VALUTAZIONE FUNZIONALE DELL’ ATLETA Copyright (c) - Tutti i diritti riservati - Note legali e condizioni di utilizzo Dopo aver accennato alla tipologia delle richieste energetiche di una gara di canottaggio ed agli obbiettivi che è necessario raggiungere in fase di allenamento e preparazione, la domanda da porsi è sul come si possa valutare la capacità di un atleta di lavorare efficacemente ed il suo rendimento. Per fare questo ci si serve di un remoergometro specifico e che cioè simuli nel miglior modo il gesto tecnico della voga, valutando poi il massimo Consumo di Ossigeno altrimenti detto VO2 max . (Dal Monte, 1977) Questo metodo permette infatti di valutare la massima capacità del metabolismo aerobico di produrre energia a mezzo della misura della differenza tra quantità di Ossigeno inspirato ed espirato che viene espresso in litri/min. Si riesce così a misurare la “forza” aerobica massima del Canottiere indispensabile per una buona prestazione in questo tipo di sport. Visto che la trattazione prende in esame l’atleta di sesso maschile, Senior (SA) e Peso Leggero (PL), è importante riportare e raffrontare tra loro alcuni dati in merito ai consumi di Ossigeno riscontrati in vogatori di livello internazionale, corrispondenti alle diverse categorie: VALORI INDICATIVI DEL CONSUMO DI OSSIGENO Uomini Senior 6,1 l/min Uomini Pesi Leggeri e Junior 5,1 l/min Donne Senior 4,2 l/min Donne Pesi Leggeri e Junior 3,7 l/min (Nilsen Thor S. e Volker Nolte, 1988) Il VO2max varia in funzione dell’età, del sesso, del grado di allenamento e delle dimensioni dell’atleta. Nell’atleta evoluto il suo valore si modifica nel tempo in modo praticamente impercettibile. Ed è quest’ultimo elemento che a noi interessa in relazione allo studio sulle variazioni di massa ponderale e grassa degli atleti Pesi Leggeri. Infatti un altro modo di esprimere il VO2max è quello di rapportarlo al peso corporeo e quindi di esprimerlo in ml/kg, ottenendo quindi una valida indicazione della potenza specifica, cioè della potenza aerobica massima dell’atleta per unità di peso corporeo. Ed è proprio per questo che è interessante analizzare le variazioni di peso e di percentuale di massa grassa tra periodo invernale e periodo agonistico estivo di massima forma coincidente con la fase di prove e regate selettive per la partecipazione alle Olimpiadi. Nel valutare la massima Potenza Aerobica o VO2max è da tenere in considerazione la percentuale di grasso corporeo presente in un atleta che rappresenta un substrato per così dire metabolicamente inerte nei confronti della prestazione di gara, andando in alcuni casi addirittura a costituire una percentuale rilevante del peso corporeo. (Fox et al, 1985.- Dal Monte e Faina, 1999) Nell’atleta che presenti un valore rilevante di massa muscolare accompagnato da una ridotta percentuale di massa grassa è facile che il rapporto tra millilitri di ossigeno e Kg di massa corporea aumenti di valore grazie alla diminuzione di peso data dall’assenza di massa grassa nonché dal fatto che, come abbiamo visto precedentemente, uno dei fattori che vanno ad influenzare positivamente il sistema di trasporto di ossigeno e quindi il suo relativo consumo da parte nell’organismo, sono i muscoli che con tutta la loro rete di capillari, sviluppata a mezzo di un adeguata e mirata preparazione fisica, permettono il massimo apporto ed utilizzo di questo ossidante da parte della fibra muscolare. A livello esplicativo appare quindi opportuno specificare che due atleti della stessa età, con uguale grado di allenamento, con pesi corporei diversi ma non in sovrappeso possono avere valori assoluti di VO2max completamente diversi. Infatti un atleta Senior che abbia un valore di VO2max di 6,1 l/min e pesi 90 kg avrà una potenza specifica aerobica di 67,77 ml/kg, mentre un atleta Senior Peso Leggero che abbia un valore di VO2max di 4,9 l/min e pesi 72.5 kg avrà una potenza specifica di 67.58 ml/kg. Entrambi quindi, nonostante le differenze esistenti tra i due valori assoluti, presentano la stessa capacità di consumare O2 per Kg di peso corporeo e quindi la stessa potenza aerobica specifica. Il rapporto peso/potenza risulta quindi sostanzialmente uguale. Tale differenza nei valori assoluti diventa quindi spiegabile con la maggior capacità polmonare, il maggior volume di sangue e soprattutto la maggior massa muscolare dell’atleta Senior Assoluto. Appare quindi evidente come gli atleti appartenenti alla categoria dei Pesi Leggeri che in periodo agonistico devono raggiungere un peso inferiore ai 72,5 Kg debbano focalizzare la loro dieta ed il loro allenamento su di un tipo di lavoro che vada a produrre una diminuzione della massa grassa, definita precedentemente come inerte, in luogo di una sua sostituzione con della massa muscolare o se non altro con un suo mantenimento. Accade spesso, tanto da costituirne una regola soprattutto per il passato, che l’atleta suddetto dopo la fine della stagione agonistica e durante l’inizio della preparazione invernale raggiunga un peso corporeo che può arrivare anche agli 80 Kg, Questo molto spesso è dovuto ad una diminuzione dell’attività fisica che comporta una diminuzione del numero di calorie consumate cui si accompagna nella stragrande maggioranza dei casi un aumento della quantità di cibo ingurgitato favorita da un senso psicologico di liberazione dall’attenzione che l’atleta in periodo agonistico è costretto a porre sulla qualità nonché sulla quantità di alimenti assunti. A questo punto diventa quindi necessario che nel corso della stagione e con l’avvicinarsi delle prime competizioni questi riesca a ridurre il proprio peso corporeo senza però andare ad incidere sulla percentuale di massa muscolare, che come abbiamo visto in precedenza, è uno degli elementi essenziali del sistema di trasporto ed utilizzazione/consumo dell’ossigeno che fornisce l’apporto meccanico necessario alla prestazione. Detto quanto appare opportuno prendere in considerazione un aspetto quale può essere la dieta dello sportivo. Bisogna comunque tenere presente che il canottaggio è uno sport di locomozione non soggetto alla forza di gravità nel quale proprio per questo un atleta che abbia un elevato consumo di ossigeno, ma che comunque abbia un elevato peso corporeo e quindi un rapporto peso potenza più basso rispetto ad un altro tipo di atleta, quale potrebbe essere ad esempio un mezzofondista nell’atletica , otterrà sempre dei risultati migliori. A parità di gesto atletico e quindi di economicità e rendimento dello stesso, considerata la locomozione dell’imbarcazione che non è influenzata in modo significativo dalla forza di gravità, appare chiaro come sia automaticamente favorito in questo sport colui che presenta elevati valori assoluti di consumo di ossigeno. Risultano quindi proprio per questo spostamento solo orizzontale del centro di gravità del canottiere maggiormente discriminanti in questa disciplina, ai fini della prestazione degli atleti, i valori assoluti di potenza aerobica, rispetto a quelli relativi. (Fox et al, 1995) E’ da sottolineare che un vogatore, volesse raggiungere risultati ottimali in campo internazionale, dovrebbe essere in grado di raggiungere un VO2 max di circa 6 litri/min.( Hagerman et al, 1979 – Pohlentz, Hagerman, FISA Conferenza Allenatori, Roma, Italia, 1980 - Secher, 1983 – Nilsen Thor S. e Volker Nolte, 1988) Nel corso della stagione, nel passaggio dalla fase preparatoria a quella agonistica, studi hanno dimostrato che vi può essere un incremento dei valori massimali del VO2max di circa il 2%. Nella preparazione agonistica diventa quindi fondamentale individuare e controllare con attenzione i valori della Soglia Anaerobica in modo da organizzare in modo adeguato qualità e quantità dei carichi di lavoro, realizzando un tipo di allenamento che permetta un adeguato sviluppo delle capacità aerobiche e quindi un progressivo innalzamento della soglia stessa. Studi effettuati in merito da Hagerman, Mickelson ed Staron nel periodo 1981-1983 hanno evidenziato valori della Soglia Anaerobica che in periodo preparatorio raggiungevano una percentuale del 70 - 75% del suo valore massimo rilevato in concomitanza con i Campionati del Mondo, in corrispondenza dell’evento agonistico infatti la soglia si attestava su valori pari al 85%95% del consumo di ossigeno massimale. (Hagerman e Mickelson, 1981 , 1982 – Staron e Hagerman, 1983) Copyright (c) - Tutti i diritti riservati - Note legali e condizioni di utilizzo