PARTE 1 SECOLI XI-XIII: ASCESA DELLA GERARCHIA E

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PARTE 1
SECOLI XI-XIII: ASCESA DELLA GERARCHIA E SUPREMAZIA DEL PAPATO
Sotto i Carolingi e gli Ottoni si assiste al predominio del potere politico-temporale
dall'XI secolo si realizza invece una supremazia del papato
questo cambiamento si verifica nel corso della cosidetta
lotta per le investiture che vede come principali protagonisti Gregorio VII e Enrico IV
questa diatriba si concluderà con un complessivo predominio del papato sulle potenze laiche
un effetto : il papato guida dell'occidente nella prima crociata
limiti:
► la Chiesa è concepita essenzialmente nei suoi rappresentanti ufficiale
► l'aspirazione al controllo del potere temporale provocherà drammatiche conseguenze nei secoli
successivi: mondanizzazione, venalità....
1.1 SITUAZIONE GENERALE
► controllo imperiale sull'elezione del papato
tra il IX e il X secolo si era assistito alla cosiddetta età ferrea del papato: la carica di pontefice è
controllata dalle famiglie nobiliari romane che aspirano al controllo del patrimonium Petri: contese
sanguinose e continui intrighi gettanno il papato in una profonda decandenza morale
in questo contesto i re di Germania erano riusciti a compiere un'opera di riforma e di vigilanza sul
papato grazie alle importanti prerogative ottenute
962 privilegium Othonis: Ottone I ottine che l'elezione del papa debba avere l'approvazione
dell'imperatore
1046 privilegio di Sutri: Enrico III orriene il diretto controllo dell'elezione pontificia
► chiesa privata molto diffusa in area tedesca, ma non solo
veniva fondata da un signore feudale su un allodio (= proprietà privata esente da vincoli feudali)il titolare era il santo patrono - il proprietario del terreno mantenteva prerogative economiche
rilevanti: eccedenza dei proventi delle terre della chiesa, parte delle oblazioni e dei diritti di stola
il sacerdote che esercitava le sue funzioni in una chiesa privata era di fatto un dipendente del
signore feudale, il controllo da parte del vescovo era molto limitato- questa forma si applicò anche
a molti monasteri
► investitura laica dei vescovi
l'investitura laica avveniva mediante la consegna del pastorale (pastorale germanico simbolo del
potere)
era un aspetto del sistema della chiesa territoriale – risaliva al regno cristiano dei Franchi ed era
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divenuta una consuetudine in tutti i regni, accettata dai papi- ancora nel 921 papa Giovanni X
ammetteva che secondo antica usanza solo il re poteva assegnare un vescovado ad un sacerdote
Inoltre, dal X secolo l'imperatore aveva avviato la prassi di stabilire feudi ecclesiatici, retti dai
cosidetti vescovi-conti, che, non avendo eredi, alla loro morte lasciassero il feudo nuovamente
disponibile all'impero. I vescovi e abati imperiali erano i più importanti possessori di beni
imperiali, su di essi si fondava la potenza economica e militare del re di Germania
Questa situazione favorisce due situazioni contro cui lotterà il movimento riformatore:
► simonia
molti ponevano il problema della validità dei sacramenti amministrati dal clero simoniaco, Pier
Damiani ne sostenne la validità, mentre Umberto di Silva Candida ritiene nulli tali sacramenti
► concubinaggio e nicolaismo
dal nome dei nicolaiti, antica setta cristiana, accusati di riprovevole condotta sessuale, Pier Damiani
usa questo termine per indicare gli ecclesiatici che, non solo praticavano il concubinato, ma ne
sostenevano anche la liceità, cadendo così nell'eresia
1.2 IL MOVIMENTO RIFORMATORE
al centro dell'aspirazione di riforma il concetto di
libertas Ecclesiae
che trova due interpretazioni distinte anche se non opposte
► movimento cluniacense con la ricerca di una purificazione della vita ecclesiastica
► riforma gregoriana con un forte connotato politico, mirante alla desacralizzazione del potere
temporale e alla sua completa sottomissione al primato pontificio
1.2.1 CLUNY E I CLUNIACENSI
il monastero di Cluny fu fondato nel 910 in Borgogna da una donazione di Guglielmo d'Aquitania
tale donazione era rivoluzionaria rispetto alla prassi dei tempi per almeno due motivi:
► Guglielmo rinuncia per sè e per i suoi eredi al diritto di proprietà sulla chiesa privata
► con un atto di immunità dichiara che il monastero deve rimanere libero da ingerenze di altri
poteri temporali o religiosi, dipendendo direttamente dal papato, tale privilegio era esteso a tutte le
fondazioni istituite dall'abate di Cluny
la sua portata storica non sta solo nell'elemento ascetico ma anche in quello organizzativo
organizzazione
una serie di abati rimane in carica per moltissimi anni: 5 abati in 200 anni!
Cluny diventa il centro di una federazione di monasteri che si estesa a tutta l'Europa
nelle abbazie incorporate l'abate veniva designato e apporvato dalla centrale
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spiritualità
Si aumenta l'ufficio corale al doppio di quanto previsto da san Benedetto
sviluppo del suffragio per i defunti: la festa dei morti (2 novembre) fu istituita dall'abate Odilone
(994-1085)
limiti
l'aumento della preghiera porta a far quasi scomparire il lavoro
l'aumento smisurato della salmodia va a discapito della meditazione dei testi sacri e
dell'approfondimento mistico
perdita del concetto benedettino di famiglia monastica: a Cluny vissero fino a 400 monaci!
1.2.2 LA RIFORMA GREGORIANA
si indica con questo nome un processo di riforma ecclesiatica che ebbe come principale promotore
Ildebrando di Soana ( + 1085) il quale influenzò per molti anni la politica del papato fino ad
essere eletto lui stesso papa col nome di Gregorio VII
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alla base due idee fondamentali:
► superiorità della realtà religiosa su quella temporale
► potere autonomo del papato
la riforma non è, come talvolta si è affermato, la diretta conseguenza del movimento cluniacense,
questa tuttavia ha esercitato un influsso determinante
non si deve ritenere quella degli imperatori una lotta per la laicizzazione del potere: i re attribuivano
al loro potere una carattere sacro
NICOLO' II (1059-1061)
1059 sinodo lateranense: si stabilisce
► Statutum de electione papae
stabilisce che il diritto ad eleggere il papa spetta solo ai cardinali vescovi
solo successivamente e subordinatamente accedono gli altri cardinali romani, il clero, il popolo: il
loro consenso non è più determinante
i cardinali vescovi "praeduces sint in promovenda pontificis electione, reliqui autem sequaces"
il papa deve venire possibilmente dal clero romano
fino ad allora i cardinali erano assistenti del vescovo di Roma per funzioni prevalentemente
liturgiche - originariamente erano i 7 vescovi delle diocesi suburbicarie, 28 preti delle chiese
titolari e i diaconi delle regioni dei poveri- dopo questo decreto la loro importnaza crebbe
costantemente mentre diminuì quella dei metropoliti
il provvedimento serviva in primo luogo a liberarsi dalle ingerenze della nobiltà romana (ad
esempio i Tuscolani)
tuttavia andava a colpire profondamente anche il potere imperiale
► veniva proibita l'investitura da parte dei laici in senso lato
questo minava le fondamenta del potere dei re tedeschi che si basava sull'investitura laica
veniva estromesso il popolo sia dall'elezione dei vescovi (lo era già da tempo) che del pontefice, la
separazione tra popolo e clero si approfondisce e sarà una delle cause della Riforma
► questo atto di forza fu possibile grazie all'alleanza del papato con i Normanni:
accordo di Melfi Nicolò II stringe alleanza con Roberto il Guiscardo il quale presta al papa
giuramento di vassallaggio, il Meridione viene considerato un feudo pontificio, ritenendo la
donazione di Costantino il fondamento giuridico
► al nord Italia il papato riformista lo trovò un alleato nel movimento della
Pataria (patari= straccioni ) movimento di protesta contro la corruzione del clero, a Milano riuscì a
cacciare il vescovo simoniaco-la chiesa spiccatamente clericale della riforma si trova alleata della
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chiesa del popolo dalle aspirazioni democratico sociali- il popolo si dimostra entusiasta di liberare
la chiesa dai vincoli secolari fino a rifiutare i sacramenti amministrati dal clero simoniaco e
concubinario
alla morte di Nicolò II gli successe Alessandro II che dovette fronteggiare gli oppositori alle nuove
norme di elezione che gli contrapposero un antipapa
GREGORIO VII (1073-1085)
1073 Ildebrando di Soana viene eletto papa, nonostante il decreto di Nicolò Ii non fu eletto dai
cardinalI ma, nella forma tradizionale, dal clero e dal popolo, per acclamazione, ai funerali di
Alessandro II, e accettò la conferma da parte di Enrico
idea guida del suo papato: un unico regno di Cristo sui popoli e le loro autorità politiche sotto la
guida del Papa
atti di governo e magistero
► 1074 norme sul celibato ecclesiastico
viene proibito il matrimonio ai sacerdoti, al popolo di assistere alle celebrazioni officiate da preti
ammogliati
► 1075 Dictatus papae, composto di 27 tesi
il potere del papa è assoluto su tutta la cristianità, sta al di sopra di quello dei principi che il
pontefice può anche destituire
► stabilisce per ogni investitura laica la deposizione di colui che la riceve e la scomunica al
principe che la conferisce
lo scontro con Enrico IV
alle pretese pontificie Enrico IV reagisce con la
1076 dieta di Worms : accusa il papa di essere stato eletto irregolarmente, invitandolo a dimettersi
Gregorio VII risponde con la scomunica, è la prima volta nella storia
assemblea di Tribur i principi tedeschi tolgono il loro sostegno al re, reclamano la sua deposizione
se entro un anno non si sarà riconciliato col papa
1077 Enrico giunge a Canossa dove, dopo tre giorni di penitenza viene ricevuto dal papa e sciolto
da scomunica ( ma non riabilitato al governo)
Nel 1079 Matilde di Canossa, dona i porpi possedimenti al papa, provocando un disputa con
l'imperatore di Germania che andrà avanti decenni.
deposto dai principi tedeschi, Enrico vuole che il papa lo riconosca e scomunichi l'anti-re che gli è
stato opposto, Rodolfo di Svevia
1080 seconda scomunica di Enrico
1084 Enrico viene nuovamente in Italia, assedia Roma elegge come antipapa Guidoberto di
Ravenna col nome di Clemente III, il quale lo incorona imperatore
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i Normanni liberano Gregorio da Castel Sant'Angelo ma devastano Roma
Gregorio è costretto ad abbandonare la città e muore a Salerno
osservazioni generali
non si può ritenere che gli inconvenienti della chiesa (simonia, concubinato) derivassero
necessariamente ed esclusivamente dal predominio imperiale, dal momento che già alcuni
imperatori, in particolare Enrico III, si erano adoprati per una correzione della Chiesa, tuttavia
l'investitura dei laici era certamente un grave fattore di disordine
sarebbe antistorico ritenere che nella società feudale la chiesa potesse esercitare liberamente la sua
missione fino a plasmare la società dell'Occidente, senza senza possedere una certa forza politica:
l'attività politica della gerarchia ecclesiatica nella società del tempo era un dato di fatto
il problema di Gregorio fu che agì contro antiche consuetudini che i re rivendicavano anche con un
certo diritto, le loro pretese non erano solamente brame a-religiose, in quanto essi avevano svolto un
ruolo di difesa e di promozione della Chiesa.
Si pongono le base della politicizzazione del papato che si realizzerà in parte ad Avignone e poi nel
Rinascimento
1.3 IL CONCORDATO DI WORMS
1122 concordato di Worms
soluzione di compromesso tra Enrico V e Callisto II
il vescovo viene scelto liberamente dal clero- il re rinuncia all'ivestitura con l'anello e il pastoraleal re spetta solo il conferimento dei possedimenti temporali con la consegna dello scettro- in
Germania l'investitura della regalie (= diritti propri della carica feudale) avrebbe preceduto quella
episcopale, in Italia invece sarebbe avvenuto il contrario
da un lato...
- il potere del re rimaneva rilevante: era assai difficile che una persona a lui poco gradita arrivasse
alla consacrazione
tuttavia...
- pone in modo più chiaro, rispetto al passato, la distinzione tra il potere temporale del vescovo e il
suo ufficio religioso
- è un passo fondamentale nella de-sacralizzazione del potere politico
– si attenua il carattere imperiale e nazionalistico della Chiesa di Germania
1.4 GRANDE SCISMA D'ORIENTE (1054)
INQUADRAMENTO GENERALE
le divisioni tra Oriente e Occidente hanno radici molto lontane
le premesse degli eventi del 1054 si trovano nello scisma di Fozio (seconda metà IX sec)
ma le cause più profonde vanno ricercate in una diversità di atteggiamenti e di sensibilità tra le due
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chiese
► l'oriente voleva persistere nell'indirizzo collegiale della chiesa, fondato sui cinque patriarcati
dell'antichità (Roma, Costantinopoli, Alessandria, Gerusalemme, Antiochia)
mentre l'occidente si indirizzava verso l'universalismo del vescovo di Roma
► nell'Oriente bizantino è caratterizzato dal cesaropapismo, per cui l'imperatore si considera in
pratica capo della Chiesa
in occidente è al contrario il papa che tenta di subordinare a sè il potere imperiale
PANORAMICA DEGLI EVENTI
il patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario assunse un atteggiamento fortemente ostile a
Roma
accusa la chiesa latina di numerosi errori: uso di pane non lievitato per l'eucaristia, esclusione
dell'Alleluja durante la quaresima, digiuno il giorno di sabato, consumo di animali soffocati,
celibato dei preti...
fece chiudere le chiese di rito latino, arrivò a far distruggere le ostie consacrate col rito latino..
Leone IX invia legati a Costantinopoli per comporre i dissidi e per cercare un'allenza contro i
Normanni, la missione è guidata dal cardinale Umberto di Silva Candida
Michele Cerulario rifiuta di trattare non riconoscendo a Umberto di Silva Candida i privilegi di
legato, ma da ambo le parti si tenne un atteggiamento arrogante
alla fine i legati pontifici depongono pubblicamente la scomunica sull'altare di S. Sofia
Cerulario risponde con la scomunica dei latini
oriente e occidente si trovano scomunicati vicendevolmente- la validità della scomunica romana è
discussa perché lanciata durante l'interregno di due papi ( Leone IX era morto e non era ancora stato
eletto il successore) – le reciproche scomuniche saranno rimesse ufficialmente nel 1965 negli
incontri tra Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora
1.5 LE CROCIATE
MOTIVAZIONI:
zelo religioso: liberare il Santo sepolcro, lucrare l'indulgenza plenaria
motivazione economiche: occasione di arricchimento per la feudalità minore che avverte la
concorrenza degli emergenti ceti borghesi, ricerca di feudi per la nobiltà cadetta andare in cerca di
fortuna per i diseredati, espansionismo delle repubbliche marinare- Talvolta la crociata assume il
carattere di una migrazione di massa, coinvolgendo con gli eserciti donne e bambini.
Difesa di fronte all'espansionismo dei turchi: provenienti dall'Asia centrale-Turchistan. Avevano
lo stessa religione degli arabi, a partire dal mille si sovrappongono agli arabi. I Turchi Selgiucidi
conquistarono conquistano l'Asia minore, la Siria, poi Gerusalemme (1071).
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EFFETTI
► Contribuirono a consolidare l'identità della società europea
► creando però il senso di uno scontro tra civiltà
► crearono un contatto fecondo con la cultura dell'oriente (scienza araba, filosofia greca)
CONTESTO
la Reconquista: la Spagna tra l'VIII e l'XI secolo era stata conquistata dagli Arabi (califfato di
Cordova, dinastia degli Omayyadi) - all'incirca negli stessi anni delle crociate in oriente il califfato
comincia a disgregarsi anche a causa di lotte intestine- comincia la reconquista cristiana- a partire
dal 1212 dopo la battaglia di Las Navas de Tolosa, si formano cinque regni cristiani ( Leòn,
Castiglia, Aragona, Navarra, Portogallo) – la reconquista terminerà solo nel 1492 con la conquista
di Granada
Sicilia: nel corso del XI secolo i Normanni, con l'appoggio del papato, riconquistano la Sicilia che
era caduta in mano agli Arabi
PRIMA CROCIATA
1095 concilio di CLERMONT il papa URBANO II (Ottone di Lagery, che era stato priore di Cluny,
poi vescovo di Ostia e Velletri) lancia l'appello alla crociata, rispondendo alle sollecitazione
dell'imperatore bizantino ALESSIO COMNENO che offrì la ricomposizione dello scisma d'oriente,
chiedendo aiuto contro i Turchi. Il papa proclama l'indulgenza plenaria per chi partecipa alla crociata, il ritrovo
dei crociati fu fissato al 15 agosto dell'anno successivo a Costantinopoli, il comando supremo viene affidato al conte di
Lorena Goffredo di Buglione. La liberazione di Gerusalemme non era il primo obiettivo del papa che non la nomina
nemmeno nel suo discorso
alla crociata “ufficiale” se ne affianca una “popolare”, orde disorganizzate marciano verso la
Palestina infiammate dalla predicazione di PIETRO L'EREMITA, non riuscirono a raggiungere la
meta, si diedero al saccheggio e compirono i primi pogrom contro le comunità ebraiche nella valle
del Reno
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1098 assedio di ANTIOCHIA e conquista della città, lungo e logorante
1099 assedio e conquista di Gerusalemme, saccheggio della città. Le efferatezza compiute dai
crociati sono storicamente certe
Si formano gli stati crociati d'oriente o regni d'oltremare: Gerusalemme, Tripoli di Siria,
Antiochia, Edessa, Armenia-Cilicia con una struttura vassallatica piuttosto fragile, incapace di
resistere alle successive offensive turche- Ascesa delle repubbliche marinare
SECONDA CROCIATA
1144 i turchi assediano e conquistano il regno di EDESSA
la seconda crociata è promossa dalla predicazione di Bernardo di Chiaravalle che riceve questo
incarico dal papa Eugenio III
partecipano Corrado III di Germania e Luigi VII di Francia, i turchi non riuscirono a riprendersi
Gerusalemme ma ebbero complessivamente la meglio, sterminando i crociati a Damasco, dunque la
seconda crociata si conclude con un fallimento
TERZA CROCIATA
1187 il sultano d'Egitto SALAH ED-DIN ( il Saladino) sconfigge i crociati presso HATTIN e
prende Gerusalemme
alla terza crociata, bandita da papa Gregorio VIII, prendono parte Federico Barbarossa, Filippo
Augusto di Francia e Riccardo Cuor di Leone. Ma il Saladino si rivela imbattibile
QUARTA CROCIATA
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promossa da Innocenzo III- poiché l'esercito crociato non ha di che pagare le navi a Venezia, si
decide di riconquistare la città di ZARA- in seguito il doge ENRICO DANDOLO, propone ai
crociati la presa di Bisanzio
1204 assedio e saccheggio di Costantinopoli da parte dei crociati- al posto dell'impero bizantino si
creò l'effimero impero latino d'oriente che durerà fino al 1261
LA “CROCIATA DEI FANCIULLI”
1212 tragico e incredibile episodio di fanatismo religioso- nasce dall'iniziativa di due fanciulli, il
francese Stefano di dodici anni e il tedesco Nicola di tredici, i quali si proclamano portatori di un
messaggio celeste, affermano che Dio assisterà la spedizione e aprirà davanti a loro le acque del
mare come fece per Mosé- raccolsero migliaia di giovanissimi seguaci molti dei quali morirono di
stenti lungo la strada- i francesi salparono da Marsiglia, parte morì in un naufragio e parte furono
venduti come schiavi dai traghettatori- i tedeschi invece furono fermati a Genova.
QUINTA CROCIATA
1217 bandita da Onorio III, vi prendono parte Andrea II d'Ungheria e Leopoldo VI d'Asburgo,
contro il sultano d'Egitto, in un primo momento i crociati ebbero la meglio con assedio e la
conquista di Damietta
a partire dal 1221 però i cristiani dovettero cominciare a ritirarsi di fronte alla controffensiva delle
truppe del sultano. Anche san Francesco si recò in Egitto nell'intento di convertire ilo sultano.
SESTA CROCIATA
1228 Federico II di Svevia, grazie ad un accordo col sultano al-Kamil riconquista il Santo sepolcro
facendosi incoronare re di Gerusalemme
CONSIDERAZIONI GENERALI
le crociate furono l'evento bellico più sanguinoso dell'età medievale
alla radice troviamo lo stesso limite del programma teocratico papale: una eccessiva commistione
tra il piano religioso e quello temporale
il tentativo di costruire il regno di Cristo e della Chiesa con la spada risente di una intrinseca
contraddizione, poiché non corrisponde alla legge del Regno di Dio
1.6 IL PAPATO DI INNOCENZO III (1198-1216)
Lotario di Segni, eletto papa a soli 36 anni!
Formatosi nelle scuole di Parigi e Bologna
forte ideale di vita ascetico, fondato sul contemptus mundi
pessimismo antropologico ( scrive un De miseria humanae conditionis): poichè l'uomo è peccatore e
incapace di salvarsi, la Chiesa deve imporre la via della salvezza
→ decisa concezione teocratica che si esprime della lettera:
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sicut universalis conditor
"il vicario di Cristo è qualcosa di intermedio tra Dio e l'uomo, meno grande di Dio, ma più grande
dell'uomo"
il ruolo del pontefice edell'imperatore sono definiti attraverso la metafora del sole e della luna:
sole= dominio del papa sulle anime- luna= dominio dell'imperatore sui corpi: la luna riceve la sua
luce dal sole.
Per cercare di comprendere questa visione così radicale si deve tener presente che molti erano i
ricorsi alla Curia romana in questioni di tirannide o oppressioni locali, ciò significa che il potere
della Chiesa di controllare le autorità politiche non era sempre sentito come un'imposizione
1215 CONCILIO LATERANENSE IV
► definizione della transustanziazione, contro l'eresia di Berengario di Tours
► vari provvedimenti normativi: divieto di formazione di nuovi ordini religiosi- limitazioni alla
pratica delle indulgenze- divieto di imporre nuove imposte sui beni della chiesa senza
l'approvazione del papa – obbligo della confessione e comunione almeno annuale (il capitolo 21,
ancora oggi in vigore)- matrimonio:riduzione degli impedimenti per consanguineità dal settimo al
quarto grado- legislazione sugli ebrei: obbligo di portare speciali vesti
► condanna dei Catari
cristianizzazione delle popolazioni slave del Baltico
ad opera dei cavalieri Teutonici - fermati però a Novgorod da Alexandr Nevskji
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I CATARI
generalmente il nome è fatto risalire al greco katharoi= puri, ma secondo altri dal latino
catus=gatto, perché animale disprezzato, ritenuto strumento del demonio
la setta nasce probabilmente nei Balcani si diffonde in concomitanza con le crociate, prende piede
nella Francia meridionale nei pressi di Albi (da qui il nome Albigesi)
dottrina
la loro dottrina ha analogie con l'antico manicheismo
dottrina dualistica: dio/satana- spirito/materia- NT/AT- redentore/creatore-anima/corpo
→ moralmente cattivo quanto ha rapporto con la materia: proprietà privata, matrimonio, consumo
di carne
Cristo possedeva solo un corpo apparente (docetismo)- dunque non ha salvato l'umanità con la
propria Passione ma con l'insegnamento della via per distaccarsi dal mondo materiale, sfuggendo al
ciclo delle reincarnazioni- la croce è un segno diabolico e il suo culto va soppresso
divisione della comunità in due classi: "perfetti" e semplici "fedeli" ( da notare che questi termini
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sono quelli usati dagli avversari del movimento, li chiamavano "perfetti" perché erano i perfetti
eretici, impossibili da convertire!)
rifiuto dei sacramenti- lo strumento pricipale della grazia e della remissione dei peccati è il
consolamentum imposizione delle mani da parte di un membro dei perfetti- si può ricevere una
sola volta e impegna il credente ad una condotta integerrima per il resto della vita, per questo
veiniva spesso ricevuta solo in punto di morte
organizzazione e sviluppo del movimento
si organizzano in un modello di chiesa gerarchica, con loro propri vescovi
il loro punto di forza era la critica alla corruzione del clero, ad una Chiesa troppo legata alle
ricchezze
nella Francia meridionale (Provenza, Linguadoca) trovarono l'appoggio della nobiltà locale, che
aspirava ad affermare la propria indipendenza dalla monarchia, in particolare il conte di Tolosa
pertanto nella guerra che si scatenò rientrano motivi economici e politici: la nobiltà del nord (in
particolare Simone di Monfort), legata al re, alla conquista delle ricche terre del sud
la crociata contro gli albigesi
Innocenzo III dapprima cercò di combattere l'eresia con l'invio di missione di cistercensi ma senza
successo
1208 la crociata fu bandita dopo l'invio, da parte di Innocenzo III, di due legati, uno dei quali fu
ucciso- il papa promise le stesse indulgenze consesse ai crociati della Terrasanta
negli eccidi ci furono vittime non solo tra gli eretici ma tra tutta la popolazione, atroce l'espressione
pronunciata dal legato pontificio Arnaldo Almarico: "uccideteli tutti, Dio saprà riconoscere i suoi"
particolarmente efferato l'eccidio di Béziers (22 luglio 1209), anche se il numero di ventimila
vittime riportato dalle testimonianze è probabilmente esagerato
Arnaldo in persona, insieme all´altro legato pontificio Milone, scrisse al papa per riferirgli l
´accaduto e che si può leggere nel volume 216 della Patrologia latina: «La città di Béziers fu presa
e, poiché i nostri non guardarono a dignità, né a sesso, né a età, quasi ventimila uomini morirono
di spada. Fatta così una grandissima strage di uomini, la città fu saccheggiata e bruciata: in
questo modo la colpì il mirabile castigo divino».
1232 i catari si rifugiano sui Pirenei a Montségur che diventa il loro quartier generale, la rocca
verrà espugnata nel 1244 dopo un assedio di circa un anno
osservazioni
la nostra conoscenza dei catari viene principalemnte dalle fonti loro avverse (ad esempio il manuale
per inquisitori di Bernardo Gui)- probabilmente falsa la notizia che praticassero la endura, sorta di
suicidio assistito lasciandosi morire di fame
per comprendere la violenza della guerra si devono tenere presente questi due aspetti:
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– il potere destabilizzante che l'eresia catara poteva avere sulla società del tempo
– il fatto che, alle motivazione religiose, si unissero le rivalità tra la nobiltà del nord e del sud
della Francia
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1.8 L'INQUISIZIONE MEDIEVALE
Premesse
► in un ordinamento politico cristiano l'eretico è un ribelle anche contro l'autorità civile costituita,
dunque il delitto di eresia è considerato crimen lesae maiestatis
►definizione dell'eresia: secondo Tommaso "errore dell'intelletto al quale la volontà
ostinatamente aderisce". A determinare l'eresia non è solo l'errore dottrinale dunque, ma anche la
pertinacia nel sostenerlo dopo la condanna della Chiesa.
► occorre distinguere tre diverse inquisizioni:
medievale creata verso la fine del XII secolo
spagnola: sorta nel 1481 sotto il regno di Ferdinando d'Aragone a Isabella di Castiglia, organismo
centralizzato dipendente in sostanza dalla dalla corona
romana istituita nel 1542 da Paolo III
per l'inquisizione medievale dobbiamo distinduere quattro fasi
► la repressione dell'eresia è affidata ai vescovi- uno dei primi esempi la bolla di Lucio III ad
abolendam, pubblicata con il concorso di Federico Barbarossa (1184) stabilisce l'obbligo del
vescovo di punire gli eretici con la collaborazione delle autorità civili
► sotto Innocenzo III diventa frequente il ricorso a legati scelti dal papa
► Gregorio IX intorno al 1230 affida la lotta agli ordini religiosi (domenicani e francescani) –
l'inquisitore gode di una giurisdizione stabile ed è nominato dal superiore dell'ordine- questo
avvenne anche per contrastare la politica di Federico II che mirava ad avocare a sè la repressione
dell'eresia
► 1252 con la bolla Ad extirpanda Innocenzo IV permette l'uso della tortura
PROCEDURE DELL'INQUISIZIONE
procedura
l'inquisitore, giunti nel luogo, promulgava l'editto di grazia che garantiva assoluzione dietro
penitenza a quantri confessassero la propria colpa entro un certo tempo (solitamente da 15 a 30
giorni)
dopo tale termine, promulgava l'editto di fede che citava in giudizio tutti i sospetti
se l'accusato confessava immediatamente non veniva consegnato al braccio secolare ma gli veniva
inflitta solo una pena canonica, se negava venivano sentiti i testimoni,
l'accusato aveva diritto a segnalare testimoni che poteva ritenere a lui ostili
l'accusato aveva diritto a conoscere il contenuto delle testimonianze ma non il nome dei testi
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generalmente doveva difendersi da solo e non poteva avvalersi di un avvocato
se persisteva nella negazione si poteva porcedere anche alla tortura, come previsto dalla bolla di
Innocenzo IV, nella quale si specificava che la tortura non doveva portare alla mutilazione o al
pericolo di morte
prima di emettere la condanna il giudice ascoltava anche il parere dei boni viri (giuria composta
da chierici e laici)
le pene erano molto varie: si va dalle sole pene spirituali, quali la scomunica, alle pene temporali:
queste potevano comprendere: confisca dei beni, fustigazione corporale, pena pecuniaria, pubblica
umiliazione (es. portare sempre un contrassegno distintivo), reclusione
la pena di morte (rogo) era applicata solo ai recidivi (relapsi) che avevano già una volta abiurato
la procedura terminava con il
sermo generalis (chiamato in Spagna auto da fé)
si tenevano di domenica, i preti invitavano il popolo a parteciparvi per guadagnare 40 giorni di
indulgenza, si tenevano su di un palco eretto in chiesa- si leggevano le accuse e poi le confessioni
dei penitenti. Se questi le sottoscrivevano pubblicamente venivano liberati dalla scomunica
le sentenze di morte erano invece pronunciate fuori della chiesa ed eseguite il giorno successivo
perchè il condannato avesse ancora tempo a convertirsi
la consegna al braccio secolare avveniva con la clausola di procedere con misericordia evitando
l'uccisione e lo spargimento di sangue
perché questa ipocrisia?
Il magistero proibiva ai chierici di sedere in un tribunale che infliggesse la pena capitale (concilio
di Toledo 675)- Innocenzo III aveva ribadito che era compito della chiesa intercedere perchè al
condannato fosse fatta salva la vita: il suo intento era la redenzione non la pubblica vendetta
le cose cambiano da Innocenzo IV in poi, dal momento che varie bolle papali prescrivono
esplicitamente l'applicazione delle sentenze di morte, da allora la clausola di grazia "rimane solo
un ricordo di quella che era stata l'intenzione della chiesa sin verso la metà del XIII secolo, rimase
come clausola cancelleresca che serviva ancora ad ammonire sul vero carattere della repressione
ecclesiale" (Paschini)
1.9 NASCITA DI NUOVI ORDINI RELIGIOSI
CISTERCENSI
il monastero di Citeaux nasce alla fine dell'XI secolo come tentativo di riformare l'ordine
cluniacense
1119 promulgazione della Charta Charitatis: costituzione del nuovo ordine
- applicare alla lettera la regola di san Benedetto: ripristino dell'attività manuale
- il monastero deve rinunciare a forme di guadagno feudali, possedere tanta terra quanta i monaci
posso lavorarne esclusivamente per il proprio mantenimento
- ogni monastero deve avere autonomia economica e abbaziale
- c'è però la funzione di controllo di ogni monastero da parte del monastero da cui ha avuto origine,
l'abate della casa “madre” quale può in casi gravi anche deporre l'abate della casa “figlia”
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tutto l'ordine è sottoposto al controllo dell'abate di Citeaux il quale però è sotto la sorveglianza degli
abati delle quattro case madri che possono anche deporlo
con queste norme si realizzava l'autonomia dei monasteri, prevista dall'ordine benedettino, senza
rinunciare ad una certa unione centralizzata
i cistercensi raggiunsero zone del nord Europa : Prussia, Scandinavia compiendo una straordinaria
opera di cristianizzazione e diffondendo progressi nelle tecniche agricole
il suo successo sarà legato all'attività di
Bernardo di Chiaravalle
di nobile famiglia, dopo aver ricevuto un'accurata educazione, nel 1112 entra a Citeaux insieme al
fratello, allo zio e una trentina (!) di amici, ha 21 anni.
tre anni dopo viene inviato a fondare Clairvaux (che sarà una della quattro abbazie madri)
per incarico del papa predica la seconda crociata (1147)
sostiene una polemica letteraria contro Cluny e contro Pietro Abelardo
vasta produzione letteraria: testi di teologia e spiritualità, profonda mistica mariana (cfr Dante nel
Paradiso canti XXXI-XXXIII)
alla sua morte, nel 1153 l'ordine contava 343 case, di cui 68 fondate personalmente da lui !
ORDINI MENDICANTI
All'inizio del XIII secolo gli ordini monastici che avevano animato la riforma della Chiesa
(cluniacensi e poi cistercensi)
la nascita e lo sviluppo degli ordini mendicanti sono legati principalmente a due fattori
- sviluppo dei centri urbani e della civiltà comunale
- sorgere di numerosi movimenti ereticali di cui questi ordini costituiscono un'alternativa ortodossa
FRANCESCO D’ASSISI
1181 circa- nasce ad Assisi, di classe borghese, figlio di un mercante, membro della nuova società
urbana in sviluppo
Progetto di diventare cavaliere: occasione per la famiglia di ascesa sociale
1202 partecipa alla guerra di Assisi contro Perugia, cade prigioniero
L’esperienza della prigionia e una lunga malattia inducono un ripensamento dei propri progetti di
vita
Conversione: incontro con i lebbrosi= gli emarginati per eccellenza dalla società
Prime esperienze eremitiche, episodio del crocifisso di San Damiano “va' e ricostruisci la mia casa”
(con la sua doppia interpretazione letterale e ecclesiologica)
Scontro con il padre e spogliazione dei propri abiti
1209 circa: lettura “rivelatoria” del testo di Matteo10:7-16
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E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi,
cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame
nelle vostre cinture,né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo
nutrimento. […] Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici
come le colombe.
Da questo momento comincia l'attività itinerante di predicazione che si unisce come completamento
dell'ideale della vita di povertà
Comincia a raccogliere attorno a sé dei seguaci
1210 a Roma con dodici compagni, Innocenzo III approva il programma della fraternitas di
Francesco, concede anche di predicare con il consenso del vescovo locale
1219 raggiunge l’esercito crociato in Egitto che assedia Damietta, incontro con il sultano al-Kamil,
ma la speranza di convertirlo non ebbe successo
Al ritorno in Italia, il cardinale Ugolino (futuro Gregorio IX), che era stato preposto dal papa come
protettore dell'ordine, lo convince a dettare un regula per l’Ordine, tra i suoi seguaci infatti stavano
nascendo divisioni (alcuni sostenevano la necessità di regole più rigide per fare “concorrenza” ai
catari)- l'ordinamento legislativo era contrario alle intenzioni di Francesco, ma si rivelò necessario
per l'aumento del numero di frati
rimase sempre diacono, rifiutando il sacerdozio cui non si sentiva degno- rivalutazione
dell'elemento laico
1223 Onorio III approva la seconda versione della regula
1224 inizia una condizione di malattia che lo accompagnerà fino alla morte (occhi e stomaco) in
ritiro alla Verna, le stigmate- in questo contesto nasce il “cantico delle creature”
1226 muore alla Porziuncola
1228 canonizzato da papa Gregorio IX
1230 frate Elia, alla guida dell’Ordine, d’intesa col papa promuove la costruzione della basilica di
Assisi- l'attività di frate Elia incontrò polemiche all'interno dell'ordine per la sua tendenza a mitigare
la pratica della povertà
1239 il capitolo generale depone frate Elia, Gregorio IX arriva addirittura a scomunicarlo, il frate
passò dalla parte di Federico II ma si riconciliò, alla fine della vita con la Chiesa.
CARATTERI DEL FRANCESCANESIMO
la pietà di Francesco è soprattutto adorazione
dell'Incarnazione: il bambino di Betlemme (presepe di Greccio)
della Passione: la venerazione del Crocifisso
l'ordine francescano si distingue dai precedenti per ALCUNE caratteristiche
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► anche l'Ordine come tale (non solo i membri) non poteva possedere nulla- in seguito fu permesso
l'uso dei beni donati all'ordine, dei quali i donatori conservavano la proprietà
► viene soppressa la stabilitas loci
► è strutturato in senso unitario attorno al capitolo (assemblea dei rappresentanti provinciali) e dal
ministro generale in rapporto di obbedienza (“obbedienza” diventa il termine che designa lo stesso
ordine)
► importanza del cosiddetto terzo ordine, formato da laici, per coloro che devono “vivere nel
mondo”
DOMENICANI
il sacerdote Domenico di Guzmàn soggiorna con il suo vescovo nella Francia meridionale intorno
al 1204- vede da vicino gli insuccessi della lotta contro gli albigesi- mutua da essi la pratica della
predicazione itinerante
Domenico impone all'ordine la regola di sant'Agostino- ordine itinerante di sacerdoti che vivono di
elemosina mettendosi al servizio della chiesa locale sotto il vescovo diocesano- all'ideale di povertà
Domenico aggiunse l'importanza di una profonda formazione teologica per la predicazione il
concetto di ordo praedicatorum implica quello di ordo doctorum
si deve tenere presente che a partire dal XII i grandi centri universitari ( Parigi, Bologna)
raccoglievano e trattenevano i migliori studiosi, sottraendoli all'insegnamento nelle scuole cattedrali
e monastiche- i domenicani per questo si preoccuparono di istituire scuole ovunque avessero
conventi
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PARTE 2
IL TARDO MEDIOEVO (secoli XIV- XV)
quadro generale
→declino degli aspetti caratterizzanti l'età medievale:
universalismo
oggettivismo
CAMPO SOCIO-POLITICO
► sorgere di un sentimento nazionale
►che si accompagna all'affermarsi di uno Stato nazionale
in cui il potere assume una forma
- centralizzata
- monarchica
- con tendenze assolutiste
► nascita di movimenti popolari con aspirazioni democratiche
CAMPO CULTURALE
► connessione di sentimento nazionale e sentimento laico - tendenze al secolarismo e alla
laicizzazione
► affermazione della critica soggettiva rispetto all'oggettivismo della scolastica
- infiltrazioni dell'averroismo arabo (Sigieri di Brabante a Parigi, contrastato da Tommaso
d'Aquino)
- Duns Scoto primato della volontà sull'intelletto
- porteranno al nominalismo e volontarismo di Occam→ rottura dell'armonia tra ragione e fede
CAMPO ECCLESIASTICO
► formarsi di tendenze nazionali anche nella Chiesa
► ricerca da parte dei laici di una maggiore partecipazione alla vita della Chiesa
► ordine francescano :
- movimento degli spirituali: pauperismo radicale, critica dell'istituzione ecclesiastica
- profezie di Gioacchimo da Fiore:
ideali di rinascita che si trasformano facilmente in utopia
chiesa carismatica vs chiesa secolare
► Fioritura della mistica
EVENTI DI STORIA ECCLESIASTICA
controversia tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello
cattività avignonese
controversia tra Ludovico il Bavaro e Giovanni XXII
scisma d'occidente e concilio di Costanza
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2.1 IL PAPATO DI BONIFACIO VIII (1294-1303)
relega Celestino V nella rocca di Fumone (Alatri)
PRINCIPALI AZIONI POLITICHE
► combatte la famiglia dei Colonna che appoggiava gli spirituali (assedio e distruzione di
Palestrina)
persecuzione dgli spirituali ( tra cui Iacopone da Todi)
► prende le parti degli angioini nella guerra del Vespro
► Firenze interviene nel conflitto tra i guelfi neri e bianchi
IL CONFLITTO CON LA FRANCIA
l'urto politico avviene non con l'impero, tradizionale avversario del papato, che ha ormai
accantonato le tendenze assolutistiche, ma con la più potente delle monarchie nazionali: la Francia
1296 Filippo IV il Bello, di fronte alle necessità derivanti dai crescenti costi dello stato
centralizzato e burocratico e della guerra con l'Inghilterra, viola le immunità tributarie del clero
senza l'autorizzazione della Santa Sede
questo conflitto supera la questione fiscale contingente, andando a toccare la natura del potere
regale: Filippo il Bello fondava le sue rivendicazioni di autonomia dalla Chiesa sul diritto romano
- quod principi placuit legis habet vigorem
- rex in suo regno est imperator
bolla Clericis laicos
il papa vieta l'esazione di tasse sui beni ecclesiatici senza l'autorizzazione della S.Sede
la prima risposta di Filippo fu di vietare l'esportazione di denaro all'estero→ si impediva il flusso di
elemosine dalla Francia a Roma
il papa dovette piegarsi ad una soluzione diplomatica: consente al clero di elargire spontaneamente
al re e a questi di chiedere al clero di contribuire alle casse dello stato.
1300 GIUBILEO esaltazione del papato sul piano della fede
In seguito il conflitto riprende quando Filippo fa arrestare il nunzio pontificio a Parigi
1301 bolla Ausculta Filii il papa accusa il re di Francia di soprusi contro la chiesa
il re proibisce la diffusione della lettera, diffonde invece un documento falso in cui il papa si
attribuisce poteri regali.
Dopodichè convoca gli Stati Generali: al papa si contrappone l'assemblea rappresentativa di una
nazione: essi proclamano che il potere del re deriva direttamente da Dio e non può essere sottoposto
alla giurisdizione papale
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1302 Unam Sanctam: teoria delle due spade,
subesse Romano Pontifici omni humanae creaturae declaramus, dicimus, diffinimus, omnino esse
de necessitate salutis
si è discusso sull'espressione, nel caso fosse da intendere come definizione dogmatica sarebbe
comunque riferita solamente alla sottomissione nel campo spirituale
1303 Filippo il Bello, con una nuova riunione degli Stati Generali, dichiara illegittimo Bonifacio
VIII, la motivazione è che non è divenuto papa in seguito alla morte del suo successore, unitamente
all'accusa di simonia ed eresia, ci si appella ad un concilio
il papa sta per pubblicare la scomunica del re quando Guglielmo di Nogaret, sceso in Italia come
inviato dal re, con l'appoggio dei Colonna, invade la reggia papale di Anagni facendo prigioniero il
papa
dopo tre giorni il papa viene liberato dal popolo insorto, ma riportato a Roma muore circa un
mese dopo
2.2 LA CRISI DEL PAPATO NEL TARDO MEDIOEVO
2.2.1 LA CATTIVITA' AVIGNONESE (1309-1376)
dopo la morte di Bonifacio VIII il successore Benedetto XI attua una politica di pacificazione
revocando le condanne contro i Colonna e il re di Francia, morì dopo circa una anno di pontificato
fu poi eletto Bertrando di Got, arcivescovo di Bordeaux, estraneo al collegio dei cardinali, il quale
prese il nome di Clemente V e si fece incoronare a Lione per compiacere Filippo il Bello
le nuove nomine di cardinali francesi mettono in minoranza l'elemento italiano
1309 Clemente V trasferisce la sede papale ad Avignone
azione di Filippo IV contro i templari
l'ordine si era stabilito in Francia dopo la fine delle crociate
campagna di denigrazioni: accusati di adorare il demonio e l'idolo Bafomet
13 ottobre 1307 arrestati circa 2000 templari e sequestrati i loro beni, accusati di simonia sodomia e
eresia- confessioni estorte dopo atroci torture
il papa decide di affidare il giudizio sui templari ai sinodi provinciali, molti subirono il rogo
le sorti generali dell'ordine invece vengono demandate ad un concilio
1312 concilio di Vienne
programma:
► giudizio sui Templari: i padri conciliari rifiutarono di accettare la sentenza dell'inquisizione e
chiesero di dare ai templari modo di difendersi. Non si arrivò ad alcuna sentenza ma, sotto pressione
del re di Francia e del papa, si attuò la soppressione dell'ordine non per sentenza giudiziale ma per
provvedimento amministrativo
il beni dell'ordine non furono ceduti ad un nuovo ordine, come voleva il re, ma ai Giovanniti i quali
dovettero però versare al re un risarcimento
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► il processo contro Bonifacio VIII, fortemente voluto dal re, il papa tentò di allungarne in tutti
modi la procedura per prender tempo, alla fine concesse al re che si annullassero tutte le sentenze
emesse da Boinifacio VIII contro il re di Francia, meno la Unam sanctam, assolse dalla scomunica
Guglielmo di Nogaret, canonizzò Celestino V
► condanna delle tesi di Pietro Olivi, francescano spirituale: si affermava la dottrina dell'anima
come forma del corpo, ma il movimento spirituale ne risultò nel complesso scagionato
il papato e l'impero di Germania
1314 Alla morte di Clemente V il conclave vede l’intervento decisivo del re di Francia in favore dei
cardinali francesi, viene eletto dopo quasi due anni Giovanni XXII
in Germania sorgono contrasti tra i principi elettori che portano ad una duplice elezione, di
Ludovico di Baviera e di Filippo il Bello d'Asburgo, tra i due contendenti trionferà Ludovico il
Bavaro ma il papa si rifiuta di riconoscerlo ufficialmente
1323 Giovanni XXII con un pretesto evidente dichiara decaduto il potere imperiale di Ludovico il
Bavaro, l'imperatore, in risposta dichiara il papa eretico
alla corte imperiale si rifugiano gli esuli Marsilio da Padova e Giovanni di Jandun che
compongono il Defensor pacis
Ludovico, ormai scomunicato dal papa, venne poi a Roma dove si fece incoronare a nome del
popolo romano (secondo le teorie del defensor pacis) a Roma Marsilio legge la condanna per eresia
di papa Giovanni XXII, riferendosi alla definizione circa la povertà di Cristo, e si procede
all'elezione dell'antipapa, francescano “spirituale” Nicolò V
in seguito Nicolò V, quando Ludovico tornò in Germania si sottomise nuovamente al papa
ma i contrasti tra Ludovico non cessarono e continuarono anche con i successori Giovanni XII;
Benedetto XII e Clemente VI
questi contrasti imponevano una revisione dell'antico sistema medievale di elezione dell'imperatore,
questo si realizzò con il nuovo imperatore Carlo IV
1355 la bolla d'oro assegnava l'elezione imperiali ai soli sette i principi elettori ( tre ecclesiastici:
Colonia, Treviri, Magonza, 4 laici: Boemia Brandeburgo, Palatino del Reno, Sassonia)
non parlava più del diritto del papa di confermare l'elezione e di reggere l'impero vacante
la carica imperiale perde così il suo carattere universalistico, l'imperatore diventa un primus inter
pares tra i principi tedeschi
viene proibita l'osservanza degli interdetti emanati dal papa
da allora nessun imperatore ( con l'eccezione di Carlo V) sarà incoronato dal papa
osservazioni generali sul papato nel periodo avignonese
►pesante influsso della monarchia francese: in settant'anni 113 cardinali francesi, contro 13
italiani, 5 spagnoli, 2 inglesi, 1 ginevrino.
► Ad Avignone la corte papale diventa un’efficiente macchina amministrativa, ma si rivela
dispendiosa e corrotta: aumento delle spese per mecenatismo e burocrazia→ aumentano le tasse
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in tutta la cristianità, cominciano gli abusi delle indulgenze, si pongono le premesse che
porteranno alla Riforma
► venalità delle cariche ecclesiastiche ed eccessi di centralismo, in svariate forme:
- riserva facoltà di nomina alle sedi episcopali, rivendicata in maniera crescente dai papi
- riservato generale in base al quale tutte le sedi vacanti venivano occupate dalla Curia Romana
- diritto di aspettativa su un beneficio, pur essendo ancora questo in possesso del beneficiario,
dietro versamento di denaro alla Curia
- cumulus dispensa dal divieto di disporre di più benefici
potenza crescente dei capitoli delle cattedrali (collegio dei canonici dotato di personalità giuridica)
molto ambiti per i benefici cui davano diritto
► nepotismo Clemente v se ne macchiò in maniera incredibile: cinque suoi parenti furono
nominati cardinali, lasciò ai familiari un milione di fiorini d'oro per una via crucis!
► i mezzi della scomunica e dell'interdetto nelle controversie tra sovrani e pontefice diventano
oggetto di regolare abuso, con gravi conseguenze sul piano pastorale- l'interdetto faceva sì che
tutte le chiese fossero chiuse e quasi tutti i sacramenti venissero sospesi, allontanava, a volte per
anni, il popolo dalla vita sacramentale
RITORNO A ROMA
1376 Gregorio XI decide di riportare la sede a Roma (turbato anche dalle gravi minacce profetiche
di Caterina da Siena e Brigida di Svezia), travolta dalla guerra dei cento anni la monarchia francese
non poteva più esercitare pressioni
Firenze, temendo di perdere la sua supremazia col ritorno del papa, formò una lega con le città
ribelli al papa (guerra degli otto santi) ma risultò alla fine sconfitta
2.2.2 SCISMA D'OCCIDENTE
1378 morte di Gregorio XI, nel conclave di Roma, fa irruzione il popolo che temeva l'elezione di un
nuovo francese (11 cardinali francesi su 16) "Romano, lo volemo romano, se non che tutti vi
occideremo"
sotto queste pressioni i cardinali decidono per l'arcivescovo di Bari ( non presente in conclave
perchè non cardinale), italiano ma suddito degli angioini, che diventerà Urbano VI - pare che al
pomeriggio la votazione sia stata ripetuta dando un risultato diverso, e questo è uno dei motivi di
dubbio sulla sua validità (Franzen ad esempio)
un gruppo di cardinali francesi in seguito dichiara invalda l'elezione di Urbano VI perchè estorta
con la forza ed elegge l'antipapa Clemente VII
la cristianità si ritrova divisa: se Caterina da Siena appoggiava il papa italiano, san Vincenzo ferrer
quello francese...
dalla parte avignonese: Francia, Savoia, Scozia, Napoli, regni spagnoli
parte romana: stato della chiesa, Italia settentrionale, gran parte dell'impero, Inghilterra
Urbano VI dopo l'elezione si dimostra talmente dispotico da far pensare ad una infermità mentale,
perde anche gli iniziali sostenitori
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alla loro morte entrambi i papi ebbero un successore
l'università di Parigi indica tre vie per uscire dalla situazione: cessionis (abdicazione) submissi
( tribunale arbitrario) concili
1409 CONCILIO DI PISA
indetto non da un papa ma da un gruppo di cardinali di entrambe le obbedienza, per cercare una
soluzione allo scisma, l'idea era sostenuta dal parere dell'università di Parigi
la teoria conciliare si ritrovava anche nel Decretum Gratiani, in cui si afferma il prinCipio che il
papa giudice supremo su tutta la cristianità non può essere giudicato da nessuno, salvo il caso in cui
cada nell'eresia o nello scisma, nel qual caso può essere deposto da un concilio.
Una complicazione risiede nel fatto che nel medioevo i concili furono sempre convocati dal papa...
vengono deposti il papa italiano (Gregorio XII) e quello francese (Benedetto XIII) e ne viene
eletto un nuovo(Alessandro V), ma nessuno dei rivali accetta di dimettersi
alla morte di Alessandro V subentra Giovanni XXIII
solo dal XX secolo i due papi pisani saranno esclusi dall'annuario pontificio, infatti compaiono
raffigurati nel medaglioni di S. Paolo fuori le mura
1414 CONCILIO DI COSTANZA
formalmente indetto da Giovanni XXIII, sotto pressione dell'imperatore Sigismondo
ma il papa pisano, quando vede che le cose non vanno a suo favore, fugge sperando di invalidare il
concilio. Si era deciso infatti di votare per nazioni (italiana, francese, tedesca, inglese) che
annullava la maggioranza italiana nel collegio
Gerson, dell'università di Parigi, con un celebre discorso sostiene la necessità che il concilio risolva
la questione
Giovanni XXIII (pisano) viene dichiarato deposto per scisma ed eresia
Gregorio XII (romano) acconsente a ritornare e accetta di abdicare, ma pretende che venga data
pubblica lettura della sua lettera di convocazione del concilio (!)
Benedetto XIII (avignonese) irremovibile fu dichiarato deposto, essendo il solo cardinale ancora in
vita eletto prima dello scisma propose, così si narra, di decidere da solo il legittimo papa...
con il decreto Haec Sancta si afferma la superiorità del concilio su qualunque autorità ecclesiastica,
compresa quella del papa
vengono condannati Wycliff e Hus, quest'ultimo bruciato sul rogo
viene condannata la tesi del francescano Jean Petit, che giustificava il tirannicidio anche contro il
giuramento di fedeltà.
1417 viene eletto Martino V
con il decreto Frequens si voleva improntare una riforma della Chiesa: si stabilì che i concili
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dovessero essere convocati con frequenza inferiore a dieci anni
il nazionalismo trovò espressione nel decreto che stabiliva di ripartire il numero dei cardinali
proporzionalmente alle nazioni
la vittoria del conciliarismo è stata vista da alcuni come il prevalere delle aspirazioni autonomiste
degli stati sugli ideali monarchico-universalisti del papato medievale
1431 CONCILIO DI BASILEA
Convocato da papa Eugenio IV, in ottemperanza al Frequens, ma si rivela scarsamente frequentato
e il papa tenta di scioglierlo ma scatena la reazione del concilio
vengono stabiliti vari decreti di riforma e norme volte a limitare il centralismo della curia romana,
vengono confermati i decreti di Costanza sulla superiorià del concilio, che viene detta (a differenza
di quanto dichiarato a Costanza) veritas fidei catholicae
gli storici sono divisi sulla validità di questi decreti
alcuni li ritengono una vera definizione dottrinale
altri sono propensi e interpretarli come provvedimenti resi necessari dalle particolarissime
circostanze del momento: a favore di questa tesi: il decreto Haec sancta parla esclusivamente dello
scopo di ricomporre lo scisma, non cita la Scrittura e la Tradizione, non usa i termini delle
definizioni dogmatiche, le dichiarazioni di Basilea vedono il prevalere dell'ala radicale ma nessuno
pensa a condannare chi si oppone, per di più Martino V prima della chiusura del concilio dichiara
che il papa ha "la suprema autorità sulla Chiesa di Dio"
Eugenio IV tenta di contrastare la posizione dei conciliaristi, il contrasto si acuisce e il papa scioglie
e trasferisce più volte l’assemblea (Ferrara, poi Firenze)
I padri conciliari che rifiutano la traslazione e rimangono a Basilea eleggono un antipapa (Amedeo
VIII duca di Savoia) Felice V, lo scisma durò dal 1438 al 1449 ma ebbe scarso seguito
1439 il concilio trasferito a Firenze de la presenza dell'imperatore d'oriente Giovanni VIII
Paleologo e del suo patriarca, si affermò la riunificazione con le chiese d'oriente, in vista di
un'alleanza contro i Turchi, si definiscono la processione dello Spirito, l'esistenza del Purgatorio, il
primato di giurisdizione del papa.
Tale alleanza rimase solo sulla carta e la riunificazione non fu accettata
la definizione del primato rimase dle tutto sterile, tanto che fu ignorata in tutti i concili successivi in
cui qualcuno proponeva di definire il primato petrino...
1449 Felice V si dimette e si riconcilia a Basilea col nuovo papa Nicolò V
1453 Costantinopoli è conquistata dai Turchi
osservazioni:
La vittoria della linea romana fu resa possibile anche dagli accordi tra il papa e i sovrani europei, in
particolare: gli Asburgo ottengono il riconoscimento al clero imperiale del potere di eleggere i
vescovi
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la debolezza del papato dette modo a molti sovrani di rivendicare la giurisdizione sulle chiese
nazionali, ad esempio:
1438 in Francia sui promulga la Prammatica Sanzione (falsamente attribuita a Luigi IX) in cui
molti decreti di Basilea (tra cui la teoria conciliare) diventano legge di stato
il Boemia si rafforzò il movimento nazionale hussita
anche in Spagna il sovrano estende il suo controllo sulla chiesa con l'istituzione dell'Inquisizione
2.3 TEORIE POLITICHE ED ECCLESIOLOGICHE DEL ‘300
La concezione politica più diffusa nell'età medievale deriva da AGOSTINO ( IV-V sec.):
◘ Il potere politico è una realtà necessaria a causa della corruzione della natura umana provocata
dal peccato originale
◘ Il re ha il compito di reprimere l’inclinazione degli uomini al male ma per ottenere questa
autorità deve essere legittimato da Dio e dal papa.
A partire dal XIII secolo la riscoperta di Aristotele ispira una nuova concezione del potere
temporale
Per Aristotele uomo= animale politico → stato= comunità naturale
lo stato dunque non una realtà di origine divina, ma è una necessità della natura terrena dell'uomo
TOMMASO D'AQUINO
Il pensiero aristotelico trova un suo interprete cristiano in Tommaso d’Aquino, il quale teorizza la
distinzione tra i seguenti ambiti: NATURA –GRAZIA,RAGIONE-FEDE, CONOSCENZA
NATURALE-RIVELAZIONE, STATO- CHIESA
Per Tommaso tra queste sfere c’è distinzione ma concordanza e armonia, la grazia non toglie ma
perfeziona la natura
MARSILIO DA PADOVA
dottrina del Defensor pacis (1324)
◘ riprende la distinzione aristotelico-tomista ma afferma la estraneità-completa separazione tra
naturale e soprannaturale→ la chiesa negli ordinamenti civili è subordinata allo stato.
◘ L’imperatore deriva il suo potere non da Dio ma dal consenso della pars valentior (parte migliore)
del popolo, il potere politico ha origini dal basso. L'imperatore è l'esecutore delle leggi e se
oltrepassa le sue attribuzioni il popolo ha il diritto di deporlo
◘ Distingue la Chiesa quale Universitas Fidelium, l'insieme dei fedeli, dal sacerdozio che non è
altro che un suo organismo, una sua funzione, anche i ministri del culto pertanto sono eletti dal
popolo
◘ Nega soprattutto il primato romano e petrino: S. Pietro non ebbe più potere degli altri apostoli e
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non si sa se sia mai venuto a Roma, il potere primaziale del papa è frutto di un'evoluzione storica, i
vescovi hanno direttamente da Cristo un potere uguale a quello del papa
◘ La somma autorità della Chiesa è dunque il concilio: collegialità vs ordinamento monarchico
GUGLIELMO DI OCCAM
◘ l'infallibiltà del magistero non appartiene nè al papa nè al concilio ma alla moltitudine dei fedeli
◘ Cristo e gli apostoli non vollero un regno temporale come non vollero alcuna proprietà nè
comune nè individuale
◘ l'idea che il papa possegga l'autorità suprema sulla chiesa e sull'impero è ritenuta pertanto eretica
ed eretico è il papato avignonese
◘ il potere imperiale non è di origine divina, ma viene dal basso, gli è conferito dai popoli e dai
loro rappresentanti
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