LA MEDICINA BIOLOGICA RUBRICA A CURA DELLA PROF.SSA MARIA CORGNA APRILE - GIUGNO 2007 P.N.E.I. WORLD Cari Amici, proseguiamo con la rubrica P.N.E.I. WORLD. Nella prima parte... qualche interessante spunto di Fisiopatologia, nella seconda... alcune considerazioni di tipo… filosofico-esistenziale per cui ho spiccato interesse. – Un affettuoso abbraccio a Tutti e... scrivetemi ([email protected]) qualora abbiate notizie da condividere o commenti interessanti, curiosi, divertenti … L'ORGANO ADIPOSO Il tessuto adiposo bianco (White Adipose Tissue - WAT) è stato riconosciuto come un vero e proprio organo neuroendocrino biologicamente e metabolicamente attivo, localizzato in diverse zone corporee. I suoi adipociti, infatti, sono in grado di produrre numerosi peptidi (adipochine) che sviluppano effetti a distanza di tipo ormonale, influenzando i parametri strutturali e funzionali di altri tessuti. Le adipochine sono implicate, per esempio, nel controllo del food intake, del bilancio energetico e del peso corporeo (leptina); nell'omeostasi glucidica (adiponectina, resistina, adiponutrina); nel metabolismo lipidico (retinol-binding-protein, CETP); nell'angiogenesi (Vascular Endothelial Growth Factor, VEGF); nella cascata fibrinolitica (Plasminogen Activator Inhibitor-1, PAI-1); nei meccanismi dell'infiammazione (Tumor Necrosis Factor-α, Interleuchina 6) e nello sviluppo sessuale e riproduzione (leptina). Negli individui obesi, le alterazioni del tessuto adiposo bianco influenzano la produzione della maggior parte dei secreti ormonali del tessuto stesso. Come già dimostrato, il consumo di alcol interferisce su molte di queste funzioni ormonali. Tali ipotesi, sempre più affermate in Letteratura, aprono nuove prospettive nella comprensione dei meccanismi di controllo che presiedono le alterazioni della composizione corporea, in soggetti obesi, esponendoli a gravi rischi e complicanze, in particolare a carico dell'Apparato cardiovascolare, ma non solo [Endocr. Regul. 2006; 40(3): 91-104]. Una considerazione importante: il nosode Adeps suillus -Injeel e -Injeel forte S, oltre ad essere centrifugatore delle scorie tossiche alimentari, è preziosissimo strumento di regolazione dell’organo adiposo nella sua dinamica psiconeuroendocrina. Se ne può, dunque, intravedere l’utilizzo terapeutico in numerose patologie del metabolismo, in particolare: – nelle infiammazioni croniche; – nei disturbi dell’assunzione di cibo; – nella policistosi ovarica e, in generale, negli stati di iperandrogenismo della donna in soprappeso (acne, ipertricosi); Syzygium jambolanum (Lam) D.C. – nelle patologie della da: http://toptropicals.com/pics/garden/05/10/0603.jpg sfera riproduttiva; – nel dismetabolismo glucidico (con Syzygium compositum gocce - Syzygium jambolanum, mirtacea della Malesia, migliora il meccanismo dell’insulinoresistenza); – negli stati ipertensivi; – nell’obesità. DIETA, LIPIDI E RISCHIO TUMORALE E' stata pubblicata l'ennesima revisione della Letteratura su nutrizione e rischio cancro, in particolare per ciò che concerne tumori ormonosensibili e contenuto lipidico della dieta. 63 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2007 Ricca di frutta, cereali e ortaggi, olio di oliva e carni di pesce, a loro volta ricchi di acidi grassi Omega-3, la dieta mediterranea è un modello ormai consolidato di regime alimentare protettivo per lo sviluppo di alcuni tumori e per problematiche cardiovascolari. Tuttavia, i differenti meccanismi attraverso cui questi alimenti, prevalentemente consumati nelle zone affacciate sul Mediterraneo, interferiscono con lo sviluppo dei tumori sono diversi e non ancora del tutto chiariti. Per esempio, i flavonoidi contenuti nel vino rosso, nel tè e nei frutti di bosco, sono evocati per l’effetto protettivo che esercitano nei confronti del cancro della mammella e dell'esofago. Molte evidenze sperimentali, hanno dimostrato che la quantità e la qualità dei lipidi contenuti nella dieta sono in grado d'influenzare la sorveglianza del Sistema Immunitario e, quindi, le sue funzioni di difesa contro il rischio d'insorgenza di tumori. In particolare, una dieta troppo ricca in acidi grassi, saturi e mono o polinsaturi, eserciterebbe effetti inibitori e/o promotori la crescita tumorale. Ma la diatriba tra Omega-3 e Omega-6 derivati è ancora aperta. Sarebbe corretto concludere osservando che i lipidi assunti con la dieta sono in grado d'influenzare lo stato ormonale, modificando i parametri strutturali e funzionali delle membrane cellulari. Nella stessa direzione, quindi, si alterano anche espressione genica dei recettori di membrana e percorso dei segnali di transduzione intercellulari. Ne consegue una modulazione delle funzioni del Sistema Immunitario. L’argomento, necessita, tuttavia, di ulteriori conferme in vivo, considerato che gli esperimenti finora realizzati riguardano, per lo più, modelli animali e in vitro. Per approfondimenti: 1) J. Br. Menopause Soc., 2006 Dec; 12(4): 139-42. 2) Clin. Transl. Oncol., 2006 Dec; 8(12): 868-83. 3) Int. J. Cancer., 2006 Dec 27; ahead of print. 4) FASEB J., 2007 Jan; 21(1): 45-52. 5) J. Nutr., 2007 Jan; 137(1): 170S-4S. DIAGNOSI CERTA DELLE ALLERGIE ALIMENTARI!? Gli alimenti che dopo l'ingestione possono provocare reazione avverse sono ancora da scoprire ed, inoltre, le manifestazioni allergiche e/o le intolleranze sono in continuo aumento. Fortunatamente, le recenti tecniche diagnostiche sembrano molto promettenti. 64 È quanto risulta dai dati del più ampio studio multicentrico condotto in Europa sull’argomento (EU Integrated Project EuroPrevall). I ricercatori italiani dell'Ambulatorio di Allergologia, Clinica San Carlo (Paderno Dugnano, Milano) hanno pubblicato un'interessante revisione dei dati in proposito. Elemento emergente, per la diagnosi certa e specifica, oltre ai già consolidati test di stimolazione in vivo (food challenge), è il notevole miglioramento nelle metodiche di purificazione degli allergeni alimentari. Conseguentemente, i test in vitro che misurano – anche su colture cellulari in linea continua – il rilascio d'istamina o l'attivazione dei basofili, possono essere considerati precisi e specifici. Mol. Nutr. Food Res., 2006 Dec 29; 51(1): 135-47. SCOPERTI I 'METRONOMI' DEL CERVELLO UMANO Nel nostro cervello ci sono diversi metronomi, ognuno specializzato nello scandire un diverso intervallo temporale. L'ha scoperto uno studio condotto presso la Fondazione Santa Lucia di Roma, che ha individuato nel cervelletto la zona deputata a percepire gli intervalli di tempo nell'ordine delle centinaia di millisecondi. (16/01/2007) Nel cervelletto c'è un metronomo per i ritmi più rapidi Nella nostra mente esiste una sorta di "metronomo cerebrale" in grado di confrontare gli intervalli di tempo con cui si svolgono gli eventi che osserviamo o provochiamo, dandoci la percezione e l'esatta cogniCervelletto umano. Reperto di Girolamo Segato (1792-1836) zione della loro du– Museo Anatomico Fiorentino. Dipartimento di Anatomia rata. I ricercatori – Istologia e Medicina legale – Università degli Studi di Firenze. ormai da molti anni da: http://www3.unifi.it/anatistol/anatomia/segato/images/ 39_jpg.jpg – cercano di localizzare il luogo del cervello in cui risiede questo misuratore del tempo esterno. In realtà, esso si distribuisce su un complesso sistema neurale che coinvolge più aree cerebrali, ognuna delle quali sembra specializzata nel riconoscere intervalli di tempo diversi. Numerosi esperimenti in campo neurologico hanno, infatti, già portato ad ipotizzare il coinvolgimento del cervelletto, dei nuclei della base e della corteccia pre-frontale. Quindi, nel cervello ci sarebbe più di un metronomo, ognuno dei quali scandisce un ritmo diverso. Una ricerca condotta c/o la Fondazione Santa Lucia di Roma dal Gruppo del Prof. Carlo Caltagirone (Professore di Neurologia – Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Roma Tor Vergata) ha chiarito che la percezione del tempo per gli eventi superiori al secondo è affidato alla LA MEDICINA BIOLOGICA corteccia prefrontale, mentre gli intervalli di tempo più brevi (centinaia di millisecondi) sono percepiti dal cervelletto. Per gli studiosi di neuroscienze capire la specializzazione delle aree cerebrali deputate alla percezione del tempo è importante non solo per la "mappatura" del cervello umano ma anche per affrontare le patologie che inducono disturbi di vigilanza o deficit cognitivi. Parallelamente, è utile a chiarire il sistema di controllo delle azioni complesse basate su intervalli temporali molto brevi, come la musica, la danza e il linguaggio. I risultati dello studio italiano sono stati pubblicati recentemente sulla rivista internazionale Experimental Brain Research. – Il Gruppo di ricercatori della Fondazione Santa Lucia ha utilizzato la stimolazione magnetica transcranica (TMS) per individuare quali aree cerebrali siano responsabili della percezione di intervalli di tempo di diversa durata. Inducendo su volontari un'interferenza transitoria con attività neuronale in regioni diverse, hanno potuto dimostrare che, stimolando la corteccia prefrontale, si manifesta una percezione distorta solamente per gli intervalli di tempo di alcuni secondi; quando invece era il cervelletto ad essere stimolato magneticamente, i volontari percepivano gli intervalli di tempo di breve durata più lunghi del normale. Da queste evidenze sperimentali si deduce che il cervelletto rappresenta un centro di controllo del grado di coscienza del tempo per eventi che si susseguono con grande rapidità. Il metronomo cerebrale interviene per scandire gli intervalli di tempo più brevi quando l'informazione relativa ad un'azione deve essere elaborata velocemente e con precisione, consentendo di coordinare attività motorie complesse, quali l'esecuzione musicale o performance di danza. APRILE - GIUGNO 2007 Ed ora parliamo d’altro… Estratto dall’intervista personalmente rilasciata ad Uno Mattina (27 dicembre 2006). PREGHIERA E SALUTE: CONTINUANO GLI STUDI… Numerosi studi, condotti anche in Italia, hanno confermato già da anni i benefici della preghiera non solo a livello spirituale, ma anche in termini di salute fisica. Cito l’esperienza condotta dal Dipartimento di Medicina Interna di Pavia e di Firenze su 23 giovani adulti, in buona salute, studiati dal punto di vista circolatorio e respiratorio mentre recitano l'AveMaria in latino o un Mantra. Entrambi i gruppi mostrano sincronizzazione dei ritmi respiratori su una frequenza di 6 respiri al minuto, mentre la frequenza media – in Occidente – si aggira sui 14 respiri al minuto. L'onda di Mayer (così denominata in quanto scoperta dal fisiologo tedesco) risulta dal controllo che il Sistema Nervoso Autonomo esercita sulla pressione sanguigna che si modifica, appunto, ogni dieci secondi. Quando il ritmo respiratorio si sincronizza col ritmo endogeno cardiovascolare si riscontrano profondi effetti sulla salute. Profonde sono anche le ripercussioni sulla sfera endocrina, in particolare surrenalica, con sincronizzazione dei ritmi biologici. L’organismo umano funziona come sistema che, attimo per attimo, si regola e reagisce alle stimolazioni psichiche. Grazie agli studi sul sistema dello stress e la neurobiologia delle emozioni, ogni evento che susciti emozioni intense e profonde, scatena risposte somatiche a livello neurovegetativo, endocrino ed immunitario. CERVELLO: DANNI A IPPOCAMPO BLOCCANO PENSIERI SUL FUTURO Individui con l'ippocampo (l'area del cervello coinvolta nell'apprendimento e nella memoria) danneggiato non presentano solo problemi mnemonici per eventi passati ma anche ad immaginare esperienze future. Lo studio, condotto da scienziati del Wellcome Trust Center for Neuroimaging - University College di Londra, è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Danni all'ippocampo possono essere causati dallo scarso apporto di ossigeno al cervello (per esempio durante l’arresto cardiaco) oppure da altre patologie come l'encefalite limbica o il morbo di Alzheimer. Un danno all'ippocampo può addirittura comportare amnesia e perdita di memoria. I ricercatori hanno scoperto che la funzione dell'ippocampo non si limita alla rievocazione di eventi passati, ma anche alla prefigurazione di eventi futuri di qualsiasi genere. Di conseguenza, i pazienti con danni in quell'area del cervello non riescono a immaginare un evento futuro, anche semplice, come un incontro con amici o una festa di Natale. Inoltre, gli studiosi hanno riscontrato una frammentazione dell'esperienza evocata, visualizzata mentalmente solo come un insieme di immagini separate, con perdita dell’unitarietà. Secondo i ricercatori, l'ippocampo fornisce il contesto spaziale e ambientale su cui si fondano i dettagli dell'esperienza che si sta richiamando. da: http://www.karma51.it/images/preghiera.jpg Le tecniche di rilassamento, la preghiera e/o la meditazione possono avere un grande valore terapeutico. In particolare, la preghiera implica la dimensione della fede, un’apertura al Divino, l’abbattimento degli ostacoli psichici alla guarigione, cioè il dubbio e lo scetticismo. Più volte nei Vangeli si fa riferimento alla Fede come conditio sine qua non il miracolo. Dal punto di vista PNEI il medico ha il compito fondamentale di attivare o risvegliare nei propri pazienti la fede o fiducia nella possibilità di guarigione, a prescindere dal tipo di terapia 65 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2007 che produrrà effetti migliori se in essa il paziente crede… – La fede è dunque uno stato di coscienza in cui, banditi dubbi e scetticismi, diventa possibile attingere a potenziali terapeutici inesplorati che giacciono in zone remote ed inesplorate della psiche (i miracoli di Lourdes, Fatima, Assisi, San Giovanni Rotondo, etc). Molteplici studi scientifici, inoltre, associano a religiosità e spiritualità maggiore immunocompetenza e, in particolare, aumento della funzione NK protettiva nei confronti di virus e cellule tumorali. Esiste il miracolo? Il nostro corpo si organizza attorno ad uno stampo o template elettromagnetico che si comporta esattamente come una calamita che attrae e modella, secondo strutture di forza, pezzettini di ferro. Cellule e molecole, pur subendo un rimaneggiamento costante, si organizzano sempre attorno ad un modello o template elettromagnetico, concetto cardine dell’Agopuntura tradizionale. Esiste un legame profondo tra PENSIERO, ENERGIA VITALE e FISICITA’. Immagini mentali, attitudini ed emozioni determinano malattia o benessere. Simonton, noto pioniere delle terapie sul cancro, studiando le remissioni osservate in pazienti affetti da tumore, afferma che i pazienti fissano nella mente un’immagine di ciò che vogliono diventare. La fisica moderna, in particolare la teoria della relatività e la Meccanica Quantistica (MQ) dimostrano, attraverso il concetto di campo, la profonda interconnessione che regna nell’Universo. La MQ ha consentito di capire cosa accade a livello riduzionistico profondo (costruire bombe atomiche, laser, computer) ma le relative implicazioni filosofiche, per quanto dibattute dai padri fondatori (Einstein, Bohr, De Broglie, Schroedinger, Heisenberg, Pauli, Bohm) hanno esercitato scarso effetto sulla comune percezione del mondo o, meglio, su ciò che la gen- te, anche di buona cultura, ritiene sia la visione scientifica del mondo (che rimane classica). Una frase comparsa nei Convegni di Meteorologia e di Fisica Caotica come “il battito delle ali di una farfalla in Amazzonia può scatenare un uragano in Florida” può apparire incomprensibile o strana ad una prima analisi. David Bohm, in un’interpretazione idealistica della Meccanica Quantistica, scrive: “Ecco io muovo il mio dito mignolo e tutto l’Universo si muove…In ultima analisi lo stato della materia è determinato da un atto di coscienza”. Affermazioni che, certo, suscitano stupore ma permettono di intravedere come pensiero, coscienza, preghiera singola o collettiva per persone vicine o lontane conosciute o non conosciute, immagini di guarigione fermamente visualizzate dal Medico per i propri pazienti possano costituire una parte importante del percorso terapeutico. Anche per chi non crede e non prega, la concentrazione profonda su immagini terapeutiche, somministrate ad hoc da un terapeuta, potrebbe modificare le dinamiche inconsce intorno alle quali si struttura l’identità affettivo-cognitiva (termine ricorrente in PNEI), presupposto cardine di malattia o salute. Giova coltivare immagini mentali di benessere e concentrarsi su emozioni positive, escludere dalla coscienza rabbia, odio, paura, risentimenti e gelosie – non per motivi etici o di buona condotta – ma perché a giovarsene è soprattutto la salute. In generale, gli studi di neurofisiologia tendono a dimostrare innegabili vantaggi terapeutici legati alle pratiche di training, rilassamento e/o meditazione. Tra questi: – riduzione della cortisolemia e della sintesi di catecolamine; – aumento della serotonina; – migliore sincronizzazione dei ritmi biologici ed aumentata immunocompetenza. Danah Zohar e Ian Marshall, autori inglesi di importanti testi scientifici, introducono un interessante concetto di Quoziente Spirituale (QS). Il QS è una qualità interiore ed innata del cervello umano e della psiche la cui fonte più profonda è alimentata dal cuore dell’universo. Il QS è l’intelligenza che si trova nella parte più profonda del sé ed è collegata ad una saggezza che risiede al di là dell’ego e dello spirito cosciente. Il QS insieme al QI (Quoziente Intellettivo) e al QE (Quoziente Emozionale - capacità di empatizzare e vivere serenamente la propria vita affettiva) costituisce il QP o Quoziente di Piacere secondo Anne Von Blomberg, affermata giornalista esperta in psicologia e fenomeni sociali di tendenza. Lo psicologo americano Abraham H. Maslow ha elaborato circa mezzo secolo fa, basandosi su desideri espressi dalle persone, una piramide dei bisogni. Essa presenta alla base il cibo e all’apice l’attualizzazione di se stessi, stato raggiunto solo dal 2% degli individui, ovvero da coloro che si mettono completamente al servizio di un grande ideale. – La Psico-neuro-endocrino-immunologia costituisce, per Coloro che la studiano, un costante stimolo alla ricerca per se e per i propri pazienti del massimo QP! Avanti quindi e…al prossimo da: http://www.trinitaridematha.org/imagesattual/Preghiera%20mare%202.jpg 66 P.N.E.I. WORLD 쏔