Rock di Per continuare la puzzolente rubrica avviata l’anno addietro sui personaggissimi della Clips Rag & Frock.........rullo di tamburi. ..... dopo la gettonatissima intervistissima di Alfredo Goffredo Di Macedonia, quest’anno raddoppiamo con l’intervista doppia.... anzi doppissima...... doppio rullo di tamburi..... il botta e risposta sarà tra me e Bis, tanto per stare in tema di doppio...... descriviamo un attimo la situazione...... siamo nell’aula maestra dell’asso, Bis appena tornato dal parkour tra un tetto e altro si accinge a entrare in sala registrasao: apre la prima e la SECONDA porta e dice: “sono pronto, sono BIS”, e io nel buio di quest’atmosfera di luce filtrata dai DOPPI vetri dico: “si, anch’io sono pronto”....... A questo punto siamo in DUE..... > Io:”caro BIS”......”Tutti ti conosco per il nick name..... Come mai? Come mai il tuo vero nome È stato celato!!! Nascondi un DOPPIA vita pieni di scheletri ragnatele e omicidi? dicci?” > Bis:”..... Credo di aver risposto a questa domanda più volte, almeno un PAIO di volte sicuro, cmq io sono Ale, AleSSandro Malavolti, sono Riolese, collaboro con la Clips e niente scheletri! Adesso sta a me farti la domanda?” > Io:”no.... … un’intervista DOPPIA e si fanno domande DOPPIE” > ... Io:”dimmi in verità, tu che di doppio ti intendi, qual’è il vero senso del fruire della musica? Dove sta la vera espressione della musica? Ti spiego: l’altro giorno riflettevo sul fatto che a sedici anni ascoltavo fritz da cat, tra l’altro non so neanche se è così che si scrive, poi anni dopo continuando a seguire quel personaggio e quel tipo di musica, che quando avevo sedici anni ero io e altri tre gatti che lo ascoltavano, dicevo continuando poi col tempo a sentire il personaggio nelle mie cuffie ho quasi goduto nel vederlo orientato al successo, nel vederlo ascoltato dalle masse. Per tornare al filo doppio ho ragionato su questo fatto e ho pensato? Ma se la musica è cultura, è il cantante a fare musica o siamo noi che lo seguiamo a fargli fare musica? Questo doppio scorrere di suoni dalla sua bocca alle nostre orecchie non un significato nascosto, ambiguo, doppio? Dimmi la tua?” > Bis:”ma cs ti 6 fumato sta sera?!!!cos’è la tua prole ad averti ridotto cs?!” Tra una doppio petto e un lascia o raddoppia mi viene in mente una cosa: “ bis, ho cercato in rete e nelle pagine più oscure, oscure oscure, doppie,l’etimologia del tuo nome! Ho trovato una h. Mistero, mi sono detto cosa c’entra un’acca con bis!!!! Bis e h, h e bis, h quadro, due volte h, una acca DOPPIA!!bis h. Svelaci il tuo segreto. > Bis:”basta con questi segreti io sn un vero Riolese sn una persona semplice e come tt quelli di questa associazione voglio regalare un bellissimo concerto! e beccati questa canzone da giovani...vecchio... sum41 in too deep! > Io:”Con questo clipsraggariani vi lascio al resto del frog2012. ola” Mirco Tigrini frogs trentaquattro 2 1 F.LLI 0 2 S G TAGLIAFERRI O FR Tinteggiatura Verniciatura Stucchi e Parati 2 1 0 2 S G O FR Riolo Terme - Via Togliatti, 8 Tel. 335.6819171 frogs trentacinque L’AVVENTURA ONIRICA “Le navi sono sicure nel porto ma non è per stare nel porto che sono state costruite” Il viaggio interiore, l’apertura mentale all’infinito, il mistero che emerge e si rivela con naturalezza, lo sconfinamento emozionale: l’iniziazione alla musica è avvenuta per me con i Pink Floyd. Avevo 13 anni. I pomeriggi del sabato con i programmi TV per giovani. Abitavo in Francia allora. Quel pomeriggio, rimasto per me indelebile, ci hanno sublimamente investiti con il concerto Live a Pompei. Era il 1972. Un delirio sognante e visionario. Un’allucinazione soffice ed ipnotizzante. La bellezza che fa male quando penetra nel cuore: ma poi ci rimane per sempre. Sono rimasta tramortita. Quella settimana ho vagato nel dubbio mistico. E’ come se tutta l’esistenza si fosse rivelata improvvisamente diversa da come tutti (famiglia e scuola) cercavano di farmi credere. Tutte le loro subdole persuasioni, sul principio di realtà costituito ed inevitabile, furono minate alla base dalla prodigiosa possibilità di sentirmi (per la prima volta) “adatta” alla vita. Ricordo, come fosse ieri, l’emozione di accedere ad una comprensione totalmente mia della vita, e diversa dalla loro. Guardai con una luce diversa il mio continuo malessere esistenziale, il mio essere “disadatta”, il non sentirmi leggera e desinvolta, ma oscuramente complicata. Altro che droghe!! La Mistica Naturale è nello scrigno del cuore di un’adolescente e può emergere se sollecitata. Niente di meglio della musica. L’evidenza, precoce, delle esperienze naturali degli stati modificati di coscienza. In modo pulito, senza droghe naturali o sintetiche. Solo con le vibrazioni musicali ad alto turbamento estetico ed estatico. Non è un caso se, decenni dopo, mi ritrovo sulla via dello Yoga dove la ricerca di fondo e le pratiche conducono a Stati dell’Essere sostanzialmente innati nell’uomo, stati che rivelano la sua Essenza Primordiale incorruttibile. In qualche modo nella giovinezza è potenziale il nostro sviluppo futuro. Ovviamente ci sono possibili variabili che sviano e confondono il cammino. La direzione è sempre incerta. Ma se il sentire iniziale è forte e chiaro, è quasi impossibile tradire se stessi. Anche se tante occasioni ci spingeranno a farlo. Devo ai Pink Floyd la scoperta di questo nucleo di verità. La loro musica è stata un’alleata preziosa. Ha curato ciò che era ferito. Resensibilizzato ciò che era inerte. Accolto ciò che era trascurato. In linea con le odierne ricerche delle discipline del benessere interiore e della scienza musicale si profilava all’orizzonte una vera e propria rivoluzione musico/vibrazionale. Niente di nuovo, forse, visto che l’uso dei mantra è di tradizione orientale millenaria. Gli studi di oggi sulle frequenze musicali che modificano gli stati di coscienza fa parte di questa esplorazione ai confini dell’Infinito. L’Infinito che ci abita. Come noi abitiamo l’Infinito. Questo è un piccolo omaggio ad una band mitica che ha cambiato il corso della mia esistenza.. o forse mi ha permesso di mettere a fuoco il mio riflesso. Myriam Massicci frogs trentasei FR S G O 2 1 0 2 Negozio di Riolo Terme Via A. Moro, 20/C Tel. 0546 70504 Orari di apertura: mattino: dal lunedi al sabato dalle 7.00 alle 13.00 pomeriggio: mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 16.00 alle 19.00 2 1 0 2 S G O FR ’associazione CLIPS RAG & ROCK ha un solo scopo: promuovere la musica. Tutti i tipi di musica? La musica nel suo insieme? La sola musica della nostra associazione? La musica più alla moda? La musica orecchiabile? NO, la musica che aggrega. Io non sono né un cantante, né un musicista. Sono Mattia Tampieri, sono nato a Riolo nel 1983. Sono uno chef e forse la mia prima passione è la cucina, ma di sicuro la seconda è credere in quello che qui a Riolo Terme, in via Gramsci 13, si sta portando avanti. La musica mi aiuta a coinvolgere persone, a permettermi di aggregare i più svariati soggetti, a perseguire uno scopo comune, fare cultura, fare divertimento, fare spettacolo, fare amicizie. Ho cercato, nel periodo trascorso nella nostra sede, di attirare più persone possibili per condividere il piacere della musica, invitandole ad unirsi a noi ed ad aiutarci nelle nostre attività. Io per primo, pur facendo un lavoro di sicuro in orari tra i più difficili da conciliare con il nostro volontariato, ho dato tutto me stesso in prima persona, con le mie braccia, con la mia testa e soprattutto sempre divertendomi, perché noi ci divertiamo, noi produciamo e creiamo divertendoci. Associatevi a noi, divertitevi con noi! L’associazione promuove molteplici attività e servizi, che di certo non possono lasciare indifferente chi si interessa di musica. Service audio, una sala prove attrezzata, organizzazione di feste, corsi di chitarra, basso, batteria, pianoforte, canto. CLIPS RAG & ROCK non ha scopo di lucro e il nostro motore è una grande passione per la musica. Mattia Tampieri frogs trentasette IL IL DISCORSO DISCORSODEL DEL PRESIDENTE LPRESIDENTE frogs trentotto FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR k Da sempre mastico musica, la divoro, è parte di me. Respiro musica. Da un po’ di tempo mi chiedo se c’è una ricetta per un brano perfetto, una musica senza errori. Un brano che sia semplice, ipnotico, allegro, toccante, leggero, con un pizzico di violino, ma che tocchi i tuoi pensieri, che faccia battere il cuore più velocemente. Senza pensarci, istintivo, primordiale, raffinato. Eppure ci deve essere un trucco, un’equazione per amalgamare tutti gli ingredienti e sfornare un brano perfetto. In fondo tutto il sistema musicale si basa su frazioni. Ascolto, analizzo, schematizzo le canzoni e le opere che preferisco. Quelle che hanno fatto la storia, si possono riassumere: spartiti, ritornelli, assoli, voci. Confronto i dati. Mi ritrovo tra le mani un sacco di numeri, di frecce e di segni algebrici. Ci sono alcune variabili da definire ma, sono a buon punto. Sento però che qualcosa di profondo non torna fin dai primi passi. Mi rimane solo un’incognita “k” una variabile difficile da trovare perché cambia, si sposta ed è la più importante. Decido di provare se i miei calcoli possano funzionare: cuffie, passi in giardino, riproduzione casuale, play. Ascolto, analizzo, algebra, aritmetica, frazioni, derivate, integrali. D’improvviso un’immagine prende forma, un odore, un’emozione monopolizza tutti i miei calcoli. Questo brano l’ho ascoltato per la prima volta in cima alla “Pergola,”. Una mia amica che mi aveva regalato questo album, Laura. Stelle, patente nuova, indelebile, Jeff Buckley, Grace. Mando avanti e il brano successivo è “Everybody Needs Somebody to Love” dei Blues Brothers, epico, Corsica. Mi ricordo tutti i viaggi in macchina con i miei genitori ed era uno dei tre nastri che girava di più nel mangianastri della nostra Fiat Tipo 1.6 benzina, insieme a Jovanotti e Zucchero. Odore di: macchia mediterranea, mare, sole, caldo, sorrisi, asfalto rosso, pesce fresco. Vuoi che sia questa la mia incognita “k”? Eppure i calcoli non tornano, non è una variabile. E’ una scatola in cui ci metti musica, persone, luoghi, momenti, emozioni; non è matematica. Ormai è tardi vado a letto. Non riesco a dormire. Tutto è matematica se parte da calcoli, la musica si esprime in frazioni, che cosa manca nella mia formula? Esiste una formula per la perfezione? La musica non è matematica: è emozione pura, intima, soggettiva. Può diventare sporca, deprimente, emozionante. E’ legata ad un attimo. La musica va condivisa con le persone che ti stanno a cuore. Amo regalare musica, viverla davanti ad un palcoscenico, ascoltarla. E’ una delle cose che mi riesce meglio e continuerò a farlo, sempre. Sicuramente il fattore “k” sono io, siamo noi. niko - nicola pozzi frogs trentanove IL FATTORE “k” frogs quaranta FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR frogs quarantuno I CORSI DI MUSICA Già da parecchi anni Clips Rag & Rock gestisce i corsi comunali di musica che si svolgono nella sede dell’associazione, a Riolo Terme in via Gramsci 13, da ottobre a maggio dell’anno successivo. Batteria, basso, chitarra elettrica e acustica, pianoforte, canto, questi gli “strumenti” trattati. L’intera gestione e programmazione delle attività, così come tutte le altre iniziative dell’associazione, è svolta volontariamente da persone che considerano la musica suonata ed ascoltata e la cultura musicale il migliore vettore per l’aggregazione giovanile e non. Questa grande passione è il motore che negli ultimi anni ha generato un aumento esponenziale del numero degli iscritti: dai 30 dei primi anni ai 126 (centoventisei!!!) dell’anno appena terminato (tanto che stavamo per allestire il sottotetto come ulteriore aula di musica!). Altre importantissime ragioni di questo successo sono la serietà, la preparazione, la metodologia e “l’umanità” degli insegnanti i quali, oltre alla normale attività didattica inerente lo studio dello strumento e della teoria musicale, hanno posto come obiettivo primario la musica d’insieme, gettando così le basi affinché, anche solo per gioco, i ragazzi dei corsi abbiano la possibilità di trascorrere il loro tempo insieme a fare musica. Questo lavoro raggiunge il suo apice nei saggi di musica che si svolgono al termine dell’anno scolastico al Teatro Comunale di Riolo Terme. Anche nel 2012 il saggio si è svolto in due serate, 28 e 29 maggio. Questa è l’occasione in cui i ragazzi, da soli ma soprattutto organizzati in gruppi musicali, hanno la possibilità, per la prima volta, di esibirsi di fronte ad un pubblico, concretizzando il lavoro di un anno e vivendo un’esperienza unica e indimenticabile, carica di passione e di stimoli per proseguire la meravigliosa avventura nel mondo della musica !! Ci auguriamo che il nostro lavoro possa continuare nei prossimi anni con un numero sempre più alto di allievi (siamo pronti ad allestire anche il tetto!) ed è perciò che invitiamo chiunque volesse informazioni in merito ai corsi a prendere contatti con noi (la fascia di età per iscriversi va dai 3 ai 110 anni). Anticipiamo che le iscrizioni ufficiali si terranno sabato 22 settembre 2012 presso la sede dell’associazione Clips Rag & Rock in via Gramsci 13 a Riolo Terme (RA) a partire dalle ore 14. Per info: 054670205 (sede), Cell. 340-9292438 [email protected] (Myriam Massicci, coordinatore dei corsi). Vi aspettiamo più numerosi che mai!!! Ubi Bolognesi - Myriam Massicci, Clips Rag & Rock frogs FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR frogs quarantatre The Wall ovvero, come costruire muri ed essere felici Forse Roger Waters non aveva poi così ragione.... Riguardo al muro, intendo. Mettersi dall’altra parte del muro: e se fosse questo il segreto? Seguire la linea del costruirli, i muri, questa forse la politica vincente. Forse. Muri eretti: quello tra Israeliani e Palestinesi, tra Germania Est e Germania Ovest, tra la Cina e il resto del mondo. Muri auspicati: tra la Padania e il resto d’Italia, tra Italia e Unione Europea. E muri psicologici, forse i più pericolosi, sicuramente i più difficili da abbattere. Eppure... Circòndati di muri e sarai felice. Taglia fuori ciò che non vuoi vedere, eliminalo dalla tua vita, non sei costretto a farci i conti tutti i giorni. Una realtà diversa dalla tua non può che farti morire d’invidia o, in alternativa, farti sentire in colpa. Ebbene, basta con i sensi di colpa verso la gente che muore di fame, sfruttata e costretta a vivere ai margini della società; basta con l’invidia dilaniante nei confronti dei ricchi evasori con la villa a Porto Cervo. Puoi essere felice, nel tuo piccolo. E se hai capito questo, puoi capire anche perché un numero crescente di politici auspica un separatismo spinto agli eccessi. Una nazione circondata da muri, puoi farla sentire invincibile, puoi raccontarle qualsiasi favola, puoi perfino far credere ai suoi abitanti di essere felici, estranei alla crisi e a qualunque altro problema. Non è un caso, dunque, che nelle dittature (o nelle false democrazie), quelle che maggiormente costruiscono muri, si tenda a censurare innanzitutto ogni forma d’arte. Sono le prime ad essere aggredite, quelle maggiormente controllate, vietate e, quando sia possibile, manipolate. La musica, la pittura, il cinema possono abbatterli, i muri. Parlano a ciascuno di noi intimamente, vanno al di là delle barriere, diventano suoni e immagini di protesta, ti aprono gli occhi, ti costringono ad aprire gli occhi e ti scaraventano nella realtà. Con dolcezza, sempre con quel tocco di poesia: Utile dulce miscere? Anche. Pensiamo a Roger Waters: lui il suo muro l’ha abbattuto creando uno degli album più incredibili della storia della musica. Beatrice Laurita FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR 1-BEASTIE BOYS- no sleep till brooklyn (licensed to ILL-1986) Mi sembra doveroso cominciare questo mix-tape , omaggiando un gruppo innovativo, eclettico e fondamentale per gli anni ‘80 ‘90 ‘00. No sleep till brookly è uno slogan ancora in voga nella grande mela e in questo caso i casinari di turno (tre giovincelli chiamati “beastie boys”) interpretano a dovere il significato di questa canzone. Purtroppo tutti noi sappiamo che dopo la morte di Adam Yauch a.k.a. MCA, recentemente scomparso , nulla sarà mai più come prima, ci consoliamo sapendo perfettamente che i B.B. hanno ispirato tantissime band e il loro forte impegno nel sociale rimarrà per sempre. (MAESTRI) 7-MANO NEGRA-king kong five (Puta’s Fever -1989) Prima di diventare solista Manu Chao è stato la voce dei Mano Negra, gruppo francese molto conosciuto nell’underground, osannato dai giovani dei centri sociali di tutto il mondo, grazie ai loro messaggi politicizzati e sociali. Addirittura in quasi tutto il sud America, vengono considerati come una delle più grandi band di tutti i tempi, grazie ai loro testi reali e diretti, e questa canzone né un esempio. (GURU) 2- THE CRAMPS-Goo Goo Muck (Psychedelic Jungle-1981) Molto probabilmente i the Cramps sono stati la più importante band garage punk mai esistita e lo dimostrano proprio con questa bellissima canzone, il loro look era molto bizzarro un misto tra zombie punk Horror Rockabilly, i loro live erano veri e propri spettacoli indimenticabili, il palco era un tutt’uno di sudore, birra, sigarette e corpi bagnati, ma il loro “pezzo forte” era l’eccentrica chitarrista Poison Ivy una vera e propria bomba! Se è vero che a New York questa estate riaprirà i battenti il mitico cb&gb, loro ci suoneranno di sicuro, essendo stato il loro ritrovo per molti anni. (AUTENTICI) 8-SOUNDGARDEN-Live to rise (singolo, uscita dell’album prevista in autunno) Sono tornati. A 15 anni dal loro ultimo album, i Soundgarden hanno pubblicato un nuovo singolo da pochi giorni in onda sulle frequenze radio di tutto il mondo. Si chiama Live to Rise, ed è una ventata d’aria fresca per i fan di una delle band culto del rock anni ‘90. Un grande ritorno dopo lo scioglimento del ‘97. Anche loro in tour in Italia. Non potete mancare. (REDIVIVI) 3-LITFIBA –istanbul (Desaparecido -1985) Lasciamo stare elettromacumba, lasciamo stare regina di cuori, il mio corpo che cambia, insomma parliamo dei Litfiba in piena fase New Wave Italiana, parliamo dei Litfiba di Maroccolo e Aiazzi, del Primo Piero Pelù, con voce totalmente diversa da quella attuale, meno impostata, più libera, insomma sembra quasi un altro gruppo a confronto di quello che noi tutti conosciamo. Questa fantastica song, fa viaggiare con la mente, il parlato in arabo e il mistero di Istanbul ad inizio anni 80, sono la chiave di questo album, che io reputo uno degli album fondamentali del rock italiano. (NEW WAVE MEDITERRANEI) 9-RANCID- Ruby Soho (...And Out Come the Wolves -1995) Mi fa veramente effetto ascoltarla adesso, questa canzone mi riporta alla mia adolescenza, lo stesso album di Time bomb (singolo che ha riscosso più successo) anche loro saranno in Italia in tour dopo un’assenza di tanti anni dai palchi della penisola, se vi piace il punk rock e non avete ancora questo album vi consiglio vivamente l’acquisto,19 tracce da non perdere. (FONDAMENTALI) 4-BODY COUNT –hey Joe (born dead -1994) Coverissima super di una canzone famosissima del più grande chitarrista di tutti I tempi: Jimi Hendrix. Questa perla è stata la canzone che ha chiuso il festival più leggendario di tutti tempi Woodstock ‘69, niente male come finale! Questa “strana” versione viene interpretata magistralmente da un gruppo Gansta Hardcore Rap, capitanato dal maestro della West Cost ICE-T (SUPREMI) 10-Refused –New noise (The Shape of Punk to Come -1998) Finalmente un pezzo un po’ violento, molto innovativo per il 1998, gli svedesi Refused alternano riff di chitarra in puro stile hardcore con campionamenti techno devastanti, grandissimo gruppo, beato chi li ha visti a Milano a Giugno, non è facile beccarli in tour.. anzi direi che è quasi impossibile ed io ovviamente me li sono persi. (SORPENDENTI) 5-RAMONES- Sheena Is a Punk Rocker (rocket to Russia -1977) In qualsiasi mix-tape che si rispetti non possono mancare loro I grandissimi Ramones, che con 3 accordi ed il loro famoso slogan” Hey oh let’s go”, hanno cambiato (in meglio) le regole del primordiale Punk Rock ! quindi girate la manopola del volume in senso orario e godetevi questa divertente canzone, risultato? Non riuscirete a stare fermi. (ETERNI) 11-QUEEN-Bohemian Rhapsody (A Night at the Opera-1975) Chiedete a qualunque metallaro che si rispetti se ha mai visto la scena in macchina di “fusi di testa”..impossibile dimenticarla, anche perché grazie a questo film diventa la prima canzone nella storia a posizionarsi al numero 1 delle classifiche mondiali sia nel 1975 e nel 1992, in questa canzone non esiste un ritornello, ma riesce a passare dal cantato a cappella ,all’opera,dall’hard rock, alla ballata in poco più di 4 minuti, inserendoci anche un assolo di chitarra da brividi! Semplicemente geniale. (CAPOLAVORO) 6-THE POLICE –mosako tanga (Outlandos d´Amour-1978) Estratta dal primo album dei Police, con questa canzone ci polleggiamo un attimo, Sting e soci in quel periodo erano ancora dei “RUDE BOYS” e si divertivano ad ascoltare buon reggae alternato al punk di quei tempi, i giri di basso veramente notevoli che si amalgamano alla perfezione con la batteria ,rendono questo album un vero “cult “ apprezzato anche dal movimento dei “mods” molto in voga in Inghilterra in quel periodo. Non essendo questo un singolo classico di quell’album, rimane una canzone memorabile (SPERIMENTALI) 12-BANDABARDO’-BeppeAnna (iniziali bì-bì-1998) Li ascolteremo live proprio qui al Frogstock, questa divertente band genuina in perfetto stile folk-Rock, unisce diverse lingue e diverse culture, gente per bene, con i piedi ben fissati per terra, gente che esprime i veri significati della vita, gente che rende qualsiasi loro concerto una festa dove si balla, si canta e si comunica come se si vivesse in altri tempi, non ho niente altro da dire, a parte .. godeteveli ! (GENUINI) immagini e testi: MALVA frogs quarantasei FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR ARIETE BILANCIA TORO SCORPIONE GEMELLI SAGITTARIO CANCRO CAPRICORNO LEONE ACQUARIO VERGINE PESCI Sul vostro segno nel 2012 trafficano così tanti pianeti che servirà un semaforo per mettere ordine tra le vostre cose. Grandi trasformazioni ed un vento di novità vi attendono nella seconda parte dell’anno, compreso uno scrollone alla ruggine che copre il vostro cuore. Il grande rospo suggerisce: rispettate i limiti di velocità e tutto andrà per il meglio. Il trend è più positivo dell’anodo delle valvole di un Fender Hot Rod durante l’assolo di ‘Smoke on The Water’. Lavoro e amore a gonfie vele per la prima, seconda e terza decade, con esclusione dei nati col cambio automatico. Il grande rospo consiglia: scorte di kleenex per asciugare sudore e lacrime nei rari momenti di sconforto. Cari Gemelli, a voi servirebbe un orospoco retroattivo e si spera che abbiate approfittato dei favori astrali nella prima metà dell’anno. A novembre qualche occasione in amore, ma potrebbe essere solo un fuoco di paglia, occhio alla carica dell’estintore. Il grande rospo consiglia: braccino corto e portafoglio sigillato. Nel 2012 siete partiti con una carica degna di un panzer, carica che sta lentamente esaurendosi trasformandovi in una trottola che ballonzola sui suoi ultimi giri. Conservate le ultime forze per un paio di exploit amorosi che l’estate potrebbe regalarvi. Ovetto sbattuto e antidoti alla noia per superare autunno e inverno. La prima parte dell’anno vi ha visto spenti come una cassa Lombardi senza fusibili di un gruppo Death Metal neozelandese. E’ tempo di darci del gas ed ascoltare Mercurio e Sole che vi scossano da tempo. Obbligatorio non esagerare col proprio egocentrismo. Il grande rospo consiglia: nuovi amori in settembre, occhio alle conseguenze! Kekkulo! Prima sei mesi di Marte, poi Sole e Mercurio per regalarvi un anno, in teoria, sfavillante. La sfiga in trigono si è eclissata come Ringo Starr nel post Beatles, ma purtroppo è ancora viva e vegeta. Il grande rospo consiglia: non approfittate del vento in poppa e coprite la scollatura per evitare raffreddori. Bilancia decisamente sbilanciata verso la fortuna. L’estate vi regalerà una carica erotica da spegnere con una curetta di bromuro, per evitare l’irreparabile. Grattacapi e qualche fastidiosa situazione in autunno. Il grande rospo consiglia: Calma, calma, calma e occhio allo spread prima di trasferire capitali oltr’alpe. Avete passato la prima parte dell’anno in sala prove, preparandovi per la tournée estiva. Ora Marte e Saturno sono pronti a darvi man forte con energia e intelligenza. Occhio a non pennare troppo forte, si potrebbe rompere il Mi cantino e anche lo zebedeo del vicino. Venere vi aspetta al varco a fine anno con una sorpresina tutta Love Love ..... Quest’anno è iniziato col potenziometro del volume che gracchia. A forza di smanettare vi riesce di suonare, ma spesso combattete con ronzii e scricchiolii. Non perdetevi d’animo: un po’ di sana ambizione e d’energia vi doneranno un ultimo trimestre sfavillante. Il grande rospo consiglia: spray pulisci contatti. Fender o Gibson? Il 2012 vi riempirà la vita di interrogativi e vi obbligherà a numerose scelte. Una forte carica introspettiva vi guiderà verso la giusta strada. Opportunità nel lavoro e salute a fasi alterne saranno il leitmotiv dell’autunno. La vostra grande determinazione sarà fonte di fascino che colorerà la vostra sfera sentimentale. Un anno caratterizzato dalla vostra sfavillante fantasia che vi renderà gioiosi e sognatori. Un ottimo momento per lanciare la vostra produzione artistica, facendo attenzione a tenere sempre gli strumenti dell’anima perfettamente accordati. Il grande rospo consiglia: sex, drugs and rock ‘n’ roll, ma con moderazione. Ahi ahi..... Tanto vi ha regalato il primo semestre, tanto pagherete il secondo (se il primo non ha regalato nulla, tanto meglio per il secondo). Settembre e Ottobre vi peseranno addosso come uno Steinway gran coda, ma non vi perderete d’animo. Il grande rospo consiglia: il calore e la sincerità di un amico, meglio se dell’altro sesso. frogs quarantasette by Bigtoad’s Wizard frogs quarantotto FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR FR S G O 2 1 0 2 2 1 0 2 S G O FR