Orientamenti e strategia n°151 Newsletter mensile di La Française AM | Novembre 2014 - Inviato alla stampa il 06 | 11 | 2014 Andamento del mercato Ottobre 2014 non fa certo eccezione rispetto alla tradizione di essere un mese storicamente stressato! I primi quindici giorni sono stati caratterizzati da un aumento della volatilità, con i massimi raggiunti il 15 e 16 ottobre, giornate in cui la crisi è stata particolarmente significativa a livello di volumi, seguita da una fase di tregua e di rimbalzo a fine mese. Il bilancio borsistico mensile risulta, in definitiva, molto eterogeneo da una regione all'altra, in quanto gli indici europei non riescono a ritrovare i livelli iniziali, mentre Stati Uniti e, soprattutto, Giappone evidenziano performance nettamente positive. Nel cuore della tormenta, a metà ottobre, i rendimenti di Bund e Bond si attestavano ai minimi storici, pari rispettivamente allo 0,72% e all'1,87%, a conferma dell'avversione al rischio percepita... Sicuramente queste nuove manifestazioni di dubbio traggono origine in parte dal persistente indebolimento degli indicatori economici dell'Eurozona e dalle revisioni al ribasso della crescita mondiale da parte del FMI… dubbi alimentati dalla traiettoria dei prezzi del petrolio, tornati ai livelli di giugno 2012! Sono tuttavia soprattutto le banche centrali ad aver fatto, ancora una volta, il buono e il cattivo tempo sui mercati. Se, a inizio mese, la vaghezza delle proposte di Draghi, in particolare quanto al volume degli acquisti di attivi previsti dalla BCE, è servita da catalizzatore per alcuni interventi di alleggerimento nei portafogli, in seguito, le dichiarazioni della BCE circa l'intenzione di acquistare obbligazioni societarie sul mercato secondario per ampliare il programma di acquisto di attivi, hanno dato nuovo slancio alle borse europee e al segmento del debito privato investment grade. Sul fronte USA, dall'ultima pubblicazione del Beige Book si evince un ritmo di crescita dell'economia americana indubbiamente modesto, ma stabile, senza tensioni inflazionistiche. La Fed, come previsto, ha annunciato la fine del programma di acquisto di attivi questo mese e ha mantenuto la comunicazione circa tassi di interesse prossimi allo zero per "un periodo di tempo considerevole". Dal comunicato si legge, tuttavia, che un primo aumento dei tassi "potrebbe intervenire prima del previsto", in funzione dell'andamento di inflazione e occupazione. Non va dimenticato che la Fed eccelle in termini di pilotaggio e comunicazione, come dimostrato dalla prudenza dei rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni al 2,30%, a fine mese, e dal mantenimento dell'indice S&P500 al di sopra della soglia dei 2000 punti! Indubbiamente, la stagione in corso si sta rivelando molto soddisfacente per gli USA, con una crescita media dei fatturati del 3,8%, risultati in aumento del 10% e 80% di sorprese positive… In Europa sebbene gli utili del 3° trimestre, pubblicati finora, evidenzino un aumento del +12% rispetto al terzo trimestre 2013 (DJ STOXX 600), i fatturati, in calo del 2%, confermano la debolezza della congiuntura. Infine, la Banca del Giappone ha annunciato un aumento significativo del programma di allentamento quantitativo nell'ultimo giorno del mese, con effetto sorpresa garantito. Tale notizia ha generato un guadagno di quasi il +8% dei mercati azionari giapponesi, sostenuti anche dal rafforzamento dell'allocazione azionaria del Fondo di riserva giapponese dei regimi pensionistici pubblici e la coppia $/Yen ha raggiunto i massimi dal gennaio 2008, attestandosi a quota 112. L'aumento dei premi per il rischio, nella prima metà del mese, è stato accolto come fonte di opportunità e ci ha spinto a incrementare tatticamente la nostra esposizione ai mercati azionari. A fine mese abbiamo invece effettuato un movimento inverso di alleggerimento. Infine, il budget di rischio dei portafogli è rimasto quasi uguale tra fine settembre e fine ottobre, sebbene ciò mascheri forti movimenti nel periodo. Scenario economico È un dato di fatto che svariati indici recenti lascino pensare a un possibile cambiamento di tendenza attualmente in corso. Il calo dei prezzi del petrolio e delle materie prime suggerisce un dinamismo minimo della domanda mondiale. In Europa, battuta d'arresto del miglioramento delle indagini circa il sentiment delle imprese, sia secondo le indagini condotte dalla Commissione europea sia secondo quelle di PMI-Markit. Inversione di tendenza anche per gli indicatori del sentiment nei settori industriali. In Francia e in Italia l'attività è in fase di stagnazione. La Germania stessa, impegnata in una ripresa economica apparentemente solida, invia segnali di calo, come indicato, ad esempio, dalla flessione degli indicatori principali dell'Istituto Ifo. Infine, il calo dell'inflazione e i nuovi ribassi dei tassi di interesse fanno temere una spirale di revisioni al ribasso delle previsioni dell'attività. Non consideriamo quindi la fine del periodo di crescita mondiale moderata come scenario principale né, a maggior ragione, per il momento, un nuovo calo dell'attività. I timori suscitati da un indice deludente in Cina si sono affievoliti. L'economia cinese si mantiene su una traiettoria dell'ordine del 7% l'anno. Negli Stati Uniti, il tasso di crescita del terzo trimestre è stimato al 3,5% in termini di ritmo annuale e i più recenti indici PMI evidenziano un'accelerazione della crescita economica dalla primavera scorsa. Prosegue la creazione di nuovi posti di lavoro a un ritmo di oltre 200.000 unità l'anno. I nuovi ordinativi di beni durevoli si attestano su livelli elevati. L'investimento produttivo ha ritrovato una tendenza dinamica e i nuovi cantieri per abitazioni evidenziano una ripresa modesta, ma continua. Prosegue la ripresa economica americana. La Federal Reserve ne ha preso atto ponendo fine al programma di acquisto di debito pubblico ed evocando per la prima volta l'idea che l'aumento del tasso dei fondi federali potrebbe intervenire prima della data prevista finora, ossia metà 2015. Il calo del prezzo del petrolio, invece, oltre ad essere riconducibile alla domanda, dipende probabilmente anche dall'aumento dell'offerta: gli Stati Uniti si affrancano dal mercato mondiale grazie all'aumento della produzione interna e il Medio Oriente garantisce un elevato livello di approvvigionamento. Il calo del prezzo del petrolio genera un ulteriore aumento del potere d'acquisto per i paesi importatori. I timori risultano più giustificati nell'Eurozona. I paesi (del sud) che hanno adottato efficaci misure strutturali e di adeguamento di bilancio stanno forse per registrare un rimbalzo e la netta disinflazione sostiene, nel complesso, l'evoluzione dei redditi reali in tutti i paesi. Tuttavia, l'economia dell'Eurozona sembra bloccata dall'insufficienza degli adeguamenti interni in alcuni paesi della regione. Nel complesso, manteniamo le nostre prospettive per il 2015 senza dimenticare che la situazione europea rimane instabile e che le divergenze all'interno della regione possono prolungare il periodo di debole crescita e generare nuove ripercussioni significative sui mercati. Scenario di riferimento per il 2014 - 2015 Manteniamo sostanzialmente invariate le prospettive di crescita. Siamo sempre dell'idea che la disinflazione sia prossima alla fine e che gli Stati Uniti si atterranno al loro calendario di politica monetaria che prevede l'inizio dell'aumento del tasso dei fondi federali in primavera o nell'estate 2015, mentre la BCE manterrà invariato il tasso di intervento principale per un lungo periodo di tempo. 2 Crescita* Inflazione* Tasso d'interesse banche centrali** Newsletter mensile di La Française AM | Novembre 2014 2014 2015 Stati Uniti 2,20 3,10 Eurozona 0,80 1,10 Stati Uniti 1,80 1,80 Eurozona 0,50 0,70 Fed 0,25 0,50 BCE 0,05 0,05 *Media annuale - **A fine anno Nel corso del mese di ottobre, un nuovo aumento della volatilità ha scosso i mercati azionari, dopo un primo incremento nel mese di agosto. Il relativo ottimismo che regnava dopo la metà del 2012 e che aveva generato un lungo periodo di aumento generale delle quotazioni (+50% per esempio per il CAC 40 da metà 2012 a inizio 2014) ha lasciato il posto a un sentiment più debole nonché a un'ondata di pessimismo sulle prospettive economiche mondiali. In sintesi, le nostre convinzioni per asset class Attraverso il Gruppo La Française, JKC e Tages Ott. Nov. Reddito fisso = + Tassi Commenti L'azione spiccatamente volontaristica della BOJ consente il mantenimento di una congiuntura globale con volumi di liquidità significativi e quindi di evitare un aumento dei tassi, nonostante la riuscita conclusione del QE americano. = Paesi core Gli ultimi dati tedeschi non sono positivi e rafforzano le prospettive di calo della crescita europea in un contesto caratterizzato da livelli di inflazione molto deboli. Sebbene il calo dell'euro dovrebbe generare un'influenza positiva su questi elementi, non prevediamo un aumento dei tassi dei paesi "core" entro fine anno. + Paesi periferici Il previsto nuovo allentamento da parte della BCE dovrebbe favorire la compressione degli spread dei tassi dei paesi periferici rispetto alla Germania. L'Irlanda rimane molto interessante per noi dal punto di vista rendimento/ rischio fondamentale. Tuttavia, i rischi politici futuri possono trasformarsi in un importante catalizzatore di volatilità (elezioni greche a inizio 2015, notevole ascesa del partito spagnolo d'opposizione Podemos). - Inflazione Non intravediamo alcun calo delle pressioni deflazionistiche. Di conseguenza, manteniamo una predilezione prudente sull'asset class delle obbligazioni indicizzate che resteranno probabilmente poco richieste. + Paesi emergenti a ricerca di rendimento rende interessante il debito obbligazionario dei mercati emergenti. I livelli di crescita L rimangono sostenuti, sebbene i rischi di revisione siano abbastanza orientati al ribasso a breve termine. + + Credito Continuiamo a ritenere che la politica accomodante della BCE costituisca un forte sostegno per le asset class di credito. + Investment Grade Riposizionamento a favore del credito denominato in dollari in seguito all'aumento del divario di spread tra Europa e Stati Uniti (ai massimi dell'anno). + Titoli subordinati Manteniamo un posizionamento positivo sui titoli di debito subordinati (imprese e bancari). I risultati dell'esame della qualità degli attivi delle banche e le misure adottate dalla BCE sono confortanti. La coppia rischio/ rendimento continua a essere interessante. + High Yield Il peggioramento delle prospettive di crescita mondiale può generare pressioni sull'high yield. Continuiamo a preferire il credito europeo rispetto a quello americano (BB/high B) tenuto conto delle divergenze tra Fed e BCE. + Convertibili Il calo delle azioni da metà ottobre, nell'ambito della valutazione normalizzata, è favorevole per i convertibili. Rafforziamo il delta, in particolare i titoli investment grade tornati ad essere redditizi. 3 Newsletter mensile di La Française AM | Novembre 2014 Ott. Nov. Azioni + = + + + = + = + + Europa L’indice Europe perde il -1,8% a ottobre (correzione fino all'11% nel corso del mese). La Fed, al pari del FMI, conferma il rallentamento europeo dopo la pubblicazione dei dati tedeschi in calo. L'esame della qualità degli attivi bancari, pubblicata dalla BCE, è soddisfacente e costituisce una nuova tappa verso la normalizzazione. A fine ottobre, sono stati pubblicati i dati del 50% delle società dell'indice: i risultati delle imprese resistono, malgrado i fatturati fiacchi. L'apprezzamento del dollaro e l'inversione di rotta degli indici di sorpresa economica costituiranno fattori di sostegno per il mercato. USA Nel 3° trimestre le imprese hanno evidenziato una crescita, con l'80% dei risultati superiore alle aspettative. A ottobre il mercato ha guadagnato il 2%. La fine dei riacquisti di attivi da parte della Fed rappresenta un fattore tecnico negativo per la liquidità. Giappone Paesi emergenti La Banca del Giappone prende in contropiede i mercati e genera un netto rimbalzo a fine mese. La conferma del forte aumento futuro degli acquisti di azioni da parte del primo fondo pensione giapponese giustifica l'aumento di ottobre. La crisi russo-ucraina e le tensioni a Hong Kong sono passate in secondo piano, l'interesse degli investitori è ora rivolto alle conseguenze della rielezione di Dilma Rousseff in Brasile. La svalutazione del rublo e il discorso delle autorità cinesi favorevole alla crescita sono stati accolti positivamente. Cina Annuncio di indicatori di attività positivi in Cina (PMI, produzione industriale, produzione di energia elettrica) e primi segnali di rimbalzo del settore immobiliare che lascerebbero pensare che i minimi potrebbero essere stati raggiunti. I mercati hanno quindi reagito adottando una visione a breve termine più ottimistica. A Hong Kong, è stato rinviato l'avvio del programma di integrazione tra le Borse di Shanghai e Hong Kong, verosimilmente a causa del protrarsi delle manifestazioni a Hong Kong. Asia Le misure positive adottate dal governo coreano devono essere valutate con prudenza in relazione alle nuove iniziative della BoJ che genereranno una svalutazione dello Yen e, di conseguenza, un impatto negativo sulla competitività dell'economia coreana. In Malesia e in Indonesia i mercati attendono misure di bilancio dai governi e, nel mese di ottobre, sono rimasti sostanzialmente invariati. A Taiwan, i titoli tecnologici hanno evidenziato una correzione a fronte delle prospettive di ribasso annunciate per il quarto trimestre. Ott. Nov. Multigestione alternativa Commenti + + + = + + + = Global Macro Le politiche monetarie divergenti tra i paesi del G10 e l'aumento della volatilità sui mercati sono fattori positivi per la strategia. Forte dispersione delle performance dei mercati azionari. Continuiamo a favorire gli stock-picker senza Long/Short orientamento lungo strutturale. Giappone e Brasile offrono opportunità di investimento, al pari dei settori Equity dell'energia e finanziario. Fusioni-acquisizioni, IPO e cessioni di attivi si succedono a buon ritmo. L'ampliamento degli spread di rischio Event di arbitraggio crea un punto d'ingresso sulla strategia. Driven Arbitrage Credit L'ampliamento degli spread dell'high yield ridona slancio alla strategia, ma la traiettoria a medio termine non ci appare positiva. Gli Stati Uniti sono ai minimi del ciclo distressed, ma sono ancora presenti delle opportunità sulle medie Distressed imprese. In Europa, l'accesso al finanziamento è più difficile e le banche vendono i portafogli prestiti non strategici. La Française des Placements, società del gruppo La Française - www.lafrancaise-group.com La Française des Placements: Société par Actions Simplifiée con capitale sociale pari a 17.696.676 € 314 024 019 RCS PARIS -173 Bd Haussmann - 75008 Parigi - Società di gestione di portafogli autorizzata dall'AMF (Autorité des Marchés Financiers) con il n. GP 97-076 (www.amf-france.org) Pubblicazioni a cura di La Française, Società Anonima con Direttorio e Consiglio di Sorveglianza, con capitale sociale pari a 73 368 840 € - RCS: 480.871.490. Direzione della pubblicazione : Pascale Auclair. Caporedazione: Pascale Cheynet. Direzione editoriale: Claudine Prêtre Procida. Grafica: Sylvia Chadi. Hanno contribuito alla pubblicazione di questo numero: Immagini: Fotolia. Stampa : SB Grafic - 01 60 35 10 35. Questo documento ha fini esclusivamente informativi e di marketing. Le informazioni contenute non rappresentano un consiglio d'investimento, una proposta d'investimento o un incitamento qualunque ad operare sui mercati finanziari. Le valutazioni formulate riflettono l'opinione del loro autore alla data di pubblicazione e sono suscettibili a continua evoluzione. Il Gruppo La Française non può essere ritenuto responsabile, in qualunque modo, di ogni danno diretto o indiretto derivante dall'utilizzo della presente pubblicazione o delle informazioni in essa contenute. Sebbene i contenuti del presente documento siano stati redatti con estrema attenzione e cura, non viene fornita alcuna sicurezza, garanzia o dichiarazione, né esplicita né implicita, in merito alla loro accuratezza, attendibilità o completezza. Essi sono soggetti a modifiche e non rappresentano, né costituiscono obblighi contrattuali. Si deve tener presente che le performance passate non sono necessariamente una garanzia di quelle future, che possono variare nel tempo. Per quanto riguarda i rischi relativi finanziari, economici e borsistici, non è possibile fornire garanzia alcuna che i presenti prodotti ottengano gli obiettivi predefiniti. Il presente documento e le informazioni in esso contenute sono strettamente riservate. Il presente materiale ha unicamente scopo informativo e si rivolge solamente ai soggetti ai quali è stato consegnato. La presente pubblicazione non può essere riprodotta, completamente o parzialmente, diffusa o distribuita a terzi, senza autorizzazione scritta preventiva del Gruppo La Française. Gruppo La Française 173, bd Haussmann 75008 Parigi - Francia Tel. +33 (0)1 44 56 10 00 - Fax +33 (0)1 44 56 11 00 480 871 490 RCS PARIS - www.lafrancaise-group.com XX2105 - Novembre 2014 - Servizio marketing e comunicazione di La Française. Redazione Gilles Mainard e Michel Didier. Ideazione grafica e stampa La Française = = Commenti