i quattro bodhisattva nell`oggetto di culto

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Scritti di Nichiren Daishonin
volume 5
I QUATTRO BODHISATTVA NELL'OGGETTO DI CULTO
Ho ricevuto un abito bianco, uno grigio da prete con una cotta dello stesso
colore e un kan1 di monete. Non ho parole per esprimere la mia gratitudine per la tua
devozione. Spero di rivederti un giorno per dirti tutto ciò che ho nel cuore.
Nella tua lettera domandi: «Tu hai detto che si doveva venerare un oggetto di
culto in cui comparisse il Signore Shakyamuni di honmon2 affiancato dai quattro
bodhisattva della Terra che lo servirono fin dal remoto passato in cui ottenne
l'illuminazione. Ma quando deve essere stabilito questo oggetto di culto?»
Ti rispondo che più di duemila anni sono già passati dalla morte del Budda;
durante questo periodo il Buddismo si è diffuso in tutto il mondo, in India, in Cina e in
Giappone, tanto che i monaci sono numerosi come le pianticelle di riso e di
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1. Kan. antica unità monetaria costituita da mille monete legate insieme con una corda.
2. Budda Shakyamuni di honmon: in contrapposizione al Budda Shakyamuni di shakumon, il
Budda illuminato per la prima volta in quell'esistenza in India, è il Budda illuminato sin dal remoto
passato di Gohyaku-jintengo, come Shakyamuni rivela nel capitolo Juryo, nella parte honmon del sutra del
Loto.
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canapa e le dottrine buddiste abbondano come il bambù e le canne. Ma nessun tempio
dei tre paesi ha mai avuto in un oggetto di culto il Signore Shakyamuni di honmon
insieme ai bodhisattva che erano i suoi discepoli originali. Non si è mai nemmeno
sentito parlare di una cosa simile.
Coloro che edificarono le decine di migliaia di templi in Giappone non
sapevano di dover venerare un oggetto di culto del Signore Shakyamuni affiancato dai
suoi aiutanti. Anche il principe Shotoku3 che fondò lo Shintenno-ji, il primo tempio
buddista in Giappone, vi pose come oggetto di culto una statua del Budda Amida con
accanto bodhisattva come Kannon, oltre alle immagini dei quattro Re Celesti. Quando
il Gran Maestro Dengyo eresse il tempio Enryaku-ji4,collocò nella sala principale
un'effige del Budda Yakushi del regno orientale, ma non un'immagine del Budda
illuminato nel remoto passato e dei bodhisattva che lo affiancavano. Non ho mai
sentito [dell'esistenza di un simile oggetto di culto] in nessuno dei sette templi
principali di Nara5 per non parlare di quelli della provincia.
Avendo avuto qualche dubbio in proposito, ho consultato il testo del sutra del
Loto, e la ragione mi è apparsa evidente: il sutra indica esplicitamente che esso non
doveva essere stabilito prima dell'Ultimo giorno della Legge, l'epoca di dispute e
conflitti6. Gli studiosi e i maestri buddisti apparsi nel mondo
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3. Shotoku: secondo figlio dell'imperatore Yomei. Fu reggente dell'imperatrice Suiko. Fervente
buddista, scrisse commenti sul sutra del Loto, sul sutra Shrimala e sul sutra Vimalakirti.
4. Enryaku-ji: il Tempio principale della setta Tendai sul monte Miei. Iniziato da Dengyo nel 788 e
completato dall'imperatore Saga nell'823, divenne il maggior centro del Buddismo godendo di secolare
prosperità.
5. I sette templi principali di Nara: Todai-ji, Kofuku-ji, Gango-ji, Yakushi-ji, Saidai-ji, Daian-ji e
Horyu-ji.
6. Epoca di dispute e conflitti: l'ultimo periodo di cinquecento anni dopo la morte del Budda. Il
sutra Daijuku afferma: «Dispute e conflitti sorgeranno tra coloro che seguono i miei insegnamenti e la
pura Legge sarà oscurata e perduta». È l'inizio dell'Ultimo giorno della Legge.
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durante il Primo e il Medio giorno della Legge non lo stabilirono, per rispettare la
proibizione del Budda.
Se nel Primo o nel Medio giorno della Legge fosse apparso un oggetto di culto
del Signore Shakyamuni, illuminato infiniti eoni fa, affiancato dai suoi seguaci, sarebbe
stato come un sole che sorge di notte, o come una luna che risplende di giorno.
Toccava al bodhisattva Jogyo stabilire questo oggetto di culto durante il primo periodo
di cinquecento anni dell'Ultimo giorno della Legge, perciò i quattro ordini di maestri e
studiosi7 apparsi durante il Primo e Medio giorno della Legge non tentarono
nemmeno di descriverlo.
Nagarjuna e Vasubandhu lo conoscevano nei loro cuori, ma non ne parlarono
mai con nessuno. Anche il Gran Maestro T'ien-t'ai Chih-che ne era a conoscenza, ma
essendo un bodhisattva di shakke8 pur accennandovi non ne spiegò mai il vero
significato; ne parlò in maniera vaga, come vago appare il verso del cuculo che si ode
nel destarsi da un sogno. A più forte ragione gli altri maestri buddisti non dissero una
sola parola al riguardo.
Al Picco dell'Aquila, il Budda Shakyamuni aveva severamente proibito a quei
maestri e studiosi - i bodhisattva di shakke che sarebbero apparsi nei duemila anni del
Primo e Medio giorno della Legge - di parlare, anche indirettamente, prima
dell'Ultimo giorno, del Budda Shakyamuni di honmon illuminato nel remoto passato e
dei quattro bodhisattva della
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7. Quattro ordini di maestri e studiosi: coloro che abbracciarono e propagarono il Buddismo dopo
la morte di Shakyamuni; vengono classificali in quattro categorie a seconda del loro livello di
comprensione.
8. Bodhisattva di shake: erano i bodhisattva istruiti nei sutra precedenti il sutra del loto e nei
primi quattordici capitoli del sutra del Loto, l'insegnamento shakumon. I bodhisattva della Terra, che
compaiono nella seconda parte del sutra, l'insegnamento honmon, sono i discepoli originali del Budda
illuminato nel remoto passato e si chiamano bodhisattva di honge. Si diceva che T'ien-t'ai fosse la
reincarnazione del bodhisattva Yakuo.
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Terra guidati da Jogyo, che lo avevano seguito sin da allora.
Ora che siamo entrati nell'Ultimo giorno della Legge, bisogna venerare
l'immagine del Budda originale insieme ai suoi assistenti originali, poiché, secondo le
auree parole del Budda, questo è il tempo appropriato. Poiché l'epoca attuale
corrisponde a quella profetizzata, ben presto appariranno i bodhisattva della Terra e
sarà stabilito l'oggetto di culto con i quattro bodhisattva. Questo è veramente il tempo
giusto.
Ecco perché il Gran Maestro T'ien-t'ai attendeva ansiosamente quest'epoca:
«Nel quinto periodo di cinquecento anni la Via mistica si diffonderà e porterà benefici
[al genere umano] nel remoto futuro»9 ed ecco perché il Gran Maestro Dengyo anelava
al suo avvento dicendo: «Il Primo e il Medio giorno sono ormai alla fine e l'Ultimo
giorno è imminente. Quest'ultimo è l'epoca in cui l'unico veicolo del sutra del Loto si
accorderà alle capacità delle persone»10.
Da un punto di vista sociale, io, Nichiren, sono la persona più povera del
Giappone, ma alla luce del Buddismo, sono la persona più ricca del mondo. Quando
considero che tutto ciò avviene perché il tempo è quello giusto, per la grande gioia
non riesco a trattenere le lacrime.
È impossibile che io possa ripagare il mio debito di gratitudine verso il Budda
Shakyamuni. Penso che persino i ventiquattro successori del Budda siano meno
fortunati di me e che forse neanche le ricompense dei Grandi Maestri T'ien-t'ai Chihche e Dengyo possano uguagliare la mia. Questo perché è giunto il momento di
stabilire l'oggetto di culto dei quattro bodhisattva.
Domanda: Puoi citare qualche passo del sutra, a prova che i quattro bodhisattva
debbano essere inclusi nell'oggetto di culto?
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9. Hokke mongu, vol. 1.
10. Shugo kokkai sho.
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Risposta: Il capitolo Yujutsu del sutra del Loto afferma «[Tra questi bodhisattva]
quattro guidavano l'intera moltitudine; il primo ha nome Jogyo, il secondo Muhengyo,
il terzo Jyogyo e il quarto Anryugyo».
Domanda: Ci sono passi dei sutra che limitino l'istituzione di questo oggetto di
culto al quinto periodo di cinquecento anni?
Risposta: Nel capitolo Yakuo si legge: «Nel quinto periodo di cinquecento anni dopo la
mia morte realizzate kosen-rufu in tutto il mondo e non permettete mai che il suo
flusso si arresti».
Nella tua lettera fai anche cenno a persone vicine a Ota Jomyo11 che pare vadano
dicendo che lo shakumon del sutra del Loto non può in alcun modo condurre
all'illuminazione [e pertanto deve essere scartato]. Stanno commettendo un grave
errore.
Riguardo agli insegnamenti shakumon e honmon del sutra del Loto, ricorda
questo: quale sia superficiale e quale profondo, quale superiore e quale inferiore, quale
tollerante e quale rigoroso, quale subordinato e quale primario, deve essere giudicato
in base al tempo e alla capacità delle persone.
La propagazione degli insegnamenti di tutta la vita del Budda si divide in tre
periodi, e allo stesso modo la capacità delle persone. Durante i primi cinquecento anni
del Primo giorno dopo la morte del Budda, si diffonde solo il Buddismo hinayana,
mentre nei successivi cinquecento anni viene propagato il Buddismo mahayana
provvisorio. I mille anni del Medio giorno vedono il sorgere dello shakumon del sutra
del Loto. All'inizio dell'Ultimo giorno si propaga solo l'insegnamento honmon, ma
l'insegnamento shakumon non deve comunque essere abbandonato. Nell'intero sutra
del Loto non
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11. Ota Jomyo: credente della regione di Shimosa.
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esiste alcun passo che suggerisca di mettere da parte i primi quattordici capitoli.
Quando si fa una distinzione tra insegnamento shakumon e honmon del sutra
del Loto sulla base della triplice classificazione di tutti gli insegnamenti del Budda,
quelli precedenti il sutra del Loto devono essere divulgati nel Primo giorno,
l'insegnamento shakumon nel Medio giorno, mentre l'Ultimo giorno è l'epoca per la
propagazione dell'insegnamento honmon. In questo periodo, l'insegnamento honmon
è primario, quello shakumon subordinato.
Coloro che abbandonano lo shakumon affermando che non è quella la via che
conduce all'illuminazione e credono unicamente nello honmon, non hanno ancora
compreso il vero intento dell'insegnamento di Nichiren. La loro interpretazione è
completamente distorta.
Questa dottrina non è mia, ma del Budda, e coloro che la distorcono devono
essere certamente posseduti da demoni che sono entrati nei loro corpi per trascinare
gli altri insieme a loro nella grande fortezza dell'inferno di incessante sofferenza.
Quanto sono stolti!
Fai capire agli altri questa dottrina come io ho fatto con te in tutti questi anni.
Coloro che si definiscono miei discepoli e praticano il sutra del Loto devono tutti
praticare come me. Se lo faranno, Shakyamuni, Taho e tutti i Budda delle dieci
direzioni,come pure le dieci divinità, li proteggeranno. Eppure, [chi sa perché alcuni
distorcono il mio insegnamento] è difficile penetrare la mente degli uomini.
Il prete Nichigyo12 ha fatto davvero una triste fine. Ho recitato per lui il sutra del
Loto e Nam-myoho-renge-kyo e ho pregato sinceramente Shakyamuni, Taho e tutti i
Budda delle
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12. Sammi-bo Nichigyo: uno dei primi discepoli del Daishonin; era molto stimato per la sua grande
cultura e la sua abilità nei dibattili. Assisté Nikko Shonin nella propagazione nella zona del Fuji. In seguito
di venne orgoglioso e infine abbandonò la fede.
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dieci direzioni perché lo accolgano sul Picco dell'Aquila.
Non mi sono ancora rimesso dalla malattia, perciò ti ho scritto solo poche
righe. Ti scriverò ancora.
Con profondo rispetto,
Nichiren
Shibosatsu Zoryu sho
Gosho Zenshu, pag. 987
Scritto il 17 maggio 1279, a 58 anni, da Minobu
Destinato a Toki Jonin
CENNI STORICI - Questa lettera fu indirizzata a Toki Jonin, da tempo al servizio del
potente clan Chiba, il 17 maggio 1279. Il Daishonin aveva allora 58 anni e si era ritirato
sul monte Minobu da cinque. In questa lettera egli risponde a una domanda che
evidentemente Toki Jonin doveva avergli rivolto a proposito dell'oggetto di culto.
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