Composti Organometallici dei Metalli Alcalini Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare Igor Sikorsky Composti di Organolitio Ricordiamo che: C 2.5 Li 0.98 (Mg 1.31). Il loro impiego in sintesi è simile a quello dei reattivi di Grignard, anche se, di norma, sono molto più reattivi. Si preparano generalmente in solventi "inerti" (idrocarburi lineari o benzene) o in eteri. Questi ultimi, lentamente, possono venire attaccati dai litio derivati (metallazione): R O CH2 Li CH2 R H ROLi + CH2=CH2 + RH I composti organometallici di litio reagiscono rapidamente (e spesso violentemente) con ossigeno e con acqua. Unici tra i complessi organometallici dei metalli alcalini mostrano alcune proprietà tipiche dei composti covalenti, quali: elevata solubilità in idrocarburi o altri solventi non polari ed elevata volatilità. Generalmente sono composti liquidi o solidi con basso punto di fusione. Sintesi dei composti di organolitio Normalmente impiegati i metodi 1, 2, 3, 5, 6, 9: Et2O 20 °C 1 2 Li + CH3Br CH3Li + LiBr 2 2 Li + (CH3)2Hg 3 4 PhLi + (CH2= CH)4Sn 5 n-BuLi + PhX 6 n-BuLi + C5Me5H CH3Li + Hg 4 (CH2= CH)Li + Ph4Sn n-BuX + PhLi THF -78°C n-BuH + C5Me5Li Ph 9 n-BuLi + PhC CPh 1. Et2O 2. H+ Ph addizione cis C C n-Bu H Composti perlitiati si formano nella co-condensazione di vapor di Li con idrocarburi clorurati (Es: CLi4 da CCl4 e Li). Titolazione dei composti di organolitio I composti di organolitio sono normalmente manipolati in soluzione, sia che vengano preparati in lab. sia che siano comprati (oggi sono commercializzati prodotti con diversi gruppi R). Esistono diversi metodi volumetrici per la titolazione di queste soluzioni. Per semplice idrolisi della soluzione seguita da titolazione acido/base: RLi + H2O RH + LiOH LiOH + HX LiX + H2O Questo però non è un metodo affidabile! Soprattutto in presenza di O2 o in solventi eterei possono formarsi degli alcossidi di Li. La titolazione di questi ultimi suggerirebbe un contenuto in Li troppo alto. Un metodo più accurato, proposto da Gilman nel 1964, prevede doppia titolazione: mRH + nROH + (n+m)LiX mRLi + nROLi + (n+m)HX mRLi + nROLi + mBrCH2CH2Br mRBr + mC2H4 + mLiX + nROLi nROLi + nHX nROH + nLiX La concentrazione di RLi è data dalla differenza: (m +n) - n. Titolazione dei composti di organolitio reagenti auto-indicanti che permettono una titolazione diretta: CH2OH RLi CH2O - RH Li incolore 4-(idrossimetil)bifenile (JOC, 1983, 48, 2603) RLi - RH Li CH-O rosso-arancio HN N O RLi RLi R' - RH N OLi R' - RH incolore N-pivaloyl-o-toluidina (R’ = H) (JOC, 1989, 54, 509) OLi Li R' giallo-arancio Li R' = H, C6H5 Titolazione dei composti di organolitio tramite spettroscopia NMR 1H NMR: -1.0 ppm > RCH2Li > -1.3 ppm a) e b) COD = c) d) LiO H Li H Org. Lett. 2004, 6, 2567-2570 Struttura dei composti di organolitio Una notevole proprietà dei composti di organolitio è la loro tendenza a formare unità oligomeriche tanto in soluzione quanto allo stato solido. Esempio classico: metillitio (CH3Li)4 Allo stato solido i cristalli di metillitio sono descrivibili come un impaccamento cubico di 9 unità (CH3Li)4 . In ogni sotto unità i quattro atomi di litio occupano i vertici di un tetraedro, le cui facce triangolari sono "cappate" da un gruppo metilico ciascuna. Questo tipo di disposizione (eterocubano) si incontra molto spesso per strutture del tipo (AB)4. Struttura dei composti di organolitio Il grado di associazione dei composti di organolitio (RLi) dipende fortemente dalla natura del solvente e dal gruppo R. R CH3 n-C4H9 t-C4H9 C6H5 CH2C6H5 C3H5 Solvente THF, Et2O TMEDA Cy Et2O Idrocarburi THF THF, Et2O THF, Et2O Et2O THF Aggregazione tetramero monomero (dimero) esamero Tetramero tetramero monomero dimero monomero strutt. a colonna dimero THF = tetraidrofurano; TMEDA = Me2NCH2CH2NMe2 ; Cy = cicloesano La presenza di oligomeri (LiR)n in soluzione può essere studiata tramite studi osmometrici e crioscopici o attraverso spettroscopia 6Li-NMR (o 7Li-NMR) o EPR. Studio NMR dei composti di organolitio Attraverso studi NMR in soluzione, T.L. Brown (1970) e G. Fraenkel (1984) hanno dimostrato come in soluzione i composti di organolitio in realtà esistano sotto forma di miscele all'equilibrio molto complicate (esattamente come i reattivi di Grignard). I processi dinamici di equilibrio comportano sia fluttuazione di legami intramolecolari: etc così come scambi intermolecolari: (RLi)4 2 (RLi)2 R3R'Li4 (RLi)2(R'Li)2 (R'Li)4 2 (R'Li)2 2(RR'Li)2 RR'3Li4 Struttura e Legami La tendenza dei composti di organolitio ad associarsi sia in soluzione che allo stato solido è dovuta alla presenza, in una singola molecola LiR, di un numero limitato di elettroni di valenza, non sufficenti a saturare tutti gli orbitali di valenza del litio formando legami a due elettroni - due centri (2e 2c). Nella forma aggregata questa carenza elettronica è compensata dalla formazione di legami multicentrici: Proprietà direzionali degli orbitali di valenza del Li (4 per atomo di Li, ibridizzati sp3): 1 x assiale (stessa direttrice dell'asse ternario di simmetria del tetraedro) 3 x equatoriali (diretti perpendicolarmente rispetto alle facce dei triangoli) Insieme di orbitali che viene generato da tre orbitali ibridi Li (sp3) che hanno origine negli angoli del triangolo Li3. Struttura e Legami Dall'interazione dell'insieme di orbitali (a) originati tangenzialmente al triangolo Li3 con un orbitale ibrido C (sp3) viene generato un orbitale molecolare legante a quattro centri. Questo OM-4c è legante sia rispetto a Li–C che Li–Li. Diagramma degli orbitali molecolari (OM) per uno dei quattro legami a 2e 4c in (RLi)4. Struttura e Legami La differenza di elettronegatività tra Li e C fa si che il doppietto elettronico del legame 2e 4c sia localizzato piuttosto sull'atomo di carbonio che su quelli di Li. La polarità del legame Li+–C- può essere dimostrata sperimentalmente: spettroscopia NMR. Il grado di carattere ionico piuttosto che covalente del legame Li+–C- rimane tuttavia fonte di grossa discussione in letteratura: carattere significativo covalente: Lipscomb (1980) Ahlrichs (1984) carattere fondamentalmente ionico: Stretwieser (1976) review: Raguè Schleyer (1988) Due possibili contributi. 1) Coppia elettronica legante tra gli orbitali di legame dei frammenti C-C e Li-Li con carattere covalente 2) Interazioni polari tra gli orbitali antileganti C-C e Li-Li Struttura e Legami Gli orbitali Li(sp3) che rimangono liberi in una molecola isolata di (LiCH3)4 sono impiegati nell'impaccamento cristallino in interazioni con i gruppi metilici di un unità (LiCH3)4 vicina o coordinano gruppi -donatori (molecole di solvente, basi di Lewis) in soluzione. Esempio: fenillitio Ph Et2O: Li Ph Et2O: Li PhLi Li :OEt2 Li :OEt2 Ph N N Li LI N N Ph Eterato tetramerico dimerico se cristallizzato con TMEDA Struttura e Legami Un tipo di associazione completamente diverso si ha per quei composti di organolitio per i quali il legante carbanionico è caratterizzato da un sistema delocalizzato: Invece di sopperire alla deficienza di elettroni 120° Li OEt2 Ph attraverso la formazioni di cluster di atomi di Li, si ha l'interazione di atomi Li+ parzialmente solvatati con gli elettroni del sistema del carbanione. Ph Et2O Li Ph Interazione a carattere ionico. Ph Li Ph Anione litiocene Angew. Chem. Eng. Ed. 1994 33, 1744 Li Ph4P Ph OEt2 Reazioni dei Composti di Organolitio Organolitio: “super-reattivi di Grignard” A partire dagli anni ‘30 gli studi condotti sui litio-alchili ed -arili (lavori indipendenti di Ziegler e Wittig in Germania, di Gilman negli Stati Uniti) hanno mostrato che questi composti sottostanno a tutte le reazioni tipiche dei reattivi di Grignard, più rapidamente di questi ultimi. Esempio: alchilazione o arilazione RnM n/2 R2Mg -n/2 MgX2 MXn n RLi RnM -n LiX a b Perché la reazione a dovrebbe essere favorita rispetto alla b? Altro vantaggio: maggior solubilità in idrocarburi. Bun3AlOEt2 3 BunMgBr in etere b AlCl3 3 BunLi in esano a Bun3Al Reattività relative degli organolitio rispetto agli organomagnesio fenillitio > fenilmagnesio-bromuro Regole “empiriche” di Gilman per la reattività del legame M–C in tipiche reazioni di addizione a composti carbonilici: • i composti organometallici dei gruppi 1, 2 e parte del 13 aumentano la loro reattività all’aumentare del numero atomico; • i composti organometallici dei gruppi 3, 11 e 12 generalmente sono meno reattivi all’aumentare del numero atomico; • generalmente la reattività dei composti organometallici diminuisce da sinistra a destra della tavola periodica (valida per i gruppi 1,2 e 13: Li > Be > B; Na > Mg > Al) La natura del legante alchilico sul metallo può influenzare notevolmente la reattività del legame M–C: n-butillitio > fenillitio Natura del legame metallo–carbonio R R R 3 M eterolisi R M A B SET R A B 1 M R A B M 2 omolisi R M B A A B 4 2 2M Oltre alla rottura omolitica o eterolitica, R–M può donare un elettrone (SET) ad un substrato accettore A=B per formare una coppia ionica 1. Il collasso di questa coppia ionica porta alla formazione del prodotto finale 2, benché in certe condizioni sia possibile che il radicale o il radicalanione sfuggano dalla gabbia del solvente e portino alla formazione di 3 o 4. Tutte queste strade possono essere operative per un determinato composto organometallico a seconda delle condizioni sperimentali e del substrato A=B. Metallazioni e reazioni successive R Li + R' H R H + R' Li Gilman (USA) e Wittig (Germania) hanno scoperto in maniera indipendente la facile litiazione di legami polari C–H ibridizzati sp2 o sp3 in soluzioni eteree a bassa temperatura. Esempi: Metallazioni e reazioni successive R Li + R' H R H + R' Li Gilman (USA) e Wittig (Germania) hanno scoperto in maniera indipendente la facile litiazione di legami polari C–H ibridizzati sp2 o sp3 in soluzioni eteree a bassa temperatura. Esempi: 2 Metallazioni e reazioni successive R Li + R' H R H + R' Li Sono reazioni di equilibrio! La reazione è spostata verso destra se R’–H è più acido di n-C4H9Li + C6H6 R–H. n-C4H10 + C6H5Li Questa reazione è lentissima!!! Lo scambio Li/H diviene tuttavia rapido se viene aggiunto all’ambiente di reazione un donatore (base) come la TMEDA o il t-butossido (t-BuO-). Perché? Per lo stesso motivo la velocità di metallazione da parte del benzillitio (PhCH2Li) è 104 volte superiore a quella del metillitio (CH3Li). N.B. CH3 è una base più forte rispetto a PhCH2! Metallazione di alogenuri vicinali e formazione di carbeni (o meglio “carbenoidi”) R Cl C H H R Cl n-BuLi C - n-BuH H Li - LiCl R C: H Spesso non vi è una prova sperimentale della effettiva presenza di una specie carbenica libera in questo tipo di reazioni, motivo per il quale spesso ci si riferisce agli -alogenoalchillitio come a dei composti “carbenoidi”. Esempi: Metallazione di alogenuri aromatici e formazione di “arini” Esempi: Metallazione di alogenuri aromatici e formazione di “arini” Esempi: Tentativo di sintesi di o-dilitiobenzene a partire dal o-dibromobenzene: Li + 2 Li - LiBr Br Br Br Li + BuLi - LiBr Li - LiBr Scambio litio-alogeno R-Li R'-X + R-X R'-Li + Se lo scambio di H per Li non viola le aspettative basate sulla polarità dei rispettivi legami, apparentemente questo non è valido per gli alogeni: H 2.2 < C 2.5 Br 2.8 < Eppure studi contemporanei di Wittig e Gilman nel 1938 hanno dimostrato come trattando l’obromoanisolo con n-butillitio in etere, invece della litiazione aspettata in orto rispetto al metossile (freccia) si ha uno scambio Li-Br. OMe OMe + Br H + R1 Prn + CH2 Li H Li R1 R2 R2 R1, R2 = H (Gilman) R1 = MeO; R2 = Br (Wittig) Questo scambio procede più rapido per ioduri organici e più lento per cloruri. Studi meccanicistici hanno mostrato come questa reazione avvenga sotto controllo cinetico per precedere un scambio (o accoppiamento) litio-alchile determinato dalla termodinamica Scambio litio-alogeno Illustrativa di questi due processi è la reazione tra n-butillitio e iodobenzene: Lo scambio tra iodio e litio avviene rapidamente in etere anche a basse temperature per produrre fenillitio, che può essere intrappolato da CO2, ma in un tempo più lento e a 25 C si ha un accoppiamento che porta a n-butilbenzene. Scambio litio-alogeno Un possibile meccanismo prevede la formazione di un complesso-ate (1): Ar X R Li Li Ar X R Li 1 complesso "ate" Ar X R - LiX Ar R Ar R Complesso “ate” : Se per reazione tra un acido di Lewis e una base di Lewis ottengo un anione il cui atomo centrale possiede una valenza più alta del normale, il sale che si forma prende il nome di complesso “ate” Esempio: PhLi + Ph3B Ph4B Li Scambio litio-alogeno Esempi di applicazioni alla sintesi organica: Scambio selettivo di un alogeno: Formazione del 3-piridillitio (senza avere addizione di RLi al doppio legame C=N): Scambio litio-alogeno Esempi di applicazioni alla sintesi organica: Alternativa alla formazione di Grignard con alogenuri arilici: Generazione di intermedi che portano a riarrangiamenti carbanionici: Georg Wittig ed il fenillitio: generazione di intermedi carbanionici altamente reattivi. R' R C O-Li+ Me3N-CH2 LiX E = OR' H Li R C E Me4N+ - PhH Li R-CH2E - PhH Ph3P-CH3 - PhH Ph3P-CH2 E = OR' oX H R Ph3P = CH2 Li X C: H PhX - PhH -LiX R2CO Reazione di W ittig Ph3P = O + R2C = CH2 Addizione a legami multipli (Carbolitiazione) La reattività dei composti di organolitio nel dare addizione ai legami multipli è intermedia tra quella dei reattivi di Grignard e quella dei composti di organoboro: RMgX < RLi < R3B (R3Al) In condizioni blande i composti di organolitio addizionano solo a dieni coniugati e a derivati dello stirene. Fin dal 1957 è nota la polimerizzazione dell'isoprene catalizzata da composti di alchillitio: H3C H2C CH2 CH EtLi pentano H3C CH CH2 CH2 n La gomma sintetica che si ottiene riproduce il prodotto naturale in molti suoi aspetti: questa è stata la prima applicazione su larga scala di composti di organolitio. N.B. se vengono usati solventi eterei si ottengono anche i sottoprodotti, non voluti, di addizione trans- 1,4, -3,4 e -1,2. Oligomerizzazioni e polimerizzazioni catalizzate da metalli alcalini Nel 1910 Harries scoprì la polimerizzazione del butadiene catalizzata da sodio metallico: + 22 Na CH2 CH2 2 Na butadiene CH CH CH CH H2C H2 C CH2 CH CH CH2 n Ziegler a partire dagli anni '30 ha iniziato uno studio sistematico della reattività dei composti di alchillitio con doppi legami: Ph2C CH2 Ph2C = CH2 n CH2 = CH2 RLi R CH2CH2 n Li Li R N.B.: L'osservazione che una ripetuta carbolitiazione portava ad una oligomerizzazione dell'etilene ha portato Ziegler ad investigare l'azione degli alchili di alluminio in queste reazioni ed in seguito all'inaspettata scoperta della polimerizzazione a bassa temperatura dell'etilene. Carbolitiazioni intramolecolari La carbolitiazione di legami multipli C–C può anche procedere intramolecolarmente: C C Br Li C n-BuLi - n-BuBr C Li Addizioni di R–Li a legami multipli C–N L'addizione di composti di organolitio a nitrili costituisce un metodo versatile per la preparazione dei chetoni: R C N R'Li R R idrolisi C NLi R' C NH R idrolisi C O R' R' Il sale di chetimmina che si forma in genere non reagisce con il composto di alchilitio: alcol terziari o ammine alchiliche terziarie non sono sotto prodotti della reazione. Se l'idrolisi del sale viene codotta con R cautela, quando R e R' = arili, è possibile isolare la chetimina. C NH R' Il PhLi reagisce rapidamente con immine aromatiche per dare il prodotto di addizione 1,2, a differenza dei reattivi di Grignard che reagiscono solo ad alte temperature e per dare addizione 1,4: Ph Ph H 1. PhLi C N Ph C N 2. H O 2 Ph Ph Ph Ph Ph Ph Ph PhMgBr C N Ph Ph Ph MgBr C N Ph H2O Ph H C N Ph Addizioni di R–Li a legami multipli C–N L'alchilazione di composti azotati eterociclici con litio-alchili (alchilazione di Ziegler) porta alla formazione di piridine 2-sostituite: RLi R - LiH N N N H Li R O2 - H2O H2O R N H H In modo simile, la piridina e altri eterocicli aromatici possono essere ammidati con ammidi di metalli alcalini in un processo chiamato reazione di Chichibabin: NH2N 100-200 °C N NH Addizioni di R–Li a legami multipli C–O Le reazioni di addizione dei composti di organolitio a legami multipli C–O mostrano forti analogie con quelle dei reattivi di Grignard. Spesso sono però più selettive per i primi: ad esempio composti tipo C=C–COCH3 o C=C–COOC2H5 se trattati con alchillitio danno solo addizioni 1,2. Possono dare addizioni 1,4 se le reazioni sono condotte in presenza di HMPA (esametil fosforammide). Il trattamento di sali di litio di acidi carbossilici con composti di alchillitio porta alla formazione di chetoni in buone rese: La reazione di addizione di alchil o arillitio alla dimetilformammide (DMF) porta invece ad aldeidi: O RLi + H NMe2 OLi R C NMe2 H H3O+ O R C + H2NMe2+ H Addizioni di R–Li a legami multipli C–O Mentre le reazioni dei composti di organolitio con monossido di carbonio libero non sono specifiche e sono di scarsa utilità pratica, l'addizione di RLi a gruppi carbonilici coordinati a metalli di transizione rivestono una notevole importanza sia dal punto di vista teorico che pratico. Proprio grazie a questa reazione Fischer, nel 1964, fu in grado di riconoscere il primo carbene legato ad un metallo di transizione: CO OC CO M OC CO CO CO RLi OC CO MeI M CO Et2O OC C R O Li CO OC CO M OC CO C R OCH3 Reazioni con gli alogenuri metallici del "main-group" Reazioni di metatesi del tipo: RLi + MX MR + LiX Sono già state viste come metodo sintetico (punto 4 - ch 3-4) per la preparazione dei complessi organometallici del "main-group". Data la loro vasta applicabilità queste possono essere considerate tra le reazioni più frequentemente utilizzate in chimica organometallica. Per gli alogenuri dei metalli ad alta valenza la reazione procede in diversi passaggi successivi che non sempre sono controllati e portano alla formazione di miscele di prodotti. In alcuni casi l'addizione di un eccesso di alchillitio porta alla formazione dei già citati complessi "ate". Esempi: RnM + n LiX Me3Sb, Ph4Sn RLi + MXn RMXn-1 + LiX RLi + R'MXn-1 RR'MXn-2 + LiX RMgCl, MeSnCl3 Ph(Me)SnCl2 RLi + RnM (Rn+1M)- + Li+ n RLi + MXn [Ph4B]- Li+ "ate-complex" Reazioni con gli alogenuri dei metalli di transizione Nel caso dei metalli di transizione che, rispetto agli elementi del "main-group", mostrano una varietà di tipi di legame a substrati organici maggiormente differenziata, le reazioni di metatesi sono spesso seguite da eliminazione: (5-C5H5)Mo(CO)3Cl + LiC3H5 - LiCl (5-C5H5)Mo(CO)3(1-C3H5) - CO riarrangiamento s/p (5-C5H5)Mo(CO)2(3-C3H5) L'alchilazione intermedia di un complesso di titanio permette di condurre reazioni di addizione di carbanioni a gruppi carbonilici con alta chemo- e stereo-selettività. (Reetz, Seebach 1980). ClTi(OCHMe2)3 CH3Li - LiCl O Ph O H + Ph 1.CH3Ti(OCHMe2)3 CH3 2. H+ HO CH3 Ph H > 99 % + HO CH3 Ph CH3 < 1% Reazioni con gli alogenuri dei metalli di transizione Come esempio di reazione stereoselettiva possiamo citare la reazione di (CH3)TiCl3 con TiCl4 alcossialdeidi: CH3Li - LiCl Ph H3C H H O Ph H 3C H CH3TiCl3 CH2Cl2 / - 78 ° O CH3 Cl Ti O H Ph O Cl Cl Ph O H3C OH H H CH3 92 OH O + : H3C H H CH3 8 A differenza dei titanio alcossidi, (CH3)TiCl3 si comporta come un acido di Lewis. Durante il corso di questa reazione è presumibile che si formi un complesso chelato ottaedrico che trasferisce il gruppo metile inter- o intra-molecolarmente al lato meno impedito dell'aldeide coordinata. Composti organometallici dei metalli alcalini più pesanti Paragonati all'importanza che rivestono gli organolitio in quasi tutti i campi della chimica organometallica, i composti organometallici dei metalli alcalini più pesanti, con l'eccezione di alcuni Na complessi quali il NaCp, , rivestono un ruolo limitato. Per la sintesi di questi complessi sono normalmente impiegati i metodi 1, 2, e 6: 1 2 6 2 Na + n-C5H11Cl n-C5H11Na + NaCl 2 K + (CH2 = CHCH2)2Hg Na + C5H6 THF 2 CH2 = CHCH2K + Hg C5H5Na + 1/2 H2 (NaCp) Struttura e proprietà dei composti organometallici dei metalli alcalini più pesanti Il carattere ionico del legame metallo-carbonio aumenta nell'ordine Li Cs. Mentre NaCH3 presenta caratteristiche molto simili a LiCH3, KCH3 è meglio descritto come un reticolo ionico (ioni CH3- in un intorno prismatico trigonale di 6 K+, ed ogni ione K+ circondato da un ottaedro formato da 6 CH3-). M M M M CH3 M CH3- M CH3 H 3C CH3 M H3C CH3 CH3 K 138° K M+ K K Struttura e proprietà dei composti organometallici dei metalli alcalini più pesanti I composti organometallici dei metalli alcalini più pesanti sono estremamente reattivi e lentamente riescono a metallare anche gli idrocarburi saturi (nei quali sono insolubili). La solubilità in altri liquidi di solito è accompagnata dall'attacco del solvente. L'alta reattività è causata dal pronunciato carattere carbanionico. Gli eteri vengono lentamente metallati in posizione , con successiva eliminazione di alcossido: O C2H5 CH3CH2OCH2CH3 + KC4H9 C4H10 + K HC CH3 KOC2H5 + H2C = CH2 Struttura e proprietà dei composti organometallici dei metalli alcalini più pesanti La stabilità di questi complessi è limitata anche da reazioni di "autometallazione" (self-metallation): 2 C2H5Na C2H4Na2 + C2H6 ... e dalla -eliminazione di idruro: C2H5Na NaH + C2H4 I prodotti sono più stabili se il rispettivo carbanione è stabilizzato per risonanza, i.e. se la carica negativa è effettivamente delocalizzata: Ph Na o Ph C Ph K Composti di addizione dei metalli alcalini La formazione dei composti organometallici di cui abbiamo parlato finora comporta la rottura di un legame nel prodotto organico di partenza. Esiste una seconda classe di derivati organometallici che si forma per tranfer di un elettrone da un metallo alcalino al suo partner organico, senza che questo comporti la rottura di legami: M + ArH M + ArH 2 M + ArH2- 2 M + ArH Si ottengono in questo modo radical anioni, ArH , paramagnetici e dianioni, ArH2- diamagnetici nella maggior parte dei casi. Esempio importante: Na+ È un agente riducente auto indicante che opera in fase omogenea (solubile in THF,DME etc.) [E1/2 (C10H80/-1) = -2.5 V rispetto ad un elettrodo a calomelano]: (n-BuO)4Ti + 2Na+ C10H8 THF (n-BuO)2Ti(THF)2 + 2C10H8 + 2n-BuONa Composti di addizione dei metalli alcalini Composti di questo tipo possono essere isolati in forma cristallina. Il complesso [Li(TMEDA)]2C10H8 può essere considerato come un complesso arenico di un elemento del main-group: N N Li 3 1 2 d (Li-C1) = 266 pm d (Li-C 2) = 233 pm d (Li-C 3) = 226 pm Li N N Il radicale anione, oltre ad essere auto-indicante, è un povero nucleofilo: questo vuol dire che darà poche reazioni collaterali. Spettroscopia EPR: nei complessi di addizione dei metalli alcalini un elettrone spaiato occupa il LUMO della molecola neutra ArH. Lo spettro EPR di ArH˙¯ fornisce informazioni importanti sulla composizione degli orbitali di frontiera HOMO e LUMO. Composti di addizione dei metalli alcalini In presenza di un donatore di elettroni il composto di addizione evolve a dare altri prodotti. La famosa riduzione di Birch di anelli aromatici consiste in una sequenza di transfer elettronico (ET) e OMe OMe OMe protonazione: H + NH3 ET M H MNH M / NH3 2 OMe H H ET M / NH3 OMe H H + NH3 M H - MNH2 H Per molti substrati l’ammoniaca non è abbastanza acida da fornire protoni: in tali casi si può aggiungere un agente protonante quale un alcol. In assenza dell’alcol si ottengono prodotti di dimerizzazione. Composti di addizione dei metalli alcalini Il transfer elettronico a sistemi ciclici coniugati ha spesso delle conseguenze strutturali: K 2 C8H8 2 C8H8 C8H8 + C8H82- K+ 2- non-planare 4n elettroni antiaromatico planare (4n + 1) elettroni planare (4n + 2) elettroni aromatico Mentre i radical anioni dei sistemi ciclici coniugati rimangono solitamente monomeri, i radical anioni dei substrati aciclici tendono a dimerizzare o ad iniziare polimerizzazioni. Nel caso del difenilacetilene questa tendenza viene sfruttata per la sintesi di composti eterociclici a 5-membri contenenti B, Si, Sn, As e Sb come eteroatomi. Ph Ph Li - Li + Ph Ph Ph 2x Ph Ph 2- successiva Ph metallazione Reazione dei composti di organolitio con gli alcossidi dei metalli alcalini: formazione di “superbasi” (LSB = Lochmann-Schlosser Superbase) Gli alcossidi di litio e i composti di organolitio formano degli addotti le cui reattività somigliano molto a quelle degli R-Li di partenza. D’altro canto gli alcossidi dei metalli alcalini più pesanti danno scambio metallico con gli organolitio: si formano dei sistemi a reattività così alta da meritare il nome di “superbasi”. Reviews: M. Schlosser, Pure Appl.Chem. 1988, 60, 1627. M. Schlosser, Mod. Synth. Methods 1992, 6, 227. L. Lochmann, Eur. J.Inorg. Chem. 2000, 1115. Formazione e proprietà di addotti [R1Li·R2OLi]x : Reazione dei composti di organolitio con gli alcossidi dei metalli alcalini: formazione di “superbasi” La reattività degli addotti [R1Li·R2OLi]x è poco diversa da quella del R-Li di partenza: la velocità di addizione del BuLi al 1,1-difeniletilene varia poco se la reazione viene effettuata in presenza o in assenza di litio alcossidi. BuLi + L’aggiunta di alcossidi di metalli alcalini più pesanti invece causa un' accelerazione della reattività degli organolitio di un fattore superiore a 106. Reazione dei composti di organolitio con gli alcossidi dei metalli alcalini: formazione di “superbasi” Nel caso dei metalli alcalini superiori, l’addotto che si forma inizialmente dà luogo ad uno scambio litio-metallo alcalino: Questo scambio è esemplificato dalle seguenti reazioni: Questo scambio non avviene solo in idrocarburi, dai quali il prodotto di reazione precipita, ma anche in mezzi nei quali il prodotto resta in soluzione (verifiche spettroscopiche: NMR e EPR). Reazione dei composti di organolitio con gli alcossidi dei metalli alcalini: formazione di “superbasi” Metodi preparativi: due soluzioni idrocarburiche, una del composto di organolitio e una dell’alcossido alcalino (entrambe ca. 1 M), vengono mescolate sotto agitazione a temperatura ambiente; in pochi minuti il prodotto insolubile si separa e può essere raccolto per filtrazione. Possibile meccanismo di scambio: (calcoli ab initio) Reazione dei composti di organolitio con gli alcossidi dei metalli alcalini: formazione di “superbasi” Alcuni esempi di reazioni: 1. metallazione (scambio idrogeno-metallo): 2. addizione a doppi legami: 3. accoppiamento di tipo Wurtz con alogenuri organici (anche con alogenuri non attivati quali BuBr): 4. iniziazione di polimerizzazioni anioniche: Reazione dei composti di organolitio con gli alcossidi dei metalli alcalini: formazione di “superbasi” Meccanismo di reazione con substrati organici: Reazione di metallazione di un idrocarburo R3H: L’isolamento di derivati dei metalli alcalini più pesanti tra i prodotti finali di reazione, così come la reale partecipazione degli alcossidi alla reazione, sembrano favorire i cammini A e B.