Gli effetti della patologia ipertensiva gestazionale sugli organi bersaglio Dott.ssa Elisabetta Bastia U.O. Cardiologia Inquadramento generale L'ipertensione in gravidanza rappresenta un argomento di confine tra patologia internistica e ostetrico-ginecologica, spesso trascurato dai Cardiologi. E' la più comune complicanza medica incontrata durante la gravidanza e la più importante causa di morbilità materna e fetale nei paesi industrializzati e in via di sviluppo, determinante lesioni potenzialmente letali come abruptio placentae, emorragie cerebrali, insufficienza epatica e renale, coagulazione intravascolare disseminata. Il feto può andare incontro a ritardo della crescita intrauterina, prematurità, morte intrauterina. Inoltre è la seconda più comune causa di morte materna nei paesi industrializzati. Complica il 5-10% delle gravidanze negli USA con variazioni in rapporto alle popolazioni studiate ; la maggiore incidenza si riscontra nelle donne di colore . Più colpite le donne con età> 45 anni e con diabete E’ inoltre responsabile di ¼ dei ricoveri prima del parto . Inquadramento generale Tenuto conto della maggiore incidenza di diabete, ipertensione ed obesità nelle donne in età fertile nei paesi sviluppati, dei matrimoni in età sempre più avanzata, dell’allargamento della finestra riproduttiva e della disponibilità di tecniche di fecondazione assistita che rendono possibili gravidanze in età > 40 anni, ci dobbiamo aspettare un aumento delle gravide ipertese e delle complicanze legate agli effetti dell’ipertensione sugli organi bersaglio . Per le stesse ragioni i dati della letteratura contemporanea sull’incidenza di IG possono attualmente essere sottostimati Elevati valori di PA dovrebbero essere confermati in 2 occasioni diverse, utilizzando uno sfigmomanometro a mercurio , in posizione seduta , a riposo. La D si basa su valori assoluti di PA = > 140 mmHg per PAS e = > 90 per PAD. Il monitoraggio ambulatoriale si è mostrato prognosticamente più attendibile rispetto a misurazioni isolate. DIAGNOSI , DEFINIZIONE e CLASSIFICAZIONE Alcuni AA distinguono la forma lieve ( 1 40-159/109 mmHg – 190 mmHg ) e la forma severa (> = 160 /110 mmHg ); altri autori ( ESC ) scoraggiano questa classificazione poiché il grado di ipertensione non correla con la probabilità di danno d’organo e con la severità dello stesso. DIAGNOSI , DEFINIZIONE e CLASSIFICAZIONE Classificazione NHBPEP 2000 ( National High Blood Pressure Education Program Working Group on High Blood Pressure in Pregnancy ) DIAGNOSI , DEFINIZIONE e CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONE CANADESE che prevede 2 categorie : pre-esistente e gestazionale , con o senza pre-eclampsia; GL ESC 2011 : l’ ipertensione gestazionale può essere con o senza significativa proteinuria ; quando c’è proteinuria si parla di PE. Le diverse classificazioni riflettono l’incompleta comprensione delle diverse entità all’interno di questo spettro ; lo scopo di ciascuna è di distinguere i casi di ipertensione simili a quelli al di fuori della gravidanza dalla PE. Aspetti patogenetici La fisiopatologia di IG non è nota ma probabilmente è uguale a quella dell’ipertensione essenziale nelle donne non gravide, poiché IG aumenta il rischio di ipertensione futura dopo la gravidanza. IG e PE sono malattie differenti con meccanismi differenti; a sostegno di ciò : la nulliparità è un fattore di rischio forte per PE ma non per IG ; ci sono cambiamenti istologici specifici nella placenta e nel rene associati a PE; ci sono peptidi angiogenici placentari aumentati in PE ma non in IG; il volume circolante totale è più basso Aspetti patogenetici La patogenesi di PE non è del tutto chiara ma è largamente accettato che la placenta giochi un ruolo centrale ; si ritiene che uno squilibrio tra fattori angiogenici e antiangiogenici comporti un’anomala vascolarizzazione placentare con la produzione di sostanze che sostengono una diffusa disfunzione dell’endotelio materno con inappropriata vasocostrizione e stato ipercoagulativo; dal punto di vista istologico la placenta di donne con PE risulta alterata nello stesso modo e mostra un’incompleta invasione del miometrio da parte del trofoblasto con art. spirali che rimangono a basso flusso e alte resistenze. Fattori di rischio per pre-eclampsia Fattori di rischio per pre-eclampsia Fattori genetici: -la presenza di PE in parenti di 1° grado incrementa la probabilità di 2-4 volte -alterazioni genetiche possono essere alla base di squilibrio tra fattori angiogenici e antiangiogenici -la trisomia 13 del feto si associa a maggior incidenza di PE ; il gene per Ftl1 si trova sul cromosoma 13 - importanza del genotipo paterno : uno stesso uomo può essere implicato in gravidanze con PE in donne diverse; uomini che sono nati da gravidanze complicate da PE hanno un maggiore rischio di indurre gravidanze con PE. Fattori di rischio per pre-eclampsia Fattori immunitari : -il fatto che le primipare abbiano maggiore incidenza di PE potrebbe essere dovuto a eccessiva risposta del sistema immunitario agli antigeni del partner e/o fetoplacentari; -ipotesi infiammatoria del danno endoteliale La comparsa di russamento durante la gravidanza è un forte fattore di rischio per per IG e PE ( O’ Brien et al. AM J Obs and Gyn 2009 ). Associazione con coartazione aortica, stenosi della polmonare, atresia polmonare + DIV, trasposizione dei grossi vasi. VALUTAZIONE DELLA DONNA GRAVIDA CON IPERTENSIONE In base alla tabella 1 la diagnosi di PE si pone quando c’è ipertensione dopo la 20° settimana di gestazione accompagnata da significativa proteinuria : > 300 gr / raccolta urine delle 24 ore . Nel 14% dei casi la proteinuria non c’è e la PE dovrebbe essere sospettata quando l’ipertensione si associa a cefalea, visione offuscata, dolore al quadrante addominale superiore dx o epigastrico, iperereflessia o clonie, trombocitopenia, alterazione delle transaminasi . L’edema non è più considerato un segno patognomonico poiché poco specifico nelle donne gravide. Un’attenzione particolare è necessaria per identificare tempestivamente PE/E che si sovrappone a I cronica; segni sono la comparsa di proteinuria, ipertensione e proteinuria prima della 20° settimana di gestazione, un improvviso incremento del livello di proteinuria , labile controllo VALUTAZIONE DELLA DONNA GRAVIDA CON IPERTENSIONE La sdr. HELLP ( emolisi, elevate transaminasi e basse piastrine ) configura un quadro di pre-eclampsia a prognosi peggiore. Preeclamsia severa è un termine utilizzato da alcuni AA per indicare massiccia proteinuria ( > 5 gr/ die ) o coinvolgimento multi organo come edema cerebrale , oliguria, edema polmonare . L’eclampsia è una rara manifestazione ( 4-5 casi per 10000 nati vivi ) che può essere preceduta da pre-eclampsia oppure insorgere inaspettatamente in una donna con minimo incremento della PA e senza proteinuria; c’è un significativo rischio di arresto cardiorespiratorio durante le convulsioni; nel 35% dei casi l’eclampsia si verifica prima del parto, nel 9% intrapartum e nel 28% nel postpartum. VALUTAZIONE DELLA DONNA GRAVIDA CON IPERTENSIONE Esame fisico in sospetta pre-eclampsia -Terzo tono non raro in G , 4° tono patologico, dovrebbe far sospettare ipertensione persistente con ipertrofia venticolare sx ; di più frequente riscontro in caso di rapido incremento del postcarico come accade nel vasospasmo che si associa alla pre-eclampsia. -Segni di stasi polmonare -Palpazione del quadrante addominale sup. dx -Es. fondo dell’occhio ( alla ricerca di spasmo art. retiniche e edema ) -Valutazione dello stato mentale -Esame neurologico VALUTAZIONE DELLA DONNA GRAVIDA CON IPERTENSIONE Esami di laboratorio Esame urine, raccolta urine 24h per proteinuria Emocromo (Hb, Hct, Plt) Creatininemia, Uricemia Transaminasi LDH Albumina sierica VALUTAZIONE DELLA DONNA GRAVIDA CON IPERTENSIONE Altri esami Stretto monitoraggio del feto: -monitoraggio FC del feto per valutazione indiretta della perfusione utero-placentare -ecografia per valutazione peso, velocità di accrescimento, volume del liquido amniotico -ecodoppler art. uterine dopo la 16° settimana di gestazione -la valutazione del flusso in art. ombelicale può essere utile per valutare causa placentare di ridotto accrescimento fetale -alterata compliance delle grandi arterie nella madre SCREENING (biomarkers) E’ stato proposto il dosaggio di alcune sostanze come biomarkers , anche precoci, di PE e per differenziare questa condizione da altre forme di ipertensione ; sono attesi studi più ampi e in popolazioni eterogenee per meglio definire l’utilità clinica di questi tests ; ci sono comunque dati a favore del loro impiego in popolazioni selezionate ad alto rischio , quali le donne con sottostante ipertensione. Tra i più conosciuti : -sFlt1: è un recettore solubile ( tyrosinakinasi ) per VEGF ( fattore di crescita endoteliale vascolare ) e per PGF ( fattore di crescita placentare ) e legandosi ad essi li inattiva ; alterati livelli di sflt1 , VEGF e PGF si riscontrano parecchie settimane prima della comparsa di segni clinici in donne con PE e correlano con la severità del quadro. - PAPP-A : protenina plasmatica associata alla gravidanza -endoglina: recettore di superficie per fattore di crecita B, associato a diminuita produzione di NO, comportamento analogo a sFtl1 -proteina placentare 13 -adiponectina -orosomucoide nelle urine -inibina A -activina A -L’ipertensione cronica e l’ipertensione gestazionale di solito si associano a buoni risultati per la madre e il feto, benché l’ipertensione severa comporti un aumentato rischio di emorragia cerebrale materna e problemi per il feto . Infatti circa 1/ 4 delle donne con IP cronica evolve verso la PE durante la gravidanza con rischio direttamente proporzionale alla durata dell’ipertensione; anche senza lo sviluppo di PE la probabilità di nascita pretermine aumenta di 5 volte e vi è il 50% di rischio in più di basso peso alla nascita. COMPLICANZE E PROGNOSI - l’ipertensione gestazionale è predittiva di ipertensione futura dopo il parto e correla con un aumentato rischio cardiovascolare negli anni successivi alla gravidanza. -La presenza di ipertensione prima della gravidanza o il suo sviluppo nelle prime 20 settimane di gestazione è associato ad incremento di diabete mellito gestazionale . COMPLICANZE E PROGNOSI La PE si può manifestare come sindrome solo materna o solo fetale o entrambe . Morbidità e mortalità fetale e materna sono aumentate , con un rischio specifico che dipende dall’età gestazionale all’epoca di comparsa della sdr., dalla severità della condizione , dalla presenza di comorbidità materna ( diabete mellito, malattie renali, trombofilia, ipertensione pre-esistente ). La PE rappresenta 1/3 dei casi di severa morbidità in ostetricia ed è un fattore di rischio maggiore in gravidanze per feti nati morti. Vi è inoltre una forte associazione con ritardo della crescita intrauterina, basso peso alla nascita, parto pretermine, sdr.da distress respiratorio neonatale, COMPLICANZE E PROGNOSI L’ipertensione causata dalla pre-eclampsia tipicamente migliora entro pochi giorni dal parto e la PA ritorna ai valori di base entro 12 settimane. RISCHIO PER GRAVIDANZE FUTURE L’incidenza di ricorrenza in gravidanza futura è del 16% , aumenta a 25% nella severa PE che abbia richiesto il parto entro la 34 ° settimana, a 55 % quando il parto si è verificato prima della 28 . Per un intervallo tra le gravidanze > 10 anni non vi è un aumento del rischio. Le donne precedentemente affette dovrebbero mantenere un adeguato peso corporeo prima della successiva gravidanza perché l’obesità aumenta il rischio . Il rischio di ipertensione gestazionale in chi ha avuto PE è dal 16 al 47% , il rischio di PE è del 2-7%. ORGANI BERSAGLIO - cuore CUORE Alterazioni emodinamiche nella PE : -rispetto alle gravidanze normotese riduzione della GC e del volume intravascolare, aumento delle resistenze vascolari sistemiche - ridotta compliance arteriosa - riduzione o annullamento del calo notturno della PA durante la notte ( 18-26 settimana , prima di eventuali manifestazioni cliniche ) - la risposta ad agenti pressori è alterata molto prima della comparsa di ipertensione e proteinuria: durante la gravidanza normale i componenti del sistema renina-angiotensina-aldosterone e le catecolamine aumentano ma diminuisce la risposta dell’organismo ; nella PE le donne riguadagnano la loro sensibilità , anche prima della comparsa dei segni clinici. ORGANI BERSAGLIO - cuore variazioni della geometria ventricolare sx indotte dall’ipertensione : l’ipertensione indotta dalla gravidanza offre un modello naturale per studiare le modifiche indotte dall’ ipertensione transitoria. Studio del 2000 che ha confrontato gravide ipertese e gravide normotese con ecocardiogramma da 2 a 4 giorni dopo il parto : le prime avevano più elevato indice di massa ventricolare sx ( LVMI ) e spessore di parete relativo ( RWT ) ; normale geometria nel 47%, anormale nel 53% : fra queste 25.5 % avevano ipertrofia eccentrica, 20% avevano rimodellamento concentrico, 7% ipertrofia concentrica. È il valore di PAS piuttosto che PAD il predittore di danno agli organi bersaglio. Organi bersaglio - cuore Le complicanze cardiovascolari si verificano nello 0,4-4 % ( 6 % ) delle gravidanze. Disfunzione ventricolare sx In PE c’è disfunzione diastolica globale, in parte dovuta ad aumento del postcarico e della rigidità del miocardio (stiffness). L’aumento della massa V sx e il rimodellamento V sx rappresentano un adattamento per mantenere un’adeguata contrattilità. La disfunzione diastolica precede quella sistolica nell’evoluzione della malattia ipertensiva ed ischemica. -Nella PE pre-termine il danno miocardico è > rispetto a PE a termine ( disfunzione sistolica + severa ipertrofia v sx ) ed il rischio cardiovascolare a lungo termine maggiore. In PE parametri ecocardiografici (TDI) evidenziano disfunzione ventricolare sinistra e alterazioni della geometria asintomatica nella fase acuta del disordine; gli stessi parametri sono usati per la stratificazione del rischio delle donne normotese Organi bersaglio cuore - Melchiorre et al. BJOG 2013 Rimodellamento concentrico a metà gravidanza in donne con PE (33% senza riferimento all’epoca di comparsa) rispetto a donne normotese ; quelle con PE pretermine sviluppano alte resistenze e riduzione del volume circolante + disfunzione diastolica e sistolica . Disfunzione diastolica asintomatica a metà gravidanza si riscontra in donne con PE pretermine ma non in quelle con PE a termine. Organi bersaglio - cuore -infarto miocardico : complicanza rara ma gravata da elevata mortalità materna ( dal 5. 1 % al 37% , maggior parte dei decessi entro le prime 2 settimane ) ; oltre ai fattori di rischio convenzionali ( fumo il più importante predittore di IMA in gravidanza ) di crescente interesse sono i fattori di rischio tipicamente legati alla gravidanza : tra questi i disordini ipertensivi, causa di nota disfunzione endoteliale e stress di parete al punto da poter essere correlabili all’aumentata incidenza di dissecazione coronarica spontanea e di spasmo coronarico ; oltre ai disordini ipertensivi ( PE ) anche le modificazioni dei livelli ormonali (estrogeni e relaxina determinano perdita di fibre elastiche , frammentazione delle fibre reticolari, ipertrofia delle cell. muscolari lisce ) sono un possibile meccanismo responsabile dell’alterazione strutturale e dell’aumentato stress di parete. Organi bersaglio - cuore La dissecazione solitamente origina a 2 cm dall’ostio coronarico e si estende distalmente , raramente in senso retrogrado ; riguarda il 1/3 esterno della tonaca media , oppure lo spazio compreso tra media e avventizia, determinando la formazione di un ematoma che comprime il lume vero del vaso, ostacolando il flusso. Il vaso più frequentemente colpito è la DIA ( 78% ) , seguita da CX ( 29% ) e da C. DX ( 26% ) . Lo spasmo coronarico può riconoscere varie cause ( anche farmacologiche ) ma sicuramente la disfunzione endoteliale e l’ipereattività della parete vasale a noradrenalina e angiotensina II, alla base e conseguenza dei disordini ipertensivi . La diagnosi può essere difficile per la rarità della patologia in gravidanza e per il fatto che i sintomi simulano comuni manifestazioni cliniche gravidiche . La valutazione ECGrafica può essere inficiata dalla posizione elettrica orizzontale che il cuore assume in gravidanza . Biomarkers : mioglobina e CPK possono essere alterate in seguito alle contrazioni uterine ; affidabile Troponina che però può essere elevata in PE e IG. Organi bersaglio - cuore I disordini ipertensivi in gravidanza esercitano i loro effetti sull’apparato cardiovascolare durante la gravidanza stessa ma anche a distanza di tempo; aumentano il rischio di ipertensione e stroke più avanti nella vita e anche il rischio di stroke nei soggetti , una volta adulti , nati da gravidanze complicate da PE ( Wilson et al. BMJ, 2003; Kajantie et al. Stroke 2009 ) . Aumentato inoltre il rischio di diabete mellito tipo2 e tromboembolismo venoso. Fattori correlati a questo incremento a lungo termine di malattie cardiovascolari sono la comparsa precoce di PE, la severa PE, PE ricorrente, IG. Severi disordini ipertensivi vs disordini lievi in gravidanza mostrano una forte associazione con il successivo sviluppo di malattie cardiovascolari ; e’ possibile che l’associazione con malattie cardiovascolari sia dovuta ai comuni fattori di rischio ( sdr. Metabolica ad es. ) o ad un’influenza diretta della malattia ipertensiva in gravidanza sul cuore e sui vasi o entrambe le cose; P ed E hanno in comune molti elementi eziologici con le malattie CV inclusi processi infiammatori, disfunzione endoteliale, anomalie del metabolismo con aumento della resistenza all’insulina. Organi bersaglio - cuore I cardiologi dovrebbero essere consapevoli di questa associazione per meglio valutare il rischio cardiovascolare delle pazienti di sesso femminile che hanno avuto in precedenza una gravidanza. Alcuni AA ( Williams 2003 )affermano che la gravidanza possa rappresentare una sorta di stress test che slatentizza sottostanti condizioni, permettendo di identificare donne in giovane età ad aumentato rischio di malattie cardiovascolari, da sottoporre pertanto a precoce prevenzione. Metanalisi del 2008 , canadese ( Mc Donald et al. Am Heart J 2008 ) : le donne con PE o E hanno un rischio circa raddoppiato di malattie cardiache , cerebrovascolari , di arteriopatie periferiche e di mortalità CV; il rischio è direttamente proporzionale alla severità del quadro, soprattutto in concomitanza di parto pretermine, ridotta crescita o morte fetale. P ed E rappresentano un fattore di rischio importante così come quelli tradizionali ; le donne affette sono a rischio di precoce comparsa di malattie cardiovascolari con eventi in età < a 56 anni ; lo stesso studio e altri AA ( J Clin. Hypertension 2013 ) evidenziano un significativo aumento della microalbuminuria , segno precoce di malattia renale , positivamente correlata con la presenza di malattia CV e fattori di rischio per aterosclerosi , nelle donne con P e d . Organi bersaglio - cuore Studio olandese del 2012, pubblicato nel 2013 ( Visser et al. ) : studio dei fattori di rischio per malattie cardiovascolari in donne che hanno sviluppato ipertensione al termine della gravidanza: in accordo con i risultati di altri studi , lo studio olandese dimostra che 2. 5 anni dopo una gravidanza complicata da IG o PE le pazienti confrontate con il gruppo di gravidanze normotese avevano un più elevato rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari, valori più elevati di circonferenza vita, BMI, PAS e PAD, prevalenza di sdr. Metabolica, , alti livelli di fattori di rischio biochimici ( glucosio, Hb-glicosilata, insulina, resistenza all’insulina, CH-tot, TG, bassi valori di CH-HDL. Studio americano (Edlow et Al. Am J Obs and Gyn 2009 ) : sottolinea l’importanza di monitorare PA a breve distanza dal parto in donne con PE ed E per identificare precocemente i soggetti a rischio e promuovere modifiche dello stile di vita e azioni farmacologiche per la prevenzione degli eventi ; a 6- 13 mesi dal parto le donne con PE ed E hanno un ‘aumentata incidenza di ipertensione arteriosa e altri fattori di rischio per CVD . IG non conferisce lo stesso rischio di E ma non vi sono dati certi al riguardo. Organi bersaglio - cuore Alcuni AA ( Cheryl et al. AM J of Obstetrics and Gynecology 2011 ) affermano che nonostante una robusta quantità di dati di letteratura stabilisca un’associazione tra IG e successive CVD , l‘ IG rappresenta un marker per CVD trascurato poiché le donne che hanno avuto IG non vengono sempre sottoposte a monitoraggio della PA nei mesi successivi al parto né a controllo del CH né educate a riconoscere i sintomi delle malattie cardiovascolari . I medici raramente informano le pazienti con IG del loro aumentato rischio per CVD e della necessità di sottoporsi ai controlli di cui sopra. -Altro studio olandese ( Visser et al. In press . Preg Hyper: an Int j Women’s Card Health 2013 ) : sottolinea l’importanza di follow up precoce ( a 6 settimane ) della PA per individuare donne che svilupperanno ipertensione cronica. Sono state studiate 187 donne con storia di IG al termine con misurazioni della PA a 6 settimane e a 2. 5 anni; a 6 settimane il 40 % aveva ipertensione ; di queste il 61 % aveva ipertensione a 2. 5 anni ; questi dati dimostrano che l’ipertensione a 6 settimane postpartum è predittiva di ipertensione futura, almeno nel 61 % dei casi , e questo è importante in termini di prevenzione. Organi bersaglio - cervello CERVELLO Nella E possiamo avere convulsioni tonicocloniche ripetute fino al coma, espressione del vasospasmo generalizzato e dell’ipossia secondaria; si possono verificare prima, durante o dopo il parto e si associano a elevata mortalità materna (in una recente casistica inglese l’incidenza è del 4.9 per 10000 maternità ); talvolta le convulsioni sono precedute da sintomi e segni premonitori (elevati valori di PAD e PAS, proteinuria di nuova insorgenza , aumento dei valori di creatinina , piastrinopenia , anemia emolitica, cefalea e disturbi visivi, epigastralgie , iperpiressia, insufficienza cardiaca, Organi bersaglio - occhio OCCHIO : Disturbi visivi sono comuni nella PE , soprattutto nella forma severa ; rara la cecità . Alterazioni retiniche sono frequenti. Disturbi visivi si possono verificare dal 30 al 100 % dei pazienti con ipertensione indotta dalla gravidanza; l’anomalia più comune riscontrata all’esame del fundus è il restringimento delle arteriole retiniche; altri reperti includono spasmo, restringimento localizzato o generalizzato delle arteriole, emorragie, essudati, edema peripapillare o focale, distacco di retina sieroso, neuropatia ottica ischemica acuta , cecità transitoria, cecità corticale,distacco di retina bilaterale, lesioni epiteliali pigmentate , transitorio calo del visus secondario a spasmo arteriolare o edema, cecità permanente secondaria a occlusione dell’arteria retinica e atrofia ottica ( rara ). Alcuni AA hanno riscontrato una correlazione tra riduzione del rapporto arteriole/ venule, numero di costrizioni delle arteriolari focali e severità della PE. Un recente studio indiano ha riportato alterazioni retiniche nel 53 % dei casi di PE, del 71% dei casi di E ; la lesione più frequentemente riscontrata Organi bersaglio - occhio Studio malese del 2012 : cambiamenti a livello della retina si riscontrano nel 59% delle gravide con IG ( in altri studi percentuali più basse ) in misura proporzionale ai valori di PA, di proteinuria e alla severità della condizione; l’esame del fondo dell’occhio è di aiuto nella valutazione della severità dell’ipertensione indotta dalla gravidanza. Non riscontrate emorragie, essudati e distacchi perché il monitoraggio permette un tempestivo riscontro e trattamento della IG; riscontrate solamente lesioni di grado I e II. Il distacco essudativo della retina e le lesioni epiteliali pigmentate ,causate da ischemia coroidale, sono rari nell’ipertensione indotta dalla gravidanza; hanno prognosi buona e si risolvono spontaneamente dopo qualche settimana dal parto. L’edema maculare, il papilledema e il distacco di retina sono i segni di allarme che indicano la necessità di terminare la gravidanza per salvare la vista. La cecità corticale può verificarsi prima o dopo il parto, l’esame dell’occhio è normale e così il riflesso pupillare alla luce ; può durare da parecchie ore a parecchi giorni . Rarissime le forme di cecità persistenti. Altri sintomi includono cefalea, convulsioni e perdita di coscienza. Organi bersaglio - occhio Si ritiene che i cambiamenti nelle arteriole retiniche possano riflettere cambiamenti simili nella placenta per cui l’esame del fundus può riflettere i cambiamenti della microcircolazione nella placenta e predire eventi avversi fetali. In conclusione i sintomi visivi sono pochi nelle pazienti con I indotta dalla G e spesso assenti finchè non è coinvolta la macula. L’improvvisa comparsa di cefalea resistente alla terapia può essere il campanello d’allarme prima della comparsa delle convulsioni. La presenza di essudati multipli indica retinopatia, albuminuria e la possibilità di danno renale associato. La presenza di papilledema può essere espressione di aumento della pressione endocranica e può associarsi a convulsioni. Con il calo della PA le lesioni retiniche di solito scompaiono completamente. La cecità è rara( 1-2 % in caso di eclampsia, ancora più rara con PE ) ed è quasi esclusivamente un fenomeno transitorio legato ad alterazioni retiniche o corticali. In letteratura vengono riportati rarissimi casi di cecità completa nei quali spesso le alterazioni corticali e quelle retiniche coesistono. Organi bersaglio - fegato FEGATO Il coinvolgimento epatico si verifica in PE e sdr. HELLP e può determinare gravi complicanze quali rottura epatica, ematoma, emorragia, malattia veno-occlusiva, con elevata mortalità .Nel 2030 % dei casi di PE gli esami epatici sono alterati e riflettono la disfunzione epatica risultante dalla vasocostrizione dei vasi epatici ; la fosfatasi alcalina che è spesso elevata in gravidanza , può risultare ulteriormente elevata così come le transaminasi . Vedremo oltre la Sdr. HELLP nel dettaglio . Organi bersaglio - rene RENE Il filtrato glomerulare e il flusso ematico renale diminuiscono in misura proporzionale alla severità della malattia a causa dello spasmo delle piccole arterie con conseguenti elevati livelli di creatinina e ac. urico; diminuiscono la clearance della creatinina e dell’ac. urico, quest’ultima ancora più precocemente della prima per cui l’iperuricemia può essere un segno molto precoce di PE, anche alcune settimane prima che si manifesti l’innalzamento pressorio. L’acido urico viene escreto dal tubulo piuttosto che dal glomerulo e ben si correla con la compromissione del flusso renale . La proteinuria , nonostante sia un elemento caratteristico, è tardiva e non sempre presente nella PE; a differenza di altre malattie renali, non è selettiva e scompare dopo una settimana dal parto ; la lesione istologica caratteristica è l’endoteliosi glomerulare, un rigonfiamento delle cellule endoteliali e mesangiali con deposizione sottoendoteliale di materiale simile a fibrina . Possiamo avere insufficienza renale acuta per necrosi tubulare acuta, solitamente reversibile , oppure più raramente la necrosi corticale , spesso irreversibile, raramente vista al di fuori della PE. Insufficienza renale acuta può derivare da riduzione del flusso renale Organi bersaglio - rene Molti studi hanno esplorato l’emodinamica delle art. renali, utilizzando vari parametri raccolti con ecodoppler: velocità di picco sistolico e telediastolico e loro rapporto , indici di resistività e pulsatilità, tempo di accelerazione, accelerazione sistolica. Uno studio recente del 2006 ha evidenziato che il tempo di accelerazione era più lungo e l’accelerazione sistolica più bassa nelle donne con ipertensione indotta dalla G rispetto a donne normotese , fenomeno descritto come forma d’onda “ tardusparvus “ , dove tardo si riferisce al ritardato raggiungimento del picco Organi bersaglio – disordini della coagulazione Nel 10% delle donne l’ipertensione gestazionale può condurre a severe coagulopatie: sdr. HELLP e CID . HELLP ( emolisi, elevati enzimi epatici e piastrinopenia ) Caratterizzata da microtrombi, trombocitopenia , coagulopatia e prognosi infausta; può comparire dalla metà del secondo trimestre fino a parecchi giorni dopo il parto; uno studio riporta: 2/3 dei casi prima del parto ( di questi 10% prima della 27 settimana, 20% dopo la 37 e il 70% tra la 27 e la 37 Organi bersaglio – disordini della coagulazione La rallentata circolazione epatica causa anemia emolitica microangiopatica con frammentazione e distorsione dei G R e conseguente attivazione piastrinica. Il danno al microcircolo renale ( dilatazione del glomerulo renale , ispessimento mesangiale, e restringimento dei capillari ) può determinare necrosi tubulare, potenzialmente reversibile ; possibile anche la necrosi corticale con lesioni permanenti . Il trattamento consiste nell’induzione del parto , corticosteroidi , magnesio solfato , antipertensivi, , plasmaferesi per ridurre le piastrine e LDH. Presentazione : nausea, dolore epigastrico o nel quadrante superiore dx, talvolta cefalea e disturbi della vista; nella maggior parte dei casi, ma non sempre, ipertensione; anche la proteinuria può essere assente; la mortalità può essere dovuta a emorragia cerebrale, arresto cardiopolmonare, CID, sindrome da distress respiratorio dell’adulto, insufficienza renale, sepsi, emorragia epatica, , encefalopatia ischemica ipossica Organi bersaglio – disordini della coagulazione CID Pz con HELLP con tutte e tre le caratteristiche sono a rischio maggiore di sviluppare CID rispetto a pazienti con HELLP parziale . Nonostante il trattamento HELLP può degenerare in CID per la produzione di molti fattori pro trombotici . E’ caratterizzata da eccessiva tendenza alla formazione di trombi e sanguinamento secondario a danno dell’ endotelio vascolare con conseguente aggregazione piastrinica e formazione di trombi . CID si verifica quando i meccanismi regolatori della cascata coagulativa vengono alterati ( sistema fibrinolitico, antitrombina III, proteina C, , sistema reticolo-endoteliale. Il quadro clinico è quello dell’emorragia e dello shock . Organi bersaglio – disordini della coagulazione ALTERAZIONI EMATOLOGICHE in PRE- ECLAMPSIA -Trombocitopenia - aumento del volume medio piastrinico, -nella PE aumento dell’attivazione delle piastrine correlata con proteinuria e aumento della creatinina , suggerendo un legame tra attivazione piastrinica e danno renale micro vascolare -aumento dei livelli dell’antigene correlato al fattore VIII e dei fibrinopeptidi possono Organi bersaglio – feto FETO Oltre a quanto già detto ( ritardo di crescita, basso peso per l’età gestazionale, morte intrauterina, prematurità …. ) segnalo uno studio recente ( Gideon Koren , Reproductive Toxicology 2013 agosto ) che suggerisce una possibile influenza negativa dell’ipertensione gestazionale di per sé, senza relazione con i farmaci, sullo sviluppo neuro cognitivo del bambino. Per quanto riguarda le complicanze a lungo termine: neonati di basso peso e prematuri spesso vengono a lungo ricoverati in unità di terapia intensiva neonatale e spesso presentano ritardo nello sviluppo. CANCRO Non vi è significativa associazione tra cancro e PE; anzi gli studi indicano un ridotto rischio o per lo meno un non conclusioni Ci sono poche evidenze riguardo la soglia ottimale di trattamento e il target di PA da raggiungere. C’è accordo generale sulla necessità di trattare PAS = 150-160 e PAD = 100 – 110 mmHg o maggiori per ridurre il danno d’organo, per il quale è ritenuto più importante il valore di PAS piuttosto che PAD. Ipertensione cronica e IG di grado lieve-moderato di solito non producono significativi danni d’organo e la terapia antipertensiva non migliora i risultati sul neonato né previene la sovrapposizione di PE. Una revisione dei dati di letteratura nei casi di ipertensione lieve non mostra effetti positivi sul feto della terapia antipertensiva, anzi essa potrebbe influire negativamente sulla crescita fetale attraverso la riduzione della perfusione placentare. Gli effetti dell’ipertensione gestazionale non si limitano alla durata della gravidanza ma condizionano un rischio aumentato per malattie cardiovascolari e renali nel periodo successivo , con insorgenza anche precoce . Bisogna pertanto sottoporre a controllo le donne che hanno presentato ipertensione in gravidanza per la prevenzione degli eventi. conclusioni < 20 settimane > 20 settimane Ipertensione preesistente : * gestazionale * “mascherata” * primo riscontro * essenziale * secondaria Valutazione fattori di rischio E.O. Esami di laboratorio Biomarkers in popolazioni selezionate Esame FOO Visita cardiologica + ECG + Ecocardiogramma Ecografia renale Monitoraggio feto Follow up dopo il parto per prevenzione precoce degli eventi -