IMAGEN Herpes Simplex Virus (HSV) K610611-2 Sono stati descritti test di immunofluorescenza che utilizzano anticorpi monoclonali specifici per l’HSV 1 e l’HSV 2 per l’identificazione e la tipizzazione degli isolati di HSV e per la determinazione dell’HSV nelle colture cellulari prima della comparsa dell’effetto citopatico (CPE)7,8,9. IT Test di immunofluorescenza diretta per la determinazione dell’HSV 1 e dell’HSV 2. 1. USO PREVISTO Il test di tipizzazione IMAGEN™ Herpes Simplex Virus è un test qualitativo di immunofluorescenza diretta, per la determinazione e la tipizzazione dell’HSV 1 e dell’HSV 2 nelle colture cellulari. 2. RIASSUNTO Il virus dell’herpes simplex è un virus a DNA, che contiene un nucleocapside icosaedrico circondato da un involucro lipidico. L’HSV umano è classificato nella famiglia degli Herpesviridae ed è un membro della sottofamiglia degli Alphaherpesvirinae. Il genere Simplexvirus comprende due specie di virus dell’herpes simplex umano, l’HSV 1 e l’HSV 21. L’infezione umana da HSV è diffusa e universale, e si manifesta con un’ampia gamma di malattie sia negli individui immunocompetenti, sia in quelli immunocompromessi. L’HSV 1 e l’HSV 2 sono spesso responsabili di infezioni localizzate di tipo vescicolare a carico della cute, della congiuntiva e della mucosa orale o genitale2,3,4. Dopo risoluzione dell’infezione primaria, il virus può rimanere in forma latente nei tessuti nervosi e può riemergere in particolari condizioni,determinando una ricomparsa dei sintomi. Le infezioni primarie del sistema nervoso centrale possono dare luogo all’encefalite erpetica che, se non trattata precocemente, può avere una prognosi infausta4,5. Nella gravidanza in fase avanzata, l’infezione primaria può comportare una grave infezione neonatale. Queste infezioni hanno un alto tasso di morbilità e di mortalità4,5. Nei pazienti immunocompromessi possono verificarsi infezioni sistemiche gravi e potenzialmente letali, a volte a carico di più organi5. Per il trattamento delle infezioni da HSV primarie e ricorrenti, viene largamente usata una terapia antivirale sicura ed efficace3,6, dunque una rapida diagnosi di laboratorio dell’HSV è importante per la gestione ed il trattamento dei pazienti infetti. L’identificazione dei tipi di HSV assume un ruolo importante nello studio e nel monitoraggio dei pazienti infetti4. Tra i principali metodi diagnostici impiegati, ci sono l’isolamento del virus vitale in monostrati di colture cellulari inoculati con i campioni clinici o la determinazione diretta del virus o delle proteine virali nei campioni clinici4,7. L’isolamento dell’HSV dai campioni clinici può avvenire in molteplici linee cellulari, tra le quali i fibroblasti diploidi, le cellule renali di coniglio, le cellule Vero e le cellule amniotiche umane, nelle quali l’HSV si replica rapidamente e manifesta un effetto citopatico7. Diverse tecniche sono state utilizzate per determinare e confermare l’identificazione degli isolati e per differenziare l’HSV 1 dall’HSV 2. Tra queste l’ibridazione del DNA, l’analisi con gli enzimi di restrizione, i test di neutralizzazione e la coltura in uova embrionate4,7. Tali tecniche sono a volte complesse, laboriose e spesso inadatte a un uso routinario. I test di immunofluorescenza diretta, come IMAGEN Herpes Simplex Virus, che utilizzano anticorpi monoclonali specifici, offrono una metodica rapida, sensibile e specifica per la determinazione e la differenziazione degli isolati di HSV 1 e di HSV 2 nei monostrati di colture cellulari. IMAGEN Herpes Simplex Virus utilizza anticorpi monoclonali specifici per individuare epitopi delle glicoproteine dell’HSV, specifici per l’HSV 1 o per l’HSV 2. 3. PRINCIPIO DEL TEST I reagenti IMAGEN HSV contengono anticorpi monoclonali coniugati all’isotiocianato di fluoresceina (FITC). Gli anticorpi coniugati si legano in modo specifico agli epitopi conservati dell’HSV 1 o dell’HSV 2. I reagenti vengono usati secondo una tecnica di immunofluorescenza diretta a fase unica (“one-step”). I campioni vengono incubati con i reagenti contenenti gli anticorpi coniugati con FITC per 30 minuti, quindi il reagente in eccedenza viene eliminato mediante tampone fosfato salino (PBS). Le aree colorate vengono montate e osservate al microscopio con illuminazione a epifluorescenza. In presenza di virus dell’herpes simplex di tipo 1 o 2 si osserva la caratteristica fluorescenza brillante verde-mela all’interno delle cellule in coltura, che contrasta con la colorazione rossa di fondo delle cellule non infette. Il reagente con il quale si osserva la specifica fluorescenza indica se il virus è l’HSV 1 o l’HSV 2. Ringraziamenti Gli anticorpi monoclonali utilizzati in questo test sono stati prodotti dal Dipartimento di Patologia dell’Università di Cambridge, Cambridge, Gran Bretagna. 4. DEFINIZIONI I seguenti simboli sono stati utilizzati nelle informazioni del prodotto. N 5.1. CONTENUTO DEL TEST IMAGEN HSV Istruzioni per l’uso Vetrini per i controlli positivi con pozzetti 2 x 2 contenenti fibroblasti umani fissati in acetone ed infettati con l’HSV 1 o con l’HSV 2. Un flacone per ciascuno dei seguenti: 3mL di mezzo di montaggio. Il mezzo di montaggio contiene un inibitore della fotodistruzione (“photobleaching”) in una soluzione di glicerolo (pH 10,0). 1,4mL di reagente IMAGEN HSV di tipo 1. Il reagente contiene anticorpi murini monoclonali purificati specifici per l’HSV 1, coniugati con FITC. I coniugati vengono preparati in una soluzione tampone proteica stabilizzata (pH 7,5) contenente il colorante blu Evans come controcolorazione e 15mmol/L di sodio azide come conservante. 1,4mL di reagente IMAGEN HSV di tipo 2. Il reagente contiene anticorpi murini monoclonali purificati specifici per l’HSV 2, coniugati con FITC. I coniugati vengono preparati in una soluzione tampone proteica stabilizzata (pH 7,5) contenente il colorante blu Evans come controcolorazione e 15 mmol/L di sodio azide come conservante. 5.2. PREPARAZIONE, CONSERVAZIONE E RIUTILIZZO DEI COMPONENTI DEL KIT Per garantire la performance ottimale del kit è importante che tutti i componenti non utilizzati vengano conservati in conformità con le istruzioni seguenti. 5.3. VETRINI PER I CONTROLLI POSITIVI I vetrini per i controlli positivi vengono forniti individualmente in confezioni sigillate di alluminio in atmosfera di azoto. Conservare i vetrini non utilizzati a 2-8°C. Il vetrino deve rimanere per 5 minuti a temperatura ambiente (15-30°C) prima di aprire la confezione. Numero di catalogo Dopo l’apertura colorare immediatamente il vetrino. Consultare le istruzioni per l’uso 5.4. MEZZO DI MONTAGGIO Pronto per l’uso. Conservare il mezzo di montaggio non utilizzato a 2-8°C. Il mezzo di montaggio deve rimanere per 5 minuti a temperatura ambiente (15-30°C) prima dell’utilizzo. Contenuto sufficiente per “N” saggi Fabbricante Dispositivo medico-diagnostico in vitro Utilizzare entro Codice del lotto Limiti di temperatura 5. REAGENTI FORNITI 50 - Ciascun kit contiene materiale sufficiente a sottoporre al test 50 preparazioni di colture cellulari. - Il periodo di validità del kit è indicato sull’etichetta del contenitore esterno. / 5.5. REAGENTI 1 E 2 Pronti per l’uso. Conservare i reagenti 1 e 2 non utilizzati a 2-8°C. I reagenti 1 e 2 vanno conservati al buio a 2-8°C e devono rimanere a temperatura ambiente (15-30°C) per 5 minuti prima dell’utilizzo. 6. ULTERIORI REAGENTI 6.1. REAGENTI Acetone (come fissativo). Tampone fosfato salino (PBS) a pH 7,5 per il lavaggio dei campioni colorati e per la preparazione dei campioni. 6.2. ACCESSORI Generale Teflonate microscopio vetrini con un unico e 6 mm di diametro (100 diapositive per scatola) disponibile presso il distributore locale(Codice n. S611430-6). IMAGEN HSV Positive Control Slide (Codice n. S611030-2). Per la conferma della coltura Tamponi sterili, terreno di trasporto per il virus e un contenitore adatto alla raccolta, al trasporto e alla coltura dell’HSV. Linee di coltura cellulare consigliate per la coltura e l’isolamento dell’HSV. 7. Apparecchiature necessarie ma non fornite Pipetta di precisione e puntali monouso per la dispensazione di 25µL Bagno di lavaggio Coprioggetti adatti a coprire un pozzetto dal diametro di 6mm Olio di immersione non fluorescente Microscopio a epifluorescenza con sistema filtrante per FITC (lunghezza d’onda massima di eccitazione 490nm, lunghezza d’onda media di emissione 520nm) e lenti per ingrandimento x200 – x500 Incubatrice a 37°C 8. PRECAUZIONI - Esclusivamente per uso diagnostico in vitro. Il test deve essere eseguito da personale addestrato all’utilizzo del prodotto ed esperto nelle tecniche di laboratorio. 8.1. NORME DI SICUREZZA 8.1.1 I reagenti IMAGEN HSV contengono 15mmol/L di sodio azide, che è un veleno. La sodio azide può reagire con le tubature in piombo e rame formando azidi metallici esplosivi. Per lo smaltimento di materiali contenenti azide, sciacquare sempre abbondantemente. 8.1.2 L’HSV sul vetrino per il controllo positivo è risultato non infettivo in coltura cellulare; tuttavia si deve maneggiare e smaltire il vetrino come indicato per il materiale potenzialmente infetto. 8.1.3 Nel reagente è presente il colorante blu Evans, che può essere cancerogeno. Evitare, quindi, il contatto con la cute. 8.1.4 Il mezzo di montaggio va utilizzato con prudenza, poiché può causare irritazione alla pelle. In caso di contatto, sciacquare abbondantemente la zona di cute interessata. 8.1.5 Non mangiare, bere, fumare, conservare o preparare cibi, né truccarsi nell’area di lavoro prescelta. 8.1.6 Non pipettare il materiale con la bocca. 8.1.7 Durante la manipolazione dei campioni clinici e di cellule infette, si raccomanda di utilizzare guanti monouso e di lavarsi sempre le mani dopo aver lavorato con materiale infetto. 8.1.8 Smaltire tutti i campioni clinici e i reagenti in conformità con le normative locali vigenti. 8.1.9 La scheda dei dati di sicurezza è disponibile su richiesta per gli utenti professionisti. 8.2. AVVERTENZE TECNICHE 8.2.1 Non utilizzare i componenti dopo la data di scadenza stampata sulle etichette. Non mischiare fra loro reagenti provenienti da lotti diversi. 8.2.2 I reagenti sono forniti a concentrazioni di lavoro fisse. Un’alterazione dei reagenti o la conservazione non conforme alle indicazioni della Sezione 5 può influire negativamente sulla performance del test. 8.2.3 Preparare il tampone fosfato salino (PBS) richiesto il giorno stesso dell’utilizzo. 8.2.4 Evitare la contaminazione microbica dei reagenti. 8.2.5 Non congelare i reagenti. 9. RACCOLTA E PREPARAZIONE DEI CAMPIONI La raccolta e la preparazione dei campioni è di fondamentale importanza nella diagnosi mediante coltura cellulare di infezione da HSV. I campioni devono essere raccolti dalla sede dell’infezione in modo che contengano la maggiore quantità possibile di materiale infetto. 9.1. CAMPIONI CLINICI Raccolta Raccogliere i campioni clinici dalla sede dell’infezione. Strofinare energicamente le ulcere o le lesioni usando un tampone piatto con la punta di cotone in modo da ottenere cellule infette ed essudato dalla base dell’ulcera o della lesione. Aprire con cura le vescicole, raccogliere il liquido sul tampone e strofinare con il tampone la base della lesione. Porre i tamponi nel terreno di trasporto del virus utilizzato abitualmente e inviarli al laboratorio al più presto possibile perché vengano processati. Inoculazione delle colture cellulari Inoculare i campioni raccolti per la diagnosi di infezione da HSV nelle linee cellulari utilizzate abitualmente in laboratorio in conformità con le metodiche stabilite dal laboratorio ed esaminarli regolarmente per individuare la comparsa di effetto citopatico (CPE). Preparazione dei vetrini Se si osserva un CPE compatibile con l’infezione da HSV, raccogliere il monostrato di coltura cellulare quando siano colpite circa il 70% delle cellule. Raschiare lo strato cellulare nel terreno di coltura liquido usando una pipetta sterile. Far depositare le cellule mediante centrifugazione leggera a 200g per 10 minuti a temperatura ambiente (15-30°C) e rimuovere il surnatante. Lavare le cellule sospendendo nuovamente il deposito cellulare in PBS (vedere la Sezione 6.1) e ripetere la centrifugazione. Rimuovere il surnatante e sospendere nuovamente il deposito cellulare in un volume ridotto di PBS fresco, per mantenere alta la densità cellulare. Porre aliquote da 25µL della sospensione sui pozzetti che si trovano sui vetrini per il microscopio ricoperti in Teflonl. Per ogni campione raccolto dal paziente sono necessari due pozzetti. Lasciare asciugare all’aria a temperatura ambiente (15-30°C) e fissare a freddo in acetone fresco per 10 minuti a temperatura ambiente (15-30°C). Se il campione non viene colorato immediatamente, conservarlo a 4°C fino al mattino successivo oppure congelarlo a -20°C per periodi più lunghi. 10. PROCEDURA DEL TEST CONSULTARE LA SEZIONE 8.2 AVVERTENZE TECNICHE PRIMA DI ESEGUIRE LA PROCEDURA DEL TEST. 10.1. AGGIUNTA DEI REAGENTI 1 E 2 Aggiungere 25µL del reagente per l’HSV 1 a un pozzetto dal diametro di 6mm della preparazione cellulare fissata e 25µL del reagente per l’HSV 2 all’altra preparazione sul pozzetto del diametro di 6mm (vedere la Sezione 9), oppure aggiungerli al vetrino per il controllo positivo. Assicurarsi che i reagenti coprano l’intera superficie dei pozzetti. 10.2. PRIMA INCUBAZIONE Incubare i vetrini con il reagente in una camera umida per 30 minuti a 37°C. Non lasciare che il reagente si asciughi sul campione perché ciò provocherebbe la comparsa di una colorazione non specifica. 10.3. LAVAGGIO DEL VETRINO Eliminare il reagente in eccesso mediante tampone fosfato salino (PBS) (vedere la Sezione 6.1), quindi lavare delicatamente il vetrino per 5 minuti in un bagno con agitatore contenente PBS. Far scorrere via il PBS e lasciare asciugare all’aria il vetrino a temperatura ambiente (15-30°C). 10.4. AGGIUNTA DEL MEZZO DI MONTAGGIO Aggiungere una goccia del mezzo di montaggio IMAGEN al centro di ciascun pozzetto e porre un coprioggetto sul mezzo di montaggio e sul campione, assicurandosi che all’interno non rimangano bolle d’aria. 10.5. LETTURA DEL VETRINO Esaminare l’intera superficie dei pozzetti dal diametro di 6mm contenenti le preparazioni cellulari colorate, utilizzando un microscopio a epifluorescenza. Agli ingrandimenti x200 – x500 si dovrebbe vedere una fluorescenza con le caratteristiche descritte alla Sezione 11. (Per un risultato migliore esaminare i vetrini subito dopo la colorazione; è possibile comunque conservarli al buio, a 2-8°C, per un massimo di 24 ore). 11. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL TEST 11.1. CONTROLLI 11.1.1 Vetrino per il controllo positivo Se colorato e osservato secondo quanto descritto nella Sezione 10, il vetrino per il controllo positivo deve mostrare cellule fluorescenti con fluorescenza intracellulare verde-mela, che contrasta sullo sfondo del materiale controcolorato. I vetrini per il controllo positivo devono essere utilizzati per controllare che la procedura di colorazione sia stata effettuata in modo soddisfacente. 11.1.2 Controllo negativo Nel caso in cui sia necessario un controllo negativo, si consiglia di utilizzare cellule vitali non infette del tipo usato per la coltura e l’isolamento dell’HSV. Le cellule devono essere preparate e fissate come descritto nella Sezione 9.1 e colorate come descritto nella Sezione 10. 11.2. CAMPIONI CLINICI 11.2.1 Aspetto delle cellule infettate dall’HSV Le cellule infette mostreranno granuli intracellulari citoplasmatici con fluorescenza verde-mela. In alcune cellule infette alla fluorescenza citoplasmatica si può associare un effetto “alone” dovuto alla colorazione della membrana cellulare. Le cellule non infette si colorano in rosso mediante controcolorazione con blu Evans. 11.2.2 Interpretazione Per fare diagnosi di positività ci deve essere almeno una cellula fissata e colorata che mostri lo schema di fluorescenza descritto nella Sezione 11.2.1 con il reagente per l’HSV di tipo 1 o per l’HSV di tipo 2. Prima di segnalare un risultato negativo, assicurarsi che nell’area di ciascun pozzetto del vetrino siano visibili almeno 50 cellule della coltura cellulare in esame. Se è presente un numero di cellule insufficiente, vedere la Sezione 11.2.3. 11.2.3 Cellule insufficienti Se le cellule presenti nella preparazione sul vetrino sono insufficienti, centrifugare il resto del campione della coltura cellulare a 200g per 10 minuti a temperatura ambiente (15-30°C). Sospendere nuovamente in un volume ridotto di PBS prima della ridistribuzione (25µL) sulle superfici dei pozzetti dal diametro di 6mm su un vetrino da microscopio ricoperto in Teflon, come descritto nella Sezione 9.1. In alternativa, richiedere un nuovo campione clinico. 12. Limitazioni della procedura 12.1. Utilizzare solo il mezzo di montaggio fornito con il test IMAGEN HSV. 12.2. L’aspetto visivo dell’immagine fluorescente ottenuta può variare in base al tipo di microscopio e di fonte luminosa utilizzati. 12.3. Tutti i reagenti sono forniti a concentrazioni di lavoro fisse. Una qualunque alterazione dei reagenti o la conservazione non conforme alle indicazioni della Sezione 5 può influire sulla performance del test. 12.4. Si raccomanda di usare 25µL di reagente per coprire la superficie di un pozzetto dal diametro di 6mm. Riducendo questo volume può essere difficile coprire la superficie del campione e si può avere una riduzione della sensibilità. 12.5. La mancata individuazione dell’HSV può essere il risultato di diversi fattori, come la raccolta del campione in una fase inadatta della malattia, il campionamento e/o la manipolazione del campione eseguiti in modo inappropriato, la coltura cellulare non riuscita, ecc. Un risultato negativo non esclude la possibilità dell’infezione da HSV. 12.6. I risultati del test devono essere interpretati tenendo conto delle informazioni disponibili dagli studi epidemiologici, dall’esame clinico del paziente e da altre procedure diagnostiche. 13. VALORI ATTESI L’infezione da virus dell’herpes simplex si verifica in tutto il mondo e oltre l’80% della popolazione adulta nei paesi occidentali avrà avuto un’infezione primaria in molti casi asintomatica10. In seguito all’infezione primaria, circa il 45% dei soggetti con l’infezione orale e il 60% dei pazienti con l’infezione genitale andranno incontro a infezioni erpetiche ricorrenti3. L’HSV è stato isolato dal tratto genitale di una percentuale compresa tra lo 0,3 e il 5,4% degli uomini e l’1,0 e l’8,0% delle donne che si presentano negli ambulatori per le malattie sessualmente trasmesse11,12. Le infezioni erpetiche oculari sono una delle cause principali di invio agli ambulatori di oftalmologia3. Nell’infezione primaria sintomatica o in quella ricorrente, le lesioni da HSV si possono localizzare sulla cute, sulla mucosa della bocca, della faringe, dei genitali o dell’occhio. Nei neonati o nei soggetti immunocompromessi l’infezione può diventare ampiamente disseminata e colpire organi quali polmoni, cervello, fegato, milza, ecc. L’HSV può essere messo in coltura a partire dal liquido delle lesioni vescicolari o dalle secrezioni di altre sedi di infezione (es. occhi, faringe o genitali). Inoltre l’HSV può essere messo in coltura a partire da tessuti infetti nell’herpes disseminato, per esempio da biopsia cerebrale di pazienti con encefalite da herpes simplex. 14. CARATTERISTICHE SPECIFICHE DELLA PERFORMANCE 14.1. REATTIVITÀ DELL’ANTICORPO MONOCLONALE CON L’HSV DI TIPO 1 E 2 Gli anticorpi monoclonali utilizzati nel test reagiscono con epitopi specifici conservati dell’antigene dell’HSV 1 o dell’antigene dell’HSV 2. 14.2. Caratteristiche specifiche Il test di tipizzazione IMAGEN HSV è stato valutato presso un centro nel quale è stato effettuato uno studio clinico e i risultati sono stati raffrontati con la mappatura mediante endonucleasi di restrizione. In questo centro ospedaliero sono stati raccolti campioni da sedi diverse come il naso, la gola, la lingua, la bocca, la cute, la congiuntiva, il perineo, l’uretra, il pene, la vulva, le labbra, la vagina e la cervice uterina, da 187 pazienti che si trovavano in ospedale. I campioni (tamponi) sono stati posti nel terreno di trasporto e trasferiti al laboratorio per l’isolamento dell’HSV su coltura cellulare. Presso il centro nel quale si è svolto lo studio, tutte le 187 colture cellulari sono state osservate al microscopio alla ricerca dell’effetto citopatico tipico dell’HSV e sono state valutate utilizzando i reagenti IMAGEN HSV per accertare la presenza dell’HSV 1 o dell’HSV 2. La presenza dell’HSV 1 era indicata dall’emissione della fluorescenza tipica con il reagente per l’HSV 1 da parte di una o più cellule. La presenza dell’HSV 2 era indicata dall’emissione della fluorescenza tipica con il reagente per l’HSV 2 da parte di una o più cellule (vedere la Sezione 11). Individuazione dell’HSV Dei 187 campioni valutati, 60 (32,1%) sono risultati positivi sia alla coltura cellulare, sia al test della tipizzazione IMAGEN HSV (Tabella 14.2.1). Il 55,0% dei risultati positivi ottenuti era relativo a pazienti di sesso femminile e il 45,0% a pazienti di sesso maschile. La distribuzione dei risultati positivi in base alla sede di isolamento dell’HSV è stata: 83,3% genitale, 13,3% orale e 3,4% da altre sedi anatomiche. Dei campioni positivi genitali il 40,0% è risultato positivo per l’HSV 1 e il 60,0% per l’HSV 2. Tutti i campioni positivi orali sono risultati positivi per l’HSV 1. I risultati positivi sono stati ottenuti in tutti i casi da entrambe le metodiche, fornendo un valore del 100% per correlazione, specificità, sensibilità e valori predittivi positivi e negativi. Tabella 14.2.1 Correlazione tra i risultati del test IMAGEN HSV e i metodi standard di coltura cellulare TEST Coltura cellulare IMAGEN HSV Numero di campioni RISULTATI Pos Neg Neg Pos Pos Neg Pos Neg 60 127 0 0 (32,1) (67,9) (0) (0) ( ) Percentuale del numero totale di campioni esaminati. Tipizzazione dell’HSV 1 e dell’HSV 2 Un totale di 43 isolati di HSV in coltura erano disponibili per essere esaminati con il test IMAGEN HSV e con la mappatura mediante endonucleasi di restrizione (Tabella 14.2.2). I risultati positivi sono stati ottenuti in tutti i casi da entrambe le metodiche fornendo un valore del 100% per correlazione, specificità e sensibilità. Tabella 14.2.2 Confronto della tipizzazione dell’HSV 1 e dell’HSV 2 utilizzando l’IMAGEN HSV e la Mappatura con Endonucleasi di Restrizione (REM, Restriction Endonuclease Mapping) TEST REM IMAGEN HSV Numero di campioni RISULTATI HSV 1 HSV 2 HSV 1 HSV 2 HSV 1 HSV 2 HSV 2 HSV 1 23 20 0 0 (53,5) (46,5) (0) (0) ( ) Percentuale del numero totale di campioni esaminati. 14.3. CROSS-REATTIVITA’ Il test di tipizzazione IMAGEN HSV è stato effettuato su altri virus che possono essere isolati in colture cellulari da campioni umani. Tutti gli organismi sottoposti al test (Tabella 14.3) sono risultati negativi con entrambi i reagenti IMAGEN HSV, 1 e 2. Tabella 14.3 non reattivi 1. Francki R.I.B., Fauquet C.M., Knudson D.L. and Brown F Classification and nomenclature of viruses. Fifth Report of the International Committee on Taxonomy of Viruses. Archives of Virology, Supplement 2, Spurger Velacy, New York, pp 103-106. Adams E. (1982) 3. Herpes Simplex Virus infections. In Herpes virus infections: clinical aspects (ed. Glaser, R.) Marcel Dekker Inc., New York, pp 1-55. Longson M. (1990) 4. Herpes simplex. In principles and practice of clinical virology (eds. A.J. Zuckerman et al) John Wiley and Sons Ltd, pp 3-42. Corey L. and Spear P.G. (1986) 5. Infections with Herpes Simplex Virus Part 2. New England Journal of Medicine 314: No 12: 749 757. Peterslund N.A. (1991) 6. Herpes virus infection: An overview of the clinical manifestations. Scand. J. Infect. Suppl. 78: 15 20. Balfour H.H. (1987) 7. Acyclovir. In antimicrobial agents annual 2 (eds. Peterson, P.K. and Verhoef. J.) Elsevier Science Publishers, pp 315-329. Corey L. (1986) 8. Laboratory diagnosis of Herpes Simplex Virus infections. Diagn. Microbiol. Infect. Dis. 4: 1115 1195. Gleaves C.A., Wilson D.J., Wold A.D. and Smith T.E. (1985) Detection and serotyping of Herpes Simplex virus in MRC-5 cells using centrifugation and monoclonal antibodies 16 hours post inoculation. J. Clin. Microbiol. 21: pp 29. Pereira L., Dondero D.W., Gallo D., Devlin D. and Woodie J.D. (1982) 9. Serological analysis of herpes simplex virus types 1 and 2 with monoclonal antibodies. Infection and Immunity 35: 363 367. 10. Nahmias A.J. and Roizman B. (1973) Genital herpes simplex virus infection: clinical manifestations course and complications. Annals lnternal Medicine 98: 918 72. 12. Corey L. and Holmes K.K. (1983) Genital herpes simplex virus infections: current concepts in diagnosis, therapy and presentation. Annal Internal Medicine 98: 973 83. IFU X7851 revisione ottobre 2012 OXOID Limited, Wade Road, Basingstoke, Hampshire, RG24 8PW, Regno Unito Virus sottoposti al test IMAGEN HSV e risultati Adenovirus 2,3,4 Cytomegalovirus Echovirus 11 Virus di Epstein Barr Herpes zoster Parainfluenza 1 Virus respiratorio sinciziale 15. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 2. 11. Corey L., Adams H.G. Brown Z.A. and Holmes K.K. (1983) Infection with herpes-simplex virus 1 and 2. New England Journal of Medicine 289: 667-74. CONSULENZA TECNICA E SERVIZIO ASSISTENZA CLIENTI Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla filiale o al distributore Oxoid di zona.