SICUREZZA ALIMENTARE Prof.ssa Roberta Rossi Introduzione Gli alimenti destinati ad esplicare nell’organismo una funzione energetica e plastica, possono anche avere effetti nocivi sulla salute se, in seguito a contaminazione, diventano veicoli di agenti microbici, chimici e fisici. I costi derivati da una contaminazione accidentale degli alimenti e dal relativo sviluppo di malattie costituiscono un rischio rilevante per la ristorazione a causa delle sanzioni imposte dalla Magistratura e per la perdita di immagine, in questi casi, difficilmente recuperabile. TIPI DI CONTAMINAZIONE Le contaminazioni possono distinguersi in : 1. Biologiche: batteri, muffe, lieviti, virus, parassiti, prioni 2. Fisiche: corpi estranei come frammenti di vetro, di metallo, di plastica, roccia, osso, legno …, isotopi radioattivi. 3. Chimiche: metalli pesanti, fitofarmaci, zoofarmaci, sostanze cedute dai contenitori per alimenti, detergenti, coadiuvanti tecnologici, allergeni di origine alimentare, sostanze tossiche presenti naturalmente, sostanze tossiche prodotte in seguito ai processi tecnologici La frequenza percentuale dei vari agenti contaminanti sull’incidenza delle malattie a veicolo alimentare è la seguente: Batteri 91,5% Contaminanti chimici 4,2% Virus 3,2% Parassiti 1,1% Altro <1% Si parla di tossinfezioni alimentari quando lo stato patologico è causato dall’ingestione di alimenti che contengono microrganismi patogeni e/o loro tossine. Si parla di avvelenamenti quando nell’alimento sono presenti contaminanti chimici Si parla di allergie quando l’organismo ha reazioni anomale nei confronti di determinati componenti alimentari detti allergeni (generalmente proteine), innocui per l’80% della popolazione. Contaminazioni biologiche Tra i microrganismi che possono contaminare gli alimenti, particolare importanza hanno i batteri, i lieviti e le muffe. Anche i virus possono contaminare i cibi e causare malattie infettive, come l'epatite virale di tipo A. I BATTERI I batteri sono microrganismi unicellulari procarioti, non visibili a occhio nudo (sono dell’ordine di micron, 1 micron = 1 milionesimo di millimetro). I batteri presenti in un alimento possono essere saprofiti ( in grado di provocare alterazione degli alimenti senza recare danno all’organismo dell’uomo), utili (indispensabili per la trasformazione di alcuni alimenti), patogeni ( microrganismi parassiti in grado di procurare una malattia). Dal punto di vista dell’anatomia cellulare, la cellula batterica comprende componenti fondamentali (citoplasma e genoma, membrana citoplasmatica, parete cellulare, membrana 1 esterna 2 nei batteri Gram negativi, ) e componenti accessori, ossia presenti solo in alcune specie batteriche o in qualche fase della loro vita (plasmidi, pili, flagelli, capsula). Manca la membrana nucleare. Il citoplasma batterico è un gel colloidale contenente l’80% di acqua, sostanze organiche (proteine, zuccheri e lipidi) e inorganiche (sali di calcio, magnesio, fosfati, solfati e oligoelementi) in soluzione ed in inclusioni (vacuoli) di varia natura, a seconda del batterio. E’ presente RNA in tre forme, ossia messaggero, di trasferimento e associato ai ribosomi. I ribosomi ( organuli cellulari addetti alla sintesi proteica), molto abbondanti nella cellula batterica (40% del peso secco), hanno coefficiente di sedimentazione di 70S e sono costituiti da due subunità, di 30S e 50S. Nella maggior parte dei casi, il cromosoma batterico è costituito da un’unica molecola di DNA bicatenario circolare ed è chiamato nucleoide. La membrana citoplasmatica ha una struttura comparabile a quella delle cellule eucariotiche. E’ costituta per il 60-70% da proteine che si complessano ai fosfolipidi. Presenta delle invaginazioni, più sviluppate nei batteri Gram positivi, dette mesosomi(strutture equivalenti ai mitocondri) Diverse sono le funzioni della membrana citoplasmatica: costituisce una barriera osmotica che permette il passaggio per diffusione passiva di O2, H2O e piccole molecole idrofobiche (glicerolo), dipendente dalla concentrazione esterna. è sede dei meccanismi di trasporto attivo. è sede dei citocromi, delle reazioni di ossido-riduzione e dell’accumulo di energia è sede di proteine sensori di parametri ambientali interviene nel processo di divisione cellulare fornendo un sito di ancoraggio(mesosoma) al DNA in replicazione La parete cellulare, costituita prevalentemente dal polisaccaride peptidoglicano, è una struttura rigida, più spessa nei batteri gram positivi (colorati in viola) che nei gram negativi (colorati in rosa). Oltre a dare forma e rigidità alla cellula batterica, la protegge dalla lisi osmotica. Le ciglia e i flagelli sono responsabili del movimento attivo dei batteri (chemiotassi), movimento che permette traiettorie lineari verso sostanze attraenti, o movimenti di capovolgimento, cioè di allontanamento da sostanze repellenti. La capsula o glicocalice è una strato di polimeri polisaccaridici esterno alla parete batterica. Le principali funzioni della capsula sono l’adesione ai tessuti e la resistenza alla fagocitosi. I plasmidi sono molecole di DNA bicatenario, generalmente circolari, che si replicano indipendentemente dal cromosoma batterico e portano determinanti genetici accessori che arricchiscono il patrimonio genetico della cellula. I batteri patogeni, nel loro metabolismo, producono sostanze complesse che risultano tossiche per l’organismo umano. Tali sostanze, dette tossine, possono essere di due tipi differenti: le esotossine e le endotossine. Le esotossine sono di natura proteica, vengono prodotte dal batterio ed eliminate nell’alimento, sono altamente tossiche ma termolabili, cioè vengono distrutte da una normale cottura (65-80 °C/15-20 minuti); le endotossine non sono composti extracellulari ma sono componenti della membrana dei batteri gram negativi che hanno azione tossica solo in seguito alla disgregazione cellulare; dal punto di vista chimico sono dei lipopolisaccaridi, cioè molecole di grassi legate a molecole di zuccheri. Hanno un’azione tossica inferiore alle esotossine ma sono termoresistenti e resistono all’azione dei succhi gastrici. Le esotossine sono generalmente termolabili e sensibili all’azione dei succhi gastrici. Azione delle endotossine e delle esotossine batteriche (pag 161) BATTERI: PRINCIPALI CRITERI DI CLASSIFICAZIONE 3 Morfologia. I batteri hanno fondamentalmente tre forme: a bastoncino (bacilli), a sfera (cocchi), a spirale (spirilli). I cocchi possono essere isolati, a coppie (diplococchi), a catena (streptococchi), a grappolo (stafilococchi) oppure a gruppi di otto cellule in uno spazio di forma cubica (sarcine). Caratteristiche tintoriali Lo studio microscopico dei batteri può essere effettuato sia con esame a fresco o previa colorazione. Una delle colorazioni più comuni è la colorazione di Gram. Sulla base di questa colorazione, i batteri si possono dividere in due gruppi principali, Gram-positivi e Gram-negativi. In seguito alla colorazione i batteri Gram-positivi si colorano in blu-violetto, mentre i Gram-negativi si colorano in rosso. Il diverso comportamento dei due gruppi di batteri è dovuto alla differente composizione della parete cellulare. Temperatura di crescita. In base a questo criterio si distinguono i batteri psicrofili, i batteri mesofili e i batteri termofili. PSICROFILI PREDILIGONO IL FREDDO MESOFILI TEMPERATURE INTERMEDIE TERMOFILI IL CALDO INTERVALLO DI CRESCITA 0-25°C 20-45°C 45-70°C TEMPERATURA OTTIMALE 10°C 30-37°C 50-55°C Richiesta di ossigeno Se si considera il processo respiratorio i batteri possono essere distinti in: aerobi, se crescono solo in presenza di ossigeno, anaerobi, se crescono solo in assenza di ossigeno e anerobi facoltativi, se possono vivere sia in presenza che in assenza di ossigeno. Gli aerobi obbligati ricavano energia dalla fosforilazione ossidativa,gli anaerobi obbligati dalla fermentazione. I batteri microaerofili crescono bene in presenza di anidride carbonica (10%) AEROBI OBBLIGATI VIVONO CON O SENZA O2 ANAEROBI OBBLIGATI IN PRESENZA DI O 2 ANAEROBI FACOLTATIVI IN ASSENZA DI O2 Nutrizione In base alle modalità di nutrizione si distinguono batteri autotrofi e batteri eterotrofi. Gli autotrofi sono batteri in grado di sintetizzare le molecole organiche utilizzando come base di partenza dei composti inorganici, mentre i batteri eterotrofi riescono solo a metabolizzare composti organici che sono già stati sottoposti a precedenti processi di sintesi. La stragrande maggioranza dei batteri appartiene al gruppo degli eterotrofi, gruppo che può essere suddiviso in due grandi categorie, quella dei batteri saprofiti (batteri che si cibano di 4 materie vegetali e animali in via di decomposizione) e dei batteri parassiti (batteri che si nutrono utilizzando il metabolismo di altri animali). BATTERI AUTOTROFI UTILIZZANO COME NUTRIMENTO COMPOSTI INORGANICI BATTERI SAPROFITI MATERIA ORGANICA IN DECOMPOSIZIONE BATTERI ETEROTROFI COMPOSTI ORGANICI BATTERI PATOGENI UTILIZZANO IL METABOLISMO DI ALTRI ANIMALI RIPRODUZIONE BATTERICA Le principali modalità di moltiplicazione in un batterio sono: 5 Scissione: è una modalità di riproduzione asessuata, caratterizzata dalla divisione dell’organismo in due cellule figlie autonome con identico genotipo; questo meccanismo di riproduzione favorisce la trasmissione inalterata delle caratteristiche ereditarie (il DNA batterico si divide per mitosi). Sporulazione: alcuni bacilli, appartenenti ai generi Bacillus e Clostridium, in determinate condizioni ambientali danno luogo alla formazione di particolari cellule differenziate cui si dà il nome di spore. I batteri sporigeni intorno alla parete cellulare presentano una serie di membrane molto voluminose. La spora non ha bisogno di nutrirsi e può rimanere quiescente per tempi molto lunghi. Quando le condizioni ambientali sono favorevoli, la spora germina ricostruendo la forma vegetativa.