Il kaki, simbolo di pace Oggi alla media Campi

Il kaki, simbolo di pace
Oggi alla media Campi
Oggi alle 11 nel Giardino dei semplici
della media Antonio Campi, le alunne e
gli alunni delle scuole dell’Istituto ricorderanno il quinto anniversario della
piantumazione del Kaki di seconda generazione, nato dagli alberi di Kaki sopravvissuti alla bomba atomica lanciata su
Nagasaki il 9 agosto 1945. L’iniziativa ha
visto coinvolti l’istituto comprensivo
Cremona Uno e il liceo artistico Munari.
Giacomo Folli e la studentessa Alessandra Mastellini del Munari hanno realizzato il manifesto e la cartolina commemorativa per il quinto anniversario della
messa a dimora del Kaki nel giardino della scuola. Dino Ferruzzi e gli studenti delle classe 1ª B sempre del Munari hanno
realizzato l’installazione che rimarrà
esposta, in modo permanente, presso la
sede della scuola Campi. Pietro Rizzi e gli
studenti dell’istituto di istruzione superiore Stanga hanno curato la manutenzione del Giardino dei semplici. «Per realizzare questa immagine mi sono inizialmente ispirata allo stile giapponese moderno. Ho rielaborato da un’immagine
Manga un occhio vuoto, posto sullo sfondo di una carta anticata per richiamare le
opere pittoriche naturalistiche orientali
— ha spiegato Alessandra Manghellini
—. L’occhio simboleggia, spaventato e
senza speranza, lo sguardo degli abitanti
di Hiroshima e Nagasaki terrorizzati e
avviliti alla vista dell’enorme tragedia e
del disastro che li ha colpiti. Nell’occhio
vitreo si riflette un ramo spoglio, senza
foglie e che sembra quasi morente, simbolo della tragedia vissuta, se non fosse
per un solo albero di caco sopravvissuto.
Il frutto, diventa simbolo di rinascita»
Alcuni bambini posano davanti al Kaki