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Storia di un’idiota
Milli Martinelli, Archinto 2008
Non è un’autobiografia, eppure in qualche modo lo è. Non è un romanzo d’amore
eppure lo è. Non è un romanzo di formazione, eppure lo è. L’autrice Milli Martinelli
intitola questo suo primo romanzo “Storia di un’idiota”: non tanto perché la
protagonista, per una forma di dislessia, soprattutto da ragazzina, si sia sentita
veramente così, ma perché ad un certo momento della sua giovinezza le è capitato
di incontrare l’idiota più famoso del mondo, l’idiota di Dostoevskij, che si rivela per
lei uno sguardo diverso sull’esistenza e sul senso dell’essere donna al mondo.
(da L’unità)
Nel breve tempo che passa fra la vita e la morte, la protagonista, già dolcemente
distaccata dal mondo, rivede con un tuffo di tenerezza se stessa bambina:
bizzarra, curiosa, vivace di spirito e "idiota", come lei stessa si considerava sin
dalla prima classe elementare, in lotta costante con sillabe e parole che sotto il suo
sguardo si disponevano e si sconnettevano a loro piacimento. Solo da adulta saprà
di essere stata affetta da una forma di dislessia. Il microcosmo che le gira intorno
è visto dall'occhio infantile: la famiglia, che la tratta con una punta di affettuosa
ironia, e la scuola fascista con i suoi falsi valori, i suoi miti e i suoi rituali, tesi a
riprodurre in miniatura una società di "sudditi". Il paesaggio familiare e quello
sociale, ripresi dallo sguardo ora divertito ora malinconico della protagonista, si
modificano e si arricchiscono man mano che essa cresce e comincia, ormai
ginnasiale, il suo percorso di iniziazione, riuscendo a dominare dopo una strenua
lotta le sillabe e le parole ballerine, tanto da inoltrarsi miracolosamente nella
lettura, che condizionerà per sempre la sua visione del mondo.
Mio figlio non sa leggere
Ugo Pirro, Rizzoli 1996
Un libro testimonianza su un caso di dislessia e sulla micidiale miscela di ignoranza,
sottovalutazione e sordità che caratterizza gli interventi della scuola e delle
strutture sociali. La storia autobiografica di un padre che, attraverso la sua
sofferenza, spiega le conflittualità familiari provocate da certi disturbi del
linguaggio; la denuncia di un genitore che vede nella dislessia una sicura causa di
infelicità nella vita del figlio.
... Soltanto in Italia avere un figlio dislessico è una tragedia senza qualità che si
rappresenta davanti all'indifferenza della scuola, degli istituti scientifici, delle
istituzioni pubbliche.
... non sapevo a chi rivolgermi per guarirlo e aiutarlo, dal momento che negli anni
della scolarizzazione di massa la scuola si dedicava soltanto a quei figli, a quei
piccoli cittadini che .. distinguevano il tempo dallo spazio senza errori, confusioni e
omissioni, che si orientavano nell'universo avvicinabile con la stessa facilità con la
quale gli uccelli migratori volano seguendo la rotta dei loro viaggi stagionali.....
... Proprio così era già accaduto alle elementari. L'avevano più che promosso,
spedito alla scuola media, affibbiato a un altro corpo insegnante perché si provasse
a respingerlo, si assumesse la responsabilità di eliminarlo...."
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La dislessia raccontata agli insegnanti: come riconoscerla, cosa fare
in classe.
A cura della Associazione Italiana Dislessia, Edizione Libri Liberi 2002
Come aiutare gli insegnanti a riconoscere gli individui dislessici? Come aiutarli nel
loro difficile compito di trarre sempre il massimo da ogni individuo? Come aiutarli a
sbagliare il meno possibile? Come aiutarli a far diventare i loro ragazzi preparati, ma
anche curiosi, fiduciosi e sicuri di se'? Gli autori hanno tentato di dare risposta a
queste domande, permettendo a tutti gl’insegnanti dalla scuola dell’infanzia, alla
scuola elementare, alla secondaria, fino all’università di fare un costante autoaggiornamento.
Un manuale facile e conciso, capace di indicare molte piste e di suggerire molte
strategie per affrontare quello strano, curioso e intrigante disturbo che è la
dislessia.
Dislessia lavoro fonologico tra scuola dell’infanzia e scuola primaria.
A cura di Marilena Meloni, Edizione Libri Liberi 2006
La conoscenza dei Disturbi Specifici di Apprendimento è così insufficientemente
diffusa nel mondo della scuola che spesso le difficoltà di lettura e scrittura dei
bambini vengono interpretate come conseguenze di problemi emotivi o di scarso
impegno dell'alunno. Questi disturbi, invece, possono essere contrastati e i loro
effetti funzionali ridotti anche in maniera considerevole. I bambini con difficoltà
specifiche richiedono un programma didattico adeguato alle loro caratteristiche in
quanto, a causa del loro disturbo, non sono in grado di adattarsi al metodo standard
proposto. Questa proposta, centrata su un percorso di costruzione della lingua
scritta in continuità tra scuola dell'infanzia e scuola primaria, non rappresenta un
anticipo dell'obbligo scolastico, ma è finalizzata a rendere più naturale
l'apprendimento del linguaggio convenzionale scritto. Le esperienze riportate in
questo libro sono una esemplificazione di come sia possibile operare su livelli diversi
di scuola, ma su contesti simili che garantiscono percorsi di continuità e, soprattutto,
un apprendimento che procede secondo un processo circolare.
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La dislessia: Una didattica speciale per le difficoltà nella lettura
Di Leonardo Trisciuzzi, Tamara Zappaterra,Edizione Guerini scientifica 2005
Il libro si muove nell’ambito della riflessione pedagogica e didattica del settore
dell’handicap, con lo scopo di fornire agli educatori un valido sostegno nell’approccio
alla dislessia. Punto chiave del volume è la figura del dislessico, un bambino normale
che ha problemi nella decodifica della lettura: di qui, la scelta di una didattica
speciale che, nel rispetto dei personali tempi di apprendimento, faciliti la vita
scolastica dell’alunno dislessico, permettendogli una lettura autonoma e individuale.
La lettura negata ovvero la dislessia e i suoi miti
Di Paolo Meazzini, FrancoAngeli Editore 2002
Il libro cerca di fornire una risposta al problema della dislessia, partendo dal
presupposto che spesso le informazioni, in particolare quelle di origine medica,
vengono accettate con una passività degna di miglior causa. In particolare, si offrono
agli insegnati e agli operatori metodologie innovative per quanto riguarda le modalità
di accertamento del grado di padronanza della lettura da parte dell’allievo e
dell’intervento. A sostegno di questa nuova nuova filosofia di approccio alla dislessia,
vengono presentati numerosi casi, scientificamente controllati.
La dislessia. Interventi della scuola e della famiglia.
Di Chiara De Grandis, Erickson 2007
La dislessia è un disturbo frequente nei bambini e riuscire a diagnosticarla in tempo è
estremamente importante, perché permette di evitare che essa comporti ulteriori
difficoltà nell'apprendimento: un bambino che legge male, infatti, avrà anche problemi
in ortografia e sarà impacciato nella comprensione dell'enunciato delle sue consegne,
impiegando più tempo ed energie per svolgere i compiti. Questo libro, rivolto a
genitori di bambini dislessici e insegnanti di ogni ordine e grado, spiega che cos'è la
dislessia, descrivendo nel dettaglio le cause e le problematiche che essa comporta,
riservando particolare attenzione anche alla disortografia. Dopo una breve
introduzione teorica e una panoramica dei metodi di intervento esistenti, l'autrice
illustra, attraverso pratici suggerimenti, che cosa si può fare, a casa e a scuola, per
sviluppare le potenzialità dei bambini dislessici e aiutarli a superare il loro problema,
coinvolgendoli con giochi, scioglilingua, dettati, attività manuali e strumenti
multimediali. Il libro contiene inoltre alcune schede operative con esercizi di
discriminazione fonemica, consapevolezza fonologica, arricchimento lessicale,
punteggiatura, ecc. e molti riferimenti a pubblicazioni e siti internet che possono
servire da ausilio nell'intervento di recupero.
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E’ Dislessia! Domande e risposte utili
Di Gavin Reid, Edizione Erickson 2006
Negli ultimi anni si sono compiuti progressi considerevoli per quanto riguarda sia il
riconoscimento sia il trattamento della dislessia, ma non sempre questi si sono
tradotti in un miglioramento della qualità della vita dei bambini che hanno questo
disturbo e dei loro genitori, che tuttora possono trovarsi soli, incompresi e privi di
risorse.
Scopo di questo libro, che si rivolge principalmente ai genitori, ma anche agli
insegnanti e agli operatori professionali che a vario titolo si occupano di dislessia , è
fornire informazioni su tale disturbo, come può essere identificato, quali difficoltà
pone sul piano dell’apprendimento, emotivo, quali sono i trattamenti disponibili e
quanto sono efficaci, dove trovare aiuti, quali sono le prospettive per il futuro del
bambino dislessico.
Estremamente chiaro nella strutturazione e nell’esposizione dei contenuti, il volume
fornisce conoscenze e indicazioni utilissime, insieme a incoraggiamento e speranza,
che sono altrettanto necessari.
Dislessia e qualità della vita: come promuovere atteggiamenti efficaci
in genitori, insegnanti e bambini.
Di Daniele Mugnaini, Edizione Libri Liberi 2008
Come e quanto incide la dislessia sul benessere di un bambino o di un ragazzo? A cosa
dobbiamo porre attenzione perché non sia vissuta male? Si tratta ormai di un dato
oggettivo: bisogna offrire percorsi riabilitativi e accorgimenti didattici ottimali agli
individui interessati e, aspetto ancora più importante, imparare a percepire la
dislessia per quello che è, ossia una disabilità molto specifica che necessita di aiuti
particolari. Talvolta, però, queste accortezze possono non essere sufficienti per il
bambino, il genitore o l'insegnante che si trova effettivamente a vivere questa
caratteristica neuropsicologica e le sue conseguenze a livello di apprendimento, di
relazioni sociali, e di autostima. Il genitore o l'operatore interessato a migliorare la
qualità della vita dei bambini o ragazzi dislessici potrà utilizzare le domande, così
come le relative risposte, che vengono proposte in questo libro per maturare una
maggiore consapevolezza nell’affrontare il disagio. Gli spunti di riflessione offerti
potranno essere portati avanti personalmente oppure condivisi in un contesto clinico,
di aggiornamento o di gruppo.
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Le aquile sono nate per volare : il genio creativo nei bambini dislessici
Rossella Grenci, La Meridiana 2004
Cosa accomuna Leonardo da Vinci a Steven Spielberg, oppure Agatha Christie a
John Lennon? La loro dislessia. Anzi, la tenacia con la quale sono riusciti a non
farsi limitare dal problema, sprigionando comunque tutte le proprie potenzialità
creative. In effetti, le ricerche più recenti offrono una lettura nuova e
decisamente più ottimistica della patologia, secondo cui questo disturbo può
divenire straordinaria condizione per lo sviluppo del genio creativo. Questo libro
contiene una rassegna di riflessioni sul fenomeno della dislessia e propone un
approccio positivo, di tipo multisensoriale, al bambino dislessico valido sia in
ambito pedagogico sia riabilitativo. Arricchito da suggerimenti pratici per
stimolare le abilità dei bambini dislessici, il volume risulta dunque anche
un’ottima guida per quanti operano in questo ambito.
La dislessia : aspetti clinici, psicologici e riabilitativi
a cura di Giacomo Stella, Il Mulino 2004
Cos'è la dislessia? Come si manifesta? Come si sviluppa? Che aspetti psicologici
produce sul bambino che ne è affetto? Quali sono le possibilità di intervenire e i
principali metodi di intervento? Queste ed altre domande vengono affrontate in
questo volume che contiene i contributi di ricercatori italiani e stranieri sul tema
attuale della dislessia e, più in generale, dei disturbi dell'apprendimento. Ad oggi,
infatti, l’informazione scientifica riguardante l’origine, la natura e l’evoluzione di
questa patologia è piuttosto scarsa. Anche per questa ragione, l’ampia panoramica con
cui il problema dei disturbi di apprendimento viene affrontato rende il testo utile a
studenti di psicologia, specializzandi, medici, psicologi e terapisti che operino nel
settore.
La dislessia. Quando un bambino non riesce a leggere: cosa fare,
come aiutarlo.
a cura di Giacomo Stella, il Mulino 2004
La dislessia è una sindrome clinica che ostacola il normale processo d’interpretazione
dei segni grafici e che affligge, seppur in diversa misura, circa il 3 % della popolazione
italiana. Se non riconosciuta può però divenire anche causa di dolorose frustrazioni e
di gravi disagi psicologici. Con un intervento tempestivo è comunque possibile farcela:
un adulto professionalmente realizzato può essere stato un bambino dislessici. Uno
dei massimi esperti del problema, Giacomo Stella, spiega dunque cos’è la dislessia e
soprattutto come la si affronta: chiunque, usando un corretto approccio educativo,
può contribuire al recupero di questa disabilità.
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La dislessia dall’ A alla Z. 100 parole chiave
Di Rossella Greci, Libri Liberi 2007
Ecco un libro fondamentale. Per chi non ha mai sentito parlare di dislessia, per chi ha
bisogno di capirne meglio alcuni aspetti, per i genitori che vogliono soddisfare le loro
domande più frequenti, per gli insegnanti che non sanno come comportarsi. Suddiviso
in 100 parole chiave, disposte, quasi ironicamente, in ordine alfabetico, questo testo
si presenta come un dizionario di semplice e rapida consultazione, raccogliendo in ogni
sua voce un’utilissima sintesi dei pareri degli esperti più favorevoli. In questo modo,
chiunque voglia approfondire anche un singolo aspetto del problema ha la possibilità di
trovare un piccolo spunto di riflessione e, perché no, anche un piccolo aiuto.
Dislessia strumenti compensativi
A cura dell’Associazione Italiana Dislessici, Libri Liberi 2004
Ci sono libri da sfogliare, da studiare, da consultare, da guardare. Questo è un libro
"da fare a pezzi". Abbiamo pensato, nel progettarlo, agli intralci che la dislessia crea
nel quotidiano e che la chiusura del ciclo scolastico non pone tra parentesi. Leggere un
orologio, orientarsi in una mappa, ricordare come si scrive "accelerare" o quanto fa
7x9, memorizzare informazioni in sequenza, dominare la complessità lessicale di un
testo, sono competenze la cui acquisizione è resa difficoltosa da un disturbo
dislessico ma che non possono precludere l'accesso al sapere. Da qui la proposta di
un'antologia di strumenti compensativi. Strumenti cartacei, singole pagine da
ritagliare, plastificare e che, fascicolate, riposte in tasca o nell'astuccio, possano
costituire una sorta di promemoria tascabile, un "help" di immediato accesso che
compensi, appunto, quelle dèfaillance cognitive tipiche della dislessia. Questo libro
rappresenta un altro contributo, pensiamo importante, dell'Associazione Italiana
Dislessia.
Le difficoltà di apprendimento a scuola
A cura di Cesare Cornoldi, Il Mulino 1999
Roberto frequenta la quinta elementare, vive in una famiglia media senza particolari
problemi, ha sempre incontrato grosse difficoltà scolastiche: nel leggere rivela
notevoli incertezze, in matematica fa errori gravi. A Roberto, simpatico e vigile, è
stata assegnata un'insegnante di sostegno, e gli è stato implicitamente riconosciuto
uno stato di ritardo mentale. Ma è questo l'intervento risolutivo? Un ragazzo su
cinque incontra nella propria carriera scolastica un momento di particolare difficoltà
tale da richiedere l'aiuto di un esperto. Genitori e insegnanti sono spesso incerti e
confusi di fronte a queste situazioni. Questo volume aiuta a fare un po' d'ordine,
aiutando a distinguere tra difficoltà generiche e specifici disturbi, e fornendo le
informazioni essenziali per orientare anche sulle iniziative concrete da intraprendere.
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Il dono della dislessia : perchè alcune persone molto intelligenti non
possono leggere e come possono imparare
A cura di Ronald D. Davis, Armando 1998
Come altri dislessici famosi dislessici Ronald D. Davis aveva il dono della creatività e
dell'immaginazione. Dono che, dopo un'infanzia segnata dalle difficoltà di
apprendimento, permise a Davis, ormai giunto all'età di trentotto anni, di rendersi
conto di avere la capacità di leggere a velocità assolutamente sorprendente. Ciò lo
condusse a sviluppare un nuovo rivoluzionario metodo per correggere la dislessia e i
disturbi dell'apprendimento in genere. Questo volume parte dall'analisi del problema
dislessia, ne elabora una teoria evolutiva e propone atti e comportamenti concreti
spiegati a genitori, insegnanti, terapisti e agli stessi dislessici. Qui il metodo Davis è
illustrato con chiarezza, in termini assolutamente comprensibili a chiunque, in
funzione di una sua applicazione pratica.
Dislessia evolutiva: dall’identificazione del disturbo all’intervento
Di Vio Claudio e Tosi Cristina, Carocci Faber 2007
Quali sono le problematiche che un bambino con dislessia evolutiva incontra nel suo
percorso scolastico? Quali sono le possibilità di intervento? Quando poi è veramente
necessario intervenire? Per quanto tempo? Soprattutto, con quali strumenti? A
queste domande intende dare una possibile risposta questo piccolo manuale operativo.
Gli autori innanzitutto propongono un'approfondita analisi della letteratura a seconda
della tipologia del disturbo, dei deficit evidenziati e delle loro interpretazioni. Poi
forniscono, è questo il cuore del volume, numerose indicazioni operative per tutti
coloro che a vario titolo si occupano di disturbi specifici dell'apprendimento. Viene
documentato un percorso che guiderà il clinico all'identificazione delle prove
discriminative per ogni componente necessaria all'acquisizione della tecnica della
lettura e della scrittura, fino agli strumenti di intervento per il recupero dell'abilità
del bambino. Le procedure di trattamento selezionate sono quelle che si propongono
nella letteratura esistente come teoricamente fondate e di facile riproducibilità e
reperibilità. Infine, vengono fornite indicazioni pratiche rivolte a insegnanti e genitori
su come comportarsi con il bambino.
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Storie di dislessia : i bambini di oggi e di ieri raccontano la loro
battaglia quotidiana Giacomo Stella
Libri Liberi 2002
La dislessia non è solo una difficoltà di lettura ma, molto spesso, anche una condizione
conflittuale di vita. Questo libro vuole proprio metterne in luce le dimensioni meno
studiate: i problemi cioè di chi la vive in prima persona, come realtà quotidiana. I
bambini con le loro parole, forniscono un mezzo per entrare nella dimensione in cui la
dislessia è vissuta ogni giorno: nella famiglia, nella scuola, nella società. Gli adulti, i
bambini di ieri, riportano invece i ricordi di quando hanno vissuto in solitudine le loro
difficoltà di apprendimento, senza poter dare loro un nome. I genitori infine, tramite
le loro testimonianze, ci guidano “dentro” la dimensione di chi la dislessia la vive
soprattutto come un ostacolo da superare lungo un percorso caratterizzato da umori
altalenanti, che vanno dall’ansia alla rabbia, dalla frustrazione alla determinazione,
dalla preoccupazione alla serena presa di coscienza.
Libro Bianco. Dislessia e diritti negati
A cura dell’Associazione Italiana Dislessia, Libri Liberi 2008
Da dieci anni l'Associazione Italiana Dislessia si batte perché il Parlamento approvi
delle norme che tutelino 350.000 bambini e ragazzi che ogni anno si siedono sui
banchi di scuola e incominciano a combattere con il loro disturbo invisibile: difficoltà
a leggere, talvolta a scrivere, persino a fare i calcoli. Vogliamo una legge che dia a
ciascuno la possibilità di conoscere e di essere valutato con giustizia su ciò che ha
appreso. Con questo libro bianco vogliamo far capire agli insegnanti, ai politici,
all'opinione pubblica, che la dislessia non è solo un disturbo dell'apprendimento ma, se
non compresa, può essere motivo di immensa sofferenza, senso di inadeguatezza,
rinuncia a esprimere se stessi. Vogliamo rompere il muro di silenzio dei media: si può
restare indifferenti davanti al dolore dei bambini?Perché negare la conoscenza a un
bambino dotato di normale intelligenza è un crimine contro l'umanità. Perché
l'intelligenza ha mille canali per esprimersi, basta non chiuderle la porta. Ecco perché
questo libro, raccolta di testimonianze di genitori e figli dislessici, si apre proprio con
una lettera aperta al ministro della pubblica istruzione: la lettera è scritta da un
bambino di seconda media che chiede di abolire voti e verifiche che, inevitabilmente,
lo svalutano.
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Edo non sa leggere. È dislessico... proprio come Einstein
di Moriondo Roberta, Edizioni Angolo Manzoni
Edo è un bambino felice. Qualche tempo dopo l’inizio della scuola elementare
diventa perplesso, timoroso, oggetto di derisione da parte dei compagni, di
richiami da parte dei genitori e degli insegnanti. Che cosa è successo? Edo non
lo sa… In questo libro si legge la storia, non vera ma verosimile, di un bambino
dislessico, che attraversa diversi stati emotivi e riesce in modo un po’ magico e
un po’ razionale a trovare la propria strada. Una storia scritta dal punto di vista
del soggetto più prezioso, il bambino. Un libro che non vuole spiegare la
dislessia, ma dare fiducia ai bambini dislessici. Dedicato ai bambini, ai genitori,
agli insegnanti, ai logopedisti, ai foniatri…
Il mago delle formiche giganti –
La dislessia a scuola: tutti uguali, tutti diversi, Libriliberi
a cura di Associazione Italiana Dislessia, Edizioni Libri Liberi
Fiaba illustrata per i bambini della scuola elementare, che poggia sul concetto
educativo dell’accettazione e della convivenza con le diversità.
Una brava insegnante, l’uscita in campagna di una classe per una lezione en plein air;
bambini sguinzagliati alla ricerca di foglie e fiori, coccinelle, scarabei, ragni e
lumaconi, armati di scatoline, lente di ingrandimento e manuale del perfetto
ecologista. Bambini all’opera, fermati nei loro caratteri.
Alessia è sovrabbondante e muore sempre di fame, Tommaso è il bello della classe,
Pietro ha gli occhiali, Smilla è troppo lunga e maldestra …“Giovanni non è né svogliato
né pigro, è soltanto dislessico”… L’abilità del montaggio risulta evidente. Si aggira la
stìgmata: è nell’azione, nel gioco, nella
ricerca che emerge la particolarità che distingue ogni bambino dall’altro, la miopia come la dislessia, la
bulimia come la fragilità emotiva. Si ricorre anche all’espediente di mettere un bambino nei panni
dell’altro, per fare sentire reciprocamente come si sta al posto che non è il proprio posto. Per questo si
fa scivolare la realtà della gita in campagna nella magia della fiaba.
Torna utile quindi l’albero magico, laboratorio dei prodigi del mago delle formiche giganti. Che irretisce
i bambini nella sua tana, ma poi, siccome è un po’ pasticcione, confonde la formula che dovrebbe
asservirli. Il risultato è che Pietro, il miope, ci vede benissimo ma da basso che era diventa altissimo,
soppiantando Tommaso nel record; Giovanni, da quella roccia che è, diventa piagnucoloso, come Pietro,
ma in compenso s’accorge di leggere bene le scritte incise nelle pareti della grotta del mago, proprio
come farebbe Alessia e lui non sa fare; mentre la grassa Alessia, che ora sembra una mannequin, fa
fatica a distinguere una parola
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