Il Parco Cesare Braico a cura degli studenti IPSSAR “Sandro Pertini” Brindisi La struttura del Parco L’impianto nella sua interezza propone una lettura paesaggistica che ricorda nelle sue linee essenziali il giardino all’italiana. Gli spazi aiuolari di forma regolare sono scanditi da una simmetria tipica del giardino all’italiana ove il viale di ingresso rappresenta il segno inequivocabile di una regolare e formale partitura delle aree fruibili. Lo stesso impianto vegetazionale, nell’area di ingresso, tende a rimarcare la geometria e la simmetria degli spazi. Tipologia di piante, collocazione e densità imprimono un segnale distintivo alla lettura spaziale del parco come giardino all’italiana arricchito da arbusti affascinanti nella loro vetusta età. Le struttura arborea e arbustiva del parco esprimono soggetti giunti da tempo alla maturità, tanto che nell’anno 2008 l’Amministrazione Comunale in occasione di un progetto trans-frontaliero denominato “In fiore” ha ritenuto importante e necessario riformulare la collezione vegetazionale ivi insistente dando corpo alla realizzazione di un roseto. Quella del roseto è stata una scelta tecnica mirata ad esaltare la parte “elitaria” del parco attraverso la messa a dimora di una collezione di rose che con fioriture in tempi distanziati e cromaticamente diverse hanno ringiovanito lo spirito del parco. Alla destra e alla sinistra del viale di ingresso insistono due pinete disetanee che costituiscono raro patrimonio arboreo della città di Brindisi. di Giovanni Nardelli, agronomo paesaggista Comune di Brindisi L’ambiente naturale L'elegante ingresso nel Parco del Cesare Braico, tra roseti e magnolie, cela un affascinante quanto raro scenario di alberature di pino d’aleppo e conifere botaniche. Il roseto Il Roseto del Cesare Braico è nato nell’anno 2008 grazie all’intervento di agronomia paesaggistica sostitutivo delle splendide palme che fino ad allora avevano maestosamente accolto la comunità cittadina. Presenta una varietà di rose, alcune delle quali rare e tipiche del nostro ambiente naturale. L'impostazione del roseto segue la tradizionale organizzazione botanica con le piante disposte in precisi spazi e suddivise in sezioni, specie, sottospecie e ibridi. Il Roseto del Braico è destinato a costituire nel tempo una delle più variegate raccolte di specie di rose del patrimonio verde di Brindisi. La Magnolia è un genere di piante della famiglia delle Magnoliacee. Comprende oltre 80 specie arboree e arbustive a lento accrescimento, ma che in alcune specie come la Magnolia campelli nel Cesare Braico possono superare i 20 m di altezza, caratterizzate da interessanti fioriture, originarie del Nord e Centro America. Il nome del genere è stato attribuito da Charles Plumier, in onore di Pierre Magnol 1638-1715 medico e botanico francese, direttore del giardino botanico di Montpellier, che introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica. Le Magnolie hanno foglie alterne, ovali o ellittiche, generalmente grandi e coriacee, perenni o decidue, fiori solitari, grandi, generalmente a forma di coppa, con perianzio formato da 6-9 petali petaloidi (petali e sepali indifferenziati), gli stami numerosi sono lamellari, i carpelli sono disposti a cono sul ricettacolo. Viene considerato dai botanici un fiore primitivo, tanto che erroneamente per molto tempo si è ritenuto che le Magnoliaceae fossero state le prime Angiosperme apparse sulla terra (il fossile più antico di questa famiglia risale a 95 milioni di anni fa). I frutti ovoidali in infruttescenze conoidi, contengono dei semi lucidi rossastri o arancioni. Il pino d’aleppo Ramificato fin dal basso con una chioma espansa, vagamente simile al pino domestico e al pino marittimo, ma di aspetto un po' differente, spesso più ampio in cima che verso la base dell'albero. Può raggiungere i 25 m ma di solito non è più alto di 15 m. Il tronco è di solito intorno ai 60 cm, raramente fino a 1 m. La corteccia è rossastra e spessa verso il basso, più scura e con squame più sottili verso l'alto. Le foglie aghiformi, lunghe 5-10 cm, sono molto sottili e morbide, riunite in mazzetti di due, di colore verde chiaro. I fiori, meglio indicati come sporofilli, maturano in marzomaggio. Il salice piangente Albero a foglie caduche, alto fino a 8-10 metri, originario dell’Asia centrale, ma diffuso allo stato selvatico in gran parte dell’area mediterranea. Ha fusto tozzo e breve, che porta una ampia chioma ovale, spesso molto disordinata, caratterizzata da lunghe ramificazioni pendule, che a volte raggiungono il terreno; il fogliame è di colore verde brillante, grigiastro sulla pagina inferiore, di forma lanceolata, molto allungata, con margine seghettato; i fiori maschili sono lunghi amenti gialli, mentre quelli femminili sono piccole infiorescenze verdastre; entrambi sbocciano su alberi differenti, all’inizio della primavera, quando spuntano le foglie. Sulle piante femminili ai fiori seguono i frutti, piccole capsule che contengono molti semi piumati, che si diffondono nell’aria in estate. Albero molto elegante e a crescita rapida, molto amato nei secoli scorsi nei giardini. La Mimosa La Mimosa, Acacia Dealbata, è un albero di origini Australiane che da quasi duecento anni si è adattato bene in Europa nelle regioni dal clima temperato. Nelle sue terre di origine arriva a svilupparsi fino a 30 m di altezza mentre da noi non supera i 12 m. La mimosa è un albero ornamentale che a miti temperature si sviluppa molto velocemente, le foglie sono bipennate di colore verde opaco, i fiori giallo intenso sono raggruppati a grappoli ed emanano un profumo inconfondibile. Dedicato a… Cesare Braico (Brindisi, 24 ottobre 1816 Brindisi– Roma, 25 luglio 1887) è stato un patriota, medico e politico italiano eletto Deputato di Brindisi. Laureatosi in medicina all’Università di Napoli, partecipò laboriosamente alla rivoluzione del 1848. Si arruolò volontario e partecipò alla battaglia di Solferino, in qualità non solo di soldato ma anche di medico. Nel 1860 fece parte della spedizione dei Mille, in seguito alla quale ottenne da Nino Bixio il riconoscimento di eroe. Dopo l’Unità venne eletto deputato nel primo Parlamento italiano. Cesare Braico inoltre partecipò alla III guerra d’indipendenza. Nel quadro della sua feconda attività parlamentare fu Presidente del Consiglio superiore della Sanità. Nei suoi ultimi anni si ritirò a vita privata, ma ammalatosi, morì nell’ospedale di Roma il 25 luglio 1887. La Scuola del Braico IPSSAR Sandro Pertini Brindisi L’IPSSAR di Brindisi, polo di eccellenza nei settori del Turismo e della Ristorazione Moderna organizzata, sorge nello straordinario scenario del parco Cesare Braico e al Cesare Braico sente di appartenere. Il parco, nelle cangianti sfumature cromatiche delle fioriture stagionali e nei profluvi di resina, erbe ed arbusti sempreverdi, accoglie centinaia di studenti e studentesse che vivono la scuola ed il parco come ambiente di studio, ricreazione, aggregazione giovanile. Non solo scuola… Il parco del Cesare Braico è riconosciuto dall’intera collettività brindisina come il parco urbano per eccellenza dalle molteplici funzioni: da quelle relazionali e di socializzazione a quelle per le attività ludiche e sportive. Spesso, il parco è anche sede di manifestazioni culturali. Negli ultimi anni, grande parte delle aree sono state interessaste da opere finalizzate ad una fruizione più sicura e funzionale. E’ stato, infatti, realizzato un nuovo percorso ginnico-sportivo ed stato ristrutturato quello pedonale preesistente. Al parco per … Dicembre 2009… La Regione Puglia mette ufficialmente in vendita il parco “Cesare Braico”!!! Il movimento SALVIAMO IL CESARE BRAICO L’associazione “Salviamo il Cesare Braico”, storico movimento civico che dalla prima metà degli anni novanta si batte per la tutela del parco, inizia una massiccia raccolta di firme volta a scongiurare la cessione del parco a privati, con l’intenzione di coinvolgere l’intera cittadinanza in una strenua battaglia a difesa del Braico. La delibera con cui la Giunta Regionale ha disposto la cessione del parco, di proprietà dell’Asl, piuttosto che interpretata come manovra fiscale finalizzata al risanamento del debito pubblico, cela il rischio di una speculazione politica. L’intenzione del comitato è quella di preservare lo spirito che, da decenni, anima i viali alberati del polmone verde brindisino. L’unica via percorribile è da ricercare in un intervento congiunto di Provincia e Comune per l’acquisizione dell’immobile. “Solo con un interessamento degli Enti pubblici”, affermano i fondatori del comitato “si può scongiurare il rischio di speculazione sul nostro parco”. La scuola dice no! Il Dirigente Scolastico Vladimiro Caliolo, il personale docente e non docente, gli studenti e le studentesse dell' IPSSAR di Brindisi esprimono piena adesione al movimento cittadino Salviamo il Cesare Braico di tutela del parco e della propria scuola contro la procedura regionale di cartolarizzazione del Braico come bene immobile da vendere a privati per risanare il disavanzo delle spese ASL del 2006. E' un'offesa alla città, è un'offesa al territorio nel suo raro patrimonio verde, è un'offesa alla nostra scuola che al Cesare Braico sente di appartenere e del turismo è volano di formazione ed occupazione. "Il nostro Istituto - dichiara il preside Caliolo ad un'intervista rilasciata alla stampa - ospita 1200 studenti ed al suo interno sono stati effettuati importanti lavori strutturali trasformandolo in polo d'eccellenza. Quale futuro ci attende?". Salvo il Cesare Braico Grazie alla raccolta di firme ed alla nascita di comitati spontanei ed alla tenacia e determinazione degli oltre 10.000 brindisini è stata scongiurata la vendita a privati del parco e degli immobili ex Cesare Braico. Nella seduta del 23 Dicembre 2009 il consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che esclude l’immobile dalla procedura di cartolarizzazione . I consiglieri regionali continueranno tuttavia ad essere attivi affinché l’intero complesso del Cesare Braico resti a totale disposizione della città di Brindisi perché convinti della grande risorsa ambientale, culturale e sociale che esso rappresenta. La vita nel parco continua…