Sanna-Randaccio Lezione n. 12 Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale Commercio dovuto al vantaggio comparato (commercio inter-industriale) e commercio dovuto alla presenza di economie di scala (commercio intra-industriale) Commercio intra-industriale • problemi statistici • commercio periodico • commercio di frontiera • commercio in prodotti differenziati Differenziazione verticale e orizzontale Modelli • Modello di concorrenza monopolistica (differenziazione orizzontale del prodotto) con amore per la varietà • Modello di oligopolio con prodotto omogeneo (reciprocal dumping) Letture richieste: • Krugman e Obsfeld Economia Internazionale (2003) Capitolo 6 (6.1-6.4) • Gandolfo (1998) Capitolo 13 (in particolare 13.3.2) Commercio inter-industriale Scambio di prodotti di industrie distinte Commercio intra-industriale Simultanea importazione e esportazione di prodotti appartenenti alla stessa industria. Per misurare in commercio intra-industriale si considerano i beni che appartengono ad una stessa categoria merceologica (classe SITC (Standard Industrial Trade Classification)) Differenziazione verticale Si riferisce a prodotti che differiscono soltanto per la qualità (ad esempio abiti di lana in tutto identici salvo che per la diversa qualità della lana) Differenziazione orizzontale Si riferisce a prodotti di qualità simile che differiscono per le caratteristiche, reali o presunte (ad esempio abiti di lana della stessa qualità ma di tinta, modello etc. diversi) Concorrenza monopolistica e commercio internazionale Caratteristiche comuni a diversi modelli Amore per la varietà Bisogna spiegare perché i consumatori domandano beni differenziati. I consumatori apprezzano la varietà in quanto tale. Le preferenze individuali sono espresse dalla seguente funzione di utilità: n U = ∑ v (q i ) i =1 i= i-esima varietà del prodotto differenziato con v′>0 e v′′<0 Il livello di soddisfazione aumenta, a parità di spesa complessiva, all’aumentare del numero di varietà consumate di un dato bene. Conseguenza: ogni consumatore domanda tutte le varietà esistenti di un bene differenziato. Economie di scala interne all’impresa C i ( X i ) = F + cX i il costo unitario di produzione diminuisce al crescere del volume della produzione corrente dell’impresa (il che implica modelli di concorrenza imperfetta). 1) Equilibrio dell’impresa in concorrenza imperfetta • Massimizzazione del profitto in concorrenza imperfetta • Relazione tra prezzo e ricavo marginale • Equilibrio di un monopolista se le economie di scala sono dovute alla presenza di un costo fisso 2) Modello di concorrenza monopolistica in economia chiusa • Equazione di domanda per la singola impresa • Variabili endogene: n e P • Curva CC (relazione tra AC e n) • Curva PP (relazione tra P e n) • Condizione di profitto nullo (in equilibrio di LP P=AC) Massimizzazione del profitto π = R( X ) − C ( X ) La condizione di primo ordine richiede che dπ =0 dX quindi dR( X ) dC ( X ) − =0 dX dX MRx − MC x = 0 Se perfetta concorrenza p = p MRx = quindi dR( X ) =p dX Se concorrenza imperfetta p = p(X ) MRx = R = pX d dp p( X ) X = p + X dX dX quindi X d = A − Bp domanda in forma diretta A 1 − X B B domanda in forma inversa p= MRx = p + dp 1 A 2 X = p− X = − X dX B B B quindi MRx ( X ) < p( X ) e dunque nel punto di equilibrio p > MCx Equazione di domanda per un’ impresa che opera in concorrenza monopolistica 1 X d = S − b( P − P ) n X = S − Sb( P − P ) n se P = P abbiamo che X = S n se P < P abbiamo che X > S n se P > P abbiamo che X < S n S X = ( + SbP ) − SbP n P =( 1 1 + P) − X nb Sb domanda in forma diretta domanda in forma inversa Equilibrio dell’industria (caso simmetrico) Dobbiamo determinare p e n Descriviamo l’ industria tramite due equazioni • CC (relazione tra AC e n) • PP (relazione tra P e n) Curva CC (relazione tra AC e n) C i ( X i ) = F + cX i consideriamo l’impresa tipo (caso simmetrico) AC = F +c X dato che X = AC = c + F n S S abbiamo che n Equazione della curva CC Curva PP (relazione tra P e n) P =( 1 1 + P) − X nb Sb MR = P + domanda in forma inversa dP 1 X =P− X dX Sb Condizione di massimizzazione del profitto MR = MC quindi P− 1 X =c Sb da cui abbiamo che P = c+ 1 S X dato che X = abbiamo che Sb n P=c+ 1 nb Equazione della curva PP Equilibrio dell’industria in concorrenza monopolistica Assumiamo imprese simmetriche. Dobbiamo trovare i valori di equilibrio di n e P 1 nb Equazione della curva PP F n+c S Equazione della curva CC • P=c+ • AC = • Condizione di profitto nullo P=AC Quindi i valori di equilibrio di n e P sono determinati dall’intersezione tra le due curve Equilibrio dell’industria richiede che c+ 1 F =c+ n nb S da cui otteniamo che n= S Fb n2 = S Fb e quindi Effetto di un aumento della dimensione del mercato (aumento di S) Se S′ > S 1 nb Equazione della curva PP F n+c S Equazione della curva CC • P=c+ • AC = la CC si sposta verso il basso ruotando in senso orario (la PP non varia) Effetti: n: aumenta la varietà dei beni disponibili per i consumatori e questo provoca un aumento del benessere dei consumatori dato che i loro gusti sono caratterizzati da amore per la varietà. P: diminuisce il prezzo a cui viene venduta ciascuna varietà del bene. Dato che P=AC questo implica che ogni impresa aumenta il livello di produzione (e quindi produce ad un costo unitario più basso). Ogni impresa sfrutta maggiormente le economie di scala. Aumenta l’efficienza nella produzione. Effetto del commercio internazionale Esempio tratto da Krugman e Internazionale (2003) Capitolo 6 HOME (Paese A ) FOREIGN (Paese B) b=1/30.000 F=$ 750.000.000 c=$ 5.000 Obsfeld Economia S=900.000 vendite annue di auto S*=1.600.000 Equilibrio in autarchia HOME n= S 900.000* 30.000 = =6 Fb 750.000.000 1 P=5000+ * 30.000 =$10.000 6 X = S 900.000 = = 150.000 n 6 FOREIGN n* = S * 1.600.000 * 30.000 = =8 Fb 750.000.000 1 P*=5000+ * 30.000 =$8.750 8 X = S * 1.600.000 = = 200.000 n* 8 Liberalizzazione degli scambi internazionali Equilibrio nel mercato integrato Sˆ = S + S* = 2.500.000 nˆ = Sˆ =10 Fb 1 P̂ = =5000+ * 30.000 =$8.000 10 Sˆ 2.500.000 ˆ X = = = 250.000 nˆ 10 Cosa spiega il modello • Poiché ogni varietà è prodotta solo su un mercato (a causa della presenza di economie di scala) e i consumatori sono caratterizzati da amore per la varietà (e quindi consumano tutti i diversi tipi del bene) vi è contemporanea esportazione ed importazione dei prodotti di questa industria. • Il volume del commercio internazionale è determinato ma non la composizione (ossia quali varietà sono prodotte all’interno e quali all’estero). Fattori casuali determinano la composizione del commercio intra-industriale. Effetti • I consumatori hanno a disposizione un numero maggiore di varietà (dato che consumano varietà prodotte sia sul mercato interno che varietà prodotte all’estero). n indica il numero di varietà del bene differenziato dato che ogni impresa produce una varietà diversa. • I consumatori acquistano ogni varietà ad un prezzo più basso. Aumenta il numero di imprese tra loro in concorrenza e quindi diminuisce il prezzo. Effetti procompetitivi del commercio internazionale. • Ogni impresa produce un volume maggiore di output e quindi l’apertura al commercio internazionale permette alle imprese di sfruttare maggiormente le economie di scala. • Alcune imprese in ogni paese escono dal mercato ma le risorse sono assorbite dalle imprese che si espandono e che operano nella stessa industria. Le diverse varietà sono prodotte con la stessa intensità fattoriale. Gli effetti sulle remunerazioni dei fattori sono più contenuti dato che le risorse non si spostano da un settore all’altro (come nel caso del commercio inter-industriale) ma all’interno dello stesso settore. È quindi più facile che il commercio tra paesi sviluppati abbia effetti redistributivi limitati.