Kaki “Rojo Brillante”:
tecniche di coltivazione e
gestione della fase di post-raccolta dei frutti
21 GENNAIO 2014
Sala Consiliare – San Giorgio Jonico
(TARANTO)
Vito Vitelli – CO.VI.L. - Agronomo libero professionista – Policoro
(MATERA)
CONSORZIO VIVAISTI LUCANI
15 ANNI di attività
Qualificazione
e
Valorizzazione
del materiale vivaistico e
Servizi
alle aziende agricole
a partire da 1999
VITO VITELLI – GENERAL MANAGER CO.VI.L.
SCANZANO J.CO (MT)
TUTTA LA FRUTTA FA BENE
LA FORZA DELLA FRUTTA
RISIEDE NEL COLORE
SOSTANZE ANTIOSSIDANTI CONTENUTE NELLA
FRUTTA E VERDURA
ORGANIZZAZIONE MONDIALE della
SANITÀ
(World Health Assembly - WHA),
occorre mangiare
400 GRAMMI A TESTA AL GIORNO
di FRUTTA E VERDURA
MEDIA EUROPEA RESTA BEN AL DI SOTTO
RIDOTTO IL CONSUMO IN NORD EUROPA
PAESI DEL SUD PIÙ VIRTUOSI
CON L'ITALIA COME PORTABANDIERA!!
LA QUALITA’ A PARTIRE DAL CAMPO
INTESA COME
PROPRIETA’ ORGANOLETICHE
PROPRIETA’ NUTRACEUTICHE
RESIDUO ZERO
“Potenziare la filiera di produzione del
kaki in Italia può rappresentare una
opportunità per la frutticoltura??”
SI
……MA OCCORRE DOTARSI DI
STRUMENTI GIUSTI
ORIGINE E DIFFUSIONE DEL KAKI
Primi ritrovamenti di forme selvatiche risalgono a
2000 anni fa’ in Cina
prime coltivazioni a partire dal
V-VI secolo Corea, in Giappone e in
altri Paesi dell’Estremo Oriente
in altre parti del mondo
fine ‘800 inizio ‘900 Europa e America
solo negli
ultimi decenni nei principali Paesi
frutticoli di tutti i continenti
ALCUNI CENNI DI
BOTANICA SISTEMATICA
Diospyros kaki L.f.,
comunemente chiamato
cachi, kaki,
diospero,
diospiro o loto.
appartenente alla famiglia delle
Ebenacee
DIFFUSIONE IN ITALIA DEL KAKI
i primi impianti specializzati
a partire dal 1916
in
Campania nel salernitano
altre regioni di diffusione
Emilia Romagna e Sicilia
FRUTTO DEL KAKI
CARATTERISTICHE
PRESENZA DI TANNINI
se mangiato ancora in stato “acerbo” il frutto risulta
allappante
cioè provoca la classica sensazione di
"bocca legata"
è una sensazione gustativa di
astringenza e ruvidità
che si avverte principalmente sul
dorso della lingua
la saliva perde il potere lubrificante
CLASSIFICAZIONE DELLE CULTIVAR
DI KAKI
sulla base della
tipologia dei fiori
o sulla base della
astringenza dei frutti
(4 gruppi secondo Bellini, 1982a; Sungiura, 1983)
classificazione delle cultivar di kaki sulla base della
TIPOLOGIA FIORALE
possono essere
esclusivamente pistillifere
con soli fiori femminili
monoiche
se una singola pianta porta sia i fiori unisessuali maschili che femminili
poligamo-monoiche
con fiori ermafroditi assieme a fiori pistilliferi e stamiferi
esclusivamente stamifere
con soli fiori maschili, di scarsa importanza dal punto di vista agronomico
sulla base della tipologia fiorale la maggior parte degli
IMPIANTI DI KAKI
sono realizzati con cultivar
pistillifere
talvolta intercalate con un certo
numero di piante
monoiche
non si ricorre a tale pratica
quando si desidera avere
frutti partenocarpici
classificazione delle cultivar di kaki sulla base della
ASTRINGENZA DEI FRUTTI
4 gruppi secondo Bellini, 1982a; Sungiura, 1983)
possono essere
Gruppo CFNA
Costanti alla Fecondazione Non Astringenti. KAKI DOLCE
frutti non astringenti alla raccolta indipendentemente dalla presenza del
seme.
Gruppo VFNA
Variabili alla Fecondazione Non Astringenti
frutti non astringenti se fecondati. La polpa è scura e cosparsa di numerose
punteggiature marroni, con uno o più semi
Gruppo VFA
Variabili alla Fecondazione Astringenti
cultivar con frutti astringenti anche se fecondati
Gruppo CFA
Costanti alla Fecondazione Astringenti
cultivar con frutti astringenti indipendentemente dalla presenza di semi
GRUPPO CFNA
Costanti alla Fecondazione Non Astringenti. KAKI DOLCE
alla raccolta indipendentemente dalla presenza del seme
frutti sodi, non astringenti ed eduli
presentano la
polpa chiara
normalmente risulta cosparsa di piccolissime punteggiature marroni
VARIETA’ GRUPPO CFNA
Costanti alla Fecondazione Non Astringenti KAKI DOLCE
“FUJU”
“HANA FUJU”
Punti di debolezza:
•minore produttività e adattabilità climatica nel nostro ambiente
•minore produttività non solo per via partenocarpica
•suscettibilità alle spaccature dell’apice del frutto e al distacco del calice
•i limiti vegeto-produttivi indicati per tali cultivar si manifestano anche nei
paesi orientali perché sono di origine genetica
GRUPPO VFNA
Variabili alla Fecondazione Non Astringenti
frutti se fecondati
non astringenti
ea
polpa scura e soda
cosparsa di numerose punteggiature marroni
“KAKI TIPO”
“CIOCCOLATINO”
GRUPPO VFNA
Variabili alla Fecondazione Non Astringenti
frutti se non fecondati
astringenti
necessitano di “ammezzimento”
•in cella, per 48 ore, con
rimozione dell’astringenza
etilene (D.M. n. 80 del 15 febbraio 1984)
alla dose massima del 2% (etilene pura al 98%)
•ponendo in cella un numero di
10-15% rispetto
alle casse del kaki.
casse di mele
“KAKI TIPO”
partenocarpico
in misura del
“KAKI TIPO”
dopo “ammezzimento”
GRUPPO VFNA
Variabili alla Fecondazione Non Astringenti
frutti se non fecondati
astringenti
necessitano di “ammezzimento”
IL KAKI DI MISILMERI
“Farmacista Honorari”
GRUPPO VFA
Variabili alla Fecondazione Astringenti
cultivar con frutti
astringenti e sodi
anche se fecondati.
Non astringenti solo intorno ai semi dove si
formano punteggiature marroni. Il numero di
semi, anche se elevato, non determina mai la
completa edulità della polpa. Necessitano della
rimozione artificiale
dell’astringenza con
anidride carbonica - CO2
La tipologia di kaki più coltivata in Israele i
cui frutti dopo rimozione
dell’astringenza,
vengo commercializzati come
“Sharon® Fruit”
“TRIUMPH”
GRUPPO CFA
Costanti alla Fecondazione Astringenti
KAKI DURO
cultivar con frutti
astringenti e sodi
indipendentemente dalla presenza di semi
polpa aranciata
che
non risulta cosparsa di punteggiature marroni.
Necessitano della
rimozione artificiale
dell’astringenza con
anidride carbonica - CO2
La tipologia di kaki attualmente più
coltivata in Spagna i cui frutti dopo
rimozione dell’astringenza, vengo
commercializzati
come
“Persimon® Fruit”
“ROJO BRILLANTE”
RIMOZIONE ARTIFICIALE
DELL’ASTRINGENZA
necessaria per i frutti astringenti anche se fecondati (gruppi CFA - VFA)
trattamento con Anidride Carbonica - CO2
alla concentrazione del 98%, in cella per 20-24 ore in relazione alla
temperatura esterna e al grado di maturazione del frutto.
Dopo il trattamento il prodotto deve essere lasciato
“sgasare” per circa 24 ore
prima di essere avviato alla frigoconservazione
PERCHE’ IL GRANDE SUCCESSO IN
SPAGNA DEL “ROJO BRILLANTE”??
negli ultimi
15 anni
nelle principali zone di coltivazione
Valencia e Helva
si è verificato un incremento di
200 volte della superficie investita
e di
350 volte della produzione
alcune recenti stime parlano di
oltre 5000 ha investiti
e di
oltre 150.000 ton di produzione
SUCCESSO DOVUTO AL MARKETING
È stata costruita l’immagine del
“kaki spagnolo”
in tutta Europa.
•nuova varietà,
•buone qualità
organolettiche
•facile consumo
adatto a
soddisfare le esigenze del moderno
consumatore
ITALIA TRADIZIONE SECOLARE
Stime sulla produzione di kaki
65.000 ton
di cui
Campania 35.000 ton
Emilia Romagna 20.000 ton
Sicilia 10.000 ton
varietà prevalente
“Kaki Tipo”
tipologia
per una superficie investita di
di 3000 ha
ORIGINE
del
“ROJO BRILLANTE”
probabile
mutazione gemmaria
di una varietà locale
“Cristallino”
selezionata nell’area
di “Ribera del Xùquer” in provincia di
Valencia (Spagna) intorno al 1940
Attualmente è stata
istituita in Spagna la DOP
(Denominazione di Origine Protetta).
I frutti di “Rojo Brillante”
sono commercializzati
con il marchio commerciale
“PERSIMON®”
PIANTA
di
“ROJO BRILLANTE”
elevata vigoria,
habitus assurgente
.
PIANTA
di
“ROJO BRILLANTE”
differenzia esclusivamente fiori femminili,
la fioritura è di entità elevata avviene in
un periodo tardivo, inizio maggio.
.
PIANTA
di
Allegagione elevata
“ROJO BRILLANTE”
elevata e costante produttività
Frutti esclusivamente partenocarpici
.
FRUTTO DI “ROJO BRILLANTE”
peso medio 200-250 g,
molto grosso,
diametro medio di 78 mm. Buccia di colore
rosso brillante
molto attraente
FRUTTO DI “ROJO BRILLANTE”
Polpa di consistenza compatta,
di colore giallo arancio, a maturazione di raccolta, e
arancio rossastro alla maturazione fisiologica.
o
Alla raccolta grado zuccherino 16-17 Brix e acidità 1,34 g/l di
acido malico.
Sapore eccellente
APIRENIA DEL “ROJO BRILLANTE”
il frutto è
privo di semi
solo se le piante sono coltivate in
ambienti
non contaminati
da polline
di varietà su cui sono presenti
fiori maschili e/o
ermafroditi
frutti di “Rojo Brillante”
impollinati
PERIODO DI RACCOLTA DEL
“ROJO BRILLANTE”
può variare da
ottobre a dicembre
può essere gestito con
prodotti ritardanti
a base di acido Gibberellico
FRUTTO DEL KAKI
COMPOSIZIONE
78% di acqua – 16/18% zuccheri
fibre 2,5% - 0,80% di proteine
0,40% di grassi
vitamina C - βcarotene - potassio
PROPRIETÀ
Lassative, diuretiche, antiosidante
fegato
BENEFICI
e
apparato nervoso
LA COLTIVAZIONE DEL KAKI
SCELTA DEL MATERIALE VIVAISTICO
SCELTA DEL MATERIALE DI
PROPAGAZIONE
SOLO DA PIANTE MADRI
SELEZIONATE E
CONTROLLATE
PORTINNESTI DEL KAKI
Il più consigliato è il
LOTO (Diospyros lotus L.)
Ottima affinità di innesto buona
adattabilità a diverse tipologie di terreno
segue il
VIRGINIANA (D. virginiana L.)
PREPARAZIONE DEL TERRENO
Dissodamento
ripuntatura 80-90 cm
Sistemazioni
idraulico-agrarie
preparazione dei “letti di
coltivazione rialzati”
o “baule”
TRAPIANTO SU
“LETTO DI COLTIVAZIONE RIALZATO”
la “Baula“
crea un franco di coltivazione e protegge l’apparato radicale
da una serie di TRAUMI
trapianti primaverili-estivi
trapianti invernali
GESTIONE DELLE INFESTANTI
CON ERBICIDI
GESTIONE DELLE INFESTANTI
CON MEZZI MECCANICI
GESTIONE DELLE INFESTANTI
CON PACCIAMATURA
SESTI DI IMPIANTO
per file singole attualmente più diffuse
4,5-5,0 m x 3,0-3,5 m
per una densità di impianto di
600-700 piante/ha
ORIENTAMENTO DELLE FILE NORD-SUD
S
N
IMPIANTI IN PRODUZIONE A PARTIRE
DAL TERZO ANNO
FORMAZONE DELLA CHIOMA NEI PRIMI
DUE ANNI
Cimatura dei germogli vegetanti
Per effetto delle cimature si avrà l’emissione di molti leaders che
entreranno in competizione, quelli più esterni tenderanno ad inclinarsi.
ASPETTO CESPUGLIFORME DELLA PIANTA
RACCORCIAMENTO DEI GERMOGLI
VIGOROSI A FINE CICLO VEGETATIVO
AGOSTO-SETTEMBRE
PIANTE GIOVANE PRIMA DELLA
POTATURA INVERNALE
PIANTE GIOVANE DOPO LA POTATURA
INVERNALE
PIANTE ADULTA PRIMA DELLA POTATURA
INVERNALE
CAPITOZZATURA DEI LEADERS A FINE
INVERNO GENNAIO-FEBBRAIO
PIANTE ADULTA DOPO LA POTATURA INVERNALE
PRIMA
DELLA POTATURA
INVERNALE
POTATURA
DI PRODUZIONE
DOPO
LA POTATURA
INVERNALE
POTATURA
DI PRODUZIONE
POTATURA DI PRODUZIONE
SOPPRESSIONE DI QUALCHE BRANCA IN
SOVRANNUMERO
CAPITOZZATURA DEI LEADERS
PULITURA INTERNA DELLA CHIOMA
RAMI DEBOLI A FRUTTO
GERMOGLI VIGOROSI TAGLIATI A 40-50 CM
RAMI DEBOLI A FRUTTO
EMISSIONE DEI PRIMI RAMI A FRUTTO
EMISSIONE DI GERMOGLI VIGOROSI
LA PIANTA
ENTRA
PRODUZIONE
PRIME FASI
DIIN
GESTIONE
DOPO DUEDELL’IMPIANTO
CICLI DI VEGETAZIONE
ALLA BASE DELLA PIANTA SI RIGENERERANNO
I RAMI DEBOLI A FRUTT0
NEL CORSO DELL’ESTATE I RAMI VIGOROSI
ESTERNI SARANNO MONCONATI A 40-50 CM
PIANTA IN EQUILIBRIO VEGETO-PRODUTTIVO
PIANTE IN EQUILIBRIO VEGETO-PRODUTTIVO
AUTODIRADAMENTO DEI FRUTTI
COLTIVAZIONE SOTTO COPERTURA
POSSIBILITA’ DI IMPIEGO DI RETI
ANTIGRANDINE FOTOSELETTIVE
GESTIONE DELL’IRRIGAZIONE
l’acqua viene fornita con impianti a goccia localizzati, occorrono
2000-2500 m3/ha
punti goccia localizzati
ESIGENZE NUTRIZIONALI (UNITA’/HA)
Per 40 ton/ha di produzione,
250-300 N
60-70 P2O5
200-250 K2O.
Punti goccia localizzati
Non meno importanti le microcarenze.
carenza di zinco
potrebbe causare la cascola dei giovani frutti.
FENOMENO DELLA “SBRANCATURA”
RIMEDI PER LA “SBRANCATURA”
forme di allevamento
compatte e assurgenti
RIMEDI PER LA “SBRANCATURA”
le continue capitozzature dei leader
generano forme più assurgenti e determinano
irrigidimento delle branche
si può ricorrere alle
legature
RIMEDI PER LA “SBRANCATURA”
una pratica non più in uso
Puntellatura dei rami
AVVERSITA’ DEL KAKI
è considerata una
specie rustica
attaccata da poche avversità
abiotici
•basse temperature
Fattori
danni da vento
invernali e soprattutto primaverili
•grandine,
•scottature da sole
•vento
possono rappresentare problemi in alcune
aree di coltivazione.
danni da elevate intensità
luminose
ORGANISMI NOCIVI
DANNI ALLA PIANTA
Mycosphaerella
nawae
Agrobacterium tumefaciens,
Armillaria mellea
Phomopsis mali e disopyri
DANNI AL FRUTTO
Botritis cinerea
Penicilium spp
Rhizopus nigricans
Mycosphaerella nawae – Cercospora del kaki
INSETTI NOCIVI
Ceratitis capitata
Ceroplaste (Ceroplaste del fico)
Dialeurodes citri (auleurodidi)
Metcalfa pruinosa
Heliothrips haemorrhoidalis
Cydia pomonella
Ceratitis capitata
Mosca mediterranea della frutta
Tutti questi parassiti sono controllabili con programmi di difesa integrata
CONTROLLO DELLA MOSCA
MEDITERRANEA DELLA FRUTTA
Ceratitis capitata
Mosca mediterranea della frutta
LAVORAZIONE
PACKAGING
RIMOZIONE ARTIFICIALE
DELL’ASTRINGENZA
necessaria per i frutti astringenti anche se fecondati (gruppi CFA - VFA)
trattamento con Anidride Carbonica - CO2
quasi saturazione della cella per 20-24 ore (20 °C) in relazione alla
temperatura esterna e al grado di maturazione del frutto.
Dopo il trattamento il prodotto deve essere lasciato
“sgasare” per circa 24 ore
prima di essere avviato alla frigoconservazione
RIMOZIONE ARTIFICIALE
DELL’ASTRINGENZA
Trattamento
Cella quasi satura di CO2 per 20-24 ore a 20 °C
RIMOZIONE ARTIFICIALE
DELL’ASTRINGENZA
Dopo il trattamento il prodotto deve essere lasciato
“sgasare” per circa 24 ore
prima di essere avviato alla frigoconservazione
FRIGOCONSERVAZIONE
per 15 gg a temperatura intorno a
8-10 °C
per 60 gg a temperatura intorno a
0,1-2,0 °C
Si può ricorrerre anche all’impiego in cella frigo di
OZONO
COLTIVAZIONE DEL KAKI IN CAMPANIA
COLTIVAZIONE DEL KAKI IN
EMILIA ROMAGNA
“DUE” CONTI ECONOMICI
COSTI E RICAVI
Costo medio della coltura 5000-6500 €/ha
(il costo di produzione è influenzato dal costo della manodopera)
Produzione media di “Kaki Tipo” con metodi tradizionali di produzione
20.000-25.000 kg/ha x 0,30-0,35 euro/kg=
6000-8750 €/ha
Produzione media “Rojo Brillante” con tecniche di produzione innovative
40.000-60.000 kg/ha x 0,40-0,60 euro/kg=
16.000-36.00 €/ha