Il ruolo della SIMTI nel programma di Autosufficienza Nazionale Napoli 5 settembre 2008 Dr.Pietro Bonomo Art.2 STATUTO SIMTI Gli scopi sono: promuovere l'organizzazione di servizi trasfusionali efficienti e qualificati, al fine di offrire al malato una terapia trasfusionale adeguata, aggiornata e uniforme per qualità e metodologia in tutto il territorio nazionale; contribuire al progresso scientifico, tecnico, organizzativo, sociale e morale della immunoematologia e della trasfusione del sangue: rappresentare e tutelare i propri associati, in campo nazionale e internazionale, sul piano scientifico, professionale, giuridico e morale; offrire agli organi decisionali e consultivi dello Stato e delle Regioni ed alle istituzioni impegnate in campo trasfusionale e immunoematologico una qualificata collaborazione per la programmazione e lo sviluppo del servizio trasfusionale del Paese; Promuovere l’educazione e l’addestramento in medicina trasfusionale anche attraverso una apposita scuola di formazione. “Stakeholders” e Bilancio Sociale Tutti i soggetti che gravitano attorno all’Impresa Trasfusionale devono poter: partecipare, beneficiare dei processi di creazione del valore e apprezzare nella vita di ogni giorno l’impegno delle responsabilità sociali della Medicina Trasfusionale Decreto Legislativo 261/2008 Viene ribadita ulteriormente la complessità del sistema trasfusionale indicando con chiarezza che alla sua realizzazione concorrono più attori: Istituzioni (CNS – Regione - Azienda sanitaria) Servizi di Medicina trasfusionale Associazione di donatori Tutti gli attori sono strettamente vincolati al rispetto di norme di qualità e sicurezza a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro (dipendente o volontario) che li lega al sistema sangue Recepisce la direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti L’art 3 comma f definisce le “Unità di Raccolta” come strutture incaricate della raccolta, previa autorizzazione delle Regioni o Province Autonome competenti, gestite dalle Associazioni del volontariato del sangue sotto la responsabilità tecnica del Servizio Trasfusionale di riferimento. Art.7 comma 5 “l’unità di raccolta ….. comunica … il nominativo della persona responsabile … possiede il diploma di laurea in medicina e chirurgia ed esperienza pratica post laurea di almeno due anni nell’Unità di Raccolta. Art. 8 il personale che interviene nella raccolta … possiede le qualificazioni previste dalla normativa vigente … Art. 9 … i Servizi Trasfusionali e le Unità di Raccolta istituiscano e mantengano un Sistema di Qualità La legislazione DECRETO LEGISLATIVO 9 novembre 2007, n. 207 Attuazione della direttiva 2005/61/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda la prescrizione in tema di rintracciabilità del sangue e degli emocomponenti destinati a trasfusioni e la notifica di effetti indesiderati ed incidenti gravi DECRETO LEGISLATIVO 9 Novembre 2007 , n. 208 Attuazione della direttiva 2005/62/CE La normativa Europea è stata elaborata con un approccio più universale, essendo rivolta a tante Nazioni, e non tiene conto pertanto delle peculiarità del sistema sangue italiano che, sul versante della raccolta, ha un’organizzazione molto supportata dal volontariato. Le norme europee a cui la legislazione italiana si attiene non tengono conto di questa particolare organizzazione italiana e prescrivono per la raccolta del sangue alcune regole che devono essere sempre rispettate, sia che la raccolta avvenga in ambito ospedaliero che extraospedaliero. Raccolta disomogenea sia sui territori regionali che nazionali In Italia si calcola che circa il 50% del sangue viene raccolto dalle associazioni di donatori volontari e in alcune Regioni, come la Sicilia, questo dato sale fino al 75%. Le problematiche emerse Il 1° problema rilevato sul campo è come “COINVOLGERE il PERSONALE “, sia ospedaliero che volontario di fronte a una richiesta sempre crescente di: Professionalità Qualità della prestazione Il 2° problema che ha investito i Responsabili dei servizi di Medicina trasfusionale è come potere essere responsabili tecnicamente di processi che non vengono da essi stessi totalmente governati! Le difficoltà da superare riguardano i seguenti aspetti: 1. Formazione e addestramento del personale con tracciabilità dei percorsi effettuati 2. Attuazione della tracciabilità completa della filiera trasfusionale dalla vena del donatore alla vena del ricevente Problemi Logistici NECESSITA’ di INDIVIDUARE AREE DEDICATE SEPARATE LOCALI CON: 1. 2. 3. 4. 5. Zona riservata ai donatori Zona di raccolta del sangue Zone adibite all’analisi e alla lavorazione Zona adibita alla conservazione del sangue Zona di eliminazione dei residui Organizzare la raccolta del sangue e delle emocomponenti nel rispetto della normativa è diventato sempre più oneroso e complesso, non soltanto per le esigenze di totale tracciabilità imposte, ma anche per il livello di professionalità richiesto agli operatori sanitari. Il RUOLO DELLA SIMTI 1. Affiancamento tecnico dell’Associazione donatori tendendo alla integrazione funzionale anche attraverso i sistemi informativi 2. Formazione continua del personale ed addestramento sulle tecniche donazionali 3. Favorire la donazione mirata secondo le best practice 4. Appropriatezza della trasfusione Il sistema informativo In Sicilia, per decreto regionale, sia i SIMT, che le Associazioni sono dotate dello stesso gestionale EMONET ed in molte realtà si sono realizzati collegamenti stabili tra i SIMT e le Unità di Raccolta Fisse (URF) associative costituendo delle unità funzionali operative molto integrate. REGIONE EMILIA ROMAGNA PIANO SANGUE E PLASMA REGIONALE TRIENNIO 2008-2010 Tracciabilità del donatore Progetto “bilance da prelievo” Partecipazione alla definizione del capitolato regionale, prevedendo la gara entro il 2008, con una prima implementazione entro il primo semestre 2009 e consolidamento nel 2010 BILANCIA ON LINE strumento strategico per l’intero controllo del processo Il programma interagisce automaticamente con le bilance, evitando agli operatori azioni supplementari all’attività di raccolta. Il collegamento wireless (ad onde radio protette e criptate) tra le bilance ed il computer rende l’ambiente libero da collegamenti via cavo. JOINT JOB - Integrazione funzionale totale tra Sanità Pubblica e privata Convenzionata IL RUOLO DELLA SIMTI 1. Affiancamento tecnico della associazione donatori tendendo alla integrazione funzionale anche attraverso i sistemi informativi 2. Formazione continua del personale ed addestramento sulle tecniche donazionali 3. Favorire la donazione mirata secondo le best practice 4. Appropriatezza della trasfusione best practices PROGRAMMA di AUTOSUFFICIENZA NAZIONALE ANNO 2008 CNS Al fine di promuovere la omogenea diffusione di buone pratiche professionali nei servizi trasfusionali a supporto della garanzia dell’autosufficienza di sangue e suoi prodotti, nonché della qualità e sicurezza del percorso dalla donazione alla trasfusione, entro il 2008 il CNS, di intesa con il Ministero della Salute e la Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale, e, in particolare, con le Società Scientifiche di settore rappresentate nell’ambito della stessa, definisce un percorso per la formulazione di standard tecnicoprofessionali di medicina trasfusionale da applicare in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Tale percorso, nell’ottica della valorizzazione delle best practices e del miglioramento continuo degli esiti delle attività di medicina trasfusionale Gli standard Italiani di Medicina Trasfusionale Sistema qualità Pur non essendoci l’obbligo della certificazione ISO, come strumento per realizzare quanto imposto dalla legge, deve essere adottato un SISTEMA QUALITA’ che fa riferimento alla stessa filosofia ed impostazione delle norme ISO. Bisogna quindi elaborare procedure tecniche e gestionali condivise relative a tutti i processi. PROCESSI GESTIONALI • Pianificazione obiettivi e programmazione raccolta • Gestione risorse umane • Gestione risorse tecnologiche • Acquisizione e gestione di prodotti/servizi • Gestione Sistema Informativo EMONET CQ (Hb/unità Volume/unità) EMOCOMPONENTI 1 1. Concentrati Eritrocitari privi di buffy coat deleucocitati a letto del paziente(BS) o in laboratorio Contenuto Hb/unità post filtrazione Bed Side 49,3 gr-volume 281 ml (compreso additivo SAGM) 2. Concentrati Eritrocitari deleucocitati prestorage con filtri in linea da sangue intero Contenuto Hb/unità 59,4 gr -volume 310 ml (compreso additivo SAGM) 3. Concentrati Eritrocitari filtrati prestorage e lavati con tecnica manuale Contenuto Hb/unità 53,0 gr -volume 217 ml (compreso additivo SAGM) 4. Concentrati Eritrocitari filtrati prestorage e lavati con tecnica automatica (ACP 215) Contenuto Hb/unità 54,5 gr volume -272 ml (compreso additivo SAGM) CQ EMOCOMPONENTI 2 DA AFERESI Concentrati Eritrocitari da aferesi MCC (Rossi Plasma) deleucocitati a letto del paziente (BS) Contenuto Hb/unità 61,3 gr- volume 323 ml (compreso additivo SAGM) 6. Concentrati Eritrocitari da aferesi MCC (Rossi Plasma) con filtri in linea deleucocitati prestorage Contenuto Hb/unità 56,9 gr- volume 289 ml (compreso additivo SAGM) 7. Concentrati Eritrocitari da aferesi MCC (Rossi Rossi) con filtri in linea deleucocitati prestorage Contenuto Hb/unità 111,5 gr- volume 554 ml (compreso additivo SAGM) DUE PERIODI DI OSSERVAZIONE Primo e secondo anno (Periodo1) Dal 1° Luglio 2001 al 30 Giugno 2003 è stato adottato un sistema di scomposizione delle sacche top and Bottom Baxter Sistema OptipresII programmato per la produzione di emazie concentrate prive di buffy coat successivamente filtrate Bed Side o in laboratorio Terzo e quarto anno (Periodo 2) Dal 1° Luglio 2003 al 30 Giugno 2005 è stato adottato un sistema di scomposizione Compomat con sacche standard Fresenius con Filtri in linea per la filtrazione prestorage di sangue intero. RISULTATI 1° biennio vs 2°biennio PAZIENTI TOT:76 1° BIENNIO 2° BIENNIO DIFFERENZ A N° SACCHE TRASFUS E QUANTITA ’ (L GRC 100%) Hb PRE (g/dL) 6565 1142,07 0 5646 -919 ACCESS I MEDIA ACCESS I INTERV. TRASFUS . (giorni) REAZ. TRASFUS./PA Z 9,81 2550 33,55 21.7 13/12 1121,54 4 9,91 2382 31,34 23.3 25/18 -20,526 +0.1 0 -168 -2,21 +1.6 +12/+6 Varie Tipologie di Plasma 1) Aferesi singola 500 ml 2) Aferesi Multicomponent 400 ml 3) Plasma da SI 250 ml 4) Plasma Inattivato SD 200 ml Come aumentare la produzione di plasma a parità di donatori 1. Ottimizzare la quantità della donazione standard 450ml 2. Ottimizzare la quantità delle plasmaferesi 600ml 3. Convertire tutte le plasmapiastrinoaferesi in dry platelets 4. Convertire alcune donazioni di sangue intero effettuate presso i SIMT in Eritroplasmaferesi 5. Prelevare plasma da tutti donatori di gruppo AB 6. Abolire la produzione di piastrine da PRP privilegiandone la produzione da buffy coat Linee guida nazionali per l’utilizzo clinico appropriato PROGRAMMA di AUTOSUFFICIENZA NAZIONALE ANNO 2008 CNS Entro il 2008 il CNS, di intesa con la Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale e, in particolare, con le Società Scientifiche di settore rappresentate nell’ambito della stessa, promuove un percorso finalizzato alla formulazione di linee guida nazionali per l’utilizzo clinico appropriato degli emocomponenti e farmaci plasmaderivati, attivando anche opportune sinergie con l’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali. 4.4 Comitati per il buon uso del sangue PROGRAMMA di AUTOSUFFICIENZA NAZIONALE ANNO 2008 CNS Allo stato attuale esiste una diffusa limitata efficacia dei Comitati per il buon uso del sangue (CoBUS), di cui al Decreto Ministeriale 1 settembre 1995, nel monitoraggio e governo dell’uso appropriato della risorsa sangue nel sistema assistenziale. Visto, peraltro, il rilievo strategico di tali organismi ai fini della promozione, del monitoraggio e della verifica dell’utilizzo clinico appropriato degli emocomponenti e dei farmaci plasmaderivati, nonché per la garanzia di sicurezza del processo trasfusionale, le Regioni e Province Autonome, ai sensi dell’art. 17, comma 2, della Legge 219/2005, sono impegnate a garantire la effettiva istituzione ed il regolare, efficace ed efficiente funzionamento dei Comitati Ospedalieri per il Buon Uso del Sangue e delle Cellule Staminali da Sangue Cordonale.