Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Approvato il Funzione 17/09/2015 Comitato Infezioni Associate all’Assistenza (CIO) Redazione e revisone Verifica Data Funzione Nome Luglio 2015 Dirigente Medico UOC Chirurgia Luglio 2015 Data Funzione Nome Veronese Ezio Infettivologo Azienda Ulss 20 Dr. Mario Cruciani Dirigente Medico UOC Ortopedia Faccioli Carlo Direttore UOC Farmacia Ospedaliera Dr.Albanese Vito Luglio 2015 Dirigente Medico UOC Ostetricia e Ginecologia Romagnolo Cesare Luglio 2015 Dirigente Medico U.O.C. Urologia Preite Marino Lista di distribuzione UUOO Dipartimento Chirurgico UUOO Dipartimento Emergenza - Urgenza UUOO Dipartimento Materno Infantile Archiviazione UOC Direzione Medica – Uff Promozione Igiene, Qualità e Sicurezza Clinica INDICE 1 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ............................................................................................................ 3 ANTIBIOTICOPROFILASSI -DEFINIZIONI....................................................................................................... 3 CLASSIFICAZIONE INFEZIONI CHIRURGICHE ............................................................................................. 3 FATTORI DI RISCHIO PER LE INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO ............................................................ 4 PRINCIPI GENERALI DI ANTIBIOTICOPROFILASSI...................................................................................... 8 SCELTA DELL'ANTIBIOTICO ........................................................................................................................... 9 CARATTERISTICHE DEGLI ANTIBIOTICI UTILIZZATI IN ANTIBIOTICOPROFILASSI ............................... 11 SCHEMI DI PROFILASSI ALTERNATIVI IN PAZIENTI ALLERGICI ALLE BETALATTAMINE ..................... 16 VIA DI SOMMINISTRAZIONE, TEMPI E DURATA ........................................................................................ 16 INDICAZIONI RACCOMANDATE PER LA PROFILASSI ANTIBIOTICA PERIOPERATORIA ...................... 17 SCHEMI DI PROFILASSI IN CHIRURGIA GENERALE ............................................................................. 20 SCHEMI DI ANTIBIOTICO PROFILASSI IN CHIRURGIA VASCOLARE .................................................. 22 SCHEMI DI ANTIBIOTICO PROFILASSI IN UROLOGIA........................................................................... 23 SCHEMI DI ANTIBIOTICO PROFILASSI IN CHIRURGIA OSTETRICA - GINECOLOGICA..................... 25 SCHEMI DI ANTIBIOTICOPROFILASSI IN ORTOPEDIA.......................................................................... 27 Allegato n. 1: Raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni della ferita chirurgica................................ 28 Allegato n. 2: Modulo per il controllo dell’applicazione delle Linee Guida per la profilassi antimicrobica in chirurgia ............................................................................................................................................................. 30 Allegato n. 3: Indicatori per il monitoraggio dell’aderenza alle linee guida sull’antibiotico profilassi chirurgica ........................................................................................................................................................... 31 Allegato n. 4. La profilassi dell'endocardite batterica ........................................................................................ 33 LE INDICAZIONI SUI REGIMI TERAPEUTICI DA UTILIZZARE.................................................... 34 Bibliografia ....................................................................................................................................................... 35 2 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE L’elaborazione di un protocollo locale riguardante l’uso degli antibiotici nella profilassi in chirurgia si rende necessario per prevenire le infezioni post chirurgiche e per razionalizzare ed ottimizzare l’uso degli antibiotici stessi, riducendo nel contempo i rischi di effetti collaterali antibiotico correlati, lo sviluppo di resistenze e conseguentemente ottenere una riduzione dei costi. Va ricordato che la profilassi antibiotica non esonera dall’attenzione di tutte le comuni raccomandazioni del sistema di sorveglianza delle infezioni nosocomiali per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico. ANTIBIOTICOPROFILASSI -DEFINIZIONI Per profilassi antibiotica si intende la somministrazione di antibiotici secondo modalità ben definite, in assenza di infezione in atto, allo scopo di prevenirne l’insorgenza. In ambito chirurgico l’antibioticoprofilassi viene definita la somministrazione di un farmaco, prima che, a causa dell’intervento, si sia verificata la contaminazione batterica del campo operatorio e il successivo sviluppo di un’infezione nel sito chirurgico. Lo scopo della chemioprofilassi è di ridurre in maniera statisticamente significativa la frequenza di infezioni postoperatorie in sede di intervento o di applicazione di materiale protesico. Le infezioni post operatorie costituiscono una quota importante delle infezioni ospedaliere risultando seconde solo alle infezioni delle vie urinarie, oltre a richiedere un opportuno trattamento (antibiotico terapia, reinterventi chirurgici ecc.) comportano un netto prolungamento della degenza media e conseguentemente un sensibile aumento dei costi. CLASSIFICAZIONE INFEZIONI CHIRURGICHE Una precisa definizione e classificazione delle infezioni post operatorie (SSI - Surgical Site Infection) è stata data dal CDC di Atlanta nel 1999. Questa classificazione suddivide le infezioni post-operatorie in infezioni loco regionali (superficiali e profonde) ed infezioni di organi e cavità (Tab. 1). SSI INCISIONALI SUPERFICIALI Infezione che si verifica entro 30 giorni dall’incisione chirurgica e che riguarda solo la cute e/o sottocute in presenza di una delle seguenti caratteristiche: a) essudato purulento con o senza conferma di laboratorio; b) microrganismi isolati da una cultura praticata in modo asettico ottenuta o dal liquido o dal tessuto derivati dall’incisione superficiale; c) presenza di uno o più dei seguenti segni di infezione: dolore o tensione, gonfiore localizzato, arrossamento, calore; l’incisione è deliberatamente aperta dal chirurgo a meno che l’incisone non presenti un esame colturale negativo; d) diagnosi di SSI superficiale eseguita dal chirurgo o dal medico curante. SSI INCISIONALI PROFONDE Infezione che si verifica entro 30 giorni dall’intervento, o entro 1 anno nel caso in cui sia stata posizionata una protesi, che appare correlata all’intervento e coinvolge i tessuti molli sottostanti l’incisione (fasce e piani muscolari) in presenza di una delle seguenti caratteristiche: 3 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona a) b) c) d) drenaggio di materiale purulento dalla ferita non proveniente da spazio o organi del sito chirurgico; deiscenza spontanea o incisone da parte del chirurgo con almeno uno dei seguenti segni o sintomi: ipertermia 38°, dolore o dolorabilità, a meno che la coltura sia negativa; raccolta o altra infezione dei tessuti profondi riscontrata all’ispezione, all’esame radiologico, al reintervento o all’esame istopatologico; diagnosi di SSI profonda da parte del chirurgo. INFEZIONE DÌ ORGANO O CAVITA’ Infezione comparsa entro 30 giorni dall’intervento, o entro un anno in caso di impianto di protesi, coinvolgente una qualsiasi delle regioni anatomiche interessate dall’intervento (spazi o organi) con presenza di almeno uno dei seguenti punti: a) Fuoriuscita di materiale purulento da un drenaggio posto nella regione anatomica dell’intervento; b) Isolamento di microrganismo da essudato o tessuto proveniente dalla regione anatomica dell’intervento; c) Ascesso o altra infezione coinvolgente la regione anatomica dell’intervento riscontrati all’ispezione, alla radiologia, al reintervento o all’esame istopatologico; d) Diagnosi di infezione d’organo da parte del chirurgo. Tabella 1: Classificazioni delle infezioni chirurgiche secondo i CDC (1999). FATTORI DI RISCHIO PER LE INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO I fattori di rischi che influenzano l’incidenza di infezione del sito chirurgico sono numerosi. Nella tabella 2 vengono elencati i vari fattori che comportano un aumento del rischio nello sviluppo delle infezioni chirurgiche. FATTORI LEGATI AL PAZIENTE Età: - avanzata (> 60 anni) - neonati - Obesità: - Pazienti obesi (+ del 20% del peso corporeo ideale FATTORI PRE-OPERATORI Degenza ospedaliera pre-operatoria prolungata (nella chirurgia pulita il rischio raddoppia dopo 7gg di degenza e si triplica dopo 2 settimane) Malnutrizione Lunga durata intervento (> di 3 ore) Intervento d’urgenza o durante le ore notturne Contaminazione intra-operatoria Presenza di infezioni remote localizzate in altro sito corporeo Malattie neoplastiche FATTORI INTRA-OPERATORI Tricotomia precoce Uso eccessivo di elettro bisturi Disordini della coagulazione Pazienti con deficit immunitari (AIDS, trapiantati, splenectomizzati) Antisepsi e preparazione cutanea Depilazione Pazienti con ustioni estese Tecnica chirurgica Diabete Uso di corticosteroidi, di agenti immunosoppressori, di citostatici, di nicotina Terapia radiante Stato di shock o gravi perdite ematiche Traumatismo tissutale Profilasi antibiotica scorretta Scarsa emostasi Presenza di corpi estranei Tabella 2: Condizioni del paziente e fattori associati ad un aumento del rischio di infezioni postoperatorie 4 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona I fattori di rischio che influiscono in modo indipendente sono rappresentati da: Classe di intervento Impianto di materiale protesico Durata della degenza preoperatoria Durata dell’intervento Malattie concomitanti CLASSE DI INTERVENTO: Gli interventi chirurgici possono essere classificati in quattro tipi (Tab. 3), a seconda del grado di contaminazione batterica e della conseguente incidenza di infezioni post-operatorie. Classe Definizione Interventi nel corso dei quali non si riscontra alcun processo flogistico e in cui la I - Puliti continuità della mucosa respiratoria, intestinale o genito-urinaria non viene violata e in cui non si verifica alcuna violazione delle regole di asepsi in Sala Operatoria. II - Puliticontaminati Interventi nel corso dei quali la continuità della mucosa respiratoria, intestinale o genito-urinaria viene violata,ma senza perdite di materiale verso l’esterno. Interventi in cui sono presenti segni di flogosi acuta (senza pus), o dove vi sia una III - Contaminati visibile contaminazione della ferita, come ad esempio perdite copiose di materiale da un viscere cavo durante l’intervento o ferite composte/aperte (verificatesi meno di 4 ore prima dell’intervento). IV - Sporchi Interventi effettuati in presenza di pus o su un viscere cavo precedentemente perforato o su ferite composte/aperte (verificatesi oltre 4 ore dall’intervento). Tabella 3: Classificazione degli interventi chirurgici in base al grado di contaminazione batterica. La profilassi antibiotica è sicuramente efficace nelle procedure pulite-contaminate ed è indicata nella chirurgia pulita qualora vi siano impianti protesici (articolari, vascolari) o qualora l’insorgenza di infezione possa avere conseguenze gravi o letali. La profilassi non è indicata invece per la gran parte degli interventi chirurgici puliti, nei quali il rischio di infezione è basso mentre gli effetti indesiderati legati all’uso dell’antibiotico (reazioni avverse, superinfezioni micotiche, insorgenza di antibioticoresistenze) sono superiori ai vantaggi. In sintesi quindi la profilassi è giustificata per i seguenti tipi di intervento: chirurgia cardiotoracica, del tratto gastrointestinale, testa e collo (eccetto interventi puliti), neurochirurgia, ostetricia e ginecologia, ortopedia (eccetto interventi puliti), chirurgia urologica e chirurgia vascolare. Nella cosiddetta chirurgia “settica” invece (interventi contaminati o sporchi, ad esempio in presenza di fratture complesse o lacerazioni da morso di animale) l’impiego di antibiotici non ha più uno scopo profilattico quanto terapeutico; la somministrazione va proseguita quindi per alcuni giorni (almeno cinque) dall’intervento (terapia). Oltre al 5 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona rischio legato all’intervento, la profilassi può essere indicata anche per tutti i pazienti che presentano fattori di rischio di infezione quali ad esempio obesità, diabete, immunodepressione, età avanzata, malnutrizione. L’uso di antibiotici, negli interventi chirurgici contaminati e sporchi, va considerato un intervento terapeutico e non profilattico, poiché si adattano schemi posologici e ritmi di somministrazione dei farmaci diversi da quelli adottati in profilassi IMPIANTO DI MATERIALE PROTESICO: L’impianto di qualsiasi materiale protesico aumenta il rischio di infezione della ferita e del sito chirurgico, in quanto riduce le difese dell’ospite. Solitamente una profilassi antibiotica è raccomandata. DURATA DELLA DEGENZA PRIMA DELL’INTERVENTO: Nelle 48 ore successive all’ingresso in ospedale la cute del paziente viene progressivamente colonizzata da stipiti batterici di origine nosocomiale. Questi stipiti sono spesso resistenti agli antibiotici e possono essere causa di contaminazione nel corso dell’intervento. Ciò favorisce l’insorgenza di infezioni del sito chirurgico causate da germi multiresistenti, e quindi causa di allungamento della degenza post-operatoria. DURATA DELL’INTERVENTO: La durata del singolo intervento è direttamente correlata con il rischio di infezione della ferita, e questo rischio si somma a quello della classe di intervento. Quando la durate dell’intervento è superiore a quella definita dal 75° percentile il rischio di ISC aumenta. MALATTIE CONCOMITANTI: L’American Society of Anesthesiologists (ASA) ha ideato un punteggio di rischio pre-operatorio basato sulla presenza di malattie concomitanti al momento dell’intervento chirurgico. PUNTEGGIO ASA 1 2 3 4 5 CONDIZIONE FISICA paziente sano paziente con lieve malattia sistemica paziente con grave malattia sistemica, che ne limita le attività, ma non è invalidante paziente con malattia sistemica invalidante che causa continua minaccia di morte paziente moribondo con attesa di vita inferiore alle 24 ore con o senza l’intervento Tabella 4: Classificazione dell’American Society of Anesthesiologists Con un punteggio ASA> 2 il rischio di ISC aumenta Sulla base di uno studio di Culver (29) è stato definito un indice di rischio con un punteggio cha va da 0 a 3 e che si calcola nel modo seguente: a) se l’intervento è contaminato o sporco viene attribuito 1 punto b) se il codice ASA è 3, 4, 5 viene attribuito 1 punto c) se la durata dell’intervento è superiore a quella definita dal 75° percentile viene attribuito 1 punto La tabella n. 5 mostra la probabilità di infezione della ferita per classe di intervento e indice di rischio. 6 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Classe di intervento Indice di richio 0 1 2 3 Pulito 1% 2.3% 5.4% - Pulito-contaminato 2.1% 4% 9.5% - Contaminato - 3.4% 6.8% 13.2% Sporco - 3.1% 8.1% 12.8% Tabella 5: Probabilità di infezione per classe di intervanto e indice di rischio Il rischio di infezione della ferita chirurgica per un intervento pulito con entrambi i fattori di rischio aggiunti è maggiore del rischio per un intervento contaminato con nessun fattorie di rischio aggiunto (5,4% vs 3,4%). CONTAMINAZIONE BATTERICA ENDOGENA ED ESOGENA E AGENTI EZIOLOGICI DELLE INFEZIONI PERIOPERATORIE Si distinguono due tipi di contaminazione, quella endogena e quella esogena. Si parla di contaminazione endogena quando i microrganismi responsabili della contaminazione sono i saprofiti presenti sulla cute e/o sulle mucose sede dell’intervento (ad esempio lo Staphylococcus aureus e lo Staphylococcus epidermidis in caso di contaminazione proveniente dalla cute; Escherichia coli, in caso di intervento sul colon). Si parla di contaminazione esogena quando si verifica una contaminazione da microrganismi ambientali o comunque non provenienti dalla flora batterica del paziente; tale contaminazione è la conseguenza del mancato rispetto delle norme di prevenzione. La contaminazione endogena è causata da microrganismi prevedibili per ogni tipo di intervento, in quanto espressione della flora batterica saprofita. Sebbene un grande numero di microrganismi possa teoricamente causare infezioni nei pazienti chirurgici, in realtà le ISC sono generalmente dovute ad un numero limitato di patogeni (tabella n. 6) Tipo di chirurgia Principali agenti eziologici CHIRURGIA PULITA (protesica e non) a) Cardiaca; Vascolare non cardiaca Staphylococcus aureus, difteroidi, Gram- intestinali b) Ortopedica Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermidis c) Chirurgia della mammella Staphylococcus aureus, Stafilococchi coagulasi negativi CHIRURGIA della TESTA e del COLLO Aerobi e anaerobi del cavo orale. Gram+ e Gram-. Staphylococcus aureus, streptococchi, enterobacteriaceae Staphylococcus epidermidis, CHIRURGIA GASTROINTESTINALE a) Esofagea, Gastroduodenale Flora orofaringea, enterobacilli Gram-, cocchi Gram+ b) Biliare Enterobacilli Gram- (Pseudomonas), Clostridi, enterococchi 7 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Tipo di chirurgia c) Colorettale d) Appendicectomia acuta (non perforata) CHIRURGIA GENITOURINARIA CHIRURGIA OSTETRICOGINECOLOGICA CHIRURGIA OFTALMICA Principali agenti eziologici (E. Faecalis) Bacilli Gram-, Anaerobi intestinali Enterobacilli Gram-, anaerobi, enterococchi Bacilli Gram-, Enterococchi Enterobacilli Gram-, anaerobi, Streptococchi gruppo B, Enterococchi Stafilococcus aureus, E. epidermidis, Streptococchi, Enterobacilli Gram-, Pseudomonas Tabella 6: Principali agenti eziologici di infezione postoperatoria PRINCIPI GENERALI DI ANTIBIOTICOPROFILASSI 1) Limitare la profilassi agli interventi in cui se ne è verificata (studi clinici controllati) l’effettiva utilità e a quelli in cui un’eventuale infezione post operatoria è per definizione particolarmente impegnativa; 2) Impiegare farmaci attivi nei confronti dei principali patogeni causa di infezione post operatoria negli interventi di quel particolare distretto, di minor tossicità possibile e a parità di efficacia di costo minore; 3) Somministrare il farmaco solo immediatamente prima dell’intervento (di regola all’induzione dell’anestesia per via endovenosa); 4) Assicurare tassi sierici e tissutali (campo operatorio) adeguati (superiori alla MIC dei batteri verso cui si intende effettuare la profilassi) dall’inizio alla fine dell’intervento, somministrando eventualmente una dose intraoperatoria dell’antibiotico se, dopo un tempo pari al doppi dell’emivita del farmaco, l’intervento è ancora in corso o se si sono verificati importanti sanguinamenti; 5) Scegliere un antibiotico che abbia un’azione battericida piuttosto che batteriostatica; 6) Nella maggior parte degli interventi un’unica dose somministrata all’induzione dell’anestesia è sufficiente. Come regola generale non si deve proseguire la somministrazione dell’antibiotico oltre le prime 24 ore dall’intervento; 7) Se sono presenti infezioni contemporanee in altri distretti dell’organismo o siti fortemente colonizzati, capaci di provocare una contaminazione del sito chirurgico, questi devono essere efficacemente trattati prima di programmare l’intervento; 7) La profilassi antibiotica in chirurgia non è destinata a prevenire l’endocardite batterica. 8 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona VANTAGGI – BENEFICI RISCHI Riduzione delle infezioni della ferita operatoria Tossicità da antibiotici Riduzione delle ferite profonde Fenomeni allergici da antibiotici Minori infezioni a distanza (sepsi) Aumento resistenze batteriche Riduzione mortalità post operatoria Superinfezioni Ridotta ospedalizzazione postoperatoria Minor uso di antibiotici Ritardata diagnosi delle complicanze infettive post operatorie Riduzione dei costi Ridurre l’uso improprio degli antibiotici minimizzando le conseguenze Infezioni da C. difficile Tabella n. 7 Vantaggi e rischi dell’antibiotico profilassi SCELTA DELL'ANTIBIOTICO L’antibiotico ideale nella profilassi delle infezioni chirurgiche dovrebbe: 1. Essere attivo nei confronti dei principali patogeni causa di infezione post operatoria in quel particolare intervento; 2. Rapida ed elevata diffusibilità tissutale dall’inizio alla fine dell’intervento; 3. Lunga emivita; 4. Singola somministrazione; 5. Privo di effetti collaterali (superinfezioni, colite pseudo membranosa, reazioni allergiche); 6. Scarse capacità d’indurre resistenze batteriche; 7. Favorevole rapporto costo-beneficio. Fattori che condizionano la scelta dell’antibiotico a scopo profilattico sono: 1. La sede dell’intervento 2. I principali batteri responsabili delle infezioni del sito chirurgico 3. Le caratteristiche farmacocinetiche dell’antibiotico 4. La presenza di eventuali allergie agli antibiotici 5. La tossicità intrinseca del farmaco e le sue possibili interazioni 6. L’efficacia dimostrata in studi clinici controllati randomizzati 7. Gli effetti sull’ecosistema 8. Il costo 9 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Poiché lo scopo della antibiotico profilassi è quello di prevenire un’infezione da germi contaminanti la ferita, la scelta deve cadere su un antibiotico che sia attivo contro i più probabili microrganismi infettanti presenti nella sede dell’intervento (e non diretto ad eradicare tutti i potenziali patogeni). E’ importante scegliere un antibiotico che: 1. Non rientri tra i farmaci utilizzati in terapia, per ridurre il rischio di insorgenza di antibioticoresistenze; 2. Raggiunga concentrazioni sieriche e tessutali elevate in breve tempo; 3. Abbia un’azione battericida piuttosto che batteriostatica; 4. Abbia uno spettro d’azione rivolto verso i microrganismi potenziali causa d’infezione, ma non appartenga necessariamente alla categoria dei farmaci “ad ampio spettro”; 5. A parità di efficacia, abbia minori effetti collaterali e costo inferiore. Alla luce di tali considerazioni ed in base ai dati della letteratura, per la maggior parte degli interventi è indicato l’uso della cefazolina (Cefamezin, Totacef, ecc.), cefalosporina di 1^ generazione. Ha uno spettro d’azione contro molti Gram-positivi (Staphylococco aureus e Stapylococcus epidermidis, eccetto i meticillino-resistenti; Streptococchi beta emolitici di gruppo A e B, Pneumococchi) e alcuni Gram-negativi (E. Coli, Klebsiella, Proteus mirabilis, Shigella). E’ un farmaco con emivita abbastanza lunga (2 ore circa) e basso legame proteico, quindi la quota di farmaco libero è elevata; inoltre presenta bassa incidenza di effetti collaterali e basso costo. Per interventi in sedi in cui sia presente una quota importante di microrganismi anaerobi (ad esempio nella chirurgia colon-rettale e ginecologica) sono maggiormente indicati la cefoxitina (Mefoxin), cefalosporina di 2^ generazione con spettro d’azione che comprende gli stessi microrganismi di quelle di 1^ generazione ma con una maggiore attività sui Gram-negativi (Acinetobacter, Citrobacter, Enterobacter, Proteus, Providencia, Serratia, Haemophilus influenzae, non su Pseudomonas aeruginosa) e su alcuni anaerobi (Bacteroides in particolare). La dose per profilassi non deve essere inferiore a quella terapeutica, anzi è preferibile che corrisponda alla più alta dose terapeutica, per assicurare tassi ematici e tissutali superiori alle MIC dei batteri presenti. A causa della scarsità degli studi, le raccomandazioni pediatriche spesso sono state estrapolate dai dati sugli adulti e dall’equivalenza farmacocinetica. In generale comunque i dosaggi pediatrici non devono eccedere la dose massima raccomandata per gli adulti; per bambini di peso superiore ai 50 Kg vanno usati dosaggi per adulti. 10 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona CARATTERISTICHE DEGLI ANTIBIOTICI UTILIZZATI IN ANTIBIOTICOPROFILASSI CEFAZOLINA Farmacocinetica: Emivita plasmatica di circa 2 ore Legame con le proteine plasmatiche del 60-80% Escrezione urinaria in forma immodificata Mantiene concentrazioni tissutali utili per 8-12 ore. Posologia: La dose usuale per adulti è di 2 g In soggetti con meno di 50 kg di peso la dose deve essere dimezzato (1 g). Il dosaggio consigliato nei pazienti pediatrici è di 20-30 mg/kg per la cefazolina Somministrazione: Per via e.v. lenta: 10 ml in 3-5 minuti In fleboclisi: da 100 ml in 10-15 minuti Effetti collaterali: In caso di insufficienza renale la posologia va ridotta in funzione del grado di compromissione. CEFOXITINA Farmacocinetica: Emivita plasmatica di circa 60 minuti Legame proteico del 60-70% Eliminazione prevalentemente renale (in caso di insufficienza renale la posologia va ridotta in funzione del grado di compromissione) Posologia: La dose usuale per adulti è di 2 g (eventualmente ripetuti dopo circa 2 ore) In soggetti con meno di 50 kg di peso la dose deve essere dimezzato (1 g) Somministrazione: Per via e.v. lenta in fleboclisi: 100 ml di soluzione fisiologica in 10-15 minuti. La somministrazione concomitante con FANS incrementa i livelli plasmatici. E’ controindicato in caso di gravidanza e di allattamento Effetti collaterali: Si possono verificare tromboflebiti durante la somministrazione ev. A livello cardiovascolare: ipotensione A livello ematologico: leucopenia, anemia emolitica, depressione midollare. 11 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Reazioni allergiche: orticaria, prurito, anafilassi. Note: Ha uno spettro d’azione simile alle cefalosporine di 1° generazione ma con maggior attività sui Gram negativi (Acinetobacter, Citrobacter, Enterobacter, Proteus, Providencia, Serratia e su alcuni anerobi (Bacteroides in particolare). L’utilizzo è limitato dalla sua limitata emivita Le cefalosporine di 3^ generazione non sono indicate nella profilassi chirurgica perché: Hanno un ruolo fondamentale in terapia e quindi il rapporto rischio/beneficio in profilassi è sfavorevole per l’induzione di resistenze e l’impossibilità del successivo uso in terapia; Hanno scarsa attività contro gli stafilococchi; Lo spettro d’azione più ampio sui gram-negativi non determina necessariamente una maggiore attività in profilassi; Sono costose; C’è un ampio consenso in letteratura contro il loro uso in profilassi. AMOXICILLINA CLAVULANATO Farmacocinetica: l’associazione amoxicillina / acido clavulanico ha: Emivita plasmatica di circa 1 ora Legame alle proteine plasmatiche del 20% Diffusione ubiquitaria, ma non supera la barriera emato-encefalica Escrezione immodificata per via renale in circa 6 ore Posologia e somministrazione: Si somministra sotto forma di sale sodico-potassico Dose di 2,2 g per via endovenosa, in soluzione in 15-30 minuti circa. La soluzione infusionale deve essere somministrata entro 60 minuti dalla ricostituzione. Evitare la ricostituzione del farmaco con soluzioni glucosate, soluzioni di bicarbonato di sodio, lipidi Effetti collaterali: ipersensibilità, eritemi, anafilassi. AMPICILLINA E AMPICILLINA - SULBACTAM Farmacocinetica: Emivita plasmatica di circa 1 ora Legame alle proteine plasmatiche del 20% Diffusione ubiquitaria, ma non supera la barriera emato-encefalica Escrezione al 75% per via renale in forma immodificata in circa 6-8 ore Posologia e somministrazione: Si somministra sotto forma di sale sodico 12 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Dose di 2-3 g per via endovenosa in 15-30 minuti circa Non ricostituire il farmaco con destrosio 5-10%, mannitolo, ringer o ringer lattato. Effetti collaterali: Ipersensibilità, eritemi, anafilassi. Note: L’associazione con sulbactam (1g+500 mg di inibitore) presenta le stesse caratteristiche cinetiche e di posologia dell’ampicillina. Si tenga presente che germi notoriamente resistenti all’ampicillina quali Pseudomonas, Citrobacter, ed Enterobacter non sono parimenti sensibili all’associazione ampicillinasulbactam. CLINDAMICINA Farmacocinetica: Emivita plasmatica di circa 3 ore Legame alle proteine plasmatiche del 92% Diffusione ubiquitaria (anche nel tessuto osseo) ma non supera la barriera emato-encefalica; Escrezione per l’80% in forma metabolizzata con formazione di prodotti ancora attivi con eliminazione prevalentemente biliare associata a renale in circa 24 ore. Posologia e somministrazione: Si somministra sotto forma di fosfato Dose usuale di 600 mg per via endovenosa, non diretta in volume di 100 ml, con tempi di 30 minuti. Effetti collaterali: Coliti (diarrea persistente e grave) che possono insorgere anche dopo settimane dal termine della terapia Esantemi di vario tipo Tromboflebiti in corso di somministrazione e.v. GENTAMICINA Farmacocinetica: Emivita plasmatica di 2-3 ore Legame alle proteine plasmatiche del 5 % Diffusione ubiquitaria, ma non supera la barriera emato-encefalica Escrezione immodificata per via renale in circa 4 ore Posologia e somministrazione: Si somministra sotto forma di solfato Dose di 80/160 mg per via endovenosa in 100 ml di soluzione in circa 60 minuti Effetti collaterali: 13 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Ototossicità vestibolare ed uditiva e nefrotossicità. La posologia deve essere ridotta in caso di insufficienza renale. L’eventuale associazione con la vancomicina ne potenzia la nefrotossicità METRONIDAZOLO Farmacocinetica: Emivita plasmatica di circa 8 ore Legame alle proteine plasmatiche del 20% Diffusione ubiquitaria, supera la barriera emato-encefalica; Escrezione prevalentemente urinaria in circa 12 ore Posologia e somministrazione: Si somministra alla dose di 500 mg per via endovenosa in soluzione allo 0,5% in 5 ml/min Effetti collaterali: Sensazione di gusto metallico, nausea, eruzioni cutanee. Si ricorda l’effetto simil-disulfiram per cui la contemporanea associazione di alcolici può provocare dolori addominali, vomito, arrossamento del volto, cefalea PIPERACILLINA Farmacocinetica: Emivita plasmatica di circa 1 ora Legame alle proteine plasmatiche del 16 % Diffusione ubiquitaria ma non supera la barriera emato-encefalica Escrezione immodificata prevalente per via renale con quota parte per via biliare in circa 6 ore Posologia e somministrazione: Si somministra sotto forma di sale sodico Dose di 2-4 g per via endo-venosa in soluzione in circa 15-30 minuti. Effetti collaterali: Ipersensibilità, eritemi ed anafilassi In caso di insufficienza renale la posologia va ridotta. TEICOPLANINA Farmacocinetica: Emivita plasmatica di circa 90 ore Legame alle proteine plasmatiche del 90% Diffusione ubiquitaria con escrezione urinaria immodificata in circa 70 ore. Posologia e somministrazione: 14 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Si somministra alla dose di 400 mg (6 mg/kg di peso) mediante infusione endovenosa in circa 30 minuti. VANCOMICINA Farmacocinetica: Emivita plasmatica di 4-6 ore Legame alle proteine plasmatiche del 55% Diffusione ubiquitaria ma non supera la barriera emato-encefalica Escrezione immodificata per filtrazione glomerulare in circa 24 ore Posologia e somministrazione: Si somministra sotto forma di cloridrato Dose di 1 g per via endovenosa lenta, in soluzione contenente 5 mg/ml, in circa 60 minuti, per evitare la cosiddetta “sindrome dell’uomo rosso” (red man sindrome) caratterizzata da prurito, arrossamento al volto ed ipotensione. Effetti collaterali: L’iniezione in bolo rapido può suscitare dolori, spasmi muscolari toraco-dorsali e anche arresto cardiaco. Reazioni di sensibilizzazione allergica (esantema cutaneo, febbre e neutropenia reversibile), nefrotossicità, ototossicità, rischio di flebiti. CONSIDERAZIONI In chirurgia ortopedica Teicoplanina e Vancomicina non devono essere usate di routine. I glicopeptidi sono farmaci attivi solo sui gram-positivi ed il loro uso estensivo può causare un incremento di enterococchi vancomicino-resistenti. Essi vanno utilizzati in profilassi solo se la prevalenza di stafilococchi meticillino resistenti è elevata (tuttavia non esistono a tutt’oggi studi che abbiano dimostrato quale debba essere il tasso limite). Altri farmaci (ampicillina, amoxicillina) attivi sugli enterococchi presenti nella flora intestinale non hanno dimostrato una maggior riduzione di infezione del sito chirurgico rispetto ai farmaci sopra citati, ma tuttavia sono raccomandati nella profilassi delle endocarditi in pazienti a rischio che si sottopongono ad interventi sul tratto gastrointestinale o genito-urinario. Lo schema riassuntivo dei principi antibiotici utilizzati nella chirurgia è illustrato nella tabella 8. 15 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCHEMI DI PROFILASSI ALTERNATIVI IN PAZIENTI ALLERGICI ALLE BETALATTAMINE In presenza di allergia alle Betalattamine possono essere utilizzati, in alternativa: • Clindamicina fosfato 600 mg e.v., emivita 2-3 ore (negli interventi ginecologici); • Netilmicina solfato 150 mg e.v., emivita di 2-2,5 ore (negli interventi urologici); • Aminoglicoside più clindamicina o più metronidazolo (negli interventi sul colon); • Vancomicina o Teicoplanina (in procedure cardiochirurgiche, toraciche, vascolari, neurochirurgiche ed ortopediche). Antibiotico Dose Tempo di Dose Emivita somministrazione intraoperatoria Cefazolina (Totacef, Cefamezin) 2g 30 min Cefoxitina (Mefoxin) Clindamicina (Dalacin) Gentamicina (Gentalyn) Ciprofloxacina Metronidazolo Amoxicillina/ac clavulanico Piperacillina Vancomicina Teicoplanina 2g 600 mg 120 mg 400 mg 1g 2,2 g 2g 1g 6 mg/kg 400 mg Costo* in euro 3 h?? 1 g dopo 3 h o se perdita ematica > a 50 volume circolante 2.6 30 min 46-60 2 g dopo 3 h o se perdita ematica maggiore a 50 volume circolante 12 30 min 2h 4.55 1 h lenta 2,5 h 1,95/80mgKg 30 min 4-7 h 63 1 h lenta 5h 2.5 30min 1h 9.37 1 h lenta 8h 5,36 22 30 min 24 h no 80 Tabella 8:Schema riassuntivo dei principali antibiotici utilizzati nella profilassi chirurgica VIA DI SOMMINISTRAZIONE, TEMPI E DURATA La prescrizione dell’antibiotico per la profilassi deve essere registrata sulla cartella anestesiologica o su apposito modulo, indicando il nome del prescrittore (vedi allegato n°2). Dai dati riportati in letteratura emerge che nella maggior parte degli interventi è sufficiente una sola somministrazione di antibiotico (profilassi “extra-short term”). E’ importante che l’antibiotico utilizzato sia presente in concentrazioni adeguate a livello della sede di intervento al momento dell’incisione (i livelli terapeutici devono essere mantenuti per tutta la durata dell’intervento). Per essere efficace l’antibiotico deve essere somministrato per via endovenosa immediatamente prima dell’inizio dell’intervento (30 minuti prima dell’incisione cutanea). In questo modo la concentrazione del farmaco è superiore alla MIC dei batteri verso cui la 16 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona profilassi è effettuata e rimane tale per tutta la durata dell’intervento chirurgico. Per tagli cesarei somministrare l’antibiotico subito dopo il clampaggio del cordone ombelicale. Nel caso l’intervento si prolunghi per più di 3 ore e nel caso di perdite ematiche superiori al 50% del volume circolante, va eseguita una dose intraoperatoria di antibiotico. La via intramuscolare non garantisce un assorbimento costante ed i picchi ematici sono più bassi rispetto alla somministrazione e.v. La via orale non è in pratica utilizzata (estrema variabilità della biodisponibilità dei singoli antibiotici, nelle condizioni fisiopatologiche diverse). L’uso di antibiotici per via locale (lavaggi) non è giustificato dai dati della letteratura, con l’unica eccezione della profilassi in chirurgia oculistica. I farmaci indicati come prima scelta nella profilassi chirurgica non dovrebbero essere utilizzati in terapia sia in ambito ospedaliero che nella comunità. Prima della chirurgia colon rettale è efficace anche una profilassi per via orale con antibiotici non assorbibili, proceduta da una preparazione meccanica del colon. INDICAZIONI RACCOMANDATE PER LA PROFILASSI ANTIBIOTICA PERIOPERATORIA Intervento Raccomandazione Esito INTERVENTI CARDIOCHIRURGICI O POLMONARI Inserzione di pacemaker cardiaco La profilassi antibiotica è raccomandata Qualsiasi infezione Resezione polmonare La profilassi antibiotica è raccomandata Infezione del sito chirurgico INTERVENTI ORL O SU TESTA E COLLO Chirurgia della testa e del collo La profilassi antibiotica è raccomandata contaminata/pulita-contaminata Chirurgia dell’orecchio – pulita La profilassi antibiotica NON è raccomandata Chirurgia della testa e del collo pulita La profilassi antibiotica NON è raccomandata Chirurgia del naso o dei seni nasali e paranasali La profilassi antibiotica NON è raccomandata Tonsillectomia La profilassi antibiotica NON è raccomandata La profilassi antibiotica NON è raccomandata Tiroidectomia 17 Infezione della ferita Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Intervento Raccomandazione Esito CHIRURGIA GENERALE Chirurgia colo-rettale Appendicectomia Chirurgia biliare aperta Chirurgia della mammella Procedure pulito-contaminate non menzionate esplicitamente altrove La profilassi antibiotica è FORTEMENTE raccomandata Infezione di ferita Mortalità La profilassi antibiotica è raccomandata La profilassi antibiotica è raccomandata* La profilassi antibiotica è raccomandata* Infezione della ferita La profilassi antibiotica è raccomandata* Gastrostomia endoscopica La profilassi antibiotica è raccomandata* Chirurgia dello stomaco e del duodeno La profilassi antibiotica è raccomandata* Chirurgia esofagea Infezione peristomale o altra infezione Infezione della ferita La profilassi antibiotica è raccomandata* Chirurgia dell’intestino tenue Riparazione laparoscopica e non laparoscopica di ernia con utilizzo di materiale protesico Chirurgia dell’ernia senza utilizzare materiale protesico Colecistectomia laparoscopica La profilassi antibiotica è raccomandata* La profilassi antibiotica è NON è raccomandata La profilassi antibiotica NON è raccomandata La profilassi antibiotica NON è raccomandata** CHIRURGIA OSTETRICA-GINECOLOGICA Parto cesareo elettivo La profilassi antibiotica è raccomandata* Infezione della ferita Parto cesareo non elettivo (con travaglio in atto e/o rottura di membrane da >6 ore prima dell’intervento) La profilassi antibiotica è raccomandata Infezione della ferita Isterectomia addominale La profilassi antibiotica è raccomandata* Infezione della ferita Isterectomia vaginale La profilassi antibiotica è raccomandata* Aborto indotto La profilassi antibiotica è raccomandata* Patologia infettiva/ infezione pelvica Infezione del tratto genitale superiore CHIRURGIA ORTOPEDICA Artroprotesi d’anca Artroprotesi di ginocchio La profilassi antibiotica è FORTEMENTE raccomandata La profilassi antibiotica è FORTEMENTE raccomandata 18 Infezione dell’anca Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Intervento Fissazione di frattura chiusa Raccomandazione La profilassi antibiotica è raccomandata Riparazione di frattura dell’anca La profilassi antibiotica è raccomandata Chirurgia del rachide Inserimento di dispositivo protesico quando non è disponibile una evidenza diretta Chirurgia ortopedica senza protesi (elettiva) La profilassi antibiotica è raccomandata Esito Infezione profonda della ferita Infezione profonda della ferita Infezione della ferita La profilassi antibiotica è raccomandata La profilassi antibiotica NON è raccomandata CHIRURGIA UROLOGICA Biopsia prostatica transrettale Litotripsia con onde d’urto Resezione transuretrale della prostata Resezione transuretrale di tumori vescicali La profilassi antibiotica è raccomandata Batteriuria La profilassi antibiotica è raccomandata* Infezioni del tratto urinario La profilassi antibiotica è raccomandata Infezioni del tratto urinario La profilassi antibiotica NON è raccomandata CHIRURGIA VASCOLARE Amputazione di arto inferiore Chirurgia vascolare arteriosa in sede addominale e dell’arto inferiore Legatura/Stripping vene varicose La profilassi antibiotica è raccomandata Infezione della ferita La profilassi antibiotica è raccomandata Infezione della ferita La profilassi antibiotica NON è raccomandata 19 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCHEMI DI PROFILASSI IN CHIRURGIA GENERALE Tipo di intervento - Chirurgia dello stomaco - Chirurgia della colecisti e vie biliari (colecistectomia) - Ernia inguinale - crurale - epigastrica Laparocele - Appendicite non in urgenza - Piccola chirurgia della mammella - Mammoplastica riduttiva - Chirurgia della tiroide - Chirurgia toracica anche in toracoscopia - Chirurgia milza e surrene - Amputazione arto inferiore Chirurgia proctologica: - emorroidi, fistole anali, ragade anale, polipi anali, ascessi perianali, sinus pilonidalis, rettocele Chirurgia della mammella con protesi (soprattutto se drenaggio) Antibiotico Dose preoperatoria Dose intraoperatoria **Dose post operatoria Cefazolina 2g 1 g dopo 3 h No Clindamicina +Gentamicina 600 mg +3mg/kg 600 mg No Cefazolina+ Metronidazolo 2gr +0,5 g No No Se allergia a penicilline e cefalosporine: Se allergia a penicilline e cefalosporine: Metronidazolo + Gentamicina 0,5 g +3 mg/Kg Cefazolina 2g 1 g dopo 3 h No Clindamicina +Gentamicina 600 mg+3mg/kg 600 mg dopo 4 h No Se MRSA > 40-50% Vancomicina 15 mg/kg (massimo 1g in 250 ml da somministrare in 60 minuti) No No Se allergia a penicilline e cefalosporine: 20 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Tipo di intervento Chirurgia neoplastica ed infiammatoria colon – retto Ricanalizzazione intestinale Prolasso completo del retto Chirurgia d’urgenza addominale Antibiotico Dose preoperatoria Dose intraoperatoria **Dose post operatoria Cefazolina + Metronidazolo 2 g +1 g No No 1 g + 3 mg/kg 0.5 mg dopo 3 h No *Sulbactam/Ampicillina (Unasyn) in caso di terapia post-intervento Se allergia: Metronidazolo + Gentamicina NOTE: Ernie e Piccola chirurgia in PEDIATRIA: Le linee guida non raccomandano l’antibiotico profilassi Piccola chirurgia della mammella - Chirurgia della colecisti e vie biliari (colecistectomia) - Ernia inguinale - crurale - epigastrica – Laparocele: Le linee guida non raccomandano l’antibiotico profilassi, tuttavia in base all’epidemiologia locale il Gruppo di lavoro ritiene opportuna la somministrazione dell’antibiotico sulla base dello schema sopraindicato. Si ripete la dose intraoperatoria di antibiotico: Per interventi di durata superiore alle 3 ore Perdita ematica >50% Se si verifica perdita di sangue superiore a 1.500 ml o emodiluizione oltre 15 ml per Kg *Chirurgia del colon: sulla base della epidemiologia locale, si propone di utilizzare lo schema sopradescritto **In caso di punteggio ASA >3 e interventi prolungati, la profilasi potrà essere protratta per 24 ore, la dose dell’antibiotico e l’intervallo tra le somministrazioni dovranno essere uguali a quelle utilizzate in terapia. 21 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCHEMI DI ANTIBIOTICO PROFILASSI IN CHIRURGIA VASCOLARE Tipo di intervento - Impianto di protesi (aneurisma aorta in chirurgia endoluminale, assi iliaci, poplitea, ecc) - By pass protesici - Accessi vascolari per dialisi con impianto protesico - TEA femorale, TEA poplitea - TEA carotide - Chirurgia tronchi sovraortici angiografia arti inferiori TSA confezionamento fistola artero - venosa per dialisi - PTA angioplastica cutanea di ogni distretto - Stripping per varici Antibiotico Dose preoperatoria Dose intraoperatoria Dose post operatoria Vancomicina o Teicoplanina 1g No No 400 mg No No Cefazolina 2g 1 g dopo 3 h No profilassi Varici arti inferiori (DA VALUTARE CASO PER CASO) 22 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCHEMI DI ANTIBIOTICO PROFILASSI IN UROLOGIA Tipo di intervento Diagnostica urologica: - Cistoscopie flessibili - Indagini urodinamiche - Ago-biopsia prostatica - Uretrerocistografie Chirurgia OPEN : - Nefrotomia - Nefroureterectomia - Calibrazioni uretrali - Plastica uretrale (giunto) - Ureteroplastica - Nefrectomia parziale - Prostatectomia radicale - Adenomecctomia retropubica - Reimpianti uretrali - Legatura vene spermatiche - Fimosi - Torsione funicolo - Cisti epididimo Interventi endoscopici Interventi endourologici Antibiotico Dose preoperatoria Dose intraoperatoria Dose post operatoria Sulbactam/Ampicillina o Ciprofloxacina 2g o 500 mg x 2 per os No Se allergia: Clindamicina +Gentamicina 600 mg +3 mg/kg No Sulbactam/Ampicillina o Ciprofloxacina 3g 500 mg os o 400 mg ev No No No No 600 mg + 1,5 mg/kg No No 500 mg Se allergia: Clindamicina + Gentamicina 23 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Tipo di intervento Antibiotico Dose preoperatoria 3g Cefazolina+ Metronidazolo Se chirurgia OPEN + intestino Interventi uroginecologici Dose intraoperatoria No Dose post operatoria No *Sulbactam/Ampicillina (Unasyn) in caso di terapia post-intervento Se allergia: Clindamicina + Gentamicina + Humatin 600 mg +3 mg/kg + 1 cps ogni 4 ore (+ 1 busta di SELG in 1 lt d’acqua) Chirurgia urologica pediatrica: - Fimosi - Torsione funicolo Nessuna profilassi Nessuna profilassi - Cisti epididimo - Testicolo ritenuto - Ernia congenita NOTE: Si ripete la dose intraoperatoria di antibiotico: Per interventi di durata superiore alle 3 ore Perdita ematica >50% Se si verifica perdita di sangue superiore a 1.500 ml o emodiluizione oltre 15 ml per Kg 24 No No No Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCHEMI DI ANTIBIOTICO PROFILASSI IN CHIRURGIA OSTETRICA - GINECOLOGICA Tipo di intervento Isterectomia vaginale o addominale (la dose post-operatoria va effettuata solo se ASA≥3) Interventi laparoscopici Antibiotico Dose preoperatoria Piperacillina Dose intraoperatoria Dose post operatoria 2g 2 g dopo 2,5 h 2 g ogni 6 h per 24 h Clindamicina + Gentamicina 600 mg +1.5 mg/kg 600 mg + 1.5 mg/kg dopo 4 h 600 mg +1.5 mg/kg ogni 12 h per 24 h Piperacillina 2g 2 g dopo 2,5 h NO 600 mg +1.5 mg/kg 600 mg + 1.5 mg/kg dopo 4 h NO 2 gr Se allergia Clindamicina NO 600 mg NO Piperacillina 2g 2 g dopo 2,5 h NO Clindamicina + Gentamicina 600 mg +1.5 mg/kg Piperacillina 2g 600 mg + 1.5 mg/kg dopo 4 h NO Se allergia Se allergia NO Clindamicina + Gentamicina Taglio cesareo (Effettuare al momento del clampaggio del funicolo, per impedire che il farmaco raggiunga il neonato) Interruzioni volontarie gravidanza (IVG) Piperacillina NO Se allergia NO Aborto spontaneo primo e secondo trimestre (se ASA≥3, pregressa PID o Gonorrea, partner multipli) Se allergia 25 NO Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Tipo di intervento Interventi Ginecologici Minori: Esame di Cavità, Conizzazione, Biopsia Portio, Cerchiaggio, Cervice(se ASA≥3) Antibiotico Dose preoperatoria Dose intraoperatoria Dose post operatoria Clindamicina + Gentamicina 600 mg +1.5 mg/kg NO NO Piperacillina 2g NO NO 600 mg +1.5 mg/kg NO NO Se allergia Clindamicina + Gentamicina 26 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona SCHEMI DI ANTIBIOTICOPROFILASSI IN ORTOPEDIA Tipo di intervento Artroprotesi :1° impianto-revisione asettica. Colonna: stabilizzazione; scoliosi, spondilolistesi, frattura, instabilità Decompressione vertebrale: ernia del disco, stenosi Sintesi: sintesi interna e esterna di frattura, pseudoartrosi, osteotomia Antibiotico Dose preoperatoria Teicoplanina 800 mg se peso > 60 kg 600 mg se peso – 60 kg Artroscopia ginocchio : crociato e trasposizioni Cefazolina (Totacef-Cefamezin) 2g Dosaggio pediatrico 50 mg/kg Artroscopia: sinoviectomia atroscopica ricostruzione della cuffia dei rotatori meniscectomia Cefazolina (Totacef-Cefamezin) Interventi del piede: alluce valgo, dito a martello, piede piatto, sutura ed eventuale plastica aperta del tendine d’achille Colonna:Infiltrazioni foraminali, denervazioni Cefazolina (Totacef-Cefamezin) Dose intra operatoria In 1° e 2° giornata e solo su indicazione medica Vancomicina ev lenta Cefamezin 1 g x 3 (ore 15 – 19 – 07) 2g Dosaggio pediatrico 50 mg/kg 2g Dosaggio pediatrico 50 mg/kg Amputazioni Fratture esposte 1° e 2° Dose post operatoria 2 fl x 3 per 2 giorni Unasyn 2 fl Fratture esposte 3° 1 fl dopo 3 ore 2 fl x 3 per 7 giorni 2 fl ev x 3 per 10 giorni 27 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Allegato n. 1: Raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni della ferita chirurgica Categoria IA Categoria IB Categoria II Categoria III Identificare e trattare le infezioni prima di interventi elettivi Sospensione del fumo almeno 30 giorni prima dell’intervento d’elezione Ridurre la degenza preoperatoria Nessuna raccomandazione sull’uso di mupirocina nasale Effettuare la tricotomia solo quando è necessario, solo nell’area interessata e subito prima dell’intervento, evitando l’uso dei rasoi Utilizzare correttamente gli antisettici nella preparazione del paziente e nel lavaggio chirurgico delle mani Limitare il numero di persone in sala operatoria allo stretto necessario Nessuna raccomandazione sull’uso di supplementi nutrizionali Somministrare l’antibioticoprofilassi solo quando è indicato, nei modi e tempi opportuni Educare il personale ed avvisare qualora presenti segni o sintomi di infezioni trasmissibili al paziente Assemblare strumenti e soluzioni sterili subito prima dell’uso Nessuna raccomandazione sulla disinfezione ambientale tra un intervento e l’altro Rispettare le tecniche di asepsi nell’inserimento di cateteri vascolari, spinali e epidurali Applicare i protocolli per la ventilazione nelle sale operatorie Non indossare monili su mani e braccia Mantenere chiuse le porte durante gli interventi Educare il paziente a segnalare eventuali sintomi di infezione Seguire i protocolli per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici Non eseguire pulizie “speciali” dopo interventi contaminati o sporchi Seguire i protocolli per la pulizia e la disinfezione delle sale operatorie Non usare tappetini adesivi Non eseguire test microbiologici ambientali di routine Usare correttamente i dispositivi di protezione individuale Se è necessario un drenaggio usare un 28 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Categoria IA Categoria IB Categoria II Categoria III sistema chiuso con un incisione separata e per il minor tempo possibile Proteggere la ferita con medicazione sterile per 2448 h IA: Fortemente raccomandata per l’implementazione e supportate da studi sperimentali, clinici o epidemiologici ben condotti. IB: Fortemente raccomandata per l’implementazione e supportate da alcuni studi sperimentali, clinici o epidemiologici e forte razionale teorico II: Suggerite per l’implementazione supportate da alcuni studi clinici o epidemiologici suggestivi o razionale teorico. III: nessuna raccomandazione; quesito irrisolto. Pratiche sulla cui efficacia non esiste sufficiente evidenza o consenso 29 Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Allegato n. 2: Modulo per il controllo dell’applicazione delle Linee Guida per la profilassi antimicrobica in chirurgia Reparto_______________ Ospedale__________________ N. di cartella_____________ Data di nascita __________ Data di ingresso__________ Data di dimissione__________ Data intervento chirurgico ________________ Durata dell’intervento chirurgico ________ Tipologia intervento chirurgico: pulito pulito-contaminato contaminato sporco Punteggio ASA________ Al momento dell’intervento il paziente era già in terapia antibiotica sì no Se sì specificare tipo di infezione _________________________________________ Farmaco utilizzato per la terapia_____________________________________________ PROFILASSI sì no Il protocollo prevedeva la profilassi per questo tipo di intervento sì no Somministrazione della profilassi: al momento dell’induzione dell’anestesia (entro 30’ dall’incisione cutanea) sì dopo il clampaggio del cordone ombelicale Luogo di somministrazione sì sala operatoria no no reparto Via di somministrazione: e.v. i.m. per os topica (ch ortopedica –oftalmica) Tipo di farmaco________________________________________________ Dose unica durante l’intervento sì no Posologia________________ Ripetizione della dose durante l’intervento sì Somministrazione terapia antibiotica dopo l’intervento sì Se sì, con quale farmaco ________________ no no per quanti giorni ________________ Posologia_________________________ Motivazione dell’uso dell’antibiotico utilizzato dopo l’intervento: ………………………………………………………………………………………………………………… Il Chirurgo L’Anestesista 30 L’Infermiere Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Accredited - Agréé Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Allegato n. 3: Indicatori per il monitoraggio dell’aderenza alle linee guida sull’antibiotico profilassi chirurgica La verifica dell’aderenza circa l’effettuazione dell’antibioticoprofilassi deve essere effettuata tramite un’analisi periodica dei sottostanti indicatori: corretta decisione circa l’effettuazione dell’antibioticoprofilassi per classe di intervento; corretta scelta e dosaggio dell’antibiotico per la profilassi; corretto timing di somministrazione dell’antibioticoprofilassi; corretta via di somministrazione dell’antibioticoprofilassi; corretta durata post operatoria della profilassi antibiotica. Valutazione dell’applicazione del Protocollo L’adesione al protocollo va valutata a distanza di alcuni mesi dall’introduzione; sono possibili diverse modalità di valutazione: 1) studio retrospettivo: a) su cartelle cliniche e schede anestesiologiche (verifica della prescrizione e della effettiva somministrazione degli antibiotici); b) consultazione del registro operatorio per individuare gli interventi di tipo specifico; c) campionamento di tutti gli interventi di un determinato periodo ( es. 1 mese), campionamento random o degli interventi sottoposti a sorveglianza regionale delle infezioni della ferita chirurgica. 2) studio prospettico sugli interventi sottoposti a sorveglianza regionale delle infezioni della ferita chirurgica. 3) consumi di farmacia: a) consumi semestrali (dato grezzo); b) confronto tra numero di dosi di farmaci prescritti e interventi effettivamente eseguiti. COSTI DIRETTI COSTI INDIRETTI COSTI INTANGIBILI Costi di acquisizione Acquisto, immagazzinamento ed inventario Mancata produzione del paziente che dovrà assentarsi dal lavoro per un periodo superiore a quello previsto Sofferenze a cui il malato va incontro a causa delle sopraggiunte complicazioni Costi di preparazione Farmacista; infermiere;tecnico Costi di somministrazione Infermiere;accessori per infusione e.v. (deflussori aghi siringhe tamponi disinfettanti) Costi associati agli effetti collaterali Costo di ulteriore terapia ;monitoraggio Ritardata dimissione dall’ospedale 31 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona COSTI DIRETTI COSTI INDIRETTI Costi associati all’insuccesso della profilassi Costo di ulteriore terapia;monitoraggio Ritardata dimissione dall’ospedale Tabella n. 9: Fattori di costo nella profilassi antimicrobica chirurgica 32 COSTI INTANGIBILI Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Allegato n. 4. La profilassi dell'endocardite batterica L'American Heart Association raccomanda di sottoporre a profilassi antibiotica solo i soggetti a rischio più elevato di subire esiti avversi da una endocardite. I soggetti da sottoporre a profilassi prima di una procedura dentaria di qualsiasi tipo sono: 1) pazienti con protesi valvolari cardiache 2) pazienti con precedente endocardite infettiva 3) trapiantati cardiaci che sviluppano una valvulopatia cardiaca 4) soggetti con alcune forme di cardiopatia congenita (cardiopatia congenita cianotizzante non riparata, fino a 6 mesi dopo un intervento per cardiopatia congenita riparata con materiale protesico o con device, cardiopatia congenita riparata ma con difetto residuale). Questi pazienti devono ricevere una profilassi antibiotica anche se devono essere sottoposti a procedure sul tratto respiratorio, cute infetta, strutture cutanee o tessuto muscoloscheletrico. La profilassi non è invece raccomandata per procedure sul tratto gastrointestinale o genitourinario, per il piercing, i tattutaggi, l'isterectomia e il parto vaginale. Per quanto riguarda il prolasso valvolare mitralico (PVM), le linee guida ammettono che si tratta sicuramente della condizione più comune che, almeno in occidente, predispone alla endocardite infettiva, tuttavia l'incidenza di questa complicanza in valore assoluto è estremamente bassa per l'intera popolazione dei soggetti con PVM e comunque non è di solito associata con outcome gravi, come succede invece per i soggetti identificati ad alto rischio. Pertanto, per il PVM, la profilassi non è più consigliata. Lo schema antibiotico suggerito dall'AHA prevede l'assunzione di amoxicillina (2 g negli adulti, 50 mg/kg nei bambini) da 30 a 60 minuti prima della procedura. Nei soggetti allergici alla penicillina sono consigliati azitromicina o claritromicina (500 mg negli adulti, 15 mg/kg nei bambini), oppure clindamicina (600 mg negli adulti, 20 mg/kg nei bambini) o cefalexina (2g negli adulti, 50 mg/kg nei bambini). Tuttavia la cefalexina non deve essere usata in soggetti con storia di anafilassi, angioedema o orticaria da penicilline. 33 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona LE INDICAZIONI SUI REGIMI TERAPEUTICI DA UTILIZZARE Regimi di profilassi per l’endocardite batterica Situazione Agente Regime Profilassi generica standard Amoxicillina Adulti: 2 g; bambini: 50 mg/kg per os 1 ora prima della procedura Se non in grado di assumere farmaci per os Ampicillina Adulti: 2.g IM o EV; bambini: 50 mg/kg IM o EV entro 30 minuti prima della procedura Se allergia alla penicillina Clindamicina Adulti: 600 mg; bambini: 20 mg/kg per os 1 ora prima della procedura Cefalexina† o cefadroxile† o Adulti: 2 g; bambini; 50 mg/kg per os 1 ora prima della procedura Azitromicina o claritromicina Adulti: 500 mg; bambini: 15 mg/kg per os 1 ora prima della procedura Clindamicina Adulti: 600 mg; bambini: 20 mg/kg IV entro 30 minuti prima della procedura Se allergia alla penicillina e non in grado di assumere farmaci per os *Le dosi totali per i bambini non devono superare la dose per l'adulto. † Le cefalosporine non devono essere usate per individui con storia di reazioni di ipersensibilità di tipo immediato (orticaria, angioedema, or anafilassi) alle penicilline. 34 Accredited - Agréé Procedura Operativa Antibioticoprofilassi in Ospedale Rev 02 del 17/09/2015 Azienda ULSS 20 di Verona Bibliografia 1. 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