Libera Associazione dei Custodi forestali del Trentino
Semprevivo maggiore
(Sempervivum tectorum)
testo, foto di Silvano Zorer
Pianta erbacea perenne formata da numerose rosette di foglie da cui si
originano stoloni che producono altre rosette: si forma perciò un ammasso di
rosette, poste una vicino all'altra, che copre le rocce su cui la pianta normalmente
vive; le singole rosette vivono alcuni anni, producono quindi il fusto fiorale, alto 2030 cm, e poi muoiono. Le foglie, tutte basali e densamente agglomerate a formare
una rosetta, sono di consistenza carnosa e obovali-lanceolate con l'apice ristretto
a cuneo e terminato da una punta sottile; sono verdi con la base biancastra~e
l'apice soffuso di rosso; il margine possiede dei peli sottili ma rigidi, il resto è
completamente glabro; le foglie del fusto, trasformate in brattee, sono pelosette
su ambedue le facce.
Sempervivum tectorum al Monteghello
Libera Associazione dei Custodi forestali del Trentino
Le rosette basale
Vive in zone aride e soleggiate,
su rocce, fino a 2800 metri di quota.
Ha proprietà astringenti,
antiinfiammatorie, emollienti e
rinfrescanti. Le piante di
semprevivo erano frequentemente
usate dalle popolazioni montane
per preparare cataplasmi contro le
punture di insetti, le ustioni, le
ulcerazioni cutanee ed anche in
infuso come collirio, contro le
infiammazioni congiuntivali.
Il fiore
Le antiche credenze popolari
accreditavano alla Sempervivum
tectorum la sventura nel caso in cui
fioriva sul tetto della proprie case. E’
anche conosciuto con il nome
dibarba di Giove, guardacasa o
semprevivo dei tetti