SPORT LUNEDÌ TRENTINO 31 DICEMBRE 200731 dicembre 2007 - p. 39 - Rassegna Stampa del Comitato Fin Trentino Trentino - lunedi 39 PASSATO E PRESENTE TUFFI 2007 Valentina Marocchi guarda con fiducia al 2008. Accanto: la Marocchi con Christopher Sacchin, Tania Cagnotto, il sindaco Spagnolli, e i campioni di ieri Franco Cagnotto e Klaus Dibiasi Tra le stelle non brilla solamente Tania Ai mondiali di Melbourne accanto al bronzo della Cagnotto anche quello di Sacchin Le speranze della trentina Francesca Dallapè nel sincronizzato assieme a Noemi Batki IL TEMPO DEI SORRISI Tania Cagnotto esibisce radiosa la medaglia di bronzo conquistata al trampolino a Melbourne di Marco Marangoni I l 2007 per i tuffi è stato un altro anno meraviglioso impossibile da dimenticare. I ripetuti successi sulla scena internazionale hanno rispolverato i ricordi delle leggendarie imprese di Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto che proprio nell’anno che si sta per chiudere hanno spento le sessanta candeline. Ancora una volta a tenere alta la tradizione dei tuffi in Italia in giro per il mondo ci hanno pensato gli atleti del Trentino Alto Adige con il polo di Bolzano sempre più culla di talenti. A brillare particolarmente attorno al globo è stata la stella che porta il nome di Tania Cagnotto. La “figlia dei tuffi” si distingue da altri sportivi per il suo carattere dentro e fuori le piscine. A lei la notorietà (a differenza di molti altri) non ha montato la testa, non le ha modificato gli umori. Le sue inesauribili doti tecniche si uniscono a concentrazione, grinta e ad un pizzico di cattiveria quando c’è da scrivere la storia di uno sport che fu prima di nonno Otto, quindi di mamma Carmen e di papà Giorgio. L’annata che va ormai verso l’archiviazione, per gli acrobati di piattaforme e trampolini viveva già dopo pochi mesi nell’appuntamento clou: i Campionati mondiali a Melbourne. Un’edizione, la dodicesima, nel corso della quale due bolzanini hanno centrato due straordinarie medaglie di bronzo. La Cagnotto ha compìuto la sua ennesima impresa nel sempre più intricato panorama tuffi- Valentina Marocchi ha già in tasca il biglietto per Pechino stico mondiale dominato dalla Cina. Si è confermata a distanza di due anni sullo stesso gradino del podio dal trampolino da tre metri. Davvero inatteso, dopo la vibrante “battaglia” nella stressante finale dal metro dominata dai cinesi, il bronzo di Christopher Sacchin. La “statua” di Bolzano dai muscoli scolpiti, è un insieme di potenza e velocità. Peccato solo una cosa: il metro non è specialità olimpica e di questi tempi sta cercando di fare miracoli per ottenere la qualificazione per le Olimpiadi di Pechino nella gara dal trampolino classico. Bisogna sottolineare che la trasferta nella terra dei canguri non era iniziata nel migliore dei modi. Un po’ come quella del 2005 a Montreal. Tania non era andata benissimo dalla piattaforma a differenza di Valentina Marocchi che si è meritata il pass per i Giochi dell’agosto prossimo. Con un piede malconcio, la Cagnotto nelle eli- Sacchin “assapora” il suo bronzo mondiale. Sopra Aor, Dallapè con Batki (anche sotto) e Nagy minatorie del trampolino ha rischiato di dover far anzitempo le valigie poi si è trasformata in extraterrestre infilando una perfetta serie di tuffi tra salti mortali carpiati mozzafiato e precisi avvitamenti. Le prove generali per la rassegna iridata la Cagnotto le aveva fatte qualche settimana prima in Coppa Europa a Stoccolma. Reduce da un infelice 2006, Tania ha centrato la vittoria dai tre metri in una due giorni che ha visto i tuffatori di casa nostra recitare il ruolo dei protagonisti. Nel sincro dai tre metri la coppia la trentina Francesca Dallapè assieme alla triestina Noemi Batki aveva fatto vedere cose egregie purtroppo non ripetute in Australia. Terzo anche per il sincro femminile dalla piattaforma. Una coppia quella di Valentina Marocchi e Brenda Spaziani che però si scioglieva in primavera prima della tradizionale trasferta in Nordamerica. Nel frattempo cresceva a tempo di record il duo Cagnotto Batki ottimo secondo al Grand Prix in Russia. Le gare del circuito mondiale evidenziano costantemente la classe di Tania e la sua superiorità a livello europeo. La finanziera altoatesina, ai vertici di ogni graduatoria dai tre metri, si guadagna la partecipazione per la nuova e prestigiosa kermesse itinerante ideata dalla Federazione mondiale: le World Series che prendono il posto della finale del Grand Prix. Un tour sicuramente spettacolare ma nello stesso tempo massacrante con la formula da rivedere. In tre weekend consecutivi Tania (unica italiana ad ottenre la ristretta qualificazione) e papà Giorgio hanno fatto il giro del mondo. Prima la Gran Bretagna, poi il Messico quindi Nanchino in Cina. Il folletto bolzanino, giunto scarica da un’intensa stagione, si è comunque difesa con due quarti posti nelle gare ammazzate, come sempre, dalle cinesi. Dallapè e Batki firmano a Roma il primo successo italiano di sempre in una gara di sincro femminile in un Grand Prix. A luglio il Lido del capoluogo altoatesino viene preso d’assalto da migliaia di bagnati che assistono ad una indimenticabile edizione degli Assoluti estivi tornati ai piedi del Virgolo dopo oltre mezzo secolo. L’occasione è stata anche quella per festeggiare a distanza di parecchi decenni il trionfo nel campionato italiano per società (comprende tutte le categorie(della Bolzano Nuoto, sodalizio storico e glorioso che ai primi di ottobre ha perso il suo condottiero: Rudy Sperber. Le successive votazioni eleggono presidente Ardelio Michielli, già a capo della Federnuoto in Alto Adige. Gli Eurojunior di Trieste coronano la carriera giovanile di Giorgia Barp, bellunese che vive, studia e si allena a Bolzano brava ad aggiudicarsi il bronzo dalla piattaforma. La stagione si conclude con le Universiadi in Thailandia, dove alla sorprendente vittoria dal metro della Batki c’è da aggiungere il sesto posto della Marocchi dalla piattaforma, e i Giochi mondiali militari ai quali partecipano i carabinieri Marocchi e Sacchin. Adesso, però, non c’è più tempo per cullarsi sui “vecchi” trionfi. Bisogna costruire, salto dopo salto, carpiato dopo carpiato, l’impresa che tutti sognano ma non lo dicono: espugnare Pechino e i suoi fenomenali atleti proprio alle Olimpiadi. Il Lido si conferma “tempio” del trampolino La scomparsa di Sperber