Macro 3
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La moneta e la politica monetaria
Moneta
Qualsiasi mezzo di pagamento generalmente accettato per lo scambio
di beni e servizi e per l’estinzione dei debiti
Ciò che importa non è il materiale usato per fabbricare la moneta (oro,
carta, sigarette, . . .) ma la convenzione sociale che rende quello
strumento un mezzo di pagamento accettato senza obiezioni da tutti.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Funzioni della moneta
MEZZO di SCAMBIO: in un mondo basato sul baratto serve la
doppia coincidenza tra i desideri. La moneta rende più semplici e
più efficienti le transazioni
UNITÀ di CONTO: la moneta è l’unità di misura dei prezzi e
della contabilità dei soggetti economici. Non è necessario che sia
così
RISERVA di VALORE: per essere accettata come mezzo di
scambio la moneta deve essere in grado di conservare valore. La
moneta non è nè l’unico nè il migliore dei modi per mantenere
una riserva di valore
MISURA di pagamento differito nel tempo: quando si chiede in
prestito del denaro ciò che si deve restituire è espresso in unità di
moneta
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Moneta simbolo
Nell’economie moderne la moneta è
Moneta simbolo
La moneta simbolo è un mezzo di pagamento il cui valore o potere
d’acquisto monetario eccede di gran lunga il costo di produzione del
mezzo stesso
Affinché una moneta simbolo funzioni devono essere rispettate due
condizioni:
1
deve esistere un’autorità che controlla la sua offerta
2
che la società la accetti rendendola di corso legale
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Misure della moneta
LIQUIDITÀ: la liquidità di una qualsiasi attività finanziaria riguarda
la sua attitudine a trasformarsi in mezzo di pagamento
VELOCEMENTE e a BASSO COSTO
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Misure della moneta
Misure della moneta
M1 =
circolante
depositi a vista bancari e postali
M2 =
M1 +
depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi
depositi con scadenza fino a 2 anni
M3 =
M2 +
pronti contro termine bancari
quote fondi comuni monetari
titoli del mercato monetario
titoli obbligazionari con scadenza fino a 2 anni
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Motivi per detenere moneta
Per semplicità assumeremo che nella nostra economia esistano solo
moneta e obbligazioni.
Detenere moneta in questa situazione è costoso: si sopporta un costo
opportunità pari all’interesse che si sarebbe ottenuto acquistando
obbligazioni invece che detenendo moneta
Ma allora perché si detiene moneta?
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Motivi per detenere moneta
1
SCOPO TRANSATTIVO: si detiene moneta per acquistare beni
e servizi e per effettuare pagamenti dato che in generale ricavi e
spese non sono sincroni. La domanda di moneta per questo
scopo dipenderà dal livello del reddito nazionale reale
2
SCOPO PRECAUZIONALE: gli individui desiderano essere in
grado di far fronte a possibili imprevisti
3
SCOPO RIDUZIONE RISCHIO di portafoglio: detenere
obbligazioni comporta un rischio. Gli individui sono in generale
avversi al rischio e sono quindi disposti ad acquistare un più
basso rendimento in cambio di una riduzione del rischio.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
Come sempre in economia gli individui per decidere quale quota della
loro ricchezza detenere in moneta (e quale in obbligazioni)
confronteranno
COSTO MARGINALE: tasso d’interesse delle obbligazioni. È
una quantità fissa che non dipende dall‘ammontare di moneta
detenuto dagli individui
BENEFICIO MARGINALE: si riferisce ai vantaggi derivanti dal
detenere moneta (i.e. motivi per detenere moneta). Più moneta si
detiene e minori saranno questi vantaggi.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
Rappresentiamo graficamente
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
MB
MC
MC
MB(y)
M/P
L
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
Analizziamo gli effetti di un aumento del tasso d’interesse
riconosciuto ai possessori delle obbligazioni
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
MB
MC
MC
MB(y)
M/P
L
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
MB
MC
r’
MC’
r
MC
MB(y)
L’
M/P
L
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
Analizziamo gli effetti di un aumento del livello del reddito nazionale
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
MB
MC
MC
MB(y)
M/P
L
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
MB
MC
MC
r
MB(y’)
MB(y)
L
Marco Grazzi
L’
Economia Politica 2010/11
M/P
La domanda di moneta
Analizziamo gli effetti di un aumento del livello generale dei prezzi
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
MB
MC
MC
MB(y)
M/P
L
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
In questo caso non cambia nulla: tasso d’interesse sulle obbligazioni e
reddito nazionale restano invariati. La quantità nominale di moneta
domandata aumenta della stessa percentuale di aumento dei prezzi e
di conseguenza la quantità reale di moneta domandata non cambia e
resta L
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Il sistema bancario
Il sistema bancario del nostro semplice modello è composto da due
soggetti istituzionali: le banche commerciali e la banca centrale.
Le banche (commerciali) sono intermediari finanziari in possesso di
un’autorizzazione dello Stato per:
raccogliere liquidità nel sistema economico da coloro che
vogliono prestarla o impiegarla
prestare liquidità a coloro che ne hanno bisogno
a fronte dei depositi le banche sono autorizzate ad emettere
assegni
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Il sistema bancario
Le banche commerciali sono soggetti privati con finalità di profitto. In
che modo le banche generano profitti dalla loro attività caratteristica?
interesse passivo: le banche fanno pagare un certo tasso
d’interesse ai soggetti cui prestano liquidità
interesse attivo: le banche devono pagare un certo tasso
d’interesse alle persone di cui usano la liquidità
spread dei tassi: la differenza tra interesse passivo e interesse
attivo genera i profitti della banca
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Il sistema bancario
La peculiarità del sistema bancario consiste nel fatto che non conserva
i beni che i soggetti gli lasciano. Es. guardaroba discoteca
Per questa ragione le banche non impiegano (prestano) tutta la
liquidità che hanno a disposizione ma detengono
RISERVE BANCARIE, della moneta effettivamente disponibile
in banca e necessaria a far fronte alle richieste di prelievo dei
clienti. Si distingue tra riserve obbligatorie(2%) e riserve libere
RAPPORTO DI RISERVA
RISERVE
DEPOSITI
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Il bilancio di una banca
ATTIVO
Attività sull’estero
Titoli
Impieghi
Sofferenze
Cassa
Totale attività
2
20
74
3
1
100
PASSIVO
Raccolta sull’interno
70
Obbligazioni
Patrimonio
Passività sull’estero
9
20
1
Totale passività
100
Ogni volta che noi paghiamo col bancomat oppure con un assegno le
nostre rispettive banche si trasferiscono le rispettive somme?
NO. Esiste la stanza di compensazione che costituisce il meccanismo
attraverso il quale si svolge il pagamento dei saldi netti tra le diverse
banche e che serve a ridurre i costi di transazione
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La corsa agli sportelli
Abbiamo visto che le banche sono obbligate dalla Banca centrale a
detenere delle riserve obbligatorie ma abbiamo anche visto che queste
sono una percentuale molto bassa del totale dei depositi.
Cosa succede se si sparge la voce che la nostra banca ha “bruciato”
parte delle risorse che noi abbiamo depositato presso di lei?
Corsa agli sportelli: è una tipologia di panico finanziario che si
manifesta come una cosiddetta profezia auto-verificantesi.
Al giorno d’oggi queste crisi finanziarie sono molto rare soprattutto
perché in ciascun Paese esiste un’autorità monetaria (Banca Centrale)
che agisce da prestatore di ultima istanza
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Bank run - 14 Settembre 2007
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Moneta e Base monetaria
Nel nostro semplice modello del mercato monetario si distingue tra
BASE MONETARIA
BASE MONETARIA = CIRCOLANTE + RISERVE
H = C+R
MONETA
MONETA = CIRCOLANTE + DEPOSITI
M = C+D
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Algebra della moneta e moltiplicatore
Le banche detengono una quota Cr dei loro depositi D sottoforma di
riserve (obbligatorie e volontarie) mentre le famiglie detengono una
quota Cl dei loro depositi D sottoforma di circolante
R = Cr D
C = Cl D
Si deriva facilmente
H = Cr D + Cl D
M = Cl D + D
Cl D + D
Cl + 1
M
=
=
>1
H
Cr D + Cl D
Cr + Cl
M=
Cl + 1
Cr + Cl
Moltiplicatore monetario
H
OFFERTA DI MONETA
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
L’autorità monetaria
L’autorità monetaria è la Banca centrale, è lei che controlla l’offerta di
moneta. Dal 1 Gennaio 1999 l’offerta di moneta dei Paesi della UE è
sotto il controllo della BCE. Come si regola l’offerta moneta?
La BC può
AGIRE sulla BASE MONETARIA
Emettere moneta
AGIRE sul COEFFICIENTE di RISERVA OBBLIGATORIA
che è costituito dal rapporto minimo tra riserve di liquidità e
depositi che ogni banca deve avere
AGIRE sul Tasso Ufficiale di Riferimento (TUR)
Tasso al quale la BC presta liquidità alle banche
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
r
LL(y)
M/P
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La domanda di moneta
r
Un aumento di y determina
un aumento della domanda
di moneta per ogni livello di r
LL(y’)
LL(y)
M/P
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
L’offerta di moneta
r
MM
M/P
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
L’offerta di moneta
r
MM
MM’
M/P
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
L’equilibrio sul mercato della moneta
r
MM
r*
LL(y)
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Gli effetti di una riduzione dell’offerta di moneta
r
MM
r*
LL(y)
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Gli effetti di una riduzione dell’offerta di moneta
r
MM’
MM
r*1
r*
LL(y)
L*1
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Gli effetti di un aumento del reddito reale
r
MM
r*
LL(y)
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Gli effetti di un aumento del reddito reale
r
MM
r*1
r*
LL(y’)
LL(y)
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Gli effetti di un aumento della competizione tra le banche
r
MM
r*1
La domanda di moneta LL non
e’ rappresentata solo per un dato
livello del reddito reale y ma
anche per una dato livello del
tasso d’interesse che le banche
pagano sui c/c delle famiglie...
r*
r e i sono due
cose DIVERSE!
LL(y,i)
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Gli effetti di un aumento della competizione tra le banche
r
MM
Se aumenta la competizione
tra le banche commerciali
CONTO ARANCIO (4.25% lordo poi 2%)
MEDIOLANUM freedom (3% netto)
r*1
r*
LL(y,i)
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Gli effetti di un aumento della competizione tra le banche
r
MM
Se aumenta la competizione
tra le banche commerciali
aumenta la domanda di moneta
e con lei il tasso d’interesse r
r*1
r*
LL(y,i)
LL(y,i)
L*
Marco Grazzi
M/P
Economia Politica 2010/11
Il controllo della politica monetaria
All’autorità monetaria si prospettano due strumenti alternativi per il
controllo del mercato della moneta:
QUANTITÀ di MONETA. In questo caso la BC fissa M e accetta
qualsiasi tasso d’interesse si venga a formare per garantire
l’equilibrio tra domanda e offerta di moneta. Controllare
l’aggregato monetario è molto difficile
TASSO d’INTERESSE. In questo caso la BC fissa il tasso
d’interesse ad un livello prefissato e accetta di offrire tutta la
moneta necessaria per rispondere alla domanda che si crea sul
mercato. Controllare il tasso è un pò più semplice
La BCE ha come obbiettivo finale il controllo dell’inflazione mirando
a contenerla sotto il 2%. La BCE persegue tale obbiettivo attraverso la
fissazione del TUR col quale persegue un’obbiettivo intermedio in
termini di aggregato monetario
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Il meccanismo di trasmissione della politica monetaria
La politica monetaria ha qualche effetto sul mercato dei beni?
mercato dei beni?
I canali di trasmissione sono principalmente 3:
Reddito delle famiglie. Il reddito delle famiglie è influenzato in
due modi, uno diretto (più moneta più AD) e uno indiretto
(attraverso le attività finanziarie)
Consumo delle famiglie. Più alta è l’offerta di moneta più bassi
saranno i tassi d’interesse e più alto sarà il ricorso delle famiglie
al credito al consumo. Questo canale incide su A, la componente
autonoma del consumo.
Investimenti. Il tasso d’interesse è un elemento importante nella
comparazione tra costi e benefici di un potenziale investimento.
Più sono alti i tassi e minori saranno gli I.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
TT - Test Training
1. Se il coefficiente di riserva Cr è pari a 0.1, quello di liquidità Cl è pari a 0.2 e la
base monetaria H ammonta a 100 miliardi di euro allora l’offerta di moneta sarà
A. 100 miliardi
B. 400 miliardi
C. 200 miliardi
D. 30 miliardi
E. 300 miliardi
2. Se a parità di offerta di moneta il reddito reale delle famiglie aumenta la curva di
domanda di moneta delle famiglie LL
A. ruota in senso anti-orario
B. si sposta verso sinistra
C. ruota in senso orario
D. diventa perfettamente elastica al tasso d’interesse
E. si sposta verso destra
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
TT - Test Training
3. Se non vi fosse alcuna incertezza sui pagamenti futuri che gli individui devono
effettuare allora
A. gli individui non deterrebbero moneta per scopi transattivi
B. gli individui non deterrebbero alcuna quantità di moneta
C. gli individui non deterrebbero moneta per scopi precauzionali
D. gli individui non deterrebbero moneta per ridurre il rischio del loro portafoglio
finanziario
E. gli individui aumenterebbero la loro domanda di moneta
4. Quale tra queste affermazioni sulla definizione degli aggregati monetari M1, M2 e
M3 è falsa
A. M1 contiene il circolante
B. M2 contiene i depositi con scadenza fino a 2 anni
C. M3 contiene i deposti a vista bancari e postali
D. M3 contiene M1
E. M1 contiene i pronti contro termine bancari
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Il modello IS-LM
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La curva IS
Abbiamo approfonditamente discusso il funzionamento del mercato
dei beni considerandolo però completamente isolato dal resto
dell’economia. Adesso che abbiamo introdotto il mercato della
moneta quest’assunzione deve essere rimossa e dobbiamo rileggere la
AD
AD(y, r)
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La curva IS
Abbiamo approfonditamente discusso il funzionamento del mercato
dei beni considerandolo però completamente isolato dal resto
dell’economia. Adesso che abbiamo introdotto il mercato della
moneta quest’assunzione deve essere rimossa e dobbiamo rileggere la
AD
AD(y, r)
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La curva IS
AD
C
AD(r)
C+I+G
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La curva IS
AD
C
AD(r’)
r>r’
AD(r)
C+I+G
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La curva IS
AD
C
AD(r’)
r>r’
r<r’’
AD(r)
AD(r’’)
C+I+G
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
LA CURVA IS
La curva IS rappresenta le differenti combinazioni di reddito Y e tasso
d’interesse che garantiscono l’uguaglianza tra Y e AD cioè
l’equilibrio sul mercato dei beni
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
AD
AD(r)
Y
Y
r
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
AD
AD(r)
Y
Y
r
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
AD
AD(r)
Se il tasso d’interesse
si riduce da r a r’
Y
Y
r
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
AD(r’)
AD
AD(r)
Y
Y’
Y
r
r’
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
AD(r’)
AD
AD(r)
Y
Y’
Y
r
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La curva IS
Inclinazione. La IS è inclinata negativamente e la sua
inclinazione dipende dalla reattività di C e I al variare del tasso
d’interesse: tanto più sono reattivi tanto più piatta è la IS
Spostamenti. La IS è rappresentata per un dato livello di T, G e
del grado di ottimismo delle imprese. Variazioni di queste o di
una qualsiasi altra componente della AD determina uno
spostamento della IS
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La curva LM
Studiando il mercato della moneta abbiamo visto che esso è in
equilibrio quando la domanda di moneta uguaglia l’offerta di moneta.
Abbiamo anche visto che
OFFERTA di MONETA: è fissata in modo indipendente
dall’autorità monetaria in modo da rispettare i suoi obbiettivi
DOMANDA di MONETA: dipende negativamente dal livello del
tasso d’interesse e positivamente dal livello del reddito reale
LL=LL(y,r)
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
LA CURVA LM
La curva LM rappresenta le differenti combinazioni di reddito Y e
tasso d’interesse che garantiscono l’uguaglianza tra domanda e offerta
di moneta, cioè l’equilibrio sul mercato monetario
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
MERCATO MONETARIO
ECONOMIA
r
MM
r
LL(y)
M/P
Marco Grazzi
Y
Economia Politica 2010/11
MERCATO MONETARIO
ECONOMIA
r
MM
r
LL(y)
M/P
Marco Grazzi
y
Economia Politica 2010/11
Y
MERCATO MONETARIO
ECONOMIA
r
MM
Se il reddito
aumenta da y a y’
r
LL(y)
M/P
Marco Grazzi
y
Economia Politica 2010/11
Y
MERCATO MONETARIO
ECONOMIA
r
MM
r
LL(y’)
LL(y)
M/P
Marco Grazzi
y
Economia Politica 2010/11
y’
Y
MERCATO MONETARIO
ECONOMIA
r
MM
LM
r
LL(y’)
LL(y)
M/P
Marco Grazzi
y
Economia Politica 2010/11
y’
Y
La curva LM
Inclinazione. La LM è inclinata positivamente e la sua
inclinazione dipende dalla reattività della domanda di moneta a
variazioni del tasso d’interesse: più è reattiva la domanda di
moneta a r, meno forte dovranno essere le variazioni di r per
ristabilire l’equilibrio sul mercato della moneta a seguito di una
variazione di y e più piatta sarà la LM
Spostamenti. La LM è rappresentata per un dato livello
dell’offerta di moneta. Variazioni nell’offerta di moneta
determinano uno spostamento della LM.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
L’equilibrio economico
r
IS
Y
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
L’equilibrio economico
LM
E
r
IS
Y
Marco Grazzi
Y
Economia Politica 2010/11
La politica fiscale
Analizziamo ora gli effetti delle politiche fiscali sul livello di
equilibrio del reddito e del tasso d’interesse.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La politica fiscale
LM(MM)
E
r
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y
Economia Politica 2010/11
La politica fiscale
LM(MM)
E
r
Supponiamo che il Governo
decida un aumento di G senza
aumentare contestualmente T
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y
Economia Politica 2010/11
La politica fiscale
LM(MM)
r’
E
r
IS(G’,T)
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y’
Economia Politica 2010/11
Y
La politica fiscale
LM(MM)
r’
E
∆G
r
IS(G’,T)
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y’
Economia Politica 2010/11
Y
La politica fiscale
Perché ∆Y è minore di ∆G? Per via di un’effetto chiamato
spiazzamento dell’aumento spesa spesa pubblica
Esiste un caso in cui l’aumento di G non genera alcuna
variazione nel reddito d’equilibrio?
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La politica monetaria
Analizziamo ora gli effetti delle politiche fiscali sul livello di
equilibrio del reddito e del tasso d’interesse.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
La politica monetaria
LM(MM)
E
r
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y
Economia Politica 2010/11
La politica monetaria
LM(MM)
E
Supponiamo che la BC decida
di aumentare l’offerta di moneta
r
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y
Economia Politica 2010/11
La politica monetaria
LM(MM)
LM(MM)
E
r
E’
r’
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y’
Economia Politica 2010/11
Y
La politica monetaria
LM(MM)
LM(MM)
E
r
∆ MM
E’
r’
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
Y’
Economia Politica 2010/11
Y
Le politiche della domanda
Le POLITICHE della DOMANDA consistono in un mix di politica
fiscale e politica monetaria attuate con l’obbiettivo di stabilizzare il
reddito ad un livello il più vicino possibile al suo livello di pieno
impiego.
Nonostante sia la politica fiscale che quella monetaria possano
modificare il livello del reddito d’equilibrio esse non posso essere
considerate completamente equivalenti.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Le politiche della domanda
Le POLITICHE della DOMANDA consistono in un mix di politica
fiscale e politica monetaria attuate con l’obbiettivo di stabilizzare il
reddito ad un livello il più vicino possibile al suo livello di pieno
impiego.
Nonostante sia la politica fiscale che quella monetaria possano
modificare il livello del reddito d’equilibrio esse non posso essere
considerate completamente equivalenti.
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Le politiche della domanda
LM(MM)
E
r
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
YP
Economia Politica 2010/11
Y
Le politiche della domanda
Come possiamo portare la nostra economia al suo livello di pieno
impiego YP? Esistono due alternative rispettivamente utilizzando
politica fiscale espansiva
politica monetaria espansiva
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Le politiche della domanda
LM(MM)
E’
r’
E
r
IS(G’,T)
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
YP
Economia Politica 2010/11
Y
Le politiche della domanda
LM(MM)
LM(MM’)
E
r
r’’
E’’
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
YP
Economia Politica 2010/11
Y
Le politiche della domanda
LM(MM)
LM(MM’)
r’
E’
E
r
IS(G’,T)
r’’
E’’
IS(G,T)
Y
Marco Grazzi
YP
Economia Politica 2010/11
Y
Le politiche della domanda
I due equilibri E0 e E00 non sono equivalenti
E0 : la spesa aggregata sarà composta in larga misura da spesa
pubblica G che avrà spiazzato, causa gli alti tassi d’interesse,
quella privata in C e I
E00 : a causa dei minori tassi d’interesse la spesa aggregata sarà
composta in larga misura da spesa privata in C e I
Quali considerazioni dovrebbero guidare la scelta ottima del mix di
politica economica?
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
TT - Test Training
1. Considerate il modello IS-LM. Se a seguito di un aumento della spesa pubblica G
(politica fiscale espansiva) non osservate alcuna variazione del tasso d’interesse allora
A. la curva IS è verticale
B. la curva LM è orizzontale
C. la curva IS è positivamente inclinata
D. la curva LM è verticale
E. la curva LM è negativamente inclinata
2. Tanto più l’investimento (I) e la componente autonoma del consumo (A)
reagiscono ad una data variazione del tasso d’interesse
A. tanto più inclinata sarà la curva IS
B. tanto più piatta sarà la curva LM
C. tanto più piatta sarà la curva IS
D. tanto più inclinata sarà la curva LM
E. tanto più piatte saranno sia la curva IS che la curva LM
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
TT - Test Training
3. Considerate l’equilibrio in un modello IS-LM. Se il governo decide di ridurre la
spesa pubblica (politica fiscale restrittiva) allora il reddito — e il tasso d’interesse —
A. aumenta; resta invariato
B. aumenta; aumenta
C. aumenta; diminuisce
D. diminuisce; aumenta
E. diminuisce; diminuisce
4. Se in un modello IS-LM un aumento della spesa pubblica G è spiazzato
completamente da una corrispondente riduzione della spesa privata
A. la curva LM è orizzontale
B. la curva IS è verticale
C. la curva LM è verticale
D. non è possibile che succeda
E. la curva IS è orizzontale
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
TT - Test Training
5. Si consideri il modello IS-LM. Se la curva IS è orizzontale e la Banca centrale
decide di aumentare il tasso d’interesse allora
A. dovrà aumentare la spesa pubblica
B. dovrà cambiare idea. Non ha possibilità di farlo.
C. dovrà aumentare l’offerta di moneta
D. dovrà diminuire la spesa pubblica
E. dovrà diminuire l’offerta di moneta
6. Si consideri il modello IS-LM. Se a seguito di politica fiscale restrittiva non
osservate alcuna variazione del reddito d’equilibrio
A. la curva IS e’ verticale
B. la curva IS e’ orizzontale
C. la curva LM e’ orizzontale
D. la curva LM e’ verticale
E. la curva IS e’ positivamente inclinata
Marco Grazzi
Economia Politica 2010/11
Hyper-references
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Y
Y=X
coefficiente angolare=1
45o
X
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AD
AD=Y
Y
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AD
AD=Y
Luogo dei punti in cui
il valore del reddito e’
sempre uguale a quello
della spesa
Y
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