Piccolo vademecum ortografico e grammaticale
Proposizione: In grammatica, elemento essenziale del discorso costituito da soggetto,
predicato e, facoltativamente, da complementi: Pietro ama (Paola). Le proposizioni possono
essere principali e secondarie, coordinate e subordinate, esplicite e implicite; eccezionali sono
quelle prive di soggetto perché concentrate in un predicato rappresentato da verbo impersonale
(nevica) e quelle prive di predicato perché equivalenti a un’ esclamazione. (Wikipedia)
Periodo: il periodo, o frase complessa, è un'unità complessa del discorso, composta da più
frasi semplici (o proposizioni) combinate in una sola struttura di senso compiuto. Ogni periodo
grammaticale termina con un segno di punteggiatura terminale: punto fermo .(Wikipedia)
L’Accento (quando e come si usa)
Dà terza persona singolare, presente indicativo del verbo dare (es. lui non
dà nulla)
Da preposizione semplice (es. vorrei qualcosa da mangiare)
Né accento sempre acuto, solo quando è congiunzione negativa (es. non
voglio vedere Paola né Laura)
Ne avverbio o pronome (es. andammo a teatro e ne uscimmo a mezzanotte,
io ne sono convinto)
Sì affermazione, accento grave
Si pronome (es. si presentarono alla platea)
Lì accento grave per avverbio di luogo (es. fin lì )
Sé accento sempre acuto, solo quando è pronome (es. pensa solo a sé )
Se congiunzione (se fossi stato attento, avresti capito)
Poiché, finché, allorché, perché sempre accento acuto
Qui e qua avverbi di luogo sempre senza accento
Po’ abbreviazione di poco, non vuole l’accento
L’Apostrofo (quando si usa)
Un e Un’ l’apostrofo si usa solo per un sostantivo femminile (es. un’ancora)
Da’, Fa’, sta’, va’ si riferiscono all’imperativo dei verbi : dai, fai, stai, vai
(es. sta’ fermo lì!)
Qual è senza apostrofo
Parole con la lettera “I”
Scienza
Coscienza
Usciere
Superficie
Sufficiente
Efficienza
Parole senza la lettera “I”
Province
Conoscenza
Parole che terminano con una sola “zeta”
Democrazia
Spezia
Profezia
Milizia/Milizie
Determinazione
Spazio
Ozio
Screzio
Idiozia
Astuzia
Uso della
1. 1.
2. 2.
3. 3.
4. 4.
5. 5.
6. 6.
virgola
Per separare elementi di un elenco non uniti da congiunzione
Per separare un vocativo (es. Anna, sbrigati!)
Negli incisi (es. la torta era buona, però, troppo costosa)
Dopo avverbi significativi come “Sì, “No”, “Bene”
Nelle interiezioni (es. Ah, va bene)
Nelle opposizioni (es. Gianni è partito per Napoli, sua città
natale, dalla quale era emigrato da un anno)
7. 7.
Davanti a “Sebbene”, “Che”, (se consecutivo), “Affinche”, “Se”
(se condizionale), “Ma”, “Anche”,”Però”
8. 8.
Per evidenziare proposizioni correlative (es. si occuperà non solo
dei maschi, ma anche delle femmine)
9. 9.
Per evidenziare proposizioni correlative per asindeto (es. avevo
visto Luigi, l’avevo salutato, mi aveva risposto)
10.10.
Per distinguere le differenti proposizioni di un periodo
Uso del Punto e virgola
Indica una pausa un po' più lunga della virgola, che si fa dentro al periodo,
per separare tra loro i termini di un'enumerazione, ciascuno dei quali
piuttosto lungo e complesso; oppure, vi si può fare ricorso anche per
segnalare che c'è una differenza tra due ordini di circostanze, o addirittura
un'opposizione, ma non così marcata da escludere una certa relazione tra
loro.
Il punto
Alla fine di u periodo
Per abbreviazioni
Per acronimi
Il Punto esclamativo
Si usa a fine frase per richiamare emozioni forti. Tra parentesi per rimarcare
un commento.
Il Punto misto
Per esprimere meraviglia e sorpresa
Perentesi tonde
Racchiudono parti della proposizione che non hanno una valenza principale
con la stessa
Parentesi quadre
Per racchiudere una parola, una frase o un periodo che non fanno parte del
testo, ma sono inseriti per maggior chiarezza (es. Egli [Catone] affermava
che bisognava …)
Il trattino di unione
Unisce parole composte (es. Baby-sitter)
Manda a capo parole scomposte in sillabe
La linea e le virgolette
La linea , nel discorso diretto, sostituisce le virgolette. Talvolta sostituisce le
parentesi. Le virgolette mettono in evidenza una parola o una frase,
racchiudono parole ambigue, introducono il discorso diretto, o una citazione.
Possono essere anche “caporali”.
Asterisco
Richiama note a piè di pagina, o permette di omettere nomi (in questo caso
se ne usano sempre due)
Punti di sospensione
Interrompono il discorso creando suspense, o lasciano che il lettore finisca la
frase da sé, alla fine di una serie, indicano continuità.
Se posti davanti ad una proposizione indicano continuità con quanto detto
prima o si lascia immaginare.
I punti di sospensione sono tre (…)
Due punti
Introducono una frase esplicativa, un elenco, oppure un virgolettato