La Prima Guerra Mondiale
Dispensa Storia 3° Periodo progetto ACCEDI
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
1. LE CAUSE
Giolitti, che fu l’artefice della guerra di Libia, lasciò
la guida del Governo Italiano alla vigilia della Prima
Guerra Mondiale .Contrario all’intervento si trovò
in minoranza nel Partito Liberale. Le cause del
conflitto furono d’ordine economico, politico,
culturale ed ideologico.
1.1 CAUSE DI ORDINE ECONOMICO
In Europa fu attuato il protezionismo al fine di
sviluppare il prodotto interno, ostacolando le
importazioni. L’obiettivo fu raggiunto ma si arrivò
alla saturazione dei mercati, soprattutto in Germania dove il livello di produzione industriale aveva
raggiunto quello inglese. Le merci non potevano circolare liberamente a causa dei forti dazi
doganali. Per più di un trentennio i limiti del sistema erano stati nascosti dagli imperi coloniali, di
fatto mercati privati per le nazioni dominanti, ma la situazione non poteva protrarsi all’infinito: la
guerra diventava lo strumento per conquistare nuovi sbocchi commerciali.
1.2 CAUSE DI ORDINE POLITICO
Ogni nazione aveva difficoltà interne e prospettive contrastanti.
Francia
Voleva riprendere l’Alsazia e la Lorena diventate tedesche dal 1870
Russia
Voleva espandersi verso i Balcani al fine di ottenere uno sbocco al mare.
La pretesa era sostenuta dal fatto che i Balcani erano sotto il dominio
dell’Impero Ottomano, ormai allo sbando
Austria
Anche lei, come la Russia, cercava di espandersi verso i Balcani
Italia
Voleva prendere Trento e Trieste ancora sotto l’Austria. La questione era
stata accantonata con la Triplice Alleanza, ma riemerse al seguito della
sconfitta di Adua e della nascita del movimento nazionalista italiano
Germania
Sfidava l’Inghilterra nella supremazia mondiale. Ormai l’industria e la
marina militare avevano raggiunto livelli altissimi. Da ricordare
l'ideologia del pangermanesimo che voleva riunire in un’unica patria tutti
i popoli di lingua tedesca
Inghilterra
Voleva mantenere la supremazia nei confronti degli altri stati, soprattutto
della Germania
1.3 CAUSE DI ORDINE CULTURALE ED IDEOLOGICO
Il diffondersi della ideologia nazionalista in tutta Europa.
Il nazionalismo criticava e non accettava le ideologie delle altre forze politiche, infatti, come
abbiamo detto nel modulo precedente, era:
- anti-liberale perché anti-individualista.
- anti-cattolico perché anti-solidarista,
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Materiale didattico elaborato nell’ambito del progetto Diploma on line – Istituto Professionale di Stato L. Einaudi di Grosseto
Autore: Maurizio Cavina
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- anti-socialista perché anti-internazionalista: la storia è basata sulla lotta tra nazioni che
competono come animali darwiniani e solo la nazione più forte sopravvive.
I popoli di quell’epoca non avevano mai visto nessuna guerra, perché l’Europa era in pace da
quaranta anni. Quasi nessuno ne conservava la memoria storica ed i più avevano un’idea letteraria e
romantica del conflitto.
2. LO SCOPPIO
Nella spartizione dell’Impero ottomano l’Austria aveva ricevuto solo la Bosnia, un mix di etnie
diverse, dove i gruppi nazionalisti più organizzati erano i serbi che non accettavano il controllo
austriaco e da qui:
2.1 L’EVENTO
Il 28 Giugno 1914 uno studente serbo, Gavrilo Princip, uccise a Sarajevo l’Arciduca Francesco
Ferdinando e la moglie. L’Austria mandò un ultimatum alla Serbia che, per evitare lo scontro,
accettò quasi totalmente. La Serbia rifiutò soltanto l’invio di poliziotti austriaci nel suo territorio per
controllare l’ordine pubblico.
Il 28 luglio 1914 l’Austria, insoddisfatta dalla risposta, dichiarò guerra alla Serbia. Da qui entrarono
automaticamente in funzione una serie di alleanze strette in
precedenza.
La Serbia era alleata con la Russia che dichiarò guerra all’Austria, a
sua volta la Germania intervenne al fianco degli austriaci e provocò
la mobilitazione della Francia e dell’Inghilterra.
Il Giappone si schierò con l’ Intesa, mirando ai possedimenti
tedeschi nel Pacifico.
LE ALLEANZE
(principali nazioni)
IMPERI CENTRALI
INTESA
-
-
Austria- Ungheria
Germania
Bulgaria
Turchia
Serbia
Francia
Inghilterra
Giappone
Russia (uscirà nel 1917)
Italia (entrerà nel 1915)
USA (entrerà nel 1917)
2.2 LE PREVISIONI
Gli Alti Comandi prevedevano una guerra lampo, viste anche le esperienze delle precedenti
(napoleoniche, indipendenza, etc.), ma non fu così perché la Prima Guerra mondiale fu:
1) una guerra di massa
2) una guerra industriale
3) una guerra di posizione, con limitati spostamenti di fronte, combattuta nelle trincee.
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3. LA SITUAZIONE ITALIANA
L’Italia nel 1914 era ancora legata agli Imperi Centrali dalla Triplice Alleanza, ma quasi nessuno
pensò ad un intervento dalla parte degli austro-tedeschi.
Si formarono quindi due schieramenti politici, uno favorevole all’intervento in guerra a fianco
dell’Intesa, gli Interventisti, e l’altro deciso a tenere l’Italia fuori dal conflitto: i Neutralisti.
INTERVENTISTI
-
NEUTRALISTI
Re e la Corona
Le Forze Armate
I grandi gruppi Industriali
La grande stampa (Il Messaggero,
Stampa, Corriere della Sera, Mattino)
Nazionalisti (D’Annunzio)
Liberali
Socialisti Rivoluzionari
Irredentisti
I Liberali di Giolitti
Socialisti
Cattolici
Tra gli interventisti troviamo i Socialisti Rivoluzionari che erano una piccola frangia, circa il 10%,
del PSI. Tra loro Benito Mussolini.
Mussolini nato a Predappio nel 1883, aveva studiato
alle scuole magistrali e per un breve periodo aveva
lavorato come maestro, successivamente diventò
segretario della Federazione Socialista di Forlì per
essere poi promosso alla direzione de “l’Avanti”.
Faceva parte della sinistra del partito, che era stata
decisamente contraria alla guerra di Libia nel 1911.
Tre anni dopo, però, cambiò idea ritenendo che la
guerra sarebbe stata la levatrice della rivoluzione.
In minoranza nel partito, venne espulso per le sue
posizioni. Accettò i soldi dai francesi per fondare un
nuovo giornale, “Il Popolo d’Italia”, e promuovere
l’intervento in guerra a fianco dell’Intesa.
Per irredentisti si intendono i pochi istriani, triestini e trentini che, a rischio della vita, erano pronti a
scendere in armi contro l’ Austria per unire all’ Italia le loro terre.
A differenza degli altri liberali, Giolitti era contrario all’intervento e fu costretto a dimettersi.
Secondo Giolitti entrare in guerra era un errore perché l’Italia non era pronta né dal punto di vista
economico né militare e inoltre perché, in ogni caso, alla fine del conflitto l’Austria si sarebbe
dissolta e Trento e Trieste sarebbero diventate italiane senza colpo ferire.
Gli subentrò (1914) Antonio Salandra, un interventista, coadiuvato agli Esteri da Sidney Sonnino.
Quest’ultimo, nell’aprile del 1915, sottoscrisse, senza autorizzazione parlamentare, il Patto di
Londra, dove l’Italia s’impegnava ad entrare nel conflitto a fianco dell’Intesa in cambio di
concessioni territoriali (Trentino, parte dell’Istria e della Dalmazia, Trieste, Gorizia e Tirolo
Meridionale) e di imprecisati compensi coloniali.
Il parlamento approvò il patto ed il 24 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria –
Ungheria.
Il risultato della vicenda fu che le istituzioni liberali e democratiche mostrarono tutta la loro
debolezza. Nel paese, dal punto di visto numerico, la maggioranza neutralista era schiacciante, ma
la volontà del re, del governo e della grande industria prevaricarono quella del popolo.
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4. AVVENIMENTI PRINCIPALI
Nel 1914 i tedeschi invadono il Belgio e puntano verso Parigi, ma sono fermati dai francesi sulla
Marna. Nello stesso periodo i Russi attaccano la Germania da est , ma si ritirano dopo la sconfitta
subita ai Laghi Masuri.
Nel 1915 gli anglo-francesi sbarcano a Gallipoli (in Turchia) e tentano di bloccare lo stretto dei
Dardanelli. La fortissima resistenza turca li costringe a ritirarsi dopo aver subito perdite durissime.
La situazione era bloccata e la guerra era ormai di posizione e di logoramento. Nel 1916 gli Imperi
e l’Intesa cercarono, invano, di dare una svolta decisiva al conflitto.
Febbraio 1916
L’Intesa lanciò una grande offensiva sul fronte
occidentale a Verdun (la battaglia più sanguinosa di
sempre, con quasi un milione di morti). Non ci fu
nessun vincitore.
Giugno 1916
Per forzare il blocco navale che strangolava l’economia
tedesca perché bloccava ogni rifornimento di materie
prime, la Germania decise di attaccare nel Mar del
Nord la flotta inglese. Nella battaglia dello Jutland,
pur perdendo più navi rispetto ai tedeschi, gli inglesi
vinsero perché costrinsero la flotta avversaria a ritirarsi
ed a restare chiusa nei porti. I tedeschi attuarono allora
la guerra sottomarina, attaccando ogni convoglio
diretto da e per l’Inghilterra. Da ricordarsi che la 1°
G.M. fu principalmente una guerra di terra e che gli
stessi marinai italiani furono sbarcati e mandati a
combattere nelle trincee.
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Marzo 1917
La Russia, a seguito della rivoluzione, abbandona il
conflitto e gli Imperi Centrali tentano nuovamente
un’offensiva spostando tutti gli armamenti e tutte le
truppe sul fronte occidentale.
Aprile 1917
Gli Stati Uniti, con il presidente Wilson, decidono di
intervenire a favore dell’Intesa. La decisione nasce a
tutela degli interessi economici americani, visto il
continuo affondamento di navi da parte dei tedeschi e
le ingenti somme prestate alla Francia ed
all’Inghilterra.
L’ingresso in guerra fu decisivo dal punto di vista
economico e psicologico. La consapevolezza che
l’Intesa aveva ora illimitato accesso alle risorse degli
Stati Uniti affondò completamente il fronte interno
d’Austria e Germania dopo il fallimento dei loro
attacchi, nell’ autunno del 1917.
24 ottobre 1917
Gli Austriaci riescono a sfondare il fronte a Caporetto.
Gli italiani sono costretti ad una precipitosa ritirata per
poi assestarsi sul Piave. Benché sconfitta l’Italia non si
arrende.
Ottobre-Novembre 1918
La svolta della guerra si verifica quando fallisce
l’ennesima offensiva tedesca in Francia e quando
l’Italia, dopo aver resistito sul Piave, contrattacca
sbaragliando gli austriaci a Vittorio Veneto.
Il 4 novembre a Padova l’Austria firma l’armistizio,
pochi giorni è la volta della Germania.
DA RICORDARE
Dopo la disfatta di Caporetto, il generale Luigi Cadorna, comandante in capo dell’ esercito, fu
sostituito da Armando Diaz che riuscì a riportare nei soldati un nuovo senso di patriottismo ed a
sopire le proteste.
La maggior parte della truppa era di origine contadina: Diaz modificò in meglio i rapporti ,
migliorando il rancio e promettendo premi e vantaggi economici per il dopoguerra, in primo luogo
una distribuzione della terra.
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5. LE PERDITE UMANE DELLA GUERRA
1.700.000
1.357.800
908.371
650.000
126.000
300
335.706
45.000
13.716
5000
7222
3000
Un morto
ogni quanti
combattenti
1/7.0
1/6.1
1/9.8
1/8.6
1/34.5
1/2666
1/2.2
1/15.7
1/20.5
1/46
1/13.8
1/16.6
4.950.000
4.266.000
2.090.212
947.000
234.300
907
120.000
133.148
44.686
21.000
13.751
10.000
2.500.000
537.000
191.652
600.000
4500
3
80.000
152.958
34.659
1000
12.318
7000
42.188.810
5.152.115
1/8.1
12.831.004
4.121.090
Uomini
mobilitati
Caduti
11.000.000
7.800.000
2.850.000
1.200.000
INTESA
Uomini
mobilitati
Caduti
Russia
Francia
Impero britannico
Italia
Stati Uniti
Giappone
Romania
Serbia
Belgio
Grecia
Portogallo
Montenegro
12.000.000
8.410.000
8.904.467
5.615.000
4.355.000
800.000
750.000
707.343
267.000
230.000
100.000
50.000
TOTALE INTESA
IMPERI CENTRALI
Germania
Austria - Ungheria
Turchia
Bulgaria
TOTALE
IMPERI CENTRALI
TOTALE
COMPLESSIVO
Feriti
Prigionieri e
dispersi
1.773.700
1.200.000
325.000
87.500
Un morto
ogni quanti
combattenti
1/6.2
1/6.5
1/8.7
1/13.7
4.216.058
3.620.000
400.000
152.390
1.152.800
2.200.000
250.000
27.029
22.850.000
3.386.200
1/6.7
8.388.448
3.629.829
65.038.810
8.538.315
1/7.6
21.219.452
7.750.919
Feriti
Prigionieri e
dispersi
6. DIFFERENZE TRA PRIMA E SECONDA GUERRA MONDIALE
1) La 1° G.M. fu una guerra terribile, ma che fece vittime quasi esclusivamente tra i militari,
risparmiando la popolazione civile. Per caduti sul campo di battaglia la 1° G.M. fu la più
sanguinosa di sempre: l’Italia ebbe seicentomila morti, la Francia quasi un milione.
2) La 1° G.M fu una guerra di posizione combattuta nelle trincee: non ci furono i grandi
spostamenti di fronte caratteristici della Seconda.
3) Le armi nelle due guerre furono quasi le stesse: l’unica differenza fu nel modo di utilizzo.
Gli aerei, i carri armati, le mitragliatrici, le navi da battaglia erano presenti su tutti i teatri
della 1° G.M. che fu il primo conflitto della società industriale di massa.
4) Stalingrado, Midway; El Alamein sono battaglie della Seconda Guerra Mondiale che
segnano una serie di svolte decisive. Non esistono nella Prima avvenimenti corrispondenti.
La sconfitta della Germania non avviene dopo un singolo e preciso evento bellico, ma
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per il collasso dell’apparato militare economico dovuto alla penuria di materie prime,
all’esplodere dei conflitti sociali e alla carenza di generi alimentari.
Per crollo del fronte interno s’intende quindi il collasso dei rapporti economici e sociali che,
all’interno di una nazione, consentono il rifornimento ed il sostegno economico-ideale
all’esercito in armi.
PER SAPERNE DI PIÙ
Su internet il materiale storico è abbondantissimo e quello che ti indichiamo è più che
sufficiente per ogni approfondimento.
Leggere e prendere appunti dai siti che vedete qui sotto.
Prima Guerra mondiale: uno sguardo generale
- http://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondiale
- http://cronologia.leonardo.it/storia/mondiale/mondia5a.htm
Prima Guerra Mondiale: le grandi battaglie
Jutland
- http://digilander.libero.it/shinano/Battaglienavali/jutlandpagbase.htm
Verdun
- http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Verdun
Caporetto
- http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Caporetto
Vittorio Veneto
- http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Vittorio_Veneto
Se volete scavare una trincea… e organizzare il combattimento…
- http://www.biblio-net.com/storia/1gm_la_trincea.htm
Non è necessario, né opportuno stamparli tutti.
Armati di copia incolla, potete però salvare i pezzi che ritenete più importanti o interessanti.
Per informazioni o dubbi scrivete sul forum.
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UN TEST PER RIEPILOGARE
1) Definisci il concetto di guerra di posizione
2) Quali erano le colonie tedesche? E quali le italiane?
3) Come si svolse la battaglia dello Jutland?
4) Traccia una breve biografia di alcuni irredentisti.
5) Nel 1914 Mussolini è espulso dal PSI, nel 1919 fonda i fasci di combattimento. Cosa fa in
quel lasso di tempo?
6) Cosa significa “crollo del fronte interno”?
7) Durante la prima guerra mondiale la Chiesa ed il papa Benedetto XV vennero accusati di
simpatie per l’ Austria e la Germania . Cerca nel web qualche punto di vista sulla vicenda.
8) Traccia la biografia di Luigi Cadorna e Armando Diaz
9) Parla della resistenza italiana sul Piave
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