CARATTERISTICHE ED ASPETTI FONDAMENTALI DELLA DISLESSIA IN RAPPORTO AL PROCESSO DI LETTURA, DI SCRITTURA E COMPRENSIONE DEL TESTO. STRATEGIE DI INTERVENTO Dott.ssa Rita Mari Cos’è il Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) Difficoltà scolastiche e DSA Disagio scolastico e grado di scolarizzazione Apprendimento scolastico: acquisizione di abilità (processi botton up); apprendimento concettuale (comprensione e produzione testo, problem-solving-processi top down) Pregiudizi sui DSA Definizioni DSA (Dislessia-Disortografia-Disgrafia-Discalculia) Identificazione precoce e diagnosi Evoluzione dei DSA Cosa possono fare SERVIZI-FAMIGLIA-SCUOLA DSA E DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE I DSA vanno distinti dalle difficoltà scolastiche, di cui sono una percentuale che tende a rimanere stabile nei due ordini di scuola (elementare e media), cioè non varia nel tempo. Nella scuola media aumentano le difficoltà scolastiche, ma l’aumento si riferisce al disagio scolastico che ha cause diverse rispetto ai DSA. COSA SI INTENDE QUANDO SI PARLA DI DSA? Si parla di disturbi specifici di apprendimento= DSA, nel caso in cui un soggetto indenne da problemi di ordine cognitivo, neurologico,sensoriale, emotivo, sociale presenti una difficoltà inattesa in qualche settore specifico dell’apprendimento. Le difficoltà specifiche di apprendimento sono ascrivibili a difetti costituzionali dell’architettura neuropsicologica CHE COSA SIGNIFICA “DISTURBO COSTITUZIONALE”? È un disturbo che ha origine congenita, non necessariamente in una anomalia neuro-anatomica. Alcune ipotesi: • Mancata asimmetria tra planum temporale sx e dx • Inversione nell’ordine dei neuroni • Alterazione dei cromosomi • Alterazione dei cromosomi 6 e 15 per la dislessia fonologica COS’E’ UN PROCESSO AUTOMATICO? I processi automatici servono per le attività continue, per esempio parlare, camminare, guidare l’auto. Quando i processi non vengono automatizzati richiedono controllo si consumano energie e risorse. La fatica del dislessico è non riuscire ad automatizzare il sistema ortografico. DSA = DISABILITA’ 1) Fattori neuropsicologici-ritmo evolutivo del bambino 2) Oggetto da apprendere (lettoscrittura, lingua nei suoi aspetti strutturali culturali e sociali) 3) Modo in cui viene presentato l’oggetto. Metodi di insegnamento ACQUISIZIONE DELLE ABILITA’ Come si acquisisce una abilità: 1) 2) 3) Prerequisiti neuropsicologici Esposizione a stimoli adeguati Allenamento NEL DISLESSICO le diverse condizioni neuropsicologiche determinano differenze rispetto al modo in cui viene depositata l’esperienza e agli effetti dell’allenamento. EFFETTI DISABILITA’ NEL DISLESSICO 1) 2) 3) 4) Difficoltà a procedere da solo nel compito Difficoltà a svolgere sequenze ripetitive in modo standardizzato Miglioramenti lenti nel tempo per il lentissimo accumulo di esperienze Difficoltà di controllo dei propri risultati CHE COS’E’ LA DISLESSIA? LA DISLESSIA è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere in modo corretto e fluente. Il bambino dilessico ha difficoltà di automatizzazione, è un lettore lento e scorretto che resiste all’insegnamento e ai comuni sistemi di recupero. Il bambino dislessico mostra una difficoltà a fissare la corrispondenza grafema – fonema, avelocizzare il processo e a passare alla successiva fase di decodifica di unità morfologica (parola). IL BAMBINO DISLESSICO : 9 9 9 9 9 9 È intelligente Non ha difficoltà sensoriali Non ha gravi disturbi nella relazione Non ha un marcato svantaggio socio-culturale Non è svogliato Ha avuto normali opportunità per apprendere C’è stata una certa difficoltà ad avere un’immagine chiara del distrubo perchè manca una noxa organica e si colloca in un continuum di normalità con una variabilità che impone, per l’identificazione, l’applicazione di precisi protocolli diagnostici. Differenza tra dislessia acqusita e dislessia evolutiva. LA DISLESSIA NON E’ UN DONO DALLA DISLESSIA NON SI GUARISCE (il dislessico può apprendere, modificarsi, ma non guarire) NON POSSIAMO AGIRE SULLE CAUSE DEL DISTURBO, MA RIDURRE LE CONSEGUENZE FUNZIONALI. Le difficoltà comportamentali, che sono quasi sempre associate alla presenza dei disturbi di apprendimento, non solo sono la causa delle difficoltà, bensì l’effetto. È GRAVE SCAMBIARE UN BAMBINO CHE STA MALE PER UNO SVOGLIATO I MODELLI DI LETTURA A DUE VIE, I MODELLI EVOLUTIVI DELLA LETTURA E MODELLO GERARCHICO Modello a due vie della lettura ad alta voce (Coltheart, Rastle, Perry, Ziegler e Langdon 2001) MODELLO EVOLUTIVO (U. FRITH) 1) Stadio logografico: in età evolutiva prescolare il bambino riconosce e legge le parole in modo globale. 2) Stadio alfabetico: il bambino impara a discriminare le varie lettere ed è in grado di operare una conversione grafema-fonema (ciò permette di leggere le parole che non conosce 3) via fonologica). Stadio ortografico: il bambino impara le regolarità proprie della sua lingua, il meccanismo grafema-fonema si fa più complesso. 4) Stadio lessicale: il bambino riconosce in modo diretto le parole=lettura automatica e veloce (via lessicale). Processi parziali di apprendimento della lettura. Modello gerarchico proposto da Struiksma CLASSIFICAZIONE DELLE DISLESSIE EVOLUTIVE 9 Dislessia fonologica: il b. ha maggiori difficoltà nella lettura delle non-parole (lettura di parole significativamente più corretta della lettura di non-parole); Disturbo della via fonologica 9 dislessia superficiale: vengono lette bene le non parole, difficoltà nelle parole contenenti eccezioni di pronuncia (nella lingua italiana sono infrequenti essendo una lingua in cui segno e suono corrispondono quasi sempre). Il bambino non sa costruirsi un vocabolario lessicale indispensabile per automatizzare la lettura; Disturbo della via lessicale 9 Dislessia mista: sono le forme più frequenti e si riscontrano i sintomi tipici delle due categorie precedenti. Il termine più conosciuto per definire i DSA è DISLESSIA Fanno parte dei DSA: • DISGRAFIA • DISORTOGRAFIA • DISCALCULIA Caratteristica comune è la discrepanza con le prestazioni intellettive, che per definizione sono buone. La compresenza spesso di queste difficoltà fa pensare ad una matrice comune. COMORBILITA’ • • • Disturbo di Iperattività e Attenzione (ADHD) Disturbo del comportamento Disturbi di linguaggio pregressi e/o concomitanti Classificazione della Diagnosi secondo ICD-10 (International Classification of Diseases) 1992 F. 81 Disturbi specifici delle abilità scolastiche escludono: deprivazione culturale trauma o malattie cerebrali o acquisite ritardo mentale F. 81.0 Disturbo specifico di lettura F. 81.1 Disturbo specifico della compitazione F. 81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F. 81.3 Disturbi misti delle capacità scolastiche (include F. 81.0, F. 81.1, F. 81.2) F. 81.9 Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificate EVOLUZIONE DEI DSA • La dislessia evolutiva si manifesta come un disturbo persistente nel tempo. • Andamento diverso dei parametri velocità – accuratezza. • Miglior compenso della disortografia. • Sviluppo cognitivo atipico. SVILUPPO COGNITIVO ATIPICO Nei primi anni di scuola i DSA si presentano come disturbi focali, nel tempo tendeno a generalizzare. A partire dalla fine del secondo ciclo elementare, ma soprattutto nel corso della scuola media, pur in assenza di un reale impoverimento cognitivo, mostrano difficoltà in: • Compiti logici più complessi • Nell’uso formale del linguaggio orale • Nell’uso cognitivo del testo scritto In sintesi: I dislessici sembrano rimanere ancorati ad un funzionamento mentale di tipo concreto, controllano in modo parziale le operazioni formali, sono meno strategici. RIASSUMENDO….. ….. I DSA: 1. Si manifestano in soggetti normodotati ovvero con normali capacità intellettive e sociali. 2. Sono di origine costituzionale cioè fanno parte del corredo genetico del soggetto. 3. Non sono facilmente riconoscibili prima dell’età scolare del soggetto. 4. Accompagnano il soggetto nel corso del suo sviluppo. 5. Non sono guaribili, ma le conseguenze funzionali si modificano attraverso adeguate misure didattiche ed educative. 6. I DSA sono accompagnati spesso da manifestazioni psicologiche e relazionali disturbate. 7. I DSA sono talvolta associati a disturbi dell’attenzione e dell’iperattività. DIAGNOSI DIFFERENZIALE CON: • Ritardo mentale lieve e medio • Inibizione intellettiva • Svantaggio socio-culturale SINTESI DEGLI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO SCOLASTICO QI LETTURA SCRITTURA CALCOLO LINGUAGGIO MEMORIA WISC-R PM 47 PROVE MT (DECODIFICA sillabe/tempo nuova correzione Tressoldi) tempo/sillabe=tra dizionale PROVE MT COMPRENSIONE Lista PAROLE/NON PAROLE (prova n.4 e n.5) Sartori JobTressoldi PRODUZIONE BIANCARDI (Sequenza Cossu) DETTATO •Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica nella scuola dell’obbligo (Tressoldi e Cornoldi 1991) •Per il primo ciclo Curci Ruggerini •Fine 2°el. Mimma Filiberti •Dalla 3°el. in poi DETTATO Faglioni NAMING FLUENZA (BRIZZOLARA) semantica e fonemica TROGRUSTIONI PEABODY TOKEN TEST DIGIT SPAN MBTVERBALE Quando necessario (errori Percettivi p q/ b d/ salta il rigo) PROTOCOLLO VISIVO: • Attenzione sostenuta • Percezione • Organizzazione visuo-spaziale • Movimenti oculari (saccadici e fissazioni) • Memoria visuo-spaziale Cosa può fare la SCUOLA? Cosa possono fare i servizi NPI? Pentagono prognostico proposto da Critchley (1981) riassume l’importanza della riabilitazione e il ruolo della scuola nel determinare il successo per un bambino con DSA. A parità di opportunità culturali e sociali i fattori che favoriscono il recupero sono: 1) L’efficienza del sistema cognitivo in quanto fattore che predispone l’apprendimento. 2) La precocità dell’identificazione del disturbo in quanto consente di avviare prima il recupero. 3) Un ambiente empatico e positivo, cioè di adulti che sappiano adottare un atteggiamento accettante e al tempo stesso stimolante. 4) In percorso didattico adeguato, in cui siano giustamente dosate le difficoltà e gli strumenti di recupero. 5) Un sufficiente equilibrio psicologico del bambino, che evidentemente è legato all’atteggiamento psicologico degli adulti che lo circondano. INDICAZIONI DI PERCORSO 1. Importanza di un invio precoce ai servizi specialistici. 2. Essenzialità di una diagnosi accurata (protocollo diagnostico). 3. Individuazione del percorso educativo e riabilitativo. 4. Supporto alla famiglia. 5. Consulenza alla scuola. 9 9 9 9 9 9 9 9 STRUMENTI COMPENSATIVI Videoscrittura (controllo e predittore ortografico) Sintesi vocale (scrittura e lettura) Tavola pitagorica Calcolatrice Registratore con cuffia Enciclopedia informatica multimediale su CD ROM Libro parlato Scanner di varia natura 9 9 9 9 MISURE DISPENSATIVE Possibilità di verifiche orali Riduzione della lunghezza della prova Più tempo per lo svolgimento della prova Meno compiti a casa CONCLUSIONI DI DISLESSIA NON SI GUARISCE COSA SI PUO’ FARE PER RIDURRE I PROBLEMI NEL BAMBINO DISLESSICO? QUALI SONO I FATTORI PROTETTIVI? 1. riconoscimento precoce delle difficoltà 2. costruzione di un percorso individualizzato in cui agiscono significativamente servizi, scuole e famiglie 3. mettere al servizio del bambino dislessico tutte le conoscenze scientifiche possibili e quando è necessario mettere al servizio del bambino anche le più sofisticate tecnologie per garantire l’accesso completo al mondo dell’informazione e della cultura. LA SCRITTURA DI UN TESTO IMPLICA L’ATTIVAZIONE DI PROCESSI COGNITIVI COMPLESSI TRE SONO GLI ASPETTI FONDAMENTALI DOBBIAMO DECIDERE: 9 COSA VOGLIAMO SCRIVERE (RAPPRESENTAZIONE SEMANTICA DEL CONTENUTO) 9 COME VOGLIAMO SCRIVERE (FRASI DIRETTE, INDIRETTE, TEMPI DEI VERBI, FORME INTERROGATIVE, NEGATIVE, ecc. ABILITA’ SINTATTICA) 9 SCRITTURA DELLE SINGOLE PAROLE, TROVANDO LA FORMA CORRETTA PER RAPPRESENTARE ATTRAVERSO I GRAFEMI (SCRITTO) I SUONI DELLA LINGUA PARLATA (ABILITA’ ORTOGRAFICHE) PER SCRIVERE E’ NECESSARIO ACCEDERE SIMULTANEAMENTE AL: 9 SISTEMA FONOLOGICO 9 SISTEMA ORTOGRAFICO 9 SISTEMA SEMANTICO LESSICALE ORTOGRAFICO NECESSITA’ DI AUTOMATIZZARE QUESTI PROCESSI PER LA LORO UTILIZZAZIONE NEI PROCESSI DI COMPRENSIONE E PRODUZIONE DEL TESTO PER SCRIVERE UNA PAROLA OCCORRE QUINDI: IDENTIFICARE I FONEMI OVVERO I SUONI CHE COMPONGONO LE PAROLE. PER FARE QUESTO OCCORRE: 1) 2) SEGMENTARE CORRETTAMENTE LA PAROLA RICORDARLA OVVERO MANTENERE NELLA MENTE LA SEQUENZA DEI SUONI ANALIZZATI INDIVIDUARE PER OGNI SUONO LA LETTERA CORRISPONDENTE (CONVERSIONE GRAFEMA-FONEMA) DIFFERENZE TRA TESTO LIBERO, RIASSUNTO, DETTATO RISPETTO ALLE 3 ABILITA’ ( IDEAZIONE, ABILITA’ SINTATTICA, ABILITA’ ORTOGRAFICA) TESTO LIBERO + IDEAZIONE RIASSUNTO + ABILITA’ SINTATTICA DETTATO + ABILITA’ ORTOGRAFICA QUANDO SI PUO’ DEFINIRE UNA SCRITTURA DISORTOGRAFICA? QUANDO GLI ERRORI COMPIUTI SONO SIGNIFICATIVAMENTE SUPERIORI PER NUMERO E CARATTERISTICHE RISPETTO QUELLI ATTESI IN RIFERIMENTO AL GRADO DI ISTRUZIONE E ALLA CONSUETUDINE ALLA SCRITTURA COME AFFRONTARE LA DISORTOGRAFIA? ¾ NECESSITA’ DI UN ACCURATO BILANCIO ORTOGRAFICO PER STABILIRE IL TIPO DI ERRORE ¾ INTERVENTO ATTRAVERSO UN ATTEGGIAMENTO DI DECISIONE ORTOGRAFICA (RICERCHE DIMOSTRANO CHE IL METODO DELLA DECISIONE ORTOGRAFICA RENDE PIU’ STABILI I RISULTATI NEL TEMPO) La comprensione del testo 9 COSA SIGNIFICA COMPRENDERE UN TESTO. 9 CARATTERISTICHE DEL LETTORE E CARATTERISTICHE DEL TESTO INFLUENZANO IL PROCESSO DI COMPRENSIONE. 9 COME FACILITARE IL PROCESSO DI COMORENSIONE DEL TESTO: 1. Approccio metacognitivo diretto al lettore. 2. Scrittura controllata o riscrittura del testo orientata a modificare le caratteristiche del testo. COMPRENDERE è un processo attivo di INTEGRAZIONE tra CHI LEGGE e IL TESTO Il testo letterario “si riduce a segni neri sulla carta” e perciò letteralmente non esiste se il lettore non sceglie di incontrarsi con le parole che lo compongono. (Jean Paul Sartre 1975) IN SINTESI: “ Il lettore precede in tutti i sensi il testo e lo fonda” ( Giovanetti 2001) LA COMPRENSIONE DEL TESTO presuppone: 1. L’esistenza anteriore alla lettura di una struttura capace di raccogliere l’informazione. 2. Una modificazione delle conoscenze precedenti conseguenti alla comprensione. DIFFERENZE TRA TESTO SCRITTO E PARLATO 9 9 9 9 Testo scritto: Organizzazione sintattica più complessa del parlato Assenza di pause ed intonazione Assenza di un contesto comune È sempre a disposizione del lettore per tutte le esplorazioni possibili LA LETTURA COME COMPRENSIONE Pur nella sua unitarietà di risultato finale richiede l’attivazione di molteplici processi 9 Decodifica basata sulla percezione sensoriale 9 Utilizzo della MBT memoria di lavoro – memoria a lungo termine 9 Consapevolezza del soggetto sul proprio funzionamento mentale e su come intervenire sui processi con adeguate strategie PROCESSI GUIDATI DAI CONCETTI (TOP DOWN) PROCESSI GUIDATI DAI DATI (BOTTON UP) SCHEMI – SCRIPT - FRAMES Ruolo delle conoscenze precedenti La presenza di schemi adeguati 1. 2. 3. Facilita il processo di memorizzazione Aiuta a distinguere le informazioni marginali da quelle essenziali Aiuta a compiere le inferenze LETTORE e COMPETENZE LINGUISTICHE 1. Importanza delle CONOSCENZE LESSICALI 2. Importanza di sapere interpretare in modo adeguato gli ORGANIZZATORI TESTUALI (connettivi, anafore, punteggiatura) MOTIVAZIONI ALLA LETTURA Il MOMENTO DELLA LETTURA nelle prime fasi dello sviluppo non ha solo Valenza relazionale affettiva Si è dimostrato uno stimolo cognitivo importante per il successivo sviluppo della capacità di comprensione CONCLUSIONE L’unica differenza tra una duchessa e una sguattera non è in come nasce, ma in come è trattata. ( Bernard Shaw)