www.Paolo Emiliozzi.it www.PaoloEmiliozzi.com Lezioni Private 3463103392 corrente che è dovuta alla ^ del MOS M I è attenuata per >*v. Qualunque trucco circuitale ci stabilizzi la tensione ai capi del transistor che sta sotto ci aiuta a mantenere la resistenza di uscita elevata. Nota 4: Nel caseorie attivo visualizzato in figura Fanello, ancora una volta, prova ad imporre una tensione fissa qui attraverso la retroazione. Quindi questo oggetto sintetizza un amplificatore invertente a retroazione quindi io impongo qui una tensione di statica. Grazie alla controreazione questa tensione di statica me la ritrovo qui, costante. Anche se noi stimoliamo nella misura dell'impedenza di uscita il potenziale di uscita, il potenziale qui rimane sostanzialmente costante. Grazie a questo trucco, ci aspettiamo che l'impedenza cresca ancora. E cresce in funzione del guadagno di questo oggetto qui. Attraverso ^i stabiliamo questa tensione qua. quindi riusciamo a controreazione a polarizzare M I . Simuliamo: adesso abbiamo 10 G& . Supponiamo che, misurata l'impedenza di uscita, essa sia ancora troppo bassa: allora possiamo aumentarla aggiungendo un altro stadio caseorie. Però, ogni volta che noi aggiungiamo un transistor, limitiamo la dinamica di uscita perché ogni transistor ha bisogno di una ^ 7 cj. Se aggiungiamo un common source perdiamo una ^Jds. se mettiamo una ^ d? ne perdiamo due, se abbiamo il caseorie doppio ne abbiamo tre. Noi vogliamo il vantaggio dell'approccio caseorie, con aita impedenza di uscita, senza pagare il prezzo della riduzione della dinamica di uscita. Allora trasferiamo l'effetto benefico di questo transistor nel fatto che il cascode diventa attivo, quindi qui mettiamo un amplificatore che sente questa tensione e usa questa tensione per mantenere bloccato questo nodo. Nota 5: Parallelo resistenza-capacità che modellizza la porta di ingresso dell'OPA. Banali celle passa passo scritte in modo tale che riusciamo a fissare un polo. Il primo sarà un polo dominante e il secondo un polo non dominante. L'ultima cella sintetizza uno zero che può essere positivo o negativo. Complessivamente questa struttura sintetizza la funzione di trasferimento del guadagno di modo differenziale dell'operazionale in configurazione non invertente. Il guadagno è O dB. Va d'accordo con la rete di reazione che stiamo usando? E' sostanzialmente una chiusura a retroazione unitaria perché c'è una resistenza ^6 di 1 fì . quindi è giusto che il valore del guadagno in bassa frequenza sia 0. Due poli e uno zero, situazione semplice. Però, a mano a mano che Io zero si sposta si manifesta un fenomeno di peaking. Ripetiamo allora la simulazione finché non troviamo lo zero che determina il picco della risposta in frequenza che vogliamo noi. Se vogliamo visualizzare la funzione di trasferimento di errore, impieghiamo i marker differenziali per farci dare come uscita la tensione all'ingresso. Siccome la tensione all'ingresso dell'OP è, per questo schema di reazione, la tensione di errore, otteniamo la funzione di trasferimento che cerchiamo. In bassa frequenza la funzione di J_ trasferimento di errore è ^- (avevamo impostato come guadagno -^v "• 500000 ) p O j risale in corrispondenza del primo polo. A un certo punto c'è l'attraversamento con la linea dello O dB. A quel punto vuoi dire che l'amplificatore è in reazione positiva. Quel peaking che osservavamo prima è direttamente correlato al peaking della funzione di trasferimento di errore. Nota 6: Supponiamo di avere questo circuito con R variabile. Come facciamo ad imporre che la corrente sia costante? Allo O temporale R ha un certo valore. V ha un certo valore e quella corrente ci sta bene. Poi ad un certo punto R cambia e passa da R a ^' 1 ~*~ 10 ^ c ( . Possiamo avere ancora la stessa corrente? Se il potenziale è fisso no. ma se anche lui diventa I'"1 1 + -v ' alla fine per la legge di Ohm la corrente è la stessa. Il trucco e che. anche se usciamo a bassa impedenza, abbiamo controllo sull'impedenza di uscita nella misura in cui riusciamo a comandare la base del transistor 3 a salire quando sale l'impedenza di carico e a scendere quando scende l'impedenza di carico. A fronte di un incremento di resistenza dobbiamo far salire grossolanamente dello stesso percentuale la tensione di comando del collettore comune (transistor 3). In realtà la situazione non è così semplice perché il transistor 3 non è un generatore a resistenza interna nulla, quindi se porta più corrente aumenta la sua H*. Ci fa molto comodo dunque il fatto che lo schema sia a retroazione: chi governa questa struttura è la differenza tra la tensione di base del 3, che è un riferimento, e la www.Paolo Emiliozzi.it www.PaoloEmiliozzi.com Lezioni Private 3463103392 www.Paolo Emiliozzi.it www.PaoloEmiliozzi.com Lezioni Private 3463103392