Prof. Pietro Battaglia Docente di Scienze Naturali “Fenomeni endogeni dell’area mediterranea” I fenomeni sismici nel Mediterraneo Dove? Mappa degli eventi con magnitudo minore di 4 dell'area mediterranea ed europea, dal 1964 al 1992. I dati sono tratti dai bollettini ISC e NEIS. Mappa degli eventi con magnitudo superiore a 4 dell'area mediterranea ed europea dal 1964 al 1992. I dati sono tratti dai bollettini ISC e NEIS. Mappa della sismicità con profondità maggiore di 50 km e magnitudo maggiore di 4. I dati, che riguardano il periodo dal 1964 al 1992, sono estratti dai bollettini ISC e NEIS. Sismicità registrata dal 1978 al 2000 (a) e dal 2001 al 2003 (campagne GPS eseguite dall’INGV-CT) • Figure 4 (b). Come era la Terra una volta ? Evoluzione della superficie terrestre Periodo compreso intorno ai 65-50 milioni di anni fa (Era Cenozoica – periodo Eocene/Oligocene) Caratteri geomorfologici della microarea del Mediterraneo Le principali catene montuose che bordano il Mar Mediterraneo Il Mar Tirreno A nord delle isole Eolie, nel Mare Tirreno si trovano apparati vulcanici sommersi, per il momento quiescenti (in rosso) Il mare Ionio La crosta terrestre è frantumata in zolle o placche Le principali placche litosferiche Le frecce indicano la direzione del movimento lungo i margini La placca africana e la placca euroasiatica Le frecce indicano la direzione del movimento lungo i margini La placca africana e la placca euroasiatica Le frecce indicano la direzione del movimento lungo i margini Il tempo geologico Come era l’Italia 50 milioni di anni fa L’Italia come era 50 milioni di anni fa Come si sono formati gli Appennini e quindi l’Arco Calabro Spostamento della microzolla sardocorsa nel periodo Oligocene/ Miocene dell’era Cenozoica Rotazione della microzolla sardo-corsa Linee di forza e intensità del movimento delle microzolle Direzione del movimento della crosta oceanica e formazione dell’Arco Calabro Formazione dell’Arco Calabro Perché le zolle o placche si muovono? Le correnti convettive oltre 6300 km ISOSTASIA Le masse rocciose sono in equilibrio su una certa superficie dove ogni blocco ha la stessa massa. In corrispondenza delle montagne la crosta sprofonda di più Cosa genera il movimento delle zolle o placche? Il piano di Benioff Fossa oceanica e arco insulare vulcanico Il piano di Benioff Fossa oceanica e catena montuosa L’evento sismico del 1908 Carta delle isosisme del terremoto Calabro-Messinese del 1908 (nel riquadro in basso a destra vengono evidenziate le aree di massima deformazione cosismica, ricavate dallo studio degli effetti sui manufatti - da Baratta, 1910) Maremoto del 1908 Alle distruzione prodotte dallo scuotimento sismico, nelle località costiero si aggiunsero quelle dovute alle onde di maremoto (Via Marina di Reggio Calabria - foto da Baratta, 1910). Ipotesi sul fenomeno del maremoto nel 1908 Carta fisica del fondale marino (batimetria) del Mar Ionio. Si noti il corpo di frana e la relativa nicchia di distacco nel tratto di mare antistante Giardini Naxos. Figura riprodotta da Marani et alii 2004 ("Seafloor bathymetry of the Ionian Sea", APAT, Roma) e da Billi et alii 2008 ("On the cause of the 1908 Messina tsunami, Southern Italy", Geophysical Research Letters, volume 35, doi: 10.1029/2008GL033251). IL TERREMOTO CHE HA PROVOCATO PIU' DANNI IN ITALIA Il terremoto più forte in Italia: è stato registrato a Messina e Reggio Calabria nel 1908 e causò oltre 83.000 vittime, più di 14.000 feriti e la distruzione dell'83% delle case. La parte più colpita dai terremoti è l'Italia centromeridionale, infatti: • • • • • • • • • Nel 1783 in Calabria ci sono stati 50.000 morti Nel 1883 a Salerno ci sono stati 12.291 morti Nel 1883 ad Ischia ci sono stati 2.313 morti Nel 1908 a Messina e Reggio Calabria ci sono stati 83.000 morti Nel 1915 ad Avezzano ci sono stati 30000 morti Nel 1976 in Friuli ci sono stati 968 morti e centinaia di paesi distrutti Nel 1980 ad Irpinia ci sono stati 3000 morti Nel 1980 a Lucania ci sono stati 1800 morti Nel 1997 in Umbria ci sono stati 12 morti Il contesto attuale tra il Tirreno e lo Ionio Arco insulare delle Eolie Cosa c’è nel fondo marino tra lo Ionio e il Tirreno Una spiegazione unica per tutti i fenomeni endogeni Dall’osservazione fatte fino ad oggi si può osservare come i fenomeni sismici e vulcanici sono più frequenti in determinate zone, che corrispondono ai margini di contatto delle placche. Le correnti convettive nell’astenosfera causano le fratture nella crosta terrestre e si formano le zolle. Nelle zone di frattura viene liberata enorme energia accumulata nelle rocce (i terremoti) e risalgono i materiali fluidi provenienti dal mantello (vulcani). Dallo scontro delle zolle si originano fosse oceaniche, archi insulari vulcanici e/o nuove montagne (orogenesi). Quadro geodinamico dell’Arco Calabro In questo quadro geodinamico complesso, caratterizzato da forti e ripetuti terremoti storici spesso associati a tsunami distruttivi, distruttivi risultano irrisolte alcune questioni fondamentali: • La subduzione oceanica e' ancora attiva nell'offshore dell'AC o e' cessata a causa della collisione continentale; • Se la subduzione e' attiva per quale ragione nelle porzioni esterne dell'arco la sismicità superficiale e' così debole • I processi attivi di subduzione possono avvenire in un ambiente asismico? Quali sono le strutture tettoniche da collegare ai terremoti di Messina del 1908 e di Catania del 1693? • Se la subduzione non e' cessata, qual e' il ruolo svolto dalle strutture trascorrenti, trasversali o radiali, nel modellamento dell'arco e dei bacini ad esso collegati?