Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 1/12 SOMMARIO N°par. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Titolo P ag. OGGETTO SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI DESCRIZIONE ATTIVITÀ E RESPONSABILITÀ PARAMETRI DI CONTROLLO STRUMENTI DI REGISTRAZIONE E SCHEDE DISTRIBUZIONE Redazione Funzione Nome Medico Franco ST Verlicchi RQ ST Raffaella Lorenzini Firma Verifica e Approvazione Funzione Nome Firma Direttore ST Ivana Tomasini Resp. CBUS Bianca Caruso RAQ Maria Caroli 2 2 2 2 3 3 10 11 11 Autorizzazione Funzione Nome Direttore Raffaella Sanitario Angelini Azienda Firma MODIFICHE RISPETTO ALLA PRECEDENTE REVISIONE ( PA_31 rev.n.0 del 01/07/2008) Punto\Paragrafo Pagina Tipo-natura della modifica Richiesta / Campioni Pag.3 Modificate richieste emocomponenti (RPA 31_01-02-03) Modalità di prelievo Pag.4 Introdotta SPA 31_08: modalità di identificazione pazienti non collaboranti Modalità di prelievo Pag.4 Introdotta RPA 31_08: modulo per variazione anagrafica Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 2/12 Accertamento di Pag.6-7 compatibilitàDurata della validità della richiesta Conservazione in Pag.8 reparto delle unità assegnate Termine della Pag.11 trasfusione comunicazione avvenuta trasfusione SPA 31_01 Introdotto paragrafo che illustra l’introduzione del type & screen. Introdotta RPA 31_09: Modulo ritiro type & screen. Specificata la consegna di 2 unità per sale operatorie, 1 per pazienti stabili Modificata RPA 31_06 Modificata la modalità di comunicazione di avvenuta trasfusione. Introdotta RPA 31_10: Modulo di comunicazione di avvenuta trasfusione Eliminati i riferimenti all’ MSBOS Inserite indicazioni alla trasfusione di sangue autologo 1. OGGETTO Il presente documento descrive le corrette modalità per la richiesta e la somministrazione di emocomponenti, nonché per la gestione del paziente sottoposto a terapia trasfusionale, incluso il comportamento da seguire in caso di reazioni avverse. Generalità La terapia trasfusionale ha raggiunto il più alto livello di sicurezza per gli eventi infettivi associati alla trasfusione, mai raggiunto nella storia della medicina. E’ osservazione pressoché unanime in tutte le casistiche riportate che la quota principale di rischio trasfusionale è rappresentata dalla trasfusione di sangue al paziente sbagliato, che rappresenta il 60-70 % degli eventi sfavorevoli associati alla trasfusione. - Tramite l’adozione di una corretta pratica trasfusionale è possibile la prevenzione di una larga quota di tale rischio, praticando una scrupolosa osservazione di adeguate linee di comportamento al fine di assicurare la corretta identificazione del paziente al momento del prelievo dei campioni di sangue per determinazione del gruppo sanguigno e al momento della somministrazione degli emocomponenti. - Saper riconoscere e gestire le reazioni avverse rappresenta, ovviamente, il modo per evitare le complicanze e per prevenire ulteriori problemi nei pazienti. - 2. SCOPO Fornire, a tutto il personale coinvolto nell’esecuzione di una terapia trasfusionale, una procedura standard che costituisca una valida fonte di corrette informazioni, al fine di assicurare un processo qualitativamente adeguato alla sicurezza del paziente. Il documento specifica: • Gli standard da adottare per ogni fase del processo e la suddivisione delle responsabilità • Le modalità per la gestione, il monitoraggio e la registrazione delle reazioni avverse 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 3/12 a) b) c) d) Ai pazienti che necessitano di appropriata terapia trasfusionale: nelle strutture pubbliche nelle strutture private del territorio dell’AUSL di Ravenna ambulatoriali domiciliari 4. • • Decreto Ministero della Salute 3 marzo 2005: Caratteristiche e modalità per la donazione di sangue e di emocomponenti Legge 21 ottobre 2005 n° 219: Nuova disciplina del le attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati 5. • • DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI Emocomponenti: i prodotti ricavati dal frazionamento del sangue con mezzi fisici semplici o con aferesi Emoderivati: le specialità medicinali estratti dall’emocomponente plasma mediante processo di lavorazione industriale EDTA MSBOS ST CBUS RAI T&S Anticoagulante Etilediamminotetracetico Maximum Surgical Blood Ordering Schedule Servizio Trasfusionale Comitato Buon Uso Sangue Ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari Type & Screen 6. DESCRIZIONE ATTIVITA’ E RESPONSABILITA’ N.B. I simboli di medico e infermiere indicano quali passaggi devono essere garantiti dal medico e quali dall’infermiere. Nel caso in cui i simboli sono rappresentati entrambi vuol dire che quel passaggio deve essere garantito da entrambi. Medico Infermiere Richieste/campioni Tutte le richieste di emocomponenti e delle eventuali indagini immunoematologiche devono essere accompagnate dal relativo modulo di richiesta (RPA 31_01, RPA 31_02, RPA 31_03 per emocomponenti, RPA 31_04 per esami), a ciascuna delle quali andrà associato un campione del sangue del paziente raccolto in provetta in EDTA – almeno 3,5 mL. In caso di contemporanea richiesta di più emocomponenti (emazie-plasma-piastrine) per lo stesso paziente, è sufficiente l’invio di un solo campione per gruppo di richieste, fatto salvo l’invio di un ulteriore campione, prelevato con le modalità descritte nei successivi paragrafi, in caso di contestuale richiesta di indagini immunoematologiche (es. richiesta di gruppo in pazienti di gruppo sconosciuto) Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 4/12 La richiesta, su cui deve essere riportata l’anagrafica completa (anche con data di nascita) del paziente, deve essere firmata dal medico in modo tale da consentire di risalire agevolmente all’identità del richiedente, mediante l’uso del timbro identificativo. La firma del richiedente attesta la verifica dell’appropriatezza della richiesta. I campioni devono essere identificati con cognome, nome e data di nascita del paziente, devono riportare la data del prelievo e recare la firma del responsabile del prelievo, che può essere l’infermiere. Apponendo la propria firma, il prelevatore dichiara, assumendosene ogni responsabilità, di avere verificato, al letto del paziente e con le modalità riportate nel successivo paragrafo, la corrispondenza tra l’anagrafica riportata sui campioni e l’identità del paziente. Modalità di prelievo - - - - I campioni di sangue devono essere etichettati prima del prelievo Ogni volta che le condizioni lo consentano si deve procedere con l’identificazione attiva del paziente, al quale AL MOMENTO DEL PRELIEVO va richiesto di dichiarare, direttamente e senza suggerimenti, cognome, nome e data di nascita: le informazioni ottenute vanno comparate con i dati anagrafici riportati sui campioni. Nella SPA 31_08 sono riportate le indicazioni di comportamento da seguire nell’impossibilità di procedere con l’identificazione attiva del paziente. La firma sul campione attesta la corretta esecuzione di questo fondamentale passaggio. I campioni pertanto devono essere firmati al letto del paziente: la firma apposta in ogni altra condizione non può che configurare una falsa dichiarazione. In caso di discrepanze, la situazione va risolta prima dell’esecuzione del prelievo. Se l’identità è sconosciuta, al paziente viene attribuito un codice identificativo univoco. Al momento della successiva identificazione chi rileva l’anagrafica corretta, comunicherà per iscritto al ST, tramite apposito modulo (RPA 31_08) l’abbinamento fra il codice identificativo e il nome: possibilmente alla comunicazione andrà associato un campione per il controllo del gruppo sanguigno correttamente identificato con le nuove generalità. Il sangue contenuto nella provetta non deve recare segni di emolisi o coaguli: nel dubbio è preferibile procedere ad un nuovo prelievo, piuttosto che rischiare un successivo ritardo nell’evasione della richiesta. Il prelievo deve essere ottenuto da una nuova venipuntura, evitando di utilizzare accessi venosi preesistenti: il sangue contaminato da altre soluzioni potrebbe essere inutilizzabile per l’esecuzione dei tests pre-trasfusionali o impedire una adeguata sensibilità degli stessi. Gestione di campioni o richieste non idonei In caso di campioni non idonei o discrepanze richiesta/campioni la richiesta verrà bloccata fino alla risoluzione delle discrepanze. Potrà essere necessario un nuovo invio di richiesta/campioni conformi. Se il quadro clinico non consente l’invio di nuovi prelievi, la richiesta sarà evasa con le modalità previste per la trasfusione in condizioni di emergenza, senza accertamento della compatibilità trasfusionale. Determinazione del gruppo sanguigno Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 5/12 Ai fini della trasfusione di sangue la determinazione del gruppo AB0 e del tipo Rh deve essere effettuata su due campioni di sangue prelevati in tempi diversi (DM 03/03/2005, art. 14). Una determinazione di gruppo viene sempre effettuata durante l’esecuzione delle prove pre-trasfusionali. L’ulteriore determinazione di gruppo è attestata dalla disponibilità, in cartella clinica, di un referto di gruppo emesso da una delle strutture trasfusionali dell’Area Vasta Romagna: in mancanza di tale referto il paziente sarà considerato di gruppo sconosciuto. Per facilitare la gestione di eventuali necessità trasfusionali determinazione di gruppo e anticorpi irregolari vanno richieste all’atto del ricovero di: pazienti di Unità Operative chirurgiche pazienti che manifestano quadri clinici che inducano a prevedere un fabbisogno di sangue, quali pazienti oncologici o pazienti a rischio emorragico - Al momento della richiesta trasfusionale valutare: Paziente di gruppo noto (idoneo referto disponibile in cartella). Inviare 1. richiesta trasfusionale con relativo campione per compatibilità Paziente di gruppo sconosciuto (idoneo referto non disponibile in cartella): Inviare 1. richiesta trasfusionale con relativo campione per compatibilità. 2. richiesta di gruppo con relativo campione prelevato in un tempo diverso da quello per prove di compatibilità, possibilmente da un diverso operatore, con nuova identificazione attiva del paziente, inviato alla struttura trasfusionale in contenitore diverso da quello relativo alla richiesta trasfusionale. Nel caso in cui determinazione di gruppo sia già stata richiesta ma il referto non sia ancora disponibile in cartella, può essere evitato l’invio di nuova richiesta/campione, segnalando sulla richiesta trasfusionale “gruppo in corso”. Accertamento delle indicazioni e dell’appropriatezza della trasfusione - La trasfusione di sangue è un atto terapeutico: il medico di reparto ne stabilisce l’indicazione (DM 03/03/2005, art. 13). La ‘verifica dell’appropriatezza della richiesta di sangue ed emocomponenti’ (SPA 31_01) è uno dei compiti attribuiti (Legge 219/2005, art. 5) alle strutture trasfusionali. Consenso alla trasfusione Il ricevente la trasfusione di sangue o di emocomponenti e/o la somministrazione di emoderivati, preventivamente informato che tali procedure possono non essere comunque esenti da rischio, è tenuto ad esprimere per iscritto il proprio consenso o dissenso. (DM 03/03/2005, art. 11). Le modalità per la raccolta del consenso, e la relativa modulistica, sono descritte nella PA 04 “Consenso informato alla trasfusione di sangue ed emoderivati”, link intranet: Linee guida Medicina Trasfusionale e link intranet Servizio Qualità: http://intranet/files/per_gli_operatori/attivita/qualita/PA04/_Consenso+informato+alla +trasfusione+di+sangue+ed+emoderivati+-+PA04.pdf - Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 6/12 - Se il paziente necessita di trattamento trasfusionale continuato, il consenso si ritiene valido per tutta la durata del ricovero, salvo esplicita revoca da parte del paziente (richiedere il consenso ad ogni ricovero successivo); per il paziente ambulatoriale il consenso è valido, salvo esplicita revoca, per l’intero arco terapeutico. Anamnesi trasfusionale Il medico accerta con domanda diretta ed eventualmente riporta sulla richiesta trasfusionale: • Eventuali pregressi riscontri di anticorpi irregolari • Eventuali difficoltà nel reperire unità di sangue in precedenti episodi trasfusionali • Eventuali precedenti reazioni trasfusionali Richiesta trasfusionale - - - La richiesta deve essere effettuata su apposito modulo correttamente compilata in ogni sua parte.( RPA 31_01 / _02 / _03 ) Verificare nella documentazione se ci sono emocomponenti per uso autologo presenti nel Servizio trasfusionale, raccolti in sede o provenienti da altro Servizio Trasfusionale. Per prevenire evitabili ritardi, è necessario che tutte le informazioni siano chiaramente leggibili e che la richiesta consenta l’identificazione del richiedente (timbro e firma). Per i pazienti chirurgici è necessario specificare chiaramente il tipo di intervento Invio di richiesta e prelievo I campioni di sangue vanno trasportati in apposito contenitore. In caso di paziente di gruppo sconosciuto va inviato, contestualmente al campione relativo alla richiesta, anche quello per la determinazione del gruppo sanguigno, prelevato con le modalità descritte nei paragrafi precedenti. Richiesta e relativo campione vanno suddivisi in due sacchetti separati all’interno del contenitore termo-isolante. Tempi di evasione della richiesta, dall’arrivo della richiesta/campioni: Grado di urgenza ORDINARIA URGENTE URGENTISSIMA Modalità e tempi di evasione Accertamento compatibilità effettuato Unità consegnabili nelle relative fasce orarie (SPA 31_07) Accertamento compatibilità effettuato Unità consegnabili 1 ora e 30’ dopo l’arrivo della richiesta Accertamento compatibilità NON effettuato Unità consegnabili immediatamente all’arrivo della richiesta Sulla richiesta deve essere firmata l’attestazione di quadro clinico tale da non consentire l’attesa per l’esecuzione delle indagini pre-trasfusionali Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 7/12 Accertamento di compatibilità – Durata della validità della richiesta -Le richieste di plasma e piastrine hanno validità 72 ore -Sulle richieste ordinarie e urgenti di emazie vengono effettuati: • Controllo AB0/Rh • Ricerca anticorpi irregolari anti-eritrociti (RAI) Per pazienti in cui la RAI risulti negativa (assenza di anticorpi irregolari anti-eritrocitari) possono essere consegnate unità di emazie AB0 compatibili senza ulteriori indagini fino al termine della validità della richiesta. Non è pertanto necessario indicare sulla richiesta il numero di unità ritenute necessarie.Questa modalità di accertamento della compatibilità trasfusionale è nota come Type & Screen (T&S). Il Servizio Trasfusionale provvederà, per pazienti in cui la RAI risulti positiva (presenza di anticorpi irregolari anti-eritrocitari), ad accertare la compatibilità per ogni unità da trasfondere mediante prova crociata, contattando il reparto richiedente per concordare il numero di unità necessarie. -La durata della validità della richiesta di emazie è riportata nella tabella sottostante: Trasfuso nelle 4 sett. Precedenti NON trasfuso nelle 4 sett. Precedenti Ab irregolari presenti PC - 72hh dal prelievo PC - 72hh dal prelievo Ab irregolari assenti T&S - 72hh dal prelievo T&S - 7gg dal prelievo (72hh dalla trasfusione della prima unità) Alla prima consegna di unità verrà consegnato il Modulo di ritiro T&S (RPA 31_09) in cui sono indicate la data e l’ora di scadenza della richiesta. Modalità di ritiro delle unità assegnate - Il ritiro ed il trasporto delle unità deve avvenire mediante uso di un contenitore termoisolante nel rispetto delle norme di sicurezza per gli operatori e garantendo l’integrità dell’unità di sangue. - Al fine di evitare possibili scambi di persona non verranno consegnate unità su richiesta verbale o telefonica La consegna delle unità avviene solo dietro presentazione di un documento atto al ritiro: a) copia bianca della richiesta trasfusionale RPA 31_01, RPA 31_02, RPA 31_03 (che verrà trattenuta presso il Servizio Trasfusionale) per il ritiro della prima unità b) modulo di prenotazione/assegnazione RPA 31_07 o modulo di ritiro T&S RPA 31_09 (consegnati dalla struttura trasfusionale al ritiro della prima unità e da conservare in cartella clinica per i successivi ritiri) per le unità successive alla prima. - Durante gli orari di apertura del Servizio, salvo condizioni particolari da concordare con il medico del ST, potranno essere ritirate contemporaneamente 2 unità di emazie per pazienti in sala operatoria o emorragici; per pazienti stabili le unità saranno consegnate una per volta. Durante gli orari di chiusura del ST, potrà essere ritirato un numero di unità di emazie sufficiente, considerate le condizioni cliniche, a coprire il fabbisogno fino alla riapertura del ST. Tutte le unità conservate presso le emoteche dei reparti dovranno rientrare al ST nel più breve tempo possibile dopo la riapertura del ST. Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 8/12 Conservazione in reparto delle unità assegnate - - - - - Le unità di emazie vanno utilizzate entro 30 minuti dal ritiro. Se l’utilizzo delle unità subisce dei ritardi, occorre restituirle al ST, accompagnate dal modulo di restituzione corretta conservazione (RPA 31_06) correttamente compilato e firmato, salvo che il reparto sia dotato di frigoemoteca che assicuri adeguata ed uniforme temperatura (4 ± 2 °C) e sia provvista di termoregi stratore e allarme visivo e acustico. Le unità non possono, in ogni caso, essere conservate in reparto per più di 24 ore. Non riscaldare il sangue prima dell’uso; è sufficiente mantenerlo a temperatura ambiente per circa 30 minuti. La conservazione scorretta può alterare le caratteristiche chimico fisiche, rendendolo inefficace o anche dannoso. Le unità di concentrati piastrinici devono essere trasfuse nel più breve tempo possibile dall’arrivo in reparto. Vanno mantenute a temperatura ambiente (+ 22/23 °C) ed agitate delicatamente prima dell’utilizzo, p er eliminare l’aggregazione spontanea cui vanno incontro. Le unità di concentrati piastrinici non vanno pertanto mai messe nell’emoteca o a contatto con le emazie e, qualora si debbano trasfondere insieme alle emazie, le piastrine vanno trasfuse prima delle emazie. Le unità di plasma, una volta scongelate, devono essere trasfuse nel più breve tempo possibile. Il plasma può essere conservato, in frigoemoteche che assicurino adeguata ed uniforme temperatura (4 ± 2 °C) e provv iste di termoregistratore e allarme visivo e acustico, per non oltre 24 ore: trascorso tale periodo il plasma non può più essere utilizzato e deve essere restituito al ST per l’eliminazione. Restituzione di unità non trasfuse - - Le unità non trasfuse vanno riconsegnate al ST nel più breve tempo possibile, accompagnate dal modulo di corretta conservazione (RPA 31_06) debitamente compilato. Nel caso in cui le unità vengano trasferite ad altro reparto a seguito del paziente, il reparto di partenza compila la sezione apposita sul foglio di corretta conservazione per il reparto di destinazione. Copia del modulo andrà inviato, a cura del reparto di partenza, al ST. Ispezione delle unità prima della trasfusione - Chi riceve le unità di sangue procede alla verifica ispettiva, al fine di escludere anomalie nell’aspetto e nel colore (data di scadenza dell’emocomponente, mancata integrità della sacca, fuoriuscita del contenuto, coaguli, segni di emolisi). In caso di alterazioni l’unità non deve essere trasfusa e va restituita al ST. Verifica pre-trasfusione Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 9/12 E’ il momento fondamentale della terapia trasfusionale: l’assoluto rispetto delle indicazioni fornite in questo paragrafo è finalizzato ad evitare errori che potrebbero avere conseguenze molto gravi per il paziente - La presenza contemporanea di medico ed infermiere al letto del paziente, ha lo scopo di evitare errori di identificazione, attraverso il doppio controllo di due diversi professionisti. “Al momento della trasfusione, per prevenire l’errore di identificazione, va effettuata, in doppio, una verifica dell’identità tra ricevente e nominativo al quale l’unità è stata assegnata” (DPR 7 Aprile 1994). Prima verifica - - L’Infermiere verifica la corrispondenza tra il numero sulla etichetta di prenotazione e quello dell’unità. L’Infermiere verifica la corrispondenza tra identità del paziente, accertata quando possibile con domanda diretta, e nominativo del ricevente riportato sulla etichetta di prenotazione dell’unità. L’esecuzione del controllo è registrata mediante segnalazione firmata in cartella clinica / infermieristica Seconda verifica - - Il medico verifica la corrispondenza tra identità del paziente, accertata quando possibile con domanda diretta, e nominativo del ricevente riportato sulla etichetta di prenotazione dell’unità. Il medico controlla la compatibilità tra gruppo sanguigno del paziente (referto di gruppo) e gruppo sanguigno dell’unità da trasfondere. Il medico documenta l’esecuzione del controllo mediante firma in cartella clinica, ove esegue le ulteriori registrazioni. Preparazione alla trasfusione - L’infermiere innesta l’estremità del deflussore (spike) alla sacca, esegue venopuntura e raccorda l’ago al set trasfusionale. All’unità da trasfondere non vanno aggiunti farmaci o soluzioni di infusione. Se farmaci devono essere somministrati contemporaneamente alla trasfusione, deve essere utilizzata una differente via di infusione. Inizio della trasfusione Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 10/12 - - - Il medico inizia la trasfusione e rimane nelle immediate vicinanze per i primi 10-15 minuti. Informa il paziente di riferire immediatamente l’eventuale insorgenza di sintomi quali arrossamento, brivido, prurito, dispnea, palpitazioni, dolori o sensazioni di malessere generalizzato, dolore nel punto di venopuntura. Per i primi 15 minuti la velocità di infusione del sangue deve essere di 25-30 gocce al minuto. Successivamente il medico stabilisce la velocità di infusione: se non sono comparsi sintomi indicativi di reazione trasfusionale, compatibilmente con le condizioni del paziente, la velocità di infusione può essere portata a 50-70 gocce il minuto (una sacca di sangue dovrebbe essere trasfusa in circa 60 minuti). La velocità di infusione di plasma e piastrine deve essere bassa per i primi 15 minuti (25-30 gocce al minuto); successivamente la velocità può essere aumentata, compatibilmente con le condizioni del paziente, in modo da completare la trasfusione in 30-45 minuti circa. Registrazioni Il medico registra in cartella clinica: • Data • Ora di inizio della trasfusione • Identificativo dell’unità (è opportuno inserire in cartella l’etichetta di prenotazione della sacca, che riporta anche le generalità del paziente) • Firma Monitoraggio - La maggior parte delle reazioni trasfusionali severe si manifesta di solito nei primi 15 minuti dell’infusione di ogni unità: durante questo periodo critico l’osservazione deve essere più stretta e preferibilmente dimostrabile con le opportune registrazioni in cartella.. - Ad una sorveglianza più stretta devono essere sottoposti: • Pazienti con pregresse reazioni trasfusionali • Pazienti allergici • Pazienti con anticorpi anti – eritrocitari • Pazienti in stato di incoscienza o scarsamente collaboranti Riconoscimento e trattamento delle reazioni trasfusionali Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 11/12 Ogni reazione trasfusionale (SPA 31_02) deve essere comunicata al Servizio Trasfusionale utilizzando l’apposito modulo (RPA 31_05), per la registrazione nel sistema di sorveglianza e per prevenire, nel limite del possibile, il ripetersi dell’evento. Nell’ambito dell’emovigilanza e nell’ottica della ‘prevenzione in qualità’ vanno segnalati alla struttura trasfusionale anche gli errori scoperti prima o in assenza di danno al paziente (“near miss events”), per consentire la conoscenza e la correzione delle dinamiche che portano all’errore grave. Termine della trasfusione - comunicazione avvenuta trasfusione - Al termine della trasfusione l’infermiere elimina la sacca e i dispositivi di infusione in conformità alle norme che regolano l’eliminazione di campioni biologici. Il medico segna in cartella l’orario di fine della trasfusione La parte dell’etichetta di assegnazione provvista di barcode, prima dello smaltimento dell’unità va staccata e apposta sul modulo di comunicazione di avvenuta trasfusione (RPA 31_10). Sullo stesso modulo possono coesistere emocomponenti diversi anche trasfusi a pazienti diversi. Il/i modulo/i vanno inviati al Servizio Trasfusionale la mattina del giorno successivo. Indagini per la valutazione dell’efficacia trasfusionale • • • Emazie: Valutazione della concentrazione dell’Hb 24-48 dopo il termine della trasfusione Piastrine: Conteggio delle piastrine 24 ore dopo il termine della trasfusione Plasma: Controllo test emocoagulativi 4 ore dopo il termine della trasfusione Situazioni particolari: Le corrette modalità per la gestione di utilizzo di emazie da emoteche destinate all’emergenza, donazioni dedicate, consegna di emocomponenti al seguito di pazienti trasferiti ad altra struttura, trasfusioni effettuate a domicilio, sono descritte rispettivamente nelle SPA 31_03, SPA 31_04, SPA 31_05, SPA 31_06 7. PARAMETRI DI CONTROLLO Gli indicatori ed i relativi standard riguardanti la procedura sono gestiti dal Servizio Trasfusionale ed esplicitati nello Standard di prodotto allegato al Manuale per l’Accreditamento. 8. STRUMENTI DI REGISTRAZIONE E SCHEDE Modulo di richiesta trasfusionale - emazie Modulo di richiesta trasfusionale - plasma Modulo di richiesta trasfusionale - piastrine Modulo di richiesta indagini immunoematologiche Modulo di segnalazione di reazione trasfusionale Modulo di corretta conservazione e restituzione RPA 31_01 RPA 31_02 RPA 31_03 RPA 31_04 RPA 31_05 RPA 31_06 Data 01/01/2012 La corretta pratica per la terapia trasfusionale Servizio Trasfusionale PA 31 Rev. 1 Pag. 12/12 Modulo di prenotazione/assegnazione, stampato informatico Modulo di comunicazione variazioni anagrafiche Modulo di ritiro in type & screen Modulo di comunicazione di avvenuta trasfusione Indicazioni di appropriatezza trasfusionale e MSBOS Riconoscimento e trattamento reazioni trasfusionali Emergenza: utilizzo emazie in “emoteca emergenza” Donazione dedicata Emocomponenti al seguito Trasfusioni domiciliari Fasce orarie Identificazione pazienti non collaboranti 9. RPA 31_07 RPA 31_08 RPA 31_09 RPA 31_10 SPA 31_01 SPA 31_02 SPA 31_03 SPA 31_04 SPA 31_05 SPA 31_06 SPA 31_07 SPA 31_08 DISTRIBUZIONE Direzioni sanitarie delle strutture ospedaliere pubbliche e private - Dipartimento cure primarie Direzione infermieristica - UO della AUSL di Ravenna attraverso il sito intranet aziendale.