Le funzioni trigonometriche fondamentali 1 / 28 Introduzione La trigonometria rappresenta uno degli strumenti più utili all’interno del cosiddetto calculus, termine di origine latina impiegato nella lingua inglese per indicare l’insieme delle aree fondamentali intorno alle quali si sviluppa la matematica moderna: analisi matematica, geometria analitica e algebra lineare. 2 / 28 Introduzione In questa lezione verranno esposti i concetti introduttivi relativi alle principali funzioni trigonometriche: sin x, cos x e tan x. parleremo poi di: • identità trigonometriche fondamentali • risoluzione dei triangoli rettangoli • applicazioni a problemi di geometria analitica. 3 / 28 Introduzione In un contesto avanzato, l’acquisizione di maturità scientifica accresce la consapevolezza della sostanziale unità dei vari rami della matematica e, più generalmente, delle scienze matematiche, fisiche e dell’area chimico-biologica. In questo ordine di idee, attraverso lo studio di questa concetti, lo studente inizierà a percepire direttamente il collegamento diretto tra i concetti di base della geometria euclidea classica, la nozione di funzione e la geometria analitica. 4 / 28 Circonferenza trigonometrica e misura degli angoli y Q γ b P b sin α b O α cos α b tan α b H A = [1, 0] x Figura 1: funzioni trigonometriche fondamentali 5 / 28 Misura degli angoli in radianti La misura in radianti dell’angolo α è data dalla lunghezza del ⌢ corrispondente arco di circonferenza, cioè AP, divisa per la lunghezza del raggio OA. Sinteticamente, ciò equivale a dire ⌢ AP α= . OA Ne segue che la misura in radianti di α , essendo il rapporto tra due lunghezze, è adimensionale o, in termini equivalenti, è semplicemente un numero reale. 6 / 28 Funzioni sin α e cos α Definizione 1: con riferimento alla circonferenza unitaria γ in Figura 1, dato un angolo α compreso tra 0 e 2 π , definiamo sin α = ordinata di P ; (1) cos α = ascissa di P . (2) 7 / 28 Grafico della funzione sin x Ancora con riferimento alla Figura 1, quando α cresce da 0 a π /2, sin α cresce dal valore 0 al valore 1. Se poi α passa da π /2 a π , sin α decresce da 1 a 0. In modo simile, quando α cresce da π a 3π /2, sin α decresce da 0 a −1, per poi crescere da −1 a 0 quando α passa da 3π /2 a 2π . Una volta capito ciò, non dovrebbe sorprendere che la funzione seno, sull’intervallo [0, 2π ], abbia l’andamento della seguente Figura 2. 8 / 28 Grafico della funzione sin x y 1 − 32π −π − π2 0 π 2 π 3π 2 2π x −1 Figura 2: grafico della funzione sin x 9 / 28 Grafico della funzione sin x Si noti che, per uniformità di trattazione, nella Figura 2 abbiamo chiamato x l’argomento della funzione seno (cioè abbiamo scritto sin x invece di sin α ). Inoltre, pensando che P compia un numero infinito di giri lungo γ , abbiamo esteso la definizione di sin x a ogni x ∈ R. 10 / 28 Grafico della funzione sin x La funzione risulta quindi essere una funzione periodica su R di periodo T = 2π , cioè, in formule, sin(x) = sin(x + T) , ∀x∈R. (3) Sottolineiamo che è molto importante, a questo punto, aver capito bene il legame tra la Figura 1, la definizione (1) e il grafico di sin x della Figura 2. 11 / 28 Grafico della funzione cos x y 1 − 32π −π − π2 0 π 2 π 3π 2 2π x −1 Figura 3: grafico della funzione cos x 12 / 28 Grafico della funzione cos x Osserviamo che anche la funzione cos x è periodica su R, di periodo T = 2π , ovvero, cos(x) = cos(x + 2 π ) , ∀x∈R. (4) Sottolineiamo che, anche in questo caso, è molto importante aver chiaro il legame tra la Figura 1, la definizione (2) e il grafico di cos x della Figura 3. 13 / 28 Angoli complementari e supplementari, simmetrie (i) sin(−α ) = − sin α (ii) sin(α + π ) = − sin α (5) (iii) sin(π − α ) = sin α . 14 / 28 Angoli complementari e supplementari, simmetrie y π 2 π 2 +α b π −α b −α α b b b b b b b x O π +α b b −α Figura 4: angoli complementari e supplementari, simmetrie 15 / 28 Angoli complementari e supplementari, simmetrie Ragionando ancora sulla Figura 2, è molto utile rendersi conto che valgono anche le seguenti relazioni: (i) π sin(α + ) = cos α 2 (ii) π cos(α + ) = − sin α 2 π (iii) sin( − α ) = cos α 2 (6) π (iv) cos( − α ) = sin α . 2 16 / 28 Esercizio Esercizio: Verificare che: (i) sin2 α + cos2 α = 1 (ii) √ π 2 sin ( ) = 4 2 (iii) π 1 sin ( ) = . 6 2 (7) Nota: sin2 α significa (sin α )2 e non sin(α 2 ). 17 / 28 Esercizio Soluzione: (i) segue dall’applicazione del Teorema di Pitagora al triangolo rettangolo △O H P in Figura 1. Per verificare la (ii), si può osservare che sin (π /4) = cos (π /4) . Sostituendo questa relazione nella (i), si ottiene 2 sin2 (π /4) = 1 da cui la conclusione è facilmente deducibile. 18 / 28 Esercizio Infatti, si ha: r 1 . 2 Il segno − davanti alla radice va poi scartato in quanto P si trova nel primo quadrante. Per quanto riguarda la (iii), lo studente deve riconoscere che △O H P, quando α = π /6, è la metà di un opportuno triangolo equilatero con lato di lunghezza 1. sin (π /4) = ± 19 / 28 Risoluzione dei triangoli rettangoli In genere, con il termine risoluzione dei triangoli si indica il processo che conduce alla determinazione completa del valore dei tre angoli e delle lunghezze dei tre lati di un dato triangolo. Il prossimo esercizio consente di concludere che la risoluzione di un triangolo rettangolo è possibile quando si conoscano un lato ed un angolo α (α 6= π /2). 20 / 28 Esercizio Esercizio: Si consideri il triangolo rettangolo in Figura 5. Le lettere a, b, c indicano le lunghezze dei lati, mentre α e β sono i due angoli opposti rispettivamente ai lati a e b. Dimostrare che valgono le seguenti relazioni: (i) b = c cos α (ii) a = c sin α (iii) a sin α = . b cos α (8) 21 / 28 Esercizio P′ β c a α O′ b H′ Figura 5: angoli e lati in un triangolo rettangolo 22 / 28 Esercizio Soluzione: iniziamo notando la similitudine del triangolo di partenza, cioè △O′ H ′ P′ , con quello in Figura 6, ovvero △O H P : y P b r=1 b O α b H x Figura 6: triangolo rettangolo simile, con c = 1 23 / 28 Esercizio Dunque possiamo scrivere la seguente proporzione: O′ H ′ : O H = O′ P′ : O P , che equivale a: b : cos α = c : 1 , da cui si ricava immediatamente la (8)(i). La (8)(ii) è simile, mentre la (8) (iii) è diretta conseguenza di (8)(i)–(ii). 24 / 28 La funzione tan α Riprendiamo brevemente lo studio dell’altra funzione trigonometrica fondamentale, cioè la funzione tangente di α , denotata tan α . Più precisamente, la (8)(iii) suggerisce di definire: sin α tan α = , (9) cos α ∀ α ∈ R tale che cos α 6= 0, cioè ∀ α ∈ R, α 6= π /2 + kπ , k ∈ Z. 25 / 28 Grafico della funzione tan α y − 32π −π − π2 0 π 2 π 3π 2 x Figura 7: grafico della funzione tan α 26 / 28 Commento generale L’origine greca della parola trigono-metria (triangolo-misura) richiama il fatto che l’essenza di questa branca della matematica consiste nel fornire uno strumento di misurazione e calcolo che nasce direttamente dall’applicazione di concetti, quali la similitudine tra opportuni triangoli, nati nell’ambito della geometria euclidea classica. 27 / 28 Interpretazione del coefficiente angolare • m = tan θ . 1 (caso m 6= 0). m • Esercizi su rette perpendicolari e distanza punto retta. • Se r⊥r′ , allora m′ = • Esercizi sul simmetrico di un punto rispetto ad una retta. • Formula per la distanza punto-retta. 28 / 28